Differenza tra obesità e sovrappeso

MEDICINA ONLINE DIETA FIBRA FRUTTA VERDURA GRASSI ZUCCHERI PROTEINE MACEDONIA FRAGOLE MANGIARE CIBO COLAZIONE MERENDA PRANZO DIMAGRIRE RICETTA PESO MASSA BILANCIA COLON INTESTINO DIGESTIONE STOMACO CALORIE PROPRIETA CARBOSovrappeso ed obesità sono sinonimi? Certamente no. Cerchiamo oggi di fare un po’ di chiarezza, partendo dal concetto di indice di massa corporea.

L’indice di massa corporea (IMC o anche BMI acronimo di Body Mass Index) è un dato biometrico espresso come rapporto tra peso e altezza di un soggetto ed è utilizzato come un indicatore dello stato di peso forma del paziente. E’ un dato che non tiene conto delle differenze tra individuo ed individuo come la lunghezza degli arti, la larghezza del bacino, la tonicità dei muscoli, la quantità di massa grassa/magra, quindi l’IMC è potenzialmente fuorviante e per superare i suoi limiti è stata introdotta la bioimpedenziometria, che fornisce invece dati più precisi sulla composizione del peso corporeo, individuando soprattutto la percentuale di massa grassa e di massa magra.

Per conoscere il tuo indice di massa corporea, leggi: Sono normopeso, sottopeso o sovrappeso? Come si calcola l’Indice di Massa Corporea (BMI)?

Pur essendo potenzialmente impreciso, specie nel caso di soggetti particolarmente bassi ma muscolosi, l’indice di massa corporeo è un dato che può essere applicato ad una grande fetta di popolazione. Un indice di massa corporeo compreso tra 19 e 25 è generalmente indice di soggetto normopeso, dati al di sopra o al di sotto di tali valori sono invece considerati rispettivamente come peso superiore o inferiore alla norma:

  • indice di massa corporea minore di 18,5: soggetto con peso inferiore al normale (sottopeso);
  • indice di massa corporea tra 18,5 e 24,9: soggetto con peso normale (normopeso);
  • indice di massa corporea pari o maggiore di 25: soggetto con peso superiore al normale.

Questi valori valgono per la popolazione occidentale, per gli asiatici invece è sovrappeso chi ha un IMC tra 23 e 29,9 e l’obesità per tutti i gruppi è un IMC di 30 o più.

Abbiamo quindi visto come un soggetto con indice di massa corporea superiore a 25 abbia un peso superiore al normale. A questo punto entra in gioco la distinzione tra sovrappeso di I grado, sovrappeso di II grado ed ed obesità:

  • se l’indice di massa corporea è compreso tra 25 e 26,9: il soggetto è in sovrappeso di I grado (primo grado);
  • se l’indice di massa corporea è compreso tra 27 e 29,9: il soggetto è in sovrappeso di II grado (secondo grado, anche detta “pre-obesità“);
  • se l’indice di massa corporea è pari o maggiore di 30: il soggetto è obeso.

Da quanto detto l’obesità è una condizione di maggiore gravità rispetto al sovrappeso di primo e di secondo grado. L’obesità può essere inoltre distinta in obesità di primo, secondo o terzo grado; a tal proposito leggi anche: Differenza tra obesità di primo, secondo e terzo grado

Ribadiamo ancora una volta che però l’IMC non considera estremi di massa muscolare, alcuni rari fattori genetici, i giovanissimi, e delle altre variazioni individuali. Perciò è possibile che un individuo con un IMC inferiore a 25 (apparentemente normopeso) abbia un eccesso di % di massa grassa nel corpo, mentre altri potrebbero avere un IMC significativamente più alto di 25 (apparentemente sovrappeso) senza rientrare dentro questa categoria, l’esempio tipico è quello di un culturista che ha peso elevato ma bassissima percentuale di massa grassa (di solito sotto l’8%): in questi casi una bioimpedenziometria è molto più attendibile del “semplice” IMC.

IMPORTANTE: Quanto detto viene applicato a soggetti adulti, invece i bambini ed i ragazzi in crescita sono da considerarsi in sovrappeso se, in riferimento ai percentili di crescita dell’IMC, si collocano tra l’85° ed il 95°, mentre sopra al 95° percentile siamo in condizione di obesità infantile.

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Diabete: lista di alimenti vietati e moderatamente ammessi

MEDICINA ONLINE MANGIARE VERRDURA LEGUMI MAGRA DIABETE CALORIE SEMI GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETAPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, vi consiglio di leggere questo articolo: Cosa può e non può mangiare il diabetico: cibi per controllare la glicemia

Il diabetico, per evitare ripercussioni sulla propria salute, deve prestare particolarmente attenzione alla propria dieta, in particolare ci sono alcuni cibi che gli sono vietati, ed altri che può assumere moderatamente. Ecco una lista di questi cibi:

Vini vietati al diabetico

  • Vino dolce (ad esempio il moscato), vini liquorosi (ad esempio il vinsanto ed il porto) e liquori dolci.
  • Bevande gassate artificiali.
  • Mascarpone e Pecorino stagionato.
  • Parti grassi o semi-grasse di tutte le carni e del pollame.
  • Coppa, mortadella, pancetta di maiale, capocollo, prosciutto grasso, salami suini, salsiccia.
  • Frutta candita e/o sciroppata, mostarda di frutta, miele, marmellata, gelatina di frutta, melassa, frutta secca ed oleosa (noci, nocciole, arachidi), castagne, fichi, cachi, uva, banane.
  • Zucchero da cucina, caramelle, cioccolato, creme e budini, dolciumi in genere (torte, pasticcini), gelati.

Alcuni alimenti concessi al diabetico, in quantità limitata variabile

  • Acqua minerale, caffè, thè, moderate dosi di birra.
  • Succo di limone, aceto, aglio, cipolla, sedano, basilico, origano e spezie in genere.
  • Mozzarella, caciotta, ricotta di mucca, groviera e stracchino in dosi moderate.
  • Nasello, sogliola, tonno fresco, trota, pesce azzurro, moderate dosi di crostacei.
  • Insalata verde, carote e finocchi crudi, pomodori, spinaci, carciofi, piccole porzioni di patate.
  • Ciliegie, fragole, arance, mele e pere.

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Diabete: il diabetico può mangiare cioccolato? Quale preferire?

MEDICINA ONLINE CIOCCOLATO CACAO CIBO DIABETE INSULINA DOLCI DOLCE GRASSI ZUCCHERO CARBOIDRATI CUORE PANCREAS DIGESTIONEPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, vi consiglio di leggere questo articolo: Cosa può e non può mangiare il diabetico: cibi per controllare la glicemia

Il cioccolato, se di qualità, fa sicuramente bene alla salute perché – secondo molte recenti ricerche – migliora il metabolismo degli zuccheri, riduce la pressione, riduce il rischio cardiovascolare e aterosclerotico, ha un grande effetto antiossidante grazie alla presenza dei flavonoli. E’ pertanto importante scegliere cioccolato di qualità ad alto contenuto di cacao e quindi di flavonoli, per essere certi di assumere un alimento salutare e non solo grassi e calorie.
Però non tutto il cioccolato è ammesso: solo quello fondente ad alte percentuale di cacao. In ogni caso, dato l’elevato apporto di grassi e di calorie, chi introduce il cioccolato nella dieta dovrà fare qualche rinuncia sottraendo una quantità di calorie pari a quelle introdotte con una barretta di cioccolato dalla dieta abituale oppure incrementare l’esercizio fisico o più verosimilmente combinare entrambe le cose.
Ricapitolando:

  1. si al cioccolato, ma solo fondente al alta percentuale di cacao;
  2. si a cioccolato di qualità e quindi ricco di flavonoidi;
  3. no a cioccolato al latte o bianco;
  4. no agli eccessi di cioccolato; diabetico o no io consiglio comunque al paziente di moderarne l’assunzione: uno o due dei tipici quadretti piccoli al giorno sono sufficienti per toglierci lo “sfizio” volendo bene alla nostra salute;
  5. evitare di superare i 15 grammi giornalieri di fondente.

I migliori prodotti per diabetici

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, estremamente utili per aiutare il diabetico ed il pre-diabetico a mantenere i giusti livelli di glicemia, perdere peso e migliorare la propria salute. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

I migliori glucometri per misurare la glicemia

I migliori apparecchi di ultima generazione per l’automonitoraggio della glicemia, selezionati, consigliati ed usati dal nostro Staff sanitario, sono i seguenti:

Sono strumenti abbastanza economici, tuttavia ottimamente costruiti, affidabili e professionali, prodotti da aziende che da anni sono leader mondiali nella produzione di tecnologie sanitarie.

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Diabete: zucchero o dolcificanti per il diabetico?

MEDICINA ONLINE MANGIARE TIPI DI ZUCCHERO INTEGRALE CANNA FRUTTA MAGRA DIABETE CALORIE GLICEMIA RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, vi consiglio di leggere questo articolo: Cosa può e non può mangiare il diabetico: cibi per controllare la glicemia

Per la pianificazione della dieta in caso di diabete è essenziale eliminare completamente lo zucchero da cucina (saccarosio); al suo posto è possibile utilizzare (in piccole dosi e dopo parere medico positivo):

  • Saccarina.
  • Ciclamato.
  • Miele: in quantità moderate il diabetico può utilizzarlo ma deve controllare la glicemia.
  • Stevia: indicato per coloro che soffrono di ipertensione, diabete di tipo 2 e/o insulino-resistenza in quanto sembrerebbe favorire il trasporto dello zucchero dentro le cellule con una riduzione dell’insulino-resistenza e un effetto ipoglicemico.
  • Fruttosio: è consigliabile ai diabetici ma, se si supera la dose massima giornaliera consigliata, che è pari a 30 grammi, si può avere un aumento della trigliceridemia.
  • Sorbitolo: non innalza la glicemia, infatti, una volta arrivato nell’intestino il sorbitolo è convertito in fruttosio, da cui la possibilità per i diabetici di utilizzare questo zucchero. Va consumato saltuariamente ed in piccole dosi (l’uso cronico è sconsigliato).
  • Aspartame: non è adatto in gravidanza, a tal proposito leggi anche: L’aspartame fa bene o fa male alla salute? ed anche: Nuovo studio italiano assolve l’aspartame: non è cancerogeno

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Quanti litri e percentuale di acqua sono presenti nel nostro corpo?

Dimmi che acqua bevi e ti dirò chi seiLa percentuale di acqua contenuta nel nostro corpo, calcolabile tramite una bioimpedenziometria, è estremamente variabile in base a vari fattori:
  • Sesso;
  • età;
  • peso corporeo;
  • salute generale;
  • variabilità individuale.
Mediamente queste sono le percentuali di acqua presente nel nostro corpo:
  • bambini: 75-80% del peso corporeo;
  • uomini adulti: 65-75%;
  • donne adulte: 55-65%;
  • anziani: 45-60%.

La quantità di litri di acqua presenti nel corpo umano in un dato momento dipende da molti fattori, come la temperatura, l’umidità, l’aver appena svolto una attività fisica intensa, ma in media l’acqua costituisce il 65% del nostro peso corporeo. Quindi ad esempio:

  • una persona che pesa 60 kg, avrà circa 39 kg rappresentati dall’acqua;
  • una persona che pesa 70 kg, avrà circa 45,5 kg rappresentati dall’acqua;
  • una persona che pesa 80 kg, avrà circa 52 kg rappresentati dall’acqua;
  • una persona che pesa 90 kg, avrà circa 58,5 kg rappresentati dall’acqua.

L’acqua presente nel nostro corpo è rappresentata per il 40% circa di liquidi intracellulari; e per il 60% di liquidi extracellulari.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Ricomposizione corporea e rapporto tra massa grassa e magra

MEDICINA ONLINE PALESTRA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO FIBRE MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTEGRATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISICOLa ricomposizione corporea a grandi linee si presenta come una strategia dietetica e di allenamento volta al miglioramento della forma fisica. Andiamo a vedere più nel dettaglio cos’è.

Solitamente quando si affronta l’argomento “dieta” si pensa sempre ad un tot di “chili in meno” quindi ad una perdita netta di peso. Questo è il messaggio che arriva maggiormente: cominciare una dieta è l’inizio di un percorso che vede come meta un miglioramento della propria forma fisica, raggiunto principalmente attraverso la perdita di grasso in eccesso. L’errore comune a tante persone meno esperte è rappresentato dal ritenere la stessa cosa la perdita di peso sulla bilancia e il dimagrimento. Se dovesse essere sorta qualche perplessità alcuni esempi numerici ci aiuteranno a dirimerla. Un ragazzo sulla ventina entra in palestra con un peso di 65kg e una percentuale di massa grassa di circa il 15%, che riflette un fisico non grasso, ma allo stesso tempo neanche molto muscoloso. Dopo un anno di allenamento affiancato da un piano nutrizionale vede il suo peso salire a 75kg e le misurazioni antropometriche per la stima della massa grassa ora gli assegnano un 13% (di grasso corporeo), cos’è successo?

Nonostante la massa grassa espressa in chilogrammi sia rimasta alla fine la stessa dall’inizio del percorso (0.15 x 65 = 9.75 kg) e dopo un anno (0.13 x 75 = 9.75 kg), il ragazzo è dimagrito. Questo è un classico esempio di ricomposizione e se ancora qualche dubbio persiste si può far ricorso alla matematica, rifacendoci alle misure dell’esempio, per notare come la stessa quantità di grasso corporeo assoluta risulti in percentuale, sulla massa corporea totale, diminuita di due punti percentuali (da 15% a 13%). L’aumento ponderale è stato dato dall’aumento della sola massa magra.

Allo stesso modo un ragazzo sovrappeso dopo aver seguito un piano di dieta ed esercizio fisico raggiunge un peso inferiore, ma solo di poco. Una delusione?  Solo se ci si ferma alla bilancia perché il ragazzo potrebbe mostrare una percentuale di massa grassa molto inferiore al punto di partenza il che sullo stesso peso ci indicherebbe un aumento di massa muscolare che, affiancata ad un’abbondante perdita di tessuto adiposo, risulta in un dimagrimento accentuato: ecco perché al posto della bilancia, bisognerebbe effettuare una bioimpedenziometria!

Con l’aiuto della fantasia abbiamo osservato due classici esempi ricomposizione corporea. Essa pertanto si realizza con una variazione relativa e reciproca della quantità di massa grassa e massa magra (a favore di quest’ultima), che risulta funzionale al raggiungimento di un livello prestativo sportivo superiore o semplicemente ad un benessere maggiore.

Rivediamo alcuni punti chiave dell’argomentazione per un’ulteriore delucidazione. La perdita di peso si osserva quando il nostro organismo, in seguito ad opportuni input (dieta e/o allenamento), mobilita le sue scorte energetiche che una volta perse produrranno il calo ponderale. Il dimagrimento invece si manifesta quando, indipendentemente dal peso, si ha un aumento della massa magra o una diminuzione del tessuto adiposo o entrambe le cose contemporaneamente. La ricomposizione corporea significa ottenere un miglioramento della forma fisica attraverso un cambiamento delle proporzioni tra massa muscolare e tessuto adiposo.

La differenza tra dimagrimento e ricomposizione può essere definita come segue: mentre il primo si riferisce ad un aumento relativo del tessuto muscolare, sia che il peso aumenti, sia che il peso diminuisca, la seconda si riferisce ad un aumento relativo del tessuto muscolare (che si cerca di mantenere il più possibile) tramite una riduzione in termini assoluti del tessuto adiposo (che si cerca di ridurre il più possibile).

Come procedere alla ricomposizione corporea?

Sebbene la ricomposizione corporea possa non sembrare una novità ai neofiti della palestra (per ragioni che ora non approfondiamo), la maggior parte di chi si trova ad intraprendere una dieta può trovare utopico raggiungere due obiettivi così ambiti (la perdita di grasso e l’acquisto o il risparmio di massa muscolare) nello stesso momento. Eppure è possibile. Diversi testi espongono consigli e strategie sul come procedere alla ricomposizione corporea Ottimi in tal senso sono i testi di Lyle McDonald The Ultimate Diet 2.0. Advanced Cyclical Dieting for Achieving Super Leanness e The Ketogenic Diet. A Complete Guide for the Dieter and Practitioner, in cui vengono illustrati dei protocolli ad hoc per ottenere il massimo dimagrimento con la minor perdita di tessuto muscolare possibile.

Alla base della ricomposizione corporea c’è la diversa ripartizione dei nutrienti (quindi delle calorie) nei vari distretti corporei (massa magra e massa grassa) che si realizza con un’opportuna scelta del timing di assunzione dei macronutrienti e della tipologia di allenamento. Questo approccio, insieme anche ad un piano di integrazione mirata, è volto al tentativo di modulare la risposta ormonale alla dieta e all’esercizio in modo tale da favorire la massa magra e sfavorire il tessuto adiposo per l’ottenimento della tanto agognata ricomposizione corporea.

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Quanto peso perdiamo ogni volta che andiamo in bagno?

MEDICINA ONLINE BAGNO CACCA FECI WATER WC TOILETTE INTESTINO COLON STIPSI STITICHEZZA RETTO ANO EMORROIDI DOLORE COPROCULTURA ANALISI SANGUE FECI ANALISI INFEZIONE PESO DIETA DIMAGRIRE LASSATIVO URINA PIPI CISTITE BERE ACQU.jpgTutti noi ce lo siamo chiesti almeno una volta nella vita: andare in bagno fa dimagrire? Sicuramente è vero che una regolare attività dell’intestino e dei reni è uno dei segreti di una vita sana e di un fisico in forma, tuttavia è vero anche che non è che si dimagrisca ogni volta che si va in bagno, se con “dimagrire” intendiamo la perdita di massa grassa. Se invece si intende una pura perdita di peso, allora si: espellendo feci ed urina, il nostro corpo effettivamente perde giornalmente peso. Ma quanto?

Quanto pesano le feci?

Uno studio inglese del 1992 ha raccolto dati sulla quantità di feci emessa quotidianamente da 20 diverse popolazioni, con questi risultati:

  • la quantità media di feci emessa in un giorno è stata di 106 grammi;
  • la quantità minima di feci giornaliere è stata 72 g;
  • la quantità massima è stata 471 g/die.

Questa grossa variabilità è dovuta alla variabilità individuale, all’eventuale presenza di patologie o altro, ma principalmente si verifica in base alla diversa quantità di fibre assunte con la dieta, fattore che determina anche le volte settimanali in cui si va di corpo. E’ interessante sottolineare che all’aumentare della quantità di feci emesse diminuisce il rischio di cancro al colon, quindi una alimentazione ricca di fibre, e la conseguente regolarità intestinale, è davvero – come accennato all’inizio dell’articolo – uno degli ingredienti di una vita sana. Per ridurre  drasticamente il rischio di cancro al colon, è necessario espellere almeno 150 grammi di feci al giorno (risultato che si ottiene consumando almeno 18 grammi di fibra giornalmente); a tal proposito leggi anche: Stitichezza acuta e cronica: tipi, cause, trattamenti medici e rimedi

Quanto pesa l’urina?

La quantità di urina emessa giornalmente è mediamente 1,5 litri in 3/5 volte, anche se questo dato è estremamente variabile in base a moltissimi fattori:

  • temperatura dell’ambiente;
  • quantità dei liquidi ingeriti;
  • caratteristiche dei cibi assunti (contenuto in acqua e sali);
  • caratteristiche dei liquidi perduti attraverso il tubo digerente, la traspirazione e la sudorazione;
  • eventuale presenza di patologie sistemiche, renali, vescicali o uretrali (tumori, calcoli, cistite…);
  • attività lavorativa e sportiva svolta.

Inoltre perdiamo liquidi in molti altri modi. Anche solo respirando espelliamo oltre 30 centilitri di acqua al giorno (quasi quanto una lattina di coca cola) e con il sudore, specie d’estate, anche molto di più. A tal proposito leggi anche:

In definitiva andare in bagno fa perdere peso?

L’urina che perdiamo ci farebbe effettivamente perdere circa un kg e mezzo al giorno di peso corporeo (badate bene: parlo di peso corporeo e non di massa grassa, quindi è disidratazione e non dimagrimento, come una semplice bioimpedenziometria può rilevare!), tuttavia i liquidi persi devono essere reintegrati giornalmente per evitare disidratazione, non a caso si consiglia di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Espellendo l’urina, a conti fatti, non perdiamo peso. Espellendo le feci si può anche arrivare a perdere due o tre etti ma ciò, più che per mantenere il peso forma, è importante per diminuire il rischio di cancro al colon-retto. Il vero segreto per dimagrire non è quello di pesare le vostre feci giornaliere, bensì è mangiare bene e fare tanta attività fisica, per aumentare la massa magra e quindi innalzare il metabolismo basale; a tale proposito leggi anche: Vuoi bruciare più calorie? Fai esplodere il tuo metabolismo!

I migliori prodotti per la salute dell’apparato digerente

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per il benessere del vostro apparato digerente, in grado di combattere stipsi, fecalomi, meteorismo, gonfiore addominale, acidità di stomaco, reflusso, cattiva digestione ed alitosi. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Non sono grasso: ho la costituzione robusta e le ossa grosse

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO OSSA GROSSE RADIOGRAFIE OBESITA GRASSO

Ricostruzione, generata al computer, di come potrebbe essere lo scheletro di Keith Martin, un uomo inglese arrivato a pesare oltre 400 kg

Quante volte si sentono queste frasi, che giustificherebbero una siluette non proprio da ballerina/o? Moltissime! Ma dal punto di vista scientifico, è davvero così? Ovviamente no: la cosiddetta costituzione robusta è un vero e proprio alibi utilizzato per giustificare uno stato di sovrappeso o addirittura obesità dovuto semplicemente a un eccesso di grasso. Per dimostrarlo è sufficiente analizzare la questione dal punto di vista scientifico e, in particolare, “bioimpedenziometrico”. Ma cominciamo dalle basi, facendoci questa semplice domanda:

Da cosa dipende il peso corporeo?

Il nostro corpo è formato prevalentamente da:

  • ossa;
  • organi interni;
  • muscoli;
  • grasso corporeo.

La nostra “costituzione” dipende quindi dalla somma di questi quattro componenti a cui bisogna aggiungere il peso di altre componenti minori, come feci, urina e cibo ingerito, abbastanza ininfluenti per il nostro ragionamento a meno che non prendiamo in considerazione alcuni casi limite come ad esempio il globo vescicale in cui vari litri di urina si accumulano patologicamente in vescica ed aumentano il peso corporeo totale anche di alcuni kg. Escludiamo quindi le patologie e torniamo ad un organismo sano facendoci questa domanda: quando si parla di “costituzione” o “corporatura” cosa si intende di preciso? Due soggetti della stessa altezza, ma corporatura differente, avrebbero pesi differenti pur se con la stessa percentuale di grasso corporeo. Dunque la corporatura è legata al concetto di peso forma, nel senso che due soggetti con la stessa altezza possono avere un peso forma differente anche se hanno la stessa percentuale di grasso corporeo. Analizziamo allora questi fattori per capire quali di essi possono cambiare da soggetto a soggetto e l’entità di queste variazioni.

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Ho le ossa grosse

Il peso delle ossa è pari a circa il 20% del peso corporeo (in un soggetto in peso forma), cioè circa 15 kg in un adulto di 75 kg.
Anche ammessa (e non concessa) una variabilità individuale molto alta, pari al 15%, del peso delle ossa tra due persone della stessa altezza, stiamo parlando di 2 kg di differenza, e cioè uno scostamento dalla media di un peso veramente esiguo. In un soggetto che pesi 60 kg, il peso dello scheletro è 12 kg ed ammettendo una variabilità individuale al 10 %, stiamo parlando di poco più di un kg di differenza. Tali dati non giustificano dunque una differenza sostanziale nel peso forma: un soggetto che pesi 10 o 15 kg in più rispetto al peso forma, se dice che ciò dipende dalle “ossa grosse”, sta dicendo ovviamente una bugia. Per approfondire, leggi: Quanto pesano scheletro ed ossa?

I miei organi interni pesano tanto

E gli organi? Quanto influiscono sul peso totale? La prima cosa da dire è che il peso degli organi interni non varia molto: non esistono soggetti sani con fegato, intestino, cuore enormi che giustifichino un peso di diversi chili superiore agli altri; mentre totalmente diverso è il discorso per individui malati in cui gli organi interni possono variare volume e peso anche in modo notevole in virtù di una data patologia. Chi pesa 10 kg di più rispetto al proprio peso forma e imputa la colpa “all’enorme peso dei propri polmoni”, sta dicendo ovviamente una bugia. A tale proposito leggi anche: Differenze di peso tra gli organi interni di un uomo e di una donna

Muscoli e grasso

Rimangono i muscoli ed il grasso corporeo, i quali certamente possono variare tantissimo. Dunque, la corporatura robusta, visto che non può essere dovuta al peso delle ossa e degli organi interni, dovrebbe in teoria dipendere solo dai muscoli.
La muscolatura è senz’altro un fattore genetico: ci sono persone naturalmente molto muscolose e altre molto poco. Le prime in genere ottengono buoni risultati a seguito di un programma di potenziamento, con aumenti sostanziali di massa muscolare, gli altri ottengono risultati meno buoni o scarsi, tuttavia quando si parla di costituzione non si intende la massa muscolare, altrimenti si direbbe “sei un soggetto muscoloso”, ma dato che spesso questa affermazione non sarebbe supportata dall’evidenza… si parla di costituzione!
I soggetti che pensano di essere di costituzione robusta in realtà associano due fattori: un buona muscolatura ed un eccesso di massa grassa. Sono per esempio gli “armadi” che non “hanno la pancia”, ma sono enormi grazie a una distribuzione del grasso uniforme e non localizzata, supportata da una buona muscolatura. Ovviamente il peso forma di questi soggetti è più alto del normale, ma anche in questo caso, analizzando a fondo la questione, si scopre che una muscolatura naturale non può giustificare un aumento di peso di svariati chili: ne può giustificare solo alcuni. Un soggetto di questo tipo, con magari 15 o 20 kg in più rispetto al peso normale, non può giustificarsi con “è colpa della mia costituzione” dal momento che solo pochi kg in eccesso sarebbero dovuti ai muscoli e la maggior parte è invece dovuta all’adipe.
L’Indice di Massa Corporea di un soggetto muscoloso può arrivare a 23, al massimo a 24 ma stiamo già parlando di soggetti con muscolature da bodybuilder, in cui le percentuali di massa grassa sono bassissime (ben al di sotto del 10 %) ed i muscoli sono elevatissimi.
Ci sono persone con IMC di 26 e oltre che pensano di essere normopeso, quando in realtà la loro massa grassa è ben oltre il 15% nel caso degli uomini e del 20% per le donne, quindi sono oggettivamente in sovrappeso a causa del grasso in eccesso, non certo per i muscoli, le ossa o gli organi interni!

“Peso tanto perché non vado in bagno!”

Più di un nostro paziente in evidente sovrappeso, ha spesso giustificato il proprio peso con un “dottore, peso tanto perché sono stitico e sono pieno di cacca!”. Purtroppo per il soggetto, è veramente facile smentire la sua affermazione, visto che ogni giorno l’organismo umano emette circa 100-150 grammi di feci: non andare in bagno per un paio di giorni non può giustificare un sovrappeso di 10, 20 o addirittura 30 kg! Stesso discorso vale per chi si giustifica con “peso tanto perché sono pieno di aria e di pipì”. L’aria non aggiunge peso sulla bilancia, al più determina meteorismo e flatulenza, mentre la quantità di urina emessa ogni giorno è di circa un litro e mezzo e non può certo giustificare uno stato di obesità.

Leggi anche: Quanto peso perdiamo ogni volta che andiamo in bagno?

Come sciogliere ogni dubbio?

Se pensate di essere veramente di costituzione robusta, fate una semplice misurazione con bioimpedenzometria e verificate di avere una massa grassa uguale o inferiore al 15% se siete uomo o 20% se siete donne: questo è l’unico dato veramente oggettivo che può dirvi se siete “robusti” o se in realtà, più probabilmente, siete in sovrappeso (o addirittura obesi) a causa dell’eccesso di grasso. E prima di chiudere vorrei ricordarvi un ultimo concetto: avere “spalle larghe” o fianchi larghi”, non è una giustificazione per essere in sovrappeso. Esistono persone ad esempio con spalle larghe per motivi genetici legati alla conformazione dello scheletro o semplicemente perché hanno deltoidi pronunciati (vedi i nuotatori), ma non per questo sono necessariamente in sovrappeso: esistono persone con spalle larghe ma con % di massa grassa normali (e quindi persone “normopeso”) ed esistono persone con spalle strette ed obese.

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