E’ importante da subito chiarire che non esiste un numero di misurazioni standard che valga per tutti i pazienti. Salvo diversa indicazione medica, generalmente il paziente diabetico effettua da 1 a Continua a leggere
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Misurazione della pressione: i migliori sfigmomanometri automatici
Quando un individuo soffre di ipertensione arteriosa (comunemente “pressione alta”) le pareti dei suoi vasi sanguigni sono costrette a sopportare forti sollecitazioni che, quando diventano particolarmente elevate, possono Continua a leggere
Differenza tra misurazione della febbre orale, cutanea e rettale
La febbre è uno stato patologico temporaneo che comporta un’alterazione del sistema di termoregolazione ipotalamica e una conseguente elevazione della temperatura corporea al di sopra del valore considerato normale (circa 37 gradi per l’uomo). La febbre può essere misurata in tre diverse modalità, tutte attendibili se ben praticate e usando un termometro di buona qualità, tradizionale o ad infrarossi. Le tre modalità restituiscono la stessa temperatura corporea e sono le seguenti:
- Misurazione orale. Per misurare la temperatura in bocca, il termometro va messo sotto la lingua o tra le gengive e la guancia: sono necessari 2-3 minuti. Non vanno ingeriti alimenti caldi o freddi prima della misurazione.
- Misurazione cutanea. Per rilevare la temperatura sotto le ascelle o anche nelle pieghe dell’inguine, il termometro va tenuto per 4 minuti, avendo cura di asciugare la parte nel caso fosse sudata. Prima di misurarla non vanno applicati impacchi freddi o la borsa del ghiaccio.
- Misurazione rettale. Se si decide di misurare la febbre nel retto si deve acquistare il termometro apposito, dotato di un bulbo più lungo e sottile di quello usato per le altre misurazioni. Il termometro va introdotto per circa 3-4 cm e tenuto per 1 minuto. Questo metodo di misurazione della temperatura non è indicato in caso di emorroidi o di altre infiammazioni della zona. Va tenuto in considerazione che la temperatura del retto è di circa 0,5°C più alta rispetto a quella orale e a quella ascellare.
I migliori prodotti per il benessere in caso di febbre, influenza e raffreddore
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Quando e come misurare la pressione arteriosa?
Quando misurare la pressione arteriosa durante il giorno?
Salvo diverse indicazioni del medico curante, consiglio di rilevare la pressione due volte al giorno:
- la mattina, prima di colazione e prima di assumere le vostre medicine;
- la sera, prima di andare a letto.
Modalità
Sia la mattina che la sera ripetete il procedimento tre volte di seguito, ad intervalli di uno o due minuti, per evitare misurazioni errate. Può essere utile scrivere il risultato su un taccuino in una tabella e portare i risultati al proprio medico curante.
Precauzioni per una corretta rilevazione
Per una corretta rilevazione dei valori sistolici e diastolici (massima e minima), è opportuno seguire queste indicazioni:
- attendere 1 ora dalla fine dei pasti, della pausa caffè o tè o dopo uno sforzo fisico più o meno intenso;
- evitare di fumare sigarette nella mezz’ora precedente la misurazione: la nicotina può aumentare per vari minuti sia la vostra frequenza cardiaca che la pressione sanguigna;
- possibilmente sedersi e rilassarsi nei 5 minuti precedenti la misurazione;
- evitare di indossare indumenti stretti intorno al braccio su cui è effettuata la misurazione;
- appoggiare comodamente il braccio su un ripiano e infilare, all’altezza del cuore, tra l’ascella e la piega del gomito, il bracciale di gomma;
- per persone molto magre o molto robuste utilizzare bracciali di proporzioni minori o maggiori di quelle standard;
- evitare di parlare durante la misurazione;
- cercare di ripetere la misurazione sempre alla stessa ora;
- in caso di valori fuori norma, ripetere la rilevazione varie volte, ad intervalli di uno/due minuti;
- non importa quale braccio si usa per la rilevazione, tuttavia è importante sapere che in alcuni soggetti è possibile riscontrare differenze anche sensibili tra le due braccia nei valori rilevati. In tali casi, è consigliabile effettuare la misurazione sul braccio con la pressione più elevata.
I migliori strumenti per rilevare la pressione arteriosa a casa, li potete trovare in questi articoli:
- Misurazione della pressione: i migliori sfigmomanometri manuali
- Misurazione della pressione: i migliori sfigmomanometri automatici
Per approfondire, leggi anche:
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Cosa sono e qual è la differenza tra massa magra e massa grassa? Tutte le percentuali di grasso, ossa e muscoli
Massa magra
Con massa magra (o LBM, acronimo dall’inglese Lean Body Mass) in medicina si intende la parte di massa di un organismo che esclude il grasso di deposito (acqua, proteine, minerali, glucidi, grasso essenziale). Si esprime in percentuale quando è intesa in riferimento al peso complessivo dell’organismo. Quando si intende definire la massa magra escludendo anche il grasso primario, si parla più precisamente di Massa magra alipidica, o FFM, dall’inglese Fat Free Mass. Il grasso primario costituisce circa il 3% della massa corporea maschile ed il 12% di quella femminile, valori inferiori non sono compatibili con uno stato di buona salute generale. Le componenti della massa magra sono:
- massa proteica;
- glicogeno;
- acqua;
- minerali;
- grasso primario.
La maggior parte della massa magra è costituita da acqua, che, in dipendenza da sesso ed età, è tra il 40 ed il 70% del peso corporeo.
Circa il 50% della massa magra è costituito da muscoli, mentre le ossa rappresentano circa il 20% della massa magra.
Esistono due differenti criteri per valutare la componente magra del corpo:
- la massa magra o lean body mass (LBM), la quale rappresenta tutto ciò che resta dell’organismo dopo averlo privato del solo grasso di deposito (tessuto adiposo), ma include il grasso primario, che costituisce circa il 3% della massa corporea maschile ed il 12% di quella femminile. Esso risulta fondamentale per la salute dell’individuo e non può essere intaccato, se non in minima parte, dal dimagrimento. Questa componente protegge gli organi interni, ed è rappresentato nel sistema nervoso centrale, nel midollo osseo, nei reni, nella milza, nelle ghiandole mammarie ed è presente in vari altri tessuti, nonché in tutte le membrane cellulari, di natura fosfolipidica. Per tali motivi la LBM non esclude completamente la componente lipidica.
- la massa magra alipidica o fat free mass (FFM), rappresenta ciò che resta dell’organismo dalla privazione di tutta la componente lipidica, compreso il grasso primario o essenziale.
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Massa grassa
Con massa grassa (o FM, acronimo dall’inglese Fatty Mass) si intende la parte di massa (peso) di un organismo costituita dall’organo adiposo, ovvero dal grasso corporeo. La parte restante di massa è definita massa magra. La massa grassa comprende a sua volta il tessuto adiposo bianco, il tessuto adiposo bruno, i trigliceridi intramuscolari e il grasso essenziale.
La massa grassa si definisce per la quantità di lipociti (anche chiamate “adipociti”, cioè le cellule adipose) ed il loro grado di riempimento. La quantità di lipociti in un organismo dipende di fattori genetici e ormonali, mentre il riempimento varia (secondo le funzioni di scorta) a seguito di stati di nutrizione ipo- o ipercalorica, attività fisica, farmaci e altro. Fattori che promuovono proliferazione e riempimento dei lipociti, a lungo andare, portano ad essere in sovrappeso od obesi, fattori che fanno deperire i lipociti portano invece ad essere sottopeso.
La percentuale di massa grassa ideale varia in funzione del sesso e, in maniera minore, dell’età. La misurazione della massa grassa è importante in dietologia perché permette di determinare con precisione una condizione di sovrappeso o di sottopeso. Infatti il solo peso corporeo (espresso come indice di massa corporea) non tiene conto dell’ossatura e della muscolatura: un soggetto dotato di muscolatura e/o ossatura possente potrebbe apparire sovrappeso pur essendo in effetti normopeso.
La percentuale di massa grassa (in funzione del peso corporeo di un individuo), detta anche “Body Fat Mass” dall’inglese, dovrebbe restare intorno a dei precisi valori, che nelle donne sono leggermente maggiori poiché esse hanno del tessuto adiposo in più nelle mammelle. La massa grassa in aggiunta a quella essenziale viene chiamata grasso di deposito poiché funge da riserva di energia per il nostro organismo nei casi di necessità, pertanto avere anche una ridotta quantità di grasso di deposito è fondamentale per mantenersi forti ed in buona salute. Tuttavia, come già detto sopra, un eccesso di massa grassa è un fattore di rischio per varie malattie cardiovascolari ed abbassa notevolmente il metabolismo. In sintesi, bisogna mantenerla ad una percentuale corretta.
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Valori di massa grassa
Di seguito sono riportati i valori di massa grassa in percentuale, rapportati all’età ed alla corrispondente forma fisica.
UOMO:
Grasso essenziale
- Età 20-39: 3-4%
- Età 40-59: 4-5%
- Età più di 60: 5-6%
Sottopeso
- Età 20-39: 5-7%
- Età 40-59: 6-8%
- Età più di 60: 7-10%
Forma atletica
- Età 20-39: 8-12%
- Età 40-59: 9-13%
- Età più di 60: 11-15%
Forma buona
- Età 20-39: 13-16%
- Età 40-59: 14-18%
- Età più di 60: 16-20%
Forma accettabile
- Età 20-39: 17-20%
- Età 40-59: 19-23%
- Età più di 60: 21-25%
Sovrappeso
- Età 20-39: 21-26%
- Età 40-59: 24-29%
- Età più di 60: 26-31%
Obesità
- Età 20-39: 27% o più
- Età 40-59: 30% o più
- Età più di 60: 32% o più.
DONNA:
Grasso essenziale
- Età 20-39: 10-11%
- Età 40-59: 11-12%
- Età più di 60: 12-13%
Sottopeso
- Età 20-39: 12-14%
- Età 40-59: 13-15%
- Età più di 60: 14-17%
Forma atletica
- Età 20-39: 14-20%
- Età 40-59: 16-22%
- Età più di 60: 18-24%
Forma buona
- Età 20-39: 21-24%
- Età 40-59: 23-27%
- Età più di 60: 25-29%
Forma accettabile
- Età 20-39: 25-28%
- Età 40-59: 28-31%
- Età più di 60: 30-33%
Sovrappeso
- Età 20-39:29-34%
- Età 40-59: 32-37%
- Età più di 60: 34-39%
Obesità
- Età 20-39: 35% o più
- Età 40-59: 38% o più
- Età più di 60: 40% o più.
Nota importante: una “forma fisica atletica” è definita, oltre che dalle percentuali di massa grassa indicate, dalla presenza simultanea di una buona massa muscolare. In caso quest’ultima fosse scarsa o ridotta, il fisico risulterebbe “magrolino” e debole, quasi sottopeso; pertanto in questo caso si deve parlare di “magrezza” e non di forma atletica. Invece – a prescindere da quanti muscoli si abbiano – le percentuali di grasso indicate nella colonna del sottopeso sono troppo esigue e non salutari IN OGNI CASO.
RAGAZZI 15-19 ANNI
Per gli adolescenti i valori riportati di seguito non sono completamente accurati , ma devono solo dare un’idea generale della composizione corporea, in aggiunta alle tabelle dei percentili dell’IMC. I valori della seguente tabella si riferiscono a ragazzi e ragazze che abbiano completato le tappe principali dello sviluppo puberale. In piena pubertà, o in età prepuberale, i singoli bambini vanno considerati come caso a sé, e non ha senso seguire delle tabelle come per gli adulti.
MASCHIO
- Grasso essenziale: 3-4%
- Sottopeso: 5-9%
- Normopeso: 10-17%
- Sovrappeso: 18-24%
- Obesità: 25% o più.
FEMMINA
- Grasso essenziale: 10-11%
- Sottopeso: 12-16%
- Normopeso: 17-25%
- Sovrappeso: 26-32%
- Obesità: 33% o più.
Differenza tra massa magra e grassa
Da quanto esposto, la differenza appare chiara: il valore di massa magra indica il peso di tutto quello che nel nostro corpo è massa muscolare, ossa, acqua, grasso primario, tendini… tutto tranne il grasso corporeo (non quello primario), che invece viene conteggiato nella massa grassa.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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