Intralipoterapia: la liposuzione chimica e non chirurgica che annienta il grasso corporeo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA SPIAGGIA MARE SALTO FELICITA ALLEGRIA ESTATE CALDO VACANZE LIBERA LIBERTACon l’estate 2013 è tornata puntuale la temuta prova bikini per molte donne (ed anche per molti tra noi uomini!). La paura maggiore è come al solito l’incubo dei cuscinetti di grasso e delle adiposità localizzate, dalla pancia ai glutei, dalle cosce ai fianchi. Come combattere un inestetismo che in estate diventa ancor più problematico? C’è una nuova tecnica che si sta diffondendo tra noi medici chirurghi: si tratta della liposuzione chimica o intralipoterapia, una nuova tecnica che potrebbe addirittura sostituire il tradizionale intervento con il bisturi. Me ne sto interessando da diverso tempo e vi assicuro che in futuro ne sentirete sempre più parlare: la liposuzione chimica può rappresentare infatti una vera alternativa alla liposuzione chirurgica. È un procedimento indirizzato soprattutto, ma non esclusivamente, alle donne di età compresa fra i 25 e i 50 anni che non hanno molto tempo a disposizione per via dei figli o degli impegni lavorativi, ma che sono molto attente al loro aspetto fisico.

Come funziona?

La prima buona notizia è che, come prima accennato, al contrario della classica liposuzione chirurgica la liposuzione chimica non prevede ricoveri o anestesie di alcun genere. La intralipoterapia si basa sull’infiltrazione di alcune soluzioni acquose, che riescono a causare lo scioglimento delle cellule di grasso andando ad eliminare l’inestetismo. Il trattamento poi viene personalizzato in base alla necessità della paziente e in ogni caso si tratta di una procedura ambulatoriale e priva di rischi. Altra buona notizia: la intralipoterapia può essere praticata sostanzialmente in ogni zona del corpo, sull’addome, sulle cosce, sui fianchi o sulle braccia, ma anche sul volto (può agire anche sul doppio mento).

Consigli

Unica avvertenza è quella di bere molto nelle 48 ore successive al trattamento in modo tale da poter favorire l’eliminazione del grasso mobilizzato con la lipolisi effettuata. Il consiglio più importante che vi posso dare è come al solito quello di affidarsi sempre a centri di accertata professionalità: effettuare trattamenti del genere in centri improvvisati (o da una estetista come a volte si sente dire in giro) che non sono all’altezza delle procedure può rappresentare anche dei rischi concreti per la salute.

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Come funzionano realmente i cosmetici anticellulite?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA SPIAGGIA MARE SALTO FELICITA ALLEGRIA ESTATE CALDO VACANZE LIBERA LIBERTANonostante sia logico pensare che l’efficacia di un cosmetico anticellulite sia principalmente legata all’azione meccanica del massaggio delle aree interessate, tra i requisiti richiesti agli anticellulite di ultima generazione c’è la velocità di assorbimento. Questo è il motivo per cui sul mercato la forma cosmetica attualmente più diffusa è rappresentata dai gel a base acquosa. Il consumatore apprezza anche emulsioni, latti o creme, che presentano il vantaggio di poter veicolare principi attivi sia idro che liposolubili. Oltre alle classiche preparazioni cosmetologiche, è possibile trovare anche i patches, cerotti transdermici a rilascio prolungato di attivi, e i fanghi, sospensioni acquose ad alto contenuto di argille.

Il trattamento topico della cellulite si avvale delle proprietà di una serie di sostanze funzionali, molte delle quali di origine vegetale, che agiscono sia a livello della microcircolazione che a livello dei tessuti sottocutanei. E’ opportuno, tuttavia, premettere che il trattamento cosmetico non può risolvere il problema della cellulite, ma può solo intervenire sugli inestetismi correlati al fenomeno, favorendo il ripristino del corretto equilibrio degli scambi idrici e del metabolismo superficiale dei lipidi. Per realizzare una formulazione che risponda ai requisiti di efficacia dichiarata, è necessario combinare diversi ingredienti attivi, per attuare una strategia di effetti sinergici.

Le sostanze più usate possono essere così raggruppate:

1) sostanze vasotoniche ed antiedemigene, capaci di migliorare il tono vasale, diminuire la permeabilità delle pareti dei vasi, e favorire il riassorbimento ed il ritorno veno-linfatico;
2) sostanze lipolitiche, in grado di esaltare il metabolismo del tessuto adiposo;
3) sostanze riepitelizzanti, in grado di stimolare la rigenerazione dei componenti del sottocutaneo (collagene, acido ialuronico), ripristinando un assetto dermico accettabile.

Leggi anche: Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

 Sostanze vasotoniche ed antiedemigene

Per quanto riguarda i derivati vegetali ad attività vasotonica ed antiedemigena, troviamo le saponine triterpeniche, come escina ed ederina, principi attivi presenti rispettivamente nei semi di ippocastano (Aesculus hippocastanum) e nelle foglie di edera (Hedera helix). Tali sostanze svolgono una marcata attività antiedema ed hanno un positivo effetto sulla fragilità e sulla permeabilità capillare. La loro azione si svolge su tre fronti:

1) aumento della resistenza vasale e miglioramento della circolazione;
2) aumento della rimozione ed eliminazione dei liquidi ristagnanti nei tessuti;
3) effetto antinfiammatorio ed anticongestizio.

Tra gli altri estratti di origine vegetale ad azione simile troviamo: il rusco (Ruscus aculeatus), i cui rizomi contengono saponine steroliche, come la ruscogenina, in grado di stimolare la contrazione della muscolatura vasale con aumento del ritorno venoso; la centella (Centella asiatica), la cui frazione triterpenica si è dimostrata efficace nei trattamenti anticellulite, poiché è in grado di stimolare una particolare proteina adesiva, la fibronectina, che contribuisce a mantenere l’integrità dell’endotelio dei vasi; l’amamelide (Hamamelis Virginiana), ad azione vasocostrittrice venosa; il Ginkgo biloba, dalle cui foglie viene estratto un fitocomplesso ricchissimo in bioflavonoidi con proprietà benefiche sul sistema circolatorio. Gli effetti del ginkgo sulla circolazione si manifestano con la protezione dell’endotelio vasale e la stabilizzazione della permeabilità capillare; la vite rossa (Vitis vinifera), il cui estratto, ricco in antocianosidi, risulta molto utile nel trattamento dell’insufficienza venosa degli arti inferiori e delle sue complicanze; la betulla (Betulla alba), il cui estratto possiede attività diuretica.
Ci sono infine le sostanze che inducono vasodilatazione e vasocostrizione locale, con effetto tonificante sulle pareti dei vasi, come il mentolo e i derivati, e i nicotinati.

Leggi anche: La cavitazione medica combatte cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo

Sostanze lipolitiche

Tra le molecole utilizzate per l’azione lipolitica troviamo le metilxantine, in particolare la caffeina, e gli estratti vegetali che la contengono: noce di cola, semi e foglie di caffè, foglie di tè, semi di cacao (Cola acuminata, Coffea arabica, Camelia sinensis, Theobroma cacao). Questi estratti provocano un aumento della lipolisi, con positivi effetti sulla riduzione adipocitaria. La caffeina, per la scarsa solubilità in acqua, viene preferibilmente pre-solubilizzata in alcol, prima di essere introdotta nella fase acquosa di preparazioni cosmetiche. Per l’attività lipolitica vengono utilizzati anche gli estratti di alcune alghe, come la quercia marina (Fucus vesiculosus), poiché contengono iodio sia in forma inorganica che legato a proteine; lo iodio va a concentrarsi nella tiroide, dove viene incorporato negli ormoni tiroidei, che a loro volta stimolano il metabolismo basale inducendo l’organismo ad eliminare i grassi in eccesso. Grazie alle loro caratteristiche intrinseche, le alghe sono anche agenti osmo-idro regolatori: migliorano la vitalità ed il rassodamento della pelle, la rivestono di un film protettivo naturale e partecipano al suo drenaggio, contribuendo ad eliminare le tossine e le scorie metaboliche. Sempre con meccanismo lipolitico agiscono altri derivati vegetali, come il Coleus forskohlii, dalle cui radici si ottiene la forskolina, o la glaucina, alcaloide in grado di inibire la trasformazione dei pre-adipociti in adipociti.

 Sostanze riepitelizzanti

Tra le sostanze riepitelizzanti troviamo invece l’equiseto (Equisetum arvense), pianta appartenente alla famiglia delle Esquisetacee, da cui si ricava un estratto ricco di sostanze quali l’acido malico, che stimola la produzione di collagene ed elastina, con conseguente miglioramento dell’elasticità cutanea.
All’interno di una formulazione anticellulite, vengono generalmente inclusi anche ingredienti ad attività idratante, come il pantenolo o l’acido ialuronico, antiossidanti (flavonoidi) e molecole ad azione levigante superficiale, come gli alfa-idrossiacidi, la cui azione rende la superficie cutanea maggiormente liscia e la trama cutanea più omogenea.

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La pressoterapia per combattere cellulite e gambe pesanti

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRAMolte persone, in particolare le donne, soffrono di pesantezza e dolorosi gonfiori a gambe e caviglie, a volte sono anche interessati gli arti superiori. Le cause principali di tali spiacevoli sensazioni sono i disturbi della circolazione venosa e linfatica: in parte dovuti a edemi/linfedemi (accumulo di liquido interstiziale e ostacolata circolazione linfatica), in parte a lipoedemi (anormale accumulo sottocutaneo di cellule adipose) che aggravano il dolore muscolare, in particolare a chi sta a lungo in piedi o cammina molto.
Per combattere queste patologie ci è venuta in aiuto la pressoterapia (anche chiamata pressomassaggio), comparsa nel mondo della medicina estetica circa 20 anni fa e considerata ancor oggi una delle terapie non invasive più efficaci per combattere patologie e inestetismi specie degli arti inferiori. L’apparecchiatura di pressoterapia si è evoluta negli anni, nella sua versione più moderna è dotata di regolazione della pressione e di programmi di pressomassaggio computerizzato adattabili alle esigenze del soggetto in trattamento. Tale tecnica ha riscosso molto successo e suscitato un interesse che è andato sempre più aumentando negli anni, dal momento che procura realmente una sensazione di benessere e leggerezza degli arti inferiori, già dalle prime applicazioni.

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La pressione facilita il drenaggio
Il massaggio, attraverso pressioni sequenziali dalla periferia degli arti verso i linfonodi, facilita enormemente il drenaggio del liquido interstiziale che “ristagna” e rende più efficienti circolazione venosa e linfatica, riducendo di conseguenza gli inestetismi che si riscontrano più frequentemente: il gonfiore determina ritenzione idrica, ipotonia dei tessuti e cellulite.
La pressoterapia può ancora essere ottimizzata dall’impiego aggiuntivo di soluzioni saline, alghe, gel o oli specifici ad azione drenante applicati sia manualmente, sia con l’ausilio di specifici bendaggi; inoltre può essere abbinata ad altri trattamenti di medicina estetica, impiegati per prevenire o attenuare le disfunzioni e gli inestetismi descritti sopra.
La pressoterapia si utilizza soprattutto per il trattamento degli arti inferiori, delle braccia e della zona addominale, parti del corpo che presentano maggiormente problemi di tipo circolatorio venoso/linfatico, in alcuni casi è opportuno abbinare alla pressoterapia anche un ciclo di massaggi specifici per migliorare la circolazione e l’ossigenazione dei tessuti, inoltre è una tecnica che viene effettuata spesso subito dopo la cavitazione medica (in modo che i grassi vengano messi nelle condizioni di essere espulsi dall’organismo dopo che la cavitazione li ha mobilitati), ricordiamo però che dopo la cavitazione, in sostituzione della pressoterapia, si può effettuare anche un massaggio linfodrenante.

Come si svolge una seduta di pressoterapia medica?
Dopo aver effettuato una visita medica generale, importante per escludere eventuali controindicazioni, faccio stendere comodamente il soggetto su un apposito lettino e gli applico l’apparecchiatura. Prima di sottoporre il paziente all’azione della macchina, io effettuo dei massaggi specifici per riattivare il suo sistema linfatico. E’ infatti molto importante che ogni seduta di pressoterapia avvenga solo dopo aver sbloccato manualmente i centri di raccolta del sistema linfatico (svuotamento delle stazioni linfonodali, partendo da quelle sopraclaveari, passando poi a quelle inguinali e terminando con quelle poplitee). Una volta eseguito tale massaggio, che ha anche una funzione “rilassante”, metto in funzione il macchinario.
Il dispositivo dispone di varie “camere” separate, che sono posizionate intorno agli arti: questi applicatori speciali a forma anatomica (gambe, stivali, brevi gambe, braccia, addominali) vengono fatti indossare al paziente a seconda degli arti da trattare e sono tenuti in parallelo e in parte sovrapposti al fine di assicurare un gradiente di pressione per evitare la stasi o i ritorni dei flussi. Le camere possono essere anche applicate sull’addome come illustrato nella foto in alto nell’articolo.
Appena il macchinario è azionato, le varie camere si gonfiano di aria in sequenza, partendo da quella più periferica fino ad arrivare alle zone centrali. Ad esempio, se sottoponiamo una gamba alla pressoterapia, la prima camera d’aria che si gonfierà sarà quella vicina al piede, la seconda sarà al polpaccio e la terza sulla coscia. Queste sequenza è specificatamente studiata sul movimento del flusso venoso e linfatico. Una volta gonfiati tutti gli applicatori il trattamento finisce svuotandole tutte allo stesso tempo, la sequenza riparte di nuovo e così via, in “rotazione”, per tutta la durata dell’applicazione. La sequenza appena citata è quella “di base”: possono esserci delle variazioni in base alle necessità del paziente.

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Durata del trattamento e prezzi
Ogni seduta dura dai 15 ai 30 minuti, a volte anche di più, a seconda delle esigenze del paziente. I benefici si apprezzano fin dalla prima seduta, tuttavia solitamente i risultati migliori si ottengono portando a termine un ciclo completo che ha durata variabile in base al paziente, solitamente il ciclo è composto da dieci o dodici sedute. Ovviamente la durata totale del trattamento dipende molto dal bisogno del paziente e dalla sua situazione di partenza. In generale, in questa sede, non posso davvero definire una durata standard della terapia, perché applico uno schema diverso basandomi sulla condizione clinica di ogni singolo soggetto. In generale una seduta singola può costare circa 30-60 euro a seconda della zona da trattare ed a seconda del professionista. Considerando che un ciclo di trattamenti è composto da circa 10 sedute, la pressoterapia non è propriamente una terapia economica, ma i risultati ci sono e non solo a livello estetico: la salute della vostra circolazione vi ringrazierà e sentirete le vostre gambe leggere e belle come non le sentivate da tempo!

Quali sono i benefici?
Progettata per migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, la pressoterapia riduce l’edema linfatico agli arti e il gonfiore addominale, ed è indicata in caso di cattiva circolazione o per insufficienza venosa, migliorando il flusso di ossigeno lungo il corpo e alleviando il senso di dolore e di fatica alle gambe. Come già detto all’inizio di questo articolo, la pressoterapia può anche essere utilizzata in combinazione con impacchi di alghe per disintossicare, tonificare, migliorare la circolazione e aumentare il drenaggio linfatico: non è in grado però di riparare i danni strutturali (degenerazione di pareti delle vene, flebotrombosi, ecc).

Terapia linfodrenante casalinga
Vi riportiamo una lista di prodotti per una terapia linfodrenante che potete usare comodamente a casa. Se soffrite di gambe pesanti, gonfiori, cellulite e dolori agli arti inferiori, potrebbero essere un ottimo investimento per la vostra salute e la vostra bellezza:

Possibili controindicazioni
La pressoterapia è assolutamente controindicata in gravidanza, in caso di trombosi venosa profonda, di insufficienza arteriosa periferica grave, di neoplasie e di insufficienza cardiaca. Oltre alle controindicazioni assolute appena elencate ci sono una serie di controindicazioni relative a condizioni infettive locali e generali (possibili infezioni della gamba, tromboflebiti, dermatiti). Proprio per escludere eventuali controindicazioni, io effettuo una accurata visita medica di controllo prima di iniziare il trattamento, visita che può arrivare a comprendere – in alcuni casi specifici – anche una ecografia ecocolordoppler vascolare degli arti inferiori. La pressoterapia, soprattutto se condotta con parametri massimali, può avere degli effetti collaterali anche gravi: è quindi consigliabile non esagerare con i valori pressori e con la frequenza delle sedute (massimo 3 volte a settimana) e, se possibile, abbinare il massaggio linfodrenante e attività sportiva, specie se condotta in acqua. Come abbiamo visto, la pressoterapia – pur sembrando un trattamento innocuo – ha importanti controindicazioni e procedere con una seduta in presenza di esse può arrecare danni anche gravi alla vostra salute: per questo motivo deve essere sempre eseguita da personale altamente qualificato e con macchinari a norma.

Associare la pressoterapia ad altri trattamenti di medicina estetica
Il trattamento della pressoterapia può essere associato ad altri trattamenti medici estetici che vengono applicati al fine di prevenire o ridurre la cellulite e gli accumuli di cellule adipose, come ad esempio i massaggi o trattamenti con fanghi. Personalmente ritengo l’associazione “cavitazione medica più pressoterapia” uno strumento veramente eccezionale: le pazienti ne sono davvero soddisfatte!

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Fragole anticancro, anticolesterolo, anticellulite: i mille pregi di un frutto meraviglioso

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FRAGOLE FRUTTA DOLCI CALORIE GRASSI DIETA DIMAGRIRE PASTARELLEE’ un frutto che ho imparato ad amare da bambino, quando il suo sapore era quello che affiancavo sempre al limone nel fatidico momento in cui si trattava di scegliere i gusti per il mio gelato. Ora ho scoperto che oltre ad essere buona, la fragola è anche un elisir di salute e bellezza. Scopriamola meglio!

Carta d’identità della fragola

La fragola è un frutto nato in Francia ed ha origini molto antiche: la prima varietà coltivata risale agli inizi del Settecento. Appartiene alla famiglia delle Rosacee e il genere comprende circa 12 specie di cui solo due crescono spontanee in Italia. Il suo nome scientifico è Fragraria e deriva dal vocabolo latino fragrans (fragrante), proprio in virtù dell’aroma intenso sprigionato dai suoi frutti, soprattutto quelli che crescono spontanei nei boschi.

Diuretica, depurativa, anticolesterolo, anticancro

La fragola è ricchissima di calcio, ferro e magnesio ed è consigliata a chi soffre di reumatismi e malattie da raffreddamento. Inoltre è particolarmente indicata per combattere il colesterolo: a tale proposito, l’Università di Davis in California sta cercando volontari per testare gli effetti benefici di una dieta regolare a base di questo goloso frutto sulle malattie cardiovascolari, infiammatorie e sul colesterolo e trigliceridi. L’acido salicilico in esse contenuto, oltre a risultare efficace contro la gotta, aiuta a mantenere sotto controllo la pressione e la fluidità del sangue. La fragola ha anche un alto contenuto di fosforo ed è utilizzata per le proprietà lassative, diuretiche e depurative. Le fragole sono buone fonti di acido ellagico, che è un efficace anticancro, inoltre sono anche ricche di fibre che aumentano il senso di sazietà, regolarizzano l’intestino e fanno assorbire meno grassi e meno zuccheri.

Leggi anche: Le fibre contenute in frutta e verdura riducono l’assorbimento dei grassi e prevengono il cancro al colon

Preziose per la salute e la bellezza

Le fragole sono preziose per la nostra bellezza perché sono fatte al 90% di acqua: per questo idratano le cellule dell’organismo senza appesantirlo con troppe calorie (sotto le 30 ogni 100 grammi). Le fragole sono anche ricche di enzimi capaci di attivare il metabolismo dei grassi aiutando il corpo a dimagrire con meno fatica. Come se non bastasse, esse contengono manganese che va ad “accendere” un enzima (SOD) fondamentale contro i radicali liberi (i responsabili dell’invecchiamento dei tessuti). Insieme, al potassio e al magnesio, il manganese concorre inoltre a prevenire l’osteoporosi.

Le fragole hanno azione antirughe e anticellulite

Il contenuto di vitamina C delle fragole (cinque fragole contengono una quantità di vitamina C pari a quella di un’arancia) favorisce l’assorbimento del ferro, utile per la formazione dei globuli rossi e per i muscoli, e la produzione di collagene, una proteina che previene le rughe e rafforza i capillari riducendo ritenzione idrica e cellulite. Questa azione anti-ritenzione viene potenziata dalla presenza di potassio (un minerale di cui le fragole sono ricche) e dall’assenza di sodio. Inoltre la mancanza di sodio rende le fragole adatte anche nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa.

Leggi anche: I tumori si sconfiggono anche a tavola, con i cibi anti-cancro

Sbiancano e proteggono i denti

Non tutti lo sanno ma le fragole contengono xilitolo, una sostanza dolce che previene la formazione della placca dentale, uccide i germi responsabili dell’alitosi e aiuta a mantenere bianchi i nostri denti.

Sono ricche di antiossidanti, ci difendono dall’infarto, dalla degenerazione maculare e dalla gastrite

Le fragole sono state inserite tra i super cibi che “mantengono giovani” nella speciale classifica ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) stilata dall’USDA (il dipartimento dell’agricoltura statunitense), per il contenuto record in sostanze antiossidanti benefiche per la salute. Recenti ricerche segnalano poi che il consumo regolare di fragole previene la degenerazione maculare legata all’età, un problema agli occhi purtroppo sempre più frequente. Un importante studio di Harvard ha dimostrato inoltre che mangiare tre porzioni di fragole e mirtilli alla settimane abbatte di un terzo il rischio di infarto (una porzione corrisponde a mezza tazza). Infine hanno un effetto protettivo sullo stomaco: sono da consigliare se c’è un problema di gastrite, se si prendono farmaci come i fans e l’aspirina, e contro i danni gastrici dovuti all’assunzione cronica di alcol.

Leggi anche: Le fragole fanno ingrassare o dimagrire? Quante calorie hanno?

Fanno bene al cervello

Alcune ricerche hanno dimostrato che, grazie al loro contenuto di acido folico, le fragole sono utili per il mantenimento della memoria.

Le calorie della fragola per 100 grammi

Energia: Kcal 27
Calorie da proteine: 13%
Calorie da carboidrati: 74%
Calorie da grassi: 13%

Composizione chimica delle fragole per 100 grammi

Parte edibile: 94%
Acqua: 90 g
Proteine: 0.90 g
Carboidrati: 5.30 g (di cui zuccheri solubili 5.30 g)
Amido: 0.00 g
Grassi: 0.40 g (di cui saturi 0.02 g – monoinsaturi 0.05 g – polinsaturi 0.18 g)
Fibra totale: 1.60 g (di cui fibra solubile 0.45 g – fibra insolubile 1.13 g)
Colesterolo: 0.00 mg
Alcool: 0.00 g
Acido Fitico: 0.00 mg

Guida all’acquisto delle fragole

  • Meglio comprare un prodotto italiano.
  • Acquista le fragole preferibilmente quando sono di stagione (primavera ma anche nei primi caldi estivi).
  • Scegli le fragole turgide con colore rosso vivo e uniforme, e con picciolo ben attaccato al frutto.
  • Se le acquisti le fragole in vaschetta, controlla che non vi siano frutti ammaccati o ammuffiti, perché nel giro di poco la muffa si può estendere a tutta la confezione.

E come si risolve il problema dei pesticidi? Leggi qui: La frutta è meglio sbucciarla o mangiarla intera? Come lavare la buccia per eliminare tutti i batteri ed i pesticidi?

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Combattere la cellulite mangiando senza sale e senza rinunciare al gusto è realmente possibile

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SALE ZUCCHERO BIANCO CUCCHIAIO CUCINA CUCINARE DIETA DIETOLOGIA DIMAGRIRE CALORIEDopo aver smesso di fumare il sottoscritto è ingrassato di parecchi chili. Pensavo che ci avrei messo anni a ritornare come ero prima di smettere, tuttavia in alcuni mesi sono riuscito a ritrovare linea e tonicità seguendo le stesse regole e consigli che do ai miei pazienti. Una delle regole più importanti è fare attenzione al sale che assumiamo con la dieta. Mangiare con poso sale, o addirittura smettere di aggiungerlo ai cibi, oltre ad abbassare la pressione arteriosa, è il metodo migliore per combattere la cellulite, per evitare i gonfiori improvvisi, prevenire l’osteoporosi e la sindrome premestruale. Alcuni studi hanno addirittura dimostrato che una dieta povera di sodio prevenga alcune forme tumorali. È importante sottolineare che mangiare senza sale non vuol dire privarsi del sapore delle pietanze, ma semplicemente usarlo con parsimonia e trovare il modo di sostituire il sale con altre spezie.

Addio sale, ma senza rinunciare al gusto!

Come prima cosa è fondamentale per la riuscita del cambiamento non eliminare il sale completamente da un giorno all’altro. Inizialmente è bene cominciare a ridurlo leggermente e iniziare a scegliere alimenti con un contenuto di sodio basso. Infatti il problema maggiore non è il sale che utilizziamo per condire gli alimenti, ma quello che assumiamo inconsciamente. Volendo fare un esempio pratico, del pane comune o del formaggio contengono più sale di una fettina di carne ben condita. Particolare attenzione va messa nell’assumere cibi come: cracker, pane, dadi da brodo, cibi in scatola, grissini, dolci industriali, e formaggi, che sono ricchi di sodio “nascosto”. La dose consigliata di sale è di cinque grammi al giorno. Il modo più semplice, oltre a quello di evitare i cibi che già lo contengono è quello di utilizzare le spezie. Aggiungere all’insalata dell’aceto o del limone, ad esempio, è un trucco per utilizzare meno sale. Sostituire il sale con pepe, peperoncino, paprika o curry nelle preparazioni di carne o pesce consente di non rinunciare al gusto. Perfette sono anche le erbe, alloro, rosmarino, basilico e tante altre. Se proprio non si riesce a rinunciare totalmente al sale, per mantenersi dentro i limiti è sufficiente:

  • Limitarsi a mezzo cucchiaino di sale, che corrisponde a 2.5 grammi, per le insalate o carne e pesce.
  • Per l’acqua della pasta (900 millilitri a persona) basta un altro mezzo cucchiaino di sale.
  • Per quanto possibile evitate salumi troppo salati come prosciutto crudo e insaccati. Ricordate che 50 grammi di prosciutto crudo contengono 6 grammi di sale, un etto di parmigiano ne contiene 1.5 grammi.

Dunque mangiare senza sale non è così difficile, se si fa attenzione ai cibi già ricchi di sodio e si controlla la quantità che si aggiunge alle pietanze, magari sostituendola con erbe e spezie, ne guadagnerà la salute e la linea. Assumere poco sale aiuta a ridurre i liquidi in eccesso, riducendo la cellulite e il gonfiore.

Poco sale, ma quale scegliere?

Mangiare senza sale non è l’unica cosa a cui fare attenzione, anche la scelta del sale è fondamentale. In commercio infatti esistono diversi tipi di sale:

  • Sale comune, ovvero cloruro di sodio, è quello che si è soliti utilizzare.
  • Sale iposodico, è indicato per chi soffre di pressione alta e di ritenzione idrica. In questo caso però poiché dà la sensazione di essere meno salato si tende a utilizzarne una quantità superiore.
  • Sale integrale, ha un colore grigio, è spesso utilizzato dalle persone attente all’alimentazione biologica e naturale. È un particolare sale che contiene anche calcio, potassio, magnesio, bromo e iodio.
  • Sale iodato, è quello più utilizzato, si tratta di sale comune arricchito di iodio. È consigliato se si hanno problemi con la tiroide.

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Via cellulite e gonfiori con il massaggio linfodrenante

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO ESTETICA MASSAGGIO LINFODRENANTE RELAX TRANQUILLITA SONNO RILASSAMENTO LINFODRENANTEIl linfodrenaggio è un massaggio dolce composto di manovre che hanno azione sulla circolazione della linfa, riducendone il ristagno che è causa di gonfiori. Il drenaggio linfatico manuale (come viene anche detto) aiuta il viaggio di questi liquidi, smuovendoli, e svolge un intervento di sblocco dei canali intasati. Esso si basa su alcuni movimenti leggeri, lenti e ripetuti, alternati a pressioni delicate. Può essere eseguito in qualsiasi zona del corpo (gambe, glutei, braccia, piedi, viso e schiena) ed è consigliato per trattamenti per insufficienza venosa, (varici), cellulite e linfedema.

Linfa
La linfa, dal latino lympha (acqua), ha un aspetto acquoso, con un leggero colore giallastro e contiene acqua, proteine, grassi, resti di cellule morte e cellule.
Le cellule dei tessuti sono immerse nel liquido interstiziale e perilinfa. Il sangue arterioso, giungendo nei capillari, lascia passare attraverso le pareti dei vasi gli elementi nutritivi, che finendo nel liquido interstiziale, alimentano le cellule dei tessuti. Quest’ultime riversano i residui nella perilinfa, che può contenere anche batteri, cellule morte e altre sostanze di scarto. In parte questo liquido viene riassorbito, con equilibrio dinamico, dai capillari venosi alimentando il flusso sanguigno relativo; il sistema linfatico serve quindi come via di eliminazione aggiuntiva, soprattutto per quegli elementi che non possono essere eliminati per via sanguigna.I linfonodi costituiscono veri e propri filtri lungo il percorso dei vasi linfatici, esercitando una funzione fondamentale immuno-difensiva come sede di produzione dei linfociti.
Dopo essere passata attraverso i tronchi linfatici, la linfa si riversa nel sistema venoso ai due lati della base del colle (Terminus). Gli edemi, o gonfiori, sono dovuti a un accumulo abnorme di liquido interstiziale, la cui causa può può essere di varia natura; il linfodrenaggio può essere di valido aiuto sia per la riduzione dell’edema, sia per la risoluzione delle conseguenze che l’edema stesso può provocare. Pertanto questa tecnica non è solo utile per scopi estetici, ma costituisce una terapia naturale, alternativa, per la soluzione di alcune patologie.

Leggi anche: E’ meglio il massaggio linfodrenante manuale o la pressoterapia?

Il linfodrenaggio per la cellulite
Il linfodrenaggio può essere effettuato con buoni risultati su qualsiasi area del corpo (braccia, viso, addome, collo, ecc) e quando è volto all’eliminazione della cellulite è praticato principalmente nella zona dei glutei e delle gambe. Tramite questa tecnica, i liquidi accumulati nel tessuto adiposo che determinano la cellulite e le relative impurità, sono spinti negli strati più profondi della pelle verso i vasi linfatici dove possono essere espulsi secondo le vie tradizionali del corpo. Il massaggio determina, inoltre, il rilassamento dei muscoli e contribuisce a creare uno stato di benessere fisico generale.

Tecniche di linfodrenaggio
Le tecniche del massaggio linfodrenante sono diverse in base al problema evidenziato dal paziente: le manualità, quindi, cambiano molto e se si vogliono avere effetti positivi è importante recarsi da un medico specializzato in linfodrenaggi o da un fisioterapista con un’adeguata manualità. È importante conoscere, infatti, la collocazione delle ghiandole linfatiche (linfonodi) ed eseguire i massaggi tenendo corso del flusso naturale della linfa. Il trattamento è molto rilassate e assolutamente indolore: non c’è bisogno di anestesia o di creme anestetiche. Esso, inoltre, non determina arrossamenti cutanei e le attività quotidiane possono essere riprese subito dopo il trattamento. Il terapista esegue i movimenti molto lentamente, con l’adeguata pressione e ripassando più volte sull’area interessata dalla cellulite (nel caso di gonfiori, i massaggi sono leggermente più delicati). La giusta pressione, inoltre, è applicata dallo specialista tenendo conto non solo del problema del paziente e dell’area da trattare, ma anche della sua età e dell’eventuale presenza di lesioni sulla cute. Per migliorare l’aderenza delle mani al corpo del paziente, inoltre, il medico specialista non usa creme o oli, in modo da manipolare adeguatamente l’area e influire sulla circolazione linfatica.

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Effetti del linfodrenaggio manuale
1) Effetto vegetativo: è importante che la tecnica venga eseguita con ritmo lento e monotono per provocare anche un rilassamento dei muscoli agendo sul sistema nervoso, in particolare sul parasimpatico.
2) Effetto sulla conduzione algica: se la tecnica del linfodrenaggio manuale viene esercitata correttamente, ossia con leggere pressioni continuamente variate, si eccitano cellule inibitrici che minimizzano, o addirittura estinguono, ogni sensazione dolorosa.
3) Effetto immunologico: vengono trattati tutti i linfonodi che si possono sentire con le dita. Questi come già detto, fanno parte del sistema immunitario, ossia il sistema che difende il nostro corpo da stimoli infettanti.
4) Effetto sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni linfatici: il linfodrenaggio manuale agisce come tonificante sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni, ossia nell’ambito dei capillari sanguigni si arriva ad una contrazione degli sfinteri precapillari.
5) Effetto drenante: ha un effetto rilevante sul drenaggio (= eflusso di acqua). Grazie a questa tecnica, infatti, si sottrae quota fluida dal tessuto connettivo lasso.

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Indicazioni
Il drenaggio linfatico manuale ha indicazioni sia in estetica, sia in medicina. Nel campo estetico, le problematiche che possono trarre beneficio da questo tipo di massaggio sono:

  • Acne
  • Cellulite
  • Cicatrici
  • Smagliature
  • Couperose
  • Dermatite periorale
  • Invecchiamento cutaneo

In campo medico si può applicare con successo per:

  • disturbi articolari;
  • disturbi extra-articolari;
  • sclerodermia;
  • apoplessia;
  • cefalee ed emicranie;
  • encefalopatie linfostatiche;
  • nevralgie del trigemino;
  • edemi in gravidanza;
  • edemi della sindrome premestruale;
  • edemi post-operatori e post-traumatici;
  • stitichezza.

Controindicazioni
Esistono casi in cui deve essere evitato il linfodrenaggio, sia perché inefficace, sia perché può essere dannoso. Il linfodrenaggio manuale va evitato in caso di:

  • infezioni acute;
  • insufficienza cardiaca;
  • flebite o trombosi;
  • gravi problemi renali o al fegato;
  • asma o bronchiti acute;
  • disturbi del basso ventre;
  • ipotensione.

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Combatti la cellulite con la tecnica della radiofrequenza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SEDERE TANGA PERIZOMA INTIMO GLUTEI CULO CELLULITE ESTETICAAvevo già parlato di radiofrequenza medica in questo articolo. E’ una tecnica molto potente e messa in mano ad un medico estetico preparato riesce non solo a ridurre le rughe del viso ma anche a rassodare la pelle del corpo e addirittura ridurre o eliminare la cellulite tramite onde sonore. I costi per ogni seduta partono da circa 100 euro e variano in base alla grandezza dell’area da trattare e alla situazione cutanea di partenza. Come per ogni trattamento prevedo un grosso sconto quando il trattamento è compreso in pacchetti di 5 o di 10 applicazioni, in questo caso il prezzo può essere ridotto anche del 50%, senza contare che il trattamento è realmente efficace quando viene ripetuto più volte, anche se i risultati sono sempre visibili fin dalla prima seduta. Vediamo da vicino di che cosa si tratta.

La Radiofrequenza può essere monopolare, bipolare o tripolare

Io uso la tecnologia monopolare, è la metodica più potente, ottima per il trattamento della cellulite, il rimodellamento del corpo ed il rassodamento della pelle del viso con risultati visibili fin dal primo trattamento.

Trattare la cellulite alla radice

Per quanto riguarda la riduzione della cellulite, la radiofrequenza consente di trattare il problema alla radice e non esclusivamente i suoi sintomi, combinando gli effetti della radiofrequenza monopolare e bipolare e permette di agire contemporaneamente sugli strati adiposi a diverse profondità.
Lo specialista accenderà il generatore di onde elettromagnetiche che tramite l’utilizzo di un manipolo verranno fatte penetrare nella parte interessata dalla cellulite.

Cosa sente la paziente?
La paziente percepirà un calore sulla pelle differente a seconda dell’intensità con cui viene utilizzato il macchinario. Potranno svilupparsi eritemi che in genere scompaiono il giorno dopo.

Controindicazioni

La radiofrequenza però non è per tutti. Coloro che soffrono di gravi problemi cardiaci, donne incinta, non possono effettuarla. E’ bene anche non esporsi al sole dopo il trattamento, così come chi presenta escoriazioni sulla pelle non deve sottoporsi alla procedura.

Perché i prezzi sono elevati?

I costi della radiofrequenza medica, come dicevo all’inizio dell’articolo, partono da almeno 100 euro a seduta. Ciò può sembrare un prezzo elevato tuttavia vi ricordo che il costo della struttura, dei macchinari e della lunghissima preparazione a cui si deve sottoporre un medico sono molto alti e ciò ovviamente si ripercuote sul costo della prestazione. Ricordate inoltre che il prezzo è elevato, ma i risultati sono davvero eccezionali e visibili fin dalla prima seduta!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Scopri come inquadrare la tua cellulite in una delle fasi della sua evoluzione: è il primo passo necessario per contrastarla in maniera realmente efficace

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SEDERE TANGA PERIZOMA INTIMO GLUTEI CULO CELLULITE ESTETICALe celluliti? Non sono tutte uguali! Noi medici che sviluppiamo esperienza nel campo di tale patologia siamo abituati a vederne di tutti i tipi e di ogni “sfumatura” tuttavia per praticità si è deciso per una classificazione standard che consta di quattro gradi in ordine di gravità e solo l’occhio esperto di un medico sarà in grado di distinguere di quale tipologia é il vostro inestetismo.

Per semplificare al massimo e dare alle persone la capacità di riconoscere per grandi linee il proprio inestetismo possiamo definire una cellulite dura o adiposa frequente nelle giovani con tessuti tonici magari con qualche chilo di troppo; se il grasso degenera si trasforma nel primo stadio della cellulite e quando si pizzica la pelle appare la buccia d’arancia (stadio congestizio ed edematoso) e una cellulite molle o flaccida presente a tutte le età nelle donne sedentarie o in quelle che non hanno mai praticato attività sportiva con regolarità.

Le zone colpite tendono a formare gradini di grasso pieni di liquidi. Se palpiamo in superficie le zone interessate si rileva la buccia d’arancia ma se la palpazione é più profonda si sentono i noduli. Spesso si vedono capillari dilatati mentre sono più rare le smagliature (stadio fibroso e sclerotico).

Una delle prime valutazioni da parte del medico, è capire a quale stadio appartiene la cellulite, inquadrandola in uno dei 4 gradi:

Primo grado

Nel grado meno incisivo della pelle a buccia d’arancia non si presenta nessuna variazione fisiologica, ma l’istopatologia rileva sottostanti cambiamenti anatomici.

Secondo grado

In questa fase la pelle perderà il tono di colore, diminuirà la sua temperatura e il suo grado di elasticità, rendendo meno efficienti anche i movimenti e le torsioni dei muscoli delle zone affette. Anche se qui l’effetto a buccia d’arancia deve ancora manifestarsi, avrete comunque determinati sintomi d’allarme che qualcosa, all’interno del vostro corpo, non funziona correttamente.

Terzo grado

In questa fase compaiono i primi segni realmente visibili della cellulite, tra cui la rugosità a buccia d’arancia tanto temuta dalle donne quanto dagli uomini.

Quarto grado

Il grado finale sarà quello più difficile da sconfiggere, in quanto la cellulite avrà già piantato profonde radici nei tessuti connettivi sottocutanei. Qui la pelle sarà affetta da una grave forma di deformazione cutanea, priva di elasticità e tonicità.

Cosa avviene dal punto di vista patologico? Il processo che porta alla formazione della cellulite è diviso in cinque diversi momenti (o fasi):

Prima fase

Durante la prima fase, il flusso di sangue che interessa arterie e capillari, assieme alla circolazione ed al flusso linfatico, viene compromessa notevolmente. È proprio tale fenomeno che causerà un indebolimento dei tessuti circostanti la zona affetta dalla cellulite. Ecco che come conseguenze avrete un accumulo di liquidi generanti la ritenzione idrica, assieme ad un accumulo di sangue lungo i canali circolatori.

La ritenzione dei liquidi linfatici non avrà altro che risvolti negativi, in quanto avrà la conseguenza di un accumulo degli elementi tossici trasportati da tali canali, che andranno a diventare causa principale della formazione delle cellule adipose nei tessuti connettivi.

In questa fase, le modifiche che il vostro corpo stà subendo non saranno visibili ad occhio nudo.

Seconda fase

Una volta che i tessuti della pelle si sono indeboliti a causa delle conseguenze della prima fase, si avrà una fuoriuscita di sangue da tali tessuti. La pressione causata da tale rilascio sanguigno renderà la pelle più grassa e tenera, dando via alla formazione vera e propria della cellulite, ora visibile anche ad occhio nudo, anche se in piccola parte.

Terza fase

Dopo il lungo processo di immagazzinaggio di rifiuti e di liquidi linfatici, ecco che tale massa inizierà a spingere contro i tessuti esterni, dando vita ai tipici grumi adiposi caratterizzati dalla pelle a buccia d’arancia. È proprio in questa terza fase che gli effetti della cellulite raggiungono la visibilità che tutti noi conosciamo.

Fase Quattro

Il fluido linfatico, solitamente responsabile del trasporto delle sostanze nutritive lungo il corpo umano, in questa condizione volta la faccia per agire direttamente contro il vostro corpo, combattendo quindi a fianco della cellulite. Sono proprio le fibre da esso trasportate, infatti, ad intrappolare le cellule grasse e a farle prosperare nei tessuti sottocutanei, dando origine alla pelle a buccia d’arancia.

Fase Cinque

A causa della pressione di cui è affetta la zona in questione, ci sarà un dirottamento della circolazione del sangue che verrà dirottato nei tessuti circostanti, causando l’effetto simile alla superficie della ricotta. In questa fase le cellule di grasso sono bloccate completamente, sarà quindi molto difficile cercare di espellerle o sbloccarle dai tessuti connettivi, in modo da garantirne l’eliminazione. Sebbene in questa fase finale della formazione adiposa della cellulite ci sia una grossa ostruzione di tutti i canali circolatori – nonché una sedimentazione consistente delle cellule di grasso che rende veramente difficile la loro distruzione – un’attività fisica regolare combinata con un’alimentazione adeguata e ad un protocollo di cavitazione/radiofrequenza/linfodrenaggio, possono risultare veramente utili per liberarsi dal problema.

Ricordate sempre che inquadrare la vostra cellulite nel grado e nella fase giusta, permette di affrontarla nella maniera migliore visto che ogni stadio ha dei metodi di intervento ben precisi ed individuali.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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