Oggi inizia l’estate e subito una buona notizia: mangiare cioccolato fa bene all’abbronzatura

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CIOCCOLATO CIOCCOLATINO DOLCI GRASSI DIETA MANGIARE CALORIEUltimamente gli amanti del cioccolato stanno avendo delle grandi soddisfazioni! Dopo il cioccolato che non ingrassa, il fatto che fa dimagrire, fa bene alla mente e fa bene al cuore ed alla circolazione, oggi abbiamo un motivo in più per amare questo alimento, soprattutto perchè oggi inizia l’estate e la voglia di abbronzatura aumenta! Pare infatti che il cioccolato aiuterebbe anche a proteggersi dai raggi del sole.

Uno studio scientifico inglese della European Dermatology e Cosmetic Science Group School of Management and Science della London University of The Arts dimostrerebbe l’efficace protezione svolta dai polifenoli contro i raggi del sole. In particolare le fave di cacao fresche, ricche di flavonoidi (potenti antiossidanti), mantengono il loro potere – in parte – anche durante la lavorazione del prodotto e sono loro ad essere importanti per la protezione della pelle.

I ricercatori hanno coinvolto 30 persone sane e le hanno divise in due gruppi: uno dei due ha consumato 20 grammi di cioccolato al giorno come spuntino per 12 settimane. Lo studio ha dimostrato che il consumo regolare di cioccolato ricco di flavonoidi conferisce una importante fotoprotezione e protegge la pelle dagli effetti dei raggi solari e quindi diminuisce il rischio di patologie della pelle. Tale effetto è ancora più potente tanto più il cioccolato è fondente.

Amanti del cioccolato: buona estate, buon appetito e buona tintarella, ma sempre con moderazione!

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Vi svelo le dieci regole d’oro per una abbronzatura sana e senza rischi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA MARE COSTUME ABBRONZATURA ESTATE CALDO SPIAGGIA BAGNO SOLE VACANZEE’ estate e gli italiani rinunciano a tutto tranne all’abbronzatura! L’esposizione prolungata al sole, però, è stata riconosciuta come una delle principali cause dei tumori della pelle. Per combattere questa tendenza, è necessaria una maggiore e migliore informazione sui pericoli associati alle radiazioni solari.

Ecco quindi dieci consigli per abbronzarsi in maniera sana e intelligente, ottenendo una tintarella invidiabile ed evitando i rischi che metterebbero a repentaglio la salute della nostra pelle.

1) Limitare l’esposizione quando l’intensità dei raggi UV (raggi ultravioletti) è massima (intorno a mezzogiorno).

2) Durante le ore più calde, stare il più possibile all’ombra, indossare indumenti e proteggere gli occhi con occhiali da sole.

3) Usare creme e filtri solari con un adeguato filtro di protezione, soprattutto su quelle parti del corpo (mani, collo, viso) costantemente esposte al sole.

4) Iniziare con un filtro di protezione solare (FPS) alto durante le prime esposizioni, per poi abbassarlo nei giorni successivi.

5) Continuare a proteggersi anche se si è già abbronzati: l’abbronzatura attenua solo parzialmente le radiazioni ultraviolette (equivale ad un FPS di circa 4).

6) Non restare sdraiati al sole per ore, ma al contrario muoversi e svolgere attività fisica.

7) Anche restando in acqua si è esposti alle radiazioni UV: proteggersi adeguatamente.

8) Evitare l’uso di profumi e deodoranti che possono rendere la pelle più sensibile e provocare scottature. Lo stesso vale per alcuni medicinali: a tal proposito, è bene consultare il proprio farmacista.

9) Bere molta acqua per evitare la disidratazione.

10) Non sottovalutare le nuvole e il “venticello”! Le radiazioni UV agiscono anche quando la temperatura è mite: proteggersi anche quando il cielo è nuvoloso e non fa eccessivamente caldo.

Ricapitolando i punti principali: prendere il sole gradualmente, usare i filtri solari ed evitare gli orari troppo rischiosi. Sono semplici, ma vitali, regole per un’abbronzatura bella, duratura e – soprattutto – sana.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Tutti i tipi di laser usati nella medicina estetica

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI ELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHENon esiste un laser universale che possa offrire risultati terapeutici ottimali per tutte le indicazioni.
Svariati tipi di laser attualmente vengono impiegati in diverse discipline mediche in base alle loro caratteristiche: ad esempio i laser ad eccimeri in oculistica per la chirurgia rifrattiva, i laser CO2 in dermatologia plastica, in otorinolaringoiatria ed in ginecologia.

Ogni tipo di laser sfrutta una determinata sorgente luminosa, monocromatica e coerente con una determinata lunghezza d’onda in grado di colpire uno specifico bersaglio: è il principio della fototermolisi selettiva.

Nel campo della medicina e chirurgia estetica i laser più impiegati possono essere ripartiti schematicamente nei seguenti gruppi: i laser vascolari, i laser pigmentari, i laser ablativi, i laser frazionali ed i nuovi potenti laser per l’epilazione medica permanente.

In ogni caso la scelta finale della tecnica chirurgica tra le varie alternative terapeutiche spetta al medico operatore il quale, sulla base della migliore indicazione per il singolo caso clinico, deve tenere conto dei vantaggi e degli svantaggi delle varie tecniche. Ecco di seguito elencati alcuni tipi di laser che uso nel mio lavoro.

Laser ablativi o chirurgici

Sono i più utilizzati nei campi di applicazione della dermochirurgia ed estetica.
Sono i laser CO2 continui e pulsati: super pulsati ed ultra pulsati ed i laser Erbium-yag.
Gli effetti di questi laser non lasciano dubbi sulle loro reali potenzialità di funzionamento in quanto sono immediatamente visibili.

1) Il laser CO2
Questo tipo di Laser può essere utilizzato in modalità continua o in modalità super pulsata.
Nella modalità super pulsata ad alta frequenza ed in defocalizzazione (con il raggio laser sfuocato) consente di effettuare con il solo impiego della luce la fotoablazione (ovvero la distruzione per vaporizzazione dei tessuti colpiti dal raggio), degli inestetismi cutanei, cioè delle antiestetiche neoformazioni benigne in rilievo sulla pelle, ovvero quelle che non richiedono l’esame istologico.

E’ efficace nella distruzione di verruche (porri), condilomi ano-genitali, piccoli fibromi penduli, nevi dermici o papillomatosi (nei rilevati e di sicura benignità, sui quali è possibile anche effettuare uno shaving laser conservativo (escissione tangenziale) per consentire l’esame istologico), verruche seborroiche o cheratosi senili, cheratosi attiniche, alcuni tipi di macchie della pelle.

L’asportazione avviene senza toccare i tessuti, senza effettuare tagli ed in assenza o con minimo sanguinamento e senza apposizione dei punti di sutura, rappresentando in molti casi una valida alternativa chirurgica per ottenere la miglior qualità estetica della riepitelizzazione, ossia della formazione della nuova pelle con esiti cicatriziali minimi o in molti casi addirittura assenti.

In ogni caso può essere utile una piccola anestesia locale (dello stesso tipo di quella comunemente praticata dal dentista).
La modalità continua consente di utilizzare la luce anziché la lama del bisturi per effettuare il taglio chirurgico della cute quando il raggio è messo a fuoco.

Per questa indicazione presenta alcuni vantaggi ma anche svantaggi rispetto al taglio tradizionale con il bisturi a lama fredda e per questo motivo la scelta della tecnica chirurgica più appropriata al singolo caso spetta al medico operatore. Il laser CO2 può essere utilizzato anche nella modalità defocalizzata un arresto del sanguinamento intraoperatorio per effetto della coagulazione dei vasi.

2) Il laser CO2 ultra pulsato

E’ dotato di uno scanner computerizzato che consente la modulazione della durata degli impulsi per ottenere un miglior controllo della diffusione termica a livello dei tessuti e quindi di programmare la profondità di penetrazione del raggio. Questo tipo di laser Co2 permette un’azione profonda ed un effetto di riscaldamento sulle zone trattate, che determina un effetto di retrazione delle fibre collagene dermiche “effetto lifting” particolarmente vantaggioso nei soggetti caratterizzati da una pelle con alterazioni solari importanti (discromie, rughe sottili diffuse) e iniziale lassità dei tessuti facciali. Dopo il trattamento, la pelle del viso risulta quindi non solo migliorata nell’aspetto superficiale ma anche più tonica con effetto globale di ringiovanimento della pelle.

L’efficacia elevata del laser Co2 può comportare però un arrossamento post-trattamento che può durare anche alcuni mesi. La paziente, in questo periodo, deve evitare di esporsi ai raggi ultravioletti e mascherare l’arrossamento cutaneo con un fondotinta molto coprente. Il trattamento deve quindi essere accuratamente pianificato con il/la paziente, che deve essere consapevole che il risultato, estremamente favorevole sotto il profilo estetico, si associa ad un lungo decorso post-trattamento e che dovrà seguire scrupolosamente, per alcuni mesi, le istruzioni del medico.

3) Il laser CO2 Frazionato
Tale metodica, sfrutta la capacità di determinare nella cute molteplici piccole aree di surriscaldamento (100 microns), da non essere visibili ad occhio nudo.

In tali aree si verificano specifiche modificazioni della pelle: a carico degli strati più superficiali sono rappresentate da una microesfoliazione con un importante rinnovamento epiteliale e scomparsa delle vecchie cellule, mentre a livello dermico, dopo una fase acuta caratterizzata da moderato arrossamento transitorio (poche ore), segue una di rimodellamento che porta nella maggioranza dei casi ad una notevole attenuazione delle rughe.

La metodica dura circa trenta minuti e solitamente è ben tollerata ed indolore. Il paziente non ha bisogno di alcun periodo di convalescenza e non deve sospendere in alcun modo le sue attività sociali.

I risultati sono così validi da essere paragonabili a quelli ottenibili con il laser resurfacing ottenibile con i Co2 ultra pulsati ma senza gli effetti collaterali di questa metodica.

Laser vascolari

Sono impiegati nel trattamento degli angiomi piani, delle teleangiectasie (capillari) delle gambe e del volto (couperose), degli emangiomi del neonato e del lattante. L’emissione di luce di questo laser è assorbita selettivamente dal sangue nella banda di colori dal rosso al viola. L’assorbimento a livello dei capillari sanguigni provoca una aumento della temperatura con la conseguente coagulazione del vaso.

Dopo qualche tempo i capillari sono riassorbiti dall’organismo sino alla loro scomparsa. E’ particolarmente indicato per i capillari fini e superficiali che non possono essere incannulati con l’ago della scleroterapia.

I vasi venosi che vengono trattati hanno colori variabili dal rosso al viola e possono essere di piccole o grandi dimensioni. Inoltre anche le iperpigmentazioni, ovvero gli accumuli di pigmento della pelle (macchie solari, macchie senili, lentiggini), possono essere trattate positivamente con il laser vascolare. Gli accumuli di pigmento non vanno confusi con le lesioni pigmentate cellulari (nevi) che, se indicato, devono essere rimosse completamente con il normale bisturi.

Laser pigmentari

Trovano impiego nella rimozione parziale o totale di alcuni tipi di tatuaggi, e nella distruzione di alcune lesioni melanocitarie (nei) di sicura benignità.

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Eliminare le rughe? Con la medicina estetica puoi farlo!

MEDICINA ONLINE CAPELLI DONNA BELLEZZA TRISTE DEPRESSIONE BIANCO NERO CAPELLI OCCHIUna mia amica mi chiede per email come trattare una inestetica ruga alla radice del naso (immagino si riferisca alla regione glabellare che è una zona compresa tra le arcate sopracigliari e appunto la radice del naso). Cara amica in verità non c’è un unico modo per farlo e solo una visita dal vivo permetterà al medico di valutare quale sia il modo migliore da usare per quel determinato tipo di ruga. La prima cosa da dire è che eliminare queste piccole alterazioni del derma non è mai stato così facile come in questo momento! Tante tecniche esistenti, ed ognuna di loro viene migliorata ogni giorno con l’obiettivo di ottenere un risultato migliore senza usare il bisturi ma solo piccoli trattamenti indolori e discreti!

Cosa sono le rughe?

Le rughe sono alterazioni profonde del derma, con evidenti modifiche della struttura elastica e collagenica a carico del volto (altrove sono dette pieghe). Sono dette rughe di espressione, quelle determinate nel tempo dalle espressioni e dalla mimica del nostro viso, anche in età relativamente giovane. Ci sono quelle strutturali-morfologiche, legate alla conformazione osteo-muscolare che appaiono in giovane età. Più frequentemente le rughe sono legate al tempo trascorso e agli agenti fisici e chimici dell’ambiente in cui si vive, dette rughe dell’età.

Quando e perché si originano le rughe?

Il tempo è un fattore determinante, coadiuvato dal sole. Va precisato che le condizioni della nostra pelle possono accelerare o rallentare la formazione delle rughe.

Una pelle secca o grassa, sottile o spessa, con ipoderma poco o molto rappresentato, possono rispettivamente farle comparire in età giovanile o nel corso della maturità. Anche l’uso di creme idratanti, alimentazione corretta, stile di vita idoneo, il dormire sulla guancia destra o sinistra, lo stato di sofferenza a cui la vita a volte ci sottopone, ecc., possono accelerare o ritardare la loro comparsa. Come si può notare da questi e da tanti altri fattori non citati, la loro determinazione è la risultante di una serie complessa di ragioni. I prezzi indicati in seguito sono indicativi: variano molto in funzione di ogni singolo paziente e solo una visita dal vivo può determinare il prezzo della prestazione medica.

Come si curano le rughe?

Con il Laser

I laser più indicati sono quelli che hanno una lunghezza d’onda molto varia e che in ogni caso sono indirizzati ai cromofori quali melanina, emoglobina ed acqua. Il trattamento delle rughe può essere soddisfacente senza la presunzione di cancellarle ma di attenuarle sensibilmente, migliorando fondamentalmente la elasticità della cute. In base al tipo di rughe e alla loro entità si possono programmare le sedute necessarie e comunque non più di due al mese.

Costi : Una seduta con laser per il trattamento delle rughe su tutto il volto varia da 200 euro a 600 euro.

I Fillers

Sono in assoluto i prodotti più usati per la correzione delle rughe. Con l’utilizzo di queste fiale, sotto forma di punture si possono attenuare o correggere totalmente le rughe presenti. Il prodotto più utilizzato nonché più sicuro è L’ACIDO IALURONICO, tuttavia ove richiesto si può valutare di volta in volta l’uso del COLLAGENE. In base al tipo e alla localizzazione della ruga stessa, si possono scegliere vari tipi di ialuronici, in relazione alla loro grandezza e aggregazione molecolare, o più semplicemente spesso o meno spesso. In pratica una ruga-solco nasogeniena necessita di uno ialuronico di volume spesso. Al contrario per una ruga sottile necessita uno ialuronico fine perché diversamente si vedrebbe la protrusione in superficie (cordoncino evidente). La durata della correzione varia da 4 a 12 mesi per l’acido ialuronico, da 5 a 6 mesi per il collagene . Oggigiorno neanche per il collagene è più necessario sottoporsi al test per valutare se si è o meno allergici al prodotto, come invece accadeva fino a pochissimo tempo fa. In generale tutte le rughe del volto possono essere trattate: dalle nasogeniene alle perioculari, dalle frontali alle perilabiali, dalle glabellari alle gotali.

Costi : Una fiala di acido ialuronico o di collagene ha un costo che parte da 100 euro.

Il Botulino

E’ stato introdotto in Italia nell’ambito dell’estetica nell’estate del 2004, anche se il suo utilizzo in verità avviene da molto tempo in altre specialità quali l’oculistica e la neurologia. In questo caso, le indicazioni sono esclusivamente per le frontali e le glabellari, anche se le perioculari si prestano molto bene con risultati ottimi. Questo, così come i precedenti prodotti, usati con appropriatezza e da medici esperti, sono assolutamente sicuri, fatto salvo il solito gonfiore dopo aver praticato le punture e, al massimo, in chi soffre di fragilità vasale soprattutto, potrà uscire qualche piccola ecchimosi, che in ogni caso si risolve senza lasciare traccia.

Costi: Il trattamento con botulino delle sole rughe perioculari ha un costo medio di 150-250 euro, trattare solo le rughe glabellari costa mediamente 80-150 euro, infine le sole rughe frontali costano in media 150-250 euro. Trattarle tutte assieme in un’unica seduta costa mediamente 250-450 euro.

Il Mesobotulino

C’è la possibilità di trattare le rughe sul labbro superiore ( codice a barre) o anche inferiore e persino le finissime rughe delle guance con il cosiddetto mesobotulino, il cui prodotto agisce direttamente sui muscoli pellicciai determinando una distensione della ruga.

Di grande interesse e con risultati molto buoni, si è riscontrato il trattamento delle rughe al collo e al decolleté con l’uso del mesobotulino. Il trattamento è relativamente semplice per un medico esperto e pratico che, oltre al giusto dosaggio della miscela acqua-fisiologica e botulino, necessita anche di una sapiente iniezione negli strati dermo-epidermici della pelle.

La durata media del mesobotulino è intorno ai tre mesi.

Costi : I costi variano in ragione della estensione dell’area e partono da 70 euro a seduta; collo e decolleté insieme non superano i 250 euro a seduta.

I Rivitalizzanti

I rivitalizzanti sono prodotti liquidi che vengono iniettati nell’immediato sotto derma per favorire la stimolazione della sintesi di acido ialuronico e collagene e migliorare il turgore e l’elasticità della cute. Sul mercato esistono rivitalizzanti di vario tipo, che vanno dal semplice acido ialuronico liquido a quelli con vitamine e/o oligoelementi o ancora con fattori di crescita sintetici.

Quali sono gli effetti? Dopo le iniezioni di rivitalizzanti si notano due effetti: uno a breve termine e uno a lungo termine. Qualche giorno dopo le iniezioni la pelle appare più luminosa e compatta e dopo 3-4 settimane iniziano a evidenziarsi turgore e maggiore elasticità dell’area di cute sottoposta a trattamento.

Le zone più indicate per le iniezioni di rivitalizzanti sono il volto, il collo, il decolletè e il dorso delle mani, anche se ogni area del corpo può essere sottoposta a terapia , ove necessario.

Quante sedute di rivitalizzanti? Variano naturalmente da persona a persona e da zona a zona , però possiamo affermare che 2-3 sedute distanziate tra di loro una ventina di giorni , può essere un buon approccio terapeutico.

Costi: Le sedute di rivitalizzanti variano in base al prodotto e al numero di fiale utilizzate. Il costo per fiala varia da € 100 a € 150 e può essere trattato il viso o il collo-decolletè.

I Fattori di crescita

La nuova frontiera per il trattamento delle rughe e più in generale dell’invecchiamento cutaneo in tutti i distretti del corpo, è il ringiovanimento con i fattori di crescita. Dopo il prelievo di sangue proprio, vengono isolati i fattori di crescita piastrinici ed iniettati sottocute nei punti ove si vuole ringiovanire e rendere la pelle più elastica e distesa, risultati indotti dalla stimolazione di fibre elastiche e collageniche della cute, con un effetto tipo “ritorno indietro del tempo”.

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Ringiovanisci la pelle e combatti l’alopecia con la tecnica del “plasma ricco di piastrine”

MEDICINA ONLINE DONNA CAPELLI BELLEZZAL’utilizzo del plasma ricco di piastrine o PRP  (Platelet Rich Plasma)   è una tecnica medica che soprattutto a causa degli alti costi era finora riservata solo all’ambito ospedaliero per le patologie importanti. Visti i risultati clinici ottenuti, e i progressi della ricerca biomedica negli ultimissimi anni, siamo ora in grado di estendere al campo della chirurgia e della medicina estetica l’applicazione di questa metodica che permette, con l’uso di apposita strumentazione dal costo abbordabile, di ottenere risultati fino a poco tempo fa inimmaginabili.

Grazie alle sue proprietà rigeneranti, il PRP viene impiegato da più di dieci anni in moltissimi ambiti della medicina, tra i quali l’odontoiatria, la chirurgia maxillofaciale, la cardiochirurgia, l’ortopedia, l’oftalmologia, l’urologia, il trattamento di ulcere e piaghe, e così via. Ormai correntemente utilizzato in ambito estetico ultraspecialistico, il PRP  trova le sue principali indicazioni nella rigenerazione dei tessuti cutanei e sottocutanei per migliorare l’aspetto di aree quali:

  • guance
  • pieghe naso-labiali
  • zona oculare e perioculare ( palpebre, zampe di gallina, occhiaie)
  • labbra
  • fronte
  • collo e pieghe cutanee del collo
  • esiti delle cicatrici da acne
  • décolleté
  • dorso delle mani
  • alopecia androgenetica (calvizie)

Il plasma ricco di piastrine (PRP)

Il plasma è il componente liquido del sangue costituito soprattutto da siero (acqua, sali e altre sostanze), e agisce da vettore delle cellule. Oltre al plasma, il sangue è costituito dai globuli rossi – che trasportano l’ossigeno dai polmoni alle altre cellule del corpo, i globuli bianchi – che combattono le infezioni e uccidono i germi, e le piastrine, responsabili dell’omeostasi, della costruzione di nuovo tessuto connettivo, e della neovascolarizzazione. Il plasma ricco di piastrine o PRP è un potente e concentratissimo cocktail di fattori di crescita che stimolano la rigenerazione dei tessuti e la neoangiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni). Proprio quest’ultima è una delle proprietà più importanti del PRP per le applicazioni in chirurgia e in medicina estetica, dove il corretto apporto di nutrimento ai tessuti è alla base dei loro processi rigenerativi.

Un campione di sangue è composto in media al 93% di globuli rossi, al 6% di piastrine, e all’1% di globuli bianchi. Il vantaggio della concentrazione di piastrine che si ottiene con il PRP è evidente: i rapporti vengono rovesciati, riducendo al 5% la quantità di globuli rossi, poco utili nel processo di guarigione, e aumentando la quantità di piastrine fino al 94%.

Presenti tra le altre cellule che l’organismo concentra nelle zone del corpo che devono guarire, le piastrine svolgono molte funzioni importanti, tra le quali il rilascio dei cosiddetti “fattori di crescita”. I fattori di crescita derivati dalle piastrine assistono il corpo nel fisiologico processo di riparazione, in quanto stimolano le cellule staminali a generare nuovo tessuto. In linea generale, maggiore è il numero di fattori di crescita coinvolti nel ringiovanimento cellulare, maggiore è il numero di cellule staminali stimolate a produrre tessuto; ecco perché il PRP rende il processo di stimolazione e rigenerazione tissutale più efficiente e più naturale rispetto a qualsiasi farmaco o filler iniettato.

Grazie alla sua straordinaria concentrazione di piastrine, l’uso del PRP migliora i processi cellulari a molti livelli, che vanno dalla rigenerazione del derma alla formazione di collagene, fino alla produzione della matrice cellulare. Il risultato è una pelle che riguadagna vitalità: più liscia, più elastica, e decisamente più giovane.

Plasma ricco di piastrine (PRP): la preparazione

La procedura per produrre il PRP è stata enormemente semplificata con l’adozione di un protocollo che prevede l’impiego di speciali kit e di una apposita centrifuga. É infatti sufficiente una piccola quantità di sangue (10-15 cc) che il medico preleva al paziente per ottenere la concentrazione ideale, che si raggiunge introducendo il sangue nelle apposite provette che vengono centrifugate per alcuni minuti. Con questo metodo otteniamo, per separazione, il plasma contenente in alta concentrazione piastrine che, una volta attivate, produrranno i fattori di crescita. Il composto può essere iniettato sottopelle sia con tecnica mesoterapica, sia con la classica infiltrazione diretta nelle rughe o nelle pieghe cutanee. A differenza da qualsiasi filler di sintesi, il PRP è prodotto a partire da componenti provenienti dal paziente stesso, a garanzia della massima biocompatibilità e naturalità del trattamento, e senza rischi di intolleranza, allergia o altra reazione immunitaria.

Precauzioni: un’eventuale terapia con antinfiammatori non steroidei deve essere sospesa nella settimana precedente il trattamento, e può essere ripresa a una settimana di distanza.

Controindicazioni: piastrinopenia o altra patologia della coagulazione, infezione attiva, anemia o altra malattia ematologica.

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Il peeling per migliorare la qualità della pelle del viso

MEDICINA ONLINE PELLE CUTE DONNA COSMESTICI CREMA TRUCCO FEMMINA DERMATITE ATOPICA ALLERGIA RUGHE VISO OCCHI LABBRA BELLEZZA CURA COSMESI BELLAIl peeling chimico (dall’inglese to peel, “spellare”, “sbucciare”) è una tecnica clinico-estetica che consiste nell’applicazione di uno o più agenti caustici sulla cute per un periodo sufficiente ad interagire con strati cellulari sempre più profondi dell’epidermide e successivamente del derma, provocando un danneggiamento selettivo e prevedibile della pelle. Può semplicemente accelerare i processi naturali di desquamazione, ma può anche necrotizzare l’epidermide e una proporzione più o meno profonda del derma, essenzialmente mediante coagulazione proteica o lisi. In funzione delle sostanze utilizzate, della procedura di applicazione e degli strati cutanei raggiunti, qualsiasi peeling chimico può, in misura maggiore o minore, modulare i processi rigenerativi e riparativi della cute. Il peeling chimico, quando produce una esfoliazione solo degli strati più esterni, può essere eseguito anche come trattamento cosmetico e procedura non ambulatoriale.

Classificazione

A seconda della profondità della loro azione i peeling chimici si possono suddividere in:

  • molto superficiali (assottigliamento o rimozione dello strato corneo);
  • superficiali (necrosi di una parte o di tutta l’epidermide fino allo strato basale);
  • medi (necrosi dell’epidermide e di una parte o di tutto il derma papillare);
  • profondi (necrosi dell’epidermide fino al derma reticolare).

Il peeling chimico molto superficiale normalmente non rientra tra le procedure dermatologiche ambulatoriali, potendosi eseguire anche con prodotti cosmetici.

Agenti chimici utilizzati

Quelli maggiormente utilizzati sono:

  • acido glicolico
  • acido tricloroacetico
  • acido salicilico
  • acido mandelico
  • acido piruvico
  • fenolo
  • acido lattobionico
  • resorcinolo

e loro miscele o combinazioni. Di alcuni di questi è permesso l’utilizzo nei prodotti cosmetici. Alcuni autori e lineeguida classificano come peeling chimico anche quello realizzato con tretinoina all’1%, che agirebbe promuovendo la differenziazione cellulare e come antiprioiferativo piuttosto che come agente caustico.

Effetti

A livello dell’epidermide il peeling, diminuendo le coesione o lisando i cheratinociti:

  • rimuove lo strato corneo della cute e il tappo cheratinico dei comedoni;
  • aumenta il turnover cellulare con relativa esfoliazione;
  • inibisce l’attività delle ghiandole sebacee;
  • in base alla profondità di penetrazione, la sostanza chimica adoperata può coagulare la struttura proteica delle cellule (frosting).

A livello del derma il peeling:

  • esercita un effetto irritante con conseguente eritema ed edema
  • stimola i fibroblasti a produrre glicosamminoglicani, glicoproteine, elastina e nuovo collagene, con conseguente ristrutturazione della matrice del derma.

Gli effetti del peeling chimico si possono considerare come una combinazione di un effetto distruttivo, che va dalla desquamazione alla denaturazione o liquefazione e necrosi dei tessuti con cui viene a contatto, ed un effetto stimolante sui meccanismi fisiologici di rigenerazione e riparazione cutanei. La concentrazione del agente caustico applicato sulla pelle deve essere sufficientemente alta perché questo possa agire prima di essere neutralizzato dalla pelle stessa. La desquamazione degli strati più superficiali si ipotizza sia dipendente dall’indebolimento delle giunzioni che legano tra loro le cellule. Si ipotizza una specifica interposizione nei desmosomi che spiegherebbe la desquamazione prodotta da una qualunque sostanza in grado di cedere protoni ( acido ). È possibile anche l’acidificazione intracellulare grazie alla attivazione di alcuni canali TRPV3. Questo modello spiegherebbe alcuni degli effetti del peeling chimico sia in termini di morte cellulare sia in termini di modulazione e segnale verso la produzione di nuovo collagene e glucosamminoglicani o di degradazione delle MMP.

Modificazioni istologiche

Istologicamente, gli effetti di peeling chimici medi o profondi innescano un processo di guarigione della pelle che segue una precisa sequenza di diverse fasi.

  • Stadio dell’infiammazione e della coagulazione
  • Stadio della riepitelizzazione
  • Stadio del tessuto di granulazione
  • Stadio della neoangiogenesi
  • Stadio del rimodellamento del collagene

Il processo inizia quasi immediatamente: i neutrofili entrano nella zona trattata non appena è stato applicato l’agente esfoliante e vi restano per 3-5 giorni. I macrofagi si presentano dal 3º al 10º giorno e linfociti dal 6º o 7º giorno. La riepitelizzazione inizia solo 24 ore dopo il peeling e si manifesta per la prima volta come una migrazione centripeta dei cheratinociti, seguita da rapida proliferazione cellulare. Dopo la fase di riepitelizzazione, viene rigenerato il collagene dermico per un periodo da 2 a 3 mesi.

Indicazioni

La procedura è indicata per il trattamento di:

  • discromie,
  • melasma,
  • ittiosi lamellare,
  • rughe e segni dell’invecchiamento,
  • pelli acneiche,
  • iperplasia sebacea,
  • cicatrici superficiali,
  • lassità cutanea.

Controindicazioni

Controindicazioni relative a tutti i tipi di peeling chimico:

  • herpes simplex in fase attiva, in area o aree da trattare;
  • pregressi interventi chirurgici interessanti il viso o aree facciali, caratterizzati da tecniche di scollamento (lifting, blefaroplastica, liposuzione, ecc);
  • pregressa radioterapia, limitante la riepitelizzazione a partenza annessiale;
  • recente trattamento sistemico con isotretinoina;
  • diatesi fibroblastica;
  • terapie in atto, controindicate per supposti rallentamenti e/o ritardi della fase riparativa;
  • malattie autoimmunitarie;
  • ipersensibilità o allergia all’agente esfoliante (es. salicilati).

Controindicazioni relative a peeling medi o profondi:

  • pelli scure (Fitzpatck IV e V) per il rischio iperpigmentazione

Controindicazioni relative a peeling con fenolo:

  • anamnesi positiva per cardio e/o nefro-epatopatie.

Complicanze

In base al momento dell’esordio, le complicanze possono essere immediate o ritardate.

  • Immediate (entro minuti, fino a ore dopo la applicazione):
    • Irritazione, bruciore, prurito e dolore
    • eritema persistente
    • Edema
    • Flittene
  • Ritardate (da alcuni giorni a settimane):
    • Infezioni (batteriche, erpetiche e candidali)
    • Cicatrici, ritardi nella guarigione, milia e cambiamenti strutturali
    • Iperpigmentazione, ipopigmentazione e linee di demarcazione
    • Compromissione o perdita della barriera cutanea e lesioni tissutali
    • Eruzioni acneiformi
    • Reazioni allergiche, tossicità ed ectropion
  • Accidentali
    • Complicazioni oculari.

Modalità di esecuzione

La modalità di esecuzione di un peeling chimico varia sensibilmente in funzione dell’agente esfoliante utilizzato e della profondità di azione che si vuole ottenere. Nel peeling chimico ambulatoriale, ma anche in alcuni trattamenti cosmetici con alte concentrazioni di agenti esfolianti è richiesta la preventiva pulizia e sgrassamento dell’area da trattare. Sgrassando la pelle si aumenta la capacità di penetrazione degli agenti esfolianti non liposolubili. Il tempo di esposizione prima che l’agente esfoliante venga neutralizzato o rimosso aiuta a determinare gli effetti e la profondità che si vogliono ottenere. Per aumentare l’effetto e la penetrazione alcuni agenti caustici possono venire massaggiati e frizionati sulla pelle. La neutralizzazione non è necessaria quando l’agente esfoliante viene applicato a concentrazioni per cui viene neutralizzato dalla pelle. Alcuni interventi possono agevolare i processi riparativi:

  • antibiotici e/o antivirali;
  • cortisonici sistemici, topici, intralesionali, veicolati da cerotti e/o in occlusione;
  • creme barriera e/o cerotti a base di polimeri siliconici.

Alcuni tipi di bendaggi, impacchi, medicazioni e prodotti topici possono interferire, accelerando o ritardando i processi riparativi. La pelle trattata con un peeling chimico non deve essere esposta a raggi UV e, se necessario, deve essere protetta con filtri solari.

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La couperose (rosacea): cause, rimedi naturali e laserterapia

MEDICINA ONLINE VOLTO OCCHI AZZURRI FIDUCIA SE DONNA CAPELLI SPAZZOLA SGUARDO RAGAZZA BELLEZZA PETTINE MORA PELLE SKIN OCCHI TERAPIA TRATTAMENTO EYES BELLEZZA VISO RIMEDI SEXY SEX HAIR LLa rosacea è una dermatosi cronica, ovvero un’alterazione patologica della cute, che interessa di solito l’area centrale del volto e si manifesta con eritema, con teleangectasie e con lesioni infiammatorie di tipo acneiforme (cioè con papule e pustole simili a quelle dell’acne). Quest’ultima caratteristica l’ha fatta chiamare in passato anche “acne rosacea”, denominazione in disuso per non confonderla con l’acne. È anche chiamata con il termine desueto copparosa o, più comunemente, con il francese couperose.

Cause

La precisa eziopatogenesi della malattia è tuttora sconosciuta. Fra i tanti possibili fattori patogeni studiati, vi sono l’esposizione ai raggi ultravioletti i radicali liberi come superossido e radicale idrossile, una aumentata reattività dei vasi sanguigni, alcuni neuropeptidi, catelicidine, fattori infettivi. In particolare è stata studiata una possibile correlazione con l’infezione intestinale da Helicobacter pylori e con la presenza di alte concentrazioni di Demodex sulla pelle.

Sintomi

L’eritema (arrossamento della pelle), con distribuzione tipicamente simmetrica, è la prima tappa evolutiva e interessa la parte centrale del volto, in particolare guance, naso e fronte, ma può presentarsi, meno spesso, anche su collo e torace. Un elemento piuttosto caratteristico della malattia è il rinofima, una alterazione patologica della cute che riveste il naso, in seguito alla quale quest’ultimo assume una forma globosa e irregolare e un colorito intensamente rosso come nell’eritema. Se tale alterazione interessa aree cutanee diverse da quella del naso si parla più genericamente di fimatosi. In questi casi la cute appare notevolmente ispessita, con pori visibili. Un interessamento oculare è presente nel 60% circa dei pazienti. Spesso le manifestazioni più evidenti riguardano le congiuntive, ma anche le cornee (in stadi avanzati) e le palpebre possono essere interessate. In caso di interessamento della cornea, una diagnosi tardiva potrebbe comportare una compromissione della capacità visiva. Le telangectasie (dilatazione dei vasi sanguigni superficiali del viso) sono un elemento costante riscontrabile in tutti i pazienti. Le papule, di colore rossastro, tendono a disporsi in piccoli gruppi e sono spesso accompagnate da pustole. È possibile anche il riscontro di noduli cutanei. mentre la presenza di comedoni, pur non escludendo la diagnosi di rosacea, deve far pensare ad altri tipi di acne. La malattia può essere confusa e/o coesistere con l’acne comune e con la dermatite seborroica.

Trattamento

Il trattamento della rosacea prevede sia un approccio di tipo comportamentale (modifica dello stile di vita) per eliminare o ridurre i fattori scatenanti, sia uno farmacologico. Nel primo gruppo rientrano misure quali l’evitare l’esposizione alla luce solare e l’uso di prodotti per la pelle contenenti alcol, laurilsolfato di sodio e alcuni oli essenziali, come quelli di eucalipto, menta piperita e chiodi di garofano. La terapia farmacologica si suddivide a sua volta in topica (locale) e sistemica (generale). La terapia topica, che rappresenta generalmente la prima scelta, è basata principalmente su metronidazolo e acido azelaico. Entrambi sono considerati efficaci (sebbene l’acido azelaico non abbia dimostrato effetti sulle teleangectasie) e con scarsi effetti collaterali. La terapia sistemica, al contrario, è indicata in casi più gravi ed esistono poche evidenze sperimentali sulla sua efficacia.. Essa comprende prevalentemente antibiotici appartenenti alle classi dei macrolidi, come claritromicina e azitromicina, e delle tetracicline, in particolare la doxiciclina; un altro farmaco utilizzato è l’isotretinoina per via orale o topica, sotto forma di crema. Tra i possibili rimedi sono stati studiati anche estratti di piante come il Chrysanthellum indicum, ottenendo buoni risultati in termini di efficacia e tollerabilità nelle forme moderate. Recentemente è stato introdotto un nuovo trattamento dimostratosi efficace nella quasi totalità dei casi, un farmaco in gel a base di brimonidina tartrato 3 mg/g.

Laser

Il laser vascolare per uso dermatologico, a lunghezza d’onda singola, oppure la luce pulsata (in inglese: intense pulsed light, IPL), a spettro più ampio, offrono uno dei migliori trattamenti per la rosacea, in particolare per l’eritema della pelle. Questi macchinari utilizzano la luce per penetrare nell’epidermide e centrare i capillari nel derma. La luce con lunghezza d’onda inferiore ai 900 nm è assorbita dai principali cromofori del sangue: emoglobina, ossiemoglobina, bilirubina più che dall’acqua. Per riscaldamento selettivo le pareti dei capillari possono superare i 70 °C, danneggiandosi, per venire poi assorbiti dal meccanismo di difesa naturale del corpo. Focalizzando l’energia in aree ristrette si può ottenere la cauterizzazione dei vasi. Con un numero sufficiente di trattamenti, questo metodo può anche eliminare del tutto l’arrossamento, sebbene dei trattamenti periodici aggiuntivi saranno probabilmente necessari per rimuove i nuovi capillari riformati.

I laser ad anidride carbonica, chiamati anche laser CO2, possono essere utilizzati per rimuovere il tessuto in eccesso causato dalla rosacea fimatosa. Questi laser emettono una lunghezza d’onda nel lontano infrarosso che viene assorbita direttamente dalla pelle ed in particolare dai tessuti ricchi di acqua. Non può generare un riscaldamento selettivo verso i cromofori del sangue. Il fascio laser può essere focalizzato in un fascio sottile e usato come un bisturi o sfocato per vaporizzare più ampie aree di tessuto. Per il trattamento della rosacea papulo pustolosa sono state utilizzate anche terapie con luce a bassa energia in particolare alcune apparecchiature a luce blu, già utilizzate nella fototerapia dell’acne.

Anche il fotoringiovanimento può essere utilizzato per migliorare l’aspetto della rosacea e ridurre il rossore associato.

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Filler a base di Acido Ialuronico per dare volume e giovinezza ai tessuti

Che cos’è l’Acido Ialuronico?
L’acido ialuronico è una sostanza che si trova naturalmente nel corpo umano e la sua funzione principale è quella di trattenere l’acqua per idratare e dare volume alla pelle.
L’acido ialuronico è ampiamente utilizzato in molti trattamenti di medicina estetica e rappresenta attualmente la sostanza più utilizzata tra i cosiddetti fillers, in quanto risulta essere anallergico e viene riconosciuto dal corpo come un materiale autologo, quindi viene riassorbito e direttamente metabolizzato.

Quali sono gli impieghi del filler a base di Acido Ialuronico?
La pelle giovane è ricca di acido ialuronico, ma con il trascorrere del tempo la sua distribuzione si modifica progressivamente provocando i caratteristici segni dell’età. L’utilizzo dei filler permette di ricostituire le scorte di acido ialuronico della pelle e migliorare il volume dei tessuti, in modo da correggere i segni dell’invecchiamento o da valorizzare i lineamenti del viso.
L’acido ialuronico viene iniettato con un ago molto sottile in piccolissime dosi nelle regioni interessate. La procedura è veloce (generalmente inferiore ai 30 minuti in base alla zona da trattare) ed i benefici sono immediati.
Riassumendo, gli impieghi del filler acido ialuronico sono:
1) donare volume alle labbra
2) correggere proporzioni e volumi degli zigomi e del viso
3) appianare le rughe sottili, medie e profonde come quelle i lati del naso e agli angoli della bocca.

Il rimodellamento delle labbra con l’utilizzo del filler a base di acido ialuronico puro permette di renderle più turgide, senza dare un effetto finto e rigido, garantendo idratazione e morbidezza.
Oltre che per dare più volume a labbra e zigomi, il filler a base di acido ialuronico è inoltre indicato come riempitivo per eliminare le rughe del viso, permettendo così di ridurre efficacemente i segni dell’età.

Tipologie di filler a base di Acido Ialuronico
L’acido ialuronico è disponibile in diverse formulazioni commerciali; nelle nostre cliniche utilizziamo esclusivamente le soluzioni di migliore qualità disponibili sul mercato, riassorbibili e testate dermatologicamente:
Restylane®: è un prodotto atossico che non influenza in nessun modo la mimica facciale e le espressioni del viso. Nel mondo sono stati effettuati oltre 10 milioni di trattamenti con Restylane®.
Glyton®: questi filler svolgono un’azione brevettata 3 in 1 per riempire le rughe, aumentare la densità e il turgore della pelle, stimolando la sintesi di collagene e prolungandone la giovinezza grazie all’azione antiossidante.
Juvederm® : è una gamma di gel dalla consistenza omogenea che vengono iniettati per dare volume, riempire linee sottili, rughe e ridefinire le labbra.

Come viene utilizzato il filler?
Il filler viene iniettato sotto la superficie cutanea con un ago molto sottile. Va adeguatamente deterso il viso prima di ogni trattamento. La profondità di iniezione varia a seconda se si vuol correggere le rughe o aumentare i volumi, di labbra e guance per esempio. Anche le cicatrici dovute all’acne o a traumi di varia natura possono essere trattate con l’infiltrazione dei fillers. Dopo la seduta potrebbero comparire alcune reazioni comuni a tutti i tipi d’iniezione, come un leggero arrossamento e gonfiore, che si risolveranno spontaneamente nel giro di poche ore. È possibile applicare il make-up subito dopo il trattamento e riprendere le proprie attività sociali.

L’infiltrazione è dolorosa?
Il dolore può variare da persona a persona sulla base della percezione individuale, ma anche per la sede di iniezione; le labbra per esempio sono molto sensibili. In ogni caso è possibile effettuare un’anestesia locale, che elimina in maniera totale il dolore. Alcune zone, come le pieghe naso-labiali, possono essere trattate utilizzando una crema anestetica, applicata trenta minuti prima del trattamento.

Che cosa mi aspetto dopo il trattamento?
Il risultato finale del trattamento dipende dalla situazione di partenza del paziente, dalla quantità di filler iniettato e dalla qualità della pelle; anche la durata varia da individuo a individuo. Il filler a base di acido ialuronico è riassorbibile e una volta iniettato viene gradualmente riassorbito dall’organismo: in alcuni casi l’impianto è ancora visibile, seppur in maniera ridotta, dopo otto mesi. In altri è necessario intervenire con dei ritocchi dopo tre mesi.

Quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali del filler a base di Acido Ialuronico?
I nuovi metodi di sintesi del filler a base di acido ialuronico hanno enormemente ridotto le allergie ed i possibili effetti collaterali. L’intervento con acido ialuronico è controindicato negli individui in cui è stata accertata qualche intollerenza alle sostanze specifiche contenute nel prodotto o che presentano malattie autoimmuni. Il trattamento è inoltre sconsigliato in caso di infezioni di natura virale o batterica in corso, in gravidanza e nei primi mesi di allattamento.
Dopo la seduta potrebbe presentarsi un leggero arrossamento e gonfiore della zona trattata, ma la situazione si normalizza in pochi giorni e con l’aiuto di applicazioni fredde. Le attività quotidiane possono essere riprese da subito.

Quanto dura l’effetto dei fillers?
La durata del miglioramento dipende da più fattori, quali il filler utilizzato, la zona trattata e la capacità della cute del paziente a trattenere queste sostanze. Una volta iniettata, la sostanza è gradualmente degradata dagli enzimi e quindi viene riassorbita. In media dopo cinque mesi è necessario ripetere il trattamento. Il trattamento delle cicatrici acneiche dura solitamente più a lungo.

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