Mi chiamo… Anzi non mi chiamo. Storia di un bambino mai nato

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (5)PREMESSA IMPORTANTE: La seguente storia ci è stata inviata da un nostro lettore, che ci ha ripetutamente chiesto fosse pubblicata. NON è opera del nostro Staff, che non la condivide nei contenuti e che rimane favorevole all’aborto, ovviamente in casi selezionati. Pur non condividendone il contenuto, abbiamo comunque ritenuto fosse giusto permettere al nostro lettore di esprimere la sua opinione.

“Ciao. Mi chiamo… Anzi non mi chiamo. Sono troppo piccolo per avere un nome. Ho appena qualche settimana di vita. La mamma non si è ancora accorta di me. Semplicemente, percepisce in lei qualcosa di diverso, ma non immagina cosa possa essere: improvvisi sbalzi d’umore, capogiri, eccessiva stanchezza. Non sa che io sono dentro di lei. Poi realizza il fatto di avere un ritardo, e si spaventa. La mamma è giovane. Va ancora a scuola. Percepisco la sua angoscia, e mi ferisce la sua speranza della mia inesistenza.
Continua a ignorare la cosa, a voler credere che io non esista. Oggi però ha finalmente trovato il coraggio di scoprire la verità adesso sta entrando in farmacia per acquistare un test. Si rivolge al farmacista timidamente, parlandogli a bassa voce. Temo che si vergogni di me. Torna a casa. Chiudendosi in bagno, affronta la realtà: prende il test fra le sue mani, e dopo qualche istante comprende che c’ero, che esistevo. Mi ha profondamente colpito la sua disperazione: avvertivo il suo dolore, unito al mio che cresceva man mano per la sua infelicità. Perché non mi vuoi, mamma? Non piangere, tranquilla. Ci sono qui io che ti voglio bene.

Adesso prende il cellulare. Sta facendo uno squillo a papà. Non so cosa gli stia dicendo, ma la mamma si arrabbia molto con lui, grida, gli urla che io non sono un dente cariato da estirpare: sono un essere umano! Dice che non può tirarsi indietro, fingere che la cosa non esista, perché, che lo voglia o no, lui è mio padre. La mamma e così piccola ancora, fragile, ha bisogno del sostengo morale di papà, soprattutto per dare la notizia ai nonni. Invece si trova costretta ad affrontare ogni cosa da sola, perché papà non vuole saperne di me. Papà, quando la mamma ha saputo di me è scoppiata in lacrime, tu addirittura vuoi buttarmi via: perché non mi volete? Cosa vi ho fatto di male? Sono solo un bimbo innocente. Ora la mamma lo sta dicendo alla nonna. Nonna, cosa fai? Perché hai dato uno schiaffo? Cosa c’è di tanto cattivo in me, che non deve nascere? Mamma tranquilla, andrà tutto bene. Non intristirti perché hai litigato con la nonna. Vedrai, le passerà. Andrà tutto bene.

Sono passati tre giorni. Ora ho tre giorni di vita in più. Che bello, non vedo proprio l’ora di nascere, di imparare a camminare, a parlare, a correre. Voglio che mi insegni tutto quello che sai, mamma. E non importa se papà non mi vuole, magari con il tempo cambierà idea. Per adesso mi basti tu. È cosi bello addormentarsi con te, mammina, svegliarsi con te, accompagnarti in ogni cosa che fai. Ora stiamo entrando in uno studio medico. Non piangere, mamma. Ci sono qui io che ti voglio bene. Vedo il dottore, molte macchine e tanti infermieri. Sei già curiosa di sapere se sarò un maschietto o una femminuccia? Eppure tu continui imperterrita a singhiozzare. Cos’è? L’emozione di sapere il mio sesso? Continui a ripetere, accarezzandoti il ventre «perdonami, bambino mio». Perdonarti di cosa?!? Perché dovresti avere bisogno del mio perdono? Cosa stai facendo, per chiedermi scusa? Sento un dolore, una specie di ago che invade il mio piccolo mondo perfetto. Ho capito tutto. Le mie cellule strappate dalla tua carne. Ora capisco che tu non mi insegnerai mai a camminare, a parlare. Perché io non nascerò mai. Non piangere mamma, io ti perdono. Chissà se esiste un paradiso per i bimbi mai nati. Addio mamma. Saremmo stati felici insieme, ti avrei voluto tanto bene. Addio.”

II tuo bambino senza nome

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Spina bifida e difetti di chiusura del tubo neurale nel feto: trasmissione, prevenzione, diagnosi e cura

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I “difetti di chiusura del tubo neurale” sono un insieme di malformazioni congenite a carico del sistema nervoso centrale, causate da anomalie dello sviluppo embrionale che si verificano entro 28 giorni dal concepimento. Nel normale sviluppo embrionale il tubo neurale (una struttura presente nell’embrione da cui origina il Continua a leggere

Bimbo nasce senza rompere il sacco amniotico: un caso ogni 80 mila [VIDEO]

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VIDEO BIMBO PARTO SENZA ROMPERE SACCO Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Pene Massaggio Dieta Dimagrire Proteine Muscoli PalestraIn Brasile, in una clinica chiamata Santa Casa de Misericórdia a Barretos ( nello Stato di San Paolo), è nato un bimbo all’interno del sacco amniotico ancora intatto.
Questo è un evento estremamente raro anche per un medico abituato a fare migliaia di parti nella sua vita: stiamo parlando di un caso ogni 80mila nascite.

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma BIMBO NASCE SENZA ROMPERE SACCO AMNIOTICO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene.jpgLeggi anche: Rarissimi bimbi nati senza rompere il sacco amniotico [FOTO]

Essendo un evento così raro i medici che hanno assistito al parto hanno ripreso la scena: nel filmato si vede il piccolo rannicchiato all’interno del suo sacco amniotico trasparente in attesa di salutare il mondo con il suo primo vagito.

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Successivamente il piccolo è stato liberato dal sacco amniotico grazie ad una piccola incisione praticata dal chirurgo. Questo evento è così raro perché il sacco amniotico di norma si rompe poco prima del parto, in quella che è generalmente indicata come “la rottura delle acque”. L’espressione “nato con la camicia”, che nel linguaggio comune significa “essere fortunati”, deriva proprio da questo rarissimo evento.

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Acido folico (vitamina B9): a cosa serve, in quali alimenti trovarlo e perché è importante prima e durante la gravidanza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (5)L’acido folico, anche detto vitamina b9, o folato, o acido pteroil-glutamico, è un fondamentale costituente degli acidi nucleici (il DNA, l’RNA presenti nel nucleo della cellula), viene assunto attraverso il cibo e sintetizzato dai batteri intestinali. E’ una vitamina termolabile (si distrugge col calore) ed idrosolubile, (tende a perdersi con l’acqua). L’acido folico è così importante per il nostro corpo che dal 1998 la Food and Drug Administration (organismo statunitense per la sorveglianza sui farmaci e sugli alimenti), ha disposto un’ aggiunta di 0,14 mg di folato per ogni 100 g di prodotto, per tutti i cereali (pasta, pane, riso) ed i suoi derivati.

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Quali sono gli alimenti ricchi di acido folico?

La vitamina b9 può essere trovata in molti alimenti, tra cui il latte (ed i suoi derivati), la carne (in modo particolare nel fegato, nel brasato, nel pollo), i legumi (nei fagioli, nelle fave), la frutta (nell’avocado, nelle arance), le uova, il pesce (specie merluzzo), le verdure verdi (nei cavoli, nei broccoli, nella lattuga, negli asparagi) e gli arachidi (come le noccioline).

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A cosa serve l’acido folico e quali malattie previene?

Escludiamo temporaneamente il discorso legato alla gravidanza, argomento importantissimo che tratterò a parte più avanti nell’articolo. L’acido folico ha diverse funzioni: stimola le funzioni del fegato e serve per il corretto funzionamento del nostro cervello. Insieme alla vitamina B12 (detta cianocobalamina), previene le anemie, i disturbi fetali, e alleggerisce i dolori dell’artrite. Il suddetto acido conserva il colore ai nostri capelli, insieme al calcio pantotenato (vitamina B5) ed al PABA (acido para-aminobenzoico).
L’acido folico è importantissimo per prevenire l’anemia megaloblastica, detta anche anemia perniciosa. Tale anemia si sviluppa in quanto il midollo osseo non riesce più a produrre dei globuli rossi maturi, solitamente a causa di insufficienze vitaminiche (della B12 e/o B9), o dall’assunzione di farmaci antiulcera, chemioterapici.

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Quando cominciare ad assumerlo sotto forma di integratore?

  1. quando siamo sottoposti a forte stress;
  2. in caso di dieta sbilanciata che non ne contiene abbastanza;
  3. prima/durante la gravidanza e l’allattamento (vedi in fondo all’articolo);
  4. in caso di assunzione di contraccettivi orali;
  5. in caso di dialisi;
  6. quando assumiamo dei farmaci anticonvulsivanti (ad esempio come il primidone), la sulfasalazina (tratta la colite ulcerosa), il triamterene (favorisce la diuresi);
  7. in caso di intolleranza al folato;
  8. in caso di abuso cronico di alcol (alcolismo).

Quali sono i sintomi e le patologie legati ad un deficit cronico di acido folico?

  1. nelle donne incinte un’elevata possibilità che partoriscano un figlio prematuramente, o con un peso scarso, o con delle anomalie al tubo neurale o altre anomalie (vedi in fondo all’articolo);
  2. nei bambini un rallentamento della loro crescita (anche psicologica, emotiva);
  3. negli adulti può causare disturbi vari come una frequente diarrea, una perdita dell’appetito, di peso, debolezza, palpitazioni, cefalea, irritabilità, cambiamenti di umore;
  4. l’insorgenza di alcune malattie cardiovascolari.

Qual è il dosaggio giornaliero di acido folico?

Una persona adulta e sana deve assumere 0,2 mg di acido folico al giorno. Il dosaggio passa a 0,4 mg per le donne incinta, o che stanno tentando di rimanere gravide.

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Controindicazioni all’uso di acido folico e dosaggio da non superare

Le controindicazioni all’assunzione di acido folico sono virtualmente inesistenti. Chiedete comunque al vostro medico prima di iniziare una integrazione giornaliera. Seguendo una dieta sana ed equilibrata, l’uso di un integratore di acido folico è inutile. In caso di deficit di assunzione o aumento del fabbisogno (gravidanza) si raccomanda una assunzione supplementare di acido folico che non superi 1 milligrammo giornaliero, anche per evitare che si mascheri un’anemia perniciosa legata alla carenza della vitamina B12.

Perché l’acido folico è importante in gravidanza?

Molte donne hanno un deficit di acido folico senza saperlo, ciò – durante la gravidanza  -espone il bambino ad un maggior rischio di sviluppare alcune patologie tra cui i difetti del tubo neurale.
E’ estremamente importante ridurre il rischio soprattutto dei difetti del tubo neurale, un gruppo di malformazioni congenite causate da anomalie dello sviluppo embrionale che si verificano entro quattro settimane dal concepimento. Il danno colpisce appunto il tubo neurale, che è una struttura che percorre tutta la lunghezza dell’embrione e che origina il cervello, il midollo spinale e le meningi. I difetti del tubo neurale possono portare il nascituro a soffrire di paralisi degli arti inferiori, incontinenza vescicale, ritardi psicomotori e alcune deformità scheletriche.

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Per essere precisi, l’acido folico è importante PRIMA dell’inizio della gravidanza. L’assunzione deve iniziare almeno due settimane prima dell’inizio della gravidanza e deve essere continuata soprattutto nel primo trimestre. L’integrazione di acido folico è utile anche durante l’allattamento.
Uno studio ha dimostrato che se le donne assumono 0.4 milligrammi (4 millesimi di grammo) di acido folico ogni giorno, almeno due settimane prima della gravidanza e nel primo trimestre di gestazione, vi è una riduzione di quasi il 60% di bambini affetti da difetti del tubo neurale.

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Quali patologie e malformazioni del feto previene l’acido folico prima/durante la gravidanza?

  1. i già prima citati difetti del tubo neurale;
  2. i parti prematuri e quelli in cui il neonato abbia peso eccessivamente basso;
  3. i difetti settali cardiaci. Un giusto apporto della vitamina B9 diminuisce il rischio delle anomalie del setto interatriale, cioè della parete del cuore che separa l’atrio sinistro da quello destro;
  4. la labiopalatoschisi (quello che viene comunemente chiamato “labbro leporino”). La labiopalatoschisi comporta una una errata chiusura del labbro e/o del palato;
  5. l’ipoagenesia degli arti. Dal greco hypó (sotto un valore normale), a (privo) gènesis (nascita), il termine ipoagenesia significa un mancato sviluppo normale degli arti;
  6. l’onfalocele. L’onfalocele è un malformazione congenita grave nella quale i visceri addominali protrudono attraverso un difetto della parete addominale;
  7. le uropatie ostruttive. Tali patologie comportano una ostruzione nelle vie escretrici che impedisce all’urina di defluire normalmente verso l’esterno.

Concludo con un dato sorprendente: si è stimato che se l’acido folico venisse assunto da tutte le donne incinte si potrebbero evitare (oltre ai difetti del tubo neurale) altri circa 1000 casi di malformazione ogni anno.

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Le 21 cose che non devi MAI dire ad una donna incinta, soprattutto se sei una donna

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (8)Sono un uomo e, ovviamente, non potrò mai capire a fondo come funziona il cervello di una donna, tuttavia negli ultimi mesi una cosa credo di averla imparata con certezza: durante la gravidanza – ma anche subito dopo il parto – qualsiasi donna viene sottoposta ad uno stress incredibile sia fisico che mentale ed  è estremamente fragile, molto più fragile di quanto sia disposta ad ammettere con se stessa e con gli altri.

Chiunque deve dire la propria

Oltre ai vari cambiamenti fisici-estetici-ormonali, alle privazioni che invece non colpiscono il partner, alla paura del parto, al timore che il proprio corpo non sia un buon “incubatore” per il bimbo, ai dolori del parto, alla depressione che molto spesso penetra nella sua mente, alla paura di non essere una brava madre ed alla privazione del sonno caratteristica dei primi mesi dopo la nascita del proprio figlio, la donna deve sopportare una esagerata quantità di consigli da chiunque la veda (specie dalle donne): a partire dal trio madresuocera-cognata, passando per le “amiche” e colleghe di lavoro, fino ad arrivare a perfette sconosciute incontrate alla fermata dell’autobus che pensano di sapere tutto sulla gravidanza perché “il mese scorso sono diventata zia“. Chiunque deve dire la propria, anche chi non ti conosce, chi non ha mai avuto un figlio e chi ha partorito quarant’anni fa quando era tutto diverso. E non importa se il consiglio viene dato in buona fede o per sottolineare malignamente qualche – presunto – errore della futura madre (in questo caso le donne riescono ad essere davvero molto cattive tra di loro, ancora più del solito!). Quasi qualsiasi consiglio o osservazione sarà visto come fastidioso o, comunque, tenderà a minare le fragili certezze di una donna incinta, specie se si tratta del primo figlio.

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Quindi il mio consiglio è quello se possibile di evitare alcune osservazioni che, a mio parere, sono decisamente fuori luogo quando si ha di fronte una donna incinta. Mi rivolgo umilmente soprattutto alle donne, perché la medesima osservazione detta da un uomo, seppure indelicata, manca della sfumatura tipicamente “competitiva” che permea invece la stessa frase detta da una donna.

Ho compilato questa lista con tipiche affermazioni che sento in giro molto spesso e che immagino siano fastidiose per una donna incinta:

1) Una mia amica ha partorito in… E’ inutile dire che una tua amica ha avuto un travaglio di mezz’ora (scatenando aspettative inverosimili e, nel peggiore dei casi, invidia) o di due giorni (scatenando timori che ad una donna incinta non servono proprio).
COSA DIRE INVECE: “il travaglio ha una lunghezza variabile e, con pazienza, riuscirai ad affrontarlo pensando in ogni momento che lo stai facendo per la persona più importante della tua vita: tuo figlio”.

2) Ma vai in maternità cosi presto? Ma vai in maternità così tardi? Ognuno di noi ha un lavoro diverso, un fisico diverso, un temperamento diverso e necessità economiche diverse. Davvero credete che se voi avete smesso di lavorare al sesto mese di gravidanza, potete convincere una donna che invece vuole smettere al quinto o al settimo? E se invece volesse smettere al quarto? Conoscete la storia clinica di chi avete davanti, storia che condiziona molto l’inizio del periodo di maternità? Io credo di no…
COSA DIRE INVECE: “continua a lavorare fin quando ti sentirai in grado di lavorare: se ascolti il tuo corpo sarà lui a indicarti il periodo giusto per stare a casa e riposare in vista del grande giorno”.

3) Che bei capelli che hai ora! Goditeli perché dopo il parto ti diventeranno secchi ed opachi! Frase da evitare, che probabilmente nasconde molta invidia da parte vostra nei confronti di una vostra amica incinta. Evitatela! Si avvicina, per certi versi, ad un’altra frase tipica: “fai sesso ora che sei solo al terzo mese perché dopo il parto il sesso te lo scordi per anni“.

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4) Prima di partorire devi assolutamente fare il corso acquagym per gestanti che ho fatto io. Prima di partorire devi assolutamente leggere il libro che ho letto io. Non è detto che la vostra amica voglia fare il vostro stesso corso di acquagym o leggere il vostro stesso libro. Ognuno si prepara al parto nella maniera che giudica migliore. Conosco donne che non hanno fatto il corso preparto e se la sono cavata benissimo lo stesso il grande giorno.
COSA DIRE INVECE: “io mi sono trovata bene con un libro molto interessante sul parto, se hai voglia di leggerlo te lo presto”

5) Mi raccomando non sparire dopo il parto. Io verrò a trovarti tutti i i giorni. E se invece la tua amica volesse stare per i fatti suoi subito dopo il parto? O con suo marito e basta? O con sua madre e basta?
COSA DIRE INVECE: “dopo il parto sappi che per qualsiasi cosa basta uno squillo: io ci sono!”

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6) Sei sicura che sia solo uno? Forse sono due gemelli: hai una pancia enorme! Sicura che sei solo al sesto mese? Sembri almeno all’ottavo! Anche se dette in buona fede, queste frasi potrebbero generare fastidio in una donna incinta. In gravidanza le trasformazioni del corpo non sono sempre facili da accettare per la donna, che vede cambiata la sua immagine: tienine conto quando commenti la sua fisicità.
COSA DIRE INVECE: “che bel pancione! A parte la pancia non sei cambiata per niente!”

7) Posso toccare il pancione? Questa frase è spesso puramente retorica, perché solitamente viene pronunciata già con la mano appoggiata sulla pancia della donna incinta. La donna può viverla con un senso di invasione e profondo fastidio. La donna incinta potrebbe voler permettere solo a pochissimi intimi di poterle toccare la pancia e, farlo con superficialità dando per scontato di essere in quella cerchia ristretta di persone potrebbe essere un grosso errore.
COSA FARE INVECE: nulla, proprio nulla, state tranquille che – se vuole – sarà la stessa donna incinta a prendere la vostra mano e poggiarla delicatamente sulla sua pancia.

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8) Non ti stancare, riposati, non fare sforzi! Sono suggerimenti ansiogeni e che fanno sentire la donna “malata”. Chi è incinta sa perfettamente di avere limitazioni e già questo è fonte di frustrazione. Quindi non ha bisogno di sentirselo ribadire.
COSA DIRE INVECE: “coccolati e fatti un po’ viziare dal tuo uomo”.

9) Hai paura del parto? Ma che domanda è? Ogni donna che lo ammetta o no sotto sotto ha paura di partorire, quindi questa frase non fa altro che ingigantire questi pensieri, aumentando i suoi timori e le sue apprensioni.

10) Dormi adesso, che poi non dormirai più! Lo ammetto: questa frase la dico spesso anche io perché – diciamo la verità – è vero e lo sanno tutti. Lo si dice per scherzare, però perché mettere alla donna ulteriori preoccupazioni sul futuro, specie se è una cosa di dominio pubblico?
COSA DIRE INVECE: “i primi mesi sono un po’ difficili ma passano presto e l’amore per tuo figlio li farà volare”

11) Quanto stai bene coi vestiti premaman. Diciamo la verità: è quasi impossibile che una donna stia bene con i vestiti premaman e tutte le donne lo sanno, quindi una frase come questo potrebbe dare fastidio perché appare falsa e di circostanza. Meglio evitarla. Altra frase dello stesso campo è “Ma da quando sei incinta vai sempre in giro con gli stessi vestiti?“. Alcune donne non tengono troppo alla moda e durante la gravidanza alcuni indumenti molto usati possono fare sentire più a suo agio la donna incinta: non criticatela per questa scelta, anche perché i soldi risparmiati magari li vuole usare per comprare dei vestiti più carini per il figlio in arrivo.

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12) Era programmato?  Questa è una domanda troppo intima, poiché riguarda i due membri della coppia e le loro scelte. Non è detto che la donna voglia svelare i retroscena della sua gravidanza. Evita di porle questo quesito, per non essere inopportuna e soddisfare una curiosità che non ti riguarda, come evita di uscirtene con un “Siete davvero sicuri di essere pronti a diventare genitori?“.

13) Ma come non vuoi fare i test per le malattie genetiche?  Ogni donna, per motivi religiosi, culturali o – comunque – personali, può decidere legittimamente di non fare alcun test opzionale (al di fuori di quelli di routine). Non giudicare mai questo tipo di scelta.

14) Tesoro calmati, è tutta colpa degli ormoni! Tipica frase che dice l’uomo alla propria donna incinta. Sicuramente è vero che le variazioni ormonali in gravidanza possono rendere la donna un po’ “pazzerella” ma spesso, se la donna incinta è arrabbiata con noi uomini, non è colpa degli ormoni ma nostra. In tale caso, dire la frase in questione farà solo arrabbiare ancora di più la nostra donna! Dello stesso tenore una frase che a volte l’uomo si lascia scappare: “Tesoro ma non starai mangiando un po’ troppo?”. Mai e poi mai dire una cosa simile, come mai lasciarsi scappare – di fronte all’evidente lentezza di una donna incinta – un “Tesoro ti muovi?” oppure un “Tesoro sei solo al quarto mese, che senso ha passare tutto questo tempo a fare shopping per il bambino?” o un “Tesoro ma devo venire per forza ad ogni ecografia che fai?“.

15) Che pancia gigantesca, vedrai che smagliature! Anziché dire una frase così fastidiosa, consigliate alla futura mamma di leggere questo mio articolo: Prevenire le smagliature, rigenerare i capelli, combattere rughe e cellulite: i dieci usi dell’olio di mandorla che ancora non conosci; oppure questo:  Tutti i metodi per attenuare e cancellare le tue smagliature

16) Sicura di volerlo chiamare così? Non importa se il nome che la vostra amica ha scelto per suo figlio a voi non piaccia. Evitate semplicemente di esporre il vostro disappunto.

17) Parto naturale o cesareo? Interessarsi troppo a questo argomento, a meno di non essere amico intimo della donna incinta, può risultare fastidioso. Se, nel dubbio, la donna esprime la volontà di preferire il parto cesareo, nessuno al mondo la dovrà far sentire “meno donna” di chi ha partorito in maniera naturale.

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18) Ahh, che buona questa birra! Quando la sera andate ad un pub con gli amici e tra essi c’è una donna incinta (che dovrebbe evitare gli alcolici), è preferibile non “godersi” troppo una birra di fronte a lei, facendoglielo notare mentre lei è costretta a bere un succo di frutta!

19) Scusa tesoro, il cioccolato era finito al supermercato, però ti ho preso uno yogurt al cioccolato! Mai sottovalutare le voglie in gravidanza, quindi se lei ti ha chiesto un dato cibo, cerca di trovare quello e non qualcosa che gli somiglia.

20) Vuoi un maschio o una femmina? È una domanda che rischia di banalizzare la gravidanza e non tiene conto degli aspetti emotivi di chi sta aspettando un bimbo. Questo perché una donna difficilmente comunicherà la propria preferenza, che intimamente c’è sempre, perché è focalizzata soprattutto sugli aspetti che riguardano più lo stato di salute del bambino che il sesso.
COSA DIRE INVECE: “chissà se sarà maschietto o femminuccia? Comunque, maschio o femmina, i bimbi sono tutti belli”.

21) Wow, Beyonce ha avuto un figlio e guarda già che fisico! Se sei un uomo e dici una frase del genere alla tua donna incinta, non stai facendo certo una bella mossa!

Continua la lettura con: “Le cose che non devi MAI dire ad una donna che ha appena partorito, soprattutto se sei una donna

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Mise la figlia piccola nel forno: l’appello choc della ragazzina oggi 14enne

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MISE FIGLIA FORNO CHOC 14ENNE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio PeneUna terribile violenza domesticaha rovinato la vita di una bambina, che a soli 14 mesi è stata messa nel forno dalla mamma, Melissa Wright, e ha riportato ustioni gravissime di terzo grado su gran parte del corpo. Oggi la ragazzina, dell’Alabama, ha 14 anni e ha lanciato un appello per evitare che la donna esca dal carcere. Fu il padre a salvarla dopo averla trovata nel forno.

Continua la lettura su https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/usa_mise_figlia_nel_forno_appello_14enne-1881938.html

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Partorisce e abbandona il suo bimbo a morire in strada in una busta di plastica

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PARTORISCE ABBANDONA BIMBO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio Pene Casa.jpgQuesta donna ha partorito e poi, soltanto due ore dopo aver messo al mondo il suo bimbo, lo ha abbandonato in strada chiuso all’interno di un sacchetto di plastica rosa: come si fa con i rifiuti.

Tutto è avvenuto a Wangjiaoqiao, un villaggio nel sud-ovest della Cina: la ragazza, riconosciuta grazie alle telecamere di videosorveglianza installate poco lontano dal luogo dell’abbandono del neonato, è una 20enne che è stata arrestata dalle forze dell’ordine.

Purtroppo non è una storia a lieto fine: il bimbo è stato ricoverato in ospedale dopo che alcuni passanti si sono accorti di lui e di quel sacchetto di plastica, ma non ce l’ha fatta.

Gli sforzi dei medici per salvargli la vita non sono bastati. Non conosco le motivazioni del gesto, né la situazione della donna in questione quindi sospendo il mio giudizio, tuttavia questa storia mi mette addosso una profonda tristezza.

FONTE https://www.ilgazzettino.it/esteri/partorisce_addandona_figlia_morto_wangjiaoqiao-1881981.html

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Madre fa sesso con suo figlio: “Ci amiamo, vogliamo sposarci ed avere un bambino insieme”

Oggi vi parlo di una storia d’amore molto particolare nata tra mamma e figlio. Kim West ha 51 anni, ha partorito suo figlio Ben Ford a soli 19 anni ed è per questo che decise di darlo in adozione. Dopo 30 anni i due si sono nuovamente incontrati e ed innamorati. Lui avrebbe addirittura lasciato la moglie per potersi fidanzare con la propria madre ed avere con lei rapporti intimi.
Il loro incontro è avvenuto in un hotel, dopo qualche chiacchiera i due si sono scambiati il primo bacio per poi andare a letto insieme. La storia tra Kim e il figlio ha destato tantissimo scalpore, immancabili sono state le polemiche legate all’incesto. Nonostante le critiche, i due continuano a stare insieme e ad avere una relazione da circa 2 anni. I fidanzati avrebbero inoltre confessato i loro desideri: sposarsi e avere un bambino. Hanno affermato: “Siamo destinati a stare insieme. So che le persone si dicono disgustate e che dovremmo essere in grado di controllare i nostri impulsi, ma quando ti imbatti in un amore così intenso sei disposto ad abbandonare tutti per viverlo”.

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Lo staff di Medicina OnLine

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