Fino a che età un uomo può avere figli?

MEDICINA ONLINE AMORE ANZIANI VECCHI NONNI COPPIA MATRIMONIO DIVORZIO SEPARAZIONE SENESCENZACome abbiamo visto in questo articolo: Che possibilità ho di rimanere incinta?, la donna ha possibilità limitate di avere dei figli, perché la sua fertilità diminuisce di molto superati i 35 anni ed è nulla con la “menopausa” momento che – intorno ai 50 anni – segna l’interruzione definitiva delle mestruazioni e, pertanto, della possibilità di avere una prole. E l’uomo? Negli uomini l’età ha un impatto decisamente minore sulla fertilità perché gli spermatozoi vengono continuamente rinnovati e, a differenza degli ovociti della donna, non invecchiano insieme al loro “possessore”.

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Mentre la donna ha un numero finito di gameti femminili (gli ovociti), al contrario nell’uomo la produzione di gameti maschili (gli spermatozoi) è un processo continuo e virtualmente infinito: la spermatogenesi (il processo di formazione di nuovi spermatozoi) si svolge ininterrottamente all’interno dei testicoli per tutta la vita. L’intero “ciclo di produzione” dura circa 70 giorni, dunque ogni 3 mesi un uomo rinnova interamente il suo patrimonio di spermatozoi. Ciò avviene dalla pubertà fino alla vecchiaia, anzi, letteralmente fino alla morte, e questo spiega perché un uomo di 80 o 90 anni ed oltre, salvo patologie che lo hanno reso sterile, può essere ancora fertile e generare dei figli.

Attenzione però, questo non significa che l’età non abbia alcuna influenza sulla fertilità maschile. Col passare del tempo si può avere progressivamente ad esempio:

Nonostante ciò l’uomo – al contrario della donna – ha la possibilità di fecondare virtualmente per tutta la sua vita e generare figli sani perfino in punto di morte. E la cosiddetta “menopausa maschile“, cioè l’andropausa? Mentre la menopausa impedisce alla donna di avere figli perché da quel momento in poi non ha più ovociti fecondabili, al contrario l’andropausa è caratterizzata principalmente dalla diminuzione del testosterone, ma, come abbiamo visto, ciò rallenta ma non impedisce la spermatogenesi e quindi la possibilità di avere spermatozoi fecondanti. Per approfondire, leggi:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Le 21 cose che non devi MAI dire ad una donna incinta, soprattutto se sei una donna

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (8)Sono un uomo e, ovviamente, non potrò mai capire a fondo come funziona il cervello di una donna, tuttavia negli ultimi mesi una cosa credo di averla imparata con certezza: durante la gravidanza – ma anche subito dopo il parto – qualsiasi donna viene sottoposta ad uno stress incredibile sia fisico che mentale ed  è estremamente fragile, molto più fragile di quanto sia disposta ad ammettere con se stessa e con gli altri.

Chiunque deve dire la propria

Oltre ai vari cambiamenti fisici-estetici-ormonali, alle privazioni che invece non colpiscono il partner, alla paura del parto, al timore che il proprio corpo non sia un buon “incubatore” per il bimbo, ai dolori del parto, alla depressione che molto spesso penetra nella sua mente, alla paura di non essere una brava madre ed alla privazione del sonno caratteristica dei primi mesi dopo la nascita del proprio figlio, la donna deve sopportare una esagerata quantità di consigli da chiunque la veda (specie dalle donne): a partire dal trio madresuocera-cognata, passando per le “amiche” e colleghe di lavoro, fino ad arrivare a perfette sconosciute incontrate alla fermata dell’autobus che pensano di sapere tutto sulla gravidanza perché “il mese scorso sono diventata zia“. Chiunque deve dire la propria, anche chi non ti conosce, chi non ha mai avuto un figlio e chi ha partorito quarant’anni fa quando era tutto diverso. E non importa se il consiglio viene dato in buona fede o per sottolineare malignamente qualche – presunto – errore della futura madre (in questo caso le donne riescono ad essere davvero molto cattive tra di loro, ancora più del solito!). Quasi qualsiasi consiglio o osservazione sarà visto come fastidioso o, comunque, tenderà a minare le fragili certezze di una donna incinta, specie se si tratta del primo figlio.

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Quindi il mio consiglio è quello se possibile di evitare alcune osservazioni che, a mio parere, sono decisamente fuori luogo quando si ha di fronte una donna incinta. Mi rivolgo umilmente soprattutto alle donne, perché la medesima osservazione detta da un uomo, seppure indelicata, manca della sfumatura tipicamente “competitiva” che permea invece la stessa frase detta da una donna.

Ho compilato questa lista con tipiche affermazioni che sento in giro molto spesso e che immagino siano fastidiose per una donna incinta:

1) Una mia amica ha partorito in… E’ inutile dire che una tua amica ha avuto un travaglio di mezz’ora (scatenando aspettative inverosimili e, nel peggiore dei casi, invidia) o di due giorni (scatenando timori che ad una donna incinta non servono proprio).
COSA DIRE INVECE: “il travaglio ha una lunghezza variabile e, con pazienza, riuscirai ad affrontarlo pensando in ogni momento che lo stai facendo per la persona più importante della tua vita: tuo figlio”.

2) Ma vai in maternità cosi presto? Ma vai in maternità così tardi? Ognuno di noi ha un lavoro diverso, un fisico diverso, un temperamento diverso e necessità economiche diverse. Davvero credete che se voi avete smesso di lavorare al sesto mese di gravidanza, potete convincere una donna che invece vuole smettere al quinto o al settimo? E se invece volesse smettere al quarto? Conoscete la storia clinica di chi avete davanti, storia che condiziona molto l’inizio del periodo di maternità? Io credo di no…
COSA DIRE INVECE: “continua a lavorare fin quando ti sentirai in grado di lavorare: se ascolti il tuo corpo sarà lui a indicarti il periodo giusto per stare a casa e riposare in vista del grande giorno”.

3) Che bei capelli che hai ora! Goditeli perché dopo il parto ti diventeranno secchi ed opachi! Frase da evitare, che probabilmente nasconde molta invidia da parte vostra nei confronti di una vostra amica incinta. Evitatela! Si avvicina, per certi versi, ad un’altra frase tipica: “fai sesso ora che sei solo al terzo mese perché dopo il parto il sesso te lo scordi per anni“.

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4) Prima di partorire devi assolutamente fare il corso acquagym per gestanti che ho fatto io. Prima di partorire devi assolutamente leggere il libro che ho letto io. Non è detto che la vostra amica voglia fare il vostro stesso corso di acquagym o leggere il vostro stesso libro. Ognuno si prepara al parto nella maniera che giudica migliore. Conosco donne che non hanno fatto il corso preparto e se la sono cavata benissimo lo stesso il grande giorno.
COSA DIRE INVECE: “io mi sono trovata bene con un libro molto interessante sul parto, se hai voglia di leggerlo te lo presto”

5) Mi raccomando non sparire dopo il parto. Io verrò a trovarti tutti i i giorni. E se invece la tua amica volesse stare per i fatti suoi subito dopo il parto? O con suo marito e basta? O con sua madre e basta?
COSA DIRE INVECE: “dopo il parto sappi che per qualsiasi cosa basta uno squillo: io ci sono!”

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6) Sei sicura che sia solo uno? Forse sono due gemelli: hai una pancia enorme! Sicura che sei solo al sesto mese? Sembri almeno all’ottavo! Anche se dette in buona fede, queste frasi potrebbero generare fastidio in una donna incinta. In gravidanza le trasformazioni del corpo non sono sempre facili da accettare per la donna, che vede cambiata la sua immagine: tienine conto quando commenti la sua fisicità.
COSA DIRE INVECE: “che bel pancione! A parte la pancia non sei cambiata per niente!”

7) Posso toccare il pancione? Questa frase è spesso puramente retorica, perché solitamente viene pronunciata già con la mano appoggiata sulla pancia della donna incinta. La donna può viverla con un senso di invasione e profondo fastidio. La donna incinta potrebbe voler permettere solo a pochissimi intimi di poterle toccare la pancia e, farlo con superficialità dando per scontato di essere in quella cerchia ristretta di persone potrebbe essere un grosso errore.
COSA FARE INVECE: nulla, proprio nulla, state tranquille che – se vuole – sarà la stessa donna incinta a prendere la vostra mano e poggiarla delicatamente sulla sua pancia.

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8) Non ti stancare, riposati, non fare sforzi! Sono suggerimenti ansiogeni e che fanno sentire la donna “malata”. Chi è incinta sa perfettamente di avere limitazioni e già questo è fonte di frustrazione. Quindi non ha bisogno di sentirselo ribadire.
COSA DIRE INVECE: “coccolati e fatti un po’ viziare dal tuo uomo”.

9) Hai paura del parto? Ma che domanda è? Ogni donna che lo ammetta o no sotto sotto ha paura di partorire, quindi questa frase non fa altro che ingigantire questi pensieri, aumentando i suoi timori e le sue apprensioni.

10) Dormi adesso, che poi non dormirai più! Lo ammetto: questa frase la dico spesso anche io perché – diciamo la verità – è vero e lo sanno tutti. Lo si dice per scherzare, però perché mettere alla donna ulteriori preoccupazioni sul futuro, specie se è una cosa di dominio pubblico?
COSA DIRE INVECE: “i primi mesi sono un po’ difficili ma passano presto e l’amore per tuo figlio li farà volare”

11) Quanto stai bene coi vestiti premaman. Diciamo la verità: è quasi impossibile che una donna stia bene con i vestiti premaman e tutte le donne lo sanno, quindi una frase come questo potrebbe dare fastidio perché appare falsa e di circostanza. Meglio evitarla. Altra frase dello stesso campo è “Ma da quando sei incinta vai sempre in giro con gli stessi vestiti?“. Alcune donne non tengono troppo alla moda e durante la gravidanza alcuni indumenti molto usati possono fare sentire più a suo agio la donna incinta: non criticatela per questa scelta, anche perché i soldi risparmiati magari li vuole usare per comprare dei vestiti più carini per il figlio in arrivo.

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12) Era programmato?  Questa è una domanda troppo intima, poiché riguarda i due membri della coppia e le loro scelte. Non è detto che la donna voglia svelare i retroscena della sua gravidanza. Evita di porle questo quesito, per non essere inopportuna e soddisfare una curiosità che non ti riguarda, come evita di uscirtene con un “Siete davvero sicuri di essere pronti a diventare genitori?“.

13) Ma come non vuoi fare i test per le malattie genetiche?  Ogni donna, per motivi religiosi, culturali o – comunque – personali, può decidere legittimamente di non fare alcun test opzionale (al di fuori di quelli di routine). Non giudicare mai questo tipo di scelta.

14) Tesoro calmati, è tutta colpa degli ormoni! Tipica frase che dice l’uomo alla propria donna incinta. Sicuramente è vero che le variazioni ormonali in gravidanza possono rendere la donna un po’ “pazzerella” ma spesso, se la donna incinta è arrabbiata con noi uomini, non è colpa degli ormoni ma nostra. In tale caso, dire la frase in questione farà solo arrabbiare ancora di più la nostra donna! Dello stesso tenore una frase che a volte l’uomo si lascia scappare: “Tesoro ma non starai mangiando un po’ troppo?”. Mai e poi mai dire una cosa simile, come mai lasciarsi scappare – di fronte all’evidente lentezza di una donna incinta – un “Tesoro ti muovi?” oppure un “Tesoro sei solo al quarto mese, che senso ha passare tutto questo tempo a fare shopping per il bambino?” o un “Tesoro ma devo venire per forza ad ogni ecografia che fai?“.

15) Che pancia gigantesca, vedrai che smagliature! Anziché dire una frase così fastidiosa, consigliate alla futura mamma di leggere questo mio articolo: Prevenire le smagliature, rigenerare i capelli, combattere rughe e cellulite: i dieci usi dell’olio di mandorla che ancora non conosci; oppure questo:  Tutti i metodi per attenuare e cancellare le tue smagliature

16) Sicura di volerlo chiamare così? Non importa se il nome che la vostra amica ha scelto per suo figlio a voi non piaccia. Evitate semplicemente di esporre il vostro disappunto.

17) Parto naturale o cesareo? Interessarsi troppo a questo argomento, a meno di non essere amico intimo della donna incinta, può risultare fastidioso. Se, nel dubbio, la donna esprime la volontà di preferire il parto cesareo, nessuno al mondo la dovrà far sentire “meno donna” di chi ha partorito in maniera naturale.

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18) Ahh, che buona questa birra! Quando la sera andate ad un pub con gli amici e tra essi c’è una donna incinta (che dovrebbe evitare gli alcolici), è preferibile non “godersi” troppo una birra di fronte a lei, facendoglielo notare mentre lei è costretta a bere un succo di frutta!

19) Scusa tesoro, il cioccolato era finito al supermercato, però ti ho preso uno yogurt al cioccolato! Mai sottovalutare le voglie in gravidanza, quindi se lei ti ha chiesto un dato cibo, cerca di trovare quello e non qualcosa che gli somiglia.

20) Vuoi un maschio o una femmina? È una domanda che rischia di banalizzare la gravidanza e non tiene conto degli aspetti emotivi di chi sta aspettando un bimbo. Questo perché una donna difficilmente comunicherà la propria preferenza, che intimamente c’è sempre, perché è focalizzata soprattutto sugli aspetti che riguardano più lo stato di salute del bambino che il sesso.
COSA DIRE INVECE: “chissà se sarà maschietto o femminuccia? Comunque, maschio o femmina, i bimbi sono tutti belli”.

21) Wow, Beyonce ha avuto un figlio e guarda già che fisico! Se sei un uomo e dici una frase del genere alla tua donna incinta, non stai facendo certo una bella mossa!

Continua la lettura con: “Le cose che non devi MAI dire ad una donna che ha appena partorito, soprattutto se sei una donna

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Malata di tumore al seno non si cura per partorire, muore dopo aver messo al mondo il figlio

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma MALATA TUMORE SENO FIGLIO Daniela Corriano Radiofrequenza Rughe Cavitazione Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Pancia Sessuologia Filler BotulinoE’ davvero una storia terribile e commovente quella che ha visto protagonista una coraggiosa ragazza di 29 anni, Daniela Corriano (nella foto qui a destra, presa da Facebook), di Gioia Tauro (in provincia di Reggio Calabria), ma residente a Pisa, la quale – gravemente malata – ha dato alla luce il proprio bambino nonostante il parere contrario dei medici, ma è morta pochi giorni fa.

Sacrificarsi per la vita del proprio figlio

Daniela, a febbraio di quest’anno, riceve una bellissima notizia: è incinta, ma purtroppo scopre contemporaneamente di avere un tumore in stato avanzato al seno. Subito parenti e medici consigliano alla ragazza di interrompere la gravidanza per iniziare un ciclo di cure per “aggredire” la malattia. Ma Daniela è di parere diverso: decide di proseguire la gestazione e non farsi curare per paura di far del male al bambino. Dopo ventisei settimane dà alla luce il neonato, che pesa 900 grammi e sta bene. Purtroppo poco tempo dopo, la tragedia: Daniela non ce l’ha fatta, lasciando tra parenti ed amici un vuoto incolmabile. Di lei resterà sempre il sacrificio fatto per il proprio figlio, segno di amore, coraggio e forza di volontà.

Ciao Daniela

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Il 2013 in Italia: l’anno della crisi e delle culle vuote

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO BAMBINI NEONATO FRATELLI FAMIGLIA GENITORI FAMIGLIA (2)Oggi è l’ultimo giorno del 2013 ed è il momento in cui si tirano le somme, specie quelle “statistiche”. Quest’anno è stato veramente duro sotto molti punti di vista: politico, economico, sociale. Ma il 2013 sarà ricordato dagli italiani anche come l’anno delle “culle vuote“: 62 neonati in meno al giorno rispetto al 2012. Il dato delle nascite, in calo da tempo, è infatti il più basso dal 1980. Con qualche differenza geografica: i capoluoghi tengono meglio rispetto alla provincia.

Continua la lettura su https://www.meteoweb.eu/2013/12/salute-record-negativo-delle-nascite-nel-2013-il-dato-peggiore-da-33-anni/249807/

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Far ascoltare musica nel pancione migliora l’udito del tuo bambino

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA PANCIA MATERNITA MAMMA GINECOLOGIA CONCEPIMENTO PARTO PANCIONE FIGLIO MADRE BAMBINA AMOREFar ascoltare musica ai bambini prima che nascano, per esempio cantandogli “ninne nanne”, potrebbe potenziare il sistema uditivo del bebè. Secondo uno studio comparso sulla rivista PLoS One, l’esposizione pre-natale alla musica potrebbe portare dei cambiamenti durevoli nel cervello del bambino.

La ricerca

La ricerca è stata condotta da Eino Partanen e colleghi dell’Universita’ di Helsinki, Finlandia. Gli autori hanno voluto capire se, dato che far ascoltare Mozart durante la gravidanza e’ diventata una pratica molto popolare, l’esposizione pre-natale alla musica potesse effettivamente avere qualche effetto sul cervello del bambino. Nella ricerca, gli scienziati hanno chiesto ad alcune donne incinte di cantare ‘Twinkle Twinkle Little Star’ (l’equivalente del nostro “Ninna Nanna Ninna Oh”) per cinque volte alla settimana durante l’ultimo trimestre di gravidanza, mentre in un altro gruppo non veniva riprodotta alcuna musica.

Attività cerebrale migliorata

Gli scienziati hanno misurato l’attività cerebrale dei bebè subito dopo la nascita e di nuovo dopo quattro mesi: quando i bambini sentivano la melodia originale cosi’ come era stata cantata loro, l’attività cerebrale mostrata era maggiore rispetto a quella che si produceva nei bambini a cui non era stata fatta ascoltare musica e questo effetto permaneva anche a quattro mesi di eta’ .

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Trovate connessioni tra lavoro della madre e rischio malformazioni del figlio: quali sono i mestieri più a rischio?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA PANCIA MATERNITA MAMMA GINECOLOGIA CONCEPIMENTO PARTO PANCIONE FIGLIO MADRE BAMBINA AMOREUn studio di qualche tempo fa condotto negli Stati Uniti ha voluto trovare se ci fosse un’associazione evidente tra il tipo di lavoro che conduce la madre e la probabilità per il figlio di avere qualche difetto alla nascita. Sono stati presi in considerazione, per questo studio, 9000 bambini nati, tra l’ottobre 1997 ed il dicembre 2003, con difetti congeniti, singoli o multipli, che interessavano diversi organi, l’occhio, l’orecchio, il tratto gastrointestinale la bocca o il volto. In definitiva, almeno 45 tipi di difetti alla nascita sono stati catalogati nella ricerca.

Continua la lettura su https://www.stetoscopio.net/gravidanza/tipo-di-lavoro-della-madre-associato-a-difetti-alla-nascita/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tipo-di-lavoro-della-madre-associato-a-difetti-alla-nascita

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La depressione post-parto colpisce non solo le madri, ma anche i papà

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO BAMBINO FIGLI GENITORI MAMMA PAPA MADRE PADRE PASSEGGIATA MANO AMORESecondo uno studio britannico della Oxford University, pubblicato sul Journal Psychological Medicine, una percentuale che oscilla tra il 4 e il 5 per cento dei maschi che hanno appena avuto un figlio soffre di depressione post-natale, contro il dieci per cento delle neo-mamme. I papà del terzo millennio si prendono oneri e onori di un nuovo modo di essere genitori che, ormai da tempo, stanno vivendo ed esplorando. Papà che cambiano i pannolini, che giocano, che danno le pappe e che cantano la ninnananna. Papà che si svegliano la notte, che cullano, che massaggiano il pancino e che danno lo sciroppo. Papà che ridono e che fanno le vocine, che si prendono il congedo parentale, ma anche papà depressi, troppo stanchi, scarichi e caricati da un eccesso di responsabilità che li fa entrar a pieno titolo in quella condizione di depressione post-parto che era un tempo a esclusivo appannaggio femminile.

Continua la lettura su https://www.corriere.it/salute/12_aprile_13/depressione_post_parto_padri_dipasqua_54abfd94-8555-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml

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