Smettere di fumare: primi giorni, i giorni più critici

MEDICINA ONLINE SMETTERE DI FUMARE CHAMPIX VARENICLINA FUMO SIGARETTA TOP TABACCO NICOTINA TABAGISMO DIPENDENZA TOSSICODIPENDENZA DANNI FARMACO AIUTO PACCHETTO SIGARETTE SAPORE CANCRO POScommetto che avete smesso di fumare da poche ore e già vi chiedete quando la voglia di sigaretta vi passerà del tutto. Da ex fumatore vi capisco benissimo. Subito dopo aver smesso di fumare, mi veniva voglia di accendermi una sigaretta mediamente una volta ogni 5/10 minuti! Si dice sempre “lasciate passare i primi giorni senza fumare: sono quelli più critici”. Ma quanti sono questi “primi giorni”? Generalmente, un po’ per tutti (sottoscritto incluso) devono passare almeno 2 settimane per notare una grossa diminuzione della voglia di fumare. Però ve lo dico subito: questo limite temporale non è un dato assoluto, quindi non aspettatevi che il quindicesimo giorno dopo aver smesso di fumare vi sveglierete senza più avere voglia di accendervi una sigaretta. La verità è che purtroppo non c’è una risposta netta alla vostra domanda:

“per quanto tempo avrò i sintomi dell’astinenza?”

Se siete stati fumatori per poco tempo e fumavate poche sigarette al giorno potreste avere sintomi forti dell’astinenza effettivamente per un paio di settimane, ma se siete stati forti fumatori per molti anni, i sintomi forti dell’astinenza potrebbero durare varie settimane o addirittura vari mesi. La nicotina è una droga e quando il cervello l’ha assunta per tanto tempo, continua a desiderarla a lungo.

Solo brutte notizie?

No: una cosa positiva certa è che, a prescindere da tutto, i sintomi dell’astinenza da nicotina tendono a diminuire nel tempo ed essere meno fastidiosi. Voglio però chiudere con un avviso: una sottile voglia di fumare vi resterà per sempre, su questo bisogna mettersi l’anima in pace. Io ho smesso da 5 anni e quando vedo gli altri fumare, per un millisecondo la voglia ritorna, specie quando mi sento nervoso per qualche motivo. Come tutte le droghe, la nicotina è un nemico silenzioso che pazientemente aspetta i momenti più stressanti della nostra vita per tornarci prepotentemente in mente. Conosco persone che hanno smesso da 30 anni ed ancora oggi fumerebbero volentieri una sigaretta, anche se ciò ovviamente non è valido per tutti. L’importante è che, una volta smesso di fumare, anche a distanza di anni non facciate l’errore di sentirvi del tutto “fuori pericolo” e di potervi accendere “una sola sigaretta”: basta infatti solo qualche tiro, per ritornare nel circolo vizioso della sigaretta.

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Smettere di fumare: sintomi, effetti collaterali, pancia gonfia

MEDICINA ONLINE NAUSEA MAL DI PANCIA REFLUSSO GE ESOFAGO STOMACO DUODENO INTESTINO TENUE DIGIUNO ILEO APPARATO DIGERENTE CIBO TUMORE CANCRO POLIPO ULCERA DIVERTICOLO CRASSO FECI VOMITO SANGUE OCCULTO MILZA VARICI CIRROSI FEGATOAvete da poco smesso di fumare e siete felici di cominciare a provare gli effetti positivi sul vostro corpo, tuttavia, specie nei primissimi tempi e soprattutto se avete fumato “forte” e per tanti anni, potreste provare una serie di effetti collaterali abbastanza tipici. Quelli più comuni sono i seguenti:

1) Aumento dell’appetito

Smettere di fumare determina un aumento dell’appetito per svariate cause: si sentono meglio odori e sapori, viene a mancare l’azione anoressizzante della nicotina, il nervosismo fa aumentare la fame… Per approfondire motivi e tempi, leggi questi articoli:

2) Aumento del peso

Fumare un pacchetto di sigarette al giorno determina un aumento del metabolismo basale di circa 400 calorie: venendo a mancare questo consumo di calorie, ed essendo ciò associato all’aumento dell’appetito, il risultato è che si ingrassa.

3) Sonnolenza

Sembrerebbe un controsenso: se fumare faceva arrivare meno ossigeno al vostro cervello, ora che avete smesso dovreste sentirvi pieni di energie, ed invece vi sentite stanchi. Purtroppo questo capita smesso a chi ha spento da poco tempo l’ultima sigaretta: ricordatevi che la nicotina ha comunque degli effetti stimolanti su pressione sanguigna e frequenza cardiaca ed il corpo, in anni di tabagismo, si è assuefatto a questo surplus metabolico, specie nei momenti più stressanti. Ora che questo “aiuto” è venuto meno, potremmo ritrovarci a soffrire di lieve sonnolenza.

4) Apatia

Per lo stesso motivo illustrato nel punto precedente, chi smette di fumare può nei primi tempi sentirsi apatico. Questo accade perché la nicotina determina il rilascia di grandi quantità di dopamina, un neurotrasmettitore che ci rende felici. Cessato questo surplus di dopamina, è facile che le piccole gioie della vita ci possano apparire meno piacevoli, dal momento che determinano un rilascio di dopamina estremamente più basso rispetto alla nicotina. E’ qualcosa che accade in modo simile anche a chi cessa all’improvviso di assumere farmaci antidepressivi o eroina, paragonabile alla “flatline” del masturbatore ossessivo compulsivo quando cessa l’attività masturbatoria.

5) Insonnia

Smettere di fumare può determinare problemi di insonnia, a tal proposito leggi: Smettere di fumare ha i suoi svantaggi, anche “a letto”

6) Nervosismo

Il tabagismo è una tossicodipendenza e come tutte le tossicodipendenze, quando cessa l’assunzione della sostanza (nicotina nel nostro caso), interviene il craving, cioè l’astinenza. L’astinenza purtroppo ci rende molto più nervosi rispetto al solito.

7) Stitichezza

La nicotina nel tabacco tende ad alterare la motilità intestinale nei fumatori di sigarette, aumentandola, fatto che può avere un effetto lassativo. Venendo all’improvviso a mancare tale aumento della velocità del transito intestinale delle feci, può comparire stipsi e costipazione, spesso associata a gonfiore di pancia e meteorismo.

8) Difficoltà digestive

La nicotina determina un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica. Questa potrebbe essere la ragione per cui il desiderio di sigaretta aumenta dopo i pasti, specie se abbondanti. La nicotina quindi potrebbe favorire la digestione a livello gastrico e la sua improvvisa mancanza potrebbe viceversa determinare una minore efficienza dello stomaco.

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I miei primi 5 anni senza fumare

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Giorni da quando ho smesso: 1826

Sigarette evitate: 45651

Tempo risparmiato: 190 giorni

Soldi risparmiati: 10.500 euro (al prezzo di un pacchetto di sigarette quando ho smesso, 11.413 euro al prezzo dello stesso pacchetto attuale)

E ricordate: smettere di fumare si può, per chiunque, sempre e comunque!

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Champix: funziona davvero per smettere di fumare?

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Quanto costa smettere di fumare? La cura completa con Champix prevede almeno 3 mesi di terapia con un costo mensile di poco superiore a €100 , sicuramente non molto di più della cifra abitualmente spesa in tabaccheria.

La terapia inizia infatti con la somministrazione di una compressa da 0.5 mg per 3 giorni, successivamente si passa a due compresse al giorno da 0.5 mg per ulteriori 4 giorni. Da questo momento il paziente dovrà smettere di fumare (eventualmente tollerato per una sola ulteriore settimana) e per le 12 settimane successive dovrà assumere due compresse da 1 mg al giorno. Passato questo periodo il medico valuterà se ridurre progressivamente la dose oppure continuare per un secondo ciclo di 12 settimane.

 In commercio sono disponibili 3 confezioni (prezzi aggiornati a ottobre 2016):
  • Champix 11 cpr 0.5 mg + 14 cpr 1 mg € 60.05
  • Champix 28 cpr 1 mg € 67.15
  • Champix 56 cpr 1 mg € 124.65

La prima confezione è studiata per l’inizio della terapia, in modo da coprire le prime due settimane, mentre le altre 2 servono al paziente nella seconda fase rispettivamente per blocchi di 2 e 4 settimane. Un normale ciclo costerebbe quindi € 60.05 + 3 * € 124.65 = € 434. Parafrasando una nota pubblicità verrebbe da pensare: sigarette per 3 mesi € 250, cura con Champix € 430, la tua salute? Non ha prezzo…

Per approfondire può essere interessante la relazione di valutazione per l’autorizzazione all’immissione in commercio ed una più ambia scheda sul prodotto, completa di foglietto illustrativo.

In data 1° luglio 2009 la FDA americana ha richiesto alle aziende farmaceutiche che commercializzano il farmaco negli Stati Uniti di inserire sulla confezione l’avviso della possibilità di gravi eventi avversi di tipo psichiatrico (peraltro segnalati sul foglietto illustrativo) tra cui:

  • cambiamento del comportamento,
  • umore depresso,
  • ostilità,
  • pensiero suicidario.

Anche per questi motivi il farmaco richiede ricetta medica ed è quantomai importante un continuo controllo da parte del medico sull’eventuale comparsa di manifestazioni psicologiche anormali.

Questo farmaco non dovrebbe essere somministrato a chi ha – o sta ancora soffrendo di – malattie psichiatriche, in particolar modo depressione.

Smettere di fumare, oltre ad abbattere drasticamente il rischio di sviluppare tumore al polmone o tumori in bocca/gola, ha diversi vantaggi pratici ed immediati:

  • ho la pelle indiscutibilmente più bella, liscia, luminosa, meno gonfiori, viso più teso e dall’aspetto meno preoccupato, più aperto e sereno;
  • ho meno cellulite sulle cosce;
  • ho capelli più luminosi;
  • dormo meglio;
  • ho denti più bianchi con meno macchie;
  • ho vestiti, casa e macchina che non puzzano più;
  • risparmio circa 150 euro al mese;
  • ho un respiro molto più profondo, faccio le scale quasi correndo;
  • gusto tanto di più il cibo, mangiare e bere sono una vera festa;
  • ho un ciclo mestruale regolare e ho meno dolore durante il ciclo;
  • ho tanta energia in più per divertirmi e mi stanco di meno a lavorare;
  • faccio sport con più soddisfazione.

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Fumare fa ingrassare o dimagrire?

MEDICINA ONLINE FUMARE FUMO SIGARETTE NICOTINA DIPENDENZA DROGA TOSSICODIPENDENZA CANCRO TUMORE POLMONI GRASSO SMETTERE INGRASSARE DIMAGRIRE METABOLISMO CENERE MOZZICONE GIOVANI TABACCO TABAGISMO SMOKING.jpgMolti studi condotti sull’argomento hanno dimostrato che un adulto fumatore medio (10-12 sigarette al giorno) ha un metabolismo aumentato di circa 200 calorie quotidiane “grazie” alle sigarette. Ciò si spiega facilmente: la nicotina è un alcaloide facilmente assorbito dall’organismo che, oltre ad indurre dipendenza, esercita un potente effetto di accelerazione del metabolismo. Chi fuma brucia un po’ di calorie in più, rispetto ad un NON fumatore di uguale costituzione, dieta ed esercizio fisico.

La chimica della nicotina

La nicotina interagendo con specifici recettori nicotinici per l’acetilcolina, indurrebbe, al livello limbico, il rilascio di neurotrasmettitori come dopamina, noradrenalina, serotonina, glutammato e GABA.
Questa azione modulante, secondo diverse evidenze, potrebbe estendersi anche a livello periferico, con inevitabili conseguenze metaboliche, tra le quali:

  • Incremento del metabolismo di base per effetto simpaticomimetico;
  • Incremento della termogenesi;
  • Incremento della lipolisi ed aumentata mobilizzazione dei trigliceridi;
  • Aumento del dispendio energetico durante l’attività fisica;
  • Incremento dell’attività dell’insulina;
  • Riduzione delle concentrazione di Adiponectina.

A livello centrale, invece, la Nicotina sembrerebbe:

  • Potenziare gli effetti anoressizzanti della Llptina;
  • Controllare la secrezione di ormoni oressigeni come CART e POMC;
  • Indurre l’espressione di molecole in grado di controllare l’assunzione di cibo.

In conclusione, quindi, la nicotina sembrerebbe agire su due differenti fronti, il primo rappresentato dal controllo dell’appetito e della quantità di cibo introdotto, il secondo, invece, costituito dall’incremento del dispendio energetico. Per approfondire vi consiglio di leggere: Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare?

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Perché fumi? La risposta più diffusa è anche la più sbagliata

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologo Nutrizionista Cellulite Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Le 10 fasi più una che accomunano tutti i fumatoriSe chiedi ad un fumatore: “Perché fumi quando sai che fumare e pericoloso?”, la risposta più sentita è: “Perché mi piace fumare“. Io stesso, quando fumavo, ne ero assolutamente certo: fumare mi piaceva e niente e nessuno mi avrebbe mai fatto cambiare idea. Sebbene il fumatore sia in buona fede e creda davvero che questa sia la pura verità, in realtà è una risposta totalmente sbagliata dal punto di vista scientifico. La realtà è che il fumo non è un vizio, bensì una tossicodipendenza, ed al fumatore non piace fumare, bensì fuma perché non gli piace provare i sintomi dell’astinenza da nicotina, causati dal fumo stesso. Un fumatore non ammetterà mai di essere caduto in un vero e proprio circolo vizioso per alcuni versi simile a quello in cui si trova un eroinomane, almeno finché non gli sarà chiaro il meccanismo della tossicodipendenza da nicotina.

La nicotina è una droga

L’errore di partenza è pensare che il fumo sia un vizio, una sorta di cattiva abitudine. Non è un errore di poco conto ed in Italia lo commettono ancora quasi tutti. In realtà fumare non è una cattiva abitudine. Una cattiva abitudine è mangiare ogni giorno cibi fritti ed ipercalorici. Una cattiva abitudine è gettare una cartaccia per strada e non nei cestini appositi. Fumare non è una cattiva abitudine, è una tossicodipendenza e la nicotina è una droga che dà forte assuefazione, al pari di cocaina o eroina. Dopo le prime sigarette fumate (in cui in effetti la nicotina determina sintomi piacevoli correlati al rilascio di dopamina) il neo-fumatore si ritrova gradatamente a vivere in un circolo vizioso che dura potenzialmente tutta la vita e di cui è all’oscuro, in cui non c’è più piacere reale, ma solo sollievo dai sintomi di astinenza scambiato per piacere:

  1. il fumatore, come tutti i tossicodipendenti, deve combattere sempre per mantenere una quantità minima di sostanza nel sangue, nel caso del fumatore è la nicotina;
  2. per mantenere questo livello di nicotina, fuma una sigaretta;
  3. appena la concentrazione di nicotina (immessa nel sangue con l’ultima sigaretta) si abbassa al di sotto del livello minimo, il fumatore sente una crisi di astinenza, esattamente come avviene in un eroinomane o un cocainomane;
  4. si sente in ansia, inquieto e di cattivo umore (lui non se ne rende conto, ma sono i sintomi da astinenza da nicotina);
  5. l’unico sollievo viene da un’ altra sigaretta, se la accende e cosi il fumatore si rifornisce di nicotina nel sangue, ripristinando quel livello minimo che gli permette di non sentire i sintomi dell’astinenza: quindi si sente meglio. Così lui crede di aver piacere nel fumare, ma la realtà è che fumando ha solo spento i brutti sintomi dell’astinenza causati dall’aver fumato la sigaretta precedente, in un circolo vizioso infinito.

Essere un fumatore significa indossare un paio di scarpe strette tutto il giorno, solo per il piacere di provare la sera, nel togliersele. Non solo. Essere un fumatore è come essere un bravo equilibrista. E’ necessario per il fumatore mantenere sempre un livello di nicotina “normale” che gli impedisca di provare i sintomi dell’astinenza. E’ per questo che, come per tutte le tossicodipendenze, è difficile smettere. Spenta l’ultima sigaretta, dopo circa una mezz’ora, i livelli di nicotina nel sangue si abbassano al punto che si sente il “craving“, cioè l’astinenza che ci porta a desiderare fortemente di fumare di nuovo ed è a questo punto che ci sono due strade:

  • accendersi una sigaretta, cioè spegnere i sintomi dell’astinenza creando i presupposti per nuovi sintomi di astinenza e continuare in questo circolo vizioso per tutta la vita;
  • non accendersi una sigaretta, sentire per un certo periodo i sintomi dell’astinenza, ma – alla fine – uscire dal circolo vizioso e smettere di fumare.

La verità e che, questo “certo periodo“, per fortuna non dura per sempre. Dopo alcuni giorni dopo aver smesso, i sintomi fisici fastidiosi creati dall’astinenza, diminuiscono progressivamente d’intensità. Inizialmente l’ex fumatore pensa che vorrebbe fumare ogni cinque minuti, ma nei giorni successivi la voglia di fumare diminuisce e – dopo qualche mese – smette di pensarci. Tutto sta a resistere i primi giorni (di solito un paio di settimane) che sono quelli più duri e dove le ricadute sono più frequenti. Perché non provare? Resistete due settimane senza fumare, per liberarvi per sempre da questa tossicodipendenza che non vi fornisce alcun piacere reale, ma che vi ruba soldi, bellezza, salute ed 11 anni di vita. Così la prossima volta che vi chiederanno “perché fumi?”, voi potrete orgogliosamente rispondere “fumavo perché ero schiavo della nicotina, ma ora non lo sono più: ho smesso!”.

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Una persona su dieci muore a causa del fumo

MEDICINA ONLINE FUMARE FUMO SIGARETTE NICOTINA DIPENDENZA DROGA TOSSICODIPENDENZA CANCRO TUMORE POLMONI GRASSO SMETTERE INGRASSARE DIMAGRIRE METABOLISMO CENERE MOZZICONE GIOVANI TABACCONel mondo una persona su 10 muore per complicazioni legate al fumo. Circa il 50% di questi decessi avvengono negli USA, in Cina e in Russia. Nonostante nel corso degli anni siano state portate avanti campagne per cercare di eliminare la dipendenza dal fumo, le vittime della sigaretta sono ancora tante, troppe. I nuovi dati sono il frutto di una ricerca finanziata da Kelly Henning del Bloomberg Philanthropies e dalla Bill e Melinda Gates Foundation che è stata pubblicata su Lancet, una rivista medica molto nota nel Regno Unito.

Un numero sempre più alto

Secondo i ricercatori il numero delle vittime legate alla dipendenza da sigaretta è destinato ad aumentare nei prossimi anni, perchè nell’ultimo periodo i colossi del tabacco stanno investendo in altri mercati, in particolare in quelli dei paesi in via di sviluppo. Questo perchè in questi stati il numero dei fumatori è in crescita e nelle persone non c’è una coscienza di fondo sui danni che il fumo può comportare alla propria salute.

Emmanuela Gakidou, una delle studiose, commenta così la situazione: “Nonostante mezzo secolo di evidenze scientifiche su quanto faccia male alla salute delle persone fumare, un umo su 4 nel Mondo fuma ogni giorno . Il fumo rimane il secondo più importante fattore di rischio per le morti premature e la disabilità, per questo dobbiamo intensificare gli sforzi per ridurre questo fenomeno”.

1 Miliardo

Stando ai dati riportati dal Global Burden of Diseases report, che ha effettuato un sondaggio sulle abitudini degli abitanti di ben 195 paesi tra il 1995 e il 2015, si è scoperto che circa un miliardo di persone fuma quotidianamente. “Non abbiamo preso in esame i fumatori occasionali – spiega la Gakidou -, chi ha smesso e chi usa prodotti alternativi come, ad esempio, le gomme con la nicotina, altrimenti i dati sarebbero ancora più alti”.

Serve di più

Tuttavia nonostante questi valori sembrano dire il contrario, negli ultimi anni la lotta contro il fumo ha avuto anche qualche riscontro positivo. Tra il 1990 e il 2015 infatti, la prevalenza dei fumatori è scesa dal 35% al 25%. Quello che però preoccupa di più i vari istiti che tutelano la salute, è che il numero dei giovani fumatori è sempre in costante crescita. Per l’Oms servono azioni più mirate, ad esempio creando campagne informative all’interno degli istituti scolastici per cercare di aiutare ragazzi e ragazze a smettere di fumare.

“C’è un sentire comune che ci vede vincitori nella guerra contro il tabacco – concludono i protagonisti della ricerca – , ma siamo convinti che servano nuovi sforzi perché nel 2015 il numero di fumatori è stato alto. Servono nuove strategie e anche uno sforzo importante da parte della politica”.

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Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare? (seconda parte)

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ITALIANI FUMARE E CIG ITA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei TestaQuella che state per leggere è la seconda parte di questo articolo (che vi consiglio di leggere prima): Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare?

7) SI SENTONO MEGLIO GLI ODORI
Gli odori che entrano nella cavità nasale attraverso le narici, raggiungono l’epitelio olfattivo, un sottile strato di cellule collocato in un’area ristretta della cavità nasale e vengono interpretati dai recettori olfattivi. Essi vengono danneggiati dal fumo di sigaretta quindi quando si cessa di inalare il fumo le cellule tornano ad essere pienamente efficienti quindi gli odori si sentono meglio: chi riesce a resistere al buon odore di un buon cibo?

8) LA NICOTINA AUMENTA LA SECREZIONE DEGLI ACIDI GASTRICI
La nicotina esplica anche un curioso effetto a livello gastrico in sinergia con altri componenti del fumo di tabacco. A pochi minuti dall’assunzione di fumo di tabacco si verifica un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica. Questa potrebbe essere la ragione per cui il desiderio di sigaretta aumenta dopo i pasti, specie se abbondanti. Quindi la nicotina favorisce la digestione a livello gastrico e ciò si traduce in una migliore gestione del peso corporeo.

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9) LA NICOTINA VELOCIZZA IL TRANSITO INTESTINALE
La nicotina nel tabacco tende ad alterare la motilità intestinale nei fumatori di sigarette. In determinate dosi può anche avere un effetto lassativo e ciò può avere effetti benefici sul peso corporeo. Venendo a mancare tale effetto lassativo, può comparire stipsi che influisce negativamente sul nostro peso. Si parla di effetto “lassativo” ma ricordate: l’abuso cronico di sigarette, però, può fare aumentare le contrazioni spastiche dell’intestino e aggravare nel tempo la situazione di stitichezza.

Esiste una correlazione tra il numero di sigarette fumate ed i chili presi
Sembra che i chili presi in più siano proporzionali al numero di sigarette fumate: secondo uno studio americano eseguito su ex fumatrici, quelle forti (25 o più sigarette al giorno) crescevano di peso almeno del doppio delle fumatrici “leggere”. La mia esperienza personale ha confermato in pieno questo dato. Nell’ultimo periodo della mia dipendenza da nicotina, fumavo circa 25 sigarette al giorno e, come già prima accennato, sono ingrassato circa 10 kg. In ogni caso, dalle ricerche è stato rilevato che la gran parte dell’ingrassamento è dovuto principalmente all’aumento di cibo ingerito: nelle donne una media giornaliera di circa 230 calorie in più.
Giorno dopo giorno, si arriva così a un aumento medio calcolato di tre-cinque chili in pochi mesi, anche se molto dipende dalla variabilità individuale e dallo stile di vita in generale. Normalmente gli effetti complessivi sul peso si fanno vedere dopo il primo anno, massimo due, da quando si è smesso di fumare. Nella mia esperienza io ho raggiunto il “picco” di peso intorno al sesto mese dopo aver smesso di fumare, per poi tornale al peso precedente (che avevo nel momento in cui ho smesso) dopo poco più di un anno.

I migliori prodotti per il fumatore che vuole smettere di fumare
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco e vuole perdere peso. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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