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Epidemia di pornografia: dichiarato lo stato di crisi
La diffusione e la visione compulsiva di video pornografici, specie tra i giovanissimi, comincia ad essere un problema serio. L’epidemia di pornografia è stata recentemente riconosciuta dallo Continua a leggere
Sindrome da accumulo digitale: accumulare dati sul pc in modo ossessivo

L’accumulatore digitale spesso perde il contatto con la realtà
Negli ultimi anni le nuove tecnologie hanno rivoluzionato le nostre vite, sotto alcuni aspetti in positivo, ma hanno anche portato una Continua a leggere
Sesso: a Natale boom di ricerche online e picco di nascite 9 mesi dopo
Nel periodo natalizio c’è un’impennata di interesse sul sesso a livello mondiale, un picco che, non a caso, coincide 9 mesi dopo con un boom di nascite, il settembre dell’anno successivo. E’ uno dei dati che emerge da una ricerca pubblicata su Scientific Reports e diretta dal prof. Luis M. Rocha della Scuola di Informatica e Ingegneria dell’Indiana University. Questo studio è il primo sguardo a livello planetario sulla riproduzione umana in relazione agli stati d’animo delle persone e all’interesse per il sesso online ed, attinge a dati provenienti da circa 130 Paesi che includevano le ricerche su Google collegate al sesso dal 2004 al 2014 e il 10% di post pubblici su Twitter dalla fine del 2010 all’inizio del 2014.
Natale e fine del Ramadan
L’analisi ha rivelato che l’interesse per argomenti ‘hot’ ha dei picchi significativi durante le principali celebrazioni culturali o religiose: c’è un maggiore uso della parola ‘sesso’ o di altri termini sessuali nelle ricerche sul web. Questi picchi, poi, corrispondono in modo sostanziale ad un aumento delle nascite 9 mesi dopo nei Paesi in cui sono disponibili dati sulla natalità. Inoltre, l’effetto è stato osservato in due culture diverse: il picco maggiore si è avuto a Natale nei Paesi a maggioranza cristiana e all’Eid-al-Fitr, la celebrazione che segna la fine del Ramadan, nei Paesi a maggioranza musulmana. Un fenomeno che però, curiosamente, non si verifica a Pasqua: forse proprio il clima natalizio, con l’aumentata attenzione ai più piccoli, è in grado di innescare un “effetto famiglia” che va a braccetto con un’aumentata voglia di maternità e paternità.
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Ansia da messaggio, paura di rimanere sconnessi e di essere esclusi dai social: le nuove patologie da smartphone
Le nuove generazioni, cresciute iperconnesse e con il cellulare in mano fin da prima dei 10 anni di età, sono a rischio di patologie impensabili fino ad appena 10 anni fa. Sotto accusa finisce in particolare l”insonnia tecnologica’ che sta mettendo a rischio lo sviluppo cerebrale degli adulti di domani, e le nuove dipendenze più impalpabili di quelle da sostanze che pure continuano in forma sempre nuova a minacciare i teenager. La nuova droga tecnologica ha mille fonti: scommesse online, social network, pornografia online, serie tv online, acquisti online, videogiochi online… sono tante le nuove “online-dipendenze” causate da un abuso di tecnologia e si diffondono così rapidamente da cogliere impreparati psichiatri e psicoterapeuti. Alcune “tecno-patologie” sono diventate così diffuse da aver addirittura un nome:
- nomofobia: paura incontrollata di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefonia mobile;
- fomo (fear of missing out): paura di essere tagliati fuori dai social network;
- ansia da squillo (ringxiety): ansia da smarphone;
- textaphrenia e textiety: ansia da messaggio;
- ansia da “challenge” o da “sfide social”: ansia che deriva dal partecipare a catene social;
- like-addiction: ansia di raggiungere il più alto numero di like (“mi piace”) o di non raggiungere abbastanza like;
- vamping: ore notturne trascorse sui social media.
Sempre più giovani
Tra i più giovani, l’età media dell’uso del primo cellulare, l’accesso a internet e l’apertura del primo profilo social si aggira intorno ai 9 anni. Circa 5 adolescenti su 10 dichiarano di trascorrere da 3 a 6 ore extrascolastiche con lo smartphone in mano, il 16% da 7 a 10 ore, mentre il 10% supera abbondantemente la soglia delle 10 ore. Il 95% degli adolescenti ha almeno un profilo sui social network, contro il 77% dei preadolescenti. Il primo è stato aperto intorno ai 12 anni e la maggior parte di loro arriva a gestire in parallelo 5-6 profili, insieme a 2-3 app di messaggistica istantanea.
Selfie ed ossessione per like e seguaci
Gli adolescenti sono alla continua ricerca di approvazione, che si raggiunge attraverso like e follower: per circa 5 su 10 è normale condividere tutto quello che si fa, comprese foto personali e private, mettendo tutto in vetrina, sottoponendolo alla severa valutazione della macchina dei ‘mi piace’. Per oltre 3 adolescenti su 10 è importante il numero dei like ricevuti, che accrescono l’autostima, la popolarità e quindi la sicurezza personale. Ovviamente, vale anche il contrario,tanto che il 34% ci rimane molto male e si arrabbia quando non si sente apprezzato. L’aspetto che caratterizza gli adolescenti di oggi sono i selfie, i famosi autoscatti, dove si è disposti a tutto pur di ottenere like: ad esempio il 13% ha seguito addirittura una dieta per piacersi di più nei selfie. Il dato più allarmante è che circa 1 adolescente su 10 fa selfie pericolosi in cui mette anche a repentaglio la propria vita e oltre il 12% è stato sfidato a fare un selfie estremo per dimostrare il proprio coraggio.
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Stato di allerta costante 24 ore su 24
Depressione giovanile
Mancanza di sonno
Cosa fare?
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Il medico dei giovani si chiama internet
La salute è un tema che sta a cuore a tutti, ma l’età incide in modo particolare su come viene affrontato. Il 77% degli adolescenti preferisce affidarsi a Internet per avere risposte che riguardano il benessere e la buona salute e solo il 45% sente il bisogno di confrontarsi con i genitori dopo aver navigato sul web.
Lo rivela la ricerca Diagno/click, la prima in Europa che analizza il rapporto tra i giovani, la salute e il web. Lo studio, patrocinato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e promosso dall’associazione Family Smile, ha coinvolto un campione di 1.713 adolescenti scelti su gran parte del territorio italiano. I giovani quindi preferiscono il web, che consente loro, soprattutto in questa delicata fase della vita, di non mostrare agli altri di non sapere o di voler conoscere più a fondo alcune tematiche. “Il desiderio di comprendere – spiega Andrea Catizone, avvocato e presidente di Family Smile – diventa in fase adolescenziale un senso di controllo sulla propria vita attraverso la consapevolezza, più o meno fondata, di sapersi e potersi curare di sé”.
Alla domanda diretta, il 92% degli intervistati ha risposto che preferisce il web, rispetto ad un confronto con gli esperti o con i genitori, perché è sempre accessibile e la risposta arriva velocemente. “Ciò dimostra – spiega Filomena Albano dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – come il percorso di autonomia e di auto affermazione dei ragazzi in verità presenta aspetti di fragilità che non possono essere ignorati e che talvolta costituiscono un humus fertile nel quale affondano le radici successive patologie di natura psicologica difficili da controllare”.
Cos’è la salute per gli adolescenti
II concetto di salute per gli adolescenti è molto diverso da quello strettamente legato agli aspetti sanitari. Per la maggioranza essere in salute significa avere un corpo in forma, quindi non è altro che la rappresentazione ideale di ciò che i giovani vogliono essere o tendono a divenire.
Cosa cercano sul web
Le notizie più cliccate sono quelle legate ai temi che riguardano la forma fisica, l’alimentazione, l’utilizzo di alcool e droghe, la sessualità, le malattie trasmissibili sessualmente e le medicine e i farmaci. Qualche differenza c’è tra le ricerche delle ragazze e quelle dei ragazzi. Ad esempio il 26% delle femmine adolescenti cerca informazioni sull’alimentazione, mentre lo fa solo il 17% dei maschi. Questi ultimi sono più interessati alla sessualità e all’uso di alcol.
Le differenze in base all’età
Se a 14 anni le ragazze sono molto concentrate sulla forma fisica (le ricerche su questo argomento – sempre in base allo studio Family Smile – riguardano il 74% delle femmine) l’interesse va scemando man mano che l’età aumenta. A 20 anni solo il 31% cerca informazioni di questo tipo sul web, a differenza dei ragazzi che diventano il 69% alla stessa età, mentre a 14 anni sono solo il 26%. L’interesse degli adolescenti di entrambi i sessi si mantiene alto e costante, invece, per quanto riguarda le informazioni su alcol e droghe. Anche se i maschietti sono tendenzialmente più interessati all’argomento: lo cerca il 66% dei 17enni, il 65% dei 18enni e il 79% dei 19enni.
Una marcata differenza tra i sessi c’è invece per quanto riguarda le informazioni sulla sessualità. Per i maschi l’argomento è tra i più interessanti e quindi ricercati in rete. Le percentuali di ricerca tra i 14 e i 20 anni superano sempre il 50%, mentre sono più basse quelle delle ragazze. Inoltre il 33% dei maschi e il 34% delle femmine naviga in siti di tutti i tipi per cercare informazioni sulle malattie, soprattutto per identificarle partendo dai sintomi. Questa percentuale cresce con l’età.
Come si sentono i giovani dopo la ricerca sul web
- Il 91% è ansioso perché non sa come gestire queste informazioni;
- L’88% si sente rassicurato perché comunque ha ottenuto una risposta;
- L’82% è confuso perché non è riuscito a comprendere tutte le informazioni ricevute;
- Solo il 10% è incuriosito e va a ricercare altre malattie.
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Sindrome di Hikikomori e dipendenza da internet: giovani sempre più colpiti
Sindrome di Hikikomori, uno degli effetti della dipendenza da internet dei ragazzi tra gli 11 e i 16 anni. Un fenomeno che sta pericolosamente prendendo piede in Italia, dove 240mila ragazzini e adolescenti passano in media più di 3 ore al giorno davanti al pc. Una vera e propria web-dipendenza che porta a una sorta di isolamento sociale, prima presente solo in Giappone e per questo denominata “sindrome di Hikikomori”.
Secondo l’indagine svolta dalla Fnomceo (Federazione italiana degli ordini dei medici), i ragazzi affetti da questa sindrome sono costantemente davanti al monitor, dal momento in cui escono da scuola fino a sera tarda, per un totale di 10-12 ore giornaliere.
“Purtroppo di questo le istituzioni italiane – rileva la Fnomceo – non sembrano preoccuparsi ed è un limite evidente, giacché la realtà sociale è fatta anche e soprattutto di queste problematiche, con un’espansione clinica che valutiamo quotidianamente“. Questi adolescenti “il più delle volte riescono a raggiungere la sufficienza nelle materie scolastiche, confermando che frequentano l’ambiente didattico come una sorta di obbligo, e poi si ritirano dal mondo reale per calarsi completamente in quello virtuale“. “È una delle forme emergenti di dipendenza – conclude la Fnomceo – che spesso viene confusa con situazioni psicopatologiche diverse. Va affrontata e prevenuta innanzitutto attraverso la conoscenza del fenomeno che è ancora sottaciuto“.
Per essere precisi però bisogna sottolineare che la sindrome di Hikikomori non è ancora stata ufficialmente dichiarata una malattia e che i giovani Hikikomori “DOC” sono considerati tali quando praticamente non escono quasi più dalla loro stanza, neanche per andare a scuola o al lavoro, quindi l’indagine della Fnomceo potrebbe erroneamente aver incluso tra i risultati molti giovani NON Hikikomori ma invece affetti da tecnopatologie quali la dipendenza da internet. Essendo quello degli Hikikomori in Italia un fenomeno relativamente giovane, succede spesso che si faccia confusione, spesso anche tra gli “addetti ai lavori”, come medici e psicologi.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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I farmaci contro l’impotenza comprati su internet sono sicuri?
Su internet è possibile acquistare farmaci per quella che una volta veniva chiamata impotenza, cioè la disfunzione erettile, a prezzi inferiori rispetto a quelli delle farmacie. Si tratta di farmaci sicuri?
No, non sono assolutamente sicuri per vari motivi. Possono contenere il principio attivo in dosi minori (o non contenerlo affatto!), mancano gli eccipienti, non sono controllati dalle aziende e/o possono essere scaduti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità a tal proposito ha ricordato che molti di questi farmaci sono contraffatti e, in definitiva, pericolosi per la salute.
Inoltre è molto pericoloso acquistare i farmaci senza la ricetta del medico che garantisce la compatibilità di quel farmaco con il paziente. Pertanto nel caso che i farmaci per la cura della disfunzione erettile venissero commercializzati via internet, si potrebbe innescare un circuito molto pericoloso per l’utente che in certi casi si troverebbe incoraggiato ad acquistarli senza il controllo medico.
Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile
Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:
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