Disordini del ritmo circadiano: sindrome del ritmo sonno-veglia irregolare

MEDICINA ONLINE SONNO DORMIRE RIPOSARE RIPOSINO PISOLINO RUSSARE CUSCINO LETTO NOTTE POMERIGGIOLa sindrome del ritmo sonno-veglia irregolare appartiene al gruppo dei disordini del ritmo circadiano sonno-veglia ed è caratterizzata dalla comparsa di episodi di sonno irregolari e frazionati nelle 24 ore.

Soggetti colpiti

Questa sindrome colpisce quasi esclusivamente soggetti con gravi disfunzioni cerebrali congenite, di sviluppo o degenerative. Nei rari casi senza tale associazione vi è una storia di lunga permanenza a letto con orario irregolare dei pasti o di periodi altrettanto lunghi di attività con orari anarchici di riposo.

Cause

Nei pazienti che presentano questa sindrome associata a malattia cerebrale degenerativa si può ragionevolmente supporre che l’irregolarità circadiana del sonno dipenda da una disfunzione dei centri del cervello che governano l’orologio biologico o altri centri e sistemi deputati alla veglia e al sonno. Nei pazienti senza altre affezioni cerebrali il meccanismo patogenetico può iniziare come rifiuto a mantenere i consueti impegni sociali e proseguire poi con un rinforzo quotidiano rappresentato dal tempo speso nel sonno durante il periodo diurno e dalla permanenza a letto per un tempo più lungo del necessario.

Sintomi e segni

La sintomatologia è caratterizzata da incapacità ad iniziare e a mantenere il sonno durante la notte; in alternativa o associazione da frequenti episodi di sonno durante il giorno. Di solito il disturbo riferito è quello di sonnolenza diurna con difficoltà di concentrazione e di insonnia notturna.

Evoluzione

Anche i pazienti intellettivamente non compromessi riescono a realizzare difficilmente come i sonnellini diurni rinforzino progressivamente l’insonnia notturna, così il quadro di irregolarità circadiana tende a cronicizzare a dispetto di trattamenti inadeguati (ipnotici, analettici). Facilmente invece si instaura dipendenza dai farmaci specie in pazienti anziani con disfunzioni cerebrali croniche.

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Polisonnografia

Il quadro è stato studiato soltanto in pazienti affetti anche da disturbi cerebrali gravi, talora dipendenti da lesioni diffuse. Registrazioni polifisiografiche e seguite in modo continuativo per lunghi periodi, sino a 72 ore, e durante condizioni ambientali ordinarie, cioè anche con periodi di attività diurna attorno al paziente, hanno dimostrato episodi di sonno ricorrenti in modo irregolare. Il quadro circadiano più caratteristico è caratterizzato da episodi di sonno della durata di 2-3 ore seguiti da risveglio «agitato», ricorrenti con una cadenza abbastanza costante nelle 24 ore. Nell’EEG del sonno è stata osservata scarsità di spindling e di complessi K e riduzione di sonno lento, specialmente in persone anziane affette da malattie cerebrali degenerative.

Esami di laboratorio

Non sono descritti reperti particolari direttamente legati alla sindrome con quadro sonno-veglia irregolare, a parte quelli della malattia cui si associa.

Diagnosi differenziale

La sindrome si differenzia da quella ipernictemerale mediante un diario di 15 giorni che riporti i periodi di sonno e di risveglio dal quale si può evidenziare un ritmo circadiano o intercircadiano mancante invece del disordine ipernictemerale. Di so-
lito il quadro di sonno-veglia irregolare si caratterizza per 2-3 episodi di sonno discontinui e incostanti da un giorno all’altro assomigliando alla polifasicità del sonno del neonato pur avendo una quantità di sonno complessivamente inferiore.

Trattamento non farmacologico

I pazienti psichicamente indenni sono in grado di comprendere la natura e la causa della loro insonnia, ma di solito risultano assai restii ad accettare ed eseguire le indi-
cazioni sul trattamento che la può risolvere: mantenere orari corretti dei pasti, dell’inizio del sonno e del risveglio, evitare in ogni modo i sonnellini diurni. Nei pazienti con associata compromissione mentale l’unica possibilità rimane quella di istruire in modo conveniente il personale preposto alla loro assistenza.

Trattamento farmacologico

Sono sconsigliati farmaci analettici di giorno e ipnotici di notte perché in realtà inefficaci e potenzialmente dannosi o tali da creare dipendenza.

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