Erotomania: cause, fattori di rischio, classificazione e fasi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO DONNA TRISTE SUL DIVANOCon il termine “erotomania” (anche nota come “sindrome di de Clérambault“; in passato conosciuta come “paranoia erotica” o “sindrome dell’amore non corrisposto” o “illusione erotica autoreferenziale“; in inglese chiamata “erotomania” o “de Clérambault’s Syndrome“) in psichiatria si indica un tipo specifico di disturbo delirante in cui il paziente ha la ferma ed ossessiva convinzione che una data altra persona provi sentimenti di amore nei suoi confronti, nonostante ciò sia falso. Spesso l’erotomane si convince che sia una persona famosa ad essersi innamorata di lui e che egli gli mandi dei messaggi in codice per manifestargli amore. L’erotomane può essere sia di sesso maschile che femminile, anche se sembra che le donne siano più colpite degli uomini. Molti casi di stalking possono essere collegati all’erotomania ma non sempre erotomania e stalking sono correlati. I casi più gravi di erotomania, possono degenerare in atti criminali gravi, come l’uccisione della vittima da parte dell’erotomane.

Cause e fattori di rischio

L’erotomania non ha attualmente cause specifiche note, in particolare nella sua forma primaria. La malattia può presentarsi come un disturbo mentale primario o come sintomo di un’altra malattia psichiatrica (erotomania secondaria). Nella forma secondaria i deliri erotomaniaci sono in parte spiegabili dalla presenza di altri disturbi mentali come il disturbo bipolare o la schizofrenia paranoide. Le cause esatte dell’erotomania primaria non sono ancora state individuate con certezza. Possibili fattori di rischio, sono:

  • aver vissuto eventi traumatici e stressanti (come un lutto, un rifiuto o una perdita importante, specie durante l’infanzia);
  • aver i dubbi riguardo al proprio orientamento sessuale;
  • l’alcolismo;
  • l’abuso di sostanze (compreso l’uso di cannabis);
  • l’uso cronico di farmaci antidepressivi;
  • famigliarità.

Potrebbe esserci una potenziale componente genetica coinvolta poiché sono comuni storie familiari di parenti di primo grado (genitori, fratelli…) con storie di disturbi psichiatrici e/o demenza. Il disturbo presenta anche somiglianze comportamentali con la malattia di Alzheimer a esordio precoce (sbalzi d’umore, scarsa capacità di giudizio, confusione, allucinazioni…).

Le anomalie in alcune aree del cervello e nel funzionamento di neurotrasmettitori come dopamina e serotonina, potrebbero essere coinvolte nella comparsa dei sintomi provocando uno squilibrio della biochimica cerebrale.

Sigmund Freud ha spiegato l’erotomania come un meccanismo di difesa per allontanare gli impulsi omosessuali che possono portare a forti sentimenti di paranoia, negazione, spostamento e proiezione. Allo stesso modo, è stato spiegato come un modo per affrontare una grave solitudine o un deficit dell’Io a seguito di una grave perdita. L’erotomania può anche essere collegata a impulsi insoddisfatti legati all’omosessualità o al narcisismo. Alcune ricerche mostrano anomalie cerebrali che si verificano in pazienti con erotomania, come un’aumentata asimmetria del lobo temporale e maggiori volumi di ventricoli laterali rispetto a quelli senza disturbi mentali.

Classificazione

L’erotomania ha due forme: primaria e secondaria:

  • erotomania primaria: comunemente chiamata anche sindrome di de Clerambault e Old Maid’s Insanity (in italiano “Follia della zitella“), esiste da sola senza comorbilità (senza altre patologie specifiche che la causa a monte), ha un esordio improvviso e un esito cronico;
  • erotomania secondaria: si trova insieme e causata da disturbi mentali come la schizofrenia paranoide, spesso include deliri di persecuzione, allucinazioni e idee grandiose e ha un esordio più graduale.

Fasi dell’erotomania

L’erotomania si sviluppa in tre fasi:

  • fase della speranza: in questa fase, di lunga durata, il malato spera che l’essere amato – e che apparentemente ricambi i sentimenti – si dichiari apertamente. Di solito, l’erotomane rimane in questa fase;
  • fase della delusione: il soggetto – dopo un reale riscontro negativo – cade spesso in uno stato di enorme tristezza, che può sfociare in depressione. Il paziente diventa aggressivo e ha tendenze suicide, oppure rimuove gran parte dell’accaduto e rimane convinto che l’altro lo ami;
  • fase del rancore: l‘aggressività della fase precedente si può rivolgere verso l’essere amato e può condurre al suo omicidio (raro).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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