Erotomania: terapie, prognosi e rischi

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DIRETTORE MEDICINA ONLINE OSPEDALE PRONTO SOCCORSO PAZIENTE SUL LETTINO TRISTE MALATTIA TERMINALE DEPRESSIONE MORTE STANCHEZZA DISPERAZIONE COMA GRAVECon il termine “erotomania” (anche nota come “sindrome di de Clérambault“; in passato conosciuta come “paranoia erotica” o “sindrome dell’amore non corrisposto” o “illusione erotica autoreferenziale“; in inglese chiamata “erotomania” o “de Clérambault’s Syndrome“) in psichiatria si indica un tipo specifico di disturbo delirante in cui il paziente ha la ferma ed ossessiva convinzione che una data altra persona provi sentimenti di amore nei suoi confronti, nonostante ciò sia falso. Spesso l’erotomane si convince che sia una persona famosa ad essersi innamorata di lui e che egli gli mandi dei messaggi in codice per manifestargli amore. L’erotomane può essere sia di sesso maschile che femminile, anche se sembra che le donne siano più colpite degli uomini. Molti casi di stalking possono essere collegati all’erotomania ma non sempre erotomania e stalking sono correlati. I casi più gravi di erotomania, possono degenerare in atti criminali gravi, come l’uccisione della vittima da parte dell’erotomane.

Terapia

Il trattamento per questo disturbo ottiene i migliori risultati se adattato specificamente a ciascun individuo. Nella maggior parte dei casi, lo “scontro duro” con il paziente dovrebbe essere evitato, visto che le sue convinzioni sono ferme ed inossidabili. La terapia mira non solo a curare il paziente, ma anche a gestire eventuali comportamenti a rischio negli individui che hanno maggiori probabilità di impegnarsi in azioni che includono violenza, stalking e criminalità. La terapia è farmacologica e/o non farmacologica.

Trattamento farmacologico

Ad oggi, i principali trattamenti farmacologici sono stati la pimozide (un antipsicotico dotato di attività psicotropa e psicolettica, approvato anche per il trattamento della sindrome di Tourette) e gli antipsicotici atipici come risperidone e clozapina. Gli antipsicotici aiutano ad attenuare i deliri ed a ridurre l’agitazione o i comportamenti pericolosi associati, e gli SSRI possono essere usati per trattare la depressione secondaria. Nel disturbo delirante esistono prove che la pimozide abbia un’efficacia superiore rispetto ad altri antipsicotici.

Trattamento non farmacologico

I trattamenti non farmacologici che hanno mostrato un certo grado di efficacia sono la terapia elettroconvulsivante (nei casi più gravi), la psicoterapia di supporto, la terapia familiare e ambientale e il trattamento dei disturbi sottostanti nei casi di erotomania secondaria. La terapia elettroconvulsivante può fornire una remissione temporanea delle convinzioni deliranti. La psicoterapia ha lo scopo di allontanare il paziente dalle sue credenze pervasive cercando di interessarlo a qualcos’altro, per esempio affidandogli un obiettivo da raggiungere difficile ma gratificante, e quindi in grado di indirizzare altrove le sue energie mentali. Gli interventi psichiatrici psicosociali possono migliorare la qualità della vita consentendo un certo funzionamento sociale. La terapia familiare, l’adeguamento dei fattori socio-ambientali e la sostituzione delle idee deliranti con qualcosa di positivo possono essere vantaggiosi per tutti. Per i casi particolarmente problematici, può rendersi necessario un TSO (trattamento sanitario obbligatorio).

Prognosi

La prognosi differisce molto da persona a persona. Se il disturbo è lieve e comparso da poco tempo, farmaci e psicoterapia possono curare completamente la persona. I casi più gravi e che perdurano da anni, possono purtroppo non rispondere né ai farmaci, né alla psicoterapia. Mentre per alcuni è possibile una guarigione completa, sfortunatamente in altri casi la malattia diventa cronica, oppure intermittente, cioè si presentano i sintomi in un momento e in seguito si ha una fase di remissione (senza sintomi). L’erotomania, come tutti i disturbi deliranti, è una malattia cronica e con possibili gravi ripercussioni sulla vita dell’individuo (e sulla sua fedina penale, in alcuni sai), tuttavia, se opportunamente trattata e riconosciuta, le terapie possono migliorare la situazione ed aiutare la persona a trovare sollievo. Nell’erotomania lieve, l’impatto della malattia sulla vita di tutti i giorni è meno grave rispetto a quello osservato in altri disturbi psicotici come la schizofrenia, e il comportamento non è così stravagante o bizzarro, tanto che alcuni erotomani possono svolgere una vita all’apparenza del tutto normale. La prognosi dipende da molti fattori, tra cui:
  • dalla presenza di altre patologie;
  • dal tipo di delirio;
  • dall’età d’insorgenza;
  • dai sintomi associati;
  • dalle condizioni di vita del paziente, come il supporto familiare e la volontà della persona di volersi curare;
  • dalla bravura del medico;
  • dalla capacità che ha l’individuo nel seguire le terapie proposte.

Rischi

Purtroppo molte persone colpite da erotomania, e da un disturbo delirante in generale, non cercano l’aiuto specialistico necessario e questo perché è difficile per chi soffre di erotomania riuscire a riconoscere che c’è qualcosa di anormale nei propri pensieri e nelle proprie azioni, inoltre le persone colpite – pur se consapevoli di avere una malattia – potrebbero sentire lo stigma sociale della malattia mentale ed avere paura di chiedere l’aiuto di un medico. Il rischio principale è quindi che il malato rimanga per tutta la vita senza una cura adeguata. Senza un adeguato trattamento, il paziente deve però aver chiaro che la malattia potrebbe:
  • durare per tutta la vita;
  • compromettere in maniera rilevante la sua vita;
  • determinare una riduzione dell’efficienza sul lavoro (fino al licenziamento);
  • determinare una riduzione dell’efficienza nello studio a scuola o all’università (fino all’abbandono degli studi);
  • determinare isolamento sociale;
  • determinare o favorire altre patologie (ad esempio insonnia, ipertensione arteriosa, disturbi gastroenterologici, disturbi dell’umore come la depressione e disturbi d’ansia);
  • causare comportamenti violenti e problemi legali associati (ad esempio processi per stalking o tentato omicidio);
  • determinare la perdita di amici e di partner;
  • portare ad atti di autolesionismo ed al suicidio.
Continua la lettura con: Leggi anche: Dott. Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Direttore dello Staff di Medicina OnLine Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

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