In psichiatria, con “fobie specifiche” (anche chiamate “fobie semplici“) si intende un gruppo variegato di patologie caratterizzate da una irrazionale e fortissima reazione di ansia, paura e di fuga che compare quando il soggetto è esposto (o sa che Continua a leggere
Archivi tag: burn out
Si può morire con un attacco di panico?
Un nostro lettore tramite mail mi ha chiesto: “Soffro spesso di attacchi di panico ed alcune volte ho la certezza di stare per morire. Ma è vero che con un attacco di panico si può morire per davvero? Grazie a tutti i medici per Continua a leggere
Disturbo da attacchi di panico: psicoterapia, farmaci e terapie alternative
Con disturbo d’ansia (in inglese “anxiety disorder”) in medicina ed in particolare in psichiatria, si identifica uno stato mentale caratterizzato da diverse forme di paura e di ansia patologica che si accompagnano spesso a manifestazioni psicosomatiche e che creano notevole disagio all’individuo, andando ad interferire con la sua Continua a leggere
Disturbo d’ansia generalizzato: terapia farmacologica e psicoterapia
Con disturbo d’ansia (in inglese “anxiety disorder”) in medicina ed in particolare in psichiatria, si identifica uno stato mentale caratterizzato da diverse forme di paura e di ansia patologica che si accompagnano spesso a manifestazioni psicosomatiche e che Continua a leggere
Sindrome dei turnisti: l’orario di lavoro non rispetta il ritmo circadiano
La sindrome dei turnisti appartiene al grande gruppo dei disordini del ritmo circadiano sonno-veglia ed è caratterizzata da disturbi della Continua a leggere
Fobie specifiche: quando un ragno o un ascensore ci mettono nel panico
In psichiatria, con “fobie specifiche” (anche chiamate “fobie semplici“) si intende un gruppo variegato di patologie caratterizzate da una irrazionale e fortissima reazione di ansia, paura e di fuga che compare quando il soggetto è esposto (o sa che a breve sarà esposto) a specifici oggetti, fenomeni, animali, ambienti o situazioni reali o semplicemente immaginate o raccontate. Lo stato di estrema ansia generato da tale esposizione è assolutamente irragionevole e spropositato rispetto alla gravità e/o alla pericolosità dell’oggetto, del fenomeno, dell’animale o della situazione. Le fobie specifiche fanno parte del grande gruppo dei “disturbi d’ansia“, accomunati da uno stato mentale caratterizzato da diverse forme di paura e di ansia patologica che si accompagnano spesso a manifestazioni psicosomatiche e che creano notevole disagio all’individuo, andando ad interferire con la sua vita sociale, relazionale e/o professionale. I più comuni disturbi d’ansia sono il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo da attacchi di panico e le fobie. In alcuni casi un disturbo d’ansia può associarsi ad un disturbo dell’umore, come la depressione.
Definizione di fobia specifica nel DSM-5
Il DSM-5 (l’ultima e più aggiornata versione del Manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali) definisce la fobia specifica come una paura, spropositata rispetto alle comuni paure, che si manifesta in modo marcato e persistente in presenza di un oggetto o in relazione a specifiche situazioni.
Diffusione
L’incidenza delle fobie specifiche negli USA ed in Europa va dal 7 al 9%. L’età media di insorgenza è tra i 7 e gli 11 anni.
Cause e fattori di rischio
Le cause specifiche delle fobie specifiche e degli altri disturbi d’ansia, come avviene per numerose altre patologie di interesse psichiatrico, non sono ancora state comprese del tutto. Si ritiene che le fobie siano dovute ad una combinazione di fattori genetici, psicologici, fisici e ambientali. Alcune caratteristiche predisponenti (come la famigliarità con la malattia, cioè aver dei casi in famiglia di fobie o altro disturbo d’ansia) unite ad episodi particolarmente traumatici e stressanti (incontri ravvicinati con animali che si sono manifestati più aggressivi del solito, essere rimasti rinchiusi in spazi angusti e bui, lutti, licenziamenti, bullismo, abusi in tenera età, difficoltà economiche o famigliari, patologie croniche ed invalidanti, una diagnosi di malattia terminale…) possono innescare la fobia. Alcune patologie organiche, come l’ipertiroidismo o altri squilibri endocrini, sono note per causare sintomi di nervosismo cronico e di ansia, quindi potrebbero essere un fattore di rischio per i disturbi d’ansia in generale. Patologie psichiatriche (come la depressione) e neurologiche (soprattutto se croniche, invalidanti e/o incurabili) potrebbero rappresentare un altro fattore di rischio per i disturbi d’ansia in generale. La dipendenza da sostanze legali o illegali (alcol, caffeina, benzodiazepine, cannabis, cocaina, eroina ed altre sostanze psicotrope) e le dipendenze comportamentali (shopping compulsivo, dipendenza dal sesso, disturbo da gioco d’azzardo, masturbazione compulsiva, cleptomania, dipendenza da uso di doping, dipendenza dal lavoro, dipendenza dal cibo, piromania, disturbo da interazione di più dipendenze…), potrebbero favorire o causare un disturbo d’ansia oppure aggravarne uno preesistente. Alcuni geni sembrerebbero essere collegati ad un maggior rischio di sviluppare i disturbi d’ansia. Alcuni farmaci antidepressivi (ad esempio gli SSRI), pur essendo spesso anche degli efficaci ansiolitici, possono causare in alcuni soggetti dei sintomi d’ansia che potrebbero essere confusi con un peggioramento della patologia iniziale. L’esposizione prolungata ad alcune sostanze chimiche, come i solventi industriali, possono favorire la comparsa di un disturbo d’ansia. Il mobbing ed il burn out sono possibili cause di un disturbo d’ansia. Un disturbo post-traumatico da stress), la dipendenza affettiva, la sindrome da abbandono, la dipendenza da un partner narcisista patologico, o la fine di una relazione possono innescare un disturbo d’ansia. Le “psico-tecnopatologie” (le malattie psicologiche causate da un abuso delle nuove tecnologie) come la dipendenza da smartphone, la dipendenza da notifiche, la dipendenza da internet e la dipendenza da social network possono causare o favorire una fobia o altro disturbo d’ansia.
Dall’evento traumatico alla fobia specifica
La fobia specifica si sviluppa in genere a causa del fatto che il paziente, in un certo momento della sua vita, ha vissuto personalmente un evento altamente traumatico, come ad esempio essere attaccati da un cane. Si possono generare le fobie più stravaganti: una persona per esempio potrebbe aver per sempre paura del colore giallo perché ad esempio al momento dell’attacco da parte del cane si trovava di fronte ad una parete gialla. Anche il solo osservare un evento traumatico senza provarlo direttamente su di sé può generare una fobia specifica: se da bambini si è visto ad esempio un cane attaccare un altro bimbo, si può generare una fobia. Non necessariamente da adulta la persona ricorda quale sia stato l’evento specifico scatenante la sua fobia, se esso è avvenuto molti anni prima, magari in tenerissima età. L’associazione evento traumatico/fobia è ancora più forte se durante l’esperienza traumatica si ha sofferto degli spiacevoli sintomi di un attacco di panico.
Caratteristiche
La fobia specifica è caratterizzata da una irrazionale e fortissima reazione di ansia, paura e di fuga (“crisi fobica“) che compare quando il soggetto è esposto (o sa che a breve sarà esposto) a specifici oggetti, fenomeni, animali, ambienti o situazioni reali o semplicemente immaginate o raccontate (“stimoli fobici” o “stimoli fobigenici“, cioè capaci di scatenare la fobia). Lo stato di estrema ansia generato da tale esposizione è assolutamente irragionevole e spropositato rispetto alla gravità e/o alla pericolosità dell’oggetto, del fenomeno, dell’animale o della situazione.
Il soggetto che soffre di grave fobia arriva al punto di organizzare la propria vita sociale e professionale in modo di evitare accuratamente il contatto diretto con gli oggetti o le situazioni che gli generano la crisi fobica. Il soggetto che ne soffre talvolta non è in grado di rappresentarsi e immaginare le situazioni o le cose temute se non per pochi attimi e può temere anche di nominarle. La paura può essere attivata sia dalla presenza reale dell’oggetto o animale o situazione, che da semplici tracce che anticipano la sua presenza o anche solo da un racconto che lo cita o dalla sua presenza in un film.
Gli adulti con fobia nella maggioranza dei casi sono in grado di riconoscere che tali reazioni non hanno una base razionale e che sono totalmente spropositate, ma non sono comunque in grado di controllarle. Una fobia può essere capace di interferire fortemente con la qualità della vita di un soggetto, sia da un punto di vista sociale, relazionale o professionale. Pensiamo ad esempio ad un soggetto che ha la fobia per i gatti: una eventuale relazione amorosa con un partner che possiede un gatto, sarebbe fortemente penalizzata e ostacolata.
La gravità del disturbo e il suo impatto sul benessere e la qualità di vita di chi ne soffre dipendono non soltanto da quanto è intensa la crisi fobica quando si è al cospetto dell’oggetto fobigenico, ma anche dall’effettiva probabilità che la persona interessata ha di venire a contatto con tale oggetto. Una persona potrebbe ad esempio aver timore di prendere un aeroplano, ma tale fobia non creerà alcun problema in persone che non devono viaggiare in aereo per lavoro e che non siano particolarmente appassionate di turismo in luoghi lontani.
Sintomi e segni associati
Oltre alle caratteristiche della crisi fobica precedentemente elencate, tipicamente chi soffre di fobia specifica tende ad avere una serie di altri sintomi e segni, tra cui:
- stato di maggiore attivazione fisiologica e costante agitazione;
- palpitazioni;
- tremori;
- sudorazione;
- insonnia;
- sonnolenza;
- tachicardia (aumento della frequenza cardiaca);
- aritmie (vari tipi di alterazione del normale ritmo cardiaco);
- tachipnea (aumento della frequenza respiratoria);
- ipertensione arteriosa (aumento della pressione sanguigna arteriosa);
- dispnea (difficoltà a respirare, “fame d’aria”);
- nausea;
- vomito;
- diarrea;
- dispepsia (cattiva digestione);
- dolori al torace e/o all’addome;
- cefalea;
- scatti d’ira;
- incubi;
- astenia (stanchezza psico-fisica);
- difficoltà a concentrarsi;
- vuoti di memoria;
- allerta cronica;
- svenimenti se posti obbligatoriamente di fronte allo stimolo fobico e senza possibilità di fuga.
Continua la lettura con: Fobie specifiche: tipi, diagnosi, terapie, farmaci, psicoterapia
Se pensi di soffrire di una fobia o o di altro disturbo d’ansia, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere definitivamente il tuo problema.
Per approfondire:
- Fobia sociale: aver paura del giudizio degli altri
- Agorafobia: diffusione, sinonimi, cause, sintomi, caratteristiche e diagnosi
- Agorafobia: test, conseguenze, rischi, terapia espositiva, psicoterapia e farmaci
- Paura dei luoghi chiusi e claustrofobia: cos’è e come si cura
- Attacchi di panico: cosa sono, come riconoscerli e curarli
- Demofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Centrofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Antropofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Necrofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Tanatofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Medicina Narrativa cos’è, a cosa serve, quando si usa
- Terapia espositiva: essere esposti alla propria fobia per superarla
- Terapia dell’esposizione narrativa: rievocare la propria esperienza traumatica per superarla
Leggi anche:
- Disturbi d’ansia: quando preoccupazione, nervosismo e agitazione ci rendono la vita impossibile
- Disturbo da attacchi di panico: sensazione di morte imminente e angoscia
- Disturbo da attacchi di panico: psicoterapia, farmaci e terapie alternative
- Attacchi di panico: cosa sono, come riconoscerli e curarli
- Si può morire con un attacco di panico?
- Disturbo d’ansia generalizzato: avere sempre ansia ma non capire per cosa
- Depressione maggiore e minore, suicidio, diagnosi e cura: fai il test e scopri se sei a rischio
- Psicoterapia cognitivo-comportamentale: lo schema comportamentale diventa sintomo
- Scuola psicoanalitica (psicodinamica): l’efficacia della psicoanalisi
- SSRI: efficacia in depressione, disturbo ossessivo compulsivo, ansia ed eiaculazione precoce
- Dipendenza affettiva: riconoscerla, affrontarla e superarla
- Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: cause, sintomi, cure e differenze col disturbo ossessivo-compulsivo
- Differenza tra egosintonico e egodistonico in psicologia e psichiatria con esempi
- Allucinazioni lillipuziane e sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie
- I 5 disturbi ossessivo compulsivi attualmente più diffusi
- Disturbi bipolari e sindrome maniaco depressiva: sintomi e cure
- Liberarsi dalla dipendenza affettiva e dalla paura dell’abbandono
- Inserzione del pensiero: quando quelli che pensi proviene da un altro
- Combatti lo stress e ritrova il benessere psicofisico con il decalogo del buonumore
- Sindrome da accumulo digitale: accumulare dati sul pc in modo ossessivo
- Farmaci antidepressivi: cosa sono, a cosa servono e quali tipi esistono
- Sostanze naturali ad azione antidepressiva
- Farmaci Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI): cosa sono ed a che servono
- Antidepressivi SSRI: meccanismo d’azione e farmacocinetica
- Ho davvero bisogno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta?
- Differenze tra le varie scuole di psicoterapia: quale la più efficace?
- Differenza tra i vari tipi di disturbo di personalità
- I difetti femminili che gli uomini odiano e che le donne sottovalutano spesso
- Perché la donna tradisce l’uomo? Nove donne raccontano senza censure il loro tradimento
- Un semplice test per misurare i tuoi livelli di autostima e migliorarli
- Aumenta la tua autostima ed impara ad amarti
- Il peggior nemico siamo noi stessi: i segnali che ci stiamo autosabotando
- Scopri come affronti la vita e le sue difficoltà, con il “Test del bosco”
- Impara a camminare da solo e non cadrai mai
- Le 5 cose che indicano che stai con qualcuno che ti farà sicuramente soffrire
- I 10 uomini da evitare accuratamente in una relazione
- Perché l’uomo tradisce la donna? Dieci uomini raccontano senza censure il loro tradimento
- Sei vittima di un narcisista? Forse sei una donna dipendente
- L’uomo moderno non più macho: la dipendenza dalle donne
- Il narcisismo patologico al femminile: quando la donna manipola l’uomo
- 7 uomini sbagliati: come capire quali sono e lasciarli in tempo
- Anaffettività: non farla diventare una scusa per perdonargli tutto
- Cosa si prova a vivere il proprio funerale?
- Disturbi di personalità nel DSM-5: classificazione, caratteristiche, criteri diagnostici
- Disturbi di personalità nel DSM-IV: classificazione, caratteristiche, criteri diagnostici
- Disturbi di personalità nell’ICD-10 e nell’ICD-11: classificazione, caratteristiche
- Disturbi di personalità: diagnosi e trattamento con psicoterapia e farmaci
- Disturbo paranoide di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbi schizoide e schizotipico di personalità: psicoterapia, farmaci
- Disturbo borderline di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo istrionico di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo narcisistico di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo antisociale di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo evitante e dipendente di personalità: psicoterapia, farmaci
- Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: psicoterapia, farmaci
- Differenze tra neurologo e psichiatra
- Differenza tra psicologo e psicoterapeuta
- Differente approccio di psicologo, psicoterapeuta e psichiatra
- Psicoterapia adleriana (o individualpsicologica)
- Psicoterapia sistemico-relazionale: la famiglia converge sul paziente
- Psicoterapia psicosintetica: l’allontanamento dal Sé transpersonale
- Psicoterapia ericksoniana: l’ipnoterapia
- Psicoterapia funzionale: le alterazioni dei meccanismi psicofisiologici
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, segui la nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
Fobia sociale: aver paura del giudizio degli altri
Essere agitati e un po’ intimoriti quando si devono affrontare situazioni che espongono al giudizio di altre persone, come tenere una conferenza, intervenire in un dibattito, salire su un palcoscenico per recitare, danzare, cantare o suonare uno strumento musicale in pubblico è del tutto normale. Ma quando la preoccupazione e l’ansia per la situazione che si sta per affrontare è tale da suscitare desideri di fuga e da indurre a cercare scuse e stratagemmi per non trovarsi nuovamente nella stessa situazione, si è di fronte a una vera e propria patologia psichiatrica nota come “fobia sociale”. La fobia sociale è una condizione che, se non adeguatamente trattata, può interferire seriamente con le relazioni interpersonali, le prestazioni scolastiche e lavorative, determinando un significativo scadimento della qualità di vita. La fobia sociale può interessare chiunque, ma tende a insorgere più facilmente nell’infanzia/adolescenza. Le donne hanno maggiori probabilità di soffrirne rispetto agli uomini, ma questi ultimi tendono a sviluppare forme più gravi della malattia. Una volta instaurata, la fobia sociale non si risolve quasi mai spontaneamente, ma tende a mantenersi in modo cronico, peggiorando via via nel corso della vita. In genere, chi ne soffre è consapevole dell’insensatezza delle proprie reazioni emotive e comportamentali, soffrendo oltre che dei sintomi specifici anche di un notevole senso di colpa e inadeguatezza.
Sintomi emotivi e fisici
Sintomi EMOTIVI della Fobia sociale:
- Intensa paura di interagire con persone estranee.
- Nervosismo e apprensione verso situazioni in cui si può essere giudicati.
- Senso di colpa per il proprio imbarazzo/timidezza.
- Timore che gli altri si accorgano della propria paura. Impossibilità di controllare il terrore e l’ansia provata in contesti sociali.
- Evitamento delle situazioni che causano disagio.
- Interferenza della ansia provata con le attività quotidiane. Difficoltà a parlare in pubblico o con estranei.
- Difficoltà a guardare negli occhi gli interlocutori.
Sintomi FISICI della Fobia sociale:
- Rossori e vampate.
- Tremori e movimenti involontari.
- Accelerazione del battito cardiaco.
- Difficoltà respiratorie.
- Mal di stomaco.
- Nausea.
- Crampi intestinali e diarrea.
- Alterazione del tono di voce.
- Tensione muscolare.
- Mani fredde e sudate.
- Confusione mentale.
Quando sintomi di questo tipo si ripresentano costantemente con un’intensità tale da creare un significativo disagio, abbassare il benessere generale del paziente ed interferire con la sua vita sociale, relazione e/o professionale, è essenziale rivolgersi al medico e intraprendere un trattamento specifico.
Trattamento della Fobia sociale
Attenuare i sintomi della fobia sociale e recuperare una vita di relazione serena e soddisfacente è possibile grazie a interventi psicoterapici abbinati a una terapia farmacologica adeguata.
Terapia farmacologica della Fobia sociale
La terapia farmacologica della fobia sociale può avvalersi di diverse tipologie di farmaci. Di norma, quelli impiegati più frequentemente sono antidepressivi della classe degli inibitori del riassorbimento della serotonina (SSRI) e della noradrenalina (SNRI). Si tratta di farmaci utilizzati anche nel trattamento di altri disturbi d’ansia e dei disturbi dell’umore che risultano efficaci anche nella fobia sociale poiché i sistemi neurobiologici coinvolti in queste diverse problematiche sono in parte sovrapponibili. SSRI e SNRI si sono dimostrati efficaci nell’alleviare tutti i principali sintomi ansiosi, determinando un significativo miglioramento già dopo 2-4 settimane dall’inizio della terapia. Per trarne i massimi benefici è importante assumerli regolarmente, seguendo le indicazioni del medico rispetto a dosaggi e tempi di assunzione. In relazione alle specifiche caratteristiche del paziente e del disturbo presente, il medico potrà decidere di proporre il ricorso occasionale ad altre tipologie di farmaci: in particolare, tranquillanti come le benzodiazepine oppure beta-bloccanti (farmaci antipertensivi utilizzati in cardiologia, che nel paziente con fobia sociale aiutano a prevenire l’insorgenza di tachicardia, alterazioni della voce e tremori). Anche in questo caso, per assicurarsi un’azione ottimale è indispensabile seguire attentamente le indicazioni del medico e rispettare i dosaggi e i tempi di trattamento prescritti.
Approccio psicoterapico nella Fobia sociale
La tipologia di supporto psicologico più usata ed efficace per superare la fobia sociale è la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta ad analizzare razionalmente le situazioni che generano ansia e a smitizzarle, slegandole da emozioni e presagi negativi. Nei pazienti con forme lievi può essere l’unico intervento necessario; nei casi di ansia sociale moderata-severa aiuta a ottimizzare e consolidare l’azione della terapia farmacologica. Sul piano pratico, l’approccio comportamentale prevede che la persona affetta da fobia sociale, anziché evitarle, si esponga gradualmente alle situazioni che creano disagio ed, elaborandole in chiave positiva, riesca a gestire meglio e ad adattarsi progressivamente allo stress associato. Oltre che attraverso esperienze della vita reale, questo percorso può prevedere giochi di ruolo nel contesto di terapie di gruppo che facilitano l’analisi degli elementi critici di specifiche situazioni e il confronto con altre persone che vivono un problema analogo.
Interventi di supporto nella Fobia sociale
Seguire ritmi di vita regolari. Dormire un numero sufficiente di ore per notte. Alimentarsi in modo sano. Praticare un’attività fisica moderata ogni giorno. Dedicarsi ad attività rilassanti e piacevoli con persone con cui si sente a proprio agio. Frequentare corsi indirizzati a migliorare la comunicazione in pubblico. Assumere tutte le terapie prescritte dal medico con regolarità, ai dosaggi indicati. Evitare di bere alcolici e bevande a base di caffeina. Non fumare o cercare di ridurre il numero di sigarette abituali. Frequentare gruppi di auto-mutuo aiuto e condividere la propria esperienza con altre persone affette da un problema analogo.
Se pensi di soffrire di una fobia o o di altro disturbo d’ansia, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere definitivamente il tuo problema.
Per approfondire:
- Fobie specifiche: quando un ragno o un ascensore ci mettono nel panico
- Fobie specifiche: tipi, diagnosi, terapie, farmaci, psicoterapia
- Agorafobia: diffusione, sinonimi, cause, sintomi, caratteristiche e diagnosi
- Agorafobia: test, conseguenze, rischi, terapia espositiva, psicoterapia e farmaci
- Paura dei luoghi chiusi e claustrofobia: cos’è e come si cura
- Attacchi di panico: cosa sono, come riconoscerli e curarli
- Demofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Centrofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Antropofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Necrofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Tanatofobia: etimologia, cause, sintomi, caratteristiche, terapie, farmaci
- Medicina Narrativa cos’è, a cosa serve, quando si usa
- Terapia espositiva: essere esposti alla propria fobia per superarla
- Terapia dell’esposizione narrativa: rievocare la propria esperienza traumatica per superarla
Leggi anche:
- Disturbi d’ansia: quando preoccupazione, nervosismo e agitazione ci rendono la vita impossibile
- Disturbo da attacchi di panico: sensazione di morte imminente e angoscia
- Disturbo da attacchi di panico: psicoterapia, farmaci e terapie alternative
- Attacchi di panico: cosa sono, come riconoscerli e curarli
- Si può morire con un attacco di panico?
- Disturbo d’ansia generalizzato: avere sempre ansia ma non capire per cosa
- Depressione maggiore e minore, suicidio, diagnosi e cura: fai il test e scopri se sei a rischio
- Liberarsi dalla dipendenza affettiva e dalla paura dell’abbandono
- Psicoterapia cognitivo-comportamentale: lo schema comportamentale diventa sintomo
- Scuola psicoanalitica (psicodinamica): l’efficacia della psicoanalisi
- SSRI: efficacia in depressione, disturbo ossessivo compulsivo, ansia ed eiaculazione precoce
- Dipendenza affettiva: riconoscerla, affrontarla e superarla
- Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: cause, sintomi, cure e differenze col disturbo ossessivo-compulsivo
- Differenza tra egosintonico e egodistonico in psicologia e psichiatria con esempi
- Allucinazioni lillipuziane e sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie
- I 5 disturbi ossessivo compulsivi attualmente più diffusi
- Disturbi bipolari e sindrome maniaco depressiva: sintomi e cure
- Inserzione del pensiero: quando quelli che pensi proviene da un altro
- Combatti lo stress e ritrova il benessere psicofisico con il decalogo del buonumore
- Sindrome da accumulo digitale: accumulare dati sul pc in modo ossessivo
- Farmaci antidepressivi: cosa sono, a cosa servono e quali tipi esistono
- Sostanze naturali ad azione antidepressiva
- Farmaci Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI): cosa sono ed a che servono
- Antidepressivi SSRI: meccanismo d’azione e farmacocinetica
- Ho davvero bisogno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta?
- Differenze tra le varie scuole di psicoterapia: quale la più efficace?
- Differenza tra i vari tipi di disturbo di personalità
- I difetti femminili che gli uomini odiano e che le donne sottovalutano spesso
- Perché la donna tradisce l’uomo? Nove donne raccontano senza censure il loro tradimento
- Un semplice test per misurare i tuoi livelli di autostima e migliorarli
- Aumenta la tua autostima ed impara ad amarti
- Il peggior nemico siamo noi stessi: i segnali che ci stiamo autosabotando
- Scopri come affronti la vita e le sue difficoltà, con il “Test del bosco”
- Impara a camminare da solo e non cadrai mai
- Le 5 cose che indicano che stai con qualcuno che ti farà sicuramente soffrire
- I 10 uomini da evitare accuratamente in una relazione
- Perché l’uomo tradisce la donna? Dieci uomini raccontano senza censure il loro tradimento
- Sei vittima di un narcisista? Forse sei una donna dipendente
- L’uomo moderno non più macho: la dipendenza dalle donne
- Il narcisismo patologico al femminile: quando la donna manipola l’uomo
- 7 uomini sbagliati: come capire quali sono e lasciarli in tempo
- Anaffettività: non farla diventare una scusa per perdonargli tutto
- Cosa si prova a vivere il proprio funerale?
- Disturbi di personalità nel DSM-5: classificazione, caratteristiche, criteri diagnostici
- Disturbi di personalità nel DSM-IV: classificazione, caratteristiche, criteri diagnostici
- Disturbi di personalità nell’ICD-10 e nell’ICD-11: classificazione, caratteristiche
- Disturbi di personalità: diagnosi e trattamento con psicoterapia e farmaci
- Disturbo paranoide di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbi schizoide e schizotipico di personalità: psicoterapia, farmaci
- Disturbo borderline di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo istrionico di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo narcisistico di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo antisociale di personalità: caratteristiche, psicoterapia, farmaci
- Disturbo evitante e dipendente di personalità: psicoterapia, farmaci
- Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: psicoterapia, farmaci
- Differenze tra neurologo e psichiatra
- Differenza tra psicologo e psicoterapeuta
- Differente approccio di psicologo, psicoterapeuta e psichiatra
- Psicoterapia adleriana (o individualpsicologica)
- Psicoterapia sistemico-relazionale: la famiglia converge sul paziente
- Psicoterapia psicosintetica: l’allontanamento dal Sé transpersonale
- Psicoterapia ericksoniana: l’ipnoterapia
- Psicoterapia funzionale: le alterazioni dei meccanismi psicofisiologici
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, segui la nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
Disturbo post-traumatico da stress: rivivere ogni giorno una esperienza drammatica
Il disturbo post-traumatico da stress (o “disturbo da stress post-traumatico“, in inglese “post-traumatic stress disorder” da cui l’acronimo PTSD) è un disturbo psichiatrico transitorio che può insorgere in soggetti di qualunque età Continua a leggere