I maschi esagerano i sintomi dell’influenza? E’ un falso mito

MEDICINA ONLINE FEBBRE INFLUENZA TEMPERATURA MISURARE TERMOMETRO MERCURIO DIGITALE BAMBINI NEONATO RAFFREDDORE TOSSE 2018 FARMACI TERAPIA CURA SUFFUMIGI ASMA RESPIRO DISPNEA POLMONI NOTTE GIORNO CORTISOLO ASPIRINA TACHIPIRI“Gli uomini si lamentano troppo quando hanno una semplice influenza”. Quante volte lo abbiamo sentito in vita nostra? Ma è un luogo comune o forse i maschi hanno “ragione a lamentarsi di più” delle donne? Una ricerca canadese sembra dare “ragione” agli uomini, giustificando – almeno in parte – quella che gli inglesi “man flu”, cioè l’esagerazione dei sintomi di influenze e raffreddori tipici dei maschi.

Il testosterone non aiuta

L’articolo è stato pubblicato sul numero natalizio della rivista Bmj, tradizionalmente dedicato a ricerche ‘fuori dagli schemi’ e cita una serie di ricerche precedenti in questo campo. In un caso uno studio sui topi ha ad esempio suggerito che il testosterone limita la risposta immunitaria all’influenza, mentre alcuni ormoni femminili la accelerano. Alcuni esperimenti su piccoli gruppi di persone hanno anche trovato che le cellule di maschi e femmine rispondono diversamente ai virus del raffreddore. “Ricerche fatte in Usa – sottolinea l’autore, Kile Sue della Memorial University of Newfoundland – mostrano che gli uomini hanno tassi di morte più alti per influenza in confronto alle donne, mentre dati raccolti a Hong Kong dimostrano che i maschi hanno una maggiore probabilità di essere ricoverati per complicazioni dell’influenza rispetto alle donne”.

Tempi di recupero doppi per gli uomini

L’autore della ricerca cita anche un sondaggio fatto da un magazine popolare che dimostra che gli uomini impiegano il doppio a recuperare dalle malattie virali. In definitiva, secondo Sue, l’accusa che si fa agli uomini di reagire in modo eccessivo alle malattie è infondata, anche se buona parte delle ricerche citate non tiene conto di fattori diversi come la maggiore propensione delle donne a prendersi cura di se stesse evitando comportamenti a rischio come il fumo. “E’ perché le donne sono più resilienti che riescono a gestire meglio le malattie o è perché i sintomi sono meno severi? – afferma al Guardian -. Non ne siamo sicuri, ma penso che dovremmo quantomeno avere il beneficio del dubbio”.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Mezzo milione di italiani con influenza: picco per Natale e capodanno

MEDICINA ONLINE TOSSE STARNUTO MAL DI GOLA INFLUENZA RAFFREDDORE VELOCE POTENTE VIRUSIl numero di casi stimati nell’ultima settimana disponibile è pari a circa 122.000, per un totale di circa 467.000 casi totali di influenza nell’autunno/inverno 2017/18. Più colpiti i bambini: nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 5,15 casi per mille assistiti, nella fascia 5-14 anni a 2,29/mille, nella fascia 15-64 anni a 1,96, e tra le persone di età pari o superiore a 65 anni a 1,27 casi per mille assistiti. L’incidenza osservata in alcune regioni, avvisano però da InfluNet, è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato i loro dati.

Picco di influenza da Natale in poi

Il dott. Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha comunicato che “La stagione è ancora all’inizio e sta avendo un andamento analogo a quello dell’anno scorso. Molti dei casi di cosiddetta influenza in questo periodo sono in realtà dovuti a virus parainfluenzali: è il caso delle sindromi gastrointestinali con nausea, diarrea e vomito. La vera influenza è caratterizzata da febbre alta, dolori articolari e talvolta mal di gola con tosse secca. Per il resto, specie laddove i sintomi sono gastrointestinali, abbiamo a che fare con sindromi parainfluenzali. Si prevede che i casi aumenteranno a Natale con un picco fino alla fine di gennaio”.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Abuso di antibiotici: a volte è meglio solo il riposo

MEDICINA ONLINE VIRUS BATTERI INFLUENZA RAFFREDDORE TEMPERATURA STARNUTO EBOLA TRASMISSIONE MORTE SINTOMI STARNUTO CONTATTOCirca un quinto delle prescrizioni di antibiotici non sono necessarie, dal momento che vengono prescritti per patologie che in realtà migliorano da sole. Sono le conclusioni a cui sono giunti i tecnici della Public Health England (Phe), agenzia del ministero della Salute inglese. L’abuso di antibiotici è anzi controproducente, dal momento che rende le infezioni più difficili da trattare, creando dei batteri resistenti a molti farmaci. Si stima infatti che 4 casi su 10 di infezione nel sangue da Escherichia Coli non si possa trattare con gli antibiotici di prima scelta, e che entro il 2050 le infezioni resistenti nel mondo mieteranno più vittime di quante ne faccia il cancro ora.

Gli antibiotici non servono?

Questo non è ovviamente vero, è vero invece che servono solo quando sono davvero essenziali, cioè nei casi di sepsi, polmonite, meningiti batteriche e altre gravi infezioni, mentre non lo sono per altre malattie. Tosse o bronchite per esempio passano da sole in tre settimane, e l’antibiotico nella maggioranza dei casi non ne accorcia la durata se non di uno o due giorni. La maggior parte dei soggetti, se sono immunocompetenti (cioè se il loro sistema immunitario funziona bene), guarisce dalle infezioni di volta in volta grazie alle proprie naturali difese immunitarie. L’indicazione che dovrebbero ricevere, per infezioni che il nostro organismo può gestire da solo, è di “riposare, bere molti liquidi e usare farmaci per far passare dolore e fastidi, come il paracetamolo.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Influenza 2017/2018: sintomi, virus, vaccino, quanto dura e rimedi

MEDICINA ONLINE FEBBRE INFLUENZA TEMPERATURA MISURARE TERMOMETRO MERCURIO DIGITALE BAMBINI NEONATO RAFFREDDORE TOSSE 2018 FARMACI TERAPIA CURA SUFFUMIGI ASMA RESPIRO DISPNEA POLMONI NOTTE GIORNO CORTISOLO ASPIRINA TACHIPIRIAnche questo autunno/inverno non tarderà ad arrivare, ma la sua virulenza dipenderà in buona misura dalle condizioni meteorologiche. La stagione scorsa, secondo i dati dell’Osservatorio InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità, erano stati 5.441.000 i casi accertati, con un picco di contagi registrato nell’ultima settimana del 2016. Quest’anno si parla nuovamente di 4-5 milioni di casi di influenza, ai quali vanno sommati gli 8-10 milioni di sindromi parainfluenzali. Quindi saranno dai 12 ai 15 milioni gli italiani costretti a letto dai virus influenzali.

Il nuovo virus

Se l’inverno dovesse essere lungo e freddo, sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati. Se al contrario dovesse essere più mite, si può prevedere che ad avvantaggiarsene saranno i virus parainfluenzali, con sintomi meno marcati. A livello di ceppi, l’unica novità prevista per questa stagione sarà l’H1N1 A/Michigan, variante che sostituirà l’H1N1 California. Gli altri saranno gli stessi del 2016/17, cioè l’H3N2 A/Hong Kong e i due virus B/Brisbane e B/Phuket. Quindi il totale dei virus circolanti sarà di quattro.

Leggi anche:

Vaccino trivalente e quadrivalente

La raccomandazione dell’OMS di realizzare un vaccino quadrivalente non pare aver avuto un grande seguito: lo scorso anno solo un’azienda l’ha messo sul mercato e quest’anno se ne è aggiunta solo una seconda. Ma per il virologo anche i vaccini trivalenti, soprattutto se adiuvati, sono efficaci, pur non assicurando una copertura totale. Il quadrivalente è raccomandato per bambini e adulti, mentre il trivalente può essere sufficiente per gli anziani, che hanno già incontrato più volte i virus, e hanno quindi in genere sintomi più attenuati. Gli anziani comunque sono quelli che più di altri dovrebbero vaccinarsi, soprattutto se hanno problemi cardiacirespiratori(BPCO), se sono immunodepressi o dializzati. Certo, il vaccino non protegge dalle 262 varianti di virus parainfluenzali, quindi l’iniezione fatta a inizio stagione non garantisce di passare l’intero inverno lontani da termometri e fazzoletti. Evita però le forme più toste e quindi più pericolose per chi ha già qualche problema di salute. La vaccinazione antinfluenzale gratuita è stata pensata dalle autorità sanitarie con lo scopo di coprire almeno il 75% della popolazione over 65. Ma in seguito al ‘flop’ della prevista pandemia, e a qualche allarme rivelatosi poi ingiustificato degli anni passati, c’è stato un crollo delle vaccinazioni. Un’indagine di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione), ha appurato che in media si vaccina tutti gli anni solo il 14% della popolazioneitaliana. Restringendo il campo ai soli anziani, il dato sale ma non quanto dovrebbe, ed è fermo al 45%.
A tenere lontani gli italiani dal vaccino antinfleunzale non è la diffidenza, quella che, per intenderci, caratterizza molti genitori che non vaccinano i propri figli contro malattie come il morbillo o la meningite (problema ora bypassato dal decreto Lorenzin). Meno del 5% degli italiani ritiene il vaccino antinfluenzale pericoloso, ma più di 2 su 3 dichiarano di non avervi mai fatto ricorso, e il 32,8% lo ritiene non necessario. Purtroppo però si tratta in genere di virus particolarmente contagiosi, dai quali quindi serve più che mai proteggersi: “Un solo starnuto”, ricorda Pregliasco, “può contenere circa 40.000 micro goccioline, che possono viaggiare a oltre 300 km all’ora”.

Sintomi

Mentre le sindromi parainfluenzali possono presentarsi a vari livelli di intensità, la vera influenza si presenta con i classici sintomi, principalmente: febbre alta (oltre 38), dolori muscolari/articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione nasale o mal di gola.

Quanto dura l’influenza?

Nella maggioranza degli individui adulti (escludendo bambini ed anziani), l’influenza tende a scomparire entro 6/7 giorni giorni.

Cosa fare se ci si ammala?

Quando si è colpiti, va bene utilizzare farmaci senza obbligo di ricetta (Assosalute fa sapere che lo fanno 57 italiani su 100) per abbassare i sintomi ma espone il paziente a rischi: azzerare la febbre ed andare a lavorare come se nulla fosse, fa il gioco del virus perché si contagiano altri e si rischia di prolungare il periodo di malattia. Utili suffumigi ed aerosol. Quanto all’uso degli antibiotici, che ha senso solo in presenza di un coinvolgimento batterico, assolutamente vietato il fai-da-te, quindi no all’impiego di farmaci vecchi rimasti nell’armadietto delle medicine. Consultare sempre il medico, che normalmente li prescriverà solo se i sintomi persistono per oltre 4/5 giorni.

Leggi anche:

Prevenzione del contagio

Alcuni semplici comportamenti possono aiutare a prevenire il passaggio del virus. Oltre a cercare di evitare il contatto con persone malate, è buona norma lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi naso, occhi e bocca (chi si mangia le unghie ha un rischio più elevato di contagio, perché sono le mani il veicolo principale). Anche disinfettare le superfici di casa o dell’ufficio, specialmente se qualche membro della famiglia o qualche collega si è ammalato, non è una cattiva idea, a cominciare dai telefoni. Evitare il fumo, che abbassa le difese immunitarie, e bere molta acqua, che favorisce l’eliminazione delle tossine. Poi come sempre, dieta sana e attività fisica, per mantenere l’organismo nella forma migliore, quindi più pronto ad affrontare gli agenti esterni.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

L’insospettabile influenza ogni anno uccide più persone dell’Ebola

MEDICINA ONLINE CEFALEA MAL DI TESTA EMICRANIA DIFFERENZE AURA SENZA AURA CERVELLO CERVELLETTO TESTA ENCEFALO SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO SNC SNP DONNA VOLTO TRISTE SAD GIRL HEADL’influenza può non suonare molto spaventosa, ma in realtà uccide molte più persone ogni anno dell’Ebola, sebbene il numero esatto di decessi annuali sia oggetto di molte discussioni. La grande variabilità dei decessi annuali nasce dal fatto che molte morti di influenza non sono segnalati come tali.
Un’altra ragione è che la vasta gamma influenze stagionali ogni anno varia in gravità e durata, a seconda di quali virus influenzali sono più prominenti. Negli anni dell’influenza dal virus A (H3N2), i tassi di mortalità sono in genere più del doppio di quelli registrati con i virus A sottotipo H1N1 o B.

Virus altamente contagioso, l’influenza fa ammalare molte più persone di quanto non ne uccida, con una stima dalle 3 alle 5 milioni di persone che si ammalano seriamente ogni anno. In tutto il mondo, l’influenza provoca circa dalle 250.000 alle 500.000 morti ogni anno, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Nonostante il tasso di mortalità relativamente basso del virus, gli esperti e i medici raccomandano iniezioni antinfluenzali annuali per tenere a bada il rischio di complicanze da influenza. Ma i vaccini influenzali, che offrono l’immunità da virus dell’influenza A e B, non proteggono contro le altre forme influenzali, che possono sorgere quando il virus subisce cambiamenti genetici. La pandemia di influenza più recente, “influenza suina” o pandemia H1N1, ha ucciso dalle 151.700 e 575.400 persone nel mondo durante il 2009 e il 2010.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Qual è il virus che ha ucciso più persone in assoluto?

MEDICINA ONLINE SISTEMA IMMUNITARIO IMMUNITA INNATA ASPECIFICA SPECIFICA ADATTATIVA PRIMARIA SECONDARIA DIFFERENZA LABORATORIO ANTICORPO AUTO ANTIGENE EPITOPO CARRIER APTENE LINFOCITI BNon ci sono dati precisi riguardo a questo triste primato, tuttavia, con molta probabilità, il virus che ha ucciso più persone nella storia dell’uomo è quello dell’influenza “spagnola”:  tra l’ottobre 1918 ed il marzo 1919, tale virus contagiò quasi un miliardo di individui e ne uccise tra i 40 e i 50 milioni in appena sei mesi.

Per altri però il triste primato spetta invece alla peste che avrebbe scatenato la peggiore pandemia in termini di numero dei morti (si stima che circa 200.000.000 persone siano morte nel corso della storia). La peste ha colpito l’umanità per secoli, con tre pandemie tra il 4° e il 19° secolo. La seconda di queste, la Morte Nera, ha raggiunto il picco nel 14° secolo e ha ucciso circa il 60% dell’intera popolazione europea. Ad oggi, anche se più rara, la peste esiste ancora, con episodi occasionali che si sono verificati in Congo, Cina, Madagascar e Messico.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Moment (ibuprofene): posologia, effetti collaterali, gravidanza, prezzo

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Pene H Grasso Pancia Sex Sessuologo Auguri Buon Natale 2013 CURA FARMACI ANTICOLESTEROLOMoment è un farmaco a base di ibuprofene usato nel trattamento degli stati infiammatori dolorosi di varia natura come:

  • dolori mestruali,
  • osteo-articolari,
  • dentali,
  • nevralgie e cefalee.

L’azione analgesica, antipiretica ed antinfiammatoria dell’ibuprofene può risultare utile, come coadiuvante, nel trattamento degli stati febbrili ed influenzali.

Moment è vendibile senza obbligo di prescrizione medica.

Meccanismo d’azione
Moment è un antinfiammatorio a base di ibuprofene, molecola ottenuta sinteticamente, chimicamente e strutturalmente simile all’acido propionico e capostipite di una classe nota come derivati fenilproprionici.
Le numerose applicazioni cliniche riservate all’ibuprofene sono giustificate dalla particolare efficacia terapeutica che questa molecola presenta, dimostratasi utile non solo nel ridurre l’insulto infiammatorio e le relative conseguenze, ma anche nel mediare un azione analgesica ed antipiretica, preziosa per la salvaguardia dello stato di salute del paziente.
Dal punto di vista molecolare tutte le suddette attività si espletano attraverso l’inibizione della via enzimatica alimentata dalle ciclossigenasi che porta alla produzione di molecole dotate di attività pro-infiammatoria, note come prostaglandine, ottenute a partire da un fosfolipide di membrana quale l’acido arachidonico.
L’inibizione delle ciclossigenasi indotta dall’ibuprofene, sposta inevitabilmente l’equilibrio verso la sintesi di lipossine, mediatori chimici contraddistinti dalla spiccata azione antinfiammatoria, riducendo richiamo e adesione delle cellule infiammatorie.
Questo ribilanciamento molecolare consente di ridurre l’insulto infiammatorio presente nel tessuto leso ripristinando una condizione di equilibrio, e riducendo al contempo i segni tessutali della flogosi.

Leggi anche:

Moment è venduto sotto forma di:

  • capsule molli da 200 mg di ibuprofene;
  • compresse rivestite da 200 mg di ibuprofene;
  • granulato per soluzione orale da 200 mg di ibuprofene;

Modalità d’uso e posologia
Nonostante il range terapeutico risulti molto ampio e preveda l’impiego di dosi massime di 1200 mg giornalieri di ibuprofene, l’assunzione di 400 – 600 mg giornalieri, suddivisi in più somministrazioni, si dimostra efficace e privo di particolari effetti collaterali nella maggior parte dei casi.
Un adeguamento delle dosi utilizzate è richiesto in pazienti affetti da epatopatie, insufficienza renale o nei pazienti anziani.

Avvertenze
L’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, quindi dell’ibuprofene, è da intendersi come terapia antinfiammatoria ed analgesica di breve durata, necessaria al superamento di una condizione acuta.
La somministrazione di questo medicinale per lungo tempo infatti potrebbe facilitare la comparsa di patologie gastrointestinali, e disturbi epatici, renali e cardiovascolari.
Pazienti affetti da patologie epatiche, renali, cardiovascolari o gastro-intestinali, dovrebbero consultare il proprio medico prima di intraprendere l’assunzione di Moment, il quale a sua volta dovrebbe valutare il rapporto costo/benefici e pianificare controlli periodici necessari a valutare lo stato di funzionalità renale ed epatica. Un adeguamento del dosaggio normalmente utilizzato è necessario per pazienti anziani o affetti da insufficienza renale, visto il rischio di un potenziale accumulo di ibuprofene.

Gravidanza ed allattamento
L’assunzione di Moment è sconsigliata durante la gravidanza e nella successiva fase di allattamento al seno, vista la capacità degli antinfiammatori non steroidei di deprimere massivamente la produzione di prostaglandine infiammatorie esercitando così un potenziale ruolo tossico e teratogeno nei confronti del feto e del lattante.
Elevati livelli sistemici di ibuprofene sono stati infatti associati ad aborti prematuri e malformazioni fetali.

Interazioni
Differenti lavori presenti in letteratura dimostrano la capacità di vari principi attivi di interagire con l’ibuprofene, alterandone sia l’efficacia terapeutica che la potenziale pericolosità.
Particolare attenzione va riservata alla concomitante assunzione di ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II in grado di aumentare gli effetti collaterali a carico del rene, analgesici, antibiotici e metotrexato, responsabili di effetti collaterali associati a citotossicità, anticoagulanti orali ed antidepressivi inibitori del reuptake della serotonina, la cui somministrazione potrebbe determinare un aumentato di eventi emorragici.
Si ricorda inoltre di evitare la contestuale assunzione di corticosteroidi ed altri FANS, al fine di evitare la comparsa di effetti collaterali potenzialmente pericolosi.

Leggi anche:

Controindicazioni 
L’assunzione di Moment è controindicata in pazienti ipersensibili al principio attivo o ad uno dei suoi eccipienti, ipersensibili all’acido acetilsalicilico ed altri analgesici, affetti da asma, poliposi nasale, insufficienza epatica, renale a cardiaca, sanguinamenti intestinali, colite ulcerosa o storia pregressa per le stesse patologie.

Effetti collaterali
Nonostante l’utilizzo di Moment secondo le opportune indicazioni mediche risulti generalmente ben tollerato e privo di particolari effetti collaterali, è opportuno ricordare alcune delle reazioni avverse descritte in letteratura, in seguito all’abuso di ibuprofene.
Disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, gastriti e ulcere peptiche, disturbi dermatologici caratterizzati da rash, orticaria e dermatiti, alterazioni della funzionalità renale, epatica e cardiovascolare, rappresentano sicuramente le reazioni avverse, più gravi, quindi clinicamente degne di nota, che si possono segnalare in seguito all’abuso o all’utilizzo prolungato di ibuprofene.

Prezzo di listino

  • confezione da 36 compresse rivestite da 200 mg: 12,90 euro;
  • confezione da 12 compresse rivestite da 200 mg: 5,50 euro;
  • confezione da 10 capsule molli da 200 mg: 6,10 euro;
  • confezione da 12 bustine di granulato per soluzione orale da 200 mg: 5,70.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra raffreddore e influenza: sintomi comuni e diversi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA RAFFREDDORE INFLUENZA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgInfluenza e raffreddore sono spesso confusi tra loro ed usati (erroneamente) come sinonimi, anche perché in effetti alcuni sintomi e ssegni sono comuni ad entrambe. Cerchiamo oggi di capire quali sono le differenze ed i punti in comune tra le due condizioni..

Con il termine “influenza” si tende a comprendere molte forme di malattia infettiva respiratoria acuta, dovute a diversi virus. In realtà si può parlare di “vera influenza” solo se ci sono tre condizioni presenti contemporaneamente:

  • febbre elevata >38 ad insorgenza brusca;
  • sintomi sistemici come dolori muscolari/articolari;
  • sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale o mal di gola.

L’influenza è causata dal virus dell’influenza, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. In tutti gli altri casi si parla genericamente di infezioni respiratorie acute o sindromi para-influenzali, come ad esempio il raffreddore comune, una rinofaringite acuta infettiva virale causata solitamente da rhinovirus.

Leggi anche: HIV: dopo quanto si manifestano i sintomi? I 4 stadi dell’infezione

Cause di influenza e raffreddore

Sia raffreddore comune che influenza sono infezioni virali (cioè causate da virus) del tratto respiratorio superiore (cioè che colpiscono soprattutto le prime vie respiratoria), ma è importante ricordare che, seppur simili, sono causati da fattori eziologici diversi. I virus più comunemente responsabili del raffreddore sono:

  • Rhinovirus, un genere di Picornaviridae (fino all’80% dei casi di raffreddore comune);
  • Coronavirus (circa 15%);
  • Orthomyxoviridae (circa 5%);
  • il virus respiratorio sinciziale umano, l’adenovirus, l’enterovirus e il metapneumovirus, ed altre centinaia di tipi di virus diversi sono responsabili di circa l’1% dei casi di raffreddore (spesso nell’infezione è coinvolta più di una specie virale).

Invece, per quel che riguarda l’influenza, la causa risiede sempre nei virus appartenenti alla famiglia Orthomyxoviridae:

  • Influenzavirus A,
  • Influenzavirus B,
  • Influenzavirus C.

Leggi anche: Naso chiuso (congestione nasale): cause, rimedi naturali e farmaci

Sintomi e segni di influenza e raffreddore

Raffreddore ed influenza hanno alcuni sintomi e segni in comune, tra cui:

  • naso chiuso con difficoltà a respirare;
  • naso che cola;
  • starnuti isolati o ripetuti;
  • gola infiammata e dolorante;
  • difficoltà nel deglutire;
  • tosse grassa o secca;
  • dolori muscolari;
  • mal di testa;
  • poco appetito;
  • astenia (mancanza di forze).

Leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei

Differenze tra raffreddore ed influenza

Nonostante la presenza di sintomi e segni simili tra loro, raffreddore ed influenza presentano alcune importanti differenze. Oltre alle differenze eziologiche, ricordiamo infatti che:

  • mentre la febbre è presente nell’influenza e tende ad essere mediamente elevata, invece nel raffreddore la febbre può anche essere assente oppure ad essere mediamente bassa (stato febbrile, febbricola);
  • nell’influenza la febbre si innalza più rapidamente che nel raffreddore;
  • nell’influenza tendono ad essere presenti anche brividi di freddo, di solito assenti nel raffreddore;
  • statisticamente è più facile soffrire di raffreddore che di influenza: il raffreddore comune è infatti la malattia umana più frequente al mondo;
  • il raffreddore tende a risolversi più rapidamente rispetto all’influenza;
  • i sintomi dell’influenza tendono ad essere più gravi rispetto a quelli del raffreddore;
  • nulla vieta che un raffreddore possa complicarsi con una influenza, né che una influenza possa complicarsi con un raffreddore: le due infezioni possono colpire contemporaneamente.

Leggi anche: Perché viene la tosse e come faccio a farla passare?

Terapie di influenza e raffreddore

Nella maggioranza dei casi, sia raffreddore che influenza sono patologie autolimitanti, cioè che fondamentalmente passano da sole e senza alcun intervento medico, in un tempo che di solito non supera una settimana. E’ indicato il riposo, la corretta idratazione, una dieta leggera, l’uso di paracetamolo (Tachipirina) per abbassare la febbre e – se presenti sintomi dolorosi, l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come ad esempio: ibuprofene (Brufen, Moment, Momendol, Buscofen), ketoprofene (Oki), acido acetilsalicilico (Aspirina, Vivin C). Utile l’assunzione anche di un integratore alimentare multivitaminico completo anche di sali minerali. In caso di catarro, può essere utile un mucolitico (come Mucosolvan) ed anche eventualmente uno sciroppo per la tosse. Per favorire la liberazione delle vie respiratorie sono molto efficaci anche i lavaggi nasali con soluzione salina o un bagno caldo con oli essenziali, come l’eucalipto o menta. Solo in casi specifici possono essere usati farmaci particolari, come ad esempio cortisonici applicati localmente a livello nasale. Se le vie aeree sono fortemente infiammate e congestionate e c’è il rischio di soffocamento, un cortisonico per endovena permette di tornare a respirare normalmente in tempi rapidi, eventualmente col supporto di una ossigenoterapia. Le eventuali complicanze batteriche richiedono antibiotici con spettro appropriato. In alcuni casi anche farmaci antivirali possono essere somministrati.

Leggi anche: Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Oki, Efferalgan e Co-Efferalgan

Influenza e raffreddore: quando chiedere il parere del medico?

Nella maggioranza dei casi, sia raffreddore che influenza sono patologie di lieve entità, tuttavia in alcuni casi possono essere gravi o comunque essere la spia di altre patologie. Particolare attenzione va riservata ad alcune categorie di pazienti, soprattutto bambini, anziani, persone debilitate da altre patologie, persone con sintomi gravi (come dispena intensa, cioè forte difficoltà a respirare) persone immunocompromesse (ad esempio con AIDS), donne incinte e persone che presentano frequenti episodi di raffreddore e/o influenza, specie se con febbre alta e con durata della patologia che supera una settimana senza accennare una diminuzione dei sintomi. E’ infine importante rivolgersi al proprio medico se si teme di essere stato contagiato dal Covid-19.

I migliori prodotti in caso di febbre, influenza e raffreddore

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, utilissimi in caso di febbre, influenza e raffreddore:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!