Le otto fasi di sviluppo dell’individuo proposte da Erik Erikson

MEDICINA ONLINE OTTO FASI SVILUPPO BAMBINO ERIK ERIKSON TABELLA SCHEMA PEDAGOGIA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO BIMBO FREUD PSICOANALISI.jpgPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, ti consigliamo di Continua a leggere

Carezze, baci e conforto lasciano tracce nei geni dei bambini

MEDICINA ONLINE FATHER PADRE SON SONS FIGLIO MAN UOMO GENITORE FAMILY FAMIGLIA MADRE MENTE CERVELLO CRESCITA BAMBINO BIMBO AMORE FAMIGLIARE COMPONENTI MADRE PATRIGNO PROBLEMI ANAFFETTIVOBaci, carezze ed in generale il contatto fisico con i bimbi, sin da molto piccoli, può lasciare tracce nei loro geni. E’ quanto emerge da uno studio del British Columbia Children’s Hospital Research Institute, pubblicata su Development and Psychopathology. Coloro che hanno vissuto più stress da neonati e hanno al tempo stesso ricevuto meno contatto fisico all’età di quattro anni e mezzo risultano avere un profilo molecolare nelle cellule sottosviluppato per la loro età.

La ricerca

La ricerca inglese ha coinvolto 94 bambini sani. I ricercatori hanno chiesto ai genitori dei piccoli a 5 settimane di vita di tenere un diario del comportamento dei loro bambini (come dormivano e si nutrivano, se piangevano), nonché di specificare se ne prendessero cura con il contatto fisico e per quale durata. Quando i bambini avevano circa 4 anni e mezzo, è stato prelevato un campione di Dna tamponando l’interno delle loro guance. Il team ha esaminato una modifica biochimica chiamata metilazione del DNA.

I risultati

I risultati hanno individuato differenze consistenti tra i bimbi che avevano ricevuto poco o molto contatto fisico, in particolare in cinque siti di Dna specifici in due dei quali rientrano dei geni: uno svolge un ruolo nel sistema immunitario e l’altro è coinvolto nel metabolismo. Non solo: coloro che avevano avuto un disagio più elevato ricevendo al contempo poco contatto fisico risultavano con un’età “epigenetica” inferiore a quella attesa. Gli studiosi vogliono ora esaminare ancora i bambini per capire esattamente le implicazioni sulla salute, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo psicologico.

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Cocaina in gravidanza: effetti sul feto e sul bambino

Fumi durante la gravidanza Spegni subito quella sigarezza se vuoi davvero bene al tuo bambinoNegli ultimi anni si è riscontrato un significativo aumento del consumo di cocaina da parte di donne in gravidanza. Sono quindi aumentati l’interesse e gli studi relativi alle alterazioni prodotte da questa sostanza durante la gestazione. La cocaina può superare la barriera placentare accumulandosi nei tessuti fetali ed esercita un’azione vasocostrittrice a livello dell’arteria ombelicale, riducendo il flusso ematico e causando ipossia fetale.

Effetti sul feto
Gli effetti dell’uso di cocaina da parte di donne in gravidanza sul feto non sono completamente noti. Tuttavia, molti studi scientifici riportano che bambini nati da madri che consumano cocaina durante il periodo di gestazione nascono spesso prematuramente, con parti che durano a lungo. Al momento della nascita mostrano una circonferenza cranica inferiore e sono anche di lunghezza inferiore rispetto ai bambini di madri che non hanno fatto uso di cocaina in gravidanza. Con l’ecografia si sono riscontrati nei feti di madri che assumevano cocaina un maggior numero di movimenti, una maggior irritabilità e la presenza di “scatti”, indipendentemente dalla dose assunta e dal tempo intercorso tra l’assunzione e l’ecografia. Nonostante ciò, è difficile stimare con precisione le conseguenze dell’uso di droghe da parte della madre e determinare quale rischio sia associato ad una o l’altra sostanza. Ciò si spiega con il fatto che sono numerosi i fattori che possono interagire con il feto: la quantità e il numero di droghe consumate, l’esposizione ad ambienti sociali violenti, le condizioni socio-economiche, l’alimentazione della madre, altre condizioni di salute, l’esposizione ad altre malattie sessualmente trasmissibili. Studi longitudinali finalizzati ad individuare eventuali disturbi cognitivi in questi bambini hanno evidenziato alterazioni del linguaggio e del QI.

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Lievi ma significativi deficit
Un tempo si riteneva che i bambini nati da madri che in gravidanza facevano uso di crack fossero destinati a soffrire di danni irreversibili, incluse delle abilità intellettuali e sociali ridotte. Studi scientifici hanno mostrato che questa convinzione era errata. Tuttavia, il fatto che la maggior parte di questi bambini appaia comunque normale non deve far pensare che non ci possano per loro essere delle complicazioni. Grazie all’impiego di tecnologie avanzate, gli scienziati stanno mostrando che l’esposizione a cocaina durante lo sviluppo fetale può comportare dei lievi ma significativi deficit in alcuni bambini, inclusi deficit delle performance cognitive e del processamento delle informazioni, elementi importanti per la realizzazione del pieno potenziale di un bambino. Inoltre, da alcuni studi è emerso che i bambini esposti a cocaina durante il periodi di gestazione mostrano problemi di tipo comportamentale ed erano più irritabili rispetto ai figli di donne che non avevano consumato cocaina in gravidanza e mostravano riflessi più lenti. Questi effetti sulla crescita e il comportamento sono consistenti con altri risultati riportati in letteratura e con l’ipotesi che l’esposizione prenatale alla cocaina influisca sullo sviluppo comportando dei cambiamenti sul sistema dei neurotrasmettitori.

Neuroni dopaminergici
Alcuni studiosi sostengono che le alterazioni comportamentali causate dalla somministrazione di cocaina abbiano bisogno di metodi sensibili per essere evidenziate. La ricerca sperimentale condotta su animali sembra identificare quali importanti responsabili di questi effetti sul comportamento e sullo sviluppo del Sistema Nervoso Centrale, i sistemi dopaminergici. Sembra che la cocaina, infatti, somministrata cronicamente nell’animale adulto, provochi una sensibilizzazione del sistema dopaminergico a partenza mesencefalica, inducendo una “down-regulation” se somministrata in fasi ontogenetiche precoci. Questo indica che l’abuso di cocaina determina, a livello delle vie dopaminergiche, processi molecolari specifici in rapporto al particolare periodo di somministrazione. L’esposizione in utero a cocaina riduce la funzionalità dei sistemi di trasduzione del segnale a carico del recettore D1 accoppiato alla proteina G di tipo stimolatorio. Questa alterazione induce eventi biochimici che possono influire sullo sviluppo e sulla attività dei neuroni dopaminergici in aree cerebrali coinvolte nella regolazione dei comportamenti influenzati da somministrazione prenatale di cocaina.

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Il cervello degli adolescenti? E’ piccolo ma denso di…

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Sessuologia Sex PSA Pene Laser Filler Rughe Botulino Ialuronico Bambino Apple MAL DI SCHIENA TABLETUna fase di cambiamenti riguardanti corpo, pensieri, passioni e istinti. Per arrivare a scoprire chi siamo. Un momento che è insieme meraviglioso, rivoluzionario, difficile e indimenticabile. In una parola: l’adolescenza. Una fase di passaggio dall’essere bambini al diventare uomini e donne, per la quale molti genitori sognano di avere il libretto d’istruzioni (quanti nel faccia a faccia con un 14enne si sono trovati a pronunciare la frase «questa casa non è un albergo»). Un’età misteriosa non solo per le famiglie, ma anche per i neurosocenziati che da sempre indagano su come si sviluppa il cervello degli adolescenti e sulle sue differenze rispetto a quello adulto. Fino a una ventina di anni fa si pensava che la maggior parte della crescita avvenisse nella prima infanzia. Oggi, grazie alla diffusione di avanzati sistemi di scanning, sappiamo che non è così: il nostro organo pensante continua a svilupparsi per tutta l’adolescenza e durante i primi 20 o 30 anni della nostra vita. Ora, è stato fatto un ulteriore salto nella conoscenza.

Aumenta la densità

Se prima il volume della materia grigia e lo spessore della corteccia cerebrale, sede delle funzioni intellettive, sembravano diminuire invece che aumentare, un nuovo studio della Università della Pennsylvania, pubblicato sul Journal of Neuroscience, potrebbe aver trovato il perché di questa apparente contraddizione; a mettere insieme tutti gli elementi ci pensa il titolo: Age-Related Effects and Sex Differences in Gray Matter Density, Volume, Mass, and Cortical Thickness from Childhood to Young Adulthood. Per arrivare alla conclusione sono stati utilizzati i dati raccolti in un’indagine che ha seguito lo sviluppo neurocognitivo di bambini e ragazzi, il Philadelphia Neurodevelopmental Cohort. Analizzando le immagini di risonanza magnetica di oltre mille individui (1.189 per la precisione) tra i 18 e i 23 anni, i ricercatori hanno osservato i cambiamenti nel cervello, evidenziando come “nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza il volume della materia grigia diminuisce, ma la densità aumenta”. Spiegando così – in poche parole – perché migliorano le performance cognitive, pur riducendosi di volume.

Cervello piccolo ma denso di materia grigia

Non solo, il fenomeno è particolarmente visibile nelle ragazze, il cui cervello è di dimensioni minori perché proporzionato alla loro taglia, ma dotato di maggior quantità di materia grigia densa. Ciò spiegherebbe perché i loro risultati siano equivalenti a quelli maschili. Secondo Ruben Gur, uno degli autori, questa scoperta può spiegare meglio l’intensità dei cambiamenti che avvengono tra l’infanzia e l’adolescenza. «Se rimaniamo disorientati dal loro atteggiamento, ci tornerà utile sapere che il loro cervello cambia di dimensione e composizione in un momento in cui si chiede loro di più in termini di risultati e devono comunque mantenere un profilo accettabile», ha concluso.

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Lunghezza media pene a 15 anni: quando il pene raggiunge la massima lunghezza possibile?

MEDICINA ONLINE TESTICULAR TESTICOLI PENE PROSTATA SEX SESSO GLANDE SEMEN SPERMA BIANCO GIALLO ROSSO MARRONE LIQUIDO TRASPARENTE EIACULAZIONE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VIAGLa crescita fisica di un uomo dipende da persona a persona ed i caratteri sessuali secondari si sviluppano in base agli stimoli ormonali che si verificano durante la pubertà. I caratteri sessuali secondari sono tutte quelle caratteristiche che rendono maschi e femmine, diversi. Nei maschi tali segni comprendono: comparsa di peli sul pube, sotto le ascelle, sul petto e sul viso; timbro della voce più profondo; muscolatura più pronunciata; ingrandimento di pene, testicoli e scroto.

Quando il pene raggiunge le massime misure possibili?

Generalmente lo sviluppo del pene dura fino a 3 anni circa dopo l’inizio dello sviluppo. Lo sviluppo puberale inizia nel maschio sano generalmente tra gli 11 ed i 12 anni, quindi il pene terminerà il suo sviluppo intorno ai 14/15 anni ed è questa l’età in cui il pene in genere raggiunge le sue dimensioni massime, cioè quelle che rimarranno stabili anche nella fase adulta.

Quali sono le misure medie a 15 anni?

Le misure medie di un pene di un giovane di 15 anni sano, allo stadio terminale dello sviluppo puberale, sono:

  • 8-9 centimetri di lunghezza a riposo (flaccido);
  • 14-16 centimetri di lunghezza durante l’erezione;
  • 9-10 centimetri di circonferenza a riposo;
  • 11-12 centimetri di circonferenza in erezione.

Tali dati numerici sono tuttavia fortemente variabili in base a genetica, stato di salute, etnia ed altri parametri.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Tv accesa, cervello spento

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO DONNA COPPIA DIVANO AMORE ABBRACCIATI GUARDANO LA TV CINEMA TELEVISIONE FILM SERIE TVAccendere la televisione può spegnere lo sviluppo cognitivo e sociale dei bimbi in età prescolare. Il problema sussiste soprattutto quando i bimbi hanno accesso alla televisione nella loro cameretta ma anche quando vi è una TV accesa in casa e i piccoli sono esposti al rumore di fondo dell’apparecchio. Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Communication da Amy Nathanson e colleghi della Ohio State University.

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