1) La vagina non è un organo passivo, ma una struttura altamente dinamica con un ruolo attivo nell’eccitazione sessuale e nel rapporto sessuale.
2) I rapporti anatomici e le interazioni dinamiche tra il clitoride, l’ uretra, e la parete anteriore vaginale hanno portato al concetto di clitoretrovaginale (CUV); una zona complessa, morfofunzionale poliedrica che, se correttamente stimolata durante la penetrazione, potrebbero indurre reazioni orgasmiche.
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3) La vagina è autopulente. Di fatto, grazie ad un meccanismo fisiologico, la mucosa vaginale si mantiene sempre linda e in perfetta forma.
4) l’orgasmo viene raggiunto:
- il 70% delle volte con la stimolazione clitoridea
- il 20% con il bacio
- il 10% con l’esercizio fisico
- il 3% durante la nascita del bambino
- il 53% con l’utilizzo del vibratore
5) Non tutte le donne possiedono il punto G.
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6) Nel cervello della donna, quattro sono le molecole principali relativi alla sfera amorosa:
- ossitocina: l’ormone dell’innamoramento e dell’affettività, le cui scariche favoriscono le contrazioni, inebriano il corpo a ondate al momento dell’orgasmo.
- prolattina: il pre-ormone che favorisce il desiderio, la gratificazione sessuale e il rilassamento.
- dopamina: La feniletilamina stimola il rilascio di dopamina che a sua volta favorisce il desiderio sessuale. All’aumentare della prolattina diminuisce la dopamina.
- endorfine: oppioidi endogeni che favoriscono l’affettività.
7) Il clitoride è un piccolo pene. Esso è formato da tessuto erettile, che cresce di misura ed emerge quando la donna è eccitata.
8) La donna ha 8000 terminazioni nervose implicate nella sfera sessuale.
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9) L’orgasmo femminile è da medaglia d’oro. Il record mondiale raggiunto in un’ora è di ben 134 orgasmi.
10) Non sono solo le dimensioni del pene a fare la differenza. Anche la vagina è allungabile. Mediamente la sua estensione è di circa 9 cm, ma può arrivare fino al doppio della sua lunghezza. Doppia gioia per entrambi dunque.
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Lo staff di Medicina OnLine
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La cocaina è una sostanza estratta dalle foglie della pianta sudamericana della coca. Si presenta sotto forma di polvere bianca cristallina dal gusto amaro. La cocaina o il crack, così come le amfetamine o il caffè, appartengono alle sostanze stimolanti perché in grado di velocizzare la complessiva attività del sistema nervoso sia centralmente che perifericamente. Il piacere intenso prodotto dalla cocaina è dovuto alla potente capacità di bloccare il reuptake della dopamina, quindi di aumentarne la concentrazione e di prolungarne il tempo di azione; tutto viene intensificato in maniera non naturale.
Tutto ciò che mangiamo e beviamo, influisce su quantità, densità, colore, odore e sapore dello sperma, come abbiamo visto
In anatomia il frenulo del pene è quella sottile lamina tissutale che collega il glande al prepuzio, zona erogena particolarmente sensibile quando stimolata, perché riccamente vascolarizzata e dotata di moltissimi recettori nervosi del piacere. In seguito a malformazioni congenite e/o a rapporti sessuali ripetuti, si verifica un’inevitabile sollecitazione meccanica del frenulo, zona particolarmente delicata, quindi sensibile a micro lacerazioni e piccoli tagli che, con il tempo, creano dolore e lesioni cicatriziali retraenti a livello del prepuzio che portano ad accorciamento del frenulo e quindi al frenulo corto (o breve). Il frenulo corto è in definitiva una caratteristica anatomica in cui il frenulo del glande appare più breve rispetto alla norma.
Le sue tecniche non sono certamente ortodosse, basta vedere il tipo di foto che si trovano sul web digitando il suo nome, ma Sarah White, sedicente psicoterapeuta americana di 28 anni, giura che funzionano alla grande per superare 
Non neghiamolo: prima o poi è capitato a tutti di fare “la vittima”, un po’ per essere compatiti, un po’ per essere consolati, un po’ per sentirci amati. Non c’è niente di male! Ma ci sono persone che si trasformano in vittime permanenti arrivando a soffrire di ciò che si potrebbe definire “vittimismo patologico cronico”. Queste persone consciamente o inconsciamente si travestono da false vittime simulando un’aggressione inesistente e scaricando la colpa degli avvenimenti sugli altri, liberandosi così da ogni responsabilità. Infatti, il vittimismo cronico non è una malattia, ma potrebbe portare con il tempo a sviluppare un disturbo paranoico quando la persona insiste continuamente a incolpare gli altri di tutti i mali di cui soffre. Inoltre, questo modo di affrontare il mondo genera una visione pessimistica della realtà, terminando per causare malessere tanto in chi si lamenta come in chi riceve la colpa. Nei casi più gravi la persona che cade nel vittimismo cronico finisce per alimentare sentimenti molto negativi, come rancore e rabbia, che sfociano in un vittimismo aggressivo. È il tipico caso di chi non si limita a lamentarsi ma attacca e accusa gli altri in maniera ossessiva, mostrandosi intollerante e violando in continuazione i loro diritti.
Molti saranno d’accordo: le esperienze di vita fanno sì che la nostra cerchia di amici si riduca progressivamente fino a includere solo poche persone accuratamente selezionate. Non significa che con gli anni diventiamo insensibili o antisociali, ma solo che andiamo separando ciò che ci fa stare bene dalle zavorre e finalmente comprendiamo che non importa la quantità, ma la qualità delle relazioni che costruiamo. O almeno così dovrebbe essere!