Differenza tra tosse e starnuto

MEDICINA ONLINE TOSSE STARNUTO MAL DI GOLA INFLUENZA RAFFREDDORE VELOCE POTENTE VIRUSUno “starnuto” corrisponde ad una emissione violenta d’aria dai polmoni, che può essere solitaria o, più spesso, ripetuta due, tre o anche quattro volte di seguito, a distanza di circa un secondo da una emissione e l’altra. Tale emissione serve per liberare le vie aeree superiori (specie naso) da ostruzioni (muco), patogeni o sostanze irritanti. Lo starnuto è una reazione automatica (involontaria) del corpo, legata alla chiusura involontaria degli occhi.

La “tosse” è una emissione di aria singola o ripetuta, generalmente molto meno violenta dello starnuto, che serve per liberare le vie aeree (naso, bocca, laringe, faringe, trachea, bronchi) da catarro, polvere, muco agenti irritanti e patogeni. La tosse, al contrario dello starnuto, può essere sia una reazione spontanea dell’organismo, ma anche procurata volontariamente dal soggetto, inoltre non è legata alla chiusura automatica degli occhi.

Da cosa vengono causati tosse e starnuti?

Sia gli starnuti che la tosse vengono solitamente correlati a stati infiammatori delle vie aeree superiori, che possono essere determinati da varie condizioni e patologie, come:

  • infezione virale o batterica (tipica di raffreddore ed influenza);
  • reazione allergica verso una o più sostanze;
  • ostruzione delle vie aeree da parte di oggetti più o meno grandi;
  • presenza di muco o catarro nelle vie aeree superiori;
  • poliposi nasale;
  • passaggio di liquidi o materiali alimentari in trachea (“acqua o cibo di traverso”);
  • sindromi parainfluenzali;
  • sinusite;
  • croup (infiammazione virale acuta delle vie aeree superiori e inferiori, che colpisce prevalentemente bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni);
  • irritazione delle mucose nasali (rinite) causata da polvere, pepe, ammoniaca ed altre sostanze irritanti.

Solitamente uno o più starnuti di seguito sono causati da stimoli ostruttivi/infiammatori/irritativi a livello della mucosa nasale, mentre la tosse è determinata da stimoli simili ma localizzati a livello di laringe/faringe/trachea/bronchi.

Quali sono le funzioni di tosse e starnuti?

La funzione di starnuto e tosse può essere sovrapposta: è principalmente quella di mantenere la pervietà delle vie aeree (naso, bocca, faringe, laringe, trachea…) eliminando da esse oggetti, sostanze chimiche, muco, catarro ed agenti patogeni.

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Starnutire e tossire “fa bene”?

Starnutire e tossire sono dei riflessi senza dubbio utili all’organismo perché consentono di mantenere liberi i condotti che permettono all’aria di transitare verso/da i polmoni, tuttavia episodi ripetuti di starnuti potrebbero essere campanello di allarme di varie patologie sia polmonari che neurologiche e portare ad una irritazione cronica delle prime vie aeree ed a dolori costali e dei muscoli intercostali.

Velocità diverse di starnuto e tosse

In un singolo starnuto possono essere emesse, a distanza di oltre due metri, migliaia di particelle di liquido e fino a ben 40 mila goccioline di saliva e 5000 microrganismi patogeni, alla velocità – secondo alcuni ricercatori – che può addirittura superare i 300 km all’ora. Anche la tosse è capace di emettere migliaia di particelle solide/liquide e di patogeni a distanza di metri, tuttavia la potenza dell’aria emessa è molto più bassa dello starnuto, arrivando alla comunque ragguardevole velocità di circa 70 km orari. Tale differenza tra starnuto e tosse si riflette anche nel fatto che gli occhi si chiudono in automatico durante uno starnuto, ma non durante la tosse. Per quale motivo? Continuate la lettura!

Perché si chiudono gli occhi quando si starnutisce?

Avete mai provato a starnutire tenendo gli occhi aperti? Inutile provarci: è impossibile, motivo per cui gli starnuti sono pericolosi mentre si svolgono attività lavorative pericolose, o anche solo mentre si guida una automobile. Per quale motivo di verifica la chiusura degli occhi? Come abbiamo visto lo starnuto può emettere aria e particelle liquide/solide a ben oltre 100 km all’ora, e ciò è possibile perché in concomitanza con lo starnuto i muscoli respiratori comprimono il torace e le vie respiratorie si chiudono, facendo alzare la pressione nei polmoni a tal punto che, nel momento dello starnuto, l’aria viene emessa in modo violentissimo. Quando accade ciò tanti muscoli sono coinvolti, anche quelli facciali che immediatamente provocano la chiusura degli occhi in modo da proteggerli da una spinta esagerata: sappiate che un semplice starnuto, se non si chiudessero le palpebre, potrebbe far uscire i vostri occhi dalle orbite! Durante la tosse, i livelli pressori non sono così alti come nello starnuto, motivo per cui il nostro corpo non chiude in automatico le palpebre mentre tossiamo.

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Differenza tra misurazione della febbre orale, cutanea e rettale

MEDICINA ONLINE FEBBRE RAFFREDDORE TOSSE INFLUENZA ADULTI BAMBINI LETTO TERMOMETRO DIGITALE INFRAROSSI MERCURIO MISURARE TEMPERATURA PIRESSIA CALDO CALORE DIFFERENZE TACHIPIRINA PARACETAMOLO MEDICINE.jpgLa febbre è uno stato patologico temporaneo che comporta un’alterazione del sistema di termoregolazione ipotalamica e una conseguente elevazione della temperatura corporea al di sopra del valore considerato normale (circa 37 gradi per l’uomo). La febbre può essere misurata in tre diverse modalità, tutte attendibili se ben praticate e usando un termometro di buona qualità, tradizionale o ad infrarossi. Le tre modalità restituiscono la stessa temperatura corporea e sono le seguenti:

  1. Misurazione orale. Per misurare la temperatura in bocca, il termometro va messo sotto la lingua o tra le gengive e la guancia: sono necessari 2-3 minuti. Non vanno ingeriti alimenti caldi o freddi prima della misurazione.
  2. Misurazione cutanea. Per rilevare la temperatura sotto le ascelle o anche nelle pieghe dell’inguine, il termometro va tenuto per 4 minuti, avendo cura di asciugare la parte nel caso fosse sudata. Prima di misurarla non vanno applicati impacchi freddi o la borsa del ghiaccio.
  3. Misurazione rettale. Se si decide di misurare la febbre nel retto si deve acquistare il termometro apposito, dotato di un bulbo più lungo e sottile di quello usato per le altre misurazioni. Il termometro va introdotto per circa 3-4 cm e tenuto per 1 minuto. Questo metodo di misurazione della temperatura non è indicato in caso di emorroidi o di altre infiammazioni della zona. Va tenuto in considerazione che la temperatura del retto è di circa 0,5°C più alta rispetto a quella orale e a quella ascellare.

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Differenza tra colonscopia e gastroscopia

MEDICINA ONLINE GASTROSCOPIA STOMACO DUODENO INTESTINO CRASSO ILEO CIECO APPENDICE ASCENDENTE TRASVERSO DISCENDENTE SIGMA RETTO ANO COLONSCOPIA RETTOSCOPIA SIGMOIDOSCOPIA TUMORE ANOSCOPIA PANCOLONSCOPIA RETTOSIGMO.jpgCos’è una colonscopia?

Con “colonscopia” in medicina si intende una procedura diagnostica e terapeutica mediamente invasiva usata per la visione diretta delle pareti interne del grosso intestino (colon). Essendo abbastanza fastidiosa, spesso viene effettuata dopo aver sedato il paziente, specie se quest’ultimo è un soggetto ansioso e/o poco incline alla collaborazione. Per visualizzare l’intestino si utilizza una sottile sonda flessibile – chiamata colonscopio – dotata di mobilità controllabile dall’esterno e munita di telecamera all’apice. Le immagini riprese dalla telecamera del colonscopio sono restituite su un monitor che viene osservato dal medico operatore durante l’esame. Il colonscopio viene inserito previa lubrificazione per via anale e poi fatta risalire a ritroso nel retto e negli altri tratti dell’intestino crasso, per incontrare nell’ordine:

  1. colon sigmoideo o sigma,
  2. colon discendente,
  3. colon trasverso,
  4. colon ascendente,
  5. cieco.

Per quale motivo si effettua una colonscopia?

Tramite una colonscopia il medico non solo può formulare diagnosi basandosi sull’aspetto delle pareti intestinali, ma può anche rimuovere lesioni e/o prelevare in modo indolore frammenti della mucosa (biopsia) sui quali successivamente verranno effettuati esami istologici. Le patologie rilevabili con questa metodica sono molto varie: dalle infiammazioni della parete alla presenza dei diverticoli, dalle turbe della motilità intestinale ai tumori. Una ulteriore caratteristica della colonscopia è quella di permettere l’esecuzione di interventi chirurgici miniinvasivi come l’asportazione di polipi.

Cos’è una gastroscopia

La gastroscopia è un esame diagnostico durante il quale un tubo flessibile, dotato di una “videocamera” all’estremità, viene inserito attraverso la bocca e attraversa l’esofago, lo stomaco e la prima parte dell’intestino tenue.

Concettualmente la gastroscopia è quindi simile alla colonscopia ma, mentre nella colonscopia l’endoscopio è inserito attraverso l’ano ed indaga l’intestino crasso (ultimo tratto delle vie digerenti), nella gastroscopia l’endoscopio viene inserito attraverso la bocca ed indaga esofago, stomaco e duodeno (primo tratto delle vie digerenti.

Per quale motivo si esegue una gastroscopia?

Questo esame viene eseguito per investigare alcuni sintomi, quali ad esempio il dolore, la nausea, il “bruciore di stomaco”, la difficoltà di deglutizione. Durante la procedura è possibile eseguire biopsie che consistono nella raccolta di campioni di tessuto e sono eseguite per la ricerca di infezioni, la verifica del buon funzionamento dell’intestino e la diagnosi di tessuti dall’aspetto anomalo, che possono rivelare patologie come la malattia celiaca e le lesioni pre-tumorali o tumorali. Durante la gastroscopia possono anche essere eseguite procedure terapeutiche quali la distensione di una zona con un restringimento, la rimozione di polipi (rilevatezze generalmente benigne) o il trattamento di emorragie digestive.

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Come lavare i denti e la lingua in modo corretto?

MEDICINA ONLINE LAVARSI I DENTI GENGIVE LINGUA LABBRA CORRETTAMENTE INCISIVI MOLARI PREMOLARI CANINI BAMBINI ADULTI DENTIFRICIO SPAZZOLARSI SPAZZOLINO MOVIMENTO COLLUTORIO FLUORO FILO INTERDENTALE BOCCA BAGNO TECNICA.jpgLavarsi i denti è una attività che tutti facciamo (o dovremmo fare!) ogni giorno, varie volte. E non solo per un fattore estetico o per evitare l’alito cattivo, ma soprattutto per conservare a lungo la salute dei nostri denti ed evitare dolorose sedute dal dentista. Sembrerebbe una attività facile da svolgere, ma in realtà quasi nessuno di noi la svolge in maniera del tutto corretta. Facciamo oggi un rapido ripasso.

IMPORTANTE PREMESSA: Alcuni dentisti raccomandano, per una pulizia accurata, di spazzolare i denti prima senza dentifricio e poi con esso. L’utilità della cosiddetta “spazzolatura a secco” sarebbe giustificata dal fatto che lo spazzolino, usato da solo, effettua una migliore pulizia meccanica, che andrà poi completata dal dentifricio, contenente detergenti specifici e altre sostanze utili per la salute dei denti. La raccomandazione di iniziare a lavarsi i denti senza dentifricio è valida soprattutto per i bambini (che devono imparare la corretta tecnica di spazzolamento). Per i neonati fino al primo anno di vita, invece, i genitori dovrebbero spazzolare i denti dei piccoli senza dentifricio (che non va quindi impiegato né prima né dopo); questo per evitare problemi di fluorosi derivanti dall’ingestione del prodotto.

  1. Inumidisci lievemente le setole dello spazzolino con acqua corrente.
  2. Premi una piccolissima quantità di dentifricio sulle setole. Applicarne troppo, infatti, potrebbe creare troppa schiuma, e saresti invogliato a sputarla e a finire prima del necessario. Aumenteresti inoltre il rischio di ingerire del dentifricio ricco di fluoro, che è dannoso per la salute.
  3. Appoggia le setole a 45° rispetto alla linea delle gengive.
  4. Spazzola delicatamente seguendo un movimento breve e verticale, o circolare.
  5. Non spazzolare con un movimento orizzontale, questo è un errore frequente.
  6. Pulisci tutti i denti spazzolandoli un po’ per volta, muovendoti delicatamente da una parte all’altra della bocca e concentrandoti per 12-15 secondi su ogni zona.
  7. Può essere utile suddividere la bocca nei seguenti quadranti: l’area in alto a sinistra, l’area in alto a destra, l’area in basso a sinistra e l’area in basso a destra. Se ti fermi per 30 secondi in ogni quadrante, la tua pulizia sarà efficace e abbastanza rapida.
  8. Spazzola i molari. Metti lo spazzolino in posizione perpendicolare rispetto alle labbra, affinché le setole si appoggino sulla cima dei molari inferiori. Muovilo dall’interno della bocca verso l’esterno e ripeti con gli altri molari inferiori. Quando ha finito, passa a quelli superiori.
  9. Spazzola le zone più interne. La testina dello spazzolino dovrebbe puntare in direzione della linea delle gengive, perché la pulizia risulti efficace. I dentisti dicono che le aree più trascurate corrispondono alla zona interna degli incisivi.
  10. Dopo avere pulito i denti, passa alla lingua spazzolandola delicatamente in varie direzioni. Se non hai uno spazzolino dotato di puliscilingua, usa le setole stesse, ma senza esercitare alcuna pressione, altrimenti danneggi il tessuto.
  11. Risciacqua la bocca: prendi un sorso d’acqua da un bicchiere o dalle mani sotto il rubinetto. Fai uno sciacquo e sputala. Alcuni ritengono che risciacquare la bocca riduca l’efficacia dell’azione del fluoro, tuttavia è importante farlo, specie per i bimbi, per evitare di ingerire il dentifricio. Alcuni studi hanno dimostrato che risciacquare la bocca dopo aver lavato i denti non influisce sull’efficacia del fluoro.
  12. Lava lo spazzolino. Lascialo sotto il getto d’acqua per qualche secondo e scuotilo per eliminare tutti i residui di dentifricio. Se non lo pulisci accuratamente, al lavaggio successivo ti ritroverai i vecchi batteri in bocca. Inoltre, lavandolo, elimini ogni residuo di dentifricio. Lascialo poi in un posto dove si possa asciugare facilmente e rapidamente: se rimane bagnato a lungo diventerà ricettacolo di batteri.
  13. Concludi la pulizia con filo interdentale (che puoi usare anche prima di lavarti i denti) e con un collutorio a base di fluoro (facoltativi). Introduci una piccola quantità di collutorio nel cavo orale, risciacqua la bocca e, dopo 30 secondi, sputalo. Cerca di non ingerirlo.

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POSIZIONAMENTO DELLO SPAZZOLINO SULLA SUPERFICIE ESTERNA DEI DENTI

Le setole dello spazzolino devono pulire i denti con movimenti che vanno dall’alto verso il basso per i denti dell’arcata superiore; i denti dell’arcata mandibolare devono essere invece spazzolati dal basso verso l’alto. Per fare ciò si sistema la punta delle setole contro il margine gengivale (si noterà una lievissima ischemia del tessuto gengivale che diviene biancastro) con un’angolazione di 45°esercitando una lieve pressione, appunto. Successivamente si ruota il polso verso la corona del dente per far cadere nel lavabo (verso cui si sta piegati) la maggior quantità possibile di placca,ad ogni passaggio.
Lo spazzolamento dev’essere deciso, ma non eccessivamente energico per evitare di lesionare le gengive. Si consiglia di iniziare lo spazzolamento a partire dagli incisivi, per spostarsi lentamente verso i molari, fino a spazzolare i denti del giudizio (quando presenti…).
Procedere secondo questa modalità in ognuna delle quattro semiarcate dentarie:arcata superiore lato destro, lato sinistro; arcata inferiore idem.
Attenzione: uno scorretto spazzolamento – in direzione orizzontale (da destra verso sinistra, e viceversa) o dal dente verso la gengiva – è un comportamento errato che di certo non rimuove efficacemente residui di cibo e placca batterica dai denti. Inoltre, utilizzando scorrettamente lo spazzolino, è possibile che si faciliti la retrazione gengivale (gengive retratte), aumentando così il rischio di sanguinamento gengivale e ipersensibilità dentinale.

POSIZIONAMENTO DELLO SPAZZOLINO SULLA SUPERFICIE INTERNA DEI DENTI

L’utilizzo corretto dello spazzolino prevede di pulire anche le superfici interne dei denti anteriori e posteriori attraverso un movimento rettilineo che va dall’interno verso l’esterno della bocca, e sempre dalla gengiva verso il dente.

POSIZIONAMENTO DELLO SPAZZOLINO SULLA SUPERFICIE MASTICATORIA DEI DENTI

Lo step successivo è quello di appoggiare le setole dello spazzolino direttamente sulla superficie masticatoria dei denti. Procedere muovendo lo spazzolino avanti e indietro.

POSIZIONAMENTO DELLO SPAZZOLINO SUL DORSO LINGUALE

Proprio come i denti, anche la lingua richiede un un’accurata spazzolatura. Particolarmente indicato a tale scopo è il cosiddetto puliscilingua, chiaramente più delicato del normale spazzolino. Ad ogni modo, anche chi non possiede questo singolare strumento può tranquillamente utilizzare lo spazzolino, preferibilmente a setole morbide, più delicate per la lingua. Il movimento di spazzolamento per pulire la lingua dovrebbe essere eseguito con movimenti circolari. Alcuni spazzolini sono persino dotati di appositi puliscilingua – in gomma, lattice od altri materiali ipoallergenici – dietro la testina dello spazzolino. Un’accurata igiene della lingua garantisce un alito più fresco e, soprattutto, allontana i batteri nascosti sulla sua superficie.

Lo spazzolino pulisce egregiamente le superfici dentali eccetto le superfici di contatto dei denti, chiamate superfici interprossimali. Fra un dente e l’altro bisogna utilizzare il filo interdentale.

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Come essere sicuri di aver spazzolato bene?

Innanzitutto è importante essere metodici: la ripetizione sequenziale sempre degli stessi passaggi, rende la tecnica più affidabile e controllata. E’ importante prendersi il tempo ed il luogo adatti: davanti allo specchio, scostando le guance in modo da vedere quello che si fa.
Un criterio di controllo molto semplice è quello temporale: difficilmente un tempo di spazzolamento inferiore a 3 minuti può essere sufficiente in una bocca dalla dentatura completa. A questo si aggiunge il tempo necessario al filo interdentale che è oltremodo variabile, ma tende drasticamente a ridursi con l’allenamento!
Un criterio più oggettivo è quello di usare le compresse rivelatrici di placca. Queste compresse devono essere utilizzate dopo essersi puliti i denti.Vengono masticate, ridotte ad un bolo colorato che si scioglie in bocca. Con la lingua si distribuisce il colore su tutti i denti. A questo punto bisogna sciacquarsi la bocca abbondantemente. Il colore rimarrà aderente solo alla placca dentale incollata ai denti ancora sporchi. Si procede quindi ad un’autoispezione delle zone con placca colorata che devono essere ripulite. A questo punto si è sicuri di avere ottenuto il 100% del risultato. Dopo alcune osservazioni con queste compresse rivelatrici di placca (in genere bastano 5 o 6 volte) si scoprirà che le zone non pulite sono sempre le stesse e coincidono con aree della superficie dentale che per una nostra manualità particolare abbiamo più difficoltà a pulire. Conoscendole, senza più usare le compresse,sapremo dove andare ad insistere con lo spazzolamento! E’ opportuno riverificare queste zone a rischio ogni 3-4 mesi.

Consigli per lavarsi i denti correttamente

  • Se non puoi lavare i denti dopo avere mangiato, risciacqua la bocca con l’acqua per rimuovere le particelle di cibo.
  • Se le gengive sanguinano con facilità, potresti soffrire di gengivite. In tal caso, rivolgiti a un dentista. La gengivite, infatti, non solo causa la caduta dei denti e l’alito cattivo, ma anche le infezioni alle valvole cardiache. Procurati anche uno spazzolino dalle setole morbide.
  • Non lavare i denti appena finisci di mangiare: aspetta almeno una mezzora.
  • Cerca di lavare i denti dopo avere bevuto caffè, tè e vino rosso. A lungo andare, infatti, queste bevande possono lasciare macchie permanenti sui denti.
    Spazzola più a lungo nelle zone problematiche o dove più facilmente tendi a soffrire di carie e placca.
  • Vai dal dentista ogni sei mesi/un anno per farti esaminare e sottoporti alla pulizia dei denti.
  • Ricorda di lavarli dopo la colazione e prima di andare a letto.
  • Lavati i dopo ogni pasto se possibile.
  • Non usare una quantità eccessiva di dentifricio.
  • Stai attento a non usare degli spazzolini aggressivi, perché potrebbero danneggiare le gengive e favorirne la retrazione.
  • Aspetta almeno 45 minuti dopo aver bevuto una bibita gassata o un succo di frutta, prima di spazzolarli. Queste bevande lasciano residui acidi sui denti e spazzolarli può danneggiare lo smalto.
  • Non spazzolare con troppa forza. Le gengive sono sensibilissime.
  • Non ingerire il dentifricio né il collutorio. Contengono degli agenti chimici che sono tossici se ingeriti, come l’ammoniaca e il cloruro di cetilpiridinio.
  • Se senti dolore mentre spazzoli, o noti spesso fuoriuscita di sangue dalle gengive, compra un dentifricio formulato per i denti sensibili e fatti controllare da un dentista.
  • Se ti annoi, lavati i denti mentre guardi la TV o mentre senti una canzone. Se li lavi per l’intera durata di una canzone (3 minuti circa) sarai certo di aver fatto un lavoro accurato. Attenzione però, perché se ti distrai troppo potresti lavarti male i denti.

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Come lavarsi i denti con l’apparecchio fisso

 

MEDICINA ONLINE LAVARSI I DENTI GENGIVE LINGUA LABBRA CORRETTAMENTE INCISIVI MOLARI PREMOLARI CANINI BAMBINI ADULTI DENTIFRICIO SPAZZOLARSI SPAZZOLINO MOVIMENTO COLLUTORIO FLUORO FILO INTERDENTALE BOCCA BAGNO TECNICA.jpgGli apparecchi ortodontici vengono applicati ai denti per allinearli e raddrizzarli; sono dispositivi che correggono la posizione dei denti, migliorano l’aspetto del sorriso, mantengono la bocca in buona salute e perfezionano la pronuncia, per cui vale sempre la pena indossarli. Tuttavia, se non si seguono le corrette tecniche di pulizia potrebbero svilupparsi carie, infezioni gengivali e macchie sui denti. La placca e il cibo che si accumulano sull’apparecchio devono essere rimossi costantemente. Se indossi un apparecchio, questo articolo ti insegnerà i metodi giusti per prendertene cura e avere una bocca sana.

Scegli lo spazzolino da denti

Sebbene sia adatto anche un normale spazzolino, dovresti valutare di acquistarne uno elettrico oppure a ultrasuoni, studiato specificatamente per la pulizia di chi indossa un apparecchio. Questi strumenti garantiscono un’igiene migliore e fanno risparmiare tempo. Scegli uno scovolino con la testina angolata e uno spazzolino che riesca a raggiungere i denti fra i vari elementi dell’apparecchio. Ad esempio, il produttore Oral-B mette a disposizione un sistema molto efficace di scovolini con testa triangolare sostituibile. Se hai deciso di usare uno spazzolino elettrico o a ultrasuoni, sappi che è molto difficile “manovrare” la testina in bocca quando indossi l’apparecchio. Inoltre, le setole si rovinano più in fretta, perché restano incastrate fra i fili e le staffe. Se hai optato per un normale spazzolino, le setole devono essere inclinate verso l’alto e verso il basso, per pulire accuratamente i denti fra le staffe. Ricorda che i denti hanno diverse superfici: quella esterna (vicino alle guance o alle labbra, quella interna (verso la lingua) e la corona (o superficie masticatoria che nei denti dell’arcata superiore è rivolta verso il basso, mentre in quelli dell’arcata inferiore è rivolta verso il palato). Devi pulire ogni parte, quindi procurati uno spazzolino piccolo e flessibile, che puoi muovere agilmente in bocca.

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Spazzola la parte esterna dei denti

Questa è la parte frontale, che si vede quando sorridi. Non dimenticare di rimuovere la placca che si accumula lungo la linea gengivale. Inizia dalla superficie esterna dei denti inferiori. Porta le arcate a contatto fra loro, muovi lo spazzolino avanti e indietro gradatamente su tutti i denti. Sputa, se necessario. Ora pulisci la parte esterna dei denti superiori. Mantieni sempre le arcate chiuse e spazzola i denti superiori con movimenti circolari delicati. Non tralasciare nessun dente. Se stai usando un normale spazzolino, dovrai inclinarlo verso la linea delle gengive e verso l’alto. In questo modo puoi staccare le particelle di cibo che si sono accumulate nella parte alta e bassa dell’apparecchio. Esegui dei movimenti circolari per spazzolare le staffe. Dedica 25-30 secondi a ciascuna di esse. Puoi anche usare uno scovolino per pulire la parte superiore di questi elementi. La maggior parte delle staffe ha un piccolo foro (molto difficile da vedere), quindi muovi lo scovolino all’interno di ciascuno di essi.

Spazzola la superficie interna dei denti

Muovi lo spazzolino in avanti e indietro, verso l’alto e verso il basso, infine esegui movimenti circolari per pulire tutto il lato interno di entrambe le arcate. Quando indossi l’apparecchio non dovresti avere difficoltà a spazzolare il lato interno dei denti, dato che in genere non ci sono staffe su questa superficie.

Pulisci la superficie masticatoria

Gira lo spazzolino in modo che sia perpendicolare allo spazio interdentale. Strofina le setole in avanti e indietro, oltre che con movimenti circolari. In questo modo sei sicuro di pulire ogni fessura difficile da raggiungere e che potrebbe nascondere placca e residui di cibo.

Concentrati sulle altre zone della bocca

La bocca umana è piena di germi e placca, che alimentano infiammazioni come la gengivite; per questo motivo non devi trascurare le gengive, la lingua e l’interno delle guance. Prima di spazzolare queste zone, sputa nel lavandino, se ne senti il bisogno. Prendi lo spazzolino e muovilo molto delicatamente sulle gengive inferiori e superiori. Al termine di questa operazione, gira lo strumento di 180° e ripeti il procedimento all’interno delle guance. Questa zona è difficile da spazzolare, quindi puoi aiutarti con l’altra mano; al termine sputa nel lavandino. Gira lo spazzolino verso il basso, spazzola le gengive e il tessuto morbido su cui si appoggia la lingua; pulisci sotto la lingua e poi il palato. Infine, tira fuori la lingua e spazzolala. Ricorda di espirare dalla bocca, altrimenti avrai i conati di vomito. Sputa e risciacqua sia la bocca sia lo spazzolino.

Controlla i denti

Osserva se sono puliti; nel caso notassi delle tracce di placca o cibo, prendi nuovamente lo spazzolino risciacquato ed elimina ogni residuo. Se hai la sensazione che sia rimasto qualche residuo fra i denti, spazzola quella zona (nel modo che preferisci) per sbarazzarti di ciò che hai dimenticato.

Risciacqua la bocca

Prima di spazzolare i denti, vale la pena prendere un sorso di acqua per un rapido risciacquo. Alla fine, sputa e ripeti l’operazione; in questo modo elimini alcune particelle di cibo. Una volta terminato di usare lo spazzolino, dovrai risciacquare di nuovo con l’acqua. Quando sostituisci i tiranti dell’apparecchio, il dolore che provi può essere alleviato con dell’acqua calda, che ammorbidisce anche le setole dello spazzolino.

Passa il filo interdentale

Questa operazione può sembrarti molto complicata a causa della presenza dell’apparecchio. Per questa ragione, dovresti considerare i bastoncini con forcella tendifilo oppure l’idropulsore. Questi strumenti per la pulizia interdentale sono molto più rapidi e semplici da usare rispetto al classico filo, inoltre puoi comprarli nella maggior parte dei supermercati. Prendi un lungo segmento di filo interdentale, avvolgilo attorno al dito e infilalo in ciascuna fessura fra un dente e l’altro. Piega il filo attorno a ogni dente, invece di farlo scorrere in linea retta: in questa maniera puoi rimuovere la placca che si è accumulata alla base del dente stesso. Se stai utilizzando i tiranti di rifinitura, potrebbe essere quasi impossibile riuscire a infilare il filo interdentale sotto di essi o sotto un doppio cavo di metallo. Per questo motivo, limitati a spingere il filo verso il basso nello spazio interdentale, come descritto in precedenza. Se invece non hai i tiranti di rifinitura, è consigliabile far passare il filo interdentale sotto i cavi, perché è il modo più sicuro per pulire i denti ed evitare la gengivite. Valuta di usare un idropulsore, uno strumento elettrico che emette un getto d’acqua e si rivela molto efficace per coloro che indossano un apparecchio ortodontico. La sua funzione è simile a quella del filo ed elimina placca e residui dalle fessure che lo spazzolino non è in grado di raggiungere.

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Usa un collutorio

Dopo avere usato il filo interdentale, metti in bocca un sorso di collutorio pari a un tappo (o la quantità indicata sulla confezione) e risciacqua il cavo orale per almeno 30 secondi. Scegli un prodotto specifico per sbarazzarti dell’infiammazione gengivale. I collutori al fluoro sono altrettanto efficaci. Riescono, infatti, a pulire zone che lo spazzolino non è in grado di raggiungere e proteggono i denti dalla carie. Sputa il collutorio e fai un rapido risciacquo con acqua calda.

Fai dei gargarismi con acqua salata due volte al giorno

Dovresti procedere a questa operazione al mattino e alla sera. Se hai delle lesioni all’interno della bocca, l’acqua salata potrebbe causare una leggera sensazione di bruciore, ma è in grado di prevenire la gengivite.

Risciacqua lo spazzolino prima e dopo aver lavato i denti

L’ultima cosa che desideri è quella di “alimentare” l’infiammazione gengivale con i batteri e i residui di cibo rimasti fra le setole. Risciacqua sempre lo spazzolino con acqua molto calda e fai scorrere un dito sulle setole per eliminare i frammenti di alimenti che puoi aver dimenticato l’ultima volta. Per uccidere una quantità maggiore di germi, immergi lo spazzolino in acqua ossigenata.

Sostituisci regolarmente lo spazzolino

Dovresti cambiarlo ogni tre mesi o anche più spesso, nel caso le setole si usurassero. Quando appaiono sfilacciate, non sono in grado di pulire adeguatamente i denti. Se hai uno scovolino, dovrai sostituirne spesso la testina. Se l’ortodontista non ti fornisce dei ricambi, sappi che puoi acquistarli al supermercati e in farmacia. Vale la pena portarne sempre uno con te.

Presta attenzione a quello che mangi

Il modo migliore per proteggere i denti è quello di evitare gli alimenti che li danneggiano insieme all’apparecchio. Non mangiare cibi duri o difficili da masticare, come mele, toffee, caramelle, mais (sgranocchiando la pannocchia), pretzel duri, popcorn, frutta secca, carote o bagel. Non mangiare il ghiaccio o le gomme da masticare. Riduci o evita completamente gli zuccheri. Le bibite e gli alimenti zuccherini corrodono i denti e causano la formazione della placca, che a sua volta scatena la gengivite.

Segui una dieta equilibrata

Le vitamine e i minerali che puoi ottenere da un’alimentazione sana, composta da fibre, proteine, grassi sani e qualche carboidrato, ti permettono di combattere e tenere a bada l’infiammazione gengivale. Una dieta sana ti permette di restare in buona salute, un aspetto altrettanto importante. Cerca di consumare cibi nutrienti, ricchi di fibre, come i lamponi, i cereali integrali, le verdure a foglia verde, la zucca e i frutti morbidi.

Pulisci i denti dopo ogni pasto

Potrebbe sembrarti una scocciatura, ma è un dettaglio cruciale! La gengivite è in grado di svilupparsi in 48 ore a causa di una scarsa igiene (mancato uso di spazzolino e filo interdentale) oppure per una tecnica di pulizia scorretta. Se non lavi i denti dopo aver mangiato, potresti ritrovarti con delle macchie sullo smalto quando verrà tolto l’apparecchio.

Sottoponiti a regolari pulizie presso il dentista o l’ortodontista

Dovresti andare dal dentista almeno una volta all’anno per una visita di controllo e una pulizia; se in passato hai avuto problemi, come sanguinamento e infiammazione gengivali, dovresti recarti dal medico anche più spesso. Se puoi, fissa un appuntamento dopo ogni serraggio dell’apparecchio. È molto probabile che verrai sottoposto una pulizia con idropulsore, perché l’igienista dentale potrebbe avere qualche difficoltà a muovere gli strumenti attorno all’apparecchio. Per i pazienti con gengivite, è importante che il personale medico usi l’acqua al posto dell’ablatore. Chiedi al tuo dentista di usare questa durante la procedura di pulizia.

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Quale spazzolino usare per lavarsi i denti?

MEDICINA ONLINE LAVARSI I DENTI GENGIVE LINGUA LABBRA CORRETTAMENTE INCISIVI MOLARI PREMOLARI CANINI BAMBINI ADULTI DENTIFRICIO SPAZZOLARSI SPAZZOLINO MOVIMENTO COLLUTORIO FLUORO FILO INIl lavarsi i denti correttamente comincia nel momento in cui acquistiamo lo spazzolino. Come scegliere quello giusto per noi? Cominciamo dalle basi: compra uno spazzolino di qualità e non quello più economico. A meno che non soffriate di particolari patologie di gengive e denti, lo spazzolino ideale ha setole in nylon di durezza media. Esse sono molto efficaci nel rimuovere la placca e i residui di cibo dai denti senza irritare le gengive o erodere lo smalto, come invece succede con le setole dure.
Lo spazzolino deve essere anche comodo da impugnare ed avere una testina abbastanza piccola per poter raggiungere tutti i denti, soprattutto quelli posteriori. Se hai difficoltà a fare entrare il tuo spazzolino in bocca, è probabilmente troppo grande per te.
Gli spazzolini elettrici sono un’ottima alternativa, se sei pigro e pensi in questo modo di essere più meticoloso nella pulizia. Tuttavia, anche uno spazzolino manuale può fare un lavoro preciso: è tutta una questione di tecnica.
Dovresti evitare assolutamente gli spazzolini con setole “naturali” di origine animale, perché possono essere ricettacolo di batteri. Scegli infine uno spazzolino dotato di puliscilingua, utile per lavare anche la lingue e non solo i denti.

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Ogni quanto cambiare lo spazzolino da denti?

MEDICINA ONLINE LAVARSI I DENTI GENGIVE LINGUA LABBRA CORRETTAMENTE INCISIVI MOLARI PREMOLARI CANINI BAMBINI ADULTI DENTIFRICIO SPAZZOLARSI SPAZZOLINO MOVIMENTO COLLUTORIO FLUORO FILO INNon ti laverai mai i denti correttamente, se usi un dentifricio consumato! Cambiare lo spazzolino regolarmente è la prima regola per mantenere denti, lingua e bocca in salute. Le setole del tuo spazzolino, infatti, si consumano, perdendo flessibilità ed efficacia. Ogni quanto cambiarlo? Questo ovviamente dipende da molti fattori, come la qualità dello spazzolino, il tipo di setole, quante volte viene usato e come viene usato.

Una regola che generalmente vale per un uso medio (circa 3 volte al giorno) è quella di comprarne uno nuovo ogni 3/4 mesi, o comunque non appena le setole perdono la forma originale e non funzionano più come prima. Ispezionarlo a occhio è più importante piuttosto che attenersi metodicamente alla tempistica suggerita: se il vostro spazzolino è molto consumato già dopo due mesi di utilizzo, non dovete aspettare un mese per cambiarlo.

Consigli:

  • al giorno d’oggi puoi anche acquistare degli spazzolini che cambiano colore quando arriva il momento di cambiarli;
  • le ricerche dimostrano che tra le setole e il manico si annidano migliaia di microbi, che potrebbero causare infezioni: per evitarlo il più possibile, risciacqua sempre il tuo spazzolino dopo l’utilizzo e conservalo in posizione verticale e scoperto, affinché possa asciugarsi velocemente (in caso contrario favorirai la proliferazione batterica);
  • compra sempre spazzolini di qualità: dureranno più a lungo!

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato, testato ripetutamente ed usato dal nostro Staff di esperti:

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Come lavare i denti ai bambini in modo facile e corretto

MEDICINA ONLINE COME QUANDO INIZIARE LAVARE DENTI BOCCA BAMBINI NEONATI ETA ANNO LINGUA CONSIGLI AIUTO.jpgLa comparsa dei primi dentini porta tanti genitori a chiedersi come fare per garantire una corretta igiene orale per limitare il rischio che in futuro il bimbo soffra di problemi ai denti. Ma quando iniziare a lavare i denti ai bambini? Si deve prestare attenzione all’igiene dei denti a partire dalla comparsa già del primo dentino. Inizialmente basterà utilizzare una garza in cotone imbevuta d’ acqua e passarla sui denti (o sul dente!), sulle gengive e anche sulla lingua. Non solo, è molto importante curare l’igiene orale del bebè fin dalla nascita: in seguito alla poppata, infatti, è possibile che rimangano nella bocca del bambino residui di latte che si depositano sui denti rimanendovi anche per un lungo periodo (pensiamo al riposo notturno) e questo può provocare la cosiddetta “carie da biberon” che attacca i dentini frontali superiori ed inferiori. Per scongiurare il rischio di carie in età così precoce è necessario tenere pulita la bocca del bimbo aiutandosi con una garza umida.

Con la comparsa dei primi dentini la pulizia deve essere ancora più accurata. Molte mamme sono portate erroneamente a credere che la cura dei denti da latte, che sono destinati a cadere, non sia poi così importante. In realtà un’adeguata cura di questi denti contribuisce allo sviluppo corretto delle arcate dentarie e dei denti permanenti che possono trovare così il necessario spazio per la loro collocazione naturale. La parola d’ordine è, dunque, “igiene”. L’uso della garza umida per pulire la bocca e i dentini è in genere sufficiente fino ai 12 mesi; da quest’età si può cominciare ad usare uno spazzolino bagnato con le setole morbide. Ad ogni modo con la comparsa dei primi dentini è importante curare le abitudini alimentari. Ecco alcuni necessari accorgimenti:

  • evitare che il bambino si addormenti con biberon contenenti liquidi zuccherati (soprattutto succhi di frutta ma anche latte) che possono fermentare;
  • eliminare l’uso del biberon dopo i 14 mesi;
  • non utilizzare succhiotti intrisi nello zucchero o nel miele;
  • tenere sotto controllo l’introduzione di zuccheri: è preferibile che il bambino mangi dolci durante i pranzi principali, quando il flusso salivare è maggiore, evitandoli negli intervalli, quando più facilmente si formano gli acidi che favoriscono l’insorgenza della carie

Dopo ogni pasto o poppata, in particolare quella serale, è bene spazzolare i denti con uno spazzolino adatto che oltre alla giusta dimensione, sia anche colorato e divertente in modo da avvicinare con più facilità il bambino verso il suo uso. In commercio, vi sono spazzolini adatti ai bambini a seconda dell’età, con un’impugnatura comoda. Si passerà ad usare anche il dentifricio solo quando il bambino avrà imparato a non ingoiarlo. Infatti, sebbene alcune marche note di dentifrici pubblicizzino i propri prodotti affermando che non contengono sostanze tossiche, l’eventualità che il bimbo ingoi delle piccole quantità di dentifricio potrebbe costituire un potenziale rischio per la salute del piccolo. Non dimentichiamo infatti che alcuni autorevoli studi mettono in guardia sui tanto decantati effetti benefici di alcune delle sostanze presenti nei dentifrici, prima fra tutte il fluoro che può risultare tossico per l’organismo.

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Come abituare il bambino a lavarsi i denti

È importante non forzare il bambino ad usare lo spazzolino, piuttosto bisognerebbe fare in modo che il momento del lavarsi i denti, approfittando anche del contatto con l’acqua che è generalmente molto gradito ai bambini, si trasformi in un gioco e in seguito in una consolidata e piacevole abitudine. A questo scopo è utile avvicinare gradualmente il bimbo all’evento, facendogli vedere come si fa a lavarsi i denti e spiegandogli che presto potrà farlo anche lui  “da solo” come fanno mamma e papà!

Il bimbo inizierà ad incuriosirsi, e così comincerà a prendere confidenza con lo spazzolino.

Come prevenire la carie nei bambini piccoli

È molto importante che anche i bimbi più pigri vengano gradualmente educati alla sana abitudine di lavarsi i denti ogni volta che assumono cibi o bevande zuccherate. Infatti, il contatto prolungato dei dentini o delle gengive con liquidi contenenti zucchero, come il latte, gli alimenti in polvere e i succhi di frutta, può causare l’insorgere della carie. È soprattutto prima del riposo notturno, quindi, che è bene evitare che il bambino assuma questi alimenti perché lo zucchero si deposita sui denti anche grazie alla minore quantità del flusso salivare e vi rimane per molte ore; tutto ciò aumenta le probabilità che si formi la carie che in genere attacca prima i denti frontali superiori e poi quelli inferiori.

Per questo motivo è assolutamente da evitare che il bimbo si addormenti con il biberon di latte o succo di frutta; se il piccolo non riesce ad addormentarsi senza ciucciare qualcosa si può proporgli un biberon di acqua o il succhiotto. Se il bimbo è ancora allattato al seno è importante pulirgli i denti e le gengive dopo ogni poppata con un panno pulito o una garza umida. È molto importante comunque che i genitori controllino periodicamente i dentini del piccolo, verificando l’assenza di macchioline nere o puntini che potrebbero indicare la presenza di carie.

I migliori prodotti per l’igiene orale di adulti e bambini

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato, testato ripetutamente ed usato dal nostro Staff di esperti:

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