Si, è possibile vivere senza intestino, anche se sono necessarie alcune accortezze. Cominciamo col parlare del motivo per cui una persona si ritrova privata del proprio intestino: la colectomia.
Archivi tag: chirurgia
Si può vivere senza fegato, con metà fegato o con fegato malato?
Il fegato è una ghiandola extramurale anficrina (a secrezione endocrina ed esocrina) annessa all’apparato digerente dalla particolare forma a cuneo, forma letteralmente modellata dai numerosi rapporti che sviluppa con gli organi ed i muscoli adiacenti. E’ situato al di sotto del diaframma, sul lato destro e svolge numerose funzioni Continua a leggere
Correzione chirurgica di seno asimmetrico [VIDEO]
In questo video è possibile osservare la tecnica chirurgica che ha permesso di correggere la malformazione di un seno che determinava una importante asimmetria tra le due salienze mammarie.
Attenzione: il video presenta delle immagini dell’operazione chirurgica, non adatte ad un pubblico facilmente impressionabile
Il video può essere visionato seguendo QUESTO LINK
Leggi anche:
- Quando una mammella non si sviluppa: la Sindrome di Poland
- E’ normale avere un seno asimmetrico? Esistono rimedi?
- E’ normale avere un seno più grande dell’altro? Rimedi?
- La donna con un enorme seno sulla schiena
- Capezzolo retratto (introflesso): cause, cancro al seno e trattamenti
- Visita ginecologica: come avviene, mestruazioni, preparazione, quando si fa
- Visita ginecologica completa [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
- Visita ginecologica completa [2° VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
- Ispezione del seno durante visita senologica [VIDEO]
- Ecografia del seno [VIDEO]
- Come avviene l’eiaculazione maschile [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
- Sesso: il sexy robot femminile e quello maschile con pene “bionico” [VIDEO]
- Parto naturale: il momento della fuoriuscita del bambino [VIDEO]
- Contrazioni vaginali durante l’orgasmo femminile [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
- Esame vaginale e rettale femminile [VIDEO]
- Visita ginecologica: ispezione dei genitali femminili
- Visita senologica e palpazione della mammella femminile [VIDEO]
- Visita andrologica completa di pene e testicoli [VIDEO]
- Esplorazione rettale digitale della prostata [VIDEO]
- Erezione di clitoride [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
- Erezione clitoride: come funziona [IMMAGINI]
- Erezione di pene con protesi peniena [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
- Autopalpazione della mammella: come farla nel modo giusto [VIDEO]
- Come si fa a capire se una ragazza è vergine o no?
- Come si fa a capire se un ragazzo è vergine o no? E come si comporta?
- Differenza tra clitoride e punto G
- Il punto G esiste davvero o non esiste? Lo hanno tutte le donne?
- Come si chiama il punto G in inglese, francese, spagnolo e tedesco?
- La ragazza fruttariana che beve la sua urina
- Quanto è lungo il clitoride più grande del mondo?
- Qual è la lunghezza media di clitoride e glande clitorideo?
- Punto G femminile: trovarlo e stimolarlo [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
- Perché i calci e gli urti sui testicoli fanno così male?
- Perché lo scroto che contiene i testicoli è così rugoso?
- Quanto a lungo può durare una erezione del pene?
- Non riesco a trovare il punto G: come fare?
- Come distinguere un vero orgasmo femminile da uno “finto”
- Dieci ragazze raccontano le loro tecniche di masturbazione
- Sintomi di eccitazione sessuale femminile e maschile
- Clitoride: dove si trova e come stimolarlo per provare piacere
- Quanto deve durare un rapporto sessuale prima che si parli di eiaculazione precoce?
- Esercizi di Kegel: allena il tuo muscolo pubococcigeo per aumentare la potenza sessuale e contrastare l’eiaculazione precoce
- Come smettere di masturbarsi e di guardare porno online
- Vagina: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Differenza tra vagina e vulva
- Utero: anatomia, funzioni, patologie e sintomi in sintesi
- Apparato genitale femminile: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- La vagina è uguale in tutte le donne?
- Quanto è profonda una vagina?
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Polidattilia: cause, ereditarietà, sindromica e chirurgia
La polidattilia (anche chiamata iperdattilia) è un’anomalia genetica caratterizzata da dita in soprannumero nelle mani o nei piedi. Rispetto alla normale conformazione possono essere presenti uno, due o anche più dita per ogni estremità. La polidattilia è un carattere a trasmissione autosomica dominante, a penetranza incompleta (cioè non tutti i portatori del gene alterato esprimono questa malattia) e con un genotipo che non sempre corrisponde a medesimo fenotipo (due persone con identica genetica, possono sviluppare una malformazione diversa). La polidattilia può presentarsi da sola, senza altre patologie o malformazioni concomitanti (“polidattilia NON sindromica“), o più spesso come una delle caratteristiche di una data sindrome ed in questo caso prende il nome di “polidattilia sindromica“. La polidattilia può associarsi anche ad altri difetti malformativi della mano, ad esempio la signora nella foto in alto ha – nella mano sinistra – un dito in soprannumero fuso con il pollice, malformazione chiamata sindattilia.
Caratteristiche del dito in soprannumero
Il dito soprannumerario è solitamente un piccolo pezzo di tessuto molle; occasionalmente contiene ossa prive di giunture. Spesso è non funzionante, mentre è raro che sia completo e funzionante. La polidattilia può essere di tre tipi principali:
- polidattilia postassiale: il dito supplementare è presente nel lato della mano dal lato del mignolo (più frequente);
- polidattilia preassiale: il dito supplementare è presente nel lato della mano dal lato del pollice (meno frequente);
- polidattilia centrale: il dito supplementare è presente tra le dita centrali (indice, medio, anulare) della mano (più raro).
Diagnosi della polidattilia
La diagnosi della polidattilia è clinica, ma si avvale anche di esami di diagnostica per immagini, tipicamente una radiografia della mano. Di solito, ai portatori di questa malattia viene richiesto anche un test genetico per verificare possibili anomalie genetiche. Grazie al test, i medici sono in grado di valutare se la patologia è sindromica oppure no.
Malformazioni sindromiche della mano
Le malformazioni congenite della mano su base genetica vengono classificate in 3 gruppi che includono difetti in riduzione, difetti della differenziazione e difetti in eccesso (polidattilie). Un esempio di difetto in riduzione (dita in numero minore) è la sindrome di Holt-Oram la quale è una condizione a trasmissione dominante caratterizzata da anomalie del pollice, che può essere ipoplastico, assente o trifalangeo, e difetti cardiaci. Il gene responsabile di questa condizione è TBX5, che appartiene ad una famiglia di geni che codificano fattori di trascrizione. Appartengono ai difetti della differenziazione le brachidattilie e le sindattilie. Le sindattilie non sindromiche sono di 5 tipi, tutti a trasmissione autosomica dominante. La sindattilia tipo 2 conosciuta anche come sinpolidattilia interessa il 3° e 4° dito, e si associa a polidattilia del 4° dito. Si tratta quindi di una forma mista dovuta a mutazione del gene HOXD13.
Leggi anche:
- Aracnodattilia, segno del pollice e del polso, Sindrome di Marfan e di Beals
- Ectrodattilia: cause, cure ed immagini
- Sindrome di Beals e padiglione auricolare “accartocciato”: sintomi e cure
- Brachidattilia a mano o piede: trasmissione ereditaria e cura
- Differenza tra polidattilia, sindattilia, ectrodattilia, oligodattilia e aracnodattilia
Polidattilie sindromiche e terapie
L’esatto meccanismo molecolare responsabile delle polidattilie non è stato completamente chiarito. Tuttavia esse sono state associate a 39 mutazioni genetiche. Un esempio è dato dalla polidattilia pre-assiale tipo IV causata da mutazioni del gene GLI3. In caso di polidattilia sindromica, oltre al dito soprannumerario, sono presenti nel paziente una serie di altri sintomi di varia natura, spesso altre marformazioni osteo-articolari.
Trattamento della polidattilia
Riguardo al trattamento, la nascita di un bambino con un difetto congenito degli arti impone un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali al fine di ottenere i migliori risultati. Quando il difetto è isolato oppure fa parte di un quadro sindromico che non è letale, accanto alla valutazione del neonatologo e del genetista clinico che concorrono a formulare una diagnosi, è necessario l’intervento di altri specialisti come il chirurgo plastico, l’ortopedico, il fisiatra e altri a seconda del quadro malformativo osservato.
Polidattilia: quando fare l’interento chirurgico?
Fino ad alcuni anni fa si interveniva dopo il secondo anno di vita, ma oggi, grazie all’avanzamento delle tecniche chirurgiche, si preferisce effettuare l’intervento fra i 6 e 18 mesi di età.
Leggi anche:
- Dita ippocratiche congenite e secondarie: cause, sintomi e terapie
- Quante ossa ci sono nella mano e come si chiamano?
- Sindrome di Marfan: trasmissione, sintomi e frequenza
- Le malattie genetiche più diffuse al mondo
- Donne nate senza vagina: è la sindrome di Rokitansky-Kuster-Hauser
- Sindrome di Klinefelter: cariotipo, cause, sintomi e cura
- Microtia ed anotia: la malformazione congenita dell’orecchio
- Palatoschisi: cause, problemi derivanti e cure
- Labbro leporino (cheiloschisi): tipi, cause, problematiche e cure
- Arinia: la mancanza congenita del naso
- Sindrome di Turner: cariotipo, cause, sintomi e segni caratteristici
- Sindrome di Down: cause, sintomi in gravidanza e nei neonati
- Atrofia muscolare progressiva: cause, sintomi, cura, aspettativa di vita
- Differenze tra sclerosi laterale amiotrofica e sclerosi multipla
- Morbo di Parkinson: cause, sintomi, decorso, terapie
- Morbo di Alzheimer: cause, sintomi, decorso, terapie
- Demenza senile: cause, sintomi, decorso e cure
- Sindrome del cuore infranto: il falso infarto di chi ha il “cuore spezzato”
- Sindrome di Cornelia de Lange: avere l’aspetto di un bambino per tutta la vita
- Sindrome di Wolff-Parkinson-White: cos’è, cosa fare, come si cura
- Quando il paziente deceduto “resuscita”: la Sindrome di Lazzaro
- La sindrome che fa crescere il pene alle bambine di 12 anni
- Fibrosi cistica polmonare: cos’è, sintomi in neonati e bambini, cure
- La Sindrome da abbandono: cos’è e come si supera
- Malattia di Huntington: cos’è, ereditarietà, come si trasmette, età di insorgenza
- Anemia falciforme: cosa significa, cause, sintomi e cure
- Differenze tra la distrofia muscolare di Duchenne e di Becker
- Talassemia: cos’è, sintomi, cure, differenti tipi ed alimentazione
- Celiachia: cos’è il glutine, in quali alimenti è contenuto ed in quali no?
- Sindrome di Noonan: cause, sintomi nel neonato, aspettative di vita
- Sindrome di Bloom: cause, sintomi, diagnosi e terapia
- Insensibilità congenita al dolore: la strana malattia che non ti fa sentire nessun dolore
- Cos’è un cromosoma ed a che serve?
- Differenza tra gene e allele
- Quanti cromosomi hanno esseri umani, scimmie, cani, gatti e topi?
- Quanti cromosomi ha chi è affetto da Sindrome di Down?
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
In quale giorno è meglio operarsi per avere più possibilità di non morire?
Andare “sotto i ferri” non è mai piacevole, anche quando i medici rassicurano il paziente: purtroppo anche l’operazione di routine più facile del mondo può non andare nel migliore dei modi. Ma esiste un giorno della settimana dove è più facile che le cose vadano “per il verso giusto”?
I tre giorni “d’oro”
La risposta potrebbe essere SI, leggendo le conclusioni di uno studio pubblicato sul British Journal of Surgery, in cui tre chirurghi svedesi hanno indagato gli esiti delle procedure operatorie a cui sono stati sottoposti oltre 228 mila pazienti tra il 1997 e il 2014 per rimuovere un tumore da un organo del tratto digerente: esofago, stomaco, intestino, pancreas, fegato e vie biliari. Prendendo in esame il giorno della settimana in cui era stato effettuato l’intervento ed i tassi di sopravvivenza, gli autori della ricerca hanno osservato che le migliori possibilità di sopravvivenza sono maggiori per quei pazienti operati nei primi tre giorni della settimana: lunedì, martedì e mercoledì.
E da giovedì alla domenica?
Le possibilità di sopravvivenza calano da giovedì in poi. Ma per quale motivo accade ciò? I ricercatori un’ipotesi rispetto a quanto visto l’hanno formulata, nelle conclusioni del lavoro: l’aumento del rischio potrebbe essere una conseguenza dello stress e della fatica a cui i chirurghi sono sottoposti durante la settimana, che li vede sempre più stanchi a mano che la settimana avanza, fatto che viene aggravato dal dato che spesso nel weekend lavorano, nello staff, dei soggetti con meno esperienza e meno motivati.
Leggi anche:
- Un’ora, una sola ora, può cambiare tutto, per sempre
- Voglio morire: ecco i consigli per convincerti a non suicidarti
- Anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio: risvegliarsi durante una operazione chirurgica ma non poter parlare né muoversi
- Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto
- Tagliando nervo lesionato i pazienti muovono l’arto paralizzato
- Chirurgia robotica cardiaca e toracica: primo intervento in Italia
- Tumore al cervello: operato mentre suona la chitarra e canta Yesterday
- Differenza tra emiplegia, emiparesi, diplegia, paraplegia, tetraplegia
- Emiparesi destra, sinistra, facciale e neonatale: cause, sintomi e cure
- In ospedale con tatuaggio “non rianimare”: i medici rispettano la scelta
- E’ possibile il “trapianto di testa”?
- Trapianto di faccia: i casi più famosi al mondo
- E’ italiano il primo trapianto di bacino al mondo: salva un diciottenne colpito da tumore alle ossa inoperabile
- Primo trapianto di testa umana al mondo eseguito con successo
- E’ italiano il primo trapianto di mano bionica al mondo
- Ricostruire un cuore con la stampante 3D per un futuro senza infarto del miocardio
- Sfigurata dalla neurofibromatosi, dopo il trapianto di faccia ha un volto nuovo
- Primo trapianto di cuore da donatore cadavere in Europa
- Morta a 49 anni la prima donna ad aver subito il trapianto di faccia
- La chirurgia regala un volto nuovo alla ragazza sfigurata usando la pelle del suo seno
- Costruisci i tuoi organi con la stampante 3D
- Il «mini-rene» costruito in laboratorio grazie alle staminali
- Bimba nata con organi fuori dal corpo, glieli avvolgono con una pellicola
- Ollie, il “bambino Pinocchio” nato con il cervello nel naso
- Chirurgo va in sciopero durante l’operazione e abbandona il paziente con l’addome aperto
- A Roma separate gemelle siamesi unite per addome e torace
- Roma, separate gemelle siamesi con midollo spinale ed ano in comune
- Gemelli siamesi: italiani, i più longevi al mondo, quelli divisi
- Paraplegia: etimologia, significato, sintomi, cura e riabilitazione
- Tetraplegia: significato, cause, cure e riabilitazione
- Differenza tra paraplegico e tetraplegico
- Diplegia: definizione, cause e sintomi
- Differenza emiparesi, diparesi, tetraparesi, monoparesi, triparesi
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Prima mano bionica con senso tattile impiantata su una italiana
Fa ben sperare tutti quelli che sono nelle sue condizioni, la storia di Almerina Mascarello, la 55enne in foto, la prima persona italiana a cui è stata impiantata una mano bionica, la sinistra. L’intervento, necessario per sostituire l’estremità persa a seguito di un incidente stradale, è stato effettuato nel giugno del 2016. Ma la notizia è filtrata soltanto nelle ultime ore.
Mano bionica: l’elettronica è tutta in uno zaino
Trova dunque riscontri anche sull’uomo la possibilità di impiantare la mano bionica che percepisce il contatto con gli oggetti. Il dispositivo, realizzato a Pisa dal gruppo coordinato da Silvestro Micera, responsabile del laboratorio di ricerca di ingegneria neurale traslazionale, in collaborazione con il Politecnico di Losanna, è in grado di imitare perfettamente in dimensioni e peso la mano naturale e percepisce consistenza, forma e durezza degli oggetti manipolati. Il primo utilizzo risale al 2014, quando la protesi fu impiantata su un uomo danese di 36 anni, che aveva perso la propria mano sinistra a causa dello scoppio a Capodanno di un petardo. Fu quello il primo caso di una persona amputata capace di percepire superfici lisce o rugose in tempo reale, con un dito artificiale connesso a elettrodi inseriti in maniera chirurgica nei nervi del braccio. Con la protesi, però, il paziente non poté lasciare il laboratorio: le dimensioni erano troppo grandi per essere compatibili con la vita quotidiana al di fuori di una struttura di ricerca. Ecco perché quella impiantata alla signora Mascarello è «una versione migliorata di quella impiantata tre anni fa», afferma Micera.
La paziente è uscita dall’ospedale con la mano hi-tech perché, rispetto al caso precedente, ora tutta l’elettronica necessaria è racchiusa in uno zainetto, all’interno del quale «vengono registrati i movimenti dei muscoli e tradotti in segnali elettrici, da cui giungono poi i comandi per la mano. Un altro sistema trasforma invece l’informazione registrata dai sensori della mano in segnali da inviare ai nervi e quindi in informazioni sensoriali». L’obiettivo ultimo è rendere questa tecnologia utilizzabile clinicamente. «Lo zainetto è stato uno step intermedio e il prossimo passo è miniaturizzare l’elettronica», dice l’esperto.
Leggi anche:
- Primo trapianto di testa umana al mondo eseguito con successo
- E’ italiano il primo trapianto di mano bionica al mondo
- Ricostruire un cuore con la stampante 3D per un futuro senza infarto del miocardio
- Sfigurata dalla neurofibromatosi, dopo il trapianto di faccia ha un volto nuovo
La testimonianza della paziente
Trattandosi di un prototipo, la mano bionica è stata per ora rimossa dal corpo della signora Mascarello. L’impianto del modello definitivo è previsto per maggio. «Soltanto allora potrò dire che la mia vita è cambiata completamente», ha spiegato la paziente all’Ansa. Ma i progressi registrati negli ultimi tre anni, tanto nella messa a punto di dispositivi efficienti quanto nella loro ridotta dimensione, sono sotto gli occhi di tutti. Nei test la paziente – che era bendata – è stata in grado di dire se l’oggetto che stava raccogliendo fosse duro o morbido.
«La sensazione è stata spontanea, come se avessi avuto la mia mano vera – ha raccontato la donna -. Mi sono riscoperta in grado di fare cose che prima erano difficili, come vestirsi e indossare le scarpe. Gesti che non cambiano la vita, ma che aiutano a sentirsi normali». Una protesi robotica più efficiente della mano umana è ancora molto lontana, ma secondo Paolo Rossini, direttore della clinica neurologica al policlinico Gemelli di Roma, «arrivando a controllare una protesi robotica con il proprio cervello, si potrà pensare di crearne una che consenta movimenti più complessi di una mano con cinque dita».
Leggi anche:
- Tagliando nervo lesionato i pazienti muovono l’arto paralizzato
- Chirurgia robotica cardiaca e toracica: primo intervento in Italia
- Tumore al cervello: operato mentre suona la chitarra e canta Yesterday
- Differenza tra emiplegia, emiparesi, diplegia, paraplegia, tetraplegia
- Emiparesi destra, sinistra, facciale e neonatale: cause, sintomi e cure
- In ospedale con tatuaggio “non rianimare”: i medici rispettano la scelta
- E’ possibile il “trapianto di testa”?
- Trapianto di faccia: i casi più famosi al mondo
- E’ italiano il primo trapianto di bacino al mondo: salva un diciottenne colpito da tumore alle ossa inoperabile
- Primo trapianto di cuore da donatore cadavere in Europa
- Morta a 49 anni la prima donna ad aver subito il trapianto di faccia
- La chirurgia regala un volto nuovo alla ragazza sfigurata usando la pelle del suo seno
- Costruisci i tuoi organi con la stampante 3D
- Il «mini-rene» costruito in laboratorio grazie alle staminali
- Bimba nata con organi fuori dal corpo, glieli avvolgono con una pellicola
- Ollie, il “bambino Pinocchio” nato con il cervello nel naso
- Chirurgo va in sciopero durante l’operazione e abbandona il paziente con l’addome aperto
- A Roma separate gemelle siamesi unite per addome e torace
- Roma, separate gemelle siamesi con midollo spinale ed ano in comune
- Gemelli siamesi: italiani, i più longevi al mondo, quelli divisi
- Paraplegia: etimologia, significato, sintomi, cura e riabilitazione
- Tetraplegia: significato, cause, cure e riabilitazione
- Differenza tra paraplegico e tetraplegico
- Diplegia: definizione, cause e sintomi
- Differenza emiparesi, diparesi, tetraparesi, monoparesi, triparesi
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Differenza tra TURV, TURB, TURBT e TURBC
Con “Resezione Vescicale TransUretrale” (o “TURV”) in medicina si intende un intervento chirurgico endoscopico eseguito solitamente dopo la diagnosi di un tumore della vescica. Prevede l’utilizzo di uno strumento endoscopico inserito nella vescica attraverso il meato uretrale (l’apertura dell’uretra, attraverso cui l’urina fuoriesce) e pertanto non comporta alcuna incisione cutanea. Questo intervento viene spesso chiamato anche con altri acronimi, che purtroppo spesso tendono a confondere il paziente:
- TURB (“trans-urethral resection of bladder) cioè resezione transuretrale della vescica;
- TURBT (“trans-urethral resection of bladder tumor”) cioè resezione transuretrale del tumore della vescica;
- TURBC (“trans-urethral resection of bladder cancer”) cioè resezione transuretrale del cancro vescicale.
Non fatevi ingannare dalla diversa terminologia: tutti quelli elencati sono sinonimi ed indicano lo stesso intervento endoscopico sulla vescica.
Attenzione però al “TURP” che invece indica un intervento diverso: non alla vescica bensì alla prostata.
Leggi anche:
- Scura o chiara, liquida o schiumosa: la tua urina rivela la tua salute
- Uroflussometria: indicazioni, preparazione, come si esegue
- Tumore alla vescica: terapie, asportazione, si può guarire?
- Video di una cistoscopia maschile
- Video di una cistoscopia femminile
- Differenza tra cistoscopia e cistografia: vantaggi e svantaggi
- Resezione vescicale transuretrale (TURB): quando si fa ed effetti collaterali
- Vescica: dove si trova, anatomia, funzioni e patologie frequenti in sintesi
- Rene: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Differenze tra apparato urinario maschile e femminile
- Uretra maschile e femminile: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Azotemia (Urea) alta o bassa: valori, cause, sintomi e cosa fare
- Esame delle urine completo con urinocoltura: come fare e capire i risultati
- Urodinamica: cos’è, a che serve e come funziona
- Minzione: come funziona l’emissione di urina e come si controlla
- Ecografia prostatica transrettale: come si svolge, è dolorosa, a che serve?
- PSA totale e free alto: capire i risultati dell’esame e rischio di tumore alla prostata
- Esplorazione rettale digitale della prostata: fa male? A che serve?
- Prostata ingrossata ed infiammata: ecco cosa fare per mantenerla in salute
- Uretere: dove si trova, anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Fa male trattenere l’urina troppo a lungo? Per quale motivo?
- Quante volte al giorno è normale urinare? Vescica iperattiva e ansia
- Vescica neurogena disinibita, riflessa, autonoma, atonica
- Differenze tra risonanza magnetica, TAC, PET, MOC, radiografia, ecografia ed endoscopia
- Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?
- Differenza tra tumore benigno, maligno, neoplasia, cancro e metastasi
- Cos’è un tumore? Perché viene il cancro? Quali sono le cause?
- Differenze tra ileo meccanico ed ileo paralitico: cause, sintomi e trattamenti
- Esame e raccolta delle feci: come si fa nel modo corretto ed a che serve
- Feci gialle, giallo oro, giallastre: cause ed interpretazione clinica
- Quanto peso perdiamo ogni volta che andiamo in bagno?
- Stomie: cosa sono, a che servono, quanti tipi esistono?
- Feci con sangue, muco, cibo: quando preoccuparsi?
- Parassiti e vermi nelle feci: sintomi e come eliminarli con farmaci e rimedi naturali
- Cosa sono le metastasi? Tutti i tumori danno metastasi?
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Differenza tra cistoscopia e TURB
Cos’è un cistoscopia?
Con “endoscopia” in medicina si indica in generale una tecnica diagnostica/terapeutica che usa un particolare strumento chiamato “endoscopio” (un tubo flessibile e mobile dotato di videocamera all’estremità che restituisce l’immagine su un monitor) per osservare tessuti dall’interno del corpo, raggiungibili dall’esterno tramite strutture anatomiche (bocca, naso, ano…) o piccole incisioni. Più specificatamente la “cistoscopia” è un tipo particolare di endoscopia nella quale l’endoscopio – in questo caso chiamato cistoscopio o uretrocistoscopio – viene inserito attraverso il meato uretrale esterno (cioè lo sbocco dell’uretra alle sterno, che permette la fuoriuscita dell’urina proveniente dalla vescica). Il cistoscopio può essere rigido o flessibile e restituire l’immagine sia direttamente all’operatore, sia tramite monitor esterno. Una volta inserito, il cistoscopio risale a ritroso nell’uretra fino ad arrivare alla vescica: in questo modo può indagare l’interno dell’uretra e della vescica; proprio in virtù degli organi che indaga la cistoscopia prende anche il nome di “uretrocistoscopia“.
Perché si fa una cistoscopia?
La cistoscopia viene effettuata con lo scopo di diagnosticare, monitorare e trattare malattie che colpiscono la vescica e l’uretra. Può essere prescritta per risalire alla causa di sintomi a livello delle vie urinarie, nel percorso diagnostico per identificare o escludere la presenza di infiammazioni (cistiti), calcoli alla vescica, tumori alla vescica o iperplasie prostatiche. Inoltre la possibilità di inserire appositi strumenti nel cistoscopio permette di utilizzare la cistoscopia anche per diagnosticare (tramite biopsia) ed eventualmente trattare malattie alla vescica, ad esempio per rimuovere tumori molto piccoli. Può infine essere usata per la diagnosi di una stenosi (restringimento) dell’uretra.
Cos’è una TURB?
Con “resezione vescicale transuretrale” (anche chiamata “TURB” o “TURV”) in medicina si intende un intervento chirurgico endoscopico eseguito solitamente dopo la diagnosi di un tumore della vescica. Prevede l’utilizzo di uno strumento endoscopico inserito nella vescica attraverso il meato uretrale (l’apertura dell’uretra, attraverso cui l’urina fuoriesce) e pertanto non comporta alcuna incisione cutanea.
Perché si fa una TURB?
La TURB viene eseguita principalmente in presenza di una neoplasia vescicale che si evidenzia generalmente come una neoformazione aggettante in vescica.
Concludendo: una cistoscopia è una tecnica principalmente diagnostica che prevede l’uso dell’endoscopio ad uso di diagnosi; la TURB è invece una tecnica operatoria che si serve dell’endoscopia ad uso terapeutico.
Leggi anche:
- Scura o chiara, liquida o schiumosa: la tua urina rivela la tua salute
- Cistoscopia maschile e femminile: preparazione, rischi, anestesia, prezzo
- Video di una cistoscopia maschile
- Video di una cistoscopia femminile
- Differenza tra cistoscopia e cistografia: vantaggi e svantaggi
- Resezione vescicale transuretrale (TURB): quando si fa ed effetti collaterali
- Differenza tra cistoscopia e TURB
- Uroflussometria: indicazioni, preparazione, come si esegue
- Vescica: dove si trova, anatomia, funzioni e patologie frequenti in sintesi
- Rene: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Differenze tra apparato urinario maschile e femminile
- Uretra maschile e femminile: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Azotemia (Urea) alta o bassa: valori, cause, sintomi e cosa fare
- Esame delle urine completo con urinocoltura: come fare e capire i risultati
- Urodinamica: cos’è, a che serve e come funziona
- Minzione: come funziona l’emissione di urina e come si controlla
- Ecografia prostatica transrettale: come si svolge, è dolorosa, a che serve?
- PSA totale e free alto: capire i risultati dell’esame e rischio di tumore alla prostata
- Esplorazione rettale digitale della prostata: fa male? A che serve?
- Prostata ingrossata ed infiammata: ecco cosa fare per mantenerla in salute
- Uretere: dove si trova, anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Fa male trattenere l’urina troppo a lungo? Per quale motivo?
- Quante volte al giorno è normale urinare? Vescica iperattiva e ansia
- Vescica neurogena disinibita, riflessa, autonoma, atonica
- Differenze tra risonanza magnetica, TAC, PET, MOC, radiografia, ecografia ed endoscopia
- Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?
- Differenza tra tumore benigno, maligno, neoplasia, cancro e metastasi
- Cos’è un tumore? Perché viene il cancro? Quali sono le cause?
- Differenze tra ileo meccanico ed ileo paralitico: cause, sintomi e trattamenti
- Esame e raccolta delle feci: come si fa nel modo corretto ed a che serve
- Feci gialle, giallo oro, giallastre: cause ed interpretazione clinica
- Quanto peso perdiamo ogni volta che andiamo in bagno?
- Stomie: cosa sono, a che servono, quanti tipi esistono?
- Feci con sangue, muco, cibo: quando preoccuparsi?
- Parassiti e vermi nelle feci: sintomi e come eliminarli con farmaci e rimedi naturali
- Cosa sono le metastasi? Tutti i tumori danno metastasi?
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!