Pepe verde: proprietà, controindicazioni, fa male?

MEDICINA ONLINE PEPE NERO VERDE GRIGIO ROSA BIANCO GIALLO COLORE SAPORE PICCANTE DIFFERENZA CALORIE RICETTA CUCINA USO COSMETICA CUCINARE PIETANZA SALSA PASTA CARNE PESCE IRRITA GASTRITE FA MALE CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA.jpgPepe verde, così come il nero, viene prodotto dal frutto acerbo di una pianta della famiglia delle Piperacee. Nel procedimento di essiccazione viene trattato con diossido di zolfo in modo da mantenere il colore verde del frutto.  La particolarità del pepe verde è quella di essere generalmente conservato in salamoia: le drupe immature, ancora verdi, si immergono in una soluzione salina, bloccando i processi enzimatici di natura ossidativa. Così facendo, si riesce ad ottenere non solo una colorazione verde, ma si conferisce al prodotto anche morbidezza ed un sapore decisamente aromatico.

La tonalità verdastra di questo pepe può essere anche la conseguenza della sua lavorazione, precisamente dell’essiccazione, durante la quale subisce un trattamento con il diossido di zolfo che impedisce la perdita del suo tono cromatico.
Il pepe verde può essere conservato anche sott’aceto.

Nella tradizione Occidentale, il pepe nero e il pepe bianco erano maggiormente utilizzati, mentre il pepe verde affonda robuste radici nella lontana Thailandia: in questo Paese, infatti, si ha l’abitudine di utilizzare il frutto acerbo del pepe in grani appena raccolti dalla pianta.

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Proprietà

Le proprietà del pepe verde sono pressoché identiche a quelle del pepe nero: le potenzialità anti-fermentative ed antisettiche venivano sfruttate già in passato per la conservazione degli alimenti.
La piperidina, la piperina e la piperettina sono ammidi che conferiscono il sapore piccante all’olio essenziale di pepe verde; grazie a questi costituenti, il pepe verde si utilizza come stimolante nervoso e gastrico. Il pepe sembra favorire la digestione, perché il “pizzicare” è percepito anche a livello dello stomaco. Possiede proprietà febbrifughe ed antibatteriche; proprio per questa caratteristica viene utilizzato anche in alcuni insetticidi.
Ad uso esterno, il pepe verde determina un’azione a livello dei recettori del dolore: per questo, proprio come il pepe in generale, esplica proprietà rubefacenti, determinando una blanda irritazione a livello cutaneo indotta dalla vasodilatazione dei capillari. L’attività rubefacente del pepe resta, comunque, di minor entità rispetto a quella esplicata dal peperoncino.

Controindicazioni

Controverso il possibile effetto gastrolesivo del pepe verde, per cui in genere – a scopo cautelativo – si consiglia di limitarne il consumo in presenza di gastrite, reflusso gastroesofageo od ulcera gastrica. Il pepe verde non fa male alla nostra salute, ovviamente se consumato in quantità moderate.

Pepe verde in cucina

Da ultimo, ma non per importanza, il pepe verde impreziosisce piatti a base di pesce e carne e dona brio e sapidità a molte salse e creme: se al pepe verde si unisce un mix di pepe rosa, pepe nero e pimento, si crea una miscela che prende il nome di creola.
Il pepe verde, in cucina, si abbina molto bene ad altre spezie, come noce moscata, ginepro e coriandolo.
Nella The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, di E. Gibbon, il pepe era considerato “l’ingrediente preferito nella più esclusiva cucina romana”.

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Libri di cucina con ricette a base di sperma

MEDICINA ONLINE TORTE DI SPERMA BISCOTTI GRASSO UMANO LIPOSUZIONE LONDRA CORSO CUCINA DIETA CIBO LIQUIDO SEMINALE SEMETERAPIAMacrobiotica, fusion, etnica e ora anche a base di sperma. Se le declinazioni della cucinasono virtualmente infinite, le applicazioni non possono essere che singolari.

Circola da ormai da diverso tempo sui social network una news curiosa, quella della pubblicazione di ricettari per prelibatezze a base di liquido seminale umano. In molti han pensato si trattasse di uno scherzo, di qualche trovata per stimolare il chiacchiericcio in rete, eppure quella di questa singolare corrente culinaria è del tutto esistente, nonché già amata da molti.

L’idea è nata da Paul “Fotie” Photenhauer, chef ed esperto di cucina che da diversi anni esplora l’universo dei prodotti alimentari a base di sperma. Diversi i libri a tema già pubblicati, come conferma una ricerca su Amazon: spiccano “Natural Harvest”, un ricettario a base di liquido seminale, e “Semenology”, un compendio per il barman attirato dai cocktail a base di sperma. E poi naturalmente il sito Internet dedicato, a quanto pare gettonatissimo dagli appassionati.

Dal Slightly Saltier Caviar al Mexican Cumslide, passando per il Watermelon Gin Jizz, l’insolita iniziativa porta l’universo della cucina a un nuovo e quantomeno inesplorato livello. «Le persone mangiano le cose più strane» – spiega lo chef in un’intervista per SFWeekly del 2013 – «se non altro lo sperma è fresco e si conosce chi sia il produttore». Naturalmente, la promozione dei libri e il successivo interesse sui media ha generato sia reazioni entusiastiche che altre più critiche, se non disgustate. Queste a dir poco originali ricette non sarebbero adatte a tutti e, come viene più volte sottolineato, non devono comprendere una materia prima – se così la si può definire – da sconosciuti, anche per evitare spiacevoli conseguenze. Nonostante vengano decantate le doti nutrizionali dello sperma, un prodotto mediamente proteico, sembra che gli esperti si siano già espressi: il ricorso non è necessario, perché la normale dieta garantisce tutte le sostanze nutritive di cui l’uomo ha bisogno.

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Ecco come cucinare e preparare i cocktail con lo sperma

MEDICINA ONLINE BEVANDA BERE DRINK ENERGY CAFFEINA BERE DISCO DISCOTECA DROGA DIPENDENZA BICCHIERE ALCOL COCKTAIL DIABETE ZUCCHEROSi, avete letto bene, cucinare con lo sperma! Non solo il vostro uomo potrebbe sorprendervi in cucina ma anche dietro il banco di un bar, il barman potrebbe prepararvi dei nuovi cocktail contenenti appunto dello sperma. Su questo nuovo modo di bere e mangiare sono addirittura stati pubblicati due libri ed è stato aperto un blog chiamato cookingwithcum.com.

“Questo è il manuale definitivo per barman alla ricerca di ingredienti che vanno al di là di succhi di frutta esotica e liquori rari. Spinto dall’impegno e dalla passione per l’ingrediente appena raccolto, Semenology spinge i limiti del classico bartending. Lo sperma è spesso disponibile dietro la maggior parte dei banchi bar e aggiunge un tocco personale a qualsiasi cocktail. L’intenditore apprezzerà e imparerà a mescolare alcolici selezionati per esaltare i sapori delicati dello sperma. Il libro fornisce suggerimenti utili che forniscono ogni dettaglio della Semenology, dalla miscelazione alla presentazione“.

Ecco per esempio due cocktail con la relativa ricetta.

Il cocktail Galliano Cum Shot

1oz di Galliano

1 oz di caffè appena fatto

1-2 cucchiaini di sperma

1-2 cucchiaini di panna montata

Istruzioni: mescolare le la panna con lo sperma e creare una creama. Versare il Galliano con un cucchiaio facendo attenzione che lo strato di caffè caldo resti sulla parte superiore. Aggiungere la crema di sperma e bere quando è ancora caldo.

Il Macho Mojito

1 oz dirum speziato

Foglie di menta

1 cucchiaio di zucchero

1 cucchiaino di zucchero a velo

1/2 oz di succo di lime

2 oz soda

Sperma

Spicchi di Lime

Istruzioni: mescolare bene il succo di lime e lo zucchero. Aggiungere le foglie di menta e schiacciarle delicatamente. Quindi aggiungere il rum e mescolate per far salire le foglie di menta dal fondo del bicchiere. Aggiungere cubetti di ghiaccio interi e soda fino a riempire il bicchiere. Utilizzando un cappuccinatore (quello che si usa per far la schiuma nel cappuccino n d r), inserite gradualmente piccole quantità di zucchero a velo nello sperma fino a raggiungere una consistenza cremosa. Assaggiate frequentemente per raggiungere l’equilibrio dolce e salato perfetto. Attentamente con un cucchiaio fate scendere la schiuma dolce nel lato del vetro in modo che si distribuisca con grazia sul vetro del bicchiere. Guarnire con spicchi di lime.

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“Lo sperma non è solo nutriente, ma ha anche una struttura meravigliosa e proprietà di cottura sorprendenti. Come il buon vino e i formaggi, il sapore del seme è complesso e dinamico. Lo sperma è economico da produrre ed è facilmente disponibile in molte, se non nella maggior parte, di case e ristoranti. Nonostante tutte queste qualità positive, lo sperma è un alimento trascurato. Questo libro spera di cambiare la situazione. Una volta superata ogni esitazione iniziale, sarete sorpresi di apprendere quanto sia meraviglioso lo sperma in cucina. Lo sperma è un ingrediente entusiasmante che può dare ad ogni piatto che si prepara una svolta interessante. Se sei un cuoco appassionato e non hai paura di sperimentare nuovi ingredienti – amerai questo libro di cucina!”. Questo il testo a corredo dei due libri che, se li vorrete acquistare, troverete qua.

Paul Photenhauer, l’autore, non è un pervertito che beve sperma tutto il giorno – dice che si riserva la cottura dello sperma per speciali, incontri intimi con la sua compagna. In una intervista ha raccontato: “Per me, è più che altro un divertimento da aggiungere al cibo, o ad una bevanda. Si aggiunge un tocco personale. I cocktail allo sperma potrebbero non risultare sexy per la maggior parte di voi, i libri di cucina non hanno mai pubblicato questo tipo di ricette perché la questione della deglutizione dello sperma è un tabù sociale al di fuori della camera da letto“, continua a spiegare l’autore. “Se volete che la vostra partner lo deglutisca, dovreste essere disposti a farlo anche voi con il vostro.Voglio dire, è il tuo seme. La gente mangia tutti i tipi di schifezze. Le uova sono le mestruazioni delle galline. Il latte è l’escrezione mammaria dalle mucche. Il seme almeno è fresco e si sa chi è il produttore“. Ovviamente oltre che sul blog, è possibile twittare con l’autore all’hastang #Fotiecookingwithcum.

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Differenza tra culatello e coppa

MEDICINA ONLINE PROSCIUTTO COTTO O CRUDO DIFFERENZE PIU CALORIE DIABETE GLICEMIA INSULINA ZUCCHERI CARBOIDRATI CIBO DOLCE MANGIARE ACQUA VALORI PROPRIETA NUTRIZIONISTA TAVOLA DIETA DIMAGSono due salumi insaccati di carne suina, stagionati, da servire affettati. Tuttavia, le somiglianze fra Culatello e Coppa finiscono qui. Le differenze fra l’uno e l’altro sono nette: come dire, confonderli equivale a un sacrilegio alimentare (o quasi). Per evitare brutte figure, ti spieghiamo cosa distingue Culatello e Coppa.

Materia prima

Sia il Culatello che la Coppa sono fatti solo con carne di suini adulti. Per entrambi, è ammessa la macellazione di maiali di razza Large White Landrance e Duroc, di almeno nove mesi d’età e con un peso medio di 160 chilogrammi. Tuttavia, come suggeriscono i rispettivi nomi, i tagli sono differenti. Per fare il Culatello, serve la parte più pregiata della coscia dell’animale, quella interna e posteriore, privata della cotenna e del grasso in eccesso. Nel caso della Coppa, si usano i muscoli della parte cervicale superiore del maiale.

Zona di produzione

Anche sotto questo aspetto, le differenze sono sostanziali. Il Culatello di Zibello DOP è un prodotto esclusivo della provincia di Parma; ancor meglio, il disciplinare di produzione del Culatello di Zibello impone che lavorazione e stagionatura del salume avvengano in otto comuni della Bassa Parmense: Busseto, Roccabianca, Polesine, Zibello, San Secondo, Sissa, Soragna e Colorno.

A dispetto del suo nome, la Coppa di Parma IGP viene realizzata in un territorio ampio, che comprende le province di Parma, Modena, Reggio Emilia, Mantova, Pavia, oltre ad alcuni comuni lungo il Po, inclusi nelle province di Lodi, Milano e Cremona – ce lo dice il disciplinare di produzione della Coppa di Parma IGP.

Lavorazione

Le lavorazioni dei due salumi sono piuttosto simili. Dopo l’isolamento della massa muscolare, si passa alla rifilatura, necessaria per rimuovere il grasso in eccesso e conferire alle carni le forme tipiche che conosciamo: la forma “a pera” per il Culatello e la forma di cilindro, leggermente più sottile ai due capi, per la Coppa.
Dopo la rifilatura, si passa alla salatura, alla rivestitura delle carne nel budello dell’animale e alla legatura, ultimo passo prima della stagionatura.

Stagionatura

Per il Culatello di Zibello DOP, l’apposito disciplinare prescrive una stagionatura di almeno 10 mesi, calcolati a partire dalla salatura della coscia
Per la Coppa di Parma IGP, la stagionatura minima è di 60 giorni, per i prodotti fra i 2 e i 2,6 kg, e di 90 giorni, per quelli oltre i 2,6 kg – a contare dall’inizio della lavorazione.

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Come fare il gelato al caffè in casa ricetta semplice

MEDICINA ONLINE CUCINA RICETTA GELATO AL CAFFE FATTO IN CASA CUCINARE DOLCE FACILE VELOCE.jpgIngredienti per 8 persone

  • 150 grammi zucchero
  • 500 millilitri panna per dolci
  • 40 grammi caffè solubile tipo Nescafé
  • 100 millilitri latte
  • 4 uova fresche
  • 50 grammi chicchi di caffè

Preparazione (necessarie circa 4 ore e mezza)

  1. Le prime operazioni da fare per preparare il nostro cremoso gelato al caffè, riguardano le uova. Separate innanzitutto gli albumi dai tuorli riponendoli in contenitori diversi. Con l’ausilio delle fruste, montate i tuorli con lo zucchero.
  2. Portata a termine questa prima operazione, sciogliete il caffè solubile con mezzo bicchiere di latte (circa 100 millilitri) e aggiungetelo ai tuorli montati. Mescolate in modo che il caffè venga completamente assorbito dal composto.
  3. Fatto questo, procedete con il montare la panna. Quando apparirà soffice, aggiungete anche questa ai tuorli già “corretti” al caffè.
  4. Infine montate gli albumi a neve e aggiungeteli al preparato. Ancora con l’ausilio delle fruste, mescolate il tutto accuratamente. Quando l’amalgama vi sembrerà compatta, versate il tutto in un contenitore apposito che riporrete nel congelatore, dove dovrà restare per almeno 4 ore.
  5. Trascorso il tempo necessario affinché il gelato si rapprenda, servitelo in coppette da gelato. Come decorazione utilizzate qualche chicco di caffè che, oltre a dare maggiore intensità al gusto, sono anche molto coreografici.

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Differenze tra merluzzo, nasello, baccalà o stoccafisso

MEDICINA ONLINE PESCE MERLUZZO NASELLO BACCALA STOCCAFISSO MARE PESCHERIA MARE ACQUA NUOTARE PESCA PESCARE LAGO DIFFERENZE CALORIE VALORI NUTRIZIONALI PROPRIETA.jpgMerluzzo, nasello, baccalà, stoccafisso. Pochi alimenti come questi hanno generato nel trascorrere del tempo una così grande confusione terminologica.… Una volta per tutte facciamo chiarezza e cerchiamo di mettere ordine nella complessa questione.

Il merluzzo

Con il termine merluzzo si definiscono propriamente il merluzzo bianco o comune, il merluzzo del Pacifico, il merluzzo della Groenlandia e altri tipi simili originari di vari mari del mondo, tutti appartenenti al genere “Gadus”.
Il loro nome moderno deriva dall’appellativo “luccio di mare” (“mar lucius”) che gli tributarono i Romani in virtù della sua somiglianza con il luccio, pesce di fiume allora diffusissimo nelle nostre acque dolci. In alto potete vedere la foto di un merluzzo.

Il nasello

Con il termine nasello vengono invece denominati i pesci appartenenti al genere “Merluccius” (e già qui si capisce perché possano essere iniziate a circolare informazioni confuse al proposito).

Si tratta quindi di un altro animale e non, come sostengono varie leggende metropolitane, di merluzzo giovane o di piccole dimensioni (anche se risponde a verità il fatto che, generalmente, il nasello sia più piccolo del merluzzo).

Il baccalà

Baccalà è la parola che definisce la carne di merluzzo conservata sotto sale, un sistema pare inventato nell’antichità dai pescatori di balene baschi e subito copiato da molti popoli, sia dei Mari del Nord, sia del Mediterraneo.

Lo stoccafisso

Stoccafisso invece è il termine che indica la carne di merluzzo conservata mediante essiccazione, secondo un metodo probabilmente di origine olandese e definito “stocvisch” (pesce a bastone) da cui il nome italiano.

Caratteristica comune a baccalà e stoccafisso è quella che, per essere utilizzabili al consumo, hanno bisogno di una lunga immersione in acqua fredda, sia per eliminare il sale sia per restituire ai tessuti secchi la originaria consistenza.

Ulteriore motivo di confusione fra baccalà e stoccafisso: in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino, regioni ai vertici nel consumo di queste carni conservate, il termine baccalà (o meglio bacalà, con una sola “c”) indica genericamente entrambi i prodotti, senza distinzione. In altre parole, il famoso “bacalà alla vicentina” o “bacalà mantecato” è in realtà stoccafisso.

Proprietà

Merluzzo e nasello, pesci molto simili (in pratica differiscono solo per le dimensioni) presentano di conseguenza proprietà nutritive affini: il nasello presenta un quantitativo di grassi leggermente superiore (0,67 contro 0,35) e maggiori calorie (82 contro 71) ma si tratta di differenze davvero minime.

Anche il baccalà e lo stoccafisso ammollati (presi in esame cioè dopo essere stati a lungo immersi in acqua fredda cambiata più volte) hanno proprietà nutritive analoghe: superiori i grassi del baccalà (1,0 contro 0,9 dello stoccafisso) e maggiori calorie (95 contro 92).

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Idee in cucina

Merluzzo al forno

Semplicissima e leggera, questa ricetta consente di apprezzare il gusto tipico del merluzzo. Sistemare in una teglia unta con poco olio i filetti di pesce, bagnarli con vino bianco secco e infornare per circa 20 minuti a forno caldo (180° C). Tritare finemente prezzemolo e aglio e stemperare in succo di limone. Sfornare, girare i filetti, inumidire con la salsa e cuocere per altri 20 minuti. Servire ben caldo.

Cartoccio di nasello con cipolle di Tropea

Prendete una pirofila e preparatevi una marinatura con pomodorini tagliati a metà, uno spicchio d’aglio e il succo di un limone, in cui introdurrete i filetti di nasello e li irrorerete di vino bianco secco, lasciandoli riposare per una mezz’oretta. Sbucciate della cipolla di Tropea e tagliatela a rondelle finissime, con le quali fodererete un foglio di carta forno (uno per ogni filetto di nasello) e vi adagerete il filetto con la marinatura.
Ungete con poco olio, aggiustate di sale, chiudete con cura il cartoccio e cuocete in forno ben caldo per un quarto d’ora circa. Il gusto delicato del nasello trarrà vantaggio da questa preparazione semplice ma saporita.

Spaghetti al sugo di baccalà

ate un soffritto di olio, cipolla e pomodorini in cui poi aggiungere il baccalà sminuzzato con le mani e due bicchieri di acqua bollente. Dopo dieci minuti di cottura aggiungere capperi, prezzemolo e olive e spegnete il fuoco, lasciando riposare qualche istante, aggiustando di sale e peperoncino. Nel frattempo avrete cotto degli spaghetti n° 5, che condirete – senza scolarli troppo – con il sugo di baccalà, decorando il piatto con foglie di basilico.

Stoccafisso all’abruzzese

Mettete a bagno una tazza di funghi porcini secchi. In un tegame di terracotta preparate un soffritto di aglio, cipolla, prezzemolo e peperoncino, aggiungete i funghi tagliati a listarelle sottili e un mestolo di brodo vegetale. Disponete nel tegame lo stoccafisso ammollato e rosolatelo per qualche minuto, aromatizzando il tutto con chiodi di garofano, alloro e cannella. Cuocete a tegame coperto per tre ore circa a fiamma bassissima, aggiungendo brodo di tanto in tanto e sistemando di sale. Dopo tre ore, togliete dal fuoco, incorporate qualche patata a tocchetti e cuocete per un’altra ora scarsa.

In conclusione

Speriamo, grazie a questo articolo, di aver sciolto dubbi e incertezze sulla materia. In ogni caso, merluzzo e nasello da una parte, baccalà e stoccafisso dall’altra dimostrano di essere tutti alimenti di grande pregio, magri e nutrienti, saporiti e salutari.
Nella scelta, affidatevi al gusto. Quale che sia la vostra preferenza, non rimarrete delusi.

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Crudo o cotto: come la cottura bollito cambia il peso del cibo [TABELLA]

Lo stesso identico cibo crudo e dopo la cottura ha un peso che può essere anche molto diverso. Come cambia il peso del cibo prima e dopo la cottura bollito? Con questa pratica tabella stampabile, non avrai più dubbi (e non perderti anche la tabella equivalente con la cottura arrosto che potete trovare a questo link):

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CRUDO COTTO CAMBIA PESO CIBO BOLLITO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpg

 

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