Diabete: un nuovo cerotto analizza sudore e misura glicemia

MEDICINA ONLINE DUODENO PANCREAS DIGESTIONE GLICEMIA DIABETE ANALISI INSULINA ZUCCHERO CARBOIDRATI CIBO MANGIARE DIETA MELLITO TIPO 1 2 CURA TERAPIA FARMACI STUDIO NUOVE TENOLOGIE TERAPIE CEROTTOUn patch intelligente, capace di monitorare i livelli di zucchero nel sangue, analizzando il sudore di un paziente con diabete. A mettere a punto il nuovo dispositivo intelligente, a cui basta un milionesimo di litro di sudore per emettere il responso, è un gruppo Sudcoreano, secondo cui il sensore è accurato e potrebbe aiutare i diabetici a controllare la glicemia. Non solo, in alcuni test sugli animali al sensore è stato abbinato un cerotto con microaghi in grado di iniettare automaticamente il farmaco anti-diabete. Il team della Seoul National University punta, dunque, ad eliminare la necessità di prelievi di sangue, anche minimi, semplificando la vita dei pazienti.

Il sensore è flessibile e i test condotti finora, pubblicati su ‘Science Advances,’ mostrano che i risultati del patch analizza sudore sono corrispondenti a quelli dei controlli effettuati con metodi tradizionali sui pazienti prima e dopo un pasto. Ma la ricerca non è conclusa: ora il team indagherà – sui topolini – l’efficacia dell’altra parte del device, ovvero il trattamento con metformina attraverso i microaghi, come si legge sulla Bbc.

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Diabete e dolci di Natale: il diabetico può mangiare il torrone?

MEDICINA ONLINE NATALE DOLCI NATALIZI PANDORO PANETTONE TORRONE NOCCIOLE CIOCCOLATO BIANCO SFOGLIATA LIEVITAZIONE OFFELLA INGREDIENTI ZUCCHERO VENEZIANA A VELO CALORIE RICETTE DIFFERENZE DIETA CIBO DOLCE COLOMBA PASQUA.jpgIl torrone (bianco o al cioccolato con nocciole) ha circa da 460 calorie ogni 100 grammi di prodotto; per quanto riguarda i carboidrati si aggirano intorno ai 51 grammi, mentre i grassi sono 26 grammi e le proteine 10 grammi.

Il torrone è ovviamente un alimento sconsigliato, tuttavia può essere saltuariamente assunto dal paziente diabetico, in dosi moderate, preferibilmente lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico. Sarebbe comunque preferibile sostituirlo con altri dolci meno calorici e con meno carboidrati.

Il problema vero del torrone è che spesso viene servito in tavola alla fine dei pasti natalizi che già da soli non sono ipercalorici e ricchi di carboidrati e vanno così ad aggiungersi a un menu già fin troppo abbondante. Spesso poi al torrone si associa anche un assaggio di pandoro o panettone. Per evitare un eccessivo apporto calorico e di carboidrati, un trucco potrebbe essere quello di ridurre le calorie durante la cena, diminuendo le porzioni ad esempio di pasta. Altro trucco è – se prevedete una cena abbondante – quello di limitare le calorie a pranzo o, comunque, nei giorni precedenti e successivi al periodo natalizio. Altro trucco è, ovviamente, quello di limitare le porzioni e di aumentare l’attività fisica prima, durante e dopo le feste.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

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Il diabetico può mangiare le patate? Quante calorie e carboidrati hanno?

MEDICINA ONLINE MANGIARE PATATE FORNO FRITTE DIABETE NOCI CALORIE SEMI GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO PASTO LONTANO DAI PASTI.jpgLe patate contengono 77 calorie per 100 grammi, circa 17 grammi di carboidrati e 2,2 grammi di fibra alimentare. Le patate possono essere assunte dal paziente diabetico, seguendo alcuni accorgimenti. Essendo le patate ricche di amido – con indice glicemico più elevato rispetto ad altri carboidrati – è importante non eccedere con la quantità e consumarle in sostituzione al pane, pasta e riso. Vanno associate piuttosto a carne o legumi, che – rallentando l’assorbimento degli zuccheri – determineranno un picco glicemico inferiore.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

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Il diabetico può mangiare le ciliegie?

MEDICINA ONLINE BERE GELATO CILIEGE FRUTTA DIABETE BEVANDA CALORIE SODIO GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE DISTILLATA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO PASTO LONTANO DAI PASTILa ciliegia è un frutto indicato anche a chi soffre di diabete? La risposta è sì a patto di non eccedere con le quantità perché come si suol dire “una ciliegia tira l’altra”.

Oggi si sente tanto parlare di indice e di carico glicemico ma pochi ne comprendono il senso. L’indice glicemico è la velocità con la quale 50 g di carboidrati provenienti da un determinato alimento sono capaci di far aumentare la glicemia rispetto a 50 g di carboidrati provenienti da un alimento standard che di solito è il glucosio o il pane bianco (indice glicemico pari a 100). In altri termini per calcolare l’indice glicemico dei vari alimenti qualcuno si è preso la briga di estrarre 50 g di zuccheri dalla cicoria, piuttosto che dalle banane o dalle rape rosse (mi domando quante rape rosse debbano essere state sacrificate allo scopo)!

L’altro concetto è quello di carico glicemico: esso esprime la quantità effettiva di carboidrati glicemizzanti (cioè in grado di far aumentare la glicemia) presenti in circolo dopo due ore dal pasto. Per ottenere questo valore basta moltiplicare l’indice glicemico per la quantità di alimento che stiamo mangiando.

Come suggerisce il buon senso se lo scopo è quello di tenere sotto controllo la glicemia la quantità di ciò che si mangia è più importante del suo indice glicemico. Fino a 40 l’indice glicemico è considerato molto basso, da 41 a 55 è considerato basso, da 56 a 69 è considerato moderato, da 70 in su è considerato alto! Utilizzando questi concetti molti alimenti sono stati banditi dalla dieta dei diabetici perché accusati di avere un alto indice glicemico. Quello che si trascura di considerare è che gli alimenti di origine vegetale contengono una quantità di acqua e di fibra tali che per ingerire 50 g di zuccheri ad esempio con le carote bisognerebbe mangiarne diversi chili! Più corretto sarebbe moltiplicare il carico glicemico per un coefficiente compreso tra 0 e 1 che riflette l’effettiva percentuale di zuccheri presente nel cibo in oggetto.

Indice glicemico delle ciliegie

Le ciliegie hanno un indice glicemico pari a 22 e quindi rientrano tra gli alimenti con indice glicemico molto basso.

  • Così se un diabetico mangia 100 g di ciliegie si espone ad un carico glicemico di 220. Ma poiché la percentuale di zuccheri per 100 g di ciliegie è di 12,5%, dopo due ore dall’ingestione nel sangue ci saranno appena 26,4 g di zucchero in più (22x100x0,125) e non 220! Il glucometro ce ne darà conferma!

Seguendo lo stesso ragionamento molti altri alimenti di origine vegetale possono essere riammessi a pieno titolo nell’alimentazione del diabetico! E questo anche in ragione dell’alto valore nutrizionale e dell’azione antiossidante.

Stress ossidativo

Lo stress ossidativo è uno dei fattori causali dell’insulino-resistenza e del diabete. Frutta e verdura apportano grandi quantità di antiossidanti. Il test ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) ci consente di misurare l’azione antiossidante di alimenti e integratori e si basa sulla capacità di una sostanza antiossidante di inibire la degradazione ossidativa di una molecola fluorescente provocata dalle specie reattive dell’ossigeno.

L’indice ORAC di 100 g ciliegie è pari a 3747 unità!

Per contrastare i danni ossidativi si consiglia di assumere almeno 2000 Unità Orac/die. 100 g di ciliegie ne forniscono quasi il doppio!

Dunque a chiunque sia in condizioni di dover tenere a bada la glicemia dico di mangiare tranquillamente le ciliegie, ma anche le mele, il melone, l’anguria e così via dicendo!

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Diabete e dolci di Natale: il diabetico può mangiare il panettone?

MEDICINA ONLINE NATALE DOLCI NATALIZI PANDORO PANETTONE TORRONE NOCCIOLE CIOCCOLATO BIANCO SFOGLIATA LIEVITAZIONE OFFELLA INGREDIENTI ZUCCHERO VENEZIANA A VELO CALORIE RICETTE DIFFERENZE DIETA CIBO DOLCE COLOMBA PASQUAIl panettone con canditi e uvetta ha circa da 330 a 360 calorie ogni 100 grammi di prodotto; per quanto riguarda i carboidrati si aggirano intorno ai 55 grammi, mentre i grassi saturi sono 6 grammi e gli acidi grassi monoinsaturi 3 grammi.

Il panettone è un alimento sconsigliato, tuttavia può essere saltuariamente assunto dal paziente diabetico, in dosi moderate, preferibilmente lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico. Sarebbe comunque preferibile sostituirlo con altri dolci meno calorici e con meno carboidrati.

Il problema vero del panettone è che spesso viene servito in tavola alla fine dei pasti natalizi che già da soli non sono ipercalorici e ricchi di carboidrati e vanno così ad aggiungersi a un menu già fin troppo abbondante. Per evitare un eccessivo apporto calorico e di carboidrati, un trucco potrebbe essere quello di ridurre le calorie durante la cena, diminuendo le porzioni ad esempio di pasta. Altro trucco è – se prevedete una cena abbondante – quello di limitare le calorie a pranzo o, comunque, nei giorni precedenti e successivi al periodo natalizio. Altro trucco è, ovviamente, quello di limitare le porzioni e di aumentare l’attività fisica prima, durante e dopo le feste.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

I migliori prodotti per diabetici
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, estremamente utili per aiutare il diabetico ed il pre-diabetico a mantenere i giusti livelli di glicemia, perdere peso e migliorare la propria salute. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Trattamento farmacologico del diabete mellito

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI RES COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS SANGUE INTRAMUSCOLO CUORE PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICIl diabete mellito abbreviato DM è una forma di diabete ovvero un gruppo di disturbi metabolici accomunati dal fatto di presentare una persistente instabilità del livello glicemico del sangue, passando da condizioni di iperglicemia, più frequente, a condizioni di ipoglicemia.

Trattamento farmacologico

Nel DM di tipo 1, nel quale esiste carenza assoluta di insulina, e nel DM di tipo 2 resistente alla terapia dietetica e agli antidiabetici orali questo ormone deve essere somministrato come terapia sostitutiva mettendo in atto un protocollo di terapia insulinica. Oggi si usano insuline umane ricavate per sostituzione aminoacidica dell’insulina suina o prodotte da ceppi di Escherichia coli con opportuni inserimenti genetici. Esistono diversi tipi di preparazioni insuliniche classificate solitamente in base alla loro durata d’azione:

TIPO Agente ritardante AZIONE (ore)
inizio picco durata
Ad azione rapida

  • Insulina umana regolare o solubile
0,5 1,5 6-7
Analoghi ad azione rapida

  • insulina lispro
  • insulina aspart
  • insulina glulisina
0,1 0,75 4-5
Ad azione intermedia

  • insulina umana NPH
  • insulina umana lenta
protamina / zinco 1-3 4-7 10-16
A lunga durata d’azione

  • insulina umana ultralenta
Zinco 4,5 8-10 16-20
Analoghi ad azione ritardata

  • insulina glargine
  • insulina detemir
Punto isoelettrico: 7,4 1,5 >24

La somministrazione di insulina avviene mediante iniezione nel tessuto sottocutaneo (preferibilmente dell’addome). Lo schema terapeutico più vantaggioso prevede tre iniezioni di insulina regolare da somministrare prima dei pasti. A queste è utile associare prima di cena o prima di coricarsi un’insulina ad azione intermedia per coprire il fabbisogno notturno. Altri protocolli prevedono un’iniezione quotidiana di un analogo dell’insulina (glargine o detemir), che copre il fabbisogno basale, ed iniezioni ai pasti di insulina ad azione rapida o ultrarapida. Le insuline ad azione rapida permettono un più efficace controllo della glicemia postprandiale ma risultano meno efficaci nel mantenimento della glicemia nel corso dell’intera giornata; le insuline ad azione intermedia non sono risultate soddisfacenti per via del rischio concreto di ipoglicemie durante le prime ore della notte e di iperglicemia al risveglio.

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La somministrazione può avvenire mediante l’uso di un microinfusore che eroga insulina ad azione ultrarapida in maniera continua e modulata per le 24 ore. All’occorrenza (cioè principalmente ai pasti ma anche per correggere eventuali iperglicemie) l’apparecchio eroga un bolo, cioè una dose unica, regolabile in base alle necessità terapeutiche contingenti. Poco tempo fa la FDA ha approvato la commercializzazione negli Stati Uniti di una forma di insulina da assumere per via respiratoria. Le varie preparazioni servono a rendere più flessibile la terapia insulinica, adattandola alle differenti richieste metaboliche dei pazienti.

Ipoglicemizzanti orali

Sono disponibili 4 categorie di ipoglicemizzanti orali:

  1. Insulino-stimolanti
    • Sulfaniluree
    • Composti non-sulfanilureici: glinidi (repaglinide, nateglinide)
  2. Insulino-sensibilizzanti
    • Biguanidi: metformina
    • Tiazolidindioni: rosiglitazone, pioglitazone
  3. Inibitori delle a-glicosidasi intestinali
    • acarbosio, miglitolo
  4. Farmaci agenti sull’asse delle incretine
    • incretino-mimetici (exenatide) solo per via parenterale
    • inibitori della dipeptidil-peptidasi IV

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Prevenzione del diabete mellito

MEDICINA ONLINE DUODENO PANCREAS DIGESTIONE GLICEMIA DIABETE ANALISI INSULINA ZUCCHERO CARBOIDRATI CIBO MANGIARE DIETA MELLITO TIPO 1 2 CURA OBESITA GRASSO DIETA DIMAGRIRE PANCIA.jpgIl diabete mellito abbreviato DM è una forma di diabete ovvero un gruppo di disturbi metabolici accomunati dal fatto di presentare una persistente instabilità del livello glicemico del sangue, passando da condizioni di iperglicemia, più frequente, a condizioni di ipoglicemia.

Prevenzione del diabete mellito

La comparsa di diabete di tipo 2 è una delle prime complicanze dell’obesità ed essere obesi significa mettere a rischio anche cuore, reni, apparato circolatorio e motorio, senza considerare il netto peggioramento della qualità della vita. Per sottolineare la crescente incidenza di questa pandemia dei nostri tempi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha creato il neologismo di diabesità per intendere lo stretto legame che intercorre tra le due patologie.

Nelle persone obese l’insulina basale è elevata e correla direttamente con il peso corporeo. Nei soggetti con familiarità per il diabete l’IMCè più elevato rispetto a quello dei soggetti senza familiarità. Elevati valori di IMC e di circonferenza addominale (obesità viscerale) sono associati significativamente con il diabete mellito di tipo 2 sia negli uomini sia nelle donne.

Negli individui insulino-resistenti sovrappeso od obesi una riduzione del peso corporeo è in grado di migliorare l’insulino-resistenza (incapacità del pancreas di produrre la quantità eccedente di insulina necessaria per il controllo della glicemia del paziente obeso). Rispetto alla prevenzione secondaria, le Linee Guida Europee raccomandano la perdita di peso per tutti coloro che soffrono o che sono a rischio per il diabete.

La chirurgia bariatrica dovrebbe essere considerata in tutti i pazienti diabesici gravi, nella maggior parte dei quali favorisce il miglioramento duraturo della glicemia, come documentato da una crescente e autorevole letteratura scientifica.

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Diabete e dolci di Pasqua: il diabetico può mangiare la colomba?

Colomba pasqualeLa colomba, tipico dolce pasquale, possiede circa da 350 a 380 calorie ogni 100 grammi di prodotto; per quanto riguarda i carboidrati si aggirano intorno ai 55 grammi, mentre i grassi sono 12 grammi e le proteine 3 grammi. Questi valori possono variare molto in base alla marca ed alla eventuale farcitura aggiuntiva.

La colomba è un alimento sconsigliato al diabetico, tuttavia può essere saltuariamente assunto dal paziente, in dosi moderate, preferibilmente lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico. Sarebbe comunque preferibile sostituirlo con altri dolci meno calorici e con meno carboidrati.

Il problema vero della colomba è che spesso viene servito in tavola alla fine dei pasti pasquali che già da soli non sono ipercalorici e ricchi di carboidrati e vanno così ad aggiungersi a un menu già fin troppo abbondante. Per evitare un eccessivo apporto calorico e di carboidrati, un trucco potrebbe essere quello di ridurre le calorie durante la cena, diminuendo le porzioni ad esempio di pasta. Altro trucco è – se prevedete un pranzo abbondante – quello di limitare le calorie a cena o, comunque, nei giorni precedenti e successivi al periodo pasquale. Altro trucco è, ovviamente, quello di limitare le porzioni e di aumentare l’attività fisica prima, durante e dopo le feste.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

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