Elettrooculografia (EOG): come si svolge l’esame e a che serve

MEDICINA ONLINE ELETTROOCULOGRAMMA EOG VISTA OCCHIO NERVO OTTICO 2 CRANICO CHIASMA OTTICO MIOPIA CECITA FUNZIONE PALLIDO GLAUCOMA RETINA PUCKER MACULARE RETINOBLASTOMA DISTACCO VITREO UMOR CATARATTA.jpgCon elettrooculografia (EOG, in lingua inglese “electrooculography”) si indica una tecnica diagnostica usata in campo oculistico e neurologico per registrare la differenza di potenziale esistente tra Continua a leggere

Erezioni notturne involontarie, frequenti e continue: cosa indicano?

MEDICINA ONLINE DORMIRE SONNO LETTO UOMO DONNA SESSO AMORE COPPIA MATRIMONIO ESTATE CALDO TRUCCHI TEMPERATURA CUSCINO MATERASSOLe “erezioni notturne” sono erezioni del pene che avvengono durante il sonno, senza che l’uomo neanche se ne accorga, di solito quattro o cinque volte per notte con una durata di circa 10 minuti per episodio, ciò significa che un uomo passa circa 40/50 minuti a notte con una erezione in atto (in alcuni casi anche di più). Generalmente non indicano alcuna patologia, anzi sono un segnale di salute dei meccanismi di erezioni del pene e se scompaiono potrebbero indicare disfunzione erettile. In gergo medico questo fenomeno è chiamato “nocturnal penile tumescence” (tumescenza peniena notturna) ed è collegato ad una fase ben specifica del sonno e cioè al sonno REM (la fase in cui si sogna). Tale fase non è costantemente presente in tutto il periodo di sonno, ma si attiva a cicli; a tal proposito leggi anche:

L’erezione notturna potrebbe essere facilitata in caso si verifichi un sogno particolarmente emozionante o un sogno erotico. Se il soggetto si sveglia durante la notte, durante una fase REM, potrebbe succedere che si svegli con una erezione peniena già in atto o addirittura con lievi perdite di sperma, cosa che avviene ad esempio nel caso della tipica erezione mattutina che provano molti uomini al risveglio.

Perché si verificano le erezioni notturne?

Le cause delle erezioni notturne, non sono ancora del tutto note. Le ultime ricerche sembrano indicare che le erezioni notturne siano una forma diginnastica” che il pene compie autonomamente per “tenersi in forma” e favorire una ottimale funzione erettile permettendo di ossigenare i corpi cavernosi e mantenendo la giusta elasticità. Attraverso questa attività spontanea è possibile mantenere lo stato di efficienza della muscolatura liscia intra-cavernosa. Questo costituisce una forma di training, specie del muscolo pubo-coccigeo, così come avviene per gli altri muscoli del corpo grazie all’attività fisica. In alcuni casi particolare le erezioni notturne si verificano frequentemente ed in modo fastidioso: ciò potrebbe essere un segnale di una malattia prostatica, a tal proposito leggi: Erezioni notturne dolorose, bisogno di urinare e ipertrofia prostatica

Integratori alimentari efficaci nel migliorare il benessere della prostata

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Erezioni del mattino: che indicano? Devono essere sempre presenti? 

MEDICINA ONLINE PENE LUNGHEZZA TEDESCHI ACCUSANO MISURA ACCORCIA DOTTORE AIUTO IL MIO PENE SI STA ACCORCIANDO SPERMA AUMENTO EIACULAZIONE ORGASMO SESSO UOMO DONNALe tipiche erezioni peniene che l’uomo prova al momento del risveglio, devono essere sempre presenti? La risposta è no: se è vero che la presenza di erezioni di buona qualità al risveglio è un chiaro segnale di buon funzionamento del sistema erettile, è falso che esse debbano essere presenti ad ogni risveglio come è falso che una loro assenza sia sintomo di cattivo funzionamento del pene e dei meccanismi erettivi.

Perché si verifica l’erezione mattutina?

L’erezione mattutina è dovuta a vari motivi. Generalmente l’erezione è accompagnata ad un bisogno fisiologico di urinare: l’urina gonfia la vescica per tutta la notte e va a stimolare la mattina la prostata, determinando inconsciamente una sottospecie di piacere che stimola l’erezione peniena. Inoltre, dato che urina e sperma fuoriescono nell’uomo dallo stesso condotto (l’uretra), esistono dei meccanismi che impediscono la fuoriuscita di urina quando si verifica l’erezione, in modo da non far mescolare urina e liquido seminale: tale meccanismo potrebbe essere messo in funzione tramite l’erezione per evitare perdite accidentali di urina al mattino. La vescica piena inoltre tende ad ostacolare anche l’abbandono del sangue dai corpi cavernosi del pene favorendo l’erezione. A tutto ciò si aggiunge il fatto che l’uomo presenta al mattino un altissimo livello di testosterone, fatto che potrebbe favorire l’erezione.

Erezioni e fase REM del sonno

Il fenomeno delle erezioni notturne è collegato ad una fase ben specifica del sonno e cioè al sonno REM. Tale fase non è costantemente presente in tutto il periodo di sonno, ma si attiva a cicli. Pertanto se il risveglio capita nel corso di una fase REM potremo vedere l’erezione, ma se il risveglio accade in un’altra fase del sonno non ci sarà erezione visibile e questo in assenza di qualunque anomalia dell’erezione.

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Differenze tra fase REM e NON REM del sonno

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Nel momento in cui ci addormentiamo, avviene una perdita di coscienza transitoria ed alcune nostre funzioni biologiche si riducono mentre se ne potenziano altre. Per esempio, il battito cardiaco, la frequenza respiratoria e la temperatura diminuiscono, inoltre mentre la produzione di ormoni corticoidi si riduce, aumenta quella dei Continua a leggere

Perché sogniamo e abbiamo gli incubi? Perché ricordiamo alcuni sogni e altri no? Cos’è un sogno lucido e la fase REM?

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Dal film “Shutter Island”:

Lo sapeva che la parola trauma viene dal greco, vuol dire ferita. E qual è la parola tedesca che significa sogno? Traum, ein traum. Le ferite possono creare mostri, e lei, lei ha tante ferite…

Tutti noi lo abbiamo provato varie volte nella vita, qualcuno non riesce mai a ricordarlo la mattina, qualcuno viene da esso svegliato quando si trasforma in un incubo, scrittori ed artisti hanno tratto ispirazione da lui per creare famose opere d’arte. Sto parlando del sogno.

Cos’è un sogno?

La parola “sogno” deriva dal latino somnium ed è un fenomeno psichico tipico di molti animali , tra cui l’uomo, legato al sonno, in particolare ma non esclusivamente alla fase REM, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni riconosciuti come apparentemente reali dal soggetto sognante. L’arte divinatoria che pretende di interpretare i sogni si chiama oniromanzia; mentre la capacità di prendere coscienza dei sogni viene definita onironautica o sogno lucido (ne parlo più in fondo).

Leggi anche: Le dieci cose che sicuramente non sai sui sogni

Cos’è la fase REM?

Il sonno non è costante, ma costituito da cicli, ciascuno dei quali consta di:

  • una fase NREM, o “sonno ortodosso” o “sonno lento” o “fase NREM”, che si divide ulteriormente in 4 diversi stadi;
  • una fase REM (acronimo di “Rapid Eye Movement”, che significa “rapidi movimenti degli occhi”), o “sonno paradosso“.

La fase REM si chiama così poiché durante essa sono stati osservati rapidi movimenti delle pupille. La fase REM si verifica solitamente 4 o 5 volte per notte ed è la parte del sonno in cui si verificano i sogni al contrario della fase NREM. Questa ultima affermazione sembrerebbe essere però messa in discussione da ultimi studi che devono essere ancora ben verificati: secondo alcuni la fase REM non sarebbe l’unica fase in cui sogniamo, ma il sogno potrebbe verificarsi anche in una delle fasi NREM.

Leggi anche: Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi

Come viene diviso il sonno? Il ciclo NREM-REM

Un sonno normale di circa 8 ore, grazie all’ipnogramma, viene distinto in quattro o cinque cicli di durata di circa 1 o 2 ore. Ogni ciclo è composto dalle seguenti fasi:

  • fase NREM stadio 1: è il momento dell’addormentamento. Frequenza cardiaca e respiratoria diminuiscono come anche l’attività cerebrale;
  • fase NREM stadio 2: è il momento del sonno leggero. Le onde cerebrali sono simili a quelle visibili in fase di veglia;
  • fase NREM stadio 3: è il momentodel sonno profondo. Il terzo stadio è caratterizzato da onde cerebrali molto lente ed ampie;
  • fase NREM stadio 4: è il momento del sonno ancora più profondo. È in quest’ultimo stadio che l’organismo si rigenera.
  • fase REM: è la fase in cui si sogna.

In ognuna delle 4 o 5 fasi REM che si verificano per notte, possono verificarsi sogni specifici e diversi. Per approfondire, leggi: Differenze tra fase REM e NON REM del sonno

Perché ricordiamo alcuni sogni ed altri no?

Questa domanda ancora non ha trovato una risposta certa. Un gruppo di ricercatori di Lione, tramite uno studio da loro condotto, è arrivato alla conclusione che il fatto di ricordarsi o no un sogno dipenda dall’attività di una parte del cervello chiamata corteccia pre-frontale, che è l’area del cervello che risponde di più agli stimoli esterni, posta dietro la fronte (vedi immagine in alto in questo articolo). Se questa area del cervello durante il sogno è iperfunzionante, il cervello tenderà a memorizzare il sogno ed a ricordarlo nella veglia. L’iperattività della corteccia pre-frontale è soggettiva (ecco perché alcune persone tendono più facilmente a ricordare i sogni ed altre meno) e dipende da moltissimi fattori, soprattutto da quantità/qualità del sonno e da emozioni e stress che si sono verificati da svegli prima di addormentarsi. Secondo alcuni, essere svegliati “nel bel mezzo” di una fase REM, aumenterebbe le possibilità di ricordare il sogno che si stà facendo in quella specifica fase REM. Se invece si è svegliati in una della fasi NREM, è molto più difficile ricordarsi il sogno che si è compiuto in una delle fasi REM dei cicli precedenti. In ogni caso sembrerebbe più frequente il ricordo del sogno dell’ultima delle 4 o 5 fasi REM e non di una fase REM “superata” da cicli NREM-REM successivi.

Leggi anche: Narcolessia: cause, sintomi, cure e terapia farmacologica

Come aumentare le possibilità di ricordarsi i sogni?

Alcuni dei seguenti consigli potrebbero aumentare le possibilità di ricordare un sogno al tuo risveglio:

  1. Vai a letto e svegliati sempre alla stessa ora: la regolarità è amica di un sonno ristoratore che permette di ricordare più facilmente i sogni al risveglio;
  2. riposati la giusta quantità di ore. La maggior parte delle persone ha bisogno di 7 – 9 ore di sonno ogni notte per ottenere la giusta quantità di riposo. Le persone che dormono meno di sei ore hanno difficoltà a ricordare i sogni, perché quelli più lunghi e più vividi avvengono in seguito nel ciclo del sonno;
  3. crea un ambiente di sonno riposante. Elimina quei rumori e quelle distrazioni che potrebbero impedirti di cadere in un sonno profondo. Indossa i tappi per le orecchie, se necessario, e assicurati di avere tende pesanti che blocchino la luce esterna. La parola chiave è “igiene del sonno“;
  4. tieni un quaderno ed una penna a portata di mano sul comodino e, appena sveglio, prova a scrivere subito qualche particolare del sogno, se ti viene in mente;
  5. non mangiare, bere alcolici o prendere farmaci prima di coricarti. Le sostanze chimiche presenti in questi elementi possono influenzare la capacità del tuo cervello di ricordare i sogni. Cerca di non ingerire nulla per almeno un paio d’ore prima di andare a letto, così che nulla interferisca con la memoria o il sonno;
  6. calma la mente prima di coricarti, allontana lo stress. Evita di portare lo smartphone o il tablet nel letto con te. Scrivere e rispondere alla posta elettronica o lavorare ai documenti prima di dormire non lascia alla mente il tempo di cancellarsi.

Leggi anche: Sognare topi, serpenti, gatti, sangue… Perché alcuni sogni sono ricorrenti e cosa significano?

La storia del sogno

Fin dall’antichità gli esseri umani sono sempre stati affascinati ed al tempo stesso intimoriti, dai sogni. Il disegno a carboncino preistorico presente in una delle Grotte di Lascaux può essere considerato la prima rappresentazione di un sogno a noi nota. In questo documento l’autore disegna ciò che vede con la fantasia: l’uccisione del bisonte durante una battuta di caccia.
Nell’Antico Testamento vi sono riferimenti a molti sogni, dei quali il più noto è quello del faraone egizio che sogna sette vacche grasse e sette vacche magre: nessuno sa interpretare il sogno, finché è chiamato Giuseppe. In questo sogno l’interpretazione è sempre di tipo profetico ma assume un carattere religioso: Giuseppe, infatti, pensa che la profezia provenga da Dio.
Ai tempi degli antichi Greci vi era l’usanza dell’incubazione: si andava in un bosco sacro o in una grotta e ci si addormentava. Al risveglio si provava a ricordare il sogno e si riferiva all’esperto in oniromanzia. Le interpretazioni assumevano un ruolo di cura e guida spirituale. Tra gli interpreti ve ne erano di famosi, come Artemidoro di Daldi, forse il primo a scrivere un libro sull’argomento, intitolato L’interpretazione dei sogni. Questo libro è un mero elenco di sogni e di interpretazioni arbitrarie, senza carattere scientifico.
Sigmund Freud, nel ‘900, nella sua celebre opera L’interpretazione dei sogni, tentò di spiegare questa modalità di funzionamento dell’apparato psichico descrivendo la psicologia dei processi onirici e suddivise il funzionamento dell’apparato psichico in due forme che chiamò processo primario e processo secondario. Secondo tale teoria psicoanalitica classica, il sogno sarebbe la realizzazione allucinatoria durante il sonno di un desiderio rimasto inappagato durante la vita diurna.
Dopo Freud, molti analisti di varie correnti si sono interessati al sogno. Contributi originali sono stati portati nel 1952 da Ronald Fairbairn, per il quale il sogno sarebbe un fenomeno schizoide ponendo l’accento sull’aspetto simbiotico della personalità.
Bonime nel 1962 propone una teoria del sogno basata sulla concezione che il sogno sia un autoinganno volto a preservare e a rafforzare un modello di vita, ponendo l’accento sull’aspetto comportamentale sociale della personalità.

Leggi anche: Anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio: risvegliarsi durante una operazione chirurgica ma non poter parlare né muoversi

Perché si sogna?

Che funzione hanno i sogni? Ci sono molte ipotesi relative alla funzione dei sogni. Durante la notte ci possono essere molti stimoli esterni, ma la mente rielabora gli stimoli e ne fa parte integrante dei sogni, nell’ordine in cui il sonno procede. La mente sveglia l’individuo nel caso si dovesse trovar in pericolo o se qualificato a rispondere a certi suoni; ad esempio un bambino che piange. I sogni possono permettere anche alle parti represse della mente di essere soddisfatte attraverso la fantasia mentre tiene la mente lontana da pensieri che ne causerebbero un risveglio improvviso. Ecco l’opinione di alcuni illustri pensatori:

  • Freud suggerì che gli incubi lasciano al cervello la funzione di controllare le emozioni; esse sono il risultato delle esperienze “dolorose”. I sogni lasciano anche esprimere alla mente sensazioni che sarebbero normalmente soppresse da svegli, tenendoci così in armonia. Inoltre, l’attività onirica, può offrire una vista sulle emozioni legate ad eventi futuri (accade nel periodo di veglia, in occasione di un colloquio di lavoro o, comunque, di una esperienza emozionante).
  • Carl Gustav Jung suggerì che, i sogni, possono compensare atteggiamenti unilaterali attuati da svegli.
  • Ferenczi propose che, il sogno, può comunicare qualcosa che non si sta dicendo completamente. Ci sono state anche analogie con le operazioni di manutenzione automatica dei computer operate quando questi sono in modalità offline. I sogni possono rimuovere “nodi parassiti” ed altra “spazzatura” mentale. Essi possono creare anche nuove idee, attraverso la generazione di mutazioni di “pensieri casuali”; alcune di queste possono essere rifiutate dalla mente come inutili, altre possono essere viste come preziose e mantenute.
  • Blechner definì questa come la teoria dell’Onirismo Darwiniano. I sogni possono, inoltre, regolare l’umore.
  • Hartmann disse che, i sogni, possono funzionare come la psicoterapia “attivando connessioni in un posto sicuro” e, quindi, permettono al sognante di integrare “cose e pensieri” che, altrimenti, verrebbero dissociati (nella fase conscia).
  • Griffin ha formulato la “teoria di adempimento dell’aspettazione di sognare“, la quale suggerisce che sognando metaforicamente si completino modelli di aspettazione emotiva e, consequenzialmente, si abbassino i livelli di stress (diminuzione della produzione del cortisolo).

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Cos’è un “sogno lucido”?

A tal proposito leggi questo articolo: Che cos’è un “sogno lucido”?

Perché abbiamo gli incubi?

Il termine “incubo” deriva da in “sopra” e cubare “giacere”: infatti si tratta di sogni morbosi e angoscianti che hanno come caratteristica principale la percezione di un peso immaginario che giace sopra il nostro petto. Come tutti noi abbiamo intuito nella nostra vita, gli incubi traducono in percezioni visive/uditive/sensoriali un’angoscia magari rimossa e relegata nell’inconscio, un timore recente, una disfunzione e mettono in scena, nella maggior parte dei casi, un evento della vita reale dove poi si possono intersecare fatti fantasioni ed irrealizzabili nella vita vera. Si possono anche riferire a ricordi lontani, che risalgono a molti mesi, anni o decenni addietro. Dopo un incubo, ci si sveglia con una sensazione di disagio, col cuore che batte a mille all’ora, sudati, spaventati o disorientati. Ad alcuni capita anche di fare incubi post-traumatici, in seguito ad un incidente, ad una guerra, ad un recente suicidio di una persona cara… In tal caso, diventano molto più ricorrenti e fastidiosi, rendendo il sonno poco riposante e causando sonnolenza diurna. A volte, gli incubi possono anche essere causati da una malattia, da dolori cronici, da problemi economici, da difficoltà sul lavoro o anche, semplicemente, dalla cattiva digestione. Ma in tutti i casi, questi sogni ci forniscono quasi sempre delle informazioni sul nostro inconscio, che la nostra mente ha rimosso per qualche motivo, tanto che diventano importante materiale da analizzare assieme ad uno psicoterapeuta. Comunque ognuno ha la propria sensibilità: certi incubi saranno angoscianti per alcune persone e appena un po’ sgradevoli per altri…

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Perché i bambini fanno più incubi?

E’ provato che i bambini facciano più incubi degli adulti. La ragione è semplice: un bimbo venuto al mondo da poco tempo, è assalito incessantemente da immagini nuove, da sensazioni, odori, suoni che gli causano un surplus di informazioni che non è ancora in grado di “limare” come farebbe un adulto, selezionando solo i concetti importanti. Il piccolo elabora questo eccesso d’informazioni, che il cervello ha accumulato durante il giorno, solo durante il momento del sonno. Spesso, il principale incubo infantile resta quello dell’abbandono da parte della madre, che è legato al trauma di essere lasciati all’asilo la mattina, per esempio. Fino ai 5 anni, il bambino fa spesso sogni di fantasmi, di draghi, d’inseguimenti, di personaggi che ha visto in televisione o nei libri. Alcuni bambini sognano anche di litigare con i fratelli, le sorelle o con i genitori. Questo perché non è ancora in grado di dire quando ha paura, ed hanno difficoltà ad esprimere quello che sente. Spesso il bambino parla di una cosa che gli è successa in un sogno, pensando che gli sia successa nella vita reale: tutto questo è normale e non deve mettere in anzia i genitori. Col passare del tempo il bambino impara a esternare le proprie emozioni, a parlarne, e farà sempre meno incubi, inoltre imparerà a distinguere i sogni dalla vita vera.

Come fare per dormire meglio?

Per dormire meglio, consiglio per prima cosa di curare l’igiene del sonno e – in caso di difficoltà ad addormentarsi – di assumere 1 compressa di 1 mg di melatonina circa mezz’ora prima di coricarsi. L’integratore di melatonina che consiglio, è questo: https://amzn.to/421MNLy

In caso di insonnia grave, potrebbe essere necessario un aiuto farmacologico e, in alcuni casi, il supporto di uno psicoterapeuta e/o altre terapie.

Per approfondire: La struttura del sonno: veglia, fasi REM, fasi NREM, ipnogramma

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Le dieci cose che sicuramente non sai sui sogni

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO CERVELLO SISTEMA NERVOSO BRAIN (4)I sogni ed il sognare sono tra i più grandi misteri fin dall’uomo preistorico. Fonte di paure, di speranza, di angoscia, i sogni ci hanno sempre affascinato. Nonostante i grandi sforzi però, la scienza non è ancora riuscita a dare risposta certa a cosa siano di preciso i sogni. Oggi vi presento dieci curiosità che (quasi) sicuramente non conoscete riguardo i sogni, anche se prima, per comprendere meglio quello di cui stiamo parlando, vi consiglio di leggere prima questo mio articolo: Perché sogniamo? Perché ricordiamo alcuni sogni e altri no? Cos’è un sogno lucido e la fase REM?

1) I sogni sono uguali in tutto il mondo

I sogni sono spesso influenzati dalle nostre esperienze personali, ma sono anche universali: alcuni temi sono comuni e ricorrenti in tutti gli individui del mondo come, per esempio, l’essere inseguiti da qualcuno, l’essere attaccati, il cadere, il sentirsi paralizzati, l’arrivare in ritardo, il volare, il trovarsi nudi in pubblico, l’essere sotto esame.

2) Dolore e segni

Il dolore “entra” nei sogni: indurre un formicolio al piede di qualcuno che dorme fa sì che egli sogni un fastidio ai piedi. Se da svegli si ha un dolore in una parte del corpo, spesso mentre si dorme di avverte di avere quello stesso dolore nel sogno.

3) Niente libri

La maggioranza delle persone ammette di non aver mai sognato di leggere qualcosa nei propri sogni e di non essere in grado di capire che ora sia con precisione guardando un orologio presente nel sogno.

4) Non REM

Fino a pochi anni fa si riteneva che si sognasse solo durante la fase del sonno detta REM, ma alcune ricerche sembrano indicare che in realtà si sogna anche durante il sonno non-REM (NREM) e che tali sogni si ricordino più facilmente, visto che il sonno REM è la fase più vicina al risveglio.

Leggi anche: Differenze tra fase REM e NON REM del sonno

5) Sogno lucido

E’ un sogno lucido quel tipo di sogno in cui chi dorme è consapevole che si sta sognando. I “sognatori lucidi” sognano soprattutto cose come passare attraverso i muri, viaggiare nel tempo e volare.

6) Sogni e memoria

Un esperimento, condotto dal dott. Robert Stickgold dell’Harvard Medical School ha confermato che ricordano meglio coloro che subito dopo la lettura cadono in un sonno ricco di sogni rispetto a chi non fa molti sogni.

Leggi anche: Narcolessia: cause, sintomi, cure e terapia farmacologica

7) Sogni celebri

Molti autori e inventori hanno dichiarato che le loro creazioni sono state inventate grazie ad un sogno: ad esempio la scrittrice Mary Shelley scrisse di Frankenstein dopo averlo sognato, Nikola Tesla sognò molte proprie future invenzioni prima di plasmarle nella realtà, Elias Howe trasse l’ispirazione per inventare la macchina per cucire, Friedrich August Kekulé scoprì la struttura chimica del benzene grazie ad un sogno.

Leggi anche: Sognare topi, serpenti, gatti, sangue… Perché alcuni sogni sono ricorrenti e cosa significano?

8) Sogni colorati o in bianco e nero

Una piccola percentuale di persone afferma di sognare in bianco e nero, mentre la maggioranza di noi sogna a colori.

9) Premonizioni

Secondo alcuni, i sogni possono indicare quello che avverrà a futuro. Ad esempio Lincoln disse di aver sognato il proprio assassinio, cosa che avvenne dieci giorni dopo.

Leggi anche: Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi

10) Sogni ed emozioni

Nei sogni viviamo molte emozioni, come gioia, felicità e paura. L’emozione più diffusa nei sogni però è la paura: le emozioni negative sono decisamente più diffuse di quelle positive, nei sogni.

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