Masturbazione e sesso riducono o migliorano le prestazioni sportive?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CLASSIFICAZIONE GRUPPI SPORT AGONISTICHE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari An PeneGli atleti hanno a lungo portato avanti la teoria che il sesso prima di una gara rappresenti uno spreco di energia. Muhammad Ali, per primo, ha dichiarato di non avere rapporti sessuali durante le sei settimane precedenti un incontro di boxe. Ma gli scienziati affermano che non ci sono evidenze fisiologiche che suggeriscano che la masturbazione o il rapporto sessuale prima di una competizione sia dannoso. Al contrario, alcuni studi suggeriscono che il sesso pre-gara può aiutare gli atleti alzando, per esempio, i loro livelli di testosterone.
Non sono chiari, tuttavia, quali siano gli effetti psicologici che il sesso può provocare riguardo alle prestazioni dell’atleta. Alcuni scienziati suggeriscono che l’astinenza potrebbe aiutare gli atleti a concentrarsi meglio. Lo specialista in medicina dello sport, Ian Shrier della McGill University di Montreal (Canada), ha affermato che il sesso può influenzare le prestazioni sportive in due modi: indebolendo fisicamente l’atleta oppure influenzandone psicologicamente lo stato d’animo. La prima ipotesi è stata successivamente smentita, la seconda non è stata ancora testata.
La tradizione all’astinenza è particolarmente seguita negli sport di potenza, come ad esempio la boxe o il calcio.

Livelli di testosterone

Sono in molti a pensare che l’atto della eiaculazione faccia diminuire nel corpo il livello di testosterone, ormone del desiderio sessuale e dell’aggressività. Il professore di endocrinologia Emmanuele A. Jannini, dell’Università degli Studi dell’Aquila ha affermato che questa idea è completamente sbagliata. Dice Jannini: “dopo tre mesi senza sesso, situazione molto comune tra alcuni atleti, il livello di testosterone si riduce drasticamente quasi al livello presente nei bambini. Si pensa dunque che questa situazione sia utile per un pugile?”
Possiamo quindi affermare che gli scienziati respingono l’idea della negatività del sesso prima di una gara.

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Sesso e psicologia

La psicologia può influenzare vari fattori nell’atleta:

  • l’aspetto ormonale;
  • la gestione della fatica;
  • le motivazioni.

Occorre rilevare la differenza nello stato emotivo del soggetto fra prima e dopo l’attività sessuale. Se tale stato è uguale, il sesso non modifica la prestazione. Se invece è alterato, occorre verificare se la variazione è positiva o negativa. Dal punto di vista ormonale, un perdurante stato di eccitazione può portare a un depauperamento delle riserve ormonali e nervose del soggetto oppure caricarlo nel modo giusto. In genere la curva ha la classica forma a campana, in cui lo stato di carica raggiunge un massimo (che dovrebbe coincidere con la gara) e poi rapidamente scende anche al di sotto dei valori normali (stanchezza da sovreccitazione). Questo aspetto, tranne casi eccezionali, non è mai così eclatante da penalizzare la prestazione oltre misura. Sicuramente l’aspetto psicologico del dopo-rapporto influisce più sensibilmente sulla gestione della fatica. La variazione dello stato emotivo rielabora in modo diverso la fatica. L’eccitazione del dopo rapporto può anestetizzare la fatica oppure il rilassamento eccessivo (siamo già nella fase di scarico) può abbassare la nostra soglia di fatica perché siamo meno propensi a soffrire in una situazione in cui ci aspettiamo solo relax. Lo stesso discorso vale per le motivazioni che possono essere rese più granitiche oppure più fragili dalla visione e dalle aspettative che abbiamo in quel momento. Contrariamente a quanto si possa credere, questo punto può essere in controtendenza a quello precedente. Avere un rapporto con la persona desiderata da tantissimo tempo, se per l’eccitazione seguente al fatto, può innalzare la nostra soglia di fatica, certamente diminuirà le motivazioni perché l’attività sportiva sarà ridimensionata dal fatto nuovo che è intervenuto nella nostra vita.

Sesso e perdita di energia

L’attività sessuale “ruba” preziosa energia allo sport? L’energia è sicuramente il fattore più trascurabile, a meno che non si parli di una notte intera di amore conclusasi nell’immediata vicinanza di una gara. Le calorie consumate sono sicuramente inferiori a quelle di un buon riscaldamento con allunghi.

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Sesso e dolori muscolari

L’attività sessuale potrebbe aiutare le donne a combattere dolori muscolari o altre lesioni sportive, come afferma Barry Komisaruk, un professore di psicologia alla Rutgers University di Newark (New Jersey). E’ stato scoperto infatti, che la stimolazione sessuale ha nelle donne il potente effetto di bloccare il dolore. Questo effetto può durare anche un giorno intero nel caso di dolori muscolari cronici. Uno dei meccanismi attraverso i quali tutto ciò è possibile, è dovuto al fatto che l’attività sessuale blocca il rilascio della sostanza trasmettitrice del dolore. Komisaruk ha anche scoperto che la stimolazione vaginale ha un forte effetto sullo stress muscolare delle gambe, che aumenta in alcune donne e diminuisce in altre. Molto meno si sa sugli effetti psicologici del sesso sulle prestazioni atletiche.

Sesso e sonno

Alcuni esperti dicono che gli allenatori favoriscono l’astinenza semplicemente perché vogliono che gli atleti dormano abbastanza prima del grande evento arrivando quindi molto riposati. Quando il sesso disturba il normale ritmo sonno-veglia, sicuramente la prestazione viene penalizzata. La colpa però non è del sesso in sé quanto del fatto che è la causa della perdita o dell’alterazione del sonno.

Sesso ed ansia

Gli psicologi hanno dimostrato che esiste un livello di attenzione e di ansia necessario per produrre le migliori prestazioni possibili. Eccessiva ansia e aggressività possono invece causare una riduzione delle prestazioni.
“Se gli atleti sono troppo ansiosi il giorno prima di un evento, il sesso potrebbe rappresentare una rilassante distrazione,” ha scritto Shrier. “Se sono già rilassati o, come alcuni atleti, hanno poco interesse nel sesso la notte prima di una grande competizione, un buon riposo notturno è tutto ciò che occorre”. I risultati dipendono quindi dalla personalità dell’atleta e dalla routine: la coerenza è fondamentale. In generale un atleta dovrebbe evitare di provare qualcosa di nuovo, se non lo ha prima sperimentato in condizioni di minore importanza o non è sua abitudine.

Ampia variabilità soggettiva

Jannini dice che gli effetti del sesso nello sport variano da atleta in atleta. Alcune personalità hanno bisogno di una maggiore concentrazione e il sesso non fa quindi al caso loro. Altri atleti potrebbero invece avere bisogno di quel po’ di trasgressione che alla fine può fare la differenza. “In questo caso”, dice Jannini, “vorrei suggerire un rapporto sessuale completo e soddisfacente la sera prima della competizione”. Come abbiamo visto non c’è una vera risposta univoca alla domanda che valga per tutti: nel dubbio vi consiglio di provare su voi stessi gli effetti di una certa attività sessuale prima dello sport e di regolarvi di conseguenza.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Differenza tra costole e vertebre

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Le costole (coste)

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La colonna vertebrale e le sue vertebre

Vertebre e costole (o più correttamente “coste”) sono ossa importanti del nostro corpo, poiché costituiscono la gabbia toracica e contribuiscono alla stabilità dello scheletro. La gabbia toracica è formata dalle cartilagini costali, dallo sterno, dalle coste e dalle vertebre toraciche, così suddivise:

  • posteriormente, 12 vertebre (vertebre toraciche);
  • latero-anteriormente, 12 paia di costole (o coste);
  • anteriormente, le cartilagini costali e un osso chiamato sterno.

Le 12 vertebre toraciche formano (assieme alle 7 cervicali, 5 lombari, 5 sacrali e 3 coccigee) la colonna vertebrale o rachide o spina dorsale, che è il principale sostegno del corpo umano. Dalla colonna vertebrale partono le 12 paia di costole: ogni paio di costole origina infatti da una delle 12 vertebre toraciche.

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Costola incrinata: cause, sintomi, diagnosi, terapia e tempi di recupero

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COSTOLA INCRINATA SINTOMI TEMPI DI RECUPERO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgUna costola si dice “incrinata” quando – principalmente in seguito a un trauma nella zona del torace – risulta essere indolenzita, specialmente durante gli atti di respirazione profonda. A volte l’incrinatura è anche più estesa, interessando anche i muscoli intercostali, quelli che sono frapposti fra costola e costola. Per poterla diagnosticare correttamente, oltre all’anamnesi ed all’esame obiettivo, è opportuno procedere con alcuni esami strumentali di tipo radiologico.

Cause

L’incrinatura della costola (in medicina più correttamente denominata “costa“) è in genere la conseguenza di un trauma diretto o – meno frequentemente – indiretto, alla gabbia toracica. Ad esempio una costa si può incrinare in seguito ai colpi che è possibile ricevere al torace durante la pratica di un’attività sportiva, agli incidenti automobilistici, a quelli domestici o, perfino, ai contraccolpi al torace di una tosse violenta o di lunga durata. Un mio paziente una volta si incrinò una costa stando seduto su una sedia dotata di robusti braccioli: il mio paziente si piegò lateralmente e velocemente su di un lato ed il suo torace sbattè su un bracciolo. Questo per farvi capire che anche banali gesti quotidiani possono risultare in un trauma alla gabbia toracica che può incrinare una o più costole adiacenti.

Leggi anche: Differenza tra costola incrinata e rotta

Sintomi e segni

Quando una costola si incrina, si determina una infiammazione che genera dolore e, a volte, anche gonfiore ed ematoma, in corrispondenza dell’area traumatizzata. Il dolore tipico della costola incrinata è generalmente intenso, ma quando il busto è fermo in posizione di riposo, è in molti casi del tutto assente. Il dolore in genere compare o peggiora durante il compimento di alcune azioni, come:

  • il respiro profondo;
  • la compressione della zona toracica infortunata;
  • i movimenti di torsione e di piegatura del corpo;
  • gli sforzi a livello dell’addome e del torace;
  • tossire;
  • starnutire;
  • singhiozzare;
  • “tirare” il naso;
  • urinare;
  • defecare;
  • emettere gas intestinali;
  • sbadigliare;
  • mangiare esagerate quantità di cibo e liquidi.

L’eventuale presenza di una massa anomala (ad esempio un tumore) a livello di torace e/o addome, può aumentare la sensazione dolorosa. Il dolore in genere aumenta di intensità la notte ed è estremamente fastidioso in quanto rende spesso impossibile dormire sul fianco della zona traumatizzata, inoltre anche il semplice cambiare posizione, può generare dolore.

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Diagnosi

La presenza della costola incrinata determina sintomi e segni molto simili a quelli prodotti da una costola fratturata. Per cercare di giungere a una corretta diagnosi, al medico saranno richieste un’attenta anamnesi (raccolta dei dati del paziente, delle sue abitudini, di altre sue patologie e soprattutto del tipo di evento che ha fatto scaturire il dolore) un esame obiettivo che indaghi a fondo la zona traumatizzata e l’uso di esami strumentali di tipo radiologico, come la radiografia, la TC e la risonanza magnetica nucleare.

Terapia

La terapia prevista per le costole incrinate consiste principalmente nel riposo, con applicazione di ghiaccio sulla zona dolorante e con l’assunzione di paracetamolo (Tachipirina) o di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’aspirina e l’ibuprofene) per diminuire il dolore, soprattutto assumendo i farmaci la sera, prima di andare a dormire, in modo che l’effetto antidolorifico si estenda a tutta la notte. L’obiettivo principale sarà quello di garantire il corretto respiro, considerando che un respiro non profondo può predisporre all’insorgenza di polmoniti e di infezioni polmonari, specie negli anziani e negli allettati cronici. In aggiunta ai farmaci antidolorifici sarà necessario mantenersi al riposo da qualsiasi attività fisica (sportiva o lavorativa) che includa torsioni e movimenti del busto. Utile l’applicazione del ghiaccio sulla zona gonfia e con l’ematoma (sono sufficienti almeno 15-20 minuti 3-4 volte al giorno) e ancora eseguire sporadici colpi di tosse “controllata” almeno una o due volte ogni ora per ridurre il rischio di polmoniti e di infezioni polmonari. È opportuno non avvolgere il torace con bendaggi, il che renderebbe ancora più difficile la respirazione profonda, non fumare e non eseguire movimenti improvvisi o sollevare pesi. In alcuni casi meno gravi, in palestra è possibile eseguire alcuni esercizi, ad esempio usando manubri per potenziare i bicipiti, purché il torace e l’addome restino fermi.

Leggi anche: Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace

Prevenzione

Non sempre è facile cercare di prevenire le costole incrinate, tenendo in considerazione che gli infortuni alla cassa toracica possono avvenire in diversi contesti e in differenti situazioni, alcune domestiche e quasi “banali”. È tuttavia opportuno cercare di ridurre i rischi indossando sempre l’appropriato equipaggiamento sportivo, utilizzando la cintura di sicurezza alla guida dell’auto e arredando la propria casa in maniera tale che possano essere minimizzati i rischi di caduta: si tratta infatti delle tre principali indicazioni mediche che è opportuno seguire per poter prevenire questo e altri infortuni tipici alla gabbia toracica. Quando si svolge qualsiasi movimento del torace, anche quello più banale, bisogna mettere in conto che una compressione a livello costale può esitare in una dolorosa incrinatura, quindi tale movimento deve essere eseguito con attenzione se c’è possibilità di urtare da qualche parte.

Tempi di guarigione

Di solito, se non vi sono particolari complicazioni, le costole incrinate guariscono in un arco temporale che oscilla tra le 2 e le 4 settimane. Generalmente il dolore è più intenso nella prima settimana e diminuisce gradatamente giorno dopo giorno, in particolare durante la seconda settimana. Se l’evento traumatico è piuttosto forte e vi è un interessamento dei muscoli intercostali, il processo di guarigione di una costola incrinata potrebbe essere anche molto più lungo, e in grado di durare anche un mese e mezzo od oltre, specie nei pazienti anziani oppure in quei pazienti che – nonostante le indicazioni al riposo da parte del medico – continuino a sforzare e traumatizzare la zona costale.

Rischi

I possibili rischi e complicanze legate ad una incrinatura costale, sono:

  • polmonite;
  • stipsi (a causa del dolore che avverte durante l’evacuazione delle feci, il paziente potrebbe evitare intenzionalmente di andare a bagno per più giorni di seguito e ciò può portare a costipazione);
  • infezioni delle vie urinarie (urinare potrebbe aumentare il dolore e ciò spinge il paziente a trattenere a lungo l’urina, con maggior rischio di cistite e cistouretrite).

Uno dei rischi è quello di interpretare il dolore costale come causato da una incrinatura, quando potrebbe essere invece causato da una frattura della costa.

Quando andare dal medico?

In caso di infortunio lieve, in pazienti che non presentano sintomi né segni, in particolare difficoltà respiratoria ed ematomi, non è strettamente inecessario l’intervento medico. Il parere del medico sarà necessario in presenza di:

  • sintomi e segni che possono indicare complicanze, come la dispnea e l’ematoma;
  • gravidanza;
  • paziente in età pediatrica;
  • osteoporosi grave;
  • tumore delle ossa;
  • incremento graduale del dolore al torace (anziché la sua diminuzione);
  • dolore intenso che si estende alla spalla o all’addome;
  • tosse continua;
  • febbre, che potrebbe essere correlata ad una polmonite;
  • sospetto che in realtà l’incrinatura sia una frattura costale.

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Costola rotta (frattura costale): sintomi, diagnosi e terapia

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COSTOLA ROTTA FRATTURA COSTALE SINTOMI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa frattura di una costola (più correttamente “costa”) è un infortunio abbastanza comune, che consiste nella Continua a leggere

Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FRATTURA COSTALE VOLET COSTALE PNEUMOTORACE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgQuando una frattura costale è multipla, cioè interessa più coste, può portare all’instaurarsi di una condizione medica potenzialmente mortale, identificata con il termine “volet costale“.

Il volet costale consiste in un parziale o completo scollamento di un gruppo di costole dalla restante gabbia toracica. Ciò può comportare una situazione di movimento paradosso, in cui il gruppo di coste scollate compie movimenti opposti a quelli della gabbia toracica restante.

Il volet costale può risultare letale quando determina uno pneumotorace associato a grave insufficienza respiratoria. Infatti, in siffatte condizioni, i polmoni si irrigidiscono e gli atti respiratori diventano gradualmente sempre più difficili.

Secondo uno studio statistico anglosassone, ogni 13 individui che si presentano in ospedale per una frattura alle costole ve n’è uno con volet costale. Alcuni sinonimi di volet costale sono: lembo costale mobile, lembo toracico mobile e flail chest.

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Differenza tra costola incrinata e rotta

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA COSTOLA INCRINATA ROTTA FRATTURATA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano.jpgUna costola incrinata (incrinatura costale) o rotta (costa fratturata) è quasi sempre conseguenza di un trauma diretto alla gabbia toracica, come avviene nel caso di incidenti stradali, traumi sportivi (negli sport di contatto) o incidenti domestici (cadute ed urti contro spigoli dei mobili). Nel caso della costola incrinata perfino una tosse cronica può determinare la contusione; la rottura della costa si verifica spesso anche in persone anziane, specie se soffrono di osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, che provoca un forte indebolimento delle ossa. Tale indebolimento scaturisce dalla riduzione della massa ossea, che, a sua volta, è conseguenza del deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Pertanto, le persone con osteoporosi sono più predisposte alle fratture, perché hanno ossa più fragili del normale. La frattura costale può essere anche causata da lesioni neoplastiche delle costole. Un tumore maligno, con origine in una costola, indebolisce quest’ultima, rendendola più fragile e particolarmente suscettibile alle fratture.

Differenze e gravità

L’incrinatura costale è un infortunio abbastanza comune, quasi sempre di modesta gravità, in cui la costa rimane integra e rimane nella sua sede naturale. Invece la frattura costale può, in alcuni casi, rappresentare una urgenza medica, dal momento che la costa si rompe (anche in più pezzi), può spostarsi dalla sua posizione naturale, lesionare la cute e può potenzialmente causare emorragie e determinare danni gravi gli organi interni, specie i polmoni. Se la frattura alle costole è multipla, può portare all’instaurarsi di una condizione medica potenzialmente mortale, identificata con il termine “volet costale”.  A tale proposito leggi anche: Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace

Sintomi e segni

In entrambi i casi il sintomo principale è il dolore, associato a gonfiore e formazione di un ematoma, tuttavia nel caso della costola incrinata essi sono generalmente di minore entità. Il dolore che caratterizza una costola incrinata ed una costola rotta tende a peggiorare in alcune particolari circostanze:

  • Quando il paziente respira profondamente.
  • Con la compressione della zona toracica infortunata.
  • Con i movimenti di torsione e piegatura del corpo.
  • Quando il paziente dorme dalla parte della zona traumatizzata.

Se, a causa di un dolore molto intenso, il paziente fatica a respirare in maniera normale, può sviluppare:

  • dispnea;
  • mal di testa;
  • vertigini;
  • giramenti di testa;
  • senso di stanchezza;
  • sonnolenza ricorrente;
  • ansia.

Leggi anche:  Caviglia slogata (distorsione) e gonfia: cosa fare? Fasciatura ed altri rimedi

Diagnosi

Nel dubbio se si tratti di costola incrinata, con microfratture o rotta, si procede con le indagini strumentali:

  • I raggi X. In genere, permettono di stabilire con facilità se una costola è solo incrinata oppure fratturata. Risultano poco chiari soltanto in presenza di fratture lievi, non nette.
  • La TAC. Fornisce una serie di immagini tridimensionali, che riproducono molto chiaramente l’anatomia interna del corpo.
    È molto utile per escludere la presenza di una frattura. Infatti, permette di valutare non solo le ossa della gabbia toracica, ma anche lo stato di salute dei vasi sanguigni toracici, dei polmoni e degli organi addominali che potrebbero essere stati lesionati in caso di frattura costale.
  • La risonanza magnetica nucleare (RMN). Come la TAC, è utile per valutare una vasta gamma di elementi: costole, vasi sanguigni passanti per il torace, polmoni e organi dell’addome.

Leggi anche: Ernia del disco e mal di schiena: sintomi, diagnosi e cura

Trattamento

Nel caso di costola incrinata il trattamento prevede

  • riposo;
  • applicazione di ghiaccio sulla zona dolorante per almeno 15-20 minuti 3-4 volte al giorno;
  • respirare profondamente o eseguire un colpo di tosse controllato almeno una o due volte ogni ora. Serve a ridurre il rischio di polmoniti e infezioni polmonari.
  • assunzione di farmaci antidolorifici (aspirina e ibuprofene).

Nel caso di costola fratturata può invece rendersi necessario un intervento chirurgico.

Cosa NON fare in entrambi i casi

  • Non avvolgere il torace con bendaggi. In caso contrario, c’è il rischio di rendere ancora più difficile la respirazione profonda.
  • Non fumare.
  • Non eseguire movimenti improvvisi o sollevare pesi.

Per approfondire, leggi gli articoli relativi alle due patologie:

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Gabbia toracica: dove si trova, a che serve e da cosa è composta

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DEL TORACE ANATOMIA FUNZIONI INTRINSECI ESTRINSECI DIFFERENZE COSTE COSTOLE PETTORALI TRASVERSO DIAFRAMMA SUCCLAVIO DENTATO TRAPEZIO SCAPOLA ROMBOIDE DORSALE INTERCOSTALILa gabbia toracica (a volte chiamata anche “cassa toracica“; in inglese ” thoracic cage” o “rib cage“) è una struttura anatomica ossea molto importante del corpo umano, con compiti sia strutturali che funzionali essenziali per l’organismo.

Dove si trova la gabbia toracica?

La gabbia toracica si trova nella metà superiore del corpo umano, tra collo e diaframma.

Da quali ossa e cartilagini è costituita?

La gabbia toracica è costituita dalle cartilagini costali, dallo sterno, dalle coste e dalle vertebre toraciche, così suddivise:

  • posteriormente, 12 vertebre (vertebre toraciche);
  • latero-anteriormente, 12 paia di costole (o coste);
  • anteriormente, le cartilagini costali e un osso chiamato sterno.

Ogni paio di costole origina da una delle 12 vertebre posteriori, facenti parte della gabbia toracica.  Nella parte anteriore, le coste terminano con le cartilagini costali; queste ultime rappresentano il punto d’unione con lo sterno solo per le prime 7 paia di coste superiori. Infatti, dall’ottavo al decimo paio, le singole costole si uniscono (sempre tramite cartilagine) alla costa superiore (quindi le ottave alle settime, le none alle ottave ecc); mentre dal decimo al dodicesimo paio, sono libere.
Tra le costole ci sono numerosi muscoli, noti come muscoli intercostali. I muscoli intercostali consentono alla gabbia toracica di espandersi durante gli atti respiratori; pertanto giocano un ruolo fondamentale per l’introduzione dell’aria nei polmoni.

Leggi anche: Differenza tra costola incrinata e rotta

Costole vere, spurie, fluttuanti

Le prime sette coste dall’alto verso il basso, sono dette costole vere e si uniscono direttamente allo sterno,l’ottava, la nona e la decima sono coste spurie (o false) , raggiungono lo sterno tramite la cartilagine che va prima a formare un tratto comune e poi a legarsi allo sterno, mentre le ultime due paia non sono unite allo sterno, per tale motivo sono dette fluttuanti.

Leggi anche: Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace

A che serve la gabbia toracica?

La gabbia toracica ha principalmente compito strutturale e funzionale alla respirazione, inoltre protegge meccanicamente organi interni importanti come cuore e polmoni, ma non solo: in essa sono anche contenute le porzioni toraciche dell’esofago, della trachea e dell’aorta. La gabbia toracica inoltre affianca il diaframma nel partecipare ai movimenti respiratori: traumi alla gabbia toracica possono rendere difficoltosa o addirittura impedire la normale respirazione.

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Cos’è una costa? Differenza tra costole e coste

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COSE COSTA DIFFERENZA COSTOLE COSTE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgParlando con un paziente, mi è capitato di usare il termine “costa” e di notare come il mio interlocutore non avesse capito a quale parte del corpo mi stessi riferendo; tale evento mi fornisce l’occasione di chiarire il concetto.

Cos’è una costa?
In campo medico il termine “costa” è semplicemente sinonimo di “costola”, cioè una delle 24 ossa affusolate e ricurve della vostra cassa toracica.

Che differenza c’è tra una “costa” ed una “costola”?
Nessuna: come appena affermato, costa e costola sono sinonimi ed indicano la medesima cosa.

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