Meteorite di ghiaccio arriva da non si sa dove e sfonda un’auto: forse arriva da…

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma METEORITE GHIACCIO SFONDA AUTO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Ano.jpgUn blocco di ghiaccio piovuto dal cielo, di circa 20 kg, ha squarciato il parabrezza di una Toyota Aygo e distruggendo cambio, cruscotto e sedili. E’ recentemente successo a Monteverde (un quartiere di Roma). La procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di danneggiamento. Il blocco di ghiaccio forse era proveniente da un aereo di passaggio.

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Aurora, morta di fame a 9 mesi: dopo decesso il padre cantava contento

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO BAMBINA TRISTE BIMBO BIANCO E NERO“Nei giorni seguenti alla morte della piccola ho sentito venire dalla casa manifestazioni di euforia con il padre che cantava, c’è stato un momento per me incomprensibile di gioia da parte sua”.

Così un vicino di casa di Marco Falchi e Olivia Beatrice Grazioli, i genitori a processo a Milano per maltrattamenti in famiglia e morte della figlia Aurora di 9 mesi avvenuta 27 febbraio 2015, ha raccontato in aula il comportamento della coppia e in particolare dell’uomo dopo il decesso della bimba.

Dall’inchiesta, coordinata dal PM Cristian Barilli, è emerso che la bambina riceveva un nutrimento insufficiente, viveva in condizioni igieniche precarie ed è deceduta per un arresto cardiocircolatorio provocato da grave disidratazione e denutrizione cronica.

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Con un semplice gesto questa ragazza ha cambiato la mentalità di molti americani

“L’ho fatto perché sono nera. E’ stato il mio modo di difendere me stessa, mio figlio, la mia famiglia, la mia comunità e tutti quanti dalla violenza razziale”. Così Ieshia Evans, la ragazza dello scatto simbolo delle proteste esplose negli Stati Uniti dopo l’ondata di violenze che ha coinvolto polizia e afroamericani, spiega il momento in cui sola e disarmata ha fronteggiato gli agenti in tenuta antisommossa a Baton Rouge, in Louisiana. “The Queen in the Sundress”, la ragazza in prendisole, come l’hanno ribattezzata i social, lo racconta in una breve intervista video girata all’aeroporto prima di tornare a casa a New York.

Continua la lettura su https://www.repubblica.it/esteri/2016/07/12/news/usa_la_ragazza_della_foto_simbolo_l_ho_fatto_per_mio_figlio_e_per_tutti_noi_-143890146/

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Bimbo di tre anni ingoia un pezzo di mela e muore soffocato

Un bambino di tre anni di Cordenons (Pordenone) è morto all’ospedale di Pordenone per soffocamento, causato da un pezzo di mela che gli aveva ostruito le vie respiratorie. Il decesso è avvenuto oggi pomeriggio. Il bambino, dopo aver ingoiato il pezzo di mela, ha cominciato a tossire. Il padre e la madre hanno provato disperatamente a fargli espellere il corpo estraneo che gli stava impedendo di respirare, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare per salvare la vita del piccolo.

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Si finge disperso in un’immersione per 4 mesi: era scappato per evitare il matrimonio

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO POLIZIA CARABINIERI FORZE ORDINE REATO LEGGE ARRESTO ARRESTATO (4)Per quattro mesi parenti e conoscenti hanno creduto che Gjuta Xhevahir,26enne albanese residente a Grosseto, fosse morto durante un’immersione a Punta Ala. A nulla erano valse le ricerche in mare. Il giovane però, cameraman e tutto fare dell’emittente locale Teletirreno, aveva deciso di far sparire le sue tracce.

La storia raccontata da Il Tirreno inizia il 14 marzo scorso quando la sua attrezzatura viene rivenuta sulla spiaggia e l’auto parcheggiata poco distante. Subito si sono messe in moto le ricerche, ma senza risultati. Per tutti Gjuta è morto. In realtà aveva deciso di sfuggire per iniziare un’altra vita a Milano, dove ha vagato per la strada senza documenti e senza identità; neanche una telefonata alla famiglia per paura di essere rintracciato.

Quello che voleva era un taglio netto con il passato e con le sue responsabilità. Il 15 aprile sarebbe dovuto tornare in Albania per un matrimonio combinato, ma ha preferito fingersi morto pur di adempiere a questo dovere. Pochi giorni fa l’epilogo: il giovane è tornato in Toscana e tra le lacrime ha raccontato tutto ai carabinieri.

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Si lancia e perde il paracadute, la telecamera riprende la scena da brividi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SI LANCIA PERDE PARACADUTE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei.jpgIl 28 giugno scoro, il paracadutista professionista Daniel Herndon aveva il compito di portare una palla di calcio in campo, dall’alto, per dare avvio ad una partita in Oklahoma City. Non appena effettuato il lancio, però, Herndon  ha perso il suo paracadute principale. Grazie al paracadute d’emergenza, l’uomo è riuscito ad atterrare, senza conseguenze, sul campo. I terribili momenti della discesa sono stati ripresi con una piccola GoPro:

Per guardare il video cliccate QUI

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Trovato morto in casa dopo 5 anni ormai ridotto a scheletro: nel frigo la spesa del 2011

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO POLIZIA CARABINIERI FORZE ORDINE REATO LEGGE ARRESTO ARRESTATO (4)E’ stato scoperto dai vigili del fuoco in una abitazione di San Gavino, in provincia di Cagliari, il corpo ridotto a scheletro di Marcello Putzu, di 57 anni. Quanto alle cause si ipotizza una morte naturale. Il decesso dovrebbe risalire ad almeno cinque anni fa. A far scattare l’intervento dei vigili è stata la segnalazione dei vicini che hanno notato una perdita d’acqua provenire dall’appartamento della vittima. Quando i pompieri hanno aperto la porta, hanno scoperto il cadavere in stato di scheletrizzazione. Nel frigorifero buste di latte e altri alimenti con scadenza 2011, sul tavolo scontrini e ricette mediche con la stessa data, poco distante sul pavimento il corpo dell’uomo decomposto, ridotto quasi a uno scheletro. La morte dell’uomo risale a cinque anni fa, ma nessuno ne aveva denunciato la scomparsa: era separato e viveva da solo. Aveva lavorato come macchinista prima di essere licenziato.

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Rinunciò ai regali per donare valvole all’ospedale, morta a dieci anni la piccola Marta

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Studio Roma Ecografia Mammella Tumore Seno Muscoli Spalla Ginocchio Traumatologia Sport Arti Gambe Referto Articolare Medicina Estetica Radiofrequenza Cellulite Cavitazione MARTA MAGOSSO Neuroblastoma TACNel Natale 2014, la sua storia aveva commosso l’Italia: Marta Magosso, 10 anni, ricoverata in ospedale per neuroblastoma, aveva scelto di rinunciare ai regali di Natale donando i suoi risparmi, 475 euro, proprio all’ospedale dove era ricoverata per acquistare i tappi blu, cioè valvole speciali per la pulizia dei cateteri con cui tutti i bambini ricoverati nel reparto di oncoematologia devono convivere. Marta però non ce l’ha fatta: dopo tre anni di lotte, dimostrando tenacia e grande generosità si è arresa alla malattia. I medici avevano diagnosticato a Marta il neuroblastoma il 25 febbraio 2013. Dopo due anni di chemioterapia sembrava essere uscita dal tunnel ma a metà luglio ha avuto una ricaduta dal quale non si è più ripresa. Era in ospedale dal 2 dicembre ed è uscita solo nel giorno di Natale, che ha trascorso con la famiglia. La piccola lascia il padre Andrea, ex giocatore e allenatore del Valsugana Rugby Padova, mamma Sandra e la sorella Matilde.

Il neuroblastoma

Il neuroblastoma è un tumore che ha origine dalle cellule del sistema nervoso autonomo, cioè quell’insieme di strutture che controlla alcune funzioni involontarie come il battito cardiaco, la respirazione o la digestione. Nei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni, i tumori maligni del sistema nervoso simpatico – quasi tutti classificati come neuroblastoma (96%) – rappresentano circa il 7% di tutti i tumori. Il neuroblastoma, in particolare, è di gran lunga più diffuso tra i bambini di età inferiore a un anno.

Il ricordo del papà

«Era sempre molto attenta agli altri e alle loro esigenze, qualità che ci rendeva molto orgogliosi e ci stupiva» racconta papà Andrea al Mattino di Padova. Nella sua letterina di Natale quest’anno aveva chiesto regali per i genitori, la sorella, i nonni e tutti quelli che si stavano dando da fare per lei.

Ti abbracciamo forte piccola Marta.

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