Differenza tra ferita, contusione e ferita lacero-contusa

MEDICINA ONLINE FERITA LESIONE ABRASIONE CONTUSIONE PIAGA ESCORAZIONE DIFFERENZA RIPARAZIONE INTENZIONE ASETTICA MORSO SQUALO PIEDE DOLORE SANGUE VIOLENTA BISTURIPer comprendere la differenza tra ferita, contusione e ferita lacero-contusa, dobbiamo necessariamente partire dalla definizione di “lesione.

Lesione

Anche se nell’uso comune “lesione” viene usato come sinonimo di “ferita”, come ad esempio nel caso di una ferita da taglio tipica degli incidenti domestici, in realtà in medicina questo termine ha un significato diverso e ben più ampio. In ambito medico una “lesione”  corrisponde genericamente ad una qualsiasi alterazione a carico di un tessuto o di un organo che comporti un cambiamento della forma, della funzione o della morfologia degli stessi, come conseguenza di un insulto fisico, chimico o biologico. Può derivare quindi da:

  • un trauma: ad esempio la ferita da taglio prima citata oppure una ferita da colpo d’arma da fuoco, o ancora una lesione spinale causata da impatto traumatico causato tipicamente da incidente sportivo o stradale;
  • una pressione cronica e costante: la quale impedisce il corretto fluire del sangue col risultato di determinare necrosi e lesioni da decubito, cosa che si verifica spesso in pazienti costretti all’immobilità, come quelli in coma per lunghi periodi o tetraplegici;
  • una pressione acuta ed intensa: un colpo diretto ed intenso può provocare una contusione;
  • una patologia: ad esempio il tessuto tumorale prende spesso il nome di “lesione tumorale” oppure un infarto può determinare una “lesione al miocardio”, o ancora una lesione ulcerosa può essere determinata da diabete (tipicamente sul piede) o patologie gastroduodenali (in stomaco e duodeno).

Ferita

Con ferita in medicina si intende un tipo particolare di lesione, caratterizzata dall’interruzione traumatica di uno o più tessuti esterni o interni del corpo, causata da agenti esterni di varia natura che agiscono con modalità diversa. In relazione al percorso e alla profondità le ferite possono essere distinte in ferite superficiali (quando interessano esclusivamente lo strato cutaneo e sottocutaneo) o profondepenetranti ed interne. In base al grado di contaminazione della ferita, quest’ultima può essere “pulita” o “contaminata”. Infine in base al meccanismo che l’ha determinata, una ferita può essere da taglio, da punta o di altro tipo (da arma da fuoco, lacero-contuse…).

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Contusione

Le contusioni sono lesioni conseguenza di un trauma diretto, la cui forza vulnerante non è sufficiente a provocare una discontinuità dei tessuti biologici. Nell’ambito delle contusioni si possono distinguere:

  • ecchimosi: lesioni caratterizzate dalla rottura di piccoli capillari, con modesto stravaso ematico, mentre lo strato superficiale rimane integro;
  • ematoma: lesione in cui si ha la rottura di vasi sanguigni più grandi con conseguente emorragia significativa. La raccolta di sangue può rimanere circoscritta o infiltrare i tessuti circostanti;
  • abrasione: caratterizzata da micro rotture degli strati più superficiali dell’epidermide (non fuoriesce sangue);
  • escoriazione: quando la discontinuità interessa gli strati più profondi e si accompagna a modeste lesioni vascolari (fuoriesce sangue);

Ferita lacero-contusa

Quando l’evento traumatico ha una intensità tanto elevata da provocare oltre al fatto contusivo anche una rottura dei tessuti, di solito non lineare e a margini sfrangiati, la contusione prende il nome di ferita lacero-contusa.

Ricapitolando:

Sia ferita, che contusione, che ferita lacero-contusa, sono “lesioni”. Con la differenza principale che:

  • “ferita” implica un trauma che ha generato una soluzione di continuità del tessuto (ad esempio un taglio che impedisce la continuità della cute);
  • “contusione” implica un trauma di impatto violento che generalmente determina la formazione di un ematoma ma NON genera una soluzione di continuità del tessuto (ad esempio un pugno);
  • “ferita lacero-contusa” implica un trauma di impatto violento che generalmente determina la formazione di un ematoma ed inoltre genera una soluzione di continuità del tessuto (ad esempio un pugno dato indossando un tirapugni con punte).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra ferita ed escoriazione

MEDICINA ONLINE FERITA LESIONE ABRASIONE CONTUSIONE PIAGA ESCORAZIONE DIFFERENZA RIPARAZIONE INTENZIONE ASETTICA MORSO SQUALO PIEDE DOLORE SANGUE VIOLENTA BISTURIFerita

Con ferita si intende un tipo particolare di lesione, caratterizzata dall’interruzione traumatica di uno o più tessuti esterni o interni del corpo, causata da agenti esterni di varia natura che agiscono con modalità diversa. In relazione al percorso e alla profondità le ferite possono essere distinte in ferite superficiali (quando interessano esclusivamente lo strato cutaneo e sottocutaneo) o profondepenetranti ed interne. In base al grado di contaminazione della ferita, quest’ultima può essere “pulita” o “contaminata”. Infine in base al meccanismo che l’ha determinata, una ferita può essere da taglio, da punta o di altro tipo (da arma da fuoco, lacero-contuse…).

Escoriazione

L’escoriazione è un tipo particolare di ferita caratterizzata da lesione superficiale della pelle o della mucosa, causata da un trauma di varia natura che colpisce di striscio la superficie del corpo, con fuoriuscita di sangue (al contrario dell’abrasione dove invece NON c’è fuoriuscita di sangue).

L’escoriazione è quindi un tipo particolare di ferita, superficiale e con fuoriuscita di sangue. Tutte le escoriazioni sono quindi ferite, mentre non tutte le ferite sono necessariamente delle escoriazioni.

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Differenza tra ferita settica ed asettica

MEDICINA ONLINE Shark Attack PICS FERITA LESIONE ABRASIONE CONTUSIONE PIAGA ESCORAZIONE RIPARAZIONE INTENZIONE ASETTICA MORSO SQUALO PIEDE DOLORE SANGUE VIOLENTA BISTURIPartiamo dalle definizioni. Il termine “settico” indica sostanza, materiale o ambiente contaminato da microorganismi patogeni; al contrario l’alfa privativo greco usato come prefisso, indica che “asettico” si riferisce a sostanza, materiale o ambiente NON contaminato da microorganismi patogeni. Nell’uso medico il termine asettico può essere riferito a vari ambiti. Ad esempio un medicazione può essere denominata “asettica” se in essa vengono usati materiali asettici (o per meglio dire “il più possibile asettici) ed in grado di inibire la propagazione dei microorganismi. La stanza dove viene eseguita una operazione chirurgica è detta asettica, perché dotata di vari strumenti di filtrazione dell’aria che la rendono il più possibile asettica, il che evita il rischio di infezioni del campo operatorio.

Una ferita è quindi asettica quando in essa non sono penetrati microorganismi patogeni (batteri, virus…) ed è il tipico caso della ferita chirurgica, cioè quella praticata dal chirurgo nel corso di interventi di chirurgia “a cielo aperto” tramite un bisturi che è ovviamente asettico.

Una ferita tipica di un incidente domestico non potrà mai essere asettica, dal momento che qualsiasi ambiente in cui viviamo che non sia stato opportunamente trattato, come anche la nostra stessa pelle, è colmo di microorganismi che penetrano nella ferita appena essa si manifesta.

Classificazione in base al grado di contaminazione della ferita

Un sistema di classificazione importante delle ferite, è quello che si basa sul grado di contaminazione delle stesse. È opportuno tuttavia precisare che la presenza di germi patogeni nella ferita non determina necessariamente una infezione della stessa.

  • ferite pulite: sono definite tali le ferite di origine non traumatica e nel cui ambito non vi siano interruzioni di alcuni apparati: digestivo, respiratorio, uro-genitale;
  • ferite pulite-contaminate: sono le ferite in cui uno degli apparati è interrotto ma sotto controllo e non vi siano segni apparenti di contaminazione. A questo gruppo appartengono interventi molto frequenti quali la colecistectomia o l’appendicectomia;
  • ferite contaminate: gruppo nel quale vengono inserite le ferite traumatiche recenti e quelle aperte, le ferite con interruzione non controllata dell’apparato gastro-enterico, quelle in presenza di fenomeni infiammatori acuti ma non purulenti, le incisioni delle vie biliari e urinarie in presenza di bile e urine infette;
  • ferite sporche: sono le ferite traumatiche aperte non recenti o quelle dovute a fenomeni perforativi o in presenza di infiammazioni pregresse purulente.

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Differenza tra abrasione ed escoriazione

MEDICINA ONLINE FERITA LESIONE ABRASIONE CONTUSIONE PIAGA ESCORAZIONE DIFFERENZA RIPARAZIONE INTENZIONE ASETTICA MORSO SQUALO PIEDE DOLORE SANGUE VIOLENTA BISTURICon ferita in medicina si intende un tipo particolare di lesione, caratterizzata dall’interruzione traumatica di uno o più tessuti esterni o interni del corpo, causata da agenti esterni di varia natura che agiscono con modalità diversa. In relazione al percorso e alla profondità le ferite possono essere distinte in ferite superficiali (quando interessano esclusivamente lo strato cutaneo e sottocutaneo) o profondepenetranti ed interne. In base al grado di contaminazione della ferita, quest’ultima può essere “pulita” o “contaminata”. Infine in base al meccanismo che l’ha determinata, una ferita può essere da taglio, da punta o di altro tipo (da arma da fuoco, lacero-contuse…).

Sia una escoriazione che una abrasione sono un tipo specifico di ferita caratterizzata da lesione superficiale della pelle o della mucosa, causata da un trauma di varia natura che colpisce di striscio la superficie del corpo con la differenza che:

  • l’escoriazione determina fuoriuscita di sangue;
  • l’abrasione NON determina fuoriuscita di sangue.

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Pelle irritata dal sudore: bagno, doccia, gel o crema idratante?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie I vari tipi di ghiandole e di sudore che influenzano l’odore del nostro corpoIn questo precedente articolo: Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: come curare l’irritazione cutanea? avevamo introdotto l’argomento, vediamo oggi altri consigli per prevenire e curare la pelle irritata a causa dal sudore.

Bagno o doccia?
Bagno o doccia che sia, il dato più importante è che l’esposizione prolungata all’acqua molto calda può rimuovere gli oli essenziali della pelle e l’umidità, lasciandoti la pelle rossa, secca e a scaglie. Quindi evita l’acqua troppo calda e, se proprio non riesci a farne a meno, almeno limitati a non più di 10 minuti di lavaggio. Altro piccolo consiglio: fai un bagno nella pappa d’avena. L’avena aiuta a calmare la pelle irritata, ed è un rimedio provato per l’irritazione cutanea. Usa della avena commestibile o dei bagni di pappa d’avena.

Crema idratante: quale e come?
Applica una crema quando hai fatto la doccia e dopo esserti lavato le mani. Le persone che hanno la pelle molto secca, possono applicare l’idratante a intervalli selezionati. Cerca gli ingredienti seguenti quando acquisti una crema idratante:

  • Ceramide. Aiuta nel sollievo della ritenzione idrica e dell’arrossamento.
  • Dimeticone e glicerina. Entrambe avvicinano l’acqua alla pelle.
  • Acido ialuronico. Come la ceramide, l’acido ialuronico aiuta a combattere la ritenzione idrica.
  • Lanolina, oli minerali e petrolato. Questi ingredienti aiutano la pelle a mantenere l’umidità assorbita durante l’abluzione.

Usa gel e creme con proprietà lenitive
Esistono molte creme e gel che possono migliorare l’irritazione da sudore, specialmente:

  • Crema con idrocortisone, applicata una-quattro volte al giorno.
  • Gel con aloe vera. I gel con aloe vera vengono spesso usati come medicazioni topiche per alleviare l’arrossamento grazie alle loro proprietà antinfiammatorie. L’aloe vera riduce le irritazioni della pelle.

Se l’irritazione persiste a lungo, o se vi accorgete che la sudorazione o il prurito sono francamente eccessivi o sono improvvisamente aumentati senza motivo, consultate il vostro medico di fiducia.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Voltaren Emulgel (diclofenac): come usarlo, gravidanza ed effetti collaterali

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Pene H Grasso Pancia Sex Sessuologo Auguri Buon Natale 2013 CURA FARMACI ANTICOLESTEROLOVoltaren Emulgel è indicato nel trattamento degli stati flogistici e dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico.
Questo medicinale può essere utilizzato con successo nel trattamento delle affezioni reumatiche articolari ed extrarticolari e degli stati infiammatori di origine post-traumatica.

Meccanismo d’azione di Voltaren Emulgel
Voltaren Emulgel è un medicinale che consente di somministrare il diclofenac per uso topico, riducendo sensibilmente alcuni dei potenziali effetti collaterali, legati alla terapia per os.
Più precisamente questa particolare via di somministrazione, pur non garantendo un livello di assorbimento del principio attivo stabile e riproducibile, viste le tante variabili come sede di applicazione, area di applicazione, dosaggi utilizzati e stato d’idratazione cutanea, permette al principio attivo di raggiungere comunque i tessuti target espletando efficacemente il proprio ruolo terapeutico e risparmiando la mucosa gastrica dall’insulto esercitato dal contatto diretto con il principio attivo.
Come la maggior parte dei farmaci antinfiammatori non steroidei, il diclofenac espleta la sua azione antinfiammatoria ed antalgica inibendo alcuni enzimi coinvolti nel metabolismo dell’acido arachidonico noti come ciclossigenasi e responsabili della sintesi di prostaglandine.
Queste molecole, dotate di attività vasodilatatrice e permeabilizzante, possono sostenere il processo infiammatorio, facilitando il recruitment in sede di cellule e mediatori infiammatori e sensibilizzando le terminazioni nervose dolorifiche.
In condizioni patologiche quindi, l’inibizione di questa particolare via cellulare si traduce macroscopicamente in un effetto antalgico, antinfiammatorio ed in alcuni casi antiedematoso.

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Modalità d’uso e posologia di Voltaren Emulgel

  • Gel per uso topico da 1.16 gr di diclofenac dietilammonio pari a 1 gr di diclofenac sodico.
  • Si consiglia l’applicazione del gel, nella sede anatomica interessata, per 3 – 4 volte al giorno, in quantità necessarie a coprire l’area interessata. Al fine di migliorare l’assorbimento del principio attivo è necessario ricordarsi di massaggiare la zona esercitando una lieve pressione. E’ inoltre utile lavarsi le mani dopo il trattamento, al fine di eliminare la quota di gel applicata su di esse.

Avvertenze 
Prima di applicare Voltaren Emulgel sulla cute, è opportuno accertarsi dell’integrità della stessa e dell’assenza di lesioni evidenti.
E’ importante evitare il contatto del diclofenac con occhi e mucose.
Nonostante Voltaren Emulgel risulti un farmaco vendibile senza obbligo di prescrizione medica, sarebbe utile consultare il proprio medico o il farmacista prima di intraprenderne la somministrazione.

Gravidanza ed allattamento
Nonostante le concentrazioni ematiche di diclofenac osservate in seguito all’assunzione topica siano decisamente basse, si sconsiglia l’utilizzo di Voltaren Emulgel durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno.
Tale controindicazione è sostenuta sia dagli effetti collaterali noti legati all’assunzione per os del diclofenac, sia dall’assenza di studi riguardanti il profilo di sicurezza di questo farmaco somministrato topicamente.

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Interazioni
La somministrazione topica di diclofenac consente di limitare sensibilmente tutte le possibili interazioni farmacologiche previste invece per l’assunzione orale.
E’ utile tuttavia ricordare che la zona interessata dal trattamento potrebbe risultare particolarmente fotosensibile.

Controindicazioni
L’assunzione di Voltaren Emulgel è controindicata in pazienti ipersensibili al principio attivo o ad uno dei suoi eccipienti, oltre che ai salicilati e a qualsiasi altro tipo di antinfiammatorio non steroideo.

Effetti indesiderati e collaterali
L’applicazione topica di diclofenac consente di ridurre sensibilmente gli effetti collaterali associati alla terapia con antinfiammatori non steroidei, soprattutto quelli a carico della mucosa gastro-intestinale.
Tuttavia data la presenza di eccipienti con potere allergizzante è possibile osservare sulla zona interessata dermatite, orticaria e rash cutanei.
Nei casi più gravi le reazioni allergiche possono divenire sistemiche ed avere ripercussioni più gravi.

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Eutirox può causare o far aumentare l’acne?

MEDICINA ONLINE ACNE SENILE TARDIVA ADULTO ANZIANO DONNA UOMO VISO FURUNCOLO COMEDONE PUNTO NERO BRUFOLO CAUSE FARMACI CREMA POMATA RIMEDI PELLE CUTE ROSSORE DOLORE PUSUna dose eccessiva di Levotiroxina può effettivamente aumentare la secrezione sebacea della cute e quindi indirettamente peggiorare un’acne preesistente. E’ importante controllare sempre il dosaggio di Eutirox, con l’aiuto del proprio medico.

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Depilazione fatta in casa: alcuni consigli utili

Beautician Waxing A Woman's Leg Applying Wax StripDepilazione in casa, perché no? Con i nostri consigli per la depilazione casalinga sarà facile avere pelle liscia e morbida senza lasciare un patrimonio dall’estetista! Il primo consiglio per la ceretta fai da è quello di valutare le proprie esigenze. Se la peluria è rada sarà ovviamente molto più facile ottenere risultati efficaci. La durata della depilazione dipende poi ovviamente dal metodo scelto

Consigli per la depilazione

In generale, a prescindere dal metodo scelto, per una buona depilazione in casa è bene seguire queste semplici regole. Una buona norma è quella di depilarsi alle fine del ciclo, per assicurarsi una maggior durata dell’epilazione. In generale poi è sempre meglio farlo dopo un bagno o una doccia, quando la pelle è perfettamente pulita e morbida. E mai e poi mai dimenticare di idratare sempre la pelle subito dopo averla depilata. Meglio se con una crema ricca di oli e sostante emollienti, che nutrono e proteggono il derma dallo stress depilatorio.

Depilazione con il rasoio

Il classico metodo last minute del rasoio è economico e rapido, ma i risultati sono brevi (due – tre giorni), perché non si va ad eliminare il bulbo del pelo. Da praticare principalmente sulle gambe o sulle ascelle, sarebbe però da evitare a livello dell’inguine, dove può provocare irritazioni e a volte infezioni.
Il consiglio giusto per usare il rasoio? Sceglierne uno con testina intercambiabile e abbinarlo sempre a un prodotto da rasatura, come un gel o una schiuma. Ne esistono varie versioni femminili in commercio e hanno il pregio di lasciare la pelle soffice e profumata, rendendo più agevole la depilazione.

Depilazione definitiva

Con un buon epilatore puoi risolvere in modo definitivo il problema dei peli, e ormai praticamente, con gli epilatori di ultima generazione, il dolore ridotto al minimo. Si tratta di un investimento economico che ha molti vantaggi dal punto di vista del risultato e della durata.

Crema depilatoria fatta in casa

La crema depilatoria è un metodo indolore da utilizzare, utile soprattutto per zone sensibili come le ascelle o l’inguine. Spesso però tendiamo a non fidarci molto di queste formulazioni chimiche che lasciate agire per qualche minuto “distruggono” il pelo, perché la pelle a volte risulta irritata da questo tipo di prodotto. Una buona alternativa è quella di usare una crema depilatoria fatta in casa.

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Prima e dopo: piccoli accorgimenti da non dimenticare

Quando ci depiliamo la nostra pelle viene sottoposta a una sorta di aggressione. Per questo è opportuno prepararla in maniera adeguata prima della depilazione, e poi nutrirla e lenirla post-depilazione. Ecco tutto quello che bisogna fare:

Prima 

  • Applicare un prodotto esfoliante  oppure massaggiare la pelle con un guanto di crine: serve a rimuovere impurità e cellule morte e aiuta a liberare i peli incarniti.
  • Se si usa la ceretta immergersi in un bagno caldo, che dilata i pori e rende meno doloroso lo strappo.

Dopo

  • Non applicate lozioni alcoliche o profumi subito dopo la depilazione, perché la pelle si potrebbe irritare: meglio aspettare il giorno successivo.
  • Stendere una crema lenitiva e idratante per togliere l’arrossamento e nutrire la pelle.
  • Evitare di esporvi al sole subito dopo la depilazione, soprattutto in caso di ceretta: bisogna aspettare finché i puntini rossi non siano spariti.

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