Ti sei scottato? Ecco i 10 errori da evitare per non peggiorare la situazione e prevenire nuove scottature

MEDICINA ONLINE SOLE MARE ERITEMA SCOTTATURA BRUCIATURA ABBRONZATURA PELLE CUTE MELANINA SPIAGGIA MARE DONNA COSTUME SEA SAND GIRL BEACH SWIMMING WALLPAPER HI RES PICS PICTURE PHOTO BEAUTIFUL UVA UVB RADIAZIONE CANCRO NEOEcco che anche quest’anno siete caduti nello stesso errore delle scorse estati: poche ferie e poco tempo per raggiungere una abbronzatura intensa, così vi siete esposti al sole in maniera esagerata fin dal primo giorno, pensando di guadagnare tempo. Invece vi siete ritrovati con un colore talmente tendente all’aragosta che la vostra foto è finita nelle enciclopedie mediche sotto la voce “eritema solare” e con la pelle talmente dolorante che la notte vorreste dormire in piedi, se fosse possibile! Cosa fare? Premesso che sarebbe meglio evitare di scottarsi, una volta che il danno è fatto, ecco alcuni consigli per dare un po’ di tregua alla pelle e soprattutto per evitare che la situazione peggiori ulteriormente e che ci si scotti nuovamente.

1) Evita la disidratazione

Il corpo ha bisogno di acqua, a maggior ragione dopo che è stato “cotto” al sole. Le scottature non sono solo dolorose, ma privano anche il corpo dei suoi fluidi naturali, che bisogna quindi integrare assumendo per un paio di giorni più acqua, come pure succhi di frutta e bevande isotoniche, tenendo nel contempo d’occhio ogni possibile segnale di disidratazione.

2) Evita di indossare vestiti aderenti

Dopo una scottatura solare, la pelle ha bisogno di respirare, quindi i vestiti aderenti sono l’ultima cosa di cui ha bisogno. «Il corpo cerca di combattere il trauma della scottatura facendo affluire più sangue nell’area scottata, così da favorire il processo di guarigione e questo provoca già di per sé rossore ed infiammazione, che i vestiti troppo aderenti potrebbero intensificare, causando vesciche e gonfiore ancora più intenso».

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3) Non usare creme idratanti contenenti alcool

Ottima l’idea di idratare la pelle, ma prima di applicare una crema su una scottatura provocata dal sole, è meglio assicurarsi che non contenga alcool, perché si finirebbe solo con l’aggravare il problema. L’alcool priva la pelle del suo film lipidico naturale quindi usato su un’ustione in via di miglioramento significherebbe rallentarne il processo di guarigione. Meglio scegliere una crema bio, con ottimo INCI, contenente l’aloe, che ha naturali proprietà anti-infiammatorie dell’aloe (un toccasana per la pelle in caso di scottature), ma sempre senza profumo, che può irritare l’epidermide ancora di più. Ecco perché i dermatologi consigliano di usare l’aloe senza profumazione o, ancora meglio, quella derivata direttamente dalla pianta. Un prodotto che vi consigliamo, è questo gel: https://amzn.to/3y8hC2N

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4) Evita di far scoppiare le vesciche

Queste bolle extra di pelle servono a proteggere la zona scottata, quindi non vanno toccate per nessun motivo. Nel caso però in cui facessero davvero male si possono bucare con un ago sterile e far uscire delicatamente il siero. Successivamente bisogna applicare una crema antibiotica per 4 – 5 giorni.

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5) Evita alcuni tipi di trattamenti di medicina estetica

Alcune tipologie di trattamenti di medicina estetica sono da evitare quando la pelle è scottata, come ad esempio la radiofrequenza. Meglio aspettare qualche giorno, in modo che la pelle possa tornare alla normalità.

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6) Evita di riesporti al sole

Può sembrare un consiglio banale, eppure dopo una scottatura molti fanno l’errore di riesporsi al sole troppo presto, appena vedono che la pelle non è più arrossata. In questi casi è invece preferibile lasciar passare alcuni giorni prima di cercare nuovamente la tintarella, soprattutto se avete un fototipo molto chiaro. Evitate ovviamente anche lettini solari e lampade.

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7) Non coprire la scottatura col trucco

Si, lo sappiamo: avete quell’evento in cui volete arrivare con la pelle perfetta quindi vorreste truccarvi, tuttavia la pelle ustionata – per guarire – deve “respirare”, quindi coprirla col make-up non è certo una opzione intelligente per la sua salute. Senza contare che l’utilizzo di spugnette o pennelli sporchi potrebbe aumentare il rischio di infezioni o di reazioni allergiche, aggravando così il quadro generale. Importante anche evitare i tester dei negozi, spesso ricchi di virus e batteri che non vedono l’ora di prendere d’assalto la vostra gia debilitata pelle.

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8) Alimentati correttamente

Dopo una scottatura, è ancora più importante del solito fornire al corpo la giusta quantità di vitamine e sali minerali, grazie ad una alimentazione ricca di frutta e verdura di stagione. Evita i cibi eccessivamente calorici e grassi, come i fritti ed il cibo spazzatura (dolci e merendine). Può essere molto utile assumere ogni giorno un multivitaminico multiminerale, come questo che vi consigliamo: https://amzn.to/3buPj6X

9) Utilizza la giusta crema solare

Come visto al punto 6, dopo una scottatura, la cosa più intelligente da fare, sia di non esporsi al sole per alcuni giorni, ma se non lo si può proprio evitare, che almeno si usi una crema solare protettiva, da riapplicare per tutto il tempo in cui si sta all’aria aperta. L’importante è sceglierne una di alta qualità, che protegga la vostra pelle, come questa che vi consigliamo: https://amzn.to/3I3ZBXY

10) Evita di esfoliare la pelle che si sta desquamando

Quando la pelle comincia a squamarsi, è bene non interferire col processo in atto e lasciare quindi che si compia in modo naturale. Il che significa stare lontano da prodotti esfolianti, o che contengano acido glicolico o salicilico e retinolo, perché possono essere estremamente aggressivi per la pelle, soprattutto se questa è bruciata dal sole. In questi casi è bene non dimenticarsi di idratare generosamente la pelle, così da aiutarla ad esfoliarsi naturalmente e in modo uniforme.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Addio infradito, arriva l’invenzione per camminare scalzi ovunque

MEDICINA ONLINE INFRADITO CAMMINARE SCALZI NAKEFIT.jpgCamminare su una spiaggia assolata senza ciabatte, è una esperienza… fastidiosa! Ma da oggi nessun problema perché una start up italiana ha ideato un modo geniale per camminare su qualsiasi superficie senza bruciarsi o farsi male. Il prodotto consiste in un paio di suole che si attacca alla pianta del piede e le rendono delle superfici gommate per muoversi ovunque.

Nakefit – questo il nome del prodotto – sono delle suole adesive che permettono di camminare liberamente dove si vuole, senza dover indossare le scarpe. Non importa se vi troviate in spiaggia, in piscina, sulle rocce o alle terme, Nakefit sono perfette per tutte le superfici e le pavimentazioni e vi consentono di non portare con voi altre scarpe di ricambio, infradito o protezioni. Le suole sono facili da indossare, da togliere, resistenti all’acqua e ai tagli, elastiche, anti-scivolo e proteggono il piede da qualsiasi batterio o incidente.

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Quando inizia e finisce la primavera?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Benessere Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere di fumare Dimagrire 10 mila passi al giornoLa primavera, quest’anno, inizia il 20 marzo alle ore 11:29 italiane (alle 10:29 UTC, ossia tempo coordinato universale, abbreviazione dell’inglese Coordinated Universal Time) e finisce il 21 giugno.

Siamo abituati a pensare che la primavera inizi il 21 marzo. In realtà non è così! L’inizio ufficiale di una stagione si stabilisce, infatti, a partire dalla posizione della Terra rispetto al Sole.

La primavera astronomica inizia il giorno dell’equinozio. La parola equinozio deriva dal latino”equi -noctis” e significa “notte uguale” al dì.  Si realizza quando la Terra raggiunge quel punto dell’orbita in cui il Sole si trova a picco sull’Equatore, mentre si trova sull’orizzonte sia al Polo Nord che al Polo Sud. Si verifica nel mese di marzo (Equinozio di Primavera) e nel mese di settembre (Equinozio d’Autunno).

Questo momento speciale varia ogni anno ma si verifica quasi sempre (per quanto riguarda la primavera) il 20 marzo e non il 21 come comunemente si crede, a orari diversi. La variazione, a volte di poche ore, è dovuta al graduale scarto che c’è tra il tempo solare e il nostro calendario. Uno scarto che ha portato alla creazione degli anni bisestistili.

Oggi abbiamo quindi l’inizio della primavera astronomica mentre quella meteorologica è cominciata già i primi di marzo. 

  • L’estate, quest’anno, busserà alle porte il 21 giugno, alle ore 6:24 italiane.
  • L’autunno farà capolino con le sue foglie e le castagne, il 22 settembre alle ore 22:02 italiane.
  • L’inverno che abbiamo appena lasciato alle spalle si ripresenterà puntuale il 21 dicembre alle ore 17:28.

Una curiosità: nel calendario giuliano, precedente all’attuale gregoriano, l’equinozio di primavera cadeva il 25 marzo!

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Primo sole: è meglio abbronzarsi in fretta o fa male?

Lying pretty woman in swimsuit tanning on beach

Un’abbronzatura rapida è nemica della pelle e della sua salute. L’ideale è permettere alla pelle di abituarsi gradualmente al sole e rispondere con efficacia producendo la melanina che determina l’abbronzatura. Nelle prime esposizioni al sole è quindi necessario evitare tempi eccessivi: meglio esporsi per non più di 30 minuti al giorno, specie nelle ore più calde della giornata. L’errore che fanno in molti, potendo prendere il sole magari solo nel week end, è quello di stare diverse ore al sole, pensando di raggiungere velocemente l’abbronzatura, ma ciò è sbagliato: una abbronzatura più graduale è infatti molto più duratura rispetto ad una raggiunta a tempo di record, che rischia solo di ustionare ed esporre la pelle a pericolosi danni cellulare.

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Differenza tra stella, pianeta e satellite con esempi

MEDICINA ONLINE STELLA PIANETA NANO GIOVIANO TERRESTRE SATELLITE NATURALE ARTIFICIALE METEROIDE METEORITE METEORA STELLA CADENTE SOLE LUNA TERRA FANTASCIENZA MARTE PIANETA SISTEMA SOLARE SOL SPACE WALLPAPER HD PIC PHOTO PICUna stella viene definita in astronomia come un corpo celeste dotato di luce propria, formato da materia allo stato di plasma, che genera energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare, che liberano l’energia che noi vediamo sotto forma di luce stellare. La stella più vicina a noi è il Sole, che si trova ad una distanza media dalla Terra di 150 milioni di Km ed è al centro del nostro Sistema Solare; la maggior parte delle altre stelle risultano visibili soltanto durante la notte. Gruppi densi di stelle formano gli ammassi stellari, che a loro volta, raggruppati insieme a stelle singole, polveri e gas, formano le galassie.

Un pianeta viene definito come un corpo celeste che, a differenza di una stella, non produce energia tramite fusione nucleare, non brilla di luce propria ma di luce riflessa proveniente dalla stella attorno a cui orbita (nel caso della Terra ovviamente è il sole). Il pianeta ha una massa sufficiente a conferirgli una forma sferoidale. Le stelle producono luce e calore autonomamente, i pianeti vengono invece illuminati e riscaldati dalla stella: senza il sole – ad esempio – la Terra sarebbe buia e fredda. Un pianeta ha inoltre una massa relativamente piccola ed una temperatura minore di una stella; le alte temperature delle stelle permettono infatti di attivare le reazioni di fusione nucleare che generano energia e quindi luce.

Un satellite naturale – o talvolta, più impropriamente, luna (in minuscolo) – un qualunque corpo celeste che orbiti attorno ad un corpo diverso da una stella, come ad esempio un pianeta, un pianeta nano o un asteroide. Un esempio è la nostra Luna (scritto maiuscolo) che rappresenta il satellite naturale del pianeta Terra (Pianeta).
Giove è un pianeta che possiede un elevato numero di satelliti naturali, 69, che lo rendono il pianeta con il più grande corteo di satelliti con orbite ragionevolmente sicure del sistema solare. I maggiori, i satelliti medicei, sono stati scoperti nel 1610 e furono i primi oggetti individuati in orbita ad un oggetto che non fosse la Terra o il Sole, essi sono: Io, Europa, Ganimede e Callisto; Ganimede, in particolare, è così luminoso che se non si trovasse vicino a Giove sarebbe visibile anche ad occhio nudo, di notte, nel cielo terrestre. Prendono anche il nome di “satelliti Galileiani” poiché la prima osservazione di questi satelliti fu effettuata da Galileo il 7 gennaio 1610.
Semplificando: i pianeti ruotano attorno alle stelle, i satelliti naturali ruotano attorno ai pianeti.

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Nei normali e displastici: quali sono le caratteristiche?

MEDICINA ONLINE NEO NEI NEVO NEVI NORMALI TUMORE PELLE CARATTERISTICHE FORMA DIMENSIONI COLORENEI NORMALI

Un giovane adulto presenta in media da 10 a 20 nei. Generalmente, i nei normali (nevi melanocitici) hanno le seguenti caratteristiche:

  • DIAMETRO: di solito inferiore o uguale a 6 mm;
  • POSIZIONE: spesso concentrati sulla pelle esposta al sole del viso, del tronco, delle braccia e delle gambe;
  • INSORGENZA: più spesso nella prima infanzia fino a 35-40 anni;
  • UNIFORMITÀ: normalmente i nevi sono simili l’uno all’altro;
  • FORMA: simmetrica, rotonda o ovale;
  • BORDO: regolare, netto e ben definito;
  • COLORE: uniforme, di solito marrone, chiaro o scuro, o del colore della pelle;
  • EVOLUZIONE: il neo non cambia forma, dimensioni, colore o altre caratteristiche, oppure la cambia ma in tempi molto lunghi.

NEI DISPLASTICI

Questi nei sono generalmente grandi, “atipici” e rappresentano uno dei più importanti fattori di rischio per il melanoma: cioè non significa che chi li possiede ha necessariamente un tumore maligno della pelle, ma solo che ha un rischio più elevato di soffrirne. Clinicamente i nei displastici possono somigliare a un melanoma. Di solito, hanno le seguenti caratteristiche:

  • COLORE: variazione e irregolarità con puntini di color marrone, marrone scuro, rosso, blu o nero irregolarmente distribuiti;
  • DIAMETRO: generalmente superiore a 6 mm (le dimensioni della gomma di una matita), ma può anche essere inferiore;
  • FORMA: spesso asimmetrica; tracciando una linea nel mezzo, una metà appare chiaramente diversa dall’altra;
  • POSIZIONE: i nei a rischio sono spesso situati sulla pelle non esposta al sole;
  • EVOLUZIONE: il neo cambia forma, dimensioni, colore o altre caratteristiche, in breve tempo;
  • BORDO: irregolare e/o sfumato; il neo sembra sfumare verso la pelle circostante.

Per approfondire: Nei sospetti, riconoscere quelli normali ed i tumori: la regola ABCDE

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Le creme solari sono abbronzanti? Fanno abbronzare di meno?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Pelle spellata cinque consigli per salvare la nostra cuteCon la protezione solare alta mi abbronzo di meno?
Questa è una affermazione falsa, perché ci si abbronza comunque dal momento che la pelle reagisce all’esposizione solare producendo melanina per difendersi. La protezione solare elevata serve solo ad evitare che i raggi UV penetrino in profondità nella pelle, il che porta a conseguenze spiacevoli:

  • danneggiamento cellulare;
  • abbronzatura meno graduale e quindi meno duratura;
  • aumento del rischio di scottature;
  • aumento del rischio di tumore della pelle;
  • accelerazione del processo di invecchiamento cutaneo (più rughe).

Quindi è importante usare SEMPRE una protezione solare: il suo uso permette una abbronzatura graduale, sicura e duratura.

Le creme solari abbronzano?
Una crema solare non può mai abbronzare attivamente: se contiene dei filtri specifici per bloccare i raggi UV, non può nel contempo abbronzare, a meno che non contenga piccole percentuali di autoabbronzante.

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Ci si abbronza attraverso i vetri? Rischio di scottarmi?

MEDICINA ONLINE Ci si abbronza attraverso i vetri DONNA ALLA FINESTRA PRENDE SOLE ABBRONZATURA ABBRONZA RAGGI SOLARE LUCE UVA UVB CASA VETRO SPESSO DOMICILIARI FINESTRE MATTINO LUMINOSITA FELICITA AMORE BUON UMORE ILLUMINA.jpgI raggi ultravioletti attraversano i vetri?

I raggi ultravioletti attraversano i vetri, come quelli delle automobili o delle finestre, ma solo in piccola parte: i raggi UVB, che sono i più energetici e dannosi per la nostra pelle, non attraversano i vetri, quindi un vetro ci protegge dai raggi UVB. I raggi UVA, invece, passano attraverso un vetro comune e raggiungono la nostra pelle, ma fortunatamente sono meno dannosi rispetto agli UVB.

Ci si abbronza dietro un vetro?

Se si tratta di un vetro comune (che non ha subito un trattamento per trattenere la radiazione ultravioletta) si, ci si abbronza, ma in misura decisamente minore rispetto all’esposizione senza ostacoli, soprattutto se il vetro è molto spesso.

Perché allora in auto lasciata al sole si sente caldo?

Il motivo per cui dentro una automobile al sole si sente più caldo è dovuto al cosiddetto effetto serra: il calore solare entre nell’automobile e rimane “intrappolato” al suo interno, quindi la temperatura interna sale molto ma ciò non è correlato all’elevazione della radiazione ultravioletta (quella che abbronza) presente nell’abitacolo.

Ci si può scottare dietro una finestra o in auto?

Il rischio di scottature è assai limitato, ma non annullato, in particolare nei soggetti più sensibili, come i bambini, i neonati ed i soggetti con fototipo molto chiaro, per i quali comunque si consiglia una una protezione adeguata (o comunque per chi intraprende viaggi lunghi con esposizione al sole prolungata). C’è da dire che i parabrezza di oggi hanno già applicato uno speciale filtro agli UVA: di conseguenza difficilmente ci si abbronza se non proprio con estrema gradualità. Va infine sottolineato che anche uno schermaggio totale di tutti gli UV da parte dei vetri dell’automobile non evita che l’abitacolo si surriscaldi durante l’esposizione al sole, dal momento che – come visto precedentemente – gli ultravioletti non sono responsabili dell’aumento della temperatura (non a caso ci si può scottare anche con clima freddo).

Cosa posso fare per aumentare l’abbronzatura?

Per aumentare le possibilità di abbronzarvi anche attraverso i vetri, il nostro Staff vi consiglia due prodotti:

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