Gravidanza: è possibile viaggiare e prendere l’aereo o fa male al bimbo?

MEDICINA ONLINE GRAVIDANZA INCINTA PRENDERE AEREO AEROPLANO VIAGGIARE VACANZE ESTATE VIAGGIO MALE BIMBO BAMBINO FETO PRESSIONE LIQUIDO AMNIOTICO AMNIOS.jpgLa gravidanza non è una malattia. Se la futura mamma se la sente, quindi, nulla che vieta che possa viaggiare e muoversi durante i nove mesi limitandosi a prendere solo qualche precauzione:

  • evitare i paesi in cui siano richieste particolari vaccinazioni;
  • evitare di stancarsi eccessivamente durante i viaggi sottoponendo il fisico a uno stress eccessivo:
  • in caso di viaggi in paesi esotici o, comunque, con condizioni igieniche diverse dalle nostre, porre molta attenzione ai cibi e bere solo acqua imbottigliata o bibite industriali;
  • fare attenzione agli sbalzi di temperatura, utilizzare sempre un cappellino per evitare colpi di calore ed evitare le attività estreme e le località eccessivamente isolate (campeggiare nella giungla con il pancione non è necessario!);
  • durante i lunghi spostamenti in macchina, effettuare diverse pause durante il tragitto per sgranchire le gambe e rimettere in moto la circolazione.

Posso viaggiare in aeroplano o fa male al bambino?
Al contrario di quello che dicono molte leggende metropolitane, l’aereo è uno dei mezzi di trasporto più indicati durante i nove mesi. Nessuna controindicazione, quindi, a volare a meno che ci siano chiare indicazioni mediche (per esempio, per chi soffre di trombosi, problemi di circolazione e problemi cardiaci). In linea di massima, le compagnie aeree accolgono donne in gravidanza fino alla 36° settimana di gestazione. Ma è bene sempre informarsi, prima di partire, per conoscere in merito le indicazione del vettore con cui si dovrebbe volare. A ogni modo, per evitare problemi, si consiglia, soprattutto dal sesto mese in poi, di portare sempre con sé il certificato medico firmato dal proprio ginecologo che attesti il buono stato di salute e il nulla osta a volare.

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Troppo caldo per prendere sonno: i 14 trucchi per dormire bene in estate

MEDICINA ONLINE DORMIRE SONNO LETTO UOMO DONNA SESSO AMORE COPPIA MATRIMONIO ESTATE CALDO TRUCCHI TEMPERATURA CUSCINO MATERASSO.jpgIl caldo ed i disturbi del sonno vanno di pari passo, ma i rimedi per dormire meglio esistono, scopriamoli insieme. Capita a molte persone di passare l’intera notte a girarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno, e tutto questo per colpa dell’innalzarsi delle temperature. Soprattutto nelle città, l’afa e l’umidità raggiungono livelli davvero allarmanti e a risentirne sono tutti coloro che non riescono a riposare correttamente. È quindi normale, durante la giornata, essere stanchi, nervosi e meno concentrati del solito. Dunque è importante mettere in atto alcuni stratagemmi per dormire bene anche con il caldo d’estate.

1) Non esagerare con l’esposizione al sole

Per avere un buon sonno, bisogna partire già da parecchie ore prima di andare a letto. L’estate è la stagione in cui finalmente ci si può godere un po’ di sole, ma fate attenzione: se ci si scotta, la temperatura corporea si innalza e la notte si farà più fatica a prendere sonno.

2) Preferire una cena leggera

Sebbene d’estate sia piacevole fare grigliate con gli amici o andare al ristorante, è necessario fare attenzione ai cibi e alle bevande che si consumano. Tra gli alimenti sconsigliati con il caldo, possiamo annoverare le fritture, i cibi grassi e quelli troppo speziati. Via libera invece a frutta e verdura, che sono leggere e mantengono idratato il nostro corpo. Se si soffre di pressione bassa per il caldo, è possibile aggiungere un pizzico di sale ai propri pasti, facendo attenzione a non esagerare.

3) Evitare alcool e bevande zuccherate

Un occhio di riguardo anche a quello che si beve: l’alcool sarebbe da evitare, perché se è vero che induce sonnolenza, è altrettanto vero che porta ad avere un riposo disturbato e a risvegliarsi spesso durante la notte. Sono sconsigliate anche le bevande zuccherate e, naturalmente, il caffè e il tè – come tutte le bevande eccitanti. A tale proposito, leggi anche: La dieta per dormire bene, combattere l’insonnia e svegliarsi la mattina riposati

4) Fare attenzione alla posizione della camera da letto

Ovviamente è molto importante cercare di mantenere una temperatura confortevole nella camera da letto, già da alcune ore prima del momento del riposo. Quando il sole batte sulle finestre della camera, fate attenzione a chiudere le tapparelle e a tirare le tende, per evitare di surriscaldare l’ambiente. Al contrario, quando il sole è calato, spalancate le finestre e cambiate aria.

5) Dormire in un letto basso

Il calore tende a salire verso l’alto, quindi un letto basso può farci sentire più fresco. Una soluzione tipo futon è l’ideale, ma nelle notti più calde si può provare anche un materasso appoggiato a terra.

6) Usare il condizionatore con moderazione

Se siete tra i fortunati che hanno un condizionatore in camera da letto, sarete tentati di tenerlo acceso tutta la notte per non soffrire il caldo. L’importante è che la temperatura non sia troppo bassa: quella ideale va dai 18° ai 23°C.

7) Usare poche luci in camera

Un altro consiglio importante è quello di non tenere troppe luci accese in camera da letto. Sfruttate la luce solare più che potete, e poi utilizzate lampadine a basso voltaggio, che producono meno calore. Se siete abituati a leggere a letto – cosa che sicuramente concilia il sonno – cercate di accontentarvi di un solo punto luce, magari un’abat jour sul comodino. Tenere le luci spente è importante anche per evitare uno dei fattori che determina un sonno poco ristoratore: la presenza di zanzare in camera da letto.

8) Spegnere le apparecchiature elettroniche

Da sempre è consigliato non abusare di tv e smartphone poco prima di andare a letto. Le luci che emettono infatti interferiscono con il sonno, specie quelle del cellulare che sono letteralmente “sparate” in faccia. In questo caso il consiglio è ancora più valido, perché tutte le apparecchiature elettroniche, quando in uso, producono calore. Spegnete la tv e ricordatevi di NON ricaricate il telefono sul comodino, il vostro riposo ne trarrà beneficio. A tale proposito leggi anche: Usare lo smartphone a letto prima di andare a dormire potrebbe ucciderti

9) Scegliere con cura la biancheria da letto

Bisogna fare attenzione alla scelta delle lenzuola: il cotone e il lino sono tessuti naturali, che aiutano la traspirazione e permettono il passaggio dell’aria. Anche il colore della biancheria da letto può risultare importante. I colori chiari infatti attirano meno calore, e sono quindi i più consigliati.

10) Indossare il pigiama

Può sembrare un controsenso, ma indossare il pigiama può aiutare a rimanere più freschi. Questo perché un buon tessuto – lino o cotone – assorbe il sudore e favorisce la traspirazione. Se indossare un pigiama sembra esagerato, possono bastare anche una camicia da notte od una canotta.

11) Fare una doccia fresca

Naturalmente il consiglio più seguito è quello di una bella doccia fresca poco prima di andare a letto. In effetti, l’acqua fresca abbassa velocemente la temperatura corporea e ci libera dal sudore.

12) Fare un pediluvio

Ma non sempre è possibile fare una doccia subito prima di coricarsi. In questo caso, può essere utile immergere i piedi in acqua fresca per qualche minuto. Le estremità infatti sono le parti più sensibili al caldo, e abbassare la loro temperatura con un pediluvio donerà una sensazione di freschezza in tutto il corpo.

13) Bere prima di andare a letto

L’idratazione è fondamentale, soprattutto in estate. Per dormire bene quando fa molto caldo, non c’è nulla di meglio di un bicchiere di acqua fresca poco prima di coricarsi. Basta fare attenzione a non esagerare: se l’acqua è troppo fredda, si rischia di provocare spiacevoli crampi allo stomaco. Se invece si beve troppo, si avrà più bisogno di andare in bagno e quindi il sonno verrà disturbato da fastidiosi risvegli.

14) Scegliere una posizione comoda

Infine un ultimo consiglio per riposare bene: che posizione assumere a letto? Il calore si disperde su una superficie più ampia, quindi è meglio dormire ben distesi e non in posizione fetale. Inoltre aprire leggermente le braccia e le gambe permette di avere più pelle esposta all’aria, e quindi di abbassare la temperatura corporea. Chi soffre di gambe gonfie a causa del caldo, può anche utilizzare dei cuscini per tenerle sollevate.

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Auguri di buone feste da Medicina OnLine!

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma AUGURI DI BUONE FESTE NATALE 2016 Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgA tutti voi lettori ed ai vostri cari, un augurio di liete festività, che possiate passarle in serenità in compagnia di chi amate!

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Christmas Blues: a Natale sei triste perché sei obbligato ad essere felice. I consigli per stare bene durante le feste

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CHRISTMAS BLUES NATALE SEI TRISTE FELICE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari An Pene.jpgTutto sembra essere felice durante le feste natalizie: luci, colori, suoni all’insegna dei buoni sentimenti. Ma tu ti senti stressato, pieno di impegni da rispettare, tasse da pagare, amici o presunti tali a cui fare necessariamente regalo ed auguri, parenti insopportabili a cui sei costretto di ridare la parola dopo mesi di silenzi. L’anno sta finendo e tu non hai rispettato quasi nessuno dei buoni propositi che avevi programmato un anno fa. Tutti apparentemente si divertono, dovresti divertirti anche tu, ma non ci riesci. Ripensi con nostalgia ai natali di quando eri bambino, quando tutto sembrava magico e ti bastava una macchinina o una bambola per essere felice, mentre ora ti serve l’ultimo modello di smartphone, per esserlo.
Ripensi alle tavole imbandite del cibo che aveva cucinato tua nonna ed a quando i tuoi cari erano ancora tutti vivi, seduti accanto a te. Ora al contrario tutto sembra grigio.

Vorresti esternare la tua tristezza ma non puoi: a Natale DEVI sentirti felice, non puoi fare altro. E questo ti fa sentire ancora più infelice.
Ma soprattutto ti senti solo.
In mezzo alla folla, ma inesorabilmente solo.

Forse anche tu ti ritrovi nel bel mezzo del Christmas Blues, il mix esplosivo di sentimenti e condizioni che, proprio durante le festività natalizie, fa cadere molti in uno stato di profonda tristezza o acuire i sintomi di una preesistente depressione, uno stato di frustrazione in contrasto, ma solo in apparenza, con l’atmosfera delle feste.

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Essere felici per forza

Questo senso di tristezza e depressione può derivare da quella sorta di obbligo al dover essere felici che si percepisce e che deriva dall’idea stereotipata del Natale veicolata ad esempio dalla pubblicità ma che, in vari casi, non ha nulla a che vedere con la realtà. È una sorta di ‘effetto post partum natalizio’: così come, infatti, la donna che ha appena partorito è spesso depressa ma tutti pretendono che sia invece felice e piena di entusiasmo, allo stesso modo una persona con un disagio interiore si sente chiamata a esternare felicità per rispondere appunto ad un clichè sul Natale.

Aspettative troppo elevate

Il problema risiede anche nel fatto che in molti di noi c’è una aspettativa troppo elevata rispetto alle feste ed ai rituali. Questo perché viviamo in un momento di paura e destabilizzazione e dunque, per reazione, spostiamo l’aspettativa di gioia e serenità proprio sulle feste natalizie, viste come possibilità di ricarica e stabilizzazione. Ma ciò difficilmente si realizza e subentrano così delusione e depressione. Dobbiamo invece renderci conto che il Natale può certamente regalare gioia e serenità, ma non può affrancare totalmente, come se avesse l’effetto di una bacchetta magica, dai disagi profondi che si vivono, sia nella propria vita (disoccupazione, malattie, lutti…) che nel mondo in cui viviamo (guerre, morti,stragi, incidenti aerei…).

Isolamento sociale

Va inoltre considerato che, nell’epoca della globalizzazione e dei social network, l’esperienza dell’isolamento sociale e di una mancata rete di rapporti reali si accentua in maniera fortissima nel periodo natalizio, specie per alcuni soggetti a rischio come gli anziani: i messaggi che riceviamo sono di serenità, casa abbondanza, e diventano una esplosiva miscela per chi tutto questo sente di non poterlo realizzare, mentre si amplifica lo stato di malessere.

Crediamo di vivere più vicini alle altre persone, ma nella realtà siamo più lontani

Shopping, parenti e bilanci esistenziali

Un ruolo nella malinconia delle feste, però, lo giocano pure il ‘tour de forcè legato allo shopping, gli incontri a volte non proprio graditi con parenti anche lontani o il ricordo, più intenso in questi giorni, di chi non c’è più. Altro capitolo ‘a rischio’ è poi quello dei bilanci esistenziali, tipico della fine dell’anno: spesso a Natale tendiamo a mettere in evidenza quello che non siamo riusciti a ottenere durante l’anno, invece di spostare l’attenzione su cosa abbiamo fatto e sugli obiettivi raggiunti.

I consigli per stare bene durante le feste

Non c’è una ricetta vincente per stare bene durante le feste. I consigli principali sono:

  • Cercare di sforzarsi di vedere il ‘bicchiere mezzo pieno’ e di essere positivi.
  • Non investire emotivamente troppo nel Natale.
  • Tenere a mente che questo evento non può far scomparire per magia le nostre frustrazioni e la nostra paura di essere soli.
  • Considerare il Natale un “giorno come un altro”.
  • Ricalibrare le aspettative.
  • Liberarsi dai ‘clichè delle feste’.
  • Non impazzire alla ricerca del regalo perfetto: a volte basta anche il primo regalino che trovate nel primo negozio.
  • Ricordarsi che a Natale non è obbligatorio essere felici, ma che è assolutamente normale provare anche tristezza.

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Buone vacanze e buon ferragosto a tutti!

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma BUON FERRAGOSTO VACANZE Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Dieta Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Luce Pulsata  Macchie Cutanee Pene Pressoterapia Massaggio Seno.jpgUn augurio di buone vacanze e buon ferragosto a tutti i lettori del blog!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Le dieci spiagge libere più belle d’Italia

L’Italia vanta alcune tra le più belle coste del mondo, non è mica facile scegliere dove sdraiarsi per prendere il sole. Ci sono molte variabili: la pulizia del mare, la qualità della sabbia e anche il prezzo degli stabilimenti. Ma se invece vi consigliassimo le spiagge libere più belle d’Italia, belle come quelle dei film, in cui girare il vostro film dell’estate, con tanto di tuffi al largo, di amore e di bellezza? È tutto possibile, guardate un po’ la lista qui sotto, ci sono 10 località sparse per tutta la costa, in cui sognare che la fine delle ferie non arrivi mai.

1) Nardò (Lecce) – Porto selvaggio

spiagge libere più belle d'Italia thepuglia.com

È l’oasi più bella del Salento, e tra le spiagge libere più belle d’Italia. L’impatto visivo è meraviglioso, il mare è pulito ed è un luogo per chi cerca la tranquillità. Si estende per circa 1000 ettari di parco, un’area naturale protetta della Regione Puglia. Dovete assolutamente visitare la Baia di Porto Selvaggio e la Baia di Uluzzo.

2) Palinuro (Salerno) – Spiaggia del buon dormire

Spiaggia-del-Buon-dormire spiagge libere più belle d'Italia coolturehunter

Una spiaggia che sembra fuori dal mondo, raggiungibile solo via mare, perfetta per il riposo del guerriero. Si prende al barca al porto di Palinuro e si fa il giro delle grotte presenti sulla costa, per poi farsi lasciare alla spiaggia, di fronte all’Isolotto del coniglio. Fare il bagno lì è bellissimo.

3) Sirolo (Ancona) – Spiaggia delle due sorelle

MEDICINA ONLINE SIROLO ANCONA SPIAGGE DELLE DUE SORELLE MARE BAGNO ESTATE VIAGGIO VACANZE

Un mare cristallino, solcato solamente dai due bianchi faraglioni. La spiaggia fatta di sassolini e rena, un’ampia caletta e la possibilità di visitare i resti della Grotta degli Schiavi, in cui un ammiraglio saraceno si dice lasciasse i suoi prigionieri.

4) Follonica (Grosseto) – Cala violina

Toscana, Golfo di Follonica,Cala Violina spiagge libere più belle d'Italia enjoymaremma.it

Si raggiunge percorrendo un km e mezzo a piedi nel mezzo della macchia mediterranea, ma la bellezza del paesaggio toglie tutta la fatica. Il mare è pulitissimo, il fondale è basso e sabbioso, ideale per le famiglie con bambini. Molto affollata nei mesi estivi.

5) Sirolo (Ancona) – Riviera del Conero

Conero_-_spiaggia_di_Numana spiagge libere più belle d'Italia italia.it

Mare pulito e posto fantastico. Strapiombi mozzafiato entroterra verde e spiaggia bianchissima. Non a caso viene chiamata la perla dell’Adriatico. In più c’è la possibilità di fare trekking sui monti vicini, per godere a pieno della natura.

6) Bova Marina (Reggio Calabria) – Costa dei gelsomini

Spiagge_Costa_dei_Gelsomini spiagge libere più belle d'Italia imperatoreblog.it

La parte della costa calabra bagnata dal Mar Ionio ospita alcune perle selvagge in cui regna incontrastata la natura e in cui si può sdraiare a prendere il sole e a fare il bagno senza pagare alcunché. Da Bruzzano a Bova Marina, la perfezione.

7) Punta Aderci (Chieti) – Punte penna

punta-aderci-vasto spiagge libere più belle d'Italia poseidonresort.it

All’interno del parco naturale di Punta Aderci c’è un sentiero che va percorso a piedi. Alla fine del viaggio, il tesoro: una spiaggia incontaminata con un paesaggio spettacolare.

8) Golfo di Orosei (Nuoro) – Cala Luna

cala_luna_9 spiagge libere più belle d'Italia escursionicalagonone.it

In questo Paradiso la sabbia è bianca, il mare è limpido e ci sono alcune grotte tutte da esplorare. Meglio se la spiaggia viene raggiunta via mare, altrimenti potreste trovarvi di fronte a dei percorsi di trekking particolarmente ostici. Una bellezza senza paragoni e una delle spiagge libere più belle d’Italia.

9) San Vito lo Capo (Trapani) – Spiaggia libera

spiagge libere più belle d'Italia homeaway.it

È stata eletta una delle migliori spiagge d’Italia.  Sabbia fine, rosa pallido e un contesto naturale meraviglioso che fa da sfondo. Il mare poi ha dei colori incredibili ed è pure tutto gratis. Ne vale proprio la pena.

10) Isola d’Elba (Livorno) – Cala dei Mangani

cala-dei-mangani-allisola-delba spiagge libere più belle d'Italia nanopress.it

Una delle spiagge più belle e selvagge dell’isola e senza dubbio tra le spiagge libere più belle d’Italia che già ne vanta un bel po’. Il mare è talmente limpido che ci si può vedere attraverso a metri di distanza e non è nemmeno molto affollata perché non è facile arrivarci, ma un volta lì, non vorrete più andar via.

Se interessati, abbiamo trovato due manuali economici ma completi che vi guideranno nella scoperta delle spiagge più belle d’Italia:

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Hai sempre voglia di viaggiare? Forse soffri della sindrome di Wanderlust

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AEREO AEROPORTO VIAGGIO VIAGGIARE BAGAGLISiete appena tornati da due settimane a New York e già state programmando un viaggio a Pechino? Avete appena pagato un biglietto per l’Indonesia e già vi state informando sui voli per il Messico? Vi sentite soffocare a stare sempre nello stesso posto ed avete una voglia irrefrenabile di viaggiare? Forse soffrite della sindrome di Wanderlust! Sembrerebbe la “malattia” più bella del mondo, ma non è esattamente così. Scopriamo di che si tratta.

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Il “gene del viaggio”

La parola tedesca “Wanderlust” (Wandern significa scalare e Lust vuole dire desiderio) può essere tradotta come “desiderio di vagabondare”. La sindrome di Wanderlust è appunto la condizione di chi non riesce a stare troppo fermo in un posto e ha una voglia fortissima di viaggiare. Ovviamente detta così, sembrerebbe che quasi tutti noi ne siamo affetti, dal momento che viaggiare è una cosa considerata piacevole da moltissimi individui, anche perché spesso l’idea di viaggio è associata al concetto di vacanza tanto caro a chi passa le giornate lavorando sodo. Chi soffre della sindrome di Wanderlust, tuttavia, ha qualcosa in più rispetto agli altri, ha il “gene di wanderlust“. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Evolution and Human Behaviour, ha individuato una sorta di “gene del viaggio”, ribattezzato appunto gene di wanderlust. Si tratta del recettore dopamina D4, che sarebbe il diretto responsabile della passione e dell’amore per tutto ciò che è esotico e sconosciuto. Pare che questo recettore non sia presente in tutti gli essere umani, ma è nel DNA del 20% della popolazione mondiale.

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La “sindrome del migrante”

Vari studi recenti sembrano poi curiosamente dimostrare come la maggior parte delle persone affette da questa sindrome, sia geograficamente collocabili in aree del mondo in cui storicamente i viaggi sono sempre stati necessari, come per esempio l’Africa. Come dire che il “gene del viaggio” appartenga soprattutto a popolazioni che durante la storia si sono spostate molto in varie arie geografiche per cercare zone più fertili e ricche di materie prime.

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Persone aperte alla novità ma forse insoddisfatte e compulsive

Secondo un altro studio finanziato dal National Geographic, l’identikit del wanderluster è ben caratterizzato: si tratta solitamente di una persona con le seguenti caratteristiche ricorrenti:

  • aperta mentalmente;
  • propensa ad affrontare rischi;
  • propensa a provare cibi nuovi;
  • elevata voglia di avere relazioni sociali nuove;
  • propensa a ricercare avventure sessuali con vari partner, anche sconosciuti.

Tuttavia, secondo l’esperienza professionale mia e del nostro Staff, spesso il wanderluster è tale anche per una sorta di una perenne insoddisfazione personale, come se cercasse in posti diversi quello che non riesce a trovare nel suo posto abituale (amicizie, partner, stimoli dall’esterno…). Chi ha un fortissimo desiderio a viaggiare, spesso soffre un disagio anche nel rapportarsi alle persone che abitualmente lo circondano, mentre il viaggio gli permette di scappare da quelle maschere che è costretto ad indossare ogni giorno per sentirsi a proprio agio con gli altri. Inoltre spesso la sindrome di Wanderlust può essere una manifestazione di una personalità ossessiva compulsiva dal momento che il soggetto può avvertire un bisogno compulsivo di cercare nuove mete di trasferta, di organizzare il viaggio e di viaggiare, bisogno che – se non appagato – può dargli anche estremo disagio e frustrazione. Per approfondire, leggi anche questo articolo sul disturbo ossessivo-compulsivo.

Viaggio nel pericolo

Il wanderluster tipo è una donna tra i 20 ed i 40 anni e può arrivare ad essere ossessionato dal controllare costantemente i prezzi dei voli ed eventuali offerte di viaggio. Nei casi più gravi può arrivare a spendere nei viaggi più soldi di quelle che sono le sue reali possibilità (assumendo dei connotati collegabili ai soggetti maniaco depressivi).
Altro dato interessante che sembra collocare questa sindrome in una dipendenza comportamentale, è che il wanderluster più “fissato” prova un forte fastidio se non può partire (ha una sorta di sintomi di astinenza) ed ha bisogno di “aumentare la dose” con il passare del tempo, cioè ha bisogno di visitare posti sempre più esotici per essere appagato dal viaggio: questo lo porta a visitare posti sempre meno usuali e, quindi, mediamente più pericolosi, mettendo a rischio la propria vita in viaggi sempre più singolari. Se vi ritrovate in questa descrizione, potrebbe essere utile un approccio psichiatrico e psicoterapico del problema.

Se sei appassionato di viaggi e vuoi qualche consiglio sul tuo prossimo itinerario, vi consiglio questo splendido libro curato dal National Geographic: https://amzn.to/3C8kLDv

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Buone feste e buon anno nuovo!

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Buone feste e buon 2016 a tutti e mi raccomando: durante questi giorni non esagerate con i cibi ipercalorici! Anche alla cena di Natale ed a capodanno, la salute è sempre la cosa più importante! Ancora auguri a tutti!

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