Restare incinta vergine senza penetrazione è possibile?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RIMANERE INCINTA VERGINE SENZA PENETRAZIONE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgMolte giovani pazienti alle prime esperienze sessuali mi fanno questa domanda:

si può rimanere incinta essendo vergine, cioè senza che un pene mi abbia mai penetrata in vagina?

La risposta è sì, anche se le possibilità di essere incinta senza penetrazione sono decisamente basse, ma è bene affermare che l’oocita può essere fecondato da uno spermatozoo anche quando la donna è vergine e non è mai stata penetrata da un pene. Ai meno esperti di anatomia la risposta potrebbe sembrare strana, per fare chiarezza cerchiamo di capire per prima cosa cos’è e come è fatto un imene.

Anatomia dell’imene

L’imene (dal greco hymén, membrana) è una membrana mucosa che ricopre l’esterno dell’apertura della vagina. Nel primo rapporto completo solitamente – ma non necessariamente! – avviene la deflorazione, cioè la rottura dell’imene, evento che viene fatto coincidere con la perdita della verginità. Molti pensano che, finché si è vergini – cioè finché non avviene la rottura di questa membrana – rimanere incinte sia impossibile, ma ciò non è vero. L’imene, anche quando è integro, non è infatti a “tenuta stagna”, bensì possiede una piccola apertura (a volte anche più di una, di grandezze e forme variabili, come potete vedere sul lato destro della foto in alto). Queste aperture nell’imene, non solo sono assolutamente normali, ma sono anche necessarie per permette il passaggio verso l’esterno del sangue mestruale e delle secrezioni: se l’imene fosse a tenuta stagna, tali liquidi rimarrebbero intrappolati nella vagina, con grandi rischi per la salute.

Leggi anche: Dita sporche di sperma toccano la vagina: c’è rischio di gravidanza?

Incinta senza rottura dell’imene

Tramite l’apertura fisiologica di un imene integro, lo sperma emesso nei dintorni dell’imene può comunque – seppur in quantità esigue – raggiungere la parte interna della vagina e dare avvio ad una gravidanza. Gli scenari nei quali una donna può essere incinta senza la penetrazione o con un rapporto sessuale incompleto sono i seguenti:

Quando aumenta il rischio?

La possibilità di rimanere incinta anche senza penetrazione e rottura dell’imene è tanto più probabile quando:

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Le 10 cose che non sai su vagina, clitoride ed orgasmo femminile

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 10 COSE NON SAI VAGINA ORGASMO CLITORIDE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari An Pene.jpg1) La vagina non è un organo passivo, ma una struttura altamente dinamica con un ruolo attivo nell’eccitazione sessuale e nel rapporto sessuale

2) I rapporti anatomici e le interazioni dinamiche tra il clitoride, l’ uretra, e la parete anteriore vaginale hanno portato al concetto  di clitoretrovaginale (CUV);  una zona complessa, morfofunzionale poliedrica che, se correttamente stimolata durante la penetrazione, potrebbero indurre reazioni orgasmiche.

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3) La vagina è autopulente. Di fatto, grazie ad un meccanismo fisiologico, la mucosa vaginale si mantiene sempre linda e in perfetta forma.

4) l’orgasmo viene raggiunto:

  • il 70% delle volte con la stimolazione clitoridea
  • il 20% con il bacio
  • il 10% con l’esercizio fisico
  • il 3% durante la nascita del bambino
  • il 53% con l’utilizzo del vibratore

5) Non tutte le donne possiedono il punto G.

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6) Nel cervello della donna, quattro sono le molecole principali relativi alla sfera amorosa:

  • ossitocina: l’ormone dell’innamoramento e dell’affettività, le cui scariche favoriscono le contrazioni, inebriano il corpo a ondate al momento dell’orgasmo.
  • prolattina: il pre-ormone che favorisce il desiderio, la gratificazione sessuale e il rilassamento.
  • dopamina: La feniletilamina stimola il rilascio di dopamina che a sua volta favorisce il desiderio sessuale. All’aumentare della prolattina diminuisce la dopamina.
  • endorfine: oppioidi endogeni che favoriscono  l’affettività.

7) Il clitoride è un piccolo pene. Esso è formato da tessuto erettile, che cresce di misura ed emerge quando la donna è eccitata.

8) La donna ha 8000 terminazioni nervose implicate nella sfera sessuale.

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9) L’orgasmo femminile è da medaglia d’oro. Il record mondiale raggiunto in un’ora è di ben 134 orgasmi.

10) Non sono solo le dimensioni del pene a fare la differenza. Anche la vagina è allungabile. Mediamente la sua estensione è di circa 9 cm, ma può arrivare fino al doppio della sua lunghezza. Doppia gioia per entrambi dunque.

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Effetti della cocaina sul comportamento sessuale e l’orgasmo

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma EFFETTI COCAINA SESSO SESSUALE ORGASMO   Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa cocaina è una sostanza estratta dalle foglie della pianta sudamericana della coca. Si presenta sotto forma di polvere bianca cristallina dal gusto amaro. La cocaina o il crack, così come le amfetamine o il caffè, appartengono alle sostanze stimolanti perché in grado di velocizzare la complessiva attività del sistema nervoso sia centralmente che perifericamente. Il piacere intenso prodotto dalla cocaina è dovuto alla potente capacità di bloccare il reuptake della dopamina, quindi di aumentarne la concentrazione e di prolungarne il tempo di azione; tutto viene intensificato in maniera non naturale.
La cocaina si può “sniffare”, assumere per endovena, per inalazione dei vapori (crack) o masticando le foglie; può essere anche applicata sui genitali. Spesso la cocaina viene utilizzata assieme ad altre sostanze; con l’eroina (speed ball), metadone, benzodiazepine o alcol; con quest’ultimo si forma cocaetilene, una pericolosissima sostanza causa di frequenti decessi.

Generalmente l’utilizzo di cocaina viene utilizzata per aumentare la libido e la potenza sessuale.
Tuttavia, gli effetti sul comportamento sessuale, osservati nei consumatori, variano in relazione alla dose, alla personalità del consumatore e alle circostanze dell’uso ed al sesso: le donne sono infatti più suscettibili all’effetto stimolante.
Una dose medio-bassa di cocaina (25-150 mg), produce euforia, un senso di aumentata forza fisica e mentale, un aumento delle percezioni sensoriali e di conseguenza, un aumento del piacere sessuale. Dopo l’iniziale fase euforica (che può durare generalmente qualche ora) può seguire un’indifferenza sessuale.

Alti livelli di cocaina possono determinare stati di allucinazioni, psicosi e stati di ipersessualismo che possono sfociare in maratone di sesso o masturbazione compulsiva.
L’utilizzo della cocaina è molto legata al “setting” in quanto viene frequentemente consumata in ambienti ricreativi quali pub, discoteche, party. L’azione afrodisiaca (aumento del desiderio sessuale) è sfruttata dalla donne dipendenti da crack, dedite alla prostituzione praticata nei locali,e dai clienti stessi, per migliorare le performance sessuali.
Negli uomini l’utilizzo di cocaina, oltre ad aumentare il desiderio, riduce la sensibilità (la cocaina è anche un anestetico locale) rendendo difficile l’eiaculazione e ritardando pertanto l’orgasmo.

Un utilizzo cronico, soprattutto ad alte dosi, si accompagna ad una diminuzione della potenza sessuale sino ad arrivare ad una fase di anedonia sessuale. Il calo dell’attività sessuale si esplica attraverso un abbassamento del desiderio sessuale correlato probabilmente ad un’iperprolattinemia nella donna e ad una diminuzione del testosterone nel maschio.

Da un’indagine conoscitiva condotta nel 2000, dal Ser.T di Padova, su un campione di 250 soggetti emerge come un soggetto su cinque fra quelli intervistati riferisca di far uso di sostanze esplicitamente a scopo sessuale. Tra i consumatori “finalizzati” la sostanza viene assunta in previsione di un rapporto sessuale per sentirsi più seducenti, più desiderabili e per far fronte ad una presunta “incompetenza sessuale”. Quella che viene maggiormente salvaguardata è l’immagine del buon amante agli occhi del partner non tanto la soddisfazione condivisa dell’atto sessuale.
Dalle testimonianze infatti emerge come gli effetti derivanti dalla cocaina comprendano un aumentato livello di eccitazione sessuale in contrasto con una riduzione della capacità di raggiungere l’orgasmo. Una sorta di piacere anelato ma raggiunto, purtroppo, con enorme difficoltà.

Un altro fattore associato all’utilizzo di cocaina in contesti ricreativi-sessuali, comprende una struttura personologica caratterizzata dall’impulsività e da una continua ricerca di forti emozioni, denominata “sensation seeking” . In tal modo, le sensazioni percepite durante le attività sessuali verrebbero amplificate e l’impulsività del soggetto, sotto l’effetto di sostanze, aumenterebbe esponendolo ad un numero maggiore di rapporti ed alla mancanza di opportuni metodi contraccettivi.

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Come fa uno spermatozoo a fecondare un ovulo femminile? Perché solo uno su milioni?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME SPERMATOZOO FECONDA OVULO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteiNon è affatto facile la vita degli spermatozoi emessi nella vagina durante un rapporto sessuale: li aspetta un viaggio lungo e tortuoso che comunque lascerà scontenti decine di milioni di loro, visto che solo uno verrà premiato con la fecondazione, cioè l’unione dell’ovulo femminile con lo spermatozoo, per formare una cellula – lo zigote – da cui si svilupperà una nuova vita.

Leggi anche: Com’è fatto uno spermatozoo e quanto è piccolo rispetto al gamete femminile?

Cosa avviene quando lo sperma viene eiaculato nella vagina?

Al culmine dell’atto sessuale, l’eiaculato maschile fuoriesce dal pene e si riversa nella parte superiore della vagina, insieme al suo carico di spermatozoi, che – negli uomini sani – sono compresi tra 40 e gli oltre 100 milioni di unità per eiaculazione. Dopo l’emissione del liquido seminale dal meato uretrale del pene, gli svariati milioni di spermatozoi sani disponibili iniziano un lungo viaggio alla ricerca della cellula uovo, annidata in una delle due tube di Falloppio. La stragrande maggioranza dei gameti maschili perisce ancor prima di intravedere l’ambita meta: è un vero e proprio viaggio di eliminazione, dove la selezione è estrema e così deve essere: permette statisticamente solo agli spermatozoi più sani di diventare parte del corredo genetico del bimbo che nascerà. Tra i primi ostacoli presenti, c’è il muco cervicale, una secrezione dell’utero che intrappola gli spermatozoi meno vitali, non completamente maturi o con caratteristiche morfologiche non favorevoli.

Leggi anche: A che velocità viaggiano sperma e spermatozoi? Quanto è lungo il loro viaggio?

Gli spermatozoi come trovano la strada?

Grazie alle “indicazioni” dell’apparato genitale femminile: il pH, l’ossitocina che li attrae, le contrazioni dell’utero, le cellule ciliate che li spingono verso l’ovocita: tutto è organizzato dalla natura per favorire il “grande incontro”.

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Superato il muco cervicale, via in alto

Gli spermatozoi che riescono a sfuggire al muco proseguono la risalita verso la parte superiore dell’utero. E’ stato calcolato che, con le debite proporzioni, la velocità di uno spermatozoo sarebbe pari a quella di una persona che corre a 55 km/h. In realtà, vista la ridottissima dimensione, la loro velocità di avanzamento assoluta è piuttosto bassa, pari a circa 15 centimetri all’ora (l’utero è lungo circa 6-9 cm e le tube uterine una decina di cm). In genere la fecondazione avviene nello stesso giorno in cui si ha il rilascio della cellula uovo da parte del follicolo ovarico (intorno al 14° giorno del canonico ciclo ovarico di 4 settimane). L’ovocita maturo sopravvive al massimo per 24 ore circa dopo la liberazione. Gli spermatozoi depositati dal maschio possono invece resistere fino a 4 giorni (in alcuni casi anche di più) nelle cripte della mucosa cervicale e da qui risalire verso le tube. Normalmente la fecondazione avviene in prossimità dell’ovaio.

Uno su centinaia di milioni

Nonostante la fecondazione metta in gioco milioni di spermatozoi, solamente uno di questi riesce a fecondare l’ovulo: quest’ultimo, infatti è protetto da uno strato di cellule chiamato corona radiata. Dopo aver superato questo primo ostacolo, lo spermatozoo si trova davanti alla barriera glicoproteica chiamata zona pellucida. Per poterla attraversare, gli spermatozoi rilasciano enzimi tramite un processo chiamato reazione acrosomale, che consente agli spermatozoi di scavarsi un canale nell’ovulo.Il privilegio della fecondazione spetta solamente al primo spermatozoo che completa l’assalto all’ovocita. La fusione delle due membrane cellulari è molto importante perché stimola l’ovulo a completare la sua seconda divisione meiotica; consente al nucleo dello spermatozoo di raggiungere quello dell’ovocita e con esso fondersi; impedisce la fecondazione dell’ovulo da parte di altri spermatozoi (cioè impedisce la “polispermia”).

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Cosa avviene dopo l’entrata dello spermatozoo nell’ovocita?

L’unione dei nuclei di spermatozoo e oocita origina una nuova cellula, lo “zigote“, che possiede 46 cromosomi, 23 dei quali ereditati dallo spermatozoo e 23 dei quali dalla cellula uovo. Lo zigote subirà varie divisione mitotiche, che porta alla formazione dell’embrione. Le prime fasi di sviluppo dell’organismo umano (zigote, morula, blastula, gastrula) o alcune di esse a volte sono incluse nella definizione di embrione, altre volte no. L’embrione, giorno dopo giorno, inizia ad assumere le caratteristiche dell’organismo umano. Sviluppa un metabolismo basale, si rapporta con l’ambiente esterno, modificando le proprie risposte metaboliche in relazione a esso, si accresce e si rigenera, seppur dipendendo completamente dalla madre per quanto riguarda l’assunzione di nutrienti, gli scambi gassosi e la rimozione delle sostanze di scarto. A partire dall’ottava settimana di gestazione il prodotto del concepimento prende il nome di feto.

Perché tutta questa concorrenza per generare un nuovo essere vivente?

La fecondazione sessuata, così come avviene nell’uomo e in molti altri organismi, consente al nuovo individuo di ereditare una combinazione di cromosomi paterni e materni, e quindi di caratteristiche, tra le miliardi possibili. Tutto ciò spiega perché ognuno di noi – tranne i gemelli omozigoti – abbia caratteristiche genotipiche praticamente uniche e permette il rafforzamento della specie, poiché si pone alla base della selezione naturale, vale a dire di quel processo che – nel lungo periodo – favorisce gli organismi dotati dei caratteri più adatti in un determinato ambiente e scarta quelli meno adatti, raffinando la specie. Questi caratteri, innati in seguito a piccole mutazioni casuali, sono ereditati, cioè trasmessi ai discendenti tramite la fecondazione sessuata di cui abbiamo oggi parlato. Alcuni soggetti avranno quindi ereditato una combinazione genetica meno favorevole e tenderanno storicamente ad essere “scartati” dalla selezione naturale, mentre altri avranno combinazioni genetiche più favorevoli e continueranno la specie, contribuendo al suo progressivo miglioramento genetico globale.

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Per quanto vivono gli spermatozoi dopo un’eiaculazione in vagina e nell’ambiente?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SPERMA SPERMATOZOO OVOCELLULA SESSO CONCEPIMENTO GRAVIDANZA PENELa durata della vita di uno spermatozoo è molto variabile essendo è determinata da alcuni parametri chimico-fisici tra i quali soprattutto la temperatura e il grado di acidità (il pH) dell’ambiente.

Quali sono i fattori che determinano la longevità dello spermatozoo?

I fattori che determinano la longevità dello spermatozoo, sono principalmente tre:

  • temperatura;
  • pH;
  • disponibilità di zuccheri.

Nello sperma le migliori chance di lunga vita sono determinate dalla temperatura, che deve essere compresa tra 37 e 37,5 °, da una leggera alcalinità (pH tra 7 e 7,5) e dalla disponibilità di zuccheri. Alterazioni anche lievi di questi fattori compromettono facilmente la possibilità di sopravvivenza degli spermatozoi. I testicoli non scesi, cioè ritenuti all’interno del corpo (difetto chiamato criptorchidismo) possono provocare sterilità proprio perché la temperatura interna è troppo alta per la fisiologica vitalità degli spermatozoi.

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Quanto vive uno spermatozoo emesso in vagina?

Nella vagina, durante i periodi di non ovulazione, l’ambiente ha un pH inferiore a 6 (acido) e gli spermatozoi vivono per breve periodo (in genere solo alcuni minuti). Nei giorni vicini all’ovulazione quando invece è presente il muco cervicale (che ha un pH ottimale), gli spermatozoi sopravvivono da 2 a 16 ore. Dopo aver superato il muco cervicale, essi si diffondono, a ondate, nell’utero, nelle tube e anche nella cavità peritoneale e qui possono sopravvivere anche oltre tre giorni (addirittura fino a cinque giorni). Dopo un rapporto sessuale non protetto, con eiaculazione all’interno della vagina, la donna potrebbe quindi avere spermatozoi vitali e fecondanti al suo interno fino a circa 5 giorni massimo: questo è il motivo per cui, anche se il rapporto sessuale non protetto è avvenuto PRIMA dell’ovulazione, la donna può comunque rimanere incinta.

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Quanto vive uno spermatozoo emesso nell’ambiente esterno?

Se sono emessi all’esterno, a temperatura ambiente, per esempio a 15 °, gòi spermatozoi rimangono vitali circa uno o due giorni, ma non tutti e in percentuali sempre più basse col passare del tempo e comunque con grande variabilità secondo la persona e l’età. A 36 ° vivono poche ore. Per conservarli due o tre giorni si possono mettere a 4 ° (la temperatura di un frigorifero), ma per la loro sopravvivenza è indispensabile aggiungere alcune apposite sostanze crio-preservanti.

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Quanto vive uno spermatozoo conservato nelle banche del seme?

Con la crioconservazione – eseguita nelle apposite banche del seme – la provetta è tenuta alla temperatura di -196 °, in azoto liquido e con sostanze preservanti: in queste condizioni gli spermatozoi si conservano per periodi estremamente lunghi, anni e anni, virtualmente all’infinito.

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A che velocità viaggiano sperma e spermatozoi? Quanto è lungo il loro viaggio?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VELOCITA SPERMA SPERMATOZOI Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteiA che velocità viaggia il liquido seminale quando viene emesso dal pene?

La velocità media che possiedono i circa 5 ml di sperma emessi al momento dell’eiaculazione è circa 45 km/h, ovviamente questo dato può variare molto tra persona e persona ed anche nello stesso soggetto. In linea di massima, una persona più giovane, con maggiore libido ed alla prima eiaculazione giornaliera, tende ad emettere liquido seminale con una velocità maggiore rispetto ad un soggetto meno giovane, con meno libido ed alla seconda o terza eiaculazione giornaliera.

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A che velocità viaggiano gli spermatozoi?

Gli spermatozoi si muovono ad una velocità media di circa 2,2 millimetri al minuto, cioè quasi 15 centimetri all’ora. Potrebbe sembrare poco, ma non lo è: è stato calcolato che, con le debite proporzioni, la velocità di uno spermatozoo sarebbe pari a quella di una persona che corre a quasi 55 km/h; per paragone, vi basti pensare che l’attuale primatista dei 100 metri piani è il giamaicano Usain Bolt, che il 16 agosto 2009 a Berlino ha corso i 100 metri in 9,58 secondi, ad una media di 37,578 km/h: nulla contro i 55 km orari di uno spermatozoo!

Quanto è lungo il viaggio degli spermatozoi fino all’oocita?

Il viaggio che devono compiere gli spermatozoi copre un tragitto di una ventina centimetri (l’utero è lungo circa 6-9 cm e le tube uterine circa 10 cm), e dura circa un’ora/un’ora e mezza.

Leggi anche: Per quanto vivono gli spermatozoi dopo un’eiaculazione in vagina e nell’ambiente?

Gli spermatozoi viaggiano tutti alla stessa velocità?

No, non tutti gli spermatozoi viaggiano alla stessa velocità. La velocità degli spermatozoi sani può oscillare tra 1,5 e 3 millimetri al minuto.

Quali sono i fattori che influenzano la velocità di uno spermatozoo?

La rapidità con cui uno spermatozoo “nuota” per fecondare l’ovulo dipende da molti fattori, tra cui:

  • Morfologia: la velocità di un gamete maschile dipende molto dalla sua forma, specialmente quella della “testa”, che contiene il materiale genetico ereditario, e soprattutto quella del “flagello”, l’appendice lunga e sottile che ha compiti di locomozione: spermatozoi con alterazioni morfologiche e funzionali possono essere molto più lenti degli spermatozoi in salute.
  • Viscosità dello sperma: la viscosità del liquido lattescente in cui si trova immerso, può caratterizzare la sua velocità. Liquidi più viscosi oppongono più resistenza e causano un rallentamento nello spermatozoo.
  • Gene Y o X: gli spermatozoi portatori del gene Y (e che quindi in caso di fecondazione possono produrre un embrione maschile) sono più veloci arrivando anche sui 3 mm/minuto, ma vivono per un periodo di tempo più limitato; gli spermatozoi che portano il gene X (caratteristici della femmina) sono più lenti (circa 1,5 mm/minuto) ma vivono più a lungo.

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Come si muovono gli spermatozoi?

Gli spermatozoi si muovono grazie al flagello (una sorta di coda, vedi immagine in alto). Il loro movimento è particolare: preferiscono strisciare invece che “nuotare”. Raramente transitano nella parte centrale del tratto riproduttivo femminile e, anzi, cercano proprio di evitare questa zona per spostarsi verso le pareti della vagina, sulle quali strisciano e quando incontrano una svolta improvvisa lasciano l’angolo in cui si trovavano per lasciarsi cadere sulla parete opposta, contro la quale vanno a sbattere come se si trovassero su un autoscontro.
Questo tipo di movimento non è affatto casuale, ma ha a che fare con la necessità degli spermatozoi di perforare lo strato di muco che normalmente protegge la cervice uterina: andando a urtarvi ripetutamente, perforano il muco che li separa dall’utero e si aprono un varco per raggiungere la meta. Ecco perché quando trovano una parete davanti a loro, queste cellule vi vanno naturalmente a impattare contro. Un gruppo di ricercatori statunitensi grazie a un ingegnoso sistema a LED è riuscito a osservare il percorso di circa 1.500 spermatozoi. Ha scoperto che compiono percorsi a “turacciolo” e – curiosamente – girano quasi sempre verso destra.

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Vita sessuale a 50 anni: il 72% lo fa una volta al…

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE ANZIANI PANCHINA COPPIAChi pensa che a una certa età si devono “tirare i remi in barca”, si sbaglia. Secondo alcuni la vita, anche quella sessuale, comincia a 50 anni. In molti casi pure più tardi. E se non comincia a quell’età, vuol dire solo che continua. A certificare che gli ultracinquantenni il sesso lo fanno, eccome, è un’indagine singolare “Sesso over 50, tabù o naturale?” condotta da un sito-dating, il “Club 50 plus.it” secondo il quale il 72% fa l’amore una volta a settimana. I 700 soggetti arruolati sul web per l’indagine hanno confermato, in massima parte, di prediligere carezze e toccamenti nelle parti intime, cioè di amare i preliminari. Il 95% non potrebbe mai farne a meno perché “importantissimi ed essenziali”.

La maggior parte degli intervistati è inoltre convinta che il tempo migliori la qualità del rapporto: il 97.8% ritiene che non si è mai troppo vecchi per fare l’amore e il 91.6 punta a conservare rapporti regolari. A dichiararsi soddisfatto è solo il 13,7. La ricerca ha indagato sui comportamenti tenuti sopra e sotto le lenzuola, prima e dopo il rapporto. Con un occhio anche agli aiuti farmacologici: ma si è scoperto che a ricorrere ai medicinali che favoriscono il sesso con la prescrizione del medico è appena il 14,6% del campione.

Alla domanda se il rapporto vada migliorando con l’età, il 34.3% ha risposto di sì, perché conosce meglio il proprio corpo, mentre il 30.5 lo interpreta come conseguenza di emozioni più intense, e quasi il 30 attribuisce il successo a una migliore intesa con il partner.

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La sindrome che fa crescere il pene alle bambine di 12 anni

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PENE BAMBINE 12 ANNI GUEVEDOCES Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Ano 1.jpgIn un villaggio della Repubblica Dominicana chiamato Salinas, accade da anni qualcosa di veramente strano. Tante bambine all’età 12 anni si trasformano letteralmente in ragazzi.
Durante la pubertà, infatti, sviluppano organi sessuali maschili, diventando a tutti gli effetti maschi. Questi bambini sono chiamati semplicemente “guevedoces” – che si traduce letteralmente “pene a 12 anni”.
Un cambio di sesso che ha catturato l’interesse della comunità scientifica: è stato così scoperto che a causare la trasformazione sarebbe una rara sindrome genetica che si verifica a causa di un enzima mancante che impedisce la produzione di una specifica forma di ormone sessuale maschile – diidro-testosterone – nel grembo materno.
Sebbene nel mondo sia rara, la sindrome (chiamata Sindrome Guevedoces) è molto comune nel villaggio di Salinas (probabilmente a causa dell’isolamento degli abitanti del villaggio). Per questo motivo ora la Repubblica Dominicana classifica le persone come maschio, femmina o pseudohermaphrodite.

La storia di Johnny

Così è stata seguita da vicino la storia di Johnny, abitante del piccolo villaggio di Salinas, nel sud-ovest della Repubblica Dominicana dove la malattia colpisce un bambino su 90 e non è più considerata “strana”. Oggi 24enne, il ragazzo era conosciuto fino all’età di 12 anni come Felicita. “Quando sono nato i miei genitori e i medici pensavano che fossi una bimba, mi vestivano con le gonnelline e mi regalavano giocattoli da femminuccia, ma in realtà io non mi sentivo a mio agio”, ha raccontato il guevedoce alla BBC. Crescendo, però, qualcosa è cambiato nel corpo di Johnny: si è sviluppato il pene. Per Johnny, che non si è mai sentito una bambina, è accaduto all’età di sette anni.
“Quando ho cambiato ero felice della mia vita”, ha detto. Egli ha sostenuto che non aveva mai sentito come una bambina ed era molto più felice dopo che fu completamente un ragazzo. “Quando sono cambiato ero felice della mia vita”, ha detto. Una bambina di nome Carla, di 9 anni, sta attraversando la stessa trasformazione. Nonostante sia cresciuta come una ragazza, sua madre ha notato che a partire dall’età di cinque era più incline verso i giochi mascolini.

La patologia

Tutti i bambini nel grembo materno, sia maschio o femmina, hanno ghiandole interne, denominate gonadi e una piccola sporgenza tra le gambe chiamata tubercolo.
A circa otto settimane, i bambini di sesso maschile che portano il cromosoma Y iniziano a produrre diidro-testosterone in grandi quantità, che trasforma il tubercolo in un pene. Per le femmine, il tubercolo diventa un clitoride. Ma in alcuni neonati maschi manca l’enzima 5-α-reduttasi che innesca l’aumento dell’ormone. Questa mancanza li fa apparire come femmine alla nascita, senza testicoli e con quella che sembra essere una vagina.
Questo fino alla pubertà, quando si produce un enorme aumento di testosterone, e si sviluppano gli organi riproduttivi maschili. In pratica, quello che sarebbe dovuto accadere nel grembo materno avviene intorno ai 12 anni: la voce diventa più grave e cresce un pene.

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