Differenza tra provette con tappo rosso, verde, viola, nero, blu, grigio, turchese, rosa e giallo

MEDICINA ONLINE PROVETTA SANGUE PROVETTE PRELIEVO SANGUE EMATICO VENOSO ARTERIOSO PERIFERICO CENTRALE ANALISI VALORI COLORI PUNTURA AGO VERDE GIALLO ROSSO NERO BIANCO ROSA GRIGIO LABORATORIO.jpgQuando viene eseguito un prelievo di sangue, l’operatore che lo effettua può scegliere fra una varietà di provette apparentemente tutte uguali, ma con il tappo di colore diverso. Ma che significato hanno i vari colori? Perché scegliere una provetta con il tappo verde piuttosto che giallo? La scelta del colore del tappo della provetta viene fatta a seconda del Continua a leggere

Coagulazione intravascolare disseminata: cause e trattamenti

MEDICINA ONLINE BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANEA EMOGLOBINALa coagulazione intravascolare disseminata (CID) o coagulazione vascolare disseminata è una gravissima sindrome clinica caratterizzata dalla presenza disseminata di numerosi trombi.

I trombi rappresentano il prodotto finale della coagulazione del sangue al quale contribuiscono i cosiddetti fattori della coagulazione. Nel caso della CID l’eccessiva formazione di trombi finisce col consumare questi fattori determinando una coagulopatia da consumo caratterizzata da una scarsa tendenza del sangue a coagulare e quindi da fenomeni emorragici. Peraltro la fibrinolisi, iperattiva per sciogliere i numerosi trombi, può andare incontro ad esaurimento funzionale con aggravamento della malattia che finisce con l’essere caratterizzata da episodi emorragici coesistenti con fenomeni trombotici.

La CID interviene per attivazione del fattore tissutale della coagulazione determinata da alcune situazioni cliniche:

  • quadri particolari di shock
  • determinate complicanze ostetriche
  • infezioni, soprattutto da Gram negativi
  • neoplasie come quelle del pancreas e della prostata
  • leucemia promielocitica acuta
  • morso di quei serpenti e ragni i cui veleni trasformano direttamente il fibrinogeno in fibrina
  • infezioni da Coltivirus (della famiglia dei Reoviridae)
  • interventi chirurgici particolari
  • ustioni e traumi

Essa è caratterizzata da un quadro di laboratorio in cui sono evidenti:

  • diminuzione delle piastrine o trombocitopenia;
  • un tempo di protrombina (PT) e un tempo di tromboplastina parziale (PTT) (tempo di formazione del coagulo fibrinico per via estrinseca ed intrinseca) notevolmente allungati;
  • il fibrinogeno notevolmente ridotto così come alcuni fattori della coagulazione quali il V e l’VIII.

La CID si manifesta nella fase conclamata con una seria predisposizione alle emorragie, di gravità variabile dalle petecchie ed ecchimosi diffuse a emorragie franche a livello renale, gastrico o delle superfici cruentate come nel caso di decorso post-operatorio.

Trattamento

È complesso e rivolto contemporaneamente:

  • ad eliminare la causa scatenante la CID, controllando le fonti chirurgiche di sanguinamento o i problemi ostetrici (rimozione dell’aborto ritenuto, zaffaggio della cavità uterina, ecc.), combattendo la causa infettiva con antibiotici a largo spettro;
  • a correggere la perdita di sangue mediante infusione di sangue fresco, succedanei del sangue, plasma (plasma Exchange) (anche centinaia di sacche in pochi giorni);
  • a correggere la coagulopatia rimpiazzando i fattori della coagulazione consumati;
  • ad eliminare la situazione trombotica non risolta dalla fibrinolisi spontanea e che sta sviluppando complicanze (a livello renale o vascolare periferico) mediante somministrazione di eparina.

I risultati dipendono dalla tempestività con la quale vengono riconosciuti i segni della malattia e dalla capacità di individuarne le specifiche alterazioni così da permettere una terapia mirata ed efficace.

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Ho dimenticato di assumere l’anticoagulante, cosa fare?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME OBIETTIVO SEMEIOTICA FONENDOSCOPIO ESAME (3)E’ una domanda che mi sento rivolgere abbastanza spesso dai miei pazienti, che mi chiamano disperati in orari sempre più inusuali, dicendo di essersi dimenticati di prendere la dose di Coumadin. La prima cosa da fare è stare calmi, il problema – come vedremo tra poco – può essere risolto. Ma per cominciare mi sembra giusto spiegare cos’è un anticoagulante orale e quando è necessario assumerlo.

Cos’è il trattamento anticoagulante orale?

I farmaci anticoagulanti orali attualmente disponibili in Italia sono il COUMADIN 5mg (warfarin) ed il SINTROM 4mg ed 1mg (acenocumarolo). Questi anticoagulanti riducono la normale capacità del sangue di coagulare e non possono essere somministrati a dosi fisse come invece avviene per altri farmaci. La terapia deve essere individualizzata, cioè ogni paziente richiede una dose diversa di farmaco per raggiungere il livello di anticoagulazione adeguato. Per controllare l’effetto della T.A.O. (acronimo di “Terapia Anticoagulante Orale“) occorre misurare l’INR su un campione di sangue. E’ indispensabile ripetere periodicamente il controllo dell’INR poiché, anche nella stessa persona, può essere necessario cambiare la dose di farmaco anticoagulante per mantenere un livello adeguato di anticoagulazione (range terapeutico).

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Cos’è l’INR?

Il test di laboratorio che misura il livello di coagulazione del sangue si chiama “Tempo di Protrombina” (PT). Per le persone in T.A.O., il Pt viene espresso dall’INR (acronimo di “International Normalized Ratio”, che significa “Rapporto Internazionale Normalizzato”) che permette un’espressione uniforme dei risultati indipendentemente dal tipo di reagente usato nel laboratorio: in questo modo i valori di INR determinati in diversi laboratori sono paragonabili tra loro. Questo consente al paziente di poter controllare il proprio trattamento anticoagulante anche se si trova lontano dal Centro di Sorveglianza a cui abitualmente fa riferimento.

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Dosi ed orari di assunzione

Occorre seguire scrupolosamente le prescrizioni nell’assunzione della dose giornaliera di anticoagulante orale e presentarsi puntualmente al controllo dell’INR. La dose di anticoagulante prescritta dovrebbe essere assunta sempre alla stessa ora (possibilmente di pomeriggio, tra le 17:00 e le 18:00), scegliendo un orario in cui sia più facile ricordarselo. Non occorre il digiuno.

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Ho dimenticato di assumere l’anticoagulante: cosa fare?

Eccoci finalmente alla domanda presente nel titolo di questo articolo. Nella stessa giornata, la dose di anticoagulante può essere assunta anche più tardi (fino alla mezzanotte); oltre questo termine – salvo diversa indicazione medico – in genere si salta la dose dimenticata avendo cura di segnalare la mancata assunzione sulla propria scheda terapeutica. Si evita in questa maniera di assumere due dosi di anticoagulante nella stessa giornata. Non assumere l’anticoagulante è un errore, ma è molto peggio assumerlo due volte. Il giorno dopo si assume l’anticoagulante alla stessa ora, come al solito.

IMPORTANTE: chiedere comunque al proprio medico prima di saltare la dose di anticoagulante.

Cosa posso mangiare?

Non esiste una dieta specifica per il paziente in trattamento anticoagulante orale. L’indicazione è di seguire un regime alimentare equilibrato, mantenendo costante nel tempo l’apporto di frutta e vegetali, soprattutto quelli a foglia verde (spinaci, broccoli, cavoli, lattuga, ecc…) più ricchi di Vitamina K (che riduce l’effetto degli anticoagulanti orali). Se il paziente assume abitualmente verdure, non c’è nessun problema e quindi nessun motivo di eliminare dalla dieta le stesse. Bisogna fare attenzione qualora il paziente sia un assuntore occasionale o abbia propensione verso verdure stagionali. In questo caso si possono creare situazioni di scompenso. Tisane ed infusi potrebbero avere effetti sul livello di anticoagulazione. Gli alcolici, se assunti in quantità eccessiva, influenzano il livello di coagulazione. No alle diete fai da te! E’ bene mantenere le stesse abitudini alimentari in vacanza.

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Se devo assumere altri farmaci, cosa succede?

Molti farmaci interferiscono aumentando o diminuendo l’effetto della T.A.O.: non bisogna assumere nuove medicine se non prescritti dal medico. Tutto il personale sanitario con cui entrate in contatto deve essere informato che siete in T.A.O. In caso di assoluta necessità, qualunque farmaco può essere usato sotto stretta sorveglianza medica e con l’obbligo di effettuare controlli dell’INR più frequenti se è nota l’interferenza con la TAO. Le iniezioni intramuscolari possono provocare ematomi; è bene limitarle il più possibile avendo cura di applicare del ghiaccio sulla zona prima e dopo l’iniezione. Non esistono particolari controindicazioni per le vaccinazioni, compresa quella antinfluenzale. I prodotti di erboristeria che contengono sostanze ad effetto farmacologico possono influenzare la T.A.O. in modo imprevedibile ed importante; per tale motivo se ne sconsiglia l’suo. Avvertire il Centro di Sorveglianza T.A.O. dell’intenzione di avere una gravidanza o immediatamente dopo un test di gravidanza positivo.

Posso praticare sport?

E’ ammessa attività fisica in rapporto alle proprie condizioni generali. Sono sconsigliate attività sportive che possano procurare traumi o ferite.

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Cosa comunicare al medico?

Ricordarsi di comunicare tempestivamente al Centro di Sorveglianza:

  • Errori nell’assunzione della dose di anticoagulante.
  • Inizio di una dieta o notevoli variazioni al regime alimentare precedente: il digiuno potenzia l’effetto degli anticoagulanti.
  • Assunzione di nuovi farmaci e durata prevista del trattamento.
  • Sospensione di farmaci.
  • Comparsa di lividi senza trauma accertato.
  • Problemi emorragici: avendo cura di quantificare il grado di emorragia (quanto sangue si è perso), la sede dell’emorragia (da dove esce il sangue) e la frequenza del sintomo (quante volte è successo).
  • Aumento importante del flusso mestruale.
  • Traumi importanti anche senza danno apparente, soprattutto se alla testa e/o alla schiena.
  • Appuntamenti per esami endoscopici e/o invasivi.
  • Appuntamenti per estrazioni dentarie o interventi odontoiatrici.
  • Segnalare al Centro di Sorveglianza T.A.O. eventuali cambiamenti di indirizzo e numero telefonico.
  • In caso di ricovero portare una lettera di dimissione dell’Ospedale.

Nota: abbi cura di portare sempre con te uno scritto che informi che sei in trattamento anticoagulante e la motivazione dello stesso (Ad esempio: “Mi chiamo Rossi Ugo, nato il …e sono in trattamento anticoagulante orale perché sono portatore di protesi valvolare meccanica dal…”).

FONTE DI QUESTO ARTICOLO: http://www.diagnosticaconte.it/?pagina=interno&id=25

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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