Nicotina e fumo di sigaretta possono determinare overdose?

MEDICINA ONLINE FUMO FUMARE NICOTINA TOSSICODIPENDENZA SIGARETTA BIONDA DROGA FUMOUn nostro lettore ci chiede:

“Con le sigarette si può andare in overdose se si Continua a leggere

Eroina: effetti, danni, sintomi della crisi di astinenza

MEDICINA ONLINE DROGA EROINA COCAINA POLVERE SPACCIATORE CUCCHIAINO TOSSICODIPENDENZA ECSTASY MARIJUANA TOLLERANZA ASSUEFAZIONE DIPENDENZA FISICA PSICHICA PSICOLOGICAChe cos’è l’eroina?

L’eroina è una droga illegale che dà una forte dipendenza. Tra gli oppiacei, è sia la droga più abusata sia quella ad azione più rapida. L’eroina si ricava dalla morfina, una sostanza naturale estratta dai semi di certe varietà di papaveri. Generalmente, si vende sotto forma di polvere bianca o marrone, o di sostanza nera, appiccicosa comunemente conosciuta con il nome di “gomma” o “catrame nero”. Benché l’eroina di maggiore Continua a leggere

Picco di morti per overdose: l’eroina torna a far paura

MEDICINA ONLINE FILM MOVIE Trainspotting is a 1996 British black comedy directed by Danny Boyle, and starring Ewan McGregor, Ewen Bremner, Jonny Lee Miller, Kevin McKidd, Robert Carlyle, and Kelly Macdonald

Immagine tratta dal film “Traspotting” che narra le avventure di un gruppo di giovani eroinomani

“Pur rimanendo la sostanza meno utilizzata dagli studenti italiani, l’eroina segna un leggero incremento tra chi riferisce di averla provata almeno una volta nella vita. Tale percentuale, dopo essere diminuita dal 2,5% all’1,3% fra il 2006 e il 2015, torna a risalire nel 2016 (1,5%, pari a quasi 37.000 studenti)”. I dati contenuti nell’ultima relazione presentata al Parlamento dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2017, parlano anche di un aumento tra i giovanissimi (tra i 15 e i 19 anni) del consumo frequente: “dopo la tendenza negativa che ha caratterizzato il periodo 2013-2015 (da 0,7% a 0,4%), nell’ultima rilevazione torna ai livelli del 2013, lo 0,7%”. In soldoni questo vuol dire che quasi 17.000 studenti fanno uso di eroina 10 o più volte al mese.

Nuovi eroinomani

“Si tratta pur sempre delle percentuali più basse tra le sostanze illegali conosciute”, precisa Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping e Direttore del Reparto Farmacodipendenza, Tossicodipendenza e Doping e dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità. Sono circa 90.000 gli studenti che fanno uso di cannabis ogni giorno, tanto per dire. “Il dato sul consumo di eroina è coerente con quello che riguarda i sequestri”, spiega Pacifici: “su 72.000 chili di sostanze sequestrate, solo lo 0,7% erano oppiacei, il 91% erano cannabis e hashish e derivati”. Però tra coloro che cercano aiuto, cioè gli utenti dei Sert, la percentuale di coloro che fanno uso di eroina resta altissima: circa il 68%. “Ma quella in trattamento nei Sert è un’utenza vecchia che rimane in cura per anni. Il Sert è stato etichettato come luogo per la cura da dipendenza da eroina. Negli anni è salita l’utenza da cocaina e comincia a comparire anche quella da cannabis, che è arrivata all’11,1%, ma l’eroina resta prevalente”. Ad essere molto cambiata nel tempo è la percezione che dell’eroina hanno i nuovi consumatori di questa sostanza. “Tanto per cominciare raramente la iniettano, più spesso la sniffano o la fumano insieme ad altre sostanze, compresa la cocaina. Questa tipologia di consumatore è lontana dall’idea di aver bisogno di essere sostenuto in un cammino di disassuefazione”. Il tossico, insomma, ha cambiato volto e non si percepisce come tale.

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Questione di concentrazione

Siccome nelle ultime settimane c’è stato un picco di morti per overdose, la sensazione è che qualcosa sia cambiato anche nella composizione della sostanza. “Dati del 2016 parlano di una concentrazione stabile, senza impennate”, racconta Pacifici, “però è un dato vecchio e poi si tratta di un indicatore, indiretto, parziale, che ci parla solo di quello che è stato intercettato dalle forze dell’ordine, che non è detto sia indicativo di tutta l’eroina che circola. Noi abbiamo la sensazione che sia l’eroina ad alta concentrazione di principio attivo a causare le overdosi”.

Le overdosi degli ultimi tempi sembrerebbero dunque collegate a un uso di eroina molto pura, con concentrazioni importanti. Esiste un sistema di allerta rapido, che il Dipartimento politiche antidroga gestisce insieme a tutti gli altri paesi europei, in un network coordinato a livello centrale da Lisbona: ogni paese ha il suo sistema che comunica con gli altri per intercettare nuove sostanze e diramare le informazioni a tutti i paesi per poi comunicarle ai Sert, ai centri antiveleni, alle forze di polizia. “Per l’Italia il sistema è gestito da noi (dal Centro Nazionale Dipendenze e doping, n.d.r.) che quindi vediamo dove si sono registrati sequestri e intossicazioni legati a eroina molto concentrata”.

Ma perché l’eroina distribuita adesso conterrebbe una percentuale più alta di principio attivo? “I motivi possono essere molti: da un errore del distributore, che ha sbagliato a preparare i tagli, a una maggiore disponibilità della sostanza sul mercato, ma c’è anche la possibilità che sia una questione legata alla concorrenza. Chi oggi vuole immettere l’eroina sul mercato ha molti concorrenti, tra nuove sostanze stimolanti e cocaina a prezzi stracciati. Se io fossi un venditore che deve immettere una partita di una sostanza ormai poco utilizzata, forse penserei di farla diventare più appetibile, vendendola più pura, più forte”, ragiona Roberta Pacifici. “Questo crea importanti problematiche anche perché chi poi la vende al dettaglio è la piccola delinquenza, persone che certo non sono esperte di tossicologia, quindi non sanno mettere in guardia i consumatori”.

Pericolo sintetico

A preoccupare gli esperti però oggi è un altro tipo di oppiodi, quelli sintetici. “Nel mercato delle nuove droghe, quelle che noi monitoriamo attraverso il sistema di allerta rapido, abbiamo visto che di tutte le segnalazioni pervenute nel 2016 dalle 12 nazioni europee che fanno parte del circuito ben il 40% hanno riguardato gli oppioidi sintetici tutti derivati del fentanil, un potente antidolorifico. C’è una diffusa situazione di abuso di questo farmaco a scopo stupefacente e di tutti i suoi derivati: furanilfentali, fluorofentanil, e poi l’ U-47700 che ha fatto un morto anche in Italia”.

“È un fenomeno importante e grave. Questi oppioidi sintetici mimano gli effetti dell’eroina, hanno una percezione di minor rischio, ma in realtà creano una forte dipendenza e casi di intossicazione grave e possono anche essere mortali. Alcuni sono 10-100 volte più potenti della morfina e la loro gestione è rischiosissima: chi li consuma non ha idea della potenza di quello che sta prendendo”.

Queste droghe che non sembrano droghe, vendute in pastiglie soprattutto su internet, stanno conoscendo un’ampia diffusione in tutta Europa. “Il problema di tutte le nuove sostanze psicoattive è che il giovane consumatore fa da cavia, non se ne conoscono con precisione gli effetti. Il successo lo fa il passaparola, soprattutto via internet, che poi dà luogo alle gravi intossicazioni e ai decessi, che insieme ai sequestri sono gli episodi attraverso i quali ne intercettiamo la presenza”.

È un mercato che ha come obiettivo i giovani e i giovanissimi e che non conosce frontiere. “I ragazzi comunicano con i loro pari attraverso la rete, per questo ciò che succede in Svezia, e ci sembra lontano, è importante anche per noi in Italia, perché le droghe che si consumano lì sono a portata di mano per i nostri ragazzi”. Ecco perché il sistema di allerta rapida è importante. “Noi intercettiamo il prodotto, ne diamo subito notizia, e viene immesso nella tabella delle sostanze proibite. Il problema infatti è che spesso queste sostanze sono di fatto legali”, finché non se ne verificano l’abuso diffuso e le sue conseguenze. “In Italia il Dipartimento per le politiche antidroga coordina tutto il sistema”, spiega Pacifici. “La rete funziona, ma siamo sempre in affanno, in emergenza. La polizia scopre un sito in cui si vendono gli oppioidi sintetici, lo fa chiudere ma nel frattempo ne aprono altri tre. Il mondo dei consumi, purtroppo, è sempre un passo avanti”.

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Antidepressivi triciclici: overdose, tossicità e trattamento

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACI EFFETTI COLLATERALI INDICAZIONI CONTROINDICAZIONI EFFETTO DOSE DOSAGGIO PILLOLE CREMA PASTIGLIE SUPPOSTE SIRINGA INIEZIONE EMIVITA FARMACOCINETICAI triciclici (TCA) sono una classe di farmaci antidepressivi che agiscono attraverso l’inibizione non selettiva (o, in alcuni casi selettiva per la noradrenalina) della ricaptazione dei neurotrasmettitori monoamine. Sono usati principalmente nel trattamento dei disturbi dell’umore come depressione maggiore, distimia e disturbi bipolari, in particolare nelle varianti resistenti al trattamento, in molti casi non sono più, infatti, i farmaci di prima scelta. Possono essere impiegati anche nel trattamento di numerosi disordini tra cui i casi di ansia, fobia sociale, disturbo ossessivo-compulsivo, panico, disturbo post traumatico da stress, cefalea ed emicrania.

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Overdose

L’overdose da TCA costituisce una significativa causa di tossicità fatale da farmaci. La grave mortalità e morbilità associate all’uso di questa classe di farmaci è ben documentata e dipende dalla tossicità cardiovascolare e neuronale. Particolarmente problematico l’effetto della potenzial mortalità nella popolazione pediatrica in quanto i TCA possono essere presenti in casa in seguito a enuresi o depressione.

Diversi trattamenti possono essere efficaci nel caso di un’overdose da TCA. L’overdose da TCA è particolarmente fatale in quanto questi farmaci, grazie alla loro lipofilia, sono rapidamente assorbiti nel tratto gastrointestinale, in particolare in corrispondenza dei pH basici dell’intestino tenue. La tossicità può comparire, pertanto, anche nella prima ora successiva all’assunzione. I sintomi possono però comparire anche più tardivamente, in particolare se un’overdose mista (ovvero con l’assunzione contemporanea di più farmaci) ha causato un rallentamento dello svuotamento gastrico.

Molti dei sintomi iniziali sono associati agli effetti anticolinergici dei TCA, come secchezza delle fauci, visione disturbata, costipazione, ritenzione urinaria, nausea e vomito. A causa della localizzazione diffusa dei recettori noradrenergici si possono osservare anche molti sintomi fisici, tra cui:

  1. Effetti anticolinergici: stato mentale alterato (es. agitazione, confusione, letargia, ecc.) tachicardia a riposo, secchezza delle fauci, midriasi, febbre.
  2. Effetti cardiaci: ipertensione (breve e reversibile, non dovrebbe essere trattata), tachicardia, ipotensione ortostatica, aritmie (incluse tachicardia ventricolare e fibrillazione ventricolare, con conseguenze anche fatali) variazioni all’ECG(intervalli QRS, QT e PR prolungati).
  3. Effetti sul Sistema Nervoso Centrale (SNC): sincope, convulsioni, coma, mioclono, iperreflessia
  4. Effetti polmonari: ipoventilazione secondaria alla depressione del SNC.
  5. Effetti gastrointestinali: borborigmo ridotto o assente.

Trattamento

Il trattamento dipende dalla gravità dei sintomi. Se è presente acidosi metabolica può essere consigliata l’infusione di bicarbonato di sodio. Sono stati ipotizzati due possibili meccanismi d’azione. Per il primo il legame alle proteine seriche degli antidepressivi triciclici risente del pH, ed è minore a pH più acidi. Pertanto somministrando bicarbonato, con conseguente alcalosi sistemica, si aumenta il legame proteico dei TCA riducendone la concentrazione di farmaco libero. L’altro meccanismo d’azione proposto coinvolge il sodio, e suggerisce che l’aumentata concentrazione di Na+ aiuti a contrastare l’effetto antagonizzante dei TCA sui canali del sodio. In assenza di acidosi il trattamento è generalmente sintomatico.

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Cocaina: i sintomi in caso di uso, abuso ed overdose

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA COCAINA CRACK DROGA SOSTANZA DIPENDENZALa cocaina è una potente droga psicoattiva che agisce a vari livelli sia fisici che neurologici in chi la assume. La portata dei sintomi è data dalla quantità di sostanza assunta e dalla tolleranza raggiunta dal dipendente, in genere si hanno a livello comportamentale un innalzamento del tono dell’umore, euforia, insonnia, aumento delle potenzialità fisiche e mentali (resistenza alla fatica), migliore attenzione, lucidità mentale, percezione sensoriale. In caso di sovradosaggio si hanno sintomi di confusione, ansia, irritabilità, panico, aggressività.

A livello fisico i sintomi comuni nell’uso di cocaina includono: tachicardia, sudorazione, dilatazione della pupilla (midriasi), aumento della pressione e della temperatura corporea, riduzione dell’appetito. In casi di overdose da cocaina i sintomi peggiorano in convulsioni, aritmie, coma fino a morte per arresto cardiaco. La principale azione della cocaina a livello chimico è di bloccare il recupero di dopamina nel terminale presinaptico impedendo il riassorbimento di dopamina da parte del neurone stesso. Il risultato è un aumento del livello di dopamina e anche di norepinefrina e serotonina. In queste variazioni chimiche a livello neurologico sono probabilmente da ricercare le cause dei sintomi comportamentali sopra descritti.

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Il lungo consumo di cocaina porta ad una tolleranza sempre maggiore per gli effetti euforici e a sintomi assimilabili a stati schizofrenici con estrema eccitabilità, insonnia, paranoia e perdita di interesse sessuale fino a casi estremi di allucinazioni e depressione. Altri sintomi sono una generale riduzione della attività dovuta probabilmente alla privazione del sonno e all’alimentazione non corretta che la dipendenza da Cocaina comporta. Altri sintomi fisici evidenti in un cocainomane possono essere la perdita di peso e a seconda che la sostanza sia inspirata: riniti, eczemi alle narici o perforazione del setto nasale o, in caso di iniezione della sostanza: infezioni e trasmissione di patologie, come epatite o AIDS. L’assunzione prolungata di cocaina determina modifiche sostanziali a livello dei meccanismi di comunicazione tra i neuroni, i sintomi sono la tolleranza e la dipendenza fisica dalla sostanza anche se la medicina sta ancora studiando queste variazioni e le loro complesse risultanti neurologiche. Il sintomo più visibile è il craving (ovvero la ricerca ossessiva per la sostanza) che caratterizza il cocainomane e che chi non ha la dipendenza può solo vagamente capire.

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Sesso di gruppo ed ecstasy: muore giovane bodybuilder

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SESSO GRUPPO ECSTASY MUORE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei AnoUna serata di pura trasgressione assumendo MDMA, era quella che voleva passare Jordan Gratwick, un bodybuilder 26enne originario di Hartley Wintney (Inghilterra) e morto per una dose eccessiva di droga. Aveva conosciuto Laima Sinka e Brandon Hersey, una coppia di fidanzati, nel locale Moo Moo e, dopo qualche drink, aveva deciso di invitarli nella sua villa per guardarli mentre i due facevano sesso: la coppia ha accettato. Arrivati a casa, Jordan ha però provato a baciare Laima e Brandon si è arrabbiato al punto da mettersi a litigare violentemente con il padrone di casa che, nel frattempo, aveva assunto una dose molto alta di MDMA. Jordan cade a terra e muore. Brandon ha ammesso:  “Lui mi aveva messo le mani intorno al collo, si era agitato molto. Ad un tratto è caduto a terra, per lui non c’è stato nulla da fare”. 

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