Medicina del sonno: glossario dei termini dalla A alla F

MEDICINA ONLINE SONNO DORMIRE POLISONNO GRAFIA Ipnogramma di una notte di sonno in un soggetto giovane, sano, ben adattato alle condizioni di registrazioni poligrafiche.

Un ipnogramma

Addormentamento: corrisponde alla fase II del sonno NREM. In molti laboratori viene adottato il criterio di far coincidere l’inizio del sonno con il primo fuso o il primo complesso K.

Allucinazioni: definite ipnagogiche se compaiono in fase di addormentamento e ipnopompiche se al risveglio, sono caratterizzate dalla comparsa di vivide percezioni visive o uditive simili a quelle dei sogni. Le allucinazioni che di sovente nel paziente narcolettico si associano a paralisi del sonno possono occasionalmente comparire anche nel soggetto normale.

Apnea: interruzione del flusso d’aria a livello delle narici e della bocca di almeno 10 secondi di durata. Sul piano poligrafico sono riconoscibili tre tipi di apnea: ostruttiva, centrale e mista. La prima è caratterizzata da interruzione del flusso aereo a livello oronasale e da persistenza dei movimenti respiratori toracici; la seconda dalla
contemporanea cessazione di tutti i movimenti respiratori mentre nell’ultima coesiste sia la componente centrale sia quella ostruttiva.

Architettura del sonno: ciclico alternarsi nel corso della notte delle fasi di sonno NREM-REM.

Arousal: rapido passaggio da uno stadio profondo del sonno NREM ad uno più superficiale oppure dal sonno REM ad una condizione di veglia riconoscibile sul pia-no EEG, ma non comportamentale con la possibilità che si instauri un risveglio come risultato finale. Sul piano poligrafico l’arousal, in media di durata non superiore ai 60 secondi, si accompagna ad attività muscolare tonica, ad un incremento della frequenza cardiaca e a movimenti corporei.

Assopimento: corrisponde alla fase I del sonno NREM.

Attività alfa: un’onda o una sequenza di onde che all’EEG mostrano una frequenza compresa fra 8 e 12 Hz.

Attività beta: un’onda o una sequenza di onde che all’EEG mostrano una frequenza superiore a 13 Hz.

Attività delta: un’onda o una sequenza di onde che all’EEG mostrano una frequenza inferiore a 4 Hz (0,1-3,5 Hz). Nella valutazione del tracciato di sonno convenzionalmente questa attività si caratterizza per un’ ampiezza picco a picco di almeno 75 microvolt e
per una durata di 0,5 secondi (2 Hz) o meno.

Attività mentale: durante il sonno l’attività mentale persiste sia sotto l’aspetto di «frammenti di pensiero» (thought-like) durante le fasi di sonno NREM, in particola-
re lo stadio 2, sia sotto forma di vividi ed elaborati sogni in fase REM (dream-like).

Attività teta: un’onda o una sequenza di onde che all’EEG mostrano una frequenza compresa fra 4 e 8 Hz.

Brevi dormitori: soggetti che dormono per un tempo nettamente inferiore a quello ritenuto adeguato per l’età, senza tuttavia lamentare alcun disturbo soggettivo.

CAP o (cyclic alternating pattern o tracciato ciclico alternante): organizzazione in sequenze periodiche prolungate della durata di alcuni minuti degli eventi fasici. Il CAP in termini morfofunzionali è composto da una fase A (breve alleggerimento del sonno) e da una fase B (ripristino dell’attività EEG tipica di quella fase di sonno).

Cefalometria: misurazione dei principali angoli e delle distanze fra più punti di repere delle ossa cranio-facciali per il rilevamento di malformazioni maxillo-facciali ai
fini di una correzione chirurgica (terapia della sindrome delle apnee ostruttive).

Ciclo di sonno: è definito da una fase di sonno NREM seguita da una fase REM. Il soggetto normale si addormenta in fase NREM con un progressivo approfondimento dallo stadio 1 allo stadio 4 e dopo circa 90 minuti compare la prima fase REM (ciclo): il ciclo NREM-REM si ripete in genere 4-5 volte per notte.

Ciclo luce-buio: caratterizza il pattern periodico di luce sia naturale sia artificiale che si alterna con l’oscurità.

Complesso K: caratterizza insieme ai fusi del sonno lo stadio 2 del sonno NREM. Il complesso, che ha una durata di almeno 0,5 secondi e compare sulle regioni del vertice,  è costituito da un’onda bifasica negativa-positiva sulla quale può inscriversi un’ attività fusale. I complessi K compaiono spontaneamente durante il sonno, ma possono essere evocati da stimoli esterni in particolare acustici.

Cronoterapia: trattamento non farmacologico della sindrome da posticipata fase del sonno. Consiste nel posticipare, in laboratorio, di tre ore ogni giorno il momento  di coricarsi, in modo da sincronizzarsi di nuovo con il ritmo
buio-luce.

Cyclic alternating pattern o “CAP” o “tracciato ciclico alternante”: organizzazione in sequenze periodiche prolungate della durata di alcuni minuti degli eventi fasici. Il CAP in termini morfofunzionali è composto da una fase A (breve alleggerimento del sonno) e da una fase B (ripristino dell’attività EEG tipica di quella fase di sonno).

Densità REM: indica la frequenza dei movimenti oculari rapidi durante il sonno REM nell’unità di tempo.

Diario del sonno: resoconto autocompilato sulle abitudini di sonno che contiene informazioni quali l’ora in cui il soggetto si corica e si desta al mattino, il tempo trascorso a letto, numero e durata dei risvegli nel corso della notte, qualità del sonno, sonnellini diurni, prestazioni diurne, uso di farmaci e di caffeina ecc.

Dissonnie: rientrano in questo gruppo quei disturbi del sonno o della  veglia, caratterizzati i primi da una difficoltà ad iniziare e/o a mantenere il sonno e i secondi da
eccessiva sonnolenza.

Effetto «prima notte»: in medicina del sonno, nella prima notte di registrazione le influenze del laboratorio possono farsi risentire sulla qualità del sonno: anche se la reale consistenza di  questo effetto è discussa, tuttavia è opinione comune che convenga escludere la prima notte di registrazione dalla determinazione dei dati basali.

Efficienza di sonno: è rappresentata dal rapporto fra il tempo totale di sonno (TIS) e il tempo trascorso a letto (TB) espresso in percentuale.

Elettroencefalogramma: registrazione dell’attività elettrica cerebrale per mezzo di elettrodi di superficie posti sullo scalpo. Con altri parametri poligrafici quali EMG ed EOG, consente il riconoscimento dei singoli stadi del sonno (polisonnografia).

Elettromiogramma (EMG): registrazione mediante elettrodi di superficie a coppetta a livello del muscolo miloioideo o del mentoniero. È indispensabile per identificare la fase REM attraverso la comparsa dell’atonia muscolare.

Elettrooculogramma (EOG): registrazione dei movimenti oculari rapidi mediante posizionamento di due elettrodi ai lati dei bordi esterni delle due orbite. Concorre
anch’essa all’identificazione del sonno REM.

Epoca: misura di durata della registrazione di sonno (20 o 30 secondi) che dipende dalla velocità di scorrimento della carta dell’EEG e corrisponde ad una pagina di tracciato.

Evento fasico: attività cerebrale, muscolare o autonomica di breve durata (da pochi millisecondi a 1-2 sec) che si manifesta episodi- camente durante il sonno. Nel sonno REM l’attività fasica è rappresentata dai movimenti oculari rapidi e da contrazioni muscolari.

Fattore S: peptide capace di indurre il sonno in diverse specie animali, se iniettato nelle cavità ventricolari cerebrali.

Fototerapia: l’esposizione alla luce nelle ore serali rappresenta un trattamento della sindrome da anticipata fase del sonno perché la luce tende a posticipare l’addormentamento.

Frammentazione dell’architettura ipnica: la comparsa di frequenti arousal o di risvegli nel corso della notte può portare ad una disorganizzazione dei cicli NREM-REM; talora può essere sostenuta dalla improvvisa intrusione di uno stadio in un altro (ad esempio uno stadio 2 in una fase di sonno REM).

Free running: termine cronobiologico che identifica la condizione in cui, a seguito di completo isolamento, l’orologio interno che regola il ciclo sonno-veglia non è sincronizzato sulle 24 ore, ma su un tempo più lungo, in genere 25 ore.

Fusi del sonno: attività rapide di aspetto fusale e cioè con ampiezza progressivamente crescente e decrescente, con una frequenza di 11-16 Hz e durata di 0,5- 1,5 secondi. Generalmente diffuse ma con maggior ampiezza sulle regioni centrali; nell’adulto l’ampiezza è variabile, ma in media non supera i 50 microvolt. I fusi sono figure parossistiche che caratterizzano lo stadio 2 NREM anche se possono ritrovarsi negli stadi 3 e 4.

Fusi sigma: sinonimo insieme a spindles dei fusi del sonno.

Hertz: unità di frequenza. Sinonimo di cicli al secondo (c/s).

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