Trovato un pene nel cartone dell’Ape Maia: episodio ritirato

MEDICINA ONLINE PENE IN CARTONE ANIMATO APE MAIA ANIME PENIS MAYA THE BEE PICTURE PHOTO DRAW.jpgE’ stata una mamma a notarlo. L’episodio è della serie del 2012, quindi sono cinque anni che è in giro per il mondo e che è stato visto da centinaia di migliaia di bambini e dai loro genitori. Dai loro annoiati genitori: perché la visione dei cartoni animati con i figli non è certo qualcosa di elettrizzante. In ogni caso nessuno fino ad ora aveva avuto niente da ridire e, a quanto ci risulti, nessuno ha riportato traumi infantili. Invece ad una zelante mamma statunitense non è sfuggito nulla: il suo occhio allenato ha visto un pene nell’episodio 35 della prima stagione dell’Ape Maia. Una breve sequenza nella quale, sul tronco di un albero, compare appunto l’incisione di un pene.

La donna, che si chiama Chey Robinson ha vergato un commento su Facebook denunciando il fatto e chiedendo ad altre mamme di partecipare alla richiesta di rimozione dell’episodio. Come spiegano i media internazionali, il post ha fatto il giro del mondo totalizzando un milione di visualizzazioni. A quel punto, Netflix, il colosso della distribuzione di film e serie tv via internet, ha ritirato l’episodio.

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Sciamano si getta in fiume con coccodrilli “tranquilli ho i poteri”: ucciso

MEDICINA ONLINE sciamano ucciso coccodrilli ho i poteri mortePrima di entrare nel fiume aveva tranquillizzato tutti i presenti: con i suoi poteri sovrannaturali sarebbe riuscito a controllare la mente dei coccodrilli e li avrebbe resi inoffensivi. Ovviamente questi fantomatici poteri nulla hanno potuto contro la ferocia di uno dei rettili che ha sancito la condanna a morte di Suprianto, un famoso sciamano indonesiano di 46 anni, che millantava poteri non di questa terra.

Come riferisce l’Independent, l’incidente è avvenuto domenica 17 settembre, quando Suprianto si è diretto all’estuario del Muara Jawa nel Kutai Kartanegara, in Indonesia, per recuperare il corpo di Arjuna, un ragazzo di 16 anni che era stato ucciso poche ore prima da un coccodrillo. Secondo il racconto di alcuni testimoni, lo sciamano era così convinto di poter condizionare le menti degli animali e di renderli mansueti che si è gettato tranquillamente in acqua ed ha iniziato a nuotare. Qualcuno ha anche scattato video e foto del “miracoloso” (psichiatrico) gesto.

Pochissime bracciate dopo però lo sciamano è stato attaccato da un coccodrillo che lo ha trascinato sott’acqua. Suprianto non è più riemerso. Il capo della polizia di Kutai Kartanegara, Fadillah Zulkarnaen, ha riferito che entrambi i cadaveri sono stati poi ritrovati intorno alle 21.40 di domenica: «Probabilmente, dopo che Suprianto è stato trascinato dal coccodrillo sotto l’acqua, ha esaurito l’ossigeno ed è morto soffocato».

Hellen Kurniati, una ricercatrice dell’Indonesian Institute of Sciences (LIPI), in una intervista al sito indonesiano Coconuts ha riferito che questo è il periodo dell’accoppiamento per i coccodrilli, ciò li rende più protettivi per il loro territorio e determina un aumento degli attacchi a chiunque interferisca con la loro vita. Anche se ha i superpoteri, aggiungo io.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Lo sposa per l’eredità, ma alla sua morte scopre l’amara verità

MEDICINA ONLINE SOLDI FARE QUANTITA GRANDE BIG MONEY MAKE MAKING SOLDI VERI TRUE MONEY BANK BANCA GUADAGNARE STIPENDIO RICCO RICH RICCHEZZA DEBITI VITALIZIO MENSILE AFFITTO.jpgLo aveva sposato per i suoi soldi, ma alla sua morte non ha ereditato niente. È la storia di Sandrine Devillard, un agente immobiliare con la passione per il canto che aveva sposato il ricco milionario Marcel Amphoux, di ben 25 anni più vecchio di lei. La donna aveva conosciuto l’anziano milionario mentre cercava di acquisire alcuni dei suoi terreni. Lui, solo e senza figli, si è invaghito subito di lei e i due si sono sposati nel giro di poco. Tuttavia, nel 2012 il sig. Amphoux morì in un terribile incidente stradale mentre viaggiava su un automobile guidata da un amico della moglie.

Nessuna voce nel testamento

Dopo la morte del marito la sig.ra Devillard era pronta a riscuotere l’eredità del sig. Amphoux, ma le venne riferito che non poteva beneficiare nemmeno di un centesimo del patrimonio del suo defunto marito. Questo perchè Marcel Amphoux poco prima di morire aveva cancellato il nome della moglie dal testamento e in quest’ultimo c’era scritto che tutti i suoi beni sarebbero stati consegnati ad una sua cugina e ad alcuni suoi vicini. Nonostante le numerose battaglie legali portate avanti dalla donna in questi 4 anni, è stato confermato che il suo nome non compare nel testamento e che quindi lei non potrà ereditare alcun bene del patrimonio di Marcel Amphoux.

Un finale amaro che la donna non si sarebbe mai potuta immaginare di vivere e che non rispecchia minimamente i piani che si era prefissata il giorno delle nozze.

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Tenuta in casa come una schiava e costretta a subire violenze per 8 anni

MEDICINA ONLINE MAROCCHINO DONNA VIOLENZA SCHIAVATenuta come una schiava in casa, costretta a subire violenze fisiche e psicologiche da circa 8 anni. Questo lo scenario ricostruito dai carabinieri di Cassibile che hanno arrestato un marocchino di 35 anni per maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce. La vittima, 28 anni, è riuscita a denunciare il marito dopo l’ennesimo episodio accaduto alla presenza del figlio minore.

Drammatico il racconto della donna: costretta a restare in casa in condizioni di schiavitù e autorizzata solo ad uscire per la spesa, con continue minacce di morte e violenze. Ha raccontato di essere stata costretta a interrompere tre gravidanze. «Le vittime di violenza devono trovare il coraggio di ribellarsi – ha dichiarato il comandante provinciale carabinieri, colonnello Luigi Grasso -. Per contrastare questo gravissimo fenomeno è necessario un corale impegno ed un’opera di sensibilizzazione quotidiana».

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Trentunenne strangolato in casa dal suo pitone

MEDICINA ONLINE Dan Brandon STRANGOLATO IN CASA DA PITONEPiù che una passione era una sorta di ossessione. Dan Brandon, 31 anni, amava tutti gli animali esotici, ma in particolare i serpenti, tanto da tenere diversi esemplari di pitoni dentro la sua casa di Church Crookham nell’Hampshire, in Inghilterra. Un amore evidentemente non corrisposto che gli è costato la vita: è stato trovato morto nella sua abitazione dopo essere stato strangolato, con ogni probabilità, da uno degli esemplari con cui amava scattarsi centinaia di foto che pubblicava sui social.

Dan abitava con la sua famiglia circondato da una serie di animali esotici: sono stati i genitori a dare l’allarme dopo averlo trovato privo di sensi nella sua stanza. Accanto a lui c’era uno dei suoi pitoni che era riuscito a scappare da una teca. «Siamo stati chiamati a un indirizzo di Church Crookham – ha detto il portavoce della polizia dell’Hampshire – Un uomo era morto in seguito a uno strangolamento. In questa fase la sua morte non viene trattata come sospetta». L’esame post mortem ha confermato che l’uomo è morto per asfissia, ma il detective che si sta occupando del caso non ha voluto dare conferma che a ucciderlo sia stato proprio l’animale trovato accanto al cadavere.

I pitoni non sono velenosi e uccidono le loro prede stritolandole. «Non c’è mai stato un caso di un pitone che uccidesse qualcuno in Gran Bretagna – ha detto un portavoce del Surrey e Hampshire Reptile Rescue – Uccidono solo ciò che mangiano». Intanto gli amici della vittima hanno aperto una pagina JustGivin per Dan per raccogliere denaro per il World Wide Fund for Nature. «Era appassionato di serpenti, ragni, uccelli e fauna selvatiche – ricordano – Ci mancherà tanto».

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Terremoto avvertito ad Ischia e Napoli: numerose le segnalazioni

MEDICINA ONLINE ISCHIA NAPOLI TERREMOTO 2017 AGOSTO 21Una scossa di terremoto è stata avvertita intorno alle ore 21.00 in maniera marcata sull’Isola di Ischia, in provincia di Napoli.

La scossa è stata avvertita anche a Procida e sul litorale napoletano, in particolare nella zona di Pozzuoli, stando alle segnalazioni che stiamo ricevendo in questi minuti. Dovrebbe trattarsi comunque di una scossa di terremoto non di forte entità, ma un evento anche lieve in prossimità dei centri abitati può essere avvertito distintamente.

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Ecco perché non si dovrebbe mai stendere il bucato in casa

MEDICINA ONLINE STENDERE BUCATO IN CASA FUORI STIRARE VESTITI.jpgA chi non è mai capitato di stendere i panni in casa durante una giornata umida o di pioggia? Lasciarli all’aria aperta è praticamente inutile e, nella speranza che si asciughino il prima possibile, vengono poggiati ovunque, dalla cucina al corridoio, fino ad arrivare al bagno, alle sedie o ai caloriferi. Anche se potrebbe sembrare un gesto assolutamente normale e poco pericoloso, in verità si tratta di una cattivissima abitudine che potrebbe avere degli effetti dannosi sia sulla salute che sulla casa.

A rivelarlo è stata la dottoressa Christine Cowie, ricercatrice dell’Università New South Wales in Galles, che in uno studio pubblicato su KidSpot ha spiegato quali sono i pericoli in cui si incorre stendendo gli abiti appena usciti dalla lavatrice all’interno della casa. “Da un punto di vista salutare sono molti gli agenti biologici che si trovano al chiuso e prosperano nell’umidità e dove c’è ricircolo d’aria insufficiente”, ha spiegato la dottoressa.

L’umidità non farebbe altro che aumentare il rischio di asma e di problemi respiratori poiché respirare spore fungine peggiora la sensibilità allergica. Per fortuna esistono dei rimedi per evitare di andare incontro a problemi simili. Innanzitutto bisogna stendere tutto all’esterno quando c’è il sole, è necessario poi accendere la cappa quando si cucina, asciugare il cane quando si rientra in casa, appendere i cappotti umidi lontano dagli abiti e lasciarli fuori dall’armadio fin quando non sono totalmente asciutti. Eliminare l’umidità è dunque il metodo ideale per prendersi cura della propria casa e della propria salute

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Differenza tra animale ed uomo

MEDICINA ONLINE UOMO VITRUVIANO DI LEONARDO ARTE ANIMALE UOMO DIFFERENZA FILOSOFIA RELIGIONE SCIENZA.jpgTra l’uomo e gli animali la differenza è qualitativa e fondamentale. Sta nella ragione teoretica e nella volontà, che è libera e capace di amare. E che è solo dell’uomo. Secondo i sostenitori dell’animalismo riduzionista, tra l’uomo e l’animale non c’è una differenza qualitativa bensì solo quantitativa, dovuta ad uno sviluppo più avanzato dell’uomo.
In realtà, però, tra l’uomo e l’animale sussistono molte differenze qualitative. Ne focalizziamo solo due, che tuttavia sono cruciali: la ragione teoretica e la volontà libera.

La ragione teoretica
L’animalismo afferma che l’intelligenza non è una prerogativa esclusiva dell’uomo, bensì è una caratteristica anche degli animali superiori. Tuttavia, bisogna replicare – già con Aristotele (Politica, I, 1253 a 10-18) – che la «conoscenza » degli animali superiori è qualitativamente inferiore a quella dell’uomo. Infatti, l’animale:
1. si accorge solo di alcune cose, cioè si accorge solo delle cose utili/dannose, piacevoli/dolorose, pericolose/vantaggiose e le altre cose del mondo non le percepisce nemmeno (al riguardo cfr. anche altri pensatori come Plessner, Gehlen, Scheler e Cassirer);
2. in merito a queste cose di cui si accorge, si interroga solo sull’utilità/dannosità, piacevolezza/ dolorosità, si domanda soltanto: «mi serve/non mi serve?», «è utile/disutile? », «è piacevole/doloroso?», «è pericoloso/ vantaggioso?». Dunque, la conoscenza animale è esclusivamente pragmatica-utilitarista. Invece l’uomo:
1. si accorge di tutte le cose e non solo di quelle che gli possono essere utili/nocive;
2. si interroga non solo sull’utilità/nocività, ecc. delle cose, ma anche sulla loro natura, cioè si chiede: «che cos’è questa cosa?», perché vuole conoscerla anche a prescindere dalla sua eventuale utilità/dannosità, vuole conoscere anche la verità sulle cose, il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, vuole distinguere il bello e il brutto.

Dunque, la conoscenza umana non è solo pragmatica-utilitarista, bensì anche teoretica. Questa differenza si manifesta nella comunicazione: mentre la comunicazione animale si esprime mediante i versi ed è esclusivamente pragmatica (segnala un pericolo, richiede cibo, richiama l’attenzione, ecc.) o espressiva delle proprie sensazioni piacevoli/spiacevoli, viceversa la comunicazione umana si esprime attraverso la parola, non è solo pragmatica, bensì anche teoretica, cioè comunica la verità, la bellezza, il bene, ecc.

Da notare che la connessione tra ragione umana e linguaggio umano è già indicata dalla duplice accezione del temine greco logos, che vuol dire sia ragione, sia parola: solo chi ha logos = ragione (teoretica) può comunicare attraverso il logos = parola.

Tale dimensione teoretico-concettuale della ragione umana differenzia anche la stessa conoscenza pragmatica dell’uomo rispetto a quella animale. Come scrive Paolo Pagani (in un eccellente articolo, pubblicato all’interno di un prezioso volume collettaneo, cfr. bibliografia), una cosa è usare oppure adattare qualcosa per farne uno strumento, come fanno sia l’uomo sia gli animali; un’altra è fabbricare strumenti, come fa solo l’uomo. Il Professor Washburn (Berkeley) ha approntato negli anni ’60 degli esperimenti per far capire ai suoi studenti quale notevole abilità e competenza siano state necessarie ai nostri lontani antenati del Paleolitico per produrre anche i più elementari manufatti.

Ad esempio, diede agli studenti un semestre di tempo per produrre un utensile come quelli usati nel paleolitico: essi dovevano adoperare solo i materiali di cui gli uomini di quell’epoca disponevano in natura. Questi studenti sapevano quali strumenti sono stati prodotti dagli antenati in quell’epoca, perciò avevano un notevole vantaggio rispetto ad essi, perché sapevano già che cosa cercare di realizzare, cioè non avevano bisogno di ideare quale strumento fosse necessario per ottenere certi scopi. Eppure, nessuno degli studenti ci riuscì e ciò vuol dire che la capacità critica e l’abilità tecnica degli antenati sono stati «frutto di parecchi tentativi, i cui esiti dovevano essere tramandati di generazione in generazione attraverso il linguaggio simbolico (quindi concettuale)» (Pagani, p. 154).

È vero che nel 2000 una scimmia è stata indotta, dopo un lungo addestramento, a scheggiare delle pietre, ma ciò non smentisce la differenza qualitativa dell’uomo, bensì è solo un esempio di comportamento imitativo, simile a quello del pappagallo, la cui abilità di riprodurre articolazioni fonetiche degli esseri umani e di combinare alcuni fonemi non è prova né di una sua capacità di ragionamento nè di un linguaggio simbolico- concettuale-teoretico (ibidem).

Anche i tentativi recenti di addestrare le scimmie all’uso del linguaggio concettuale sono falliti. Gli sperimentatori sono riusciti a indurre una qualche capacità di associare dei fonemi ad oggetti, ma non ad insegnare strutture sintattiche: per riuscire a compiere l’associazione di fonemi a cose è sufficiente la memoria associativa, ma per usare regole sintattiche bisogna disporre della capacità di riconoscere appunto delle regole e di questo gli animali non sono capaci, come dimostra un esperimento: nascondiamo del cioccolato dentro alcuni cassetti, mettendolo la prima volta nel primo cassetto, la seconda volta nel secondo cassetto e così via, cioè applichiamo la regola per cui  ogni volta il cioccolato viene nascosto nel cassetto successivo rispetto a quello precedente. Gli esseri umani già a quattro anni scoprono ben presto questa regola; invece le scimmie, anche se le sottoponiamo ad un numero enorme di tentativi, non capiscono la regola e, alla luce della memoria associativa, si slanciano sempre verso il cassetto della volta precedente (ibid., p. 156).

La volontà libera e l’amore 
Inoltre, l’animale si comporta secondo il meccanismo stimolo-risposta, reagisce agli stimoli assecondando necessariamente i propri istinti, è come una tessera di un domino che riceve uno stimolo e, talvolta, lo ritrasmette.

Viceversa, l’uomo non risponde agli stimoli in modo necessario, bensì è in grado di scegliere un’azione (o un omissione) al posto di un’altra, è capace di non assecondare i suoi istinti, è capace di iniziare nuove sequenze di azioni invece che reagire necessariamente agli stimoli. Come dice Hannah Arendt, «Agire […] significa prendere un’iniziativa, incominciare» e «perché ci fosse un inizio fu creato l’uomo […]. Questo inizio non è come l’inizio del mondo, non è l’inizio di qualcosa ma di qualcuno, che è a sua volta un iniziatore. Con la creazione dell’uomo, il principio del cominciamento entrò nel mondo stesso, e questo, naturalmente, è solo un altro modo di dire che il principio della libertà fu creato quando fu creato l’uomo, ma non prima. […] Il fatto che l’uomo sia capace d’azione significa che da lui ci si può aspettare l’inaspettato», (Vita activa, Bompiani, 1958, pp. 187-188).

E attraverso l’azione l’uomo può «rovesciare […] la logica entropica», cioè la tendenza della natura all’aumento necessario del disordine, che è affermata dal secondo principio della termodinamica (L. Alici, Azione e persona: le radici della prassi, Vita e Pensiero, 2002, p. 26).
Inoltre, dato che (come abbiamo detto) gli animali sono sempre pragmatici-utilitaristi, ne segue che essi non sono capaci di amore gratuito, reagiscono alle cose solo in relazione alla convenienza/mancanza di convenienza con le loro esigenze vitali, con i loro istinti. Invece, l’uomo, in quanto è capace di non essere utilitarista-autointeressato, è capace di amare l’altro volendo il suo bene e cercando di realizzarlo.

L’animalismo ribatte in proposito: ci sono alcuni animali che sacrificano per amore la propria vita per altri animali, dunque essi non sono autointeressati, non sono pragmatici- utilitaristi. In realtà, però, questi loro comportamenti non sono realmente espressioni di amore gratuito e sono pur sempre autointeressati. Infatti:
1. il loro comportamento non è frutto di una scelta, bensì dettato dall’istinto, mentre l’amore è un atto libero;
2. gli animali che sacrificano la propria vita per i cuccioli considerano il cucciolo come un prolungamento di sé, lo percepiscono come una parte di sé, mentre l’amore materno-paterno vede nel figlio un soggetto autonomo (ovviamente se tale amore è “sano”, perché ci sono genitori umani che vogliono che i figli siano una loro continuazione).
2.1. La riprova di questo modo di considerare i cuccioli da parte degli animali si vede nel fatto che la cura animale si esaurisce nel momento del distacco del cucciolo dai genitori, mentre l’amore umano è sollecito verso i figli anche quando sono adulti, anche quando sono completamente autonomi e magari distanti migliaia di chilometri.

Ora, è gratuito ciò che si fa non a proprio vantaggio, bensì degli altri. Così, se il cucciolo è sentito istintivamente dall’animale come un prolungamento di sé, vuol dire che ciò che l’animale fa per il cucciolo lo fa in modo autointeressato per sé.

Per saperne di più…

Paolo Pagani, Appunti sulla specificità dell’essere umano, in Luca Grion (a cura di), La differenza umana. Riduzionismo e antiumanesimo, La Scuola, 2009, pp. 147-161.

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