Capezzolo femminile: forma, dimensioni, funzioni e simmetria

MEDICINA ONLINE PETTO MAMMELLA FORMICOLIO CIRCOLAZIONE CANCRO TUMORE DONNA MORTALITA MORTE PROGNOSI CANCRO TUMORE SENO LINFATICI METASTASI LINFONODO SENTINELLA CARCINOMA DOTTI DUTTALE ANATOMIAIl capezzolo è una formazione anatomica presente sulla mammella, molto innervata e sporgente nella parte centrale dell’areola. Nel campo della sessualità il capezzolo è associato alle zone erogene del corpo umano e può essere soggetto ad inturgidimento (telotismo). Eventuali introflessioni del capezzolo possono, in alcuni casi, indicare patologie anche gravi, come il cancro alla mammella.

Funzioni del capezzolo

Il capezzolo umano femminile, come per tutti i mammiferi, ha la funzione biologica di facilitare l’allattamento nel neonato e nel lattante: sull’apice del capezzolo sboccano infatti circa 15 dotti galattofori, importanti per il nutrimento della prole durante l’allattamento perché permettono la conduzione del latte materno dalla ghiandola mammaria all’esterno. Il capezzolo umano femminile, insieme all’areola ed alla mammella, ha anche funzione di attrazione sessuale.

Differenza tra capezzolo maschile e femminile

Il capezzolo maschile e femminile sono molto simili fino alla pubertà. Il capezzolo di una donna adulta (dalla pubertà in poi) è invece generalmente molto più grande e pronunciato rispetto a quello di un maschio adulto. Dal punto di vista sessuale, sia i capezzoli maschili che femminili rispondono inturgidendosi, assumendo colore più scuro e diventando più sensibili durante l’eccitazione, tuttavia questa risulta una zona maggiormente erotica nella donna che nell’uomo, inoltre l’uomo tende ad essere sessualmente più attratto dalla visione di un capezzolo femminile, rispetto ad una donna che osserva un capezzolo maschile.

Rapporto tra capezzolo ed areola

Il diametro del capezzolo è generalmente cinque volte minore rispetto al diametro dell’areola, tuttavia questo dato è estremamente variabile.

Misure medie del capezzolo

Il capezzolo di una donna adulta generalmente misura circa 10 millimetri di lunghezza ed altrettanto di diametro in fase di rilassamento, tuttavia questo dato può variare di molto tra soggetto e soggetto, come visibile dalla foto in alto. Durante l’eccitazione sessuale il capezzolo tende ad inturgidirsi ed a diventare più scuro e tali misure tendono ad aumentare di circa il 50%.

Posizione e simmetria dei capezzoli

Il capezzolo è generalmente posizionato nel centro anche se è possibile trovarlo più o meno lievemente spostato verso un bordo (ad esempio come avviene nel capezzolo mostrato nella foto in basso). I capezzoli delle due mammelle sono generalmente di pari forma e dimensione, anche se sono possibili – ed assolutamente normali – asimmetrie anche ampie.

FOTO DI CAPEZZOLO INTROFLESSO

Areola e capezzolo in caso di mastectomia

Quando, a causa di interventi chirurgici demolitivi richiesti per eliminare un tumore mammario, vengono eliminati capezzolo ed areola, è possibile effettuare una ricostruzione delle strutture tramite varie modalità, come un innesto cutaneo o una protesi per il capezzolo e la dermopigmentazione per l’areola.

Capezzolo in gravidanza

Il capezzolo, come anche l’areola, tende a modificarsi durante la gravidanza e l’allattamento, a tal proposito leggi anche: Differenza dei capezzoli e del seno in gravidanza

Per approfondire, leggi anche: Areola femminile: forma, dimensioni, funzioni e simmetria

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Areola femminile: forma, dimensioni, funzioni e simmetria

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Da donna a uomo: l’incredibile trasformazione di Jamie

MEDICINA ONLINE Jaimie Wilson TRANSGENDER TRANFORMATION FEMALE MALE TRANS CHIRURGIAUn corpo scolpito, una passione sfrenata per la musica e due affascinanti occhi lagunari: ecco come si presenta oggi Jaimie Wilson, 21 anni, giovane musicista che sta spopolando non poco su Instagram. Ma cosa caratterizza davvero questo ragazzo non è il suo bell’aspetto di oggi quanto la sua storia precedente: Jaimie è infatti uno fra le milioni di persone transgender che vivono oggi negli Stati Uniti. Nel 2005, all’età di 18 anni, Jamie ha infatti deciso di intraprendere la delicata strada della transazione, conscio del fatto che finalmente avrebbe potuto incarnare ciò che realmente sentiva di essere: un uomo.

In un primo momento non volevo fare coming out come transgender perché non ho mai mostrato alcun “segno”, come li definisce la gente.

Ha spiegato il ragazzo in numerosi post presenti sul suo profilo Instagram ufficiale, tutt’oggi seguito da più di 400mila persone. Una scelta, quella di cambiare sesso, che ha scosso non poco l’opinione della famiglia e degli amici e li ha portati ad abbandonarlo. Una decisione che non ha però distolto Jaimie dal suo scopo, ovvero ottenere il corpo per cui aveva lottato così tanto. Dopo 2 anni di cure di testosterone, operazioni chirurgiche e duro lavoro in palestra, Jaimie è finalmente l’uomo che aveva sempre desiderato essere. Oggi, nel 2017, il giovane americano è una vera e propria star del mondo social: attraverso la sua esperienza ha ispirato numerose persone ad accettarsi, nonostante le difficoltà, e a comprendere quanto sia necessario esprimersi per ciò che si è davvero, anche se ciò significa andare incontro all’abbandono di persone care. Jaimie è anche un aspirante musicista e in poco tempo si è anche affermato come cantante grazie a numerose cover postate sul suo canale Youtube: grazie a esse è stato inoltre invitato a esibirsi sul palco del Festival di Sziget a Budapest, nell’agosto 2017, insieme a celebri cantanti moderni come i The Chainsmokers, Pink e il rapper Wiz Khalifa.

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Finasteride si può usare nell’alopecia della donna?

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA AEROSOL ASMA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS INTRAMUSCOLO PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFETTI COLLATERALI CONTROINDICAZIONINonostante la finasteride sia approvata esclusivamente per l’utilizzo in soggetti di sesso maschile, diversi studi hanno valutato l’efficacia di una terapia a base di finasteride nelle donne affette da alopecia androgenetica o irsutismo, sia in pre-che in post-menopausa.
Questi dati confermano la mia esperienza clinica che dimostra che il farmaco è molto utile anche nella donna, anche se i dosaggi da utilizzare sono maggiori di quelli efficaci per il trattamento della calvizie maschile ed i tempi necessari per vedere i primi effetti positivi sono in genere un po’ più lunghi (6-12 mesi). Nella donna in pre-menopausa è essenziale associare al trattamento con finasteride una contraccezione efficace.
La finasteride è a mio parere il trattamento di prima scelta nelle donne in cui l’alopecia androgenetica si associa ad eccesso di peluria in quanto il farmaco è molto efficace anche nella terapia dell’irsutismo.

Ma come diagnosticare la calvizie iniziale?

Dati recenti indicano che l’alopecia androgenetica è frequente prima dei 18 anni di età e che il 15% degli adolescenti ha problemi di calvizie. Spesso il problema viene sottovalutato dal medico che si limita che si limita a prescrivere qualche cosmetico o un integratore alimentare nella convinzione che si tratti più di una “fissazione” del paziente che di una realtà. Un nostro studio, condotto in collaborazione con i ricercatori francesi dell’Oreal ha dimostrato che la dermatoscopia del cuoio capelluto è lo strumento diagnostico più valido per la diagnosi di calvizie iniziale. Con questa tecnica si evidenzia la variabilità del diametro del capello che rappresenta il segno più precoce della malattia. Se la dermatoscopia dimostra una variabilità maggiore al 20% è possibile formulare la diagnosi di calvizie anche se la capigliatura è in apparenza molto folta.

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Perché è importante diagnosticare la calvizie precocemente?

Perché tutte le terapie della calvizie sono tanto più efficaci quanto più precocemente sono iniziate e quindi è importante prevenire e non solo curare la malattia. In soli 5 anni la calvizie può peggiorare molto rapidamente: si calcola che si possano perdere fino a 3000 capelli! Quindi è sbagliato “aspettare” sperando che la caduta migliori spontaneamente: perdere tempo non può fare altro che peggiorare le cose e non sempre quello che è perso potrà essere recuperato.

Fumare fa davvero così male ai capelli?

Il fumo non solo aumenta la caduta dei capelli inducendo un telogen effluvium che può accelerare la progressione dell’alopecia androgenetica ma agisce anche sul metabolismo degli ormoni a livello del follicolo. Il fumo di sigaretta determina infatti una inibizione dell’aromatasi, l’enzima che converte gli androgeni in estrogeni. Di conseguenza il tasso di androgeni a livello del follicolo aumenta con conseguente peggioramento della malattia. Anche il culturismo può avere un effetto negativo sulla progressione della malattia in quanto aumenta la produzione di testosterone e quindi aumenta anche la disponibilità degli androgeni a livello follicolare.

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Quale significato patologico dare al “dolore” che talvolta accompagna la caduta dei capelli?

Il dolore al cuoio capelluto, tecnicamente si parla di “tricodinia”, è un problema frequente che interessa circa il 20% delle donne ed il 9% dei maschi con aumentata caduta dei capelli. La causa di questo disturbo non è ben nota, forse è un segno clinico della microinfiammazione che spesso accompagna l’alopecia androgenetica o il telogen effluvium cronico.
La dermatoscopia del cuoio capelluto spesso mostra teleangectasie del cuoio capelluto o la presenza di depressione peripilare.
Anche se il sintomo è molto fastidioso per il paziente, studi recenti non mostrano alcuna relazione fra questo segno e l’entità o l’evoluzione della caduta. Si tratta quindi di un sintomo “benigno” e non è necessario utilizzare alcun trattamento specifico per cercare di eliminarlo: l’uso eccessivo di lozioni o shampoo medicati può anzi peggiorare sia il fastidio che la caduta.

C’è un limite di età per l’utilizzazione della finasteride?

No, il farmaco è efficace anche negli uomini di 60 anni come è stato evidenziato da uno studio recente che ha valutato l’attività del farmaco in uomini di età compresa fra i 40 ed i 61 anni. Dopo 2 anni il 39% dei pazienti presentava un miglioramento clinico.

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Alopecia androgenetica maschile e femminile: età, sintomi e cura

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO.jpgL’Alopecia androgenetica è una tipologia di calvizie (perdita di capelli) dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico. È la tipologia di calvizie più comune e interessa il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita. L’uomo tipicamente presenta una recessione dell’attaccatura alle tempie e perdita di capelli al vertice, mentre la donna normalmente ha un diradamento diffuso su tutta la parte alta dello scalpo. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, e diverse eziologie rimangono sconosciute. La perdita di capelli androgenetica nell’uomo inizia sopra le tempie e al vertice, anche detto calvaria, dello scalpo. Man mano che progredisce, una striscia di capelli ai lati e posteriormente alla testa viene mantenuta. Questa condizione viene riferita come ‘corona ippocratica’, e di rado progredisce verso una calvizie completa. L’alopecia androgenica nella donna viene colloquialmente riferita come ‘calvizie femminile’, benché le sue caratteristiche possano verificarsi anche negli uomini. Causa di solito un diradamento diffuso senza recessione dell’attaccatura, e come la controparte maschile raramente porta a una perdita di capelli completa (alopecia totalis). Sono state sviluppate delle scale per misurare il grado di alopecia nei soggetti affetti: la Hamilton-Norwood scale, per misurare il grado di calvizie nell’uomo e la Ludwig scale per misurare il grado di calvizie nella donna.

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Fisiopatologia

L’alopecia androgenetica è legata all’attività della 5alfa-reduttasi di tipo II, che trasforma il testosterone in diidrotestosterone. Endocrinopatie quali la carenza di GH, ipotiroidismo, menopausa, policistosi ovarica, tumori virilizzanti o terapie con androgeni (anche se a rigor del vero bisogna dire che gli unici androgeni che danneggiano il cuoio capelluto sono il diidrotestosterone e l’androstenedione – cataboliti del testosterone –, al contrario il testosterone non ha alcuna azione dannosa nei confronti dei capelli) possono causare calvizie. Ad oggi non è più misteriosa la causa della calvizie, anche se ancora si convive con credenze e miti difficilmente sradicabili nell’opinione di molti. È stato accertato che l’origine dell’alopecia androgenetica risiede nell’effetto degli ormoni androgeni nei bulbi dei capelli. Da notare che sono colpiti solo i bulbi predisposti. Questi sono tipicamente localizzati nella regione frontale e nel vertice (vertex). Pertanto la maggior parte delle persone colpite da alopecia androgenetica quasi sempre mantiene capelli sani nella zona della corona, che corrisponde alle aree occipitali e temporali del capo. La miniaturizzazione del bulbo avviene per effetto della trasformazione del testosterone nel suo metabolita più attivo, il diidrotestosterone (DHT). La miniaturizzazione porta fino alla morte definitiva del bulbo e la perdita irreversibile del capello. L’enzima 5α reduttasi nelle sue forme chimiche di tipo I e II opera la trasformazione del nucleo delle cellule della papilla dermica e delle guaine epiteliali esterne. Per l’alopecia androgenetica la causa è il Diidrotestosterone (nome completo: 5α-Diidrotestosterone, abbreviato a 5α-DHT; INN: androstanolone). Esso è un metabolita biologicamente attivo dell’ormone testosterone.

Nei bulbi della regione frontale e del vertice avvengono le seguenti situazioni caratteristiche dell’alopecia androgenetica. Diminuisce il tempo della fase anagen, e conseguentemente inizia prima la fase telogen. In un periodo di molti mesi o anni, la morte precoce dei bulbi arriva fino alla definitiva scomparsa dei capelli. Il processo patologico fondamentale consiste nell’accelerazione, sotto stimolo androgenico, della fase mitotica del ciclo pilare (anagen I-V) e nella conseguente riduzione della fase differenziativa, che è normalmente lunghissima. Essendo quest’ultima necessariamente incompleta, il fusto che ne deriverà sarà più sottile e corto (vellus). Questo processo non avviene uniformemente ed è descritto nelle “fasi” della Scala Hamilton e della scala Norwood. Generalmente nell’uomo si assiste alla stempiatura, ossia nella parte frontale del capo i capelli diventano più fini e diradati. Successivamente lo stesso accade nel vertice. Infine la calvizie interessa tutta la parte superiore del capo. In età più avanzata si sovrappongono fenomeni atrofici del cuoio capelluto, che diventa sottile e lucido. In questa fase i vellus scompaiono. Un secondo processo patologico consiste nella perdita dell’individualità dei cicli papillari (caratteristica del cuoio capelluto adulto normale) e quindi della loro sincronizzazione. Questo fenomeno è dovuto alla riduzione della durata della fase di differenziamento. Un terzo fenomeno è l’aumento della fase di kenogen: quando il fusto del pelo si stacca alla fine del telogen, il follicolo è già occupato da un altro in anagen avanzato. Può comparire un intervallo tra la caduta del pelo in telogen e il suo rimpiazzo con il nuovo in anagen: durante tale intervallo fisiologico (kenogen), il follicolo rimane vuoto. Nella calvizie androgenetica vengono persi soltanto i capelli nella regione frontale perché in questa zona l’alfa 5-reduttasi è più attiva, quindi vi si concentra una maggiore quantità di DHT. Nonché per il fatto che è la parte più periferica della circolazione sanguigna del cuoio capelluto, e quindi quella che più va incontro all’atrofia dei vasi. A prescindere, è un fattore critico il nutrimento dei bulbi. Come suddetto, l’area più periferica della circolazione sanguigna è il cuoio capelluto.

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Decorso clinico

Si assiste ad un diradamento, che può essere più o meno marcato e più o meno veloce, che nell’uomo è localizzato nella zona fronto temporale e/o alla chierica, mentre nella donna è quasi sempre distribuito su tutta la parte superiore della testa. Spesso si assiste a un parallelo aumento del pelo corporeo nell’uomo. Generalmente il paziente lamenta un aumento della caduta dei capelli. La patologia è poligenica, con penetranza completa, e si manifesta negli uomini molto più che nelle donne (le quali, generalmente, ne soffrono anche in età più avanzata, in quanto in genere la patologia si sviluppa dopo la menopausa).

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Diagnosi

Per diagnosticare questa patologia si utilizzano:

  • stress test: in cui si valuta la caduta indotta da tiraggio
  • tricogramma
  • dermatoscopia:
  • test di laboratorio per diagnosi differenziale con altre patologie (TSH;T3;T4;DHT;GH; IGF-1)
  • sebometria;
  • esami del sangue, mineralogramma, che consentano di scoprire se il cattivo stato della nostra capigliatura dipende da carenza specifica (es: di ferro, zinco, selenio, ecc.).

Terapia farmacologica

Esistono diversi farmaci che consentono di rallentare, bloccare e nei soggetti buoni risponditori addirittura invertire (almeno per qualche anno) il processo di miniaturizzazione dei capelli causato dalla alopecia androgenetica. Il farmaco più importante è la finasteride: un farmaco (approvato per il trattamento dell’alopecia androgenetica maschile dalla FDA statunitense nel 1997) inibitore della 5 alfa reduttasi di tipo II, prescritto in quantità di 1 mg/dì. La terapia va continuata per tutta la vita poiché dopo alcuni mesi dalla sospensione i capelli torneranno a cadere ed un’eventuale ripresa della terapia non porta agli stessi benefici. Il farmaco produce un abbassamento dei valori del diidrotestosterone, responsabile della caduta dei capelli. Gli effetti collaterali noti e riportati sul foglietto illustrativo sono: diminuzione della libido in vario grado fino all’impotenza, diminuzione del liquido seminale e/o quantità spermatica minore, diminuzione delle eiaculazioni, depressione, stanchezza cronica, riduzione del pene, fibrosi del pene e ginecomastia. Si tratta di effetti nella maggioranza dei casi risolvibili con la sospensione del farmaco, ma persistenti per una casistica inferiore, e registrati in una bassa percentuale di pazienti. Oltre a tali effetti collaterali la finasteride può provocare la Sindrome post Finasteride. Un altro farmaco utilizzato è il minoxidil: una sostanza utilizzata anche per la cura dell’ipertensione. Viene usato sul bulbo pilifero e agisce da stimolante. Oltre il 70 per cento dei pazienti ottiene risultati estetici positivi in vario grado, dal mantenimento alla ricrescita. L’uso è prolungato nel tempo perché una sua sospensione riporta i capelli ad uno stadio preterapia. Gli effetti collaterali noti sono: ipotensione, infiammazioni, eritema, prurito. In alcuni studi è stato visto che nelle donne l’assunzione sottocutanea di testosterone migliora la crescita dei capelli, probabilmente perché stimola i processi anabolici come la crescita dei capelli.

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Caffeina ed alopecia

La caffeina si è rivelata in vitro uno stimolante della crescita capillare e antagonista dell’alopecia, tramite la stimolazione del testosterone e dell’enzima P450-aromatasi (che converte l’androstenedione in estradiolo) (vita del capello superiore di circa il 40%, fra campione trattato con caffeina e campione di controllo con aumenti del testosterone, in basse concentrazioni fr alo 0,001 e lo 0,005%), spiegato come un’inibizione della fosfodiesterasi. Uno degli ultimi effetti della caffeina nell’organismo è il deposito nel cuoio capelluto: soltanto dopo l’equivalente di 60 tazze di caffè, questa sostanza inizierebbe ad arrivare nei capelli e indurre qualche effetto. Inevitabilmente, la caffeina viene introdotta con prodotti ad uso topico che, specialmente per gli shampoo, presentano il problema di uno scarso assorbimento della caffeina nel cuoio capelluto, insufficiente anche solo per iniziare un’azione di contrasto dell’alopecia (un rimedio possono essere impacchi lasciati a contatto coi capelli per un adeguato periodo di tempo). Caffeina e teobromina (e le altre xantine) hanno la proprietà nota da tempo di inibire la fosfodiesterasi, enzima che catalizza la conversione del cAMP in 5 AMP (inattivo), cui consegue pertanto l’accumulo intracellulare di cAMP (senza una sua aumentata produzione), che agisce attivando il sistema delle proteine chinasi e modulando la disponibilità energetica per le sintesi proteiche del capello. Applicazioni topiche di queste xantine, prive di effetti collaterali, si utilizzano in concentrazioni variabili dallo 0,2 al 2%, molto più alte per tenere conto dello scarso assorbimento nel cuoio capelluto, nel tentativo di allungare la fase anagen durante il defluvio androgenetico. Poiché il cAMP è necessario alla lipolisi, creme a base di xantine sono utilizzate anche per stimolare la mobilizzazione degli acidi grassi nel tessuto adiposo, nel quale non esistono problemi particolari di assorbimento data la maggiore liposolubilità di queste sostanze (Hidrophilic-Lipophilic Balance favorevole). Anche in questo caso, l’uso topico sembra non avere controindicazioni poiché l’assorbimento transdermico non mostra concentrazioni ematiche (non raggiunge il sangue) tali da indurre effetti sistemici.

Terapia chirurgica

Alternativa o complementare alla terapia medica è quella chirurgica, cioè l’autotrapianto di capelli. L’intervento, se effettuato da chirurghi competenti, aggiornati sempre sulle nuove tecniche, con un’esperienza provata e con alle spalle diversi interventi chirurgici, dà quasi sempre ottimi risultati (in base anche allo stato di partenza, al diametro dei capelli del paziente, ecc.) in quanto vengono utilizzati capelli della regione parietale ed occipitale, non soggetti a miniaturizzazione poiché resistenti all’azione degli ormoni androgeni. La tecnica consiste nel “taglio” di una striscia di capelli, che sono poi ritagliate in parti molto più piccole e impiantate nella zona soggetta a calvizie. La tecnica dell’autotrapianto ha avuto significativi progressi negli ultimi 50 anni. La dimensione delle regioni impiantate sono diventate sempre più piccole, fino a raggiungere il singolo capello.

Leggende urbane

Ci sono diverse credenze legate alla calvizie, alle sue cause, e la sua relazione con la propria virilità, intelligenza, etnia, lavoro, classe sociale, benessere ecc. Benché vadano viste con grande scetticismo mancando di validità scientifica, alcune di queste leggende possono basarsi su un grado di verità, e sono tuttavia perpetuate e spesso credute vere.

« La calvizie si eredita dal padre della propria madre. »

La ricerca suggerisce che il gene dei recettori androgeni, che è significante nel determinare la probabilità di calvizie, è localizzato nel cromosoma X e quindi è sempre ereditato dal lato della madre negli uomini. C’è una probabilità del 50% che una persona condivida lo stesso cromosoma X del padre di sua madre. Dato che la donna ha due cromosomi X, ha due copie del gene del recettore androgeno mentre l’uomo ne ha una sola. Tuttavia, la ricerca mostra anche che una persona con un padre calvo ha anche una probabilità notevolmente maggiore di diventare calva. Gli uomini i cui padri sono affetti da alopecia hanno una probabilità 2.5 volte maggiore di esserne soggetti a loro volta, a prescindere dal lato materno.

« Il sollevamento pesi e altri tipi di attività fisica causano calvizie. »

Per via del fatto che il testosterone aumenta, è stata avanzata l’idea che il sollevamento pesi e altre forme di esercizio aumentino la caduta di capelli in individui predisposti. Benché studi scientifici supportino una correlazione tra esercizio fisico e testosterone, nessuno studio specifico ha trovato un collegamento tra esercizio fisico e calvizie. Tuttavia alcuni hanno trovato una relazione tra uno stile di vita sedentario e calvizie, suggerendo che un certo grado di esercizio sia benefico. È possibile che il tipo o la quantità di esercizio possa influenzare la caduta; ulteriori studi sarebbero necessari. Si noti che i livelli di testosterone non sono un buon indicatore di calvizie, e diversi studi mostrano paradossalmente basso testosterone in persone calve, benché la ricerca su queste implicazioni sia limitata.

« L’attività intellettuale, oppure problemi psicologici, possono causare calvizie. »

Questa nozione potrebbe essere nata dal fatto che il colesterolo è coinvolto nel processo di neurogenesi, ed è anche il materiale base con cui il corpo produce il DHT. Benché la nozione che gli uomini calvi sono più intelligenti possa mancare di credibilità nel mondo moderno, nel mondo antico se una persona era calva era probabile che avesse avuto un apporto adeguato di grassi nella sua dieta. Quindi, il suo sviluppo mentale non era stato ostacolato dalla malnutrizione durante la fase cruciale degli anni formativi, era più probabile che fosse benestante, e che quindi avesse avuto accesso ad una educazione formale. Tuttavia, è meno probabile che uno stile di vita sedentario sia correlato con l’intelligenza nel mondo moderno, e nei paesi sviluppati il contenuto di grassi nella dieta non è più legato ad una classe di reddito. Un’altra possibilità è che per alcune persone, lo status sociale ottenuto con l’intelligenza possa compensare un’attraenza fisica diminuita a causa della calvizie, che porta a una discendenza inclinata sia verso un intelletto sviluppato che la calvizie. Comunque, tramite una posizione socioeconomica migliore e di conseguenza maggior accesso a trattamenti anti calvizie, un’associazione tra intelligenza e caduta di capelli è meno probabile in tempi recenti.

« La calvizie può essere causata da stress emotivo o frustrazione sessuale »

È dimostrato come lo stress emotivo acceleri la calvizie in individui geneticamente suscettibili. Stress dovuto a privazione del sonno in reclute militari si è visto come abbia abbassato i livelli di testosterone, ma non si è notato un effetto sul SHBG. Quindi, lo stress dovuto a questo motivo in maschi sani è improbabile aumenti il DHT, che causa alopecia androgenetica. Se possa causare perdita di capelli attraverso altri meccanismi non è chiaro.

« Gli uomini calvi sono più “virili” o sessualmente attivi degli altri. »

I livelli di testosterone libero sono fortemente collegati alla libido e anche ai livelli di DHT, ma a meno di casi di testosterone libero virtualmente non esistente, non è stato dimostrato come questo influenzi la virilità. Gli uomini con alopecia androgenetica sono più portati ad avere un’alta baseline di androgeni liberi.Tuttavia, l’attività sessuale è multifattoriale, e il profilo androgenetico non è l’unico fattore determinante nella calvizie. Inoltre, dato che la calvizie è progressiva e il testosterone libero cala con l’età, lo stato dei capelli di un uomo potrebbe essere più indicativo del suo passato che della sua predisposizione presente. Contrariamente a questa leggenda urbana, uno studio inoltre riporta che le persone con calvizie hanno meno testosterone e più FSH, LH e prolattina rispetto alle persone che non presentano calvizie.

« L’eiaculazione frequente causa la calvizie. »

Ci sono diverse idee sbagliate a proposito di cosa può aiutare a prevenire la caduta di capelli, e una di queste è che la mancanza di attività sessuale automaticamente previene la caduta di capelli. Benché una correlazione diretta e provata esista tra una aumentata frequenza di eiaculazioni e aumentati livelli di DHT, come mostrato in un recente studio della Harvard Medical School, lo studio suggerisce che la frequenza di eiaculazioni è un segno, piuttosto che una causa, di livelli maggiori di DHT. Inoltre, la calvizie è geneticamente determinata e teoricamente si dovrebbe verificare anche a bassi livelli di DHT. Un altro studio mostra che benché l’eccitazione sessuale e l’orgasmo indotto da masturbazione incrementi la concentrazione di testosterone durante l’orgasmo, queste componenti riducono la concentrazione media di testosterone (specialmente prima di un periodo di astinenza), e dato che circa il 5% di testosterone è convertito in DHT, l’eiaculazione non alza il livello di DHT. L’unico studio pubblicato per testare una correlazione tra frequenza di eiaculazioni e calvizie fu probabilmente abbastanza ampio da rilevare un’associazione (1390 soggetti) e non ha trovato correlazione, benché le persone calve avessero avuto meno partner sessuali.Uno studio potrebbe non essere bastato, specialmente riguardo alla calvizie, dove anche l’età introduce una complessità. Lo stato civile è stato mostrato in alcuni ma non tutti gli studi come influenzi la calvizie in studi cross-sezione (NHANES1).

« Stare a testa in giù allevia la calvizie. »

Benché questa sia una credenza, una circolazione sanguigna aumentata al cuoio capelluto potrebbe teoricamente fornire ai follicoli piliferi più nutrienti per crescere un pelo forte e sano. Sfortunatamente, tutto il nutrimento di cui il follicolo ha bisogno viene già fornito durante la normale posizione eretta, dato che la pelle del cuoio capelluto stesso, in condizioni normali, non soffre di mancanza di apporto sanguigno.Questa credenza è stata riportata nel libro “Open” di Andre Agassi del 2009, dove l’autore, sofferente di calvizie anch’egli, racconta di questa improbabile tecnica messa in atto dal fratello maggiore, naturalmente senza esito positivo.

« Il cappello o copricapi stretti provocano calvizie. »

Benché questa sia una leggenda, i cappelli possono rovinare il capello e, in misura minore, causare doppie punte.Il fatto che anche persone che non indossano mai cappelli possono essere colpite da alopecia androgenetica toglie credibilità a questa credenza. Spesso in caso di “stempiatura” maschile durante l’adolescenza (recessione bitemporale) viene ritenuto responsabile l’uso del casco motociclistico, un’altra credenza piuttosto diffusa. Siccome i cappelli non sono lavati frequentemente come gli altri vestiti, possono anche portare sporcizia sul cuoio capelluto e possibili contaminazioni di Pityrosporum ovale (malassezia) in persone con cuoio capelluto tendente al grasso. Alcune infezioni del cuoio capelluto, se non curate, possono portare a caduta dei capelli.

« Il gel e i prodotti per i capelli favoriscono la calvizie. »

Gel e prodotti per capelli non causano calvizie, così come non la causano shampoo, lavaggi frequenti, o la forfora. Alcune persone tuttavia trattano i capelli con piastre e strumenti per arricciare, il che potrebbe accelerare il processo.

« L’esposizione al sole favorisce la calvizie. »

Falso. La causa della calvizie androgenetica è interna, non esterna. Allo stesso modo, non hanno effetto i lettini solari.

« Perdere molti capelli ogni giorno è segno di calvizie. »

Se la calvizie non è diagnosticata, potrebbe essere normale perdere parecchi capelli ogni giorno, in quanto se il capello è sano ricrescerà.

« Spazzolare i capelli è meglio che pettinarli. »

In realtà il capello reagisce meglio al pettine che alla spazzola. In ogni caso, spazzolare i capelli al massimo provocherà doppie punte, non calvizie.

« Tagliare i capelli li fa ricrescere più in fretta e più forti. »

È un’illusione, creata dal fatto che il capello ha una circonferenza maggiore alla base dello scalpo. Tagliare i capelli non influenza la ricrescita in alcun modo.

« Lavare la testa in acqua fredda cura la calvizie. »

Lavare la testa in acqua fredda tutte le mattine può migliorare la circolazione ma non influenza la calvizie.

« È possibile far nascere nuovi follicoli piliferi. »

Secondo diverse fonti, il numero di follicoli con cui un individuo nasce è immodificabile.I follicoli piliferi vengono generati durante lo sviluppo fetale, e non vengono creati nuovi follicoli dopo la nascita. Neanche il trapianto di capelli aumenta questo numero, semplicemente riposiziona i follicoli esistenti sullo scalpo.Esistono tuttavia ricerche che mirano alla creazione di nuovi follicoli piliferi.

« Gli ormoni non sono legati alla caduta di capelli. »

Tecnicamente è vero, dal momento che la causa è la sensibilità dei follicoli agli ormoni, non la presenza degli ormoni stessi, e persone non calve hanno gli stessi ormoni probabilmente agli stessi livelli. Tuttavia, squilibri ormonali possono causare una perdita temporanea, come è comune per esempio nelle donne dopo una gravidanza.

 

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Integratori e tisane per aumentare estrogeni e grandezza del seno

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare integratori alimentari che ringiovaniscono la nostra pellePrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento, ti consiglio di leggere questo articolo: Aumentare il volume del seno senza chirurgia con i cibi ricchi di fitoestrogeni

Integratori alimentari
Per aumentare la grandezza del tuo seno, puoi aiutarti con gli integratori con agnocasto. Puoi trovare quest’erba nelle pillole di molti integratori. Si ritiene che l’agnocasto possa favorire la fertilità di una donna migliorando i livelli di estrogeno. Fai attenzione però ad assumere agnocasto se assumi:

  • pillole anticoncezionali,
  • farmaci psichiatrici,
  • farmaci per il morbo di Parkinson,
  • Metoclopramide,
  • farmaci che influenzano la dopamina.

Consultate sempre il vostro medico di fiducia prima di assumere un integratore.

Infusi e tisane
Ci sono diversi infusi e tisane che possono aumentare il livello di estrogeni nel corpo, alleviando i sintomi della menopausa o della sindrome premestruale senza interferire con i tuoi livelli ormonali. Lascia in infusione le erbe in una tazza di acqua bollente per 5 minuti.

  • Tè nero o verde. Entrambi questi tè contengono fitoestrogeni.
  • Dong quai (Angelica sinensis o Angelica cinese). Questa erba viene usata da sempre nella medicina tradizionale cinese e può ridurre i sintomi della sindrome premestruale. Non prenderla, però, se stai assumendo dei farmaci anticoagulanti come il warfarin.
  • Trifoglio rosso. Questa pianta contiene isoflavoni che sono in grado di alleviare i sintomi della menopausa o della sindrome premestruale.
  • Actaea racemosa. Si ritiene che questa pianta offra dei benefici per la produzione di estrogeni, ma non ne aumenta il livello. Può ridurre il disagio dovuto ai sintomi della menopausa, come le vampate e la secchezza vaginale. Rivolgiti al medico prima di assumere degli integratori di questa erba, in quanto può interferire con diversi farmaci.

Per conoscere i cibi che contengono fitoestrogeni, leggi: Aumentare il volume del seno senza chirurgia con i cibi ricchi di fitoestrogeni

IMPORTANTE: Anche se un’insufficienza di estrogeni può determinare molti problemi, un livello troppo alto può essere correlato a disturbi mestruali, cisti ovariche e CANCRO AL SENO. Chiedi sempre consiglio al tuo medico.

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Medico Chirurgo

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Differenze di peso tra gli organi interni di un uomo e di una donna

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA TRA INTESTINO TENUE E CRASSO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneI pesi e le dimensioni degli organi, ancora oggi, vengono utilizzati dal personale medico sanitario per stabilire la causa di morte del paziente o per determinare la patologia dalla quale egli risulta essere affetto. Nel corso del 2001 il ricercatore francese Grandmaison ha pubblicato il documento Scienze Forensi Internazionali nel quale si è occupato di analizzare il peso degli organi di ben oltre seicento diverse autopsie, eseguite su uomini di razza bianca. Sulla base dei risultati ottenuti da questo studio, i pesi medi relativi agli organi di uomini e donne sono stati piuttosto variabili, ma in linea di massima è stato stabilito che nei soggetti maschili:

  • il cuore pesa circa 365 grammi,
  • il fegato 1670 grammi,
  • il pancreas 144 grammi,
  • la milza 156 grammi,
  • il polmone destro 660 grammi,
  • il polmone sinistro 620 grammi.

Per quanto riguarda i soggetti femminili invece:

  • il cuore pesa circa 310 grammi,
  • il fegato 1470 grammi,
  • il pancreas 120 grammi,
  • la milza 140 grammi,
  • il polmone destro 540 grammi,
  • il polmone sinistro 510 grammi

La ricerca in questione però, nonostante la precisione con la quale è stata condotta, mostra anche dei limiti. Mancano infatti i valori relativi a molte popolazioni che non appartengono alla razza dalla carnagione bianca.

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Erezione debole da ansia da prestazione: quali sono i rimedi e le cure?

MEDICINA ONLINE SESSO ANSIA PRESTAZIONE SESSUALE COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA CAMEL TOE LOVE FIRST TIME LOVER SEX GIRL MAPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, ti consiglio di leggere: Erezione debole o assente da cause psicologiche: cura e rimedi

Cosa fare per i problemi di erezione psicologici?

Blocchi mentali di vario genere, come quelli descritti nell’articolo appena citato, possono concorrere singolarmente, o in gruppo, nel creare il problema di erezione psicologico. Questo problema va in primo luogo accettato come “normale” meccanismo psico-fisico perché, come abbiamo visto prima, non sempre sono sinonimo di gravi disturbi mentali. Anzi, il più delle volte, sono semplici sintomi di piccole tendenze mentali non adatte a provocare e mantenere l’erezione durante i rapporti sessuali. Difatti quasi sempre i problemi di erezione psicologici si verificano solo durante il rapporto sessuale con la partner, e non nell’intimità durante l’autoerotismo (masturbazione). Accettare il problema di erezione mentale, capendo che non è nulla di assolutamente grave, ma una normale conseguenza di tali tendenze mentali non adatte a provocare l’erezione, è il primo importante passo da fare.
Ma accettare solamente il problema senza poi cercare di “correggerlo”, o di intraprendere una metodologia specifica per migliorare i fattori mentali che provocano e mantengono l’erezione del pene durante il sesso, porta col tempo a un peggioramento della situazione mentale e dei suoi problemi erettivi e sentimentali connessi. Dopo aver accettato il problema bisogna, quindi, cercare subito il metodo specifico per eliminare le cause mentali dei problemi di erezione psicologici e, allo stesso tempo, per migliorare e potenziare le cause mentali che provocano e mantengono l’erezione del pene.

Tecniche consigliate

Ecco le tecniche ed i modi che consiglio per superare problemi legati alla disfunzione erettile da cause psicologiche:

  • Eseguire esercizi e tecniche mentali per elevare l’autostima sessuale, la sicurezza interiore e in se stessi, la serenità mentale durante il rapporto sessuale e l’eccitabilità mentale. In altre parole, tutti i fattori psicologici e mentali che provocano e favoriscono la qualità dell’erezione durante il rapporto sessuale con la tua partner.
  • Parlare apertamente col partner del tuo problema, cercando di affrontarlo insieme. Ricordati che l’ansia che hai tu, specie la prima volta con un partner nuovo, la può avere anche l’altra persona, quindi giocare “a carte scoperte” può rappresentare un valido aiuto.
  • Creare delle situazioni più eccitanti del solito, ad esempio fai l’amore in posti nuovi o consiglia al partner di indossare una lingerie più “maliziosa” o ad esempio una parrucca, o un vestito eccitante. Questi stimoli sono così potenti che possono a volte bastare per sovrastare l’ansia da prestazione; leggi anche: Aumentare il desiderio sessuale femminile: guida completa
  • Esegui gli esercizi di Kegel. Allena fisicamente il muscolo pubococcigeo può aiutarti anche dal punto di vista psicologico; leggi: Esercizi di Kegel: allena il muscolo pubococcigeo per aumentare potenza sessuale ed eiaculazione
  • Evitare di guardare spesso porno online e di masturbarsi in maniera compulsiva, leggi: Come smettere di masturbarsi e di guardare porno online in 14 passaggi
  • Altro aiuto può ovviamente provenire da alcuni farmaci, a tal proposito leggi anche: Meglio Viagra, Cialis, o Levitra per trattare la disfunzione erettile? Un utile confronto tra i tre farmaci 
  • Un aiuto molto importante può essere fornito da un medico sessuologo.

Integratori alimentari

Si può provare con opportuni integratori che possono aiutare, a volte anche con il semplice effetto placebo, la vostra erezione, a tal proposito qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto:

Se credi di avere un problema di erezione debole da cause psicologiche, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riuscirai a risolvere definitivamente il tuo problema.

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