Con l’espressione “lavaggio del cervello” (anche detto “controllo mentale” o “menticidio“, “persuasione coercitiva“, “controllo del pensiero“, “riforma del pensiero” e “rieducazione forzata“; in inglese “brainwashing” o “mind control“, “menticide“, “coercive persuasion“, “thought control“, “thought reform” e “forced re-education“) si identifica il concetto secondo cui la mente umana e le sue percezioni e pensieri, possono essere alterati o controllati da determinate tecniche, che possono essere più sottili, subdole e Continua a leggere
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Gaslighting (manipolazione psicologica maligna): spiegazione ed esempi
Con il termine “gaslighting” (anche chiamato “controllo coercitivo” o “manipolazione psicologica maligna“; in inglese “gaslighting” o “coercive control“) storicamente in medicina e psicologia ci si riferiva ad un tipo di manipolazione psicologica estrema che aveva l’obiettivo di far rinchiudere un individuo in un istituto psichiatrico oppure causargli malattie o Continua a leggere
Manipolazione e manipolatore patologico: significato, esempi e tecniche
In questo articolo ci eravamo occupati del concetto di “persuasione” e di altri argomenti correlati, cioè suggestione, influenza, motivazione e plagio. Oggi invece ci occupiamo del lato “più oscuro” della Continua a leggere
Persuasione, suggestione, influenza, motivazione e plagio in psicologia
Convincere (o provare a convincere) gli altri a dire, pensare o fare qualcosa è una azione che tutti noi abbiamo compiuto almeno una volta nella vita. Esistono molti modi, più o meno leciti, per riuscirci: vediamo oggi Continua a leggere
Differenza tra latte in polvere e liquido per neonati: quale scegliere?
Il “latte formulato“, comunemente conosciuto come “latte artificiale per neonati” ha un grande vantaggio rispetto al latte materno: fornisce alla neo mamma che non può – per motivi di salute o altro – o non vuole allattare al seno, la possibilità di Continua a leggere
Come scegliere il miglior vogatore da casa? Caratteristiche e consigli

Un vogatore a ruota frenata ad acqua
Finalmente avete deciso: volete comprare un vogatore da tenere in casa, per allenare i vostri muscoli e la vostra è un ottima scelta, dal momento che il “remoergometro” (altro nome con cui viene chiamato il vogatore, anche se viene così chiamato un apparecchio che possiede anche un monitor elettronico) permette di allenare tutto il corpo, stimolando quasi l’80% dei muscoli di chi lo esegue. I muscoli principati allenati dal vogatore sono:
- i muscoli dorsali: la schiena inizia a lavorare quando le gambe sono raccolte al massimo e poi nel movimento opposto;
- i muscoli delle braccia: grazie al lavoro sui remi le braccia compiono un movimento di apertura e chiusura costante;
- le gambe: il vogatore è un ottimo strumento per allenare la gambe, in particolare i quadricipiti che permettono una buona spinta e quindi una buona remata.
Quale vogatore scegliere?
Esistono moltissimi modelli di vogatore e scegliere può non essere facile specie di questi tempi dove esistono centinaia di vogatori economici (circa 90 euro) che, seppur basilari, potrebbero essere perfetti per un uso amatoriale. Per i più esperti esistono modelli con prezzi molto più elevati, anche fino a 2000 euro ed oltre, ma diciamo che un vogatore di qualità sufficiente per la maggioranza delle persone si aggira intorno ai 500 euro. Per quanto riguarda le tipologie, le più diffuse sono due:
- vogatore a trazione scandinava e/o latina;
- vogatore a trazione centrale.
Il primo è quello che sicuramente permette di avvertire al meglio le reali sensazioni del canottaggio in quanto il suo sistema di trazione replica in modo molto fedele l’atto della vogata. Il secondo è il tipo di vogatore più diffuso, sia in ambito domestico sia nelle palestre; è più facile adattarvisi rispetto al vogatore a trazione scandinava che, specialmente agli inizi, può essere difficile da manovrare nel modo corretto.
Due tipi di resistenza
La resistenza su un vogatore è ottenuta con due sistemi diversi, a pistone o a ruota frenata:
- il vogatore a pistone consta di due leve che simulano i due remi utilizzati nelle imbarcazioni per il canottaggio. L’utente, impugnando le leve, esegue il movimento tipico della vogata. La resistenza è così eseguita dai pistoni che vengono inseriti sotto la rotaia o sulle leve collegate. Il vogatore a pistone è più diffuso e generalmente più economico:
- il vogatore a ruota frenata è più costoso e professionale e può essere ad aria, ad acqua (come quello nella foto in alto) o con elettromagnetismo, quest’ultimo molto diffuso nelle palestre. Un vogatore di questo tipo è formato da un asse dove scorre un carrello e da una ventola sulla quale è attaccata una catena che va tirata verso l’utente attraverso un manubrio. Con la forza delle gambe, della schiena e delle braccia l’atleta esegue il suo movimento.
Altre caratteristiche di cui tener conto
I modelli più sofisticati sono dotati di consolle LCD, con comandi manuali o touchscreen, che fornisce varie informazioni sull’allenamento che si sta svolgendo. Alcuni vogatori poi sono dotati di consolle con programmi di allenamento pre-impostati. Un fattore di cui si deve tenere conto è lo spazio necessario a contenere l’attrezzo; se non abbiamo uno spazio sufficientemente grande, si può ovviare scegliendo un modello di vogatore con la cosiddetta “chiusura intelligente” così da risparmiare il più possibile spazio. Fra le case produttrici più interessanti per la scelta di un vogatore ricordiamo Carnielli, High Power, Kettler, JK Fitness, Pelikan, Rovera e Technogym.
Alcuni vogatori di buona qualità, scelti dal nostro Staff di esperti, ognuno imbattibile nella sua fascia di prezzo:
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Come scegliere l’anguria più buona, matura al punto giusto?
L’anguria è il tipico frutto estivo: dissetante, dolce e facile da mangiare, anche con le mani. Negli ultimi tempi più chef si sono dilettati nell’impiegarlo come ingrediente nei loro piatti, ciò si deve alla sua appartenenza alla famiglia delle cucurbitacee, la stessa dei cetrioli. Particolarmente ricco di acqua e sali minerali è un ottimo sostituto di un pranzo estivo, quando la canicola affligge, e ideale come spuntino. Acquistare un’anguria può porre di fronte al dubbio: se non è matura ha poco sapore, gli zuccheri ancora non espressi lasciano la polpa acquosa e insipida; quando il grado di maturazione invece è superato allora è facile trovare il centro della fetta granuloso, quasi sfaldato. Bastano pochi accorgimenti per scegliere bene un’anguria intera senza assaggiarla.
1) Preferite innanzitutto le angurie intere, che per quanto ingombranti, offrono il vantaggio di poter verificare l’integrità della buccia. Controllare che il colore della buccia sia verde brillante, eventualmente striato di bianco per alcune varietà; deve essere integra e non mostrare ammaccature o crepe, da cui potrebbero infiltrarsi batteri e muffe.
2) A parità di pezzatura, l’anguria più pesante avrà un quantitativo di acqua maggiore, indice di un più lungo periodo di permanenza in campo.
3) Il peduncolo deve essere attaccato e resistente, normale che sia un po’ secco ma non deve venie via al solo tirarlo.
4) Ottimale che ci sia sulla buccia una parte, generalmente ovoidale, di colore più chiaro: ciò indica la zona di appoggio a terra durante la maturazione, in questa zona il sole non ha avuto modo di completare la fotosintesi e donare il caratteristico colore verde brillante.
5) Battendo con un mano sulla buccia il suono deve essere sordo, come se suonasse piena e intera al suo interno: ciò denota che la polpa è compatta e soda.
6) Nel caso di un’anguria già aperta, controllate l’aspetto della polpa che deve risultare soda e compatta, priva di evidenti parti filamentose, di colore rosso acceso con i semi neri lucidi.
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“Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo (seconda parte)
Questa è la seconda parte dell’articolo: “Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo
Se sono abbastanza brava, lui mi amerà
La maggior parte di queste storie parte da un presupposto fallace che è la speranza di tantissime donne: quello di poter far innamorare l’altro grazie al proprio amore incondizionato. La donna che vive un amore non corrisposto è convinta che se sarà abbastanza brava, lui supererà la sua fobia dell’impegno e le proporrà un rapporto duraturo.
Per ottenere questo intento lei giocherà la carta della seduzione presentandosi come la fidanzata ideale (sarà sexy, dolce al punto giusto, materna ma non troppo, allegra e di buon umore poi forte e indipendente per non spaventarlo con le sue richieste).
Per tenerselo ad ogni costo, lei subordinerà i suoi bisogni e desideri a quelli di lui: se per esempio, è arrabbiata per un ottimo motivo (lui non si fa sentire da due settimane) cercherà di mostrarsi tranquilla per non sembrare possessiva, non correre il rischio di irritarlo con le sue domande e di farlo scappare. Molto difficilmente un atteggiamento cosi compiacente farà innamorare un uomo, senza contare che ciò non è la base per un rapporto sano, dal momento che la donna sarà costretta a comportamenti che non le appartengono realmente e che porteranno l’uomo a comportarsi sempre peggio: portando la storia in un circolo vizioso che può generare solo distruzione. La donna si terrà dentro tutto il disagio senza parlarne al partner, cioè l’opposto di quello che avviene in una relazione sana: l’amore si basa sull’autenticità, sul mostrarsi per quello che si è, con i propri pregi e le proprie debolezze. Invece nei rapporti basati sulla seduzione, lei indossa la maschera della donna perfetta e non può sperimentare la gioia di essere amata nella totalità del suo essere e di essere apprezzata anche con le sue piccole fragilità ed imperfezioni. Se anche un giorno la donna dovesse iniziare ad essere “onesta”, l’uomo potrebbe comunque “scappare via” dal momento che lei “non è più quella di un tempo”: in questo caso la donna potrebbe addirittura sentirsi colpevole!
Leggi anche: Aumenta la tua autostima ed impara ad amarti
Lo amo per quello che potrebbe essere
La motivazione che spinge una donna a tollerare il disamore del proprio compagno è la fantasia segreta che lui possa cambiare grazie a lei ed alle sue grandi capacità (e qui torna il discorso sulla poca autostima che deve colmata grazie alla “vittoria” di essere riuscite a cambiare il partner). “Non lo amo per come è veramente ma per quello che potrebbe essere”. La caratteristica principale di molti rapporti di questo tipo è che si vivono più nella fantasia che nella realtà. Lei dà molto e in cambio riceve pochissimo ma lo accetta perché considera la relazione come un investimento per il futuro perfetto che l’attende: non valuta il rapporto in base a quello che effettivamente è (cioè inappagante) ma in base a come potrebbe essere se lui si innamorasse.
Sono le fantasie sulla futura disponibilità del partner a tenere le donne legate per anni ad un rapporto umiliante ed insoddisfacente. In genere queste donne si innamorano più del potenziale di un uomo che dell’uomo vero che hanno davanti, ed il rapporto continua anche se questo potenziale non si sviluppa mai.
Il partner viene idealizzato: di lui si vedono solo gli aspetti migliori (ci si concentra sui rari momenti in cui lui è disponibile e affettuoso) e si ignorano i momenti – più frequenti – in cui lui è freddo, insensibile, egoista. Una donna coinvolta in una relazione unilaterale rimane nel rapporto perché spera che lui cambi, si innamori e diventi un compagno fedele, presente e premuroso. Inutile dire che questo desiderio di cambiare il proprio uomo chiedendo al partner quello che non può e/o non vuole dare non è amore.
L’amore implica un enorme rispetto per la natura delle persone, invece se io inizio una storia con l’intento di cambiare l’altro, di farlo diventare più simile a come io lo desiderio significa che non mi va bene cosi come è e di fatto non lo sto amando: in questo tipo di rapporti spesso la donna NON ama.
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Se lui non mi ama, è colpa mia
Una caratteristica comune di questi rapporti è che le donne che ne sono coinvolte tendono ad ignorare a minimizzare a a giustificare i maltrattamenti del partner. Sono incapaci di arrabbiarsi seriamente con il loro uomo: basta che lui sia un po’ gentile con loro che torti plateali vengano subito dimenticati e perdonati. Basta una carezza per annullare decine di schiaffi. Le fughe, i tradimenti, le bugie e gli egoismi dell’amato vengono facilmente giustificati perché “lui non è innamorato di quella, è innamorato solo di me, con lei è stata solo l’errore di una notte”.
Dietro a questo amore apparentemente cosi oblativo, si nasconde – ancora una volta – una scarsa stima di sé: le donne con queste problematiche si colpevolizzano inconsciamente per il cattivo comportamento del partner. Tendono a pensare che se lui le trascura o le tradisce sia perché loro non sono abbastanza attraenti, interessanti e intriganti per farlo innamorare.
Non riescono a capire che non sono loro il problema (o comunque non lo sono del tutto): se lui si comporta cosi non è poiché non è innamorato ma perché non è capace di amare e che avrebbe questa difficoltà con qualsiasi donna e in qualsiasi relazione.
Lei legge l’impossibilità di lui ad amare pienamente come una difficoltà momentanea e superabile, come una temporanea difesa dalla paura di soffrire magari a seguito di altre esperienze sentimentali che non sono andate bene, quando invece si tratta di una seria difficoltà caratteriale.
Gli uomini che non riescono ad impegnarsi in una relazione hanno spesso marcati tratti narcisistici o problematiche affettive di una certa entità che rendono loro difficile un coinvolgimento amoroso duraturo. Per uscire dal labirinto di questi amori sbagliati, è di fondamentale importanza imparare a spezzare l’equazione:
lui non mi ama perché io non sono amabile
e considerare invece la situazione da una prospettiva più obiettiva:
lui non mi ama perché non può amare a causa delle sue problematiche psicologiche
Ovviamente ciò non deve significare che qualsiasi problema di un rapporto dipendano dall’uomo: in alcuni casi è importante capire se sia stata realmente la donna a portare l’uomo ad allontanarsi, con alcuni comportamenti sbagliati.
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Non è solo lui ad avere paura di amare
Le donne che si legano ad uomini sfuggenti tendono ad avere loro stesse un profondo conflitto verso l’intimità di cui non sono consapevoli. Malgrado desiderino ardentemente un rapporto di coppia stabile e duraturo, si innamorano solo di uomini anaffettivi o che non vogliono impegnarsi e con cui di fatto è impossibile costruire qualcosa mentre scartano partner più disponibili e potenzialmente più adeguati.
Infatti sebbene siano convinte di volere stabilità, una parte di loro teme l’amore.
La maggior parte delle donne con queste problematiche desidera e teme al tempo stesso una relazione profonda con un uomo perché l’intimità genera in loro aspettative di rifiuto. Inoltre hanno molte paure verso il rapporto di coppia come per esempio la convinzione inconscia che per avere una relazione stabile occorra sacrificare le proprie ambizioni e la propria individualità come ha fatto la propria madre. Queste donne, nei meandri della loro mente, hanno una immagine negativa degli uomini percepiti inconsciamente come egoisti, inaffidabili, interessati solo al sesso e quindi scelgono uomini che indirettamente confermino le loro testarde idee..
In genere una donna che si innamora solo di uomini non disponibili non è consapevole della propria ansia verso i rapporti che proietta sul partner che viene percepito come quello che non si vuole impegnare mentre lei è quella che desidera a tutti i costi un unione stabile. Invece se lei riesce a diventare consapevole e a contenere le sue ansie relative alla coppia e all’amore, non avrà più bisogno di agirle scegliendo un uomo inafferrabile e /o non disponibile e sarà attratta da una tipologia diversa di uomo.
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Amori infelici : come comportarsi e come superarli?
A tale proposito ti consiglio di leggere questo mio articolo: Uomo anaffettivo: cosa fare e come comportarsi con lui?
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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