Da qualche giorno gira sui social network un test – fatto anche dal sottoscritto – che permette di stabilire quale parte di emisfero del cervello adoperiamo di più, se il destro o il sinistro. Il test è semplice e divertente.
Il test in questione lo potete trovare a questo link: http://it.sommer-sommer.com/test-cervello/
A livello generale si può affermare che l’emisfero sinistro del cervello è “l’ingegnere del nostro corpo”. Tale parte, oltre ad essere specializzata nei i processi linguistici, è maggiormente competente in quelli sequenziali e nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo, come ad esempio la concatenazione logica del pensiero; il cervello ingegnere è maggiormente qualificato nella percezione analitica della realtà. L’ emisfero destro, invece, è il “poeta”, più specializzato nell’elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli”. Quindi, banalizzando magari potremmo dire che chi ottiene, nel risultato del test, la predominanza dell’area sinistra del cervello è più razionale e meno creativo di chi, invece, utilizza di più la parte destra. E se il test finisce in parità? Equilibrio perfetto, ovviamente! Ma niente panico: è solo un test! Ma è veramente “scientifico”? Sa quel che ho potuto vedere non ci farei troppo affidamento anche se in effetti alcune domande del test “hanno senso”.
Devo però ricordarvi che le nuove teorie ci dicono che il cervello sarebbe in realtà suddiviso non in “destra” e “sinistra” ma in realtà in “sopra e sotto”.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Il più delle volte il termine allergia alimentare viene usato genericamente per indicare qualsiasi reazione sgradevole che sia legata all’assunzione di alimenti. In realtà l’allergia alimentare vera e propria è un’evenienza molto meno comune di quanto non si creda. Si può parlare di allergia alimentare solo quando l’organismo di alcuni soggetti reagisce in modo anomalo, eccessivo ad alcuni alimenti o ingredienti, producendo anticorpi nei confronti delle sostanze che contengono. Quando il sistema immunitario non è coinvolto si deve parlare invece più propriamente di intolleranza alimentare i cui sintomi sono spesso largamente sovrapponibili a quelli dell’allergia vera e propria.
Meno interventi chirurgici grazie a un nuovo test per la diagnosi del cancro al seno, che ha ricevuto l”imprimatur’ del Nice (National Institute for Health and Care Excellence), l’organismo inglese che ha il compito di valutare il rapporto costo-beneficio di nuove terapie o procedure. In genere – ricordano i media britannici – la prassi ospedaliera vuole che durante la rimozione di un tumore al seno venga fatta una biopsia dei linfonodi per valutare l’eventuale diffusione del cancro. Sarà poi necessario aspettare circa 3 settimane per avere i risultati ed, eventualmente, subire una seconda operazione. Grazie alla nuova metodica, chiamata ‘Rd-100i Osna’, è possibile individuare già nel corso della prima operazione chirurgica se il tumore si è propagato, ed eventualmente rimuoverlo immediatamente, evitando alle pazienti non solo un secondo intervento con il rischio di complicazioni associato, ma anche lo stress e l’ansia del periodo di attesa per 3 settimane, consentendo inoltre di iniziare immediatamente la chemioterapia.
In questo preciso momento le aule della mia amata università Sapienza sono letteralmente invase dagli aspiranti futuri colleghi medici. Tra non molto sarà consegnato loro il test valido per entrare nella facoltà: per tutti 60 domande e un massimo di 90 punti (1,5 punti per ogni risposta esatta, meno 0,4 per ogni risposta sbagliata, 0 punti per ogni risposta non data). La soglia minima per il superamento del test è 20 punti. Ma quest’anno entra in gioco anche il cosiddetto Bonus maturità che “regala” da 1 a 10 punti extra in relazione al voto ottenuto all’esame di Stato a condizione che lo stesso sia non inferiore all’80esimo percentile della commissione d’esame.
Qualche giorno fa vedo in tv la pubblicità della nota marca L’Oréal che proclamava in maniera altisonante la capacità del suo prodotto, la crema “Revitalift Laser X3”, di battere il laser del medico nella gara per ridurre maggiormente le rughe cutanee. Cerco di capirci di più e vado sul loro sito e trovo questa pagina (PS: LA PAGINA E’ STATA CANCELLATA):