Il tuo cervello è di destra (creativo) o di sinistra (logico)? Scoprilo con il test Sommer

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Sessuologia Sex PSA LDH Pene Laser Filler Rughe Sopra Botulino TEST CERVELLO DESTRA O SINISTRADa qualche giorno gira sui social network un test – fatto anche dal sottoscritto – che permette di stabilire quale parte di emisfero del cervello adoperiamo di più, se il destro o il sinistro. Il test è semplice e divertente.

Il test in questione lo potete trovare a questo link: http://it.sommer-sommer.com/test-cervello/

A livello generale si può affermare che l’emisfero sinistro del cervello è “l’ingegnere del nostro corpo”. Tale parte, oltre ad essere specializzata nei i processi linguistici, è maggiormente competente in quelli sequenziali e nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo, come ad esempio la concatenazione logica del pensiero;  il cervello ingegnere è maggiormente qualificato nella percezione analitica della realtà. L’ emisfero destro, invece, è il “poeta”, più specializzato nell’elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli”. Quindi, banalizzando magari potremmo dire che chi ottiene, nel risultato del test, la predominanza dell’area sinistra del cervello è più razionale e meno creativo di chi, invece, utilizza di più la parte destra. E se il test finisce in parità? Equilibrio perfetto, ovviamente! Ma niente panico: è solo un test! Ma è veramente “scientifico”? Sa quel che ho potuto vedere non ci farei troppo affidamento anche se in effetti alcune domande del test “hanno senso”.

Devo però ricordarvi che le nuove teorie ci dicono che il cervello sarebbe in realtà suddiviso non in “destra” e “sinistra” ma in realtà in “sopra e sotto”.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Jack Andraka ha 16 anni e potrebbe salvare milioni di persone col suo nuovo test per la diagnosi del tumore al pancreas

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Dieta Peso Dietologo NutrizionistaCellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere fumare Tumore Cancro Pancreas JakeHa soltanto 16 anni, ma i suoi studi potrebbero salvare la vita di milioni di persone. Jack Andraka, del Maryland, ha ideato un nuovo test non invasivo per la diagnosi dei tumori al pancreas, che sono tra i più aggressivi tra tutti i tumori che possono colpire l’uomo. Con un sensore riesce a diagnosticare un tumore pancreatico nella sua fase iniziale. Bisognerà aspettare fino a cinque anni prima di vedere l’uso di questi sticker presso i laboratori o gli ospedali. Jack ha presentato a Roma, nel corso della prima edizione europea di Maker Faire, la sua idea. “Avevo 13 anni quando morì un mio amico per un tumore al pancreas.” Racconta Jack – “Sono rimasto molto scosso.Ho passato un’estate intera su internet perché volevo capire cosa fosse un tumore pancreatico.” – continua il ragazzo – “Alla fine ho scoperto leggendo centinaia di lavori che alla presenza di alcuni tumori come quello al polmone o quello al pancreas alcune proteine nel nostro corpo variano, in particolare una chiamata Metatione. Ho scritto a 200 laboratori per sapere se potevo lavorare a questa idea ma 199 mi hanno risposto di no. Solo un medico del John Hopkins mi ha detto che potevo lavorare presso di loro. Ben fatto Jack, spero di vederti tra i futuri premi Nobel per la medicina: vorrà dire che la tua invenzione avrà funzionato davvero e che avrai salvato milioni di persone.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

I test per le allergie e le intolleranze alimentari

MEDICINA ONLINE FRUTTA DIETA CIBO UVA BANANE MELE ALBICOCCHE VITAMINEIl più delle volte il termine allergia alimentare viene usato genericamente per indicare qualsiasi reazione sgradevole che sia legata all’assunzione di alimenti. In realtà l’allergia alimentare vera e propria è un’evenienza molto meno comune di quanto non si creda. Si può parlare di allergia alimentare solo quando l’organismo di alcuni soggetti reagisce in modo anomalo, eccessivo ad alcuni alimenti o ingredienti, producendo anticorpi nei confronti delle sostanze che contengono. Quando il sistema immunitario non è coinvolto si deve parlare invece più propriamente di intolleranza alimentare i cui sintomi sono spesso largamente sovrapponibili a quelli dell’allergia vera e propria.

Test diagnostici
La diagnosi di allergia alimentare è semplice ed immediata solo quando compaiono sintomi caratteristici, piuttosto severi, tanto da portare a visite urgenti subito dopo l’assunzione di un determinato alimento. Molto più frequentemente le cose non sono così lineari: se la reazione è ritardata, i sintomi sono variabili o incostanti, la diagnosi è più difficile.
Se il medico ritiene che i disturbi possano essere verosimilmente legati all’assunzione di qualche alimento, le procedure diagnostiche più ampiamente utilizzate per valutare la possibilità di una allergia alimentare sono rappresentate da test cutanei (Prick test) e da esami di laboratorio (es. Rast Tes,. CAP- System).

Il Prick test viene eseguito ponendo alcune gocce di allergene sulla pelle che poi viene leggermente graffiata. La comparsa, entro 20 minuti, di gonfiore e arrossamento localizzato indica che vi è stata una reazione in risposta all’allergene alimentare testato. Quando non è possibile l’esame cutaneo (es. per la presenza di reattività cutanea estrema o di ansietà del paziente) o permangono dubbi, si può procedere ai test di laboratorio sul sangue, dove si ricercano un tipo specifico di anticorpi, le immunoglobuline E (IgE), utilizzando un metodo radioimmunologico (RAST test) oppure immunoenzimatico (CAP- System).

Per diversi motivi questi test non andrebbero utilizzati a tappeto ma come conferma, in caso si sospetti un’allergia ad un determinato alimento e tenendo conto della storia personale. Infatti, se le sostanze valutate mediante test cutaneo sono numerose, è possibile la comparsa di falsi positivi, ossia il paziente reagisce ad una determinata sostanza anche se in realtà non è allergico nei suoi confronti, e si creano così preoccupazioni inutili.

I falsi positivi sono possibili anche con i test di laboratorio: possono, infatti, essere presenti anticorpi nei confronti di alimenti che, in realtà, sono sempre stati tollerati oppure che hanno provocato allergia in passato, ma ora risultano tollerati. Inoltre, i test allergologici non sono indicativi in caso di intolleranze alimentari non mediate dagli anticorpi. Per alcuni alimenti le prove allergologiche devono essere ripetute periodicamente per verificare se la reazione immunologica dell’organismo si stia attenuando.

Test di provocazione orale
Se i test risultano positivi, ma i sintomi non sono chiari, per evitare restrizioni alimentari inutili soprattutto nei confronti di alimenti fondamentali, si procede all’esecuzione di un ulteriore test che è il test di provocazione orale, da svolgere in ambulatori attrezzati e con la supervisione di personale medico. Queste prove vengono eseguite somministrando ogni alimento sotto forma di gocce, capsule o pappine in modo da eliminare completamente la componente psicologica legata all’assunzione di una porzione di cibo vera e propria e si osservano eventuali reazioni che si sviluppano in seguito all’assunzione dell’alimento. Questo test permette di avere la conferma dell’effettiva allergia ad un dato alimento, che verrà quindi eliminato dall’alimentazione. Il test di provocazione viene anche utilizzato per valutare uno stato di tolleranza che il soggetto allergico abbia eventualmente conseguito nel tempo, quando i test allergologici cutanei o di laboratorio evidenziano una attenuazione della risposta immunitaria.

Diete di eliminazione
Meritano di essere menzionate anche le diete di eliminazione di cui sempre più spesso si sente parlare quando si affronta il problema delle allergie alimentari. La dieta di eliminazione si attua principalmente quando sono presenti patologie croniche, come eczema, orticaria o problemi gastroenterici. Tali diete consistono nell’eliminare per un certo periodo di tempo tutti gli alimenti sospetti e tutti quelli più comunemente responsabili di reazioni allergiche. La carne che provoca reazioni allergiche con minor frequenza è la carne di agnello, fra i cereali il riso, fra le verdure le patate, le carote e la lattuga, fra i frutti le pere, fra i grassi l’olio di girasole. In genere sono questi gli alimenti che costituiscono la dieta base. Se i sintomi migliorano, si procede alla reintroduzione graduale degli altri alimenti uno alla volta. Le diete di eliminazione comportano, se protratte a lungo, il rischio di carenze nutritive e pertanto devono sempre essere condotte con la supervisione di un medico. Alla dieta di eliminazione io preferisco applicare uno schema di rotazione di cibi.

Per approfondire:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Cancro al seno: meno operazioni col nuovo test Rd-100i Osna

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME FONENDOSCOPIOMeno interventi chirurgici grazie a un nuovo test per la diagnosi del cancro al seno, che ha ricevuto l”imprimatur’ del Nice (National Institute for Health and Care Excellence), l’organismo inglese che ha il compito di valutare il rapporto costo-beneficio di nuove terapie o procedure. In genere – ricordano i media britannici – la prassi ospedaliera vuole che durante la rimozione di un tumore al seno venga fatta una biopsia dei linfonodi per valutare l’eventuale diffusione del cancro. Sarà poi necessario aspettare circa 3 settimane per avere i risultati ed, eventualmente, subire una seconda operazione. Grazie alla nuova metodica, chiamata ‘Rd-100i Osna’, è possibile individuare già nel corso della prima operazione chirurgica se il tumore si è propagato, ed eventualmente rimuoverlo immediatamente, evitando alle pazienti non solo un secondo intervento con il rischio di complicazioni associato, ma anche lo stress e l’ansia del periodo di attesa per 3 settimane, consentendo inoltre di iniziare immediatamente la chemioterapia.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Al via i test di ingresso per la facoltà di Medicina: sei favorevole o contrario al numero chiuso?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SCUOLA STUDENTI UNIVERSITA STUDIARE LAUREATIIn questo preciso momento le aule della mia amata università Sapienza sono letteralmente invase dagli aspiranti futuri colleghi medici. Tra non molto sarà consegnato loro il test valido per entrare nella facoltà: per tutti 60 domande e un massimo di 90 punti (1,5 punti per ogni risposta esatta, meno 0,4 per ogni risposta sbagliata, 0 punti per ogni risposta non data). La soglia minima per il superamento del test è 20 punti. Ma quest’anno entra in gioco anche il cosiddetto Bonus maturità che “regala” da 1 a 10 punti extra in relazione al voto ottenuto all’esame di Stato a condizione che lo stesso sia non inferiore all’80esimo percentile della commissione d’esame.

Continua la lettura su https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/03/test-ammissione-universita-115mila-diplomati-ci-provano-oltre-80mila-tentato-per/699493/

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

I libri per prepararsi al test di ingresso di medicina, odontoiatria, veterinaria e professioni sanitarie

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SCUOLA STUDENTI UNIVERSITA STUDIARE LAUREATISiete agli sgoccioli per i test d’ingresso universitari settembrini? Arrivati all’ultimo giorno di agosto io suppongo (anzi spero per voi) che avete già studiato a fondo tutte le materie che riguardano i test, ma per chi all’ultimo minuto voglia un aiuto in più, riassumiamo tutti i manuali dove trovare non solo la teoria della disciplina scelta, ma anche tanti quiz e software di simulazione delle prove, per esercitarsi.

Le proposte più valide sono quelle dei principali editori specializzati nei manuali di preparazione ai test universitari, da Hoepli ad Alphatest o Editest, o le storiche edizioni Simone, ma anche l’editore UnidTest e Neldiritto.

Per gli aspiranti veterinari, infatti (prova di ammissione il 3 settembre, ci siamo!) c’è il volumone Hoepli “10001 quiz per entrare in Università. Medicina, odontoiatria, veterinaria”. Altrimenti, il classico “Editest 1. Teoria, Medicina, odontoiatria, veterinaria. Per la preparazione ai test di ammissione. Con software.” Dello stesso editore ci sono anche gli “Editest1. Esercizi con software di simulazione delle prove”.

Leggi anche: Al via i test di ingresso per la facolà di Medicina: sei favorevole o contrario al numero chiuso?

Si tratta in questo caso, come si vede, anche di testi validi per per quanto riguarda i test per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria in lingua italiana, che si svolgeranno il 9 settembre. Da prendere in considerazione per queste facoltà c’è poi “Come esercitarsi al test. Per gli esami di ammissione a medicina odontoiatria veterinaria e ai corsi di laurea in biologia, biotecnologie, farmacia, CTF” edito da Neldiritto.it.

Si tratta di un volume in cui le domande sono suddivise per argomenti e livello crescente di difficoltà dei diversi quesiti, che sono accompagnati dalle soluzioni e da un breve commento. A complemento, c’è anche, con lo stesso titolo e stesso editore, “Come superare il test” che riporta anche “le tecniche per azzardare una risposta anche in assenza di certezza; le tecniche di gestione del tempo”.

Leggi anche: Come funziona la nostra memoria e come facciamo per aumentarla: guida per prendere trenta e lode agli esami universitari

Per chi vuole lavorare nello specifico sui test di logica, presenti nei quiz per accedere alle facoltà citate, c’è poi “Test ammissione. Logica per medicina, odontoiatria e veterinaria. Teoria e quiz commentati. Con software di simulazione”, delle edizioni Simone, oppure “Test di logica e cultura generale. Per l’ammissione a medicina, odontiotria, veterinaria, biotecnologie, professioni sanitarie” (Alphatest).

Una certezza per quanto riguarda i Corsi di laurea delle professioni sanitarie (test d’ingresso alle porte, il 4 settembre) è lo Hoepli test “Prove simulate. Professioni Sanitarie”. Altrimenti ancora una volta c’è l’”Editest 2. Teoria. Professioni sanitarie” e sempre “Editest 2- Professioni sanitarie gli Esercizi” , entrambi corredati di software di simulazione. Editest fra l’altro è anche editore dei “5000 quiz” corredati di glossario (“EdiTEST 5000 quiz. Con glossario per le professioni sanitarie. Per la preparazione ai test di ammissione”).

Altrimenti da prendere in considerazione ci sono anche i “3000 quiz per l’ammissione ai master e alle lauree magistrali in scienze infermieristiche e ostetriche, professioni sanitarie” edito da Alphatest, oppure “UnidTest 2. Manuale di teoria-Glossario per professioni sanitarie. Manuale di teoria per i test di ammissione”, dell’editrice UnidTest, appunto, che pubblica anche “Unidtest2. L’Eserciziario commentato per professioni sanitarie. Per i test di ammissione alle lauree triennali professioni sanitarie”.

Chiudo dicendovi che il testo con cui sono riuscito a passare io il test per medicina era sicuramente dell’UTET, però sinceramente non mi ricordo il titolo, quel che mi ricordo è che gli Alphatest mi erano risultati veramente troppo facili mentre invece il testo dell’UTET era molto complesso ma sicuramente è stato molto più utile! C’è da dire che l’ultimo anno di liceo anzichè studiare greco, latino, storia dell’arte e le altre materie scolastiche, io ho passato quasi l’intero anno studiando solo le materie della prova di ammissione a medicina. Un libro di test piuttosto che un altro non può fare molto per voi nel caso in cui vi manchino le basi!

Auguro un enorme in bocca al lupo, specialmente agli apiranti futuri colleghi medici!

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Revitalift Laser X3 della L’Oréal migliora le rughe più del laser?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI ELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UPQualche giorno fa vedo in tv la pubblicità della nota marca L’Oréal che proclamava in maniera altisonante la capacità del suo prodotto, la crema “Revitalift Laser X3”, di battere il laser del medico nella gara per ridurre maggiormente le rughe cutanee. Cerco di capirci di più e vado sul loro sito e trovo questa pagina (PS: LA PAGINA E’ STATA CANCELLATA):

http://www.loreal-paris.it/trattamenti-per-la-pelle/viso/revitalift-laserx3.aspx

Come potete vedere si dice “Per la 1° volta, l’efficacia del nostro trattamento, utilizzato per 8 settimane, è stata comparata con una sessione laser sulle rughe del contorno occhi” e accanto si mostra che il trattamento ha fatto ridurre del 2% e del 3% in più il rilievo e la profondità delle rughe rispetto ad un trattamento con laser CO2.

Ottimo, peccato che non si citi chi ha fatto la ricerca! L’ha commissionata la L’Oréal pagando terze persone per effettuarla: forse potrebbe verificarsi un piccolo conflitto di interessi, che ne dite?

Inoltre non si dice né chi sono i medici che hanno effettuato il trattamento col laser (sono bravi o no?) e neanche con quale modalità sono state scelte le pazienti sottoposte al trattamento.

Altra mia considerazione: si cita il laser CO2 senza dire che tipo di laser CO2 è stato usato! Pulsato o frazionato? come abbiamo visto con questo mio articolo vi sono vari tipi di laser CO2.

Ovviamente, oltre al tipo di laser, non si cita neanche marca e modello del laser utilizzato quando invece si intuisce facilmente che, come per ogni strumento, vi sono apparecchi con migliore o peggiore qualità dei componenti!

Considerazione finale: nella pubblicità viene piuttosto messo in secondo piano il dato non indifferente della durata dei due trattamenti: 30 minuti + 10 giorni di rinnovamento cutaneo per il laser, contro le 8 settimane (56 giorni) per la crema.

Io non sono contro la cosmesi, anzi penso che sia utilissima per mantenerci esteticamente in forma al punto che gli ho dedicato una sezione apposita del sito, inoltre considero la L’Oréal, nonostante sia una marca commerciale, generalmente discreta con un INCI che solitamente è sufficientemente buono però non esageriamo con questi paragoni azzardati o, quantomeno, citiamo sul sito come e da chi è stata effettuata la ricerca clinica tanto blasonata!

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!