Considerazioni sui rapporti tra sonno e sistema vegetativo

MEDICINA ONLINE NEONATO BAMBINO BIMBO GENITORE PAPA PADRE FIGLIO DORMIRE SONNO LETTO NOTTE MATERASSO CUSCINO DONNA SLEEP APNEA OSTRUTTIVA RESPIRARE BITE DENTI RUMORE CERVELLO RIPOSO STRESS SVEGLIA OROLOGIO MELATONINA INTEGRL’esame dei fenomeni neurovegetativi durante il sonno mostra che tutte le variazioni omeostatiche dei vari apparati non sono altro che il risultato del gioco che si realizza tra il tono simpatico e quello parasimpatico. Il sonno sincronizzato è caratterizzato da un incremento tonico dell’attività parasimpatica e da una leggera riduzione del tono simpatico, che hanno il compito di mantenere le funzioni omeostatiche ad un livello minimo di spesa energetica. La miosi pupillare, la riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa rappresentano eventi vegetativi che attestano il nuovo equilibrio autonomico raggiunto nel sonno NREM.

L’evento centrale del sonno desincronizzato è invece rappresentato da un decremento tonico dell’attività ortosimpatica, intervallato da bursts di attivazione simpatica o di decremento dell’attività vagale, temporalmente correlati ad eventi fasici della sfera somatica (ad esempio i movimenti oculari rapidi). Se il sonno NREM è caratterizzato quindi dal raggiungimento di un nuovo equilibrio neurovegetativo, il sonno REM si distingue per la presenza di un totale sovvertimento di tale equilibrio, evidenziato dalle alterazioni cardiovascolari (tachicardia, aritmie), respiratorie (apnee) e della termoregolazione (depressione della sudorazione anche ad alte temperature), caratteristiche di tale fase del sonno. Esiste, quindi, una dicotomia nell’organizzazione funzionale di questi due stadi del sonno.

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