Ghiaccioli all’anguria: ricetta facile e gustosa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO ANGURIA MELONE COCOMERO FRUTTA (5)Questi ghiaccioli all’anguria sono davvero gustosi e dissetanti e con questo caldo di sicuro non guastano. Sono facili da fare, necessitano tra 5 e 10 minuti, costano poco e non serve alcuna cottura.

Ingredienti per 12 persone: 4 grosse fette di anguria; 150 gr di zucchero; succo di 1 limone.

Per prima cosa serve tagliare a tocchetti l’anguria senza buccia. Poi inserire i tocchetti e lo zucchero in una ciotola. Frullare il tutto con un mixer ad immersione. Passare il risultato tramite colino per eliminare i semi. Preparare 12 bicchierini di plastica (da caffè), inserire il risultato nei bicchieri ed inserite una stecca di legno (tipo quelli da ghiacciolo) in ogni bicchierino. Mettere in congelatore i bicchierini per 3 o 4 ore.

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Altro che principe azzurro: quello che le donne vogliono davvero è…

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FRAGOLE FRUTTA DOLCI CALORIE GRASSI DIETA DIMAGRIRE PASTARELLEDopo anni ed anni di estese ricerche, studi scientifici accuratissimi, innumerevoli pareri di amiche e parenti, autorevoli perle di saggezza di tante pazienti e opinioni di grandissimi esperti in materia, possiamo ormai emettere questo verdetto: altro che principe azzurro…

Quello che le donne vogliono davvero sono dei dolci che non facciano ingrassare! 🙂

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Stevia: tutta la dolcezza che vuoi a “calorie zero” e senza alterare la glicemia

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA ZUCCHERO BIANCO RAFFINATO GREZZO SACCAROSIO DI CANNA INTEGRALE FRUTTOSIO DOLCIFICANTE XILITOLO SORBITOLO ASPARTAME SUCRE SUGAR DOLCIFICANTE CALORIE DIETA STEVIALa Stevia è una pianta erbacea arbustiva perenne, della famiglia delle Asteraceae (Compositae), cresce in piccoli cespugli su terreni sabbiosi ed in montagna. E’ originaria di una zona a cavallo del confine tra il Paraguay ed il Brasile ed è conosciuta da millenni dai popoli Indiani Guaranti del Sud-Americana per potere dolcificante delle sue foglie e per le proprietà medicinali. Deve la sua diffusione in Europa ad un botanico svizzero, Moisè Giacomo Bertoni (15 Giugno 1857 – 19 Settembre 1929) che, dopo averla identificata e analizzata, ne studiò le caratteristiche e gli usi.

Zero calorie
L’utilizzo della Stevia e dei suoi derivati, inizialmente bandito, è stato ammesso dalla Unione Europea, come per l’Italia (Regolamento UE N. 1131/2011 della Commissione dell’11 Novembre 2011) ed ora rappresenta una grossa fetta del mercato erboristico europeo e italiano. La Stevia non altera la glicemia e può essere impiegata come dolcificante a zero calorie sotto forma di foglie fresche o essiccate, foglie tritate in polvere (20/30 volte più dolci dello zucchero), estratto in polvere (300 volte più dolce dello zucchero), concentrato liquido da estrazione acquosa e/o idroalcolica (circa 70 volte più dolce dello zucchero). Essendo un sostituto dello zucchero industriale sta spopolando in erboristeria, per tisane e alimenti, ma nonostante sia un dolcificante naturale si consiglia di non esagerare nell’uso, specie in gravidanza e per gli alimenti destinati ai bambini, inoltre dobbiamo stare attenti a non cadere in inganni tattici dell’industria, che addizionando un prodotto con un dolcificante naturale cerca di farlo apparire più sano, non è necessariamente così.

La migliore stevia in polvere, selezionata, usata e raccomandata dal nostro Staff di esperti, la potete trovare qui: https://amzn.to/39VfcfC

Perché è stata inizialmente bandita?
La stevia è stata bandita per lungo tempo con la seguente motivazione:

non è possibile affermare con “assoluta certezza” che i prodotti della Stevia non siano dannosi per la salute dell’uomo e perciò dovranno essere effettuate ulteriori ricerche in questo senso

Ciò è stato visto come una forma di boicottaggio verso una possibile alternativa dello zucchero, che sarebbe andata così a danneggiare un mercato globale, potente e insano come quello dello zucchero di canna, il che è probabile, d’altra parte è però vero che si tende alla commercializzazione su larga scala anche in questo caso. Come sempre il punto è nella fiducia che possiamo riporre nel venditore e nel nostro grado di informazione.

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Nuovo studio italiano assolve l’aspartame: non è cancerogeno

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SALE ZUCCHERO BIANCO CUCCHIAIO CUCINA CUCINARE DIETA DIETOLOGIA DIMAGRIRE CALORIEChi è a dieta spesso e volentieri cerca di evitare lo zucchero e sceglie prodotti light ricchi di dolcificanti naturali e a basso contenuto calorico. Il più diffuso? Senza dubbio l’aspartame, che vanta un alto potere edulcorante (addirittura 200 volte superiore rispetto allo zucchero), ma che però nel corso degli anni è stato al centro di dibattito sui suoi presunti effetti cancerogeni. Adesso un nuovo studio revisionale tutto italiano riabilita l’aspartame: si tratta di un dolcificante sicuro che non ha alcun tipo di effetto cancerogeno.

Lo studio

Lo studio italiano, pubblicato sulla rivista Food and Chemical Toxicology e condotto da Marina Marinovich, tossicologa, e Carlo La Vecchia, epidemiologo, ha preso in considerazione tutti gli studi sull’aspartame che sono stati effettuati nel corso degli ultimi 22 anni. I dati della ricerca revisionale non hanno messo in evidenza alcun tipo di correlazione fra lo sviluppo di forme di cancro, malattie cardiovascolari o parti prematuri riconducibili al consumo dell’aspartame.

Pareri da sempre contrastanti

Nel corso degli ultimi tempi era stato uno dei servizi di Report a riportare l’attenzione sulla pericolosità dell’aspartame e dei suoi effetti mettendo in evidenza una serie di studi condotti Fondazione Ramazzini, un istituto di ricerca sui tumori di Bologna, che dimostravano la pericolosità di questo edulcorante anche assunto in piccole dosi. Contrario il giudizio dell’Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare europea) che confermava la non pericolosità dell’aspartame, ribadendo la dose giornaliera massima tollerata dall’uomo (40 mg/kg di peso corporeo). Adesso il nuovo studio revisionale italiano dovrebbe fare ulteriore chiarezza e mettere forse fine all’annosa e discussa questione anche se altri studi precedenti avevano spesso e volentieri messo in evidenza la pericolosità dell’assunzione, anche minima, di dosi di aspartame potesse essere pericolosa. Nel dubbio, legittimo nonostante lo studio revisionale, è anche possibile tentare di ridurre il consumo di prodotti light: meglio prediligere un’alimentazione equilibrata e sana ricca di frutta e verdura.

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Il cibo si trasforma in grasso tre ore dopo averlo mangiato

MEDICINA ONLINE DIETA PERDERE PESO CIBO ALIMENTAZIONI CIOCCOLATO DOLCI GRASSI CALORIEUna ricerca dell’Università di Oxford ha scoperto che i grassi diventano tessuto adiposo dopo tre ore dal pasto, soprattutto se consumato la sera. Per dimostrarlo, gli scienziati hanno dato ai volontari 30 grammi di strutto, tracciandone poi gli spostamenti nel corpo già dopo un’ora dall’assunzione. Solo una piccolissima quantità dei grassi presi a colazione finiva nel tessuto adiposo, mentre la sera la percentuale di immagazzinamento diventava della metà. Il professor Fredrik Karpe, esperto di metabolismo, al Daily Mail ha affermato:

«Si tratta di un processo molto veloce causato dai cambiamenti ormonali che avvengono sul finire della giornata e che rendono più facile il deposito adiposo nella zona della vita. Ma la buona notizia è che tale deposito è temporaneo, perché il grasso deve poi muoversi da lì per andare a nutrire i muscoli, a patto però che non si mangi troppo, perché in quel caso si salta la fase della mobilitazione e si ha solo l’accumulo, con inevitabili ripercussioni sulla bilancia».

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