Epilazione permanente pratica e sicura, grazie alla Luce Pulsata Medicale

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRAQuali sono i metodi di depilazione correntemente usati che sono definiti temporanei?
I metodi comunemente usati per eliminare i peli superflui sono la rasatura, la ceretta, le creme depilatorie o la depilazione con pinzette. Alcuni sono dolorosi , altri poco pratici, e tutti, proprio tutti, hanno un’efficacia solamente temporanea. Ed è proprio qui che entra in gioco la tecnica mediante Luce Pulsata Medicale (anche chiamata Luce Pulsata ad alta Intensità o IPL dall’inglese Intense Pulsed Light) effettuata dal medico estetico.

Come si svolge la visita medica prima del trattamento Luce Pulsata Medicale?
Prima di iniziare il trattamento vero e proprio, per me è fondamentale visitare il paziente. Il soggetto deve sottoporsi alla visita per consentire al medico di programmare, in base alla tipologia dei peli e della cute, le modalità e la durata del trattamento.
Deve inoltre fornire al medico informazioni sulle abituali modalità di depilazione perché se ad esempio una paziente ha eseguito una ceretta la settimana prima, verosimilmente il numero dei peli presenti sarà inferiore a quello realmente esistente.
Se la seduta si svolge al termine della visita, solo se i peli sono troppo lunghi, prima del passaggio del manipolo, i peli vengono accorciati, onde evitare che il fascio luminoso venga inutilmente assorbito dalla parte esterna del pelo, rendendo meno efficace il trattamento. L’ideale sarebbe eseguire l’accorciamento dei peli in casa propria e arrivare nel mio studio medico adeguatamente pronti alla seduta.

Come si svolgono le sedute con Luce Pulsata Medicale?
Dopo la visita generale, il trattamento vero e proprio inizia ed il paziente viene fatto sedere o stendere sul lettino in una posizione adeguata per poter avere un agevole accesso alla zona da trattare. I nei della zona da trattare vengono coperti da una speciale matita dermografica bianca che li proteggerà durante il trattamento. Il paziente indossa un particolare occhiale che proteggerà i suoi occhi dalla forte luce sprigionata dal manipolo durante il trattamento. Subito dopo si applica un apposito gel conduttore sulla zona interessata. Tramite un apposito manipolo si passa poi all’invio degli impulsi di luce, che ad intervalli regolari colpiscono i “bersagli”, agendo in profondità. Durante il trattamento si può avvertire un piccolo dolore in genere riferito come modesto, ma che dipende anche dalla sede della depilazione e dalla soglia del dolore personale. Al termine del trattamento si rimuove il gel dalla parte trattata e si applica una crema lenitiva.

Quale meccanismo di azione utilizza la Luce Pulsata Medicale?
La Luce Pulsata Medicale produce un fascio di luce altamente concentrata, che viene selettivamente assorbita dal bulbo del pelo (fototermolisi) ricco di melanina. Pulsando per una frazione di secondo, il tempo sufficiente per vaporizzare il pigmento, il laser agisce contemporaneamente su decine di bulbi, distruggendo subito una parte di essi (10-15 %) e rallentando sensibilmente la ricrescita del resto degli annessi piliferi. Tale effetto è molto selettivo, coinvolgendo solo i tessuti pigmentati, colorati. La cute ne è pertanto indenne e per gli eventuali nei, è prevista la protezione con una matita dermografica bianca. L’obiettivo della foto depilazione definitiva non è quello di bruciare i peli, bensì di utilizzarli per veicolare il calore alla matrice posta alla base del follicolo pilifero. Tale matrice è responsabile della continua ricrescita dei peli ma, se si riscalda oltre una precisa soglia termica, essa si disattiva per molto tempo. In base al proprio metabolismo le matrici possono restare disattivate o essere riparate lentamente dall’organismo. A causa del ciclo di vita del pelo solo i peli presenti al momento del trattamento e direttamente collegati alla matrice possono veicolare efficacemente il calore. Occorre quindi trattare più volte una zona, in modo da colpire i follicoli in tempi diversi. E’ importante ricordare che la fase “anagen” è la fase ideale per la depilazione.

Luce Pulsata Medicale: pelli scure, melanina ed effetti collaterali
Quanto maggiore è il contrasto tra la pelle chiara e i peli scuri, tanto maggiore sarà l’efficacia della foto depilazione. Il calore assorbito dalla cute è notevolmente inferiore a quello assorbito dai peli e viene rapidamente dissipato dalla grande quantità d’acqua che costituisce la cute stessa. La potenza erogata influisce direttamente sul risultato ma, a causa del principio termico del trattamento, non si deve superare la soglia massima che la propria pelle riesce a tollerare. Questa soglia è di norma alta per le pelli chiare e bassa per le pelli scure perché, la presenza di melanina che scurisce la pelle, aumenta la produzione di calore. Se la pelle non riesce a dissipare il calore in eccesso può verificarsi una leggera scottatura con un possibile successivo schiarimento persistente della zona trattata, sino a quando non si ripristina l’abbronzatura. Può anche succedere che il limite massimo di potenza tollerata dalla propria pelle sia inferiore al limite minimo necessario alla foto depilazione e questo problema rende difficoltoso il raggiungimento del risultato. Per tale motivo la foto depilazione è finalizzata al raggiungimento del massimo risultato soggettivamente possibile e non alla depilazione totale e definitiva che è fisiologicamente impossibile. I peli sottoposti al trattamento si riducono progressivamente di numero e di dimensione e nell’arco di 4-5 sedute, si assiste alla loro completa scomparsa in modo semi-permanente.

Raffreddamento della zona trattata
Durante il trattamento la pelle si surriscalda, per questo motivo la superficie del manipolo del mio macchinario è opportunamente raffreddata al fine di dissipare il calore provocato dal raggio laser e quindi di eliminare ogni danno all’epidermide ed allo stesso tempo ridurre ulteriormente un eventuale dolore o fastidio al paziente.
Ciò consente di utilizzare il massimo della potenza, così da distruggere completamente i peli senza nuocere ai tessuti circostanti e senza troppo fastidio per il paziente. I macchinari meno recenti usano un sistema di raffreddamento ad aria, quelli più moderni hanno un più efficiente sistema di raffreddamento ad acqua: con tale metodica il dolore percepito durante il trattamento è estremamente più basso. Lo strumento che uso nel mio studio ha un potente raffreddamento ad acqua.

Dopo il trattamento
Il paziente avvertirà rossore ed un lieve fastidio nella zona trattata: ciò scomparirà nell’arco di un tempo variabile tra un’ora e 24 ore. Il paziente dovrà evitare di esporre la zona trattata al sole e di usare cosmetici esfolianti aggressivi sulla cute trattata, questo per almeno tre/quattro giorni dal trattamento.
I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.

Quanto dura una seduta di Luce Pulsata Medicale ?
Una seduta di trattamento con Luce Pulsata Medicale può durare da pochi minuti a più di un’ora, in generale una singola seduta dura circa 30 minuti. La durata del trattamento dipende dall’estensione dell’area e dal tipo di intervento, variando da qualche minuto per baffi e mento ad un paio d’ore per le gambe.

Quante sedute occorrono?
Poiché la Luce Pulsata Medicale agisce efficacemente sui bulbi dei peli in fase di crescita attiva (pro-anagen e anagen), è necessario più di un trattamento per neutralizzare i bulbi che non sono ancora giunti in questa fase. In media da 4 a 8, durante le quali, ogni volta, vengono distrutti il 30% circa dei peli. Le sedute sono solitamente effettuate a circa 3 settimane/un mese di distanza una dall’altra.

La Luce Pulsata Medicale è un trattamento doloroso?
Il laser può provocare una varietà di sensazioni che vanno dal leggero pizzicore al reale fastidio, ma questo solo quando la sezione del pelo è di diversi micron ed i peli sono localizzati su zone particolarmente sensibili (es. regione toracica anteriore del paziente maschio). Nella maggior parte delle persone, comunque, il trattamento è in genere ben tollerato, ma poiché, come dicevamo, alcune parti del corpo sono più sensibili di altre, allora è consigliabile l’utilizzo di una crema anestetica da applicare un’ora prima del trattamento laser in occlusione.

Cosa osservo dopo una seduta di Luce Pulsata Medicale per epilazione definitiva?
Dopo la seduta si manifesta un leggero arrossamento e/o gonfiore in corrispondenza della zona trattata che scompaiono entrambi nell’arco di qualche ora.

Posso abbronzarmi prima di una seduta di Luce Pulsata Medicale?
E’ preferibile non sottoporsi a sedute di lampade abbronzanti o di raggi solari nei giorni precedenti al trattamento.

Quali tipi di depilazione posso effettuare nell’attesa di un appuntamento di epilazione con Luce Pulsata Medicale?
Non andrà effettuata la depilazione mediante ceretta o pinzette, mentre non crea problemi la depilazione con creme o rasoio.

Posso decolorare i peli prima di una seduta?
I peli non vanno assolutamente schiariti immediatamente prima del trattamento.

Dopo quanto tempo posso espormi al sole?
Per quanto riguarda l’esposizione al sole, ci si potrà esporre a distanza di 5-6 giorni dopo il trattamento.

L’epilazione con Luce Pulsata Medicale si può quindi definire permanente e sicura?
La Luce Pulsata Medicale permette una perfetta epilazione che, se eseguita più volte, progressivamente può essere considerata permanente. Ogni singolo paziente ed ogni relativa area anatomica da trattare differiscono sostanzialmente in termini di numero di sedute richieste. Il trattamento non viene poi scelto solo in base all’efficacia dimostrata, ma anche per la rapidità e per il relativo comfort dimostrato durante il trattamento (rapidità di azione, assenza di esiti permanenti, effettuazione da parte di personale specializzato, numero di peli trattati nell’unità di tempo, etc.).
La Luce Pulsata Medicale lascia una cute lucida e morbida, con qualche leggera irritazione corrispondente alla zona dei peli più robusti, ma in nessun caso si viene a creare un problema di cicatrici o di follicoliti, come invece può avvenire frequentemente con le tradizionali tecniche di depilazione. La Luce Pulsata Medicale è uno strumento sicuro di epilazione, ed è stato studiato per penetrare esattamente sino alla radice del pelo e non oltre, quindi non è invasivo per la salute dell’organismo ed è considerato una delle migliori procedure disponibili per il trattamento dell’irsutismo e dell’ipertricosi.

Preparazione al trattamento
Come già prima accennato, il paziente deve evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento e non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce. Inoltre non deve usare la ceretta né schiarire i peli.

Luce Pulsata Medicale in combinazione con Radiofrequenza Bipolare
Per i trattamenti io uso un particolare macchinario che unisce Luce Pulsata Medicale e Radiofrequenza per un trattamento moderno ed innovativo che prende il nome di E-Light: tale trattamento non solo depila la zona trattata, ma ha anche un potente effetto anti-età.

Epilazione permanente con Luce Pulsata Medicale fatta dal medico o dall’estetista? Quali sono le differenze?
L’epilazione con luce pulsata fatta dal medico e fatta dall’estetista non sono la stessa cosa, anche se il nome usato per descrivere questo trattamento è lo stesso, le differenze tecniche sono molto importanti e determinano la buona riuscita della metodica e una buona sicurezza del paziente.
Il decreto del 12-5-2011 firmato dal ministro della Salute dott. F. Fazio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°163 del 15-7-2011, stabilisce che il personale non medico impiegato nel settore estetico (estetista), NON è autorizzato ad utilizzare dispositivi per depilazione ad impulsi luminosi (Luce Pulsata) qualora la fluenza (per capirci: la “potenza”) dei suddetti dispositivi risulti superiore a 26 joule/cm2 con sistema di raffreddamento cutaneo integrato o di 13 joule/cm2 se sprovvisto di raffreddamento.
La legge stabilisce quindi da molti anni che solo i medici possono utilizzare dispositivi a Luce Pulsata ad elevata potenza e pertanto ad elevate prestazioni, per le procedure di depilazione definitiva.
Le estetiste che usino strumenti con potenza superiore a 26 joule/cm2 hanno in mano – senza averne le competenze – uno strumento capace di determinare danni permanenti alla vostra salute ed alla vostra bellezza. Ancora più importante: compiono un reato grave (esercizio abusivo della professione medica).
Le estetiste che usano strumenti con potenza inferiore a 26 joule/cmhanno in mano uno strumento che è si legale, ma è anche estremamente meno potente rispetto a quello che possono per legge usare solo i medici. In definitiva il medico è autorizzato ad usare uno strumento molto più efficiente rispetto a quello che per legge possono usare le estetiste, con differenze – nel risultato finale – estremamente evidenti. Inoltre la presenza del medico è necessaria per verificare l’esistenza di patologie che possono controindicare il trattamento. A tale proposito vi consiglio di leggere: Qual è la differenza tra la depilazione definitiva con luce pulsata fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

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Trattare macchie cutanee, tatuaggi, capillari, cicatrici, acne, peli e rughe grazie ai laser usati in medicina estetica

MEDICINA ONLINE MEDICINA ESTETICA BELLEZZA DONNA BELLA MAGRA PELLE NUDA SEXY CORPOLa laserterapia è una tecnica medica che sfrutta l’amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione, a scopo terapeutico. E’ attualmente uno dei sistemi più usati nel campo della medicina e chirurgia estetica per migliorare o correggere difetti ed imperfezioni di tipo estetico e/o funzionale, congeniti od acquisiti. Esistono vari tipi di apparecchiature laser, ciascuno con una funzione specifica, ed in grado di eseguire determinati trattamenti, ovvero di intervenire su determinate patologie o in estetismi. Tra i più importanti laser troviamo:

1) Laser CO2

2) Laser Erbium Yag

3) Laser ND-Yag

4) Laser frazionato o frazionale

5) Luce pulsata

I laser hanno una propria specifica lunghezza d’onda e sono in grado di colpire determinati tessuti, o cellule bersaglio, in modo selettivo, ovvero senza danneggiare i tessuti circostanti; i vari tessuti hanno infatti un differente contenuto di pigmenti che li compongono (es. emoglobina) ed il laser risulta selettivo in quanto permette di “colpire” soltanto determinati pigmenti. E’ chiaro quindi che per ciascun in estetismo o patologia, andrà utilizzato il tipo di laser specifico e maggiormente efficace. Inoltre il trattamento laser può variare, oltre che per l’apparecchiatura e tipo di laser utilizzato, anche per la durata del trattamento e per il numero di sedute necessarie a completare la terapia. Vediamo ora in sintesi a cosa servono i laser prima elencati.

1) Laser CO2

Il laser CO2 pulsato consiste in un raggio ad anidride carbonica che agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole. Il bersaglio del laser CO2 è quindi l’acqua contenuta all’interno delle cellule, senza danneggiare o ustionare i tessuti circostanti. I vantaggi del laser CO2 sono rappresentati da un ridotto danno termico, minor sanguinamento, minore infiammazione e miglior cicatrizzazione. Un altro vantaggio del laser C02 è dato dalla sicurezza che le zone che vengono trattate vengono “livellate” sempre dello spessore desiderato I vantaggi del Laser CO2
Il laser CO2 è adoperato con grande successo, così come il laser Erbium, per il “Ringiovanimento cutaneo ablativo” ed il “Laser Skin Resurfacing”. La differenza con il laser Erbium è che quest’ultimo è un laser molto più delicato del laser CO2 e comporta un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche un risultato lievemente inferiore; è perciò indicato soprattutto per rinfrescare il volto ed eliminare le rughe più superficiali. Sarà ovviamente il medico a decidere quale dei due laser usare per il vostro specifico inestetismo.
Il laser CO2 è ideale nei casi di pelle molto rovinata e poco elastica perchè non solo elimina gli strati più superficiali ma è anche in grado di determinare una importante contrazione delle fibre collagene ed elastiche presenti nel derma e rendere perciò la pelle molto più tonica. Possibili complicanze sono ustioni, danni termici, o problemi di cicatrizzazione.

Indicazioni terapeutiche per il laser CO2
Il laser CO2 è usato per effettuare trattamenti per vari inestetismi o patologie, quali:

  • Peeling superficiali
  • Ringiovanimento cutaneo ablativo – skin resurfacing
  • Rughe delle labbra
  • Rughe rughe degli occhi
  • Rughe del volto
  • Verruche
  • Fibromi
  • Condilomi
  • Cheratosi seborroiche
  • Cicatrici da acne
  • Cicatrici ipertrofiche
  • Rimozione di piccole neoformazioni benigne
  • Cheratosi
  • Rinofima
  • Pigmentazioni cutanee

Ringiovanimento cutaneo con Laser CO2
Il laser Co2 è spesso adoperato per il ringiovanimento cutaneo ablativo, detto anche Laser Skin Resurfacing.
Infatti nei casi di pelle rovinata e poco elastica il resurfacing con laser Co2 elimina gli strati più superficiali della pelle che verrà rigenerata da nuovo tessuto, e provoca una contrazione delle fibre di collagene rendendo la pelle molto più tonica.
In particolare ad esempio, il peeling effettuato con laser Co2 provoca la vaporizzazione dello strato superficiale della pelle e la successiva formazione di nuovo tessuto, che dona alla pelle un aspetto più giovane e fresco.

Prima del trattamento con Laser CO2
Prima del trattamento con laser Co2 è importante evitare l’esposizione al sole o a lampade UVA e non assumere farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce.
Prima del trattamento solitamente viene applicata, sulla cute da trattare, una crema anestetica.

Dopo il trattamento con Laser CO2
Dopo il trattamento la pelle rimane arrossata per qualche settimana, e in questo periodo é da evitare l’esposizione al sole o alle lampade abbronzanti, e dopo il trattamento il medico applicherà una crema antibiotica ed antinfiammatoria.

2) Erbium Yag

Questo laser emette una luce grandemente assorbita dall’acqua. La pelle contiene circa il 75-80 % d’acqua perciò questo tessuto assorbe per la quasi totalità il raggio laser che provoca la vaporizzazione degli strati più superficiali dell’epidermide con un effetto di rinnovamento e tensione maggiore nelle aree trattate.
E’ un laser molto più delicato del CO2 e comporta un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche un risultato lievemente inferiore; è perciò indicato soprattutto per rinfrescare il volto ed eliminare le rughe più superficiali.
A guarigione ultimata l’aspetto della pelle è decisamente modificato: cute nuova, fresca, rosata, delicata e vellutata; le rughe molto attenuate, spesso scomparse, la tessitura della pelle è morbida e la consistenza decisamente aumentata.

Utilizzo:

  • Ringiovanimento cutaneo ablativo
  • Laser skin resurfacing
  • Rughe del volto e del corpo
  • Verruche
  • Fibromi
  • Cicatrici da acne

Può essere combinato insieme al già citato laser CO2 per ottenere un vero e proprio “effetto lifting”.

Preparazione al trattamento
Evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento.
Non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce.

Periodo post-operatorio
Applicare una pomata antibiotica per alcuni giorni sulla superficie trattata.
I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni. L’arrossamento che consegue il trattamento scompare nel giro di alcune settimane.

3) Laser ND-Yag

E’ indicato in particolare per il trattamento di capillari (teleangectasie) e varici. Il laser ND-Yag riesce a trattare anche capillari di una certa consistenza (1-3 millimetri di diamentro) ed è attualmente viene considerato il sistema laser che può dare i migliori risultati per le teleangectasie degli arti inferiori, sia per quelle superficiali di colore rosso ma in particolare per quelle di colore blu. L’effetto del calore concentrato sui piccoli vasi sanguigni (capillari) ne provoca la chiusura e quindi il colore roseo o rosso-blu si attenua o sparisce.
Si tratta di un laser vascolare dotato di una alta penetrazione attraverso la pelle. Il capillare viene chiuso dall’energia laser, la cute non viene assolutamente danneggiata.
Per far scomparire la maggior parte dei capillari presenti sono in genere necessarie tre sedute, a distanza di due mesi una dall’altra. Il laser ND-Yag ad impulso lungo è quello che ha dato i risultati migliori nel trattamento dei capillari delle gambe.

Preparazione al trattamento

Evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento Non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce.

Periodo post-operatorio

Applicare una pomata antibiotica per alcuni giorni sulla superficie trattata. I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.

4) Laser Frazionato o frazionale

Una nuova tipologia di laser che da poco tempo è presente sul mercato, è il laser frazionale o fractale detto anche laser frazionato. Il laser Frazionale viene utilizzato con successo per ridurre o eliminare macchie della pelle, melasma, cicatrici da acne, piccole rughe del volto e per effettuare il ringiovanimento cutaneo non ablativo.

Come agisce il laser Frazionale Il laser Frazionato agisce bruciando delle piccolissime frazioni di tessuti in profondità, ma lasciando intatta la pelle in superficie, e di conseguenza i tempi di guarigione e per la ripresa delle normali attività si abbreviano molto.
In particolare attraverso le fibre ottiche, il laser frazionale produce dei minuscoli forellini in profondità provocando la denaturazione del collagene e la conseguente produzione di nuovo collagene, ed è per questo che il trattamento produce un ringiovanimento e miglioramento del tessuto cutaneo ma senza intaccare la pelle in superficie, per il resurfacing, cicatrici d’acne, melasma, iperpigmentazioni e cicatrici chirurgiche.

Applicazioni ed indicazioni per il laser Frazionato
Il laser frazionale è utile per trattare numerosi inestetismi del viso, collo e mani, o del corpo, quali:

  • macchie della pelle (macchie solari o senili)
  • lentigo solari
  • cicatrici da acne
  • rughe del viso (specie quelle attorno a occhi e labbra)
  • melasma e cloasma

5) Luce pulsata

La luce pulsata o IPL (Intense Pulsed Light) è la rivoluzionaria tecnica per il trattamento di inestetismi e problemi legati alla pelle. Si tratta di una tecnologia che, grazie all’emissione di energia luminosa, permette di colpire la zona interessata senza ledere i tessuti circostanti. La luce pulsata permette di trattare in modo efficace e poco invasivo una vasta gamma di lesioni benigne:

  • Couperose e rosacea
  • Macchie della pelle, lesioni pigmentate, iperpigmentazioni
  • Ringiovanimento cutaneo non ablativo
  • Depilazione definitiva
  • Cancellazione tatuaggi

Principali applicazioni della luce pulsata
L’azione della luce pulsata è particolarmente evidente nei trattamenti di ringiovanimento cutaneo e di epilazione definitiva.
Il Ringiovanimento cutaneo con IPL consiste nel ricompattare i pori dilatati, eliminare le macchie scure e i capillari del viso provocati dall’eccessiva esposizione solare e dal passare del tempo.
Il flash luminoso è in grado di attivare la pelle in profondità, stimolando la produzione di nuovo collagene, che rivitalizza la tessitura e la consistenza della pelle.
Per quanto riguarda l’epilazione definitiva, invece, la luce pulsata agisce direttamente sul bulbo pilifero, impedendo la ricrescita del pelo, senza intaccare la cute circostante, determinando una epilazione semipermanente.

Come si svolge un trattamento di luce pulsata?
La prima fase del trattamento consiste nell’applicazione di un apposito gel conduttore sulla zona interessata. Tramite un apparecchio simile ad un laser, si passa poi all’invio degli impulsi di luce, che ad intervalli regolari colpiscono i “bersagli”, agendo in profondità. La durata del trattamento dipende dall’estensione dell’area interessata e dal tipo di intervento, ma in generale si può dire che la singola seduta dura intorno ai 30 minuti. La seduta deve essere ripetuta dalle 4 alle 6 volte nel caso del fotoringiovanimento, mentre per ottenere una riduzione rilevante della densità pilifere sono necessarie almeno 5 sedute.

Preparazione al trattamento
Evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento e non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce.

Periodo post-operatorio
I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.

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Tutti i metodi per attenuare e cancellare le tue smagliature

MEDICINA ONLINE SMAGLIATURE PELLE CUTE INESTETISMO DONNA UOMO LASER CAVITAZIONE RADIOFREQUENZA MONOPOLARE DIPOLARE TRIPOLARE MEDICINA ESTETICA COSMETICI.jpgSe c’è un inestetismo che le mie pazienti davvero non riescono a sopportare, è la smagliatura. Molte mi chiedono il motivo per cui si formano e se c’è un sistema per eliminarle o quantomeno attenuarle il più possibile. Scopriamolo insieme, partendo dalla domanda più scontata:

Cosa sono le smagliature?

Le smagliature o atrofie dermo-epidermiche a strie (nome scientifico: striae distensae) sono delle cicatrici che si presentano sulla cute, dovute alla rottura delle fibre elastiche del derma.

Come si formano le smagliature?

La smagliatura si forma nel momento in cui la pelle subisce una forte tensione, soprattutto se prolungata o ripetuta nel tempo.

Quali sono le cause della formazione delle smagliature?

Una delle principali cause di questo in estetismo è la scarsa elasticità del derma; non c’è un’età specifica nel quale si possono manifestare queste lesioni, anche se soprattutto si riscontrano nelle donne tra i 15 e i 30 anni. Tuttavia la comparsa delle smagliature si concentra nell’età adolescenziale, in seguito ad un rapido dimagrimento o ingrassamento, o in gravidanza. Le smagliature dell’adolescenza tendono a migliorare spontaneamente, diventando meno visibili. Durante il periodo della gravidanza le donne aumentano enormemente la tensione della pelle dell’addome, soprattutto nell’ultimo trimestre.
Un rapido aumento o diminuzione di peso provoca la rottura di fibre di collagene e conseguente trazione dei capillari del derma e sofferenza dei tessuti. Comunque le smagliature possono derivare anche dalla pratica più o meno intensiva di sport, cioè per l’aumento della muscolatura.

Leggi anche: I trattamenti di medicina estetica per cancellare le smagliature da gravidanza

Come e dove si presentano?

All’inizio presentano un aspetto rossastro ma si attenuano con il tempo, diventando bianche e lucide. Le zone più colpite sono addome, seno, glutei, cosce e fianchi;

Quando si presentano?

Le smagliature si presentano in seguito a cambiamenti volumetrici che avvengono in alcuni distretti del corpo, ad esempio:

  • durante l’adolescenza,
  • in gravidanza,
  • nell’allattamento,
  • in caso di un rapido aumento di peso,
  • in caso di forte perdita di peso dopo una dieta,
  • in caso di rapido aumento/perdita di massa muscolare.

Come fare a prevenire la formazione delle smagliature?

I notevoli progressi attuati in medicina estetica, fanno si che oggi le smagliature non siano più da considerarsi lesioni indelebili anche se spesso le possibilità di un successo terapeutico e quindi la loro completa regressione, rimangono limitate e comunque condizionate da vari fattori come la tempestività e la precocità sia della loro diagnosi che del loro trattamento. Qualsiasi trattamento terapeutico è quindi condizionato dal periodo di insorgenza delle strie e dello stadio del processo di cicatrizzazione. I vari trattamenti fin d’ora effettuati hanno infatti dimostrato la capacità di migliorare l’aspetto dell’inestetismo senza però essere in grado di eliminarlo del tutto. Ciò conferma che a tutt’oggi il miglior trattamento è di carattere preventivo e può espletarsi in vario modo, ovvero mediante un accurato controllo ponderale specie durante la pubertà; mediante una dieta equilibrata e con un igiene alimentare e di vita: evitare quindi, dimagrimenti drastici; praticare attività sportiva in maniera regolare e costante. Operare una protezione del sistema elastico del derma, soprattutto in quelle condizioni a rischio mediante l’uso costante, l’applicazione di sostanze elasticizzati previo massaggio delle zone trattate. Ciò infatti potrebbe migliorare, riattivare la circolazione locale e rendere così la cute più turgida, omogenea e idratata.
La cultura popolare consigliava e consiglia ancora oggi alla donna in gravidanza di ungere la pelle dell’addome e dei fianchi con olio di oliva. Sicuramente un fondamento di questa cura è dettato innanzitutto dall’utilità di ungere meccanicamente la pelle per apportarle un minimo di elasticità e di idratazione supplementari; inoltre non va sottovalutato l’apporto della vitamina E e degli acidi grassi dell’olio di oliva nel contrastare la formazione di radicali liberi. Ma certamente l’applicazione dell’olio di oliva non risolve totalmente il problema, forse può essere utile a prevenirlo, e pur tuttavia si scontra con il fatto che dal punto di vista olfattivo non trova eccessivo gradimento. Sono state allora proposte in alternativa molteplici altre sostanze, dall’olio di mandorle all’euserpina, dai trigliceridi e i fosfolipidi della soia al burro di karatè. Tutte hanno un fondamento logico e quindi un razionale impiego. Recentemente è stata studiata, per prevenire le smagliature l’attività dell’acido boswelico, estratto dalla Boswellia Serratia, una pianta originaria di India, Nord Africa, Medio Oriente, appartenente alla famiglia delle Burseracee, meglio nota come albero dell’incenso. Questa sostanza, già nota per la sua attività antinfiammatoria, ha dimostrato di poter inibire la produzione di radicali liberi e di impedire, in particolare, la migrazione dei globuli bianchi verso il luogo dell’infiammazione, attività che causa la distribuzione delle strutture che costituiscono il tessuto di sostegno della pelle. In definitiva l’acido boswelico produrrebbe effetti dermatologici benefici aumentando la disponibilità di elastina e collagene, idratando e rendendo più elastica la pelle.
Le regole generali contro le smagliature, sono però innanzitutto quelle di evitare i rapidi cambiamenti di peso e di cominciare la prevenzione già durante la pubertà e nelle donne in gravidanza, cercando di mantenere una corretta elasticità della pelle, sia con norme sane di vita, sia trattando la cute con prodotti idratanti. Una sana ed equilibrata alimentazione, evitando le diete drastiche, è molto importante per ridurre il rischio di smagliature. Alcune vitamine e minerali, come la vit. C, il betacarotene, la vitamina E, selenio, magnesio e zinco sono molto più utili nella prevenzione. Inoltre è consigliabile bere molta acqua, che aiuta a mantenere idratata ed elastica la pelle. E’ utile anche svolgere una regolare attività fisica per migliorare la circolazione, ridurre lo stress, non fumare (il fumo infatti è uno dei nemici più importanti per la perdita dell’elasticità della cute).

Leggi anche: Prevenire le smagliature, rigenerare i capelli, combattere rughe e cellulite: i mille usi dell’olio di mandorla

Quali sono le tecniche per attenuare e cancellare le smagliature?

Per attenuare le smagliature e tonificare la cute, la medicina estetica si avvale di svariate tecniche che possono essere integrate tra loro, anche se spesso non consentono una completa eliminazione delle smagliature ed inoltre hanno maggiore efficacia sulle lesioni recenti, di colorito rossastro, rispetto alle smagliature mature di colore biancastro. Le lesioni conclamate possono essere trattate mediante varie tecniche nessuna delle quali però – onestamente – fino ad oggi si è dimostrata essere un trattamento definitivo. Purtroppo infatti, spesso si ottiene come risultato solo il miglioramento visivo dell’inestetismo.
Si distinguono fondamentalmente un trattamento farmacologico o chimico (basato sull’applicazione di una sostanza sulle strie e dotata di azione necrotizzante sulle cellule al fine di promuoverne una rigenerazione) ed un trattamento fisico (basato invece sull’utilizzo di alcune apparecchiature talora anche molto sofisticate che meccanicamente con diverse tecniche consentono la rimozione del tessuto cutaneo smagliato). Nel tempo si sono succedute numerose proposte terapiche, dalla microdermoabrasione fino alla laser terapia chirurgica. Ma il rischio di entrambe è quello di sviluppare cicatrici o cheloidi a parte l’eritema e il sanguinamento che sono la norma, con i notevoli disagi che ciò comporta con le pazienti. Tra le terapie mediche più utilizzate la mesoterapia (intradermo terapia distrettuale ) con sostanze biostimolanti che danno la possibilità di reintegrare la perdita di sostanze avvenuta. Pur potendo risultare anche ottimale sul piano estetico, dal punto di vista istomorfologico non porterà mai ad una totale “ restituito ad integrum “. In tal caso il concetto di favorire un processo riparativo e rigenerativo trofico del tessuto si rende particolarmente utile ed è l’obiettivo terapeutico, dell’uso combinato di una miscela calibrata di Biostimolanti consolidati cioè: l’acido ialuronico, l’acido ascorbico ed il betaglucano.

L’acido ialuronico, l’acido ascorbico, il betaglucano e le smagliature

L’acido ialuronico è presente nella matrice extracellulare della cute in concentrazioni elevate dove svolge funzioni protettiva e riparatrice e possiede un’enorme capacità di legare acqua. Esso aumenta dove si verifica una rapida proliferazione, rigenerazione e riparazione del tessuto e viene quindi sintetizzato quando le cellule entrano in mitosi e sostituito quando la mitosi cessa, mediante l’attivazione dell’enzima ialuronidasi. Durante la mitosi, la grande capacità di acqua legata dallo jaluronico apre ampi spazi extracellulari permettendo il movimento delle cellule e il loro distacco. La capacità dell’acido ialuronico di promuovere la proliferazione cellulare è legata alla sua concentrazione e alla sua grandezza molecolare. L’acido ialuronico viene facilmente depolimerizzato dai radicali liberi presenti nei tessuti perciò tutte le sostanze “ scavanger “ e gli antiossidanti fungono da protezione nei confronti dello stesso. L’altro componente è la vitamina C che svolge un ruolo indispensabile quale co-fattore per l’attivazione universale del metabolismo cellulare e come antiradicale libero ubiquitario. Qui è presente sotto forma salificata con l’aminoacido arginina per renderla stabile perché il grave problema dell’acido ascorbico è che tende facilmente ad ossidarsi. È importante sia per la crescita sia per la riparazione dei tessuti biologici, infatti stimola la sintesi e la maturazione di nuove fibre collagene e della sostanza del connettivo. Il terzo componente è il betaglucano, potente attivatore del sistema immunitario cutaneo, sia dei macrofagi sia dei neutrofili, svolge un’interessante ruolo citostimolante.

Peeling chimico

Il peeling chimico è una forma accelerata di esfoliazione che avviene attraverso l’uso di sostanze chimiche. Questi si distinguono in peeling leggeri e peeling profondi. Un peeling superficiale accelera l’esfoliazione naturale dello strato corneo, mentre un peeling profondo crea necrosi e infiammazione nell’epidermide, nel derma papillare o nel derma reticolare, con lo scopo fondamentale di provocare lo scollamento profondo della pelle atrofica nelle zone trattate per favorire poi la neosintesi di tessuto cutaneo attraverso la stimolazione dei fibroblasti. Il peeling chimico crea evidenti cambiamenti nella pelle attraverso tre meccanismi d’azione:

  • stimolazione del turnover cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo;
  • eliminazione di cellule epidermiche danneggiate e degenerate, che saranno rimpiazzate da cellule epidermiche normali. Questo risultato sarà particolarmente evidente nel trattamento delle cheratosi attiniche e delle pigmentazioni anomale;
  • introduzione di una reazione infiammatoria e attivazione dei mediatori dell’infiammazione (un meccanismo ancora poco conosciuto) che attiva la produzione di nuove fibre di collagene e di glicosaminoglicani (meccanismi rivitalizzanti del derma).

Eseguendo varie sedute di peeling superficiali o di media profondità otterremo, attraverso un risultato cumulativo, risultati estetici eccellenti e duraturi senza rischi di effetti indesiderati. Per una preparazione corretta della pelle si consiglia l’uso di formulazioni domiciliari contenenti alfa-idrossiacidi nelle due settimane precedenti il peeling. Questo tipo di preparazione della cute consente di ottenere un risultato più evidente e una più rapida riepitelizzazione. Tale più rapida riepitelizzazione diminuisce il rischio di infezioni e complicanze. Inoltre ciò riduce l’incidenza di iperpigmentazioni post-infiammatorie. Anche l’uso di sostanze depigmentanti ( idrochinone, acido cogico, acido azelaico ), è consigliabile per prevenire ed attenuare la comparsa di iperpigmentazioni post infiammatorie. Il meccanismo d’azione di queste sostanze è quello di inibire la tirosinasi, enzima responsabile della conversione della tiroxina in L-dopa. Quindi, utilizzando per qualche settimana prima di un peeling una sostanza ad effetto schiarente che blocca la tirosinasi, e impedisce la deposizione della melanina sulla superficie cutanea, diminuisce notevolmente il rischio di reazioni post-infiammatorie e di pigmentazioni anomale.

Leggi anche: Peeling chimico per una pelle nuova

Acido Glicolico

Negli anni ’90 la diffusione dell’acido glicolico rappresentò un passo avanti grazie alla sua maneggevolezza, al fatto che questo alfaidrossiacido poteva lavorare bene sullo strato cheratinico ( con riduzione del livello tra la zona sede di stria e la cute circostante ) e sui fibroblasti che venivano stimolati dalla formazione di neocollagene. L’acido glicolico è un prodotto naturale derivante dalla canna da zucchero ed è indicato soprattutto per pelli chiare. È un trattamento ambulatoriale in cui il glicolico viene utilizzato in concentrazioni elevate ( 20 – 35 – 50 – 70% ) mediante un pennello a ventaglio sulla cute atrofica e lasciato agire per un intervallo dai 10 – 30 minuti a seconda della diversa sensibilità del paziente, del tipo di pelle e della reazione cutanea riscontrata. Ovviamente più a lungo si lascia in posa l’acido sulla pelle e più in profondità penetra. Alla fine dopo la neutralizzazione con sostanza basica si sciacqua con acqua e si distende sulla cute una crema idratante. Il trattamento in genere prevede un ciclo di 8 – 12 sedute. È consigliabile effettuare una seduta mensile;non vi sono controindicazioni, l’unica precauzione consiste nell’evitare l’esposizione ai raggi solari nelle due settimane successive la seduta.

Acido Tricloroacetico

L’acido tricloroacetico si utilizza in soluzioni acquose a varie concentrazioni ( dal 10 al 50% ). La preparazione della cute è un momento importante se non determinante. Dopo un’accurata detersione si applica l’acido. L’effetto iniziale, dopo un rapidissimo e fugace eritema, consiste in uno sbiancamento ( frost o frosting ) della cute. Il paziente avverte quasi immediatamente una forte sensazione di calore, bruciore e vertigine. È consigliabile neutralizzare gli effetti dell’acido tamponando le zone trattate con spugne imbevute di soluzione fisiologica, non prima però di 60 – 90 secondi perché ne verrebbe vanificato l’effetto. Dopo un arco di tempo variabile dai 15 ai 50 minuti sparisce l’effetto di sbiancamento ed appare un’intensa reazione eritematosa con sensazione di bruciore che recede entro 1 – 2 ore. In questa fase si applicano impacchi freddi per attenuare il fastidio. Nei tre giorni successivi la pelle si presenta color mattone, secca e raggrinzita. Tra il quarto e il quinto giorno inizia un processo di desquamazione. Il trattamento domiciliare prevede per 3 – 4 mesi l’applicazione di creme idratanti nelle ore notturne e fotoprotettori a schermo totale nelle ore diurne.

Cromopeel

È un peeling chimico ultimo ritrovato nel trattamento delle smagliature, è una metodica che nasce nel 1993. è una preparazione galenica costituita da acido glicolico, acido salicilico e resorcina. L’azione degli acidi esercita un’esfoliazione cioè la caduta degli strati superficiali dell’epidermide e tende a levigare i bordi della lesione migliorandone la differenza di spessore, la resorcina ( un acido che esposto alla luce assume un caratteristico colore ambrato ), tende a colorare la smagliatura, “ mascherandola “ e rendendola uniforme con il resto della cute. Le ripetute applicazioni infatti, hanno lo scopo di pigmentare le strie e renderle meno evidenti. I risultati sono decisamente migliori sulle smagliature piccole. Il cromopeel è utile anche nel rassodamento cutaneo di zone come l’interno cosce, l’ombelico e l’addome. Non comporta rischi tranne l’eventuale ipersensibilità all’acido salicilico. La cadenza dei trattamenti è settimanale per 8 – 10 settimane ed eventuali richiami ogni 3 – 4 mesi. Il trattamento è particolarmente adatto nei soggetti con pelle scura. È importante ricordare alla paziente di non indossare dopo l’applicazione abiti aderenti, cinture, calze sintetiche; di lavare via il prodotto dopo circa 7 – 8 ore e di evitare l’esposizione solare fino al termine della fase esfoliativa. Intorno alla 3-4 seduta comincerà l’esfoliazione e la pigmentazione, che indicheranno anche l’inizio della terapia domiciliare con cromopeel crema. Il cromopeel può essere applicato anche sulle piccole cicatrici ipocromiche conseguenti a sutura ma mai al volto. Anche la vitiligine potrebbe rappresentare un campo applicativo cercando però di favorire l’effetto pigmentante e diminuire quello esfoliante. Tra le complicanze di notevole rilievo ricordiamo l’escara; qualora si formasse è necessario evitare di lavare la parte, e di staccarla, mentre è consigliata l’applicazione di una crema cortisonica topica sino al riassorbimento completo. Il cromopeel esiste in due formulazioni l’una ridotta, l’altra ossidata rispettivamente indicate per pelli molto chiare (fototipo 1 – 2) e pelli più scure (fototipo 2 – 6). Il cromopeel oltre ai dimostrati effetti esfoliante e pigmentante ha anche la capacità di indurre l’attivazione di cellule fibroblastiche con conseguente produzione di nuove fibre di collagene ed elastiche e di non attivare il sistema immuno-modulante cutaneo. In definitiva il cromopeel si presenta come un trattamento vantaggioso per l’assenza di invasività, di facile applicabilità, di costi moderati, e soprattutto buoni risultati estetici.

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Microdermoabrasione

La microdermoabrasione così come il peeling ha l’obiettivo di levigare la pelle e può essere associata al trattamento chimico. Con essa si asportano in modo meccanico attraverso lo sfregamento sulla cute piccole porzioni della medesima. Trattasi di un piccolo intervento che si avvale di uno strumento elettrico in cui la distensione e lo sfregamento della cute viene provocato con materiali vari come i cristalli di Corindone, ovvero un diamante artificiale od anche microgranuli di idrossido di alluminio. Si esegue ambulatorialmente, talora in anestesia locale in soggetti particolarmente sensibili. È un trattamento leggero più cruento degli altri ma di solito è indolore e ripetibile nel tempo. Esso provoca una microdermoabrasione controllata sulla superficie della cute, per cui si formeranno inizialmente delle croste come meccanismo riparativo, le quali cadono in genere dopo 1 – 2 settimane. Nella stessa seduta possono essere trattate più smagliature a patto che siano molto superficiali, altrimenti bisognerà ripetere le sedute. La durata e la frequenza delle sedute varieranno in rapporto al numero, intensità e gravità delle smagliature. Piccole smagliature superficiali, infatti, possono essere risolte con piccole sedute. Tale metodo consente il rispetto della biologia dei tessuti i quali non vengono maltrattati ma lievemente abrasi dalla finissima polvere dei microcristalli. Subito dopo l’intervento sulla cute trattata, si applicheranno garze medicate per 8 -10 giorni. Inoltre sempre a domicilio si applicheranno per lunghi periodi delle creme che miglioreranno il microcircolo. In poco tempo, alla fine, alla cute smagliata si sostituirà una nuova pelle tonica, morbida, e pigmentata. Nei casi di insuccesso e nei casi più disperati, non rimane altro che l’eliminazione fisica della smagliatura attraverso il ricorso del laser o alla microchirurgia. Di recente utilizzo infatti è il ricorso ad una nuova tecnica di microchirurgia denominata TRILIX che consiste in microasportazioni cutanee senza lasciare sulla pelle inestetiche cicatrici. È una tecnica ambulatoriale previa anestesia locale infiltrativa. Si interviene sulla cute a livello millimetrico in modo da non attivare un importante processo cicatriziale. Di solito sono necessarie un paio di sedute per asportare atrofie cutanee anche estese e di vecchia data senza necessità di ricorrere a suture e a distanza l’un dall’altra di 15 – 20 gg.

Radiofrequenza monopolare

La radiofrequenza monopolare è un ottimo sistema per trattare le smagliature, a tal proposito vi rimando ad un altro mio articolo: La radiofrequenza monopolare: effetto lifting immediato su viso, collo, mani, addome, glutei e gambe

Elettroporazione – Veicolazione transdermica di principi attivi

Anche l’elettroporazione è un metodo utile per trattare le smagliature, vi rimando all’articolo apposito: Elettroporazione – Veicolazione transdermica di principi attivi per contrastare acne, rughe, macchie cutanee, cicatrici e smagliature

Laser Erbium-CO2

I laser hanno segnato un’ importante svolta nel trattamento degli inestetismi della pelle. Quelli specifici a disposizione sono fondamentalmente di due tipi: i laser CO2 e quelli ad Erbium. Entrambi permettono di eliminare gli strati della pelle danneggiati, spianare le rughe e le cicatrici, eliminare le macchie cutanee. Il laser a CO2 agisce vaporizzando i tessuti; è ideale nei casi di pelle molto rovinata e poco elastica. Infatti non solo elimina gli strati più superficiali ma è anche in grado di determinare un’importante contrazione delle fibre collagene ed elastiche presenti nel derma e rendere perciò la pelle molto più tonica “effetto lifting“. È stato dimostrato che un solo trattamento stimola per anni un’ abbondantissima produzione di collagene. Un altro vantaggio del laser è dato dalla sicurezza che le zone che vengono trattate vengono “ livellate “ sempre dello spessore desiderato, nulla è lasciato al caso. Di contro il periodo post-operatorio è abbastanza impegnativo e l’arrossamento che ne consegue permane a lungo (circa 3 mesi). Il laser Erbium è molto più delicato del CO2; funziona causando delle microesplosioni (fotoablazione) delle cellule superficiali della pelle e a differenza del CO2 non surriscalda gli strati più profondi del derma. Ciò determina un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche un risultato lievemente inferiore. A guarigione ultimata l’aspetto della pelle è decisamente modificato: cute nuova, fresca, rosata, delicata e vellutata. Sono oggi in commercio laser che combinano l’azione del CO2 a quella dell’Erbium e che permettono di ottenere risultati notevolissimi con tempi di recupero ridotti. Le pazienti con pelle olivastra devono essere trattate con cautela per la possibilità di ipo o iperpigmentazione residua. Un rischio connesso con tutti i tipi di laser è rappresentato dall’attivazione di infezioni erpetiche. Per tale motivo è consigliato effettuare una profilassi con aciclovir, che verrà proseguito per circa una settimana dopo il trattamento. Va sempre associata una profilassi antibiotica. Una volta che la zona trattata è completamente riepitelizzata, viene iniziato un trattamento locale con idrocortisone 1%, astaxantina per os e protezione solare totale.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Scleroterapia per eliminare i capillari dilatati

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma SCLEROTERAPIA ELIMINARE CAPILLARI Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Peeling Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Dieta Dermatologia Gambe Gonfie Edemi DonnaLa scleroterapia è una tecnica cosmetica per trattare i vasi sanguigni sottili, ossia i capillari. Questo trattamento esiste dagli anni ’20, quando si usava per curare le vene varicose (dilatate) ed è usato oggi per risolvere il problema dei capillari dilatati. I capillari possono comparire in qualsiasi parte del corpo, ma le zone più frequenti sono attorno al naso e sulle gambe.

Cause dei capillari dilatati

Molti fattori sono responsabili per la comparsa dei capillari dilatati. Spesso la causa è da trovare nella familiarità, nella gravidanza, o nel caso di donne con squilibrio ormonale. A volte i capillari dilatati si presentano come effetto collaterale di alcuni medicinali o in conseguenza di un forte impatto.

Come funziona il trattamento?

Con un ago molto sottile si inietta una soluzione speciale, lo Scleremo, che provoca la contrazione e il restringimento delle pareti capillari fermando il flusso sanguigno nel canale venale. Con questa procedura i vasi rimangono senza sangue e spariscono da soli. Per garantire ottimi risultati, l’iniezione nelle vene si fa strettamente sotto una luce speciale e con l’aiuto di una lente di ingrandimento particolare. La scleroterapia è la terapia più efficace per rimuovere i capillari dilatati e si usa anche per rimuovere le vene varicose più lievi.

Il trattamento è doloroso?

Questo procedimento non è molto doloroso: si usa un ago molto piccolo, nella maggior parte dei casi non c’è nemmeno bisogno di anestetico. Succede che le zone trattate restino un po’ più sensibili del solito nei due giorni successivi al trattamento.

Quanti trattamenti sono necessari?

Per ottenere risultati migliori è sufficiente una cura che comprende da 2 a 5 trattamenti. Molto dipende – ovviamente – dalla situazione di partenza e dalla compattezza dei vostri capillari.

Quanto durano i risultati?

I capillari trattati scompaiono per sempre. Ovviamente, se la causa originale medica dei capillari rimane, c’è la possibilità che nuovi capillari appaiano: essi dovranno essere trattati con un nuovo ciclo di trattamento. Uno stile di vita sano, un’alimentazione corretta e praticare dello sport sono, come sempre, la maniera migliore per impedire la formazione di nuovi capillari una volta che quelli vecchi siano stati trattati.

Il trattamento di scleroterapia è sicuro?

Le vene trattate con questo intervento sono vene superficiali, che non hanno alcuna funzione vitale, sono solo un disagio estetico. Questo trattamento esiste da decenni e ha dimostrato di essere molto sicuro ed efficace, specialmente se effettuato da un medico esperto. Le reazioni allergiche sono molto rare, e gli effetti collaterali molto lievi.

Quali sono gli effetti collaterali della scleroterapia?

Le possibili reazioni sono legate alla tolleranza delle iniezioni, che comprende lividi, gonfiore, rossore e prurito. Sono rari i casi di effetti collaterali duraturi come una pigmentazione prolungata o piccole cicatrici. Questi ultimi dono effetti rari, soprattutto se il trattamento si svolge da un medico esperto e, se si presentano, sono effetti molto più accettabili dei propri capillari dilatati. Reazioni allergiche sono molto rare.

Consigli per un rapido recupero dopo scleroterapia:

  • Se siete inclini a fare lividi, usate delle pastiglie o della crema contro i lividi un giorno prima e 5 giorni dopo l’intervento.
  • Se trovate dei lividi, applicate del ghiaccio o la crema contro i lividi dopo il trattamento.
  • Evitate saune, bagni turchi e bagni di sole per un paio di giorni dopo l’intervento.
  • Evitate di fare esercizi eccessivi per 3 giorni dopo l’intervento.
  • Evitate bagni caldi per 6 ore dopo l’intervento.
  • I capi più comodi dopo l’intervento sono pantaloni scuri e larghi.
  • Provate ad usare delle calze contenitive (o collant da 10 denari) per 2 o 3 giorni dopo l’intervento. Vi preghiamo di portarvele per poterle usare subito dopo il trattamento.
  • Le reazioni comuni dopo il trattamento sono rossore, gonfiore, prurito, sensibilità nella zona trattata e lividi. Tutte queste reazioni scompaiono nel giro di una settimana.
  • Se per caso non avete chiare le istruzioni, avvertite degli effetti collaterali o se dubitate dei risultati, chiamate subito il vostro medico di fiducia.

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L’acido salicilico per levigare la tua pelle e combattere l’acne

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP FIORI NATURAL’acido salicilico è un acido carbossilico incolore cristallino, idrossiacidi. Per sostituzione dell’ossidrile fenolico con un acetile, dall’acido salicilico si ottiene l’acido acetilsalicilico, noto principio attivo dell’Aspirina. In chimica, l’acido salicilico è chiamato acido 2-idrossibenzoico, identificato dalla formula bruta C7H6O3. La molecola deriva dall’idrolisi enzimatica della salicina, glucoside salicoside estratto dal salice bianco (Salix alba).

L’acido salicilico in cosmesi ed in medicina estetica

L’acido salicilico è un noto agente esfoliante utilizzato in cosmesi per preparare scrub o peeling chimici. Le sue spiccate virtù cheratolitiche e leviganti rendono questa molecola molto indicata per combattere efficacemente l’acne papulo-pustolosa di lieve e moderata entità, inoltre è un componente essenziale di prodotti per la cura della keratosis pilaris e delle verruche. Può anche essere usato in determinati casi di psoriasi al fine di eliminare la desquamazione e agevolare quindi il trattamento topico.

Come agisce l’acido salicilico sulla pelle?

Una volta applicato sulla nostra pelle, l’acido salicilico agisce come potente cheratolitico: tale molecola è in grado di spezzare selettivamente la catena proteica della cheratina, abbondantemente presente nei corneociti. Non esercitando alcun effetto sulle altre proteine, l’acido salicilico è in grado di esfoliare e distruggere solamente le cellule dello strato corneo: per questa ragione, la molecola è ben tollerata dalle cellule sottostanti, chiaramente prive di ogni traccia di cheratina.
A livello cutaneo, l’acido salicilico diminuisce le forze di coesione dei corneociti: così facendo, viene favorita la desquamazione dei cheratinociti iperpigmentati, incoraggiando nel contempo il rinnovamento cellulare. L’effetto finale promosso dall’acido salicilico è sorprendente: i “nuovi” cheratinociti, essendo meno ricchi di pigmento melanico, donano alla pelle un aspetto uniforme, levigato e luminoso. L’acido salicilico è sfruttato anche per le sue proprietà batteriostatiche e lenitive: la sostanza, infatti, penetra rapidamente nelle lesioni infiammate esercitando eccellentemente queste funzioni, senza peraltro provocare fenomeni irritativi evidenti.

Concentrazioni dell’acido salicilico

In ambito cosmetico, l’acido salicilico è utilizzato ad una concentrazione variabile dall’1 al 2% (in quantità tanto maggiore quanto più basso è il pH del cosmetico utilizzato). In ambito ambulatoriale, invece, la molecola può essere utilizzata in soluzione alcolica ad una concentrazione variabile dal 20 al 30%.

Acido salicilico: indicazioni

L’indicazione principale dell’acido salicilico è preparare peeling chimici, scrub o creme contro l’acne papulo-pustolosa di grado lieve o moderato: eliminando il tappo di cheratina, questa molecola è in grado di liberare il follicolo pilo-sebaceo riducendo visibilmente segni e sintomi del disturbo. Inoltre – come già prima accennato – l’acido salicilico penetra rapidamente nelle lesioni acneiche infiammate esercitando un’eccellente azione batteriostatica. A tale scopo, sono generalmente necessarie 4-6 sedute di trattamento, distanziate l’una dall’altra di almeno 21 giorni.

Oltre all’acne papulosa, l’acido salicilico trova indicazione nelle seguenti circostanze:

1) Acne in fase comedonica ed acne nodulare;
2) Rosacea;
3) Macchie scure sulla pelle legate al photoaging (tipico stato d’iperpigmentazione cutanea delle persone di mezza età ed anziane);
4) Melasma o cloasma (maschera gravidica);
5) Disturbi del cuoio capelluto: forfora, psoriasi (concentrazione max. dell’acido salicilico ammessa per legge nei cosmetici per capelli: 3%);
6) Calli, duroni ed ipercheratosi in genere;
7) Verruche;
8) Keratosis pilaris.

E’ utile ricordare che, esfoliando la pelle, l’acido salicilico facilita l’assorbimento di altri principi attivi, soprattutto agenti idratanti, emollienti, nutrienti ecc.. Particolarmente indicate a tale scopo sono le creme all’acido ialuronico, in grado di esercitare un eccellente effetto idratante (ed antirughe).

Rischi, controindicazioni ed effetti collaterali

L’effetto cheratolitico esercitato dall’acido salicilico può avvenire in modo piuttosto evidente: difatti, non è raro che, dopo l’applicazione del prodotto sulla pelle, si vengano a formare grosse chiazze scure di corneociti. Tuttavia, questo effetto collaterale tende a svanire nell’arco di un breve periodo di tempo.
Non vi sono particolari controindicazioni all’uso di creme od altri cosmetici preparati con acido salicilico, fatta eccezione – chiaramente – per l’allergia ai salicilati.
Si raccomanda di evitare l’esposizione al sole durante l’intero trattamento con acido salicilico: questa sostanza, infatti, assottigliando la naturale barriera dello strato corneo, rende la cute estremamente suscettibile alle radiazioni UV. A tale scopo, oltre ad evitare quanto possibile l’esposizione diretta al sole (e le sedute abbronzanti), si raccomanda di applicare creme solari ad alta protezione (SPF 50).

Importante

Come prima accennato, l’acido salicilico non dev’essere somministrato – né per applicazione topica, né per via orale – ai soggetti allergici ai salicilati. Una reazione allergica a questa sostanza può causare sintomi come alterazione marcata del colore della pelle, rush cutaneo, orticaria, rigonfiamento di mani e piedi, rossore agli occhi, anafilassi (casi estremi)
Non utilizzare prodotti contenenti acido salicilico nei bambini di età inferiore ai 3 anni.

Acido salicilico ed acido glicolico

Similmente all’acido salicilico, anche le creme all’acido glicolico si rivelano fedeli alleate della bellezza contro le lesioni acneiche. Tuttavia, queste due molecole presentano una differenza non trascurabile: mentre l’acido salicilico è indicato anche per velocizzare la guarigione del processo infiammatorio (generato dall’acne papulosa), l’acido glicolico è efficace esclusivamente per trattare l’acne solo dopo che l’infiammazione è stata risolta.

FONTI:

http://www.corriere.it/salute/dizionario/s…ido/index.shtml
http://www.inerboristeria.com/acido-salici…o-per-acne.html
www.my-personaltrainer.it/benessere/acido-salicilico.html
http://www.farmaciavernile.it/index.php?pa…chk=1&Itemid=65
Manuale di cosmetologia – Proserpio, Racchini

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Medicina Estetica OnLine

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma MEDICINA ESTETICA ONLINE Net Blog Radiofrequenza Rughe Cavitazione Grasso Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Pancia Sessuologia Filler BotulinoDa oggi “Medicina e Chirurgia Estetica e del Benessere” diventa “Medicina Estetica OnLine”.

Cambia l’indirizzo ufficiale del blog: http://www.medicinaesteticaonline.net

Ringrazio tutti i lettori per il calore dimostrato (quasi 200 mila accessi solo il mese scorso!). Ringrazio i miei genitori, i miei nonni e tutti gli amici che hanno creduto in me ed in questo progetto.

Un grazie speciale a Walter per avermi aiutato nelle questioni più tecnologiche.

Un grazie unico a Cristina.

Aggiornate i vostri segnalibri: http://www.medicinaesteticaonline.net

Cambia il nome, cambia l’indirizzo ma io rimango lo stesso di prima, solo con ancora più motivazione!

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Non solo rughe: i dieci problemi estetici risolvibili con botulino

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP FIORI NATURAÈ considerato da molti come il ‘re’ della medicina estetica. Conosciuto per la sua capacità di ridurre le rughe e migliorare piccoli inestetismi sui volti delle dive. Ma pochi sanno che il botulino ha diverse e importanti applicazioni anche nella risoluzione di problemi estetici molto seri, spesso migliorando sensibilmente la qualità della vita di chi ne beneficia. La tossina permette di trattare in modo molto efficace le rughe d’espressione che sono provocate dai muscoli della mimica facciale dopo una certa età. Tipici esempi sono le rughe che si generano tra le sopracciglia con il corrugamento, le rughe frontali e le zampe di gallina. Il botulino viene impiegato per attenuare il cosiddetto ‘sorriso gengivale’, ovvero quando sorridendo si espone in modo significativo la porzione di gengiva compresa tra l’arcata dentale superiore ed il labbro. Tra le applicazioni della tossina botulinica sconosciute ai più, c’è quella dedicata a risolvere i problemi di iperidrosi (leggi l’articolo dedicato). Il botulino viene usato anche per attenuare le rughe verticali sul collo, per la cute ipersebacea del viso e per sollevare la coda del sopracciglio, migliorando l’estetica del volto.

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La radiofrequenza monopolare: effetto lifting su viso, collo, mani, addome, glutei e gambe

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRATra le moderne tecnologie della medicina estetica, una delle più efficaci è senza dubbio la radiofrequenza (RF) monopolare. Se ne parla tantissimo ultimamente, ma in cosa consiste di preciso il trattamento con radiofrequenza monopolare? La radiofrequenza è un innovativo trattamento di medicina estetica che si basa sul principio della cessione di calore. È una procedura di rimodellamento semplice e veloce, non invasivo e indolore.

Come si svolge una seduta di radiofrequenza?

Il paziente viene fatto stendere sul lettino e viene messo in contatto con una piccola placca metallica. Successivamente sulla zona da trattare viene spalmato un apposito gel (alcuni medici usano il normale gel per ultrasuoni, io invece uso uno speciale gel con acido ialuronico che permette di ottenere risultati migliori). A quel punto, grazie all’impiego di un sofisticato macchinario (nel mio studio io uso il potentissimo DermaCode RF monopolare della XPRO engineering), con una manopola particolare vengono trasmesse particolari onde sul tessuto da trattare, facendolo scivolare – con movimenti circolari e longilinei particolari – sulla cute resa “scivolosa” dal gel all’acido ialuronico. Le onde attraversano i vari strati dell’epidermide, fino a raggiungere la fascia muscolare.

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Come agiscono queste onde?

Durante questo percorso, le onde prodotte dal macchinario incontrano delle resistenze ad attraversare i tessuti, convertite poi in energia termica, che si sviluppa in maniera tanto elevata quanto maggiore sono le onde che giungono in profondità. La radiofrequenza sfrutta infatti il principio della diatermia, cioè il riscaldamento profondo del tessuto in seguito al passaggio delle onde ad alta frequenza il cui flusso cambia verso molto rapidamente.
Il passaggio di onde determina uno spostamento di cariche elettriche (ioni) presenti nei tessuti in stato di quiete, generando vere e proprie correnti di spostamento: i tessuti offrono una naturale resistenza (impedenza) al flusso delle correnti di spostamento provocate dalla RF e quando una corrente incontra una resistenza, genera calore: maggiore è la resistenza che il tessuto oppone al passaggio di tale corrente (bioimpedenza), maggiore è il calore endogeno generato.
È proprio tale calore endogeno che porta al ringiovanimento cutaneo. La temperatura raggiunta, infatti, provoca nel derma la denaturazione del collagene, questa molecola diventa più corta e spessa, ottenendo l’effetto lifting. Il risultato, già ben visibile fin dalla prima seduta, consente il ringiovanimento cutaneo, contrastando la lassità della pelle non più giovane, in maniera non ablativa: la radiofrequenza monopolare è in definitiva uno dei migliori alleati per favorire la distensione delle rughe.

Radiofrequenza a casa

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Effetti

I quattro effetti principali della radiofrequenza che determinano il “biolifting”, sono:

  1. Iperemia: capillarizzazione e stimolazione del microcircolo con maggior apporto di ossigeno e sostanze nutritive e conseguente aumento del metabolismo cellulare e tissutale.
  2. Idratazione: mantenimento dei livelli ottimali di acqua nei tessuti interessati. Elevata rimozione dei cataboliti e tossine dalle zone interessate.
  3. Effetto tensorio immediato: una cronica “usura” del collagene determina le prime rughe e una progressiva perdita di tonicità cutanea. L’alta temperatura che si raggiunge nel derma causa la denaturazione delle molecole di collagene provocandone un’immediata contrazione e ispessimento.  La molecola denaturata è più corta e più spessa e questo fenomeno determina un aumento della consistenza del derma e un marcato effetto tensorio immediato e percepibile sia ispettivamente (a vista) che palpatoriamente (al tatto). Se si utilizzano apparecchiature e pratiche poco serie, questo turgore viene in realtà prodotto attraverso un edema, un risultato all’apparenza apprezzabile ma decisamente scorretto da un punto di vista medico, soprattutto se ripetuto nel lungo periodo (sovrapproduzione di collagene fibrotico di tipo 3).
  4. Formazione di nuovo collagene: l’aumento della temperatura incrementa l’attività cellulare dei fibroblasti del derma, con conseguente stimolazione della sintesi proteica (Acido Ialuronico, Collagene, Elastina). A distanza di tempo si assisterà ad un ulteriore aumento della compattezza cutanea, grazie al contributo del nuovo collagene e ad una maggiore elasticità dei tessuti dovute a nuova elastina.

Radiofrequenza per i dolori cronici

Anche se la radiofrequenza monopolare viene usata principalmente in medicina estetica, uno dei suoi possibili usi è la riabilitazione in caso di dolori articolari e di radicolopatie. Alcune sedute di radiofrequenza possono infatti diminuire il dolore cronico alle articolazioni ed alla schiena, soprattutto se al gel di conduzione viene mescolata una sostanza ad azione antinfiammatoria, come una crema gel all’arnica.

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Il trattamento è doloroso?

Assolutamente no: con un bravo operatore si avverte solo una sensazione di calore sulla cute che, unita al massaggio del manipolo, per alcuni pazienti è addirittura piacevole e rilassante! Finito il trattamento potrete tornare subito alle vostre attività quotidiane. Potete fare un trattamento nella pausa pranzo e tornare in ufficio subito dopo come se nulla fosse ma con una pelle compatta, tonica e vitale.

Il risultato è immediato? Quanto dura?

In parte. Come dicevo prima il risultato è fin da subito visibile grazie alla denaturazione del collagene, ma il risultato diventerà ancora più evidente a distanza di alcuni giorni dal trattamento. La radiofrequenza spinge infatti i fibroblasti a produrre nuovo collagene e ciò determina un effetto progressivamente migliore. A livello visivo si ottiene in definitiva il rimodellamento della zona trattata, a livello palpatorio un ispessimento ed un aumento di consistenza ed elasticità della pelle, che appare notevolmente più compatta e vitale. Le smagliature di recente formazione tendono a scomparire, mentre le rughe più “anziane” appaiono meno intense. Le rughe sono immediatamente distese e molto meno visibili. Il “doppio mento” e le “braccia a tendina” diminuiscono di intensità e le mammelle sono più toniche al tatto ed alla vista. La radiofrequenza esplica un’azione a lungo termine che si mantiene per almeno sei mesi dall’inizio del trattamento.

Quali parti del corpo possono essere trattate?

La radiofrequenza dà ottimi risultati nel trattamento delle rughe che si formano intorno agli occhi, sulla fronte, tra le sopracciglia, attorno alla bocca, sul collo (collare di Venere) e sul décolleté. È possibile anche intervenire sul sottomento, migliorando la sua tonicità ed elasticità, e sulle occhiaie. Ho trattato pazienti con cute del viso estremamente rilassata ed il risultato è stato un bellissimo lifting globale ed un compattamento della pelle. Altre parti trattate spesso sono il dorso delle mani, i gomiti e le mammelle.

Ha effetto su pancia e gambe?

Effetti importanti si ottengono nei confronti delle smagliature e del rilassamento cutaneo di tutto il corpo: rassodamento delle braccia, interno cosce, glutei e addome. Utilissimo, se usato da mani esperte, anche per contrastare borse ed occhiaie. È efficace inoltre come terapia di mantenimento dei risultati raggiunti dopo un lifting chirurgico o una blefaroplastica.

Si può usare per combattere l’acne?

Sicuramente è un buon deterrente. La motivazione è nell’effetto regolarizzante del sebo sulle ghiandole che favorisce il trattamento di radiofrequenza sull’acne in fase attiva, con un conseguente miglioramento dell´inestetismo e delle eventuali cicatrici.

Si possono trattare pazienti con la couperose?

Si, prestando particolare attenzione. La couperose è caratterizzata da una sensibilità accentuata della cute e da un particolare stato del microcircolo. L’utilizzo della radiofrequenza con la combinazione di un mio specifico prodotto lenitivo ed utilizzando una potenza ridotta (max 15%) permettono di ottenere un effetto assolutamente positivo fin dal primo trattamento. Con il susseguirsi delle sedute si osserva un miglioramento che diventa sempre più stabile.

Si possono trattare pazienti che si sono sottoposte ad un filler?

Assolutamente si, anzi l’utilizzo combinato di radiofrequenza e filler risulta particolarmente efficace per un risultato finale complessivamente ottimale: recupero di tonicità, compattezza e luminosità della pelle e “spianamento” delle rughe.
La cosa fondamentale è la sequenza: prima si devono effettuare 4 o 5 trattamenti di Radiofrequenza e successivamente procedere all’infiltrazione con il filler;  la pelle in questo modo risulterà più idratata, più luminosa e “preparata” alla metabolizzaione del riempitivo del filler.
Nel caso il/la paziente si siano già sottoposti ad un trattamento con filler, è opportuno attendere almeno due mesi prima di procedere con un trattamento di Radiofrequenza: l’acido ialuronico ad esempio, è uno zucchero che trattiene acqua e si scioglierebbe con il calore endogeno indotto dalla radiofrequenza.

La radiofrequenza può ridurre il dolore muscolare ed articolare?

Come già detto precedentemente, la risposta è si! La radiofrequenza è davvero un sistema formidabile per combattere alcuni tipi di dolore. Io la uso in associazione ad alcuni prodotti antiinfiammatori applicati direttamente sulla parte dolorante. Il calore prodotto dalla radiofrequenza ha potenti effetti antalgici, potenziati dal maggior assorbimento di antiinfiammatorio dovuto alla vasodilatazione da calore: i risultati sono eccezionali su dolori come il torcicollo, su quello articolare e su quello muscolare. Zone che beneficiano moltissimo di questo trattamento sono la schiena (soprattutto la zona lombare), la spalla e gli arti inferiori. La radiofrequenza monopolare, in associazione ad alcuni prodotti antiinfiammatori applicati direttamente sulla parte dolorante, è ottima anche per diminuire l’indolenzimento muscolare che interviene tipicamente dopo un allenamento (DOMS). Per approfondire: Dolore muscolare il giorno dopo l’allenamento: cause, cure e prevenzione

Radiofrequenza sul pene

La radiofrequenza monopolare viene usata – con opportuna potenza – sui genitali maschili con vari scopi. Per prima cosa tende la pelle del pene, quindi attenua le rughe e gli dona un aspetto più giovane e vitale. Non solo: dal momento che la radiofrequenza induce di un riscaldamento endogeno dei corpi cavernosi, ossigena l’organo e previene la fibrosi, quindi può essere utile nella malattia di Peyronie. La radiofrequenza, inducendo vasodilatazione locale, può essere inoltre un’alleato contro la disfuzione erettile (quella che una volta veniva chiamata impotenza). Ha anche un potere antalgico, quindi è capace di ridurre i dolori cronici a livello penieno e viene usata per contrastare la sindrome da dolore pelvico cronico. Dal momento che la spermatogenesi (la creazione di nuovi spermatozoi) che avviene a livello dei testicoli, viene influenzata negativamente dal calore, la radiofrequenza dovrebbe essere evitata sullo scroto, soprattutto se in presenza di varicocele.

Radiofrequenza dal medico o dall’estetista?

La radiofrequenza è uno strumento innocuo, ma solo se usato da mani capaci! Nel caso opposto si possono verificare dei danni ai tessuti. Proprio per questo motivo il Ministero della Salute ha vietato per legge alle estetiste di effettuare trattamenti di radiofrequenza ad alta potenza (oltre i 50 W e frequenza di uscita a 0,3 MHz), permettendo loro solo l’uso di strumenti a bassa potenza (massimo 50 W e 0,4 MHz). Tali strumenti a bassa potenza, usati dalle estetiste, non procurano danni ai tessuti ma di contro hanno un effetto veramente lieve: i risultati saranno minimi o addirittura assenti! Lo strumento più potente, che per legge può usare solo il medico, può potenzialmente procurare più danno – se usato male – ma è anche quello che permette risultati estetici realmente visibili e duraturi. Ora voi che leggete siete liberissimi di fare un trattamento di radiofrequenza monopolare dall’estetista pagandolo magari venti o trenta euro in meno rispetto a quello fatto dal medico, però poi non aspettatevi gli stessi risultati. Inoltre, se vedete una estetista che usa illegalmente su di voi uno strumento che solo un medico può usare, sappiate che non sta “solamente” compiendo un reato grave (esercizio abusivo della professione medica), ma anche che con quello strumento rischia di procurare dei danni alla vostra salute! A voi la scelta.

La legge a cui faccio riferimento è il D.M. 12 maggio 2011, n. 110, Gazzetta Ufficiale 15 luglio 2011.

Leggi il PDF: DECRETO 12 maggio 2011 , n. 110

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Quanti trattamenti devo fare per un protocollo antiage?

Premesso che trattandosi di un’apparecchiatura medicale  la valutazione del numero di trattamenti necessari e di altri parametri di utilizzo vanno valutati dal medico in funzione dello stato di salute del paziente e della sua reazione al trattamento, di solito suggerisco un protocollo medio di 10-12 sedute che statisticamente portano al risultato desiderato su pazienti che rientrano in un range di età tra i 25 e i 75 anni.

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Quanto tempo deve trascorrere tra un trattamento e l’altro?

Nel periodo iniziale consiglio una o due sedute a settimana, successivamente il tempo tra una seduta e l’altra arriva fino a 2 settimane o un mese nelle fasi finali del trattamento: questo perché in base a numerosi studi come ad esempio quello di Zelickson et al. del 2004, la produzione di nuovo collagene di tipo 1 aumenta progressivamente subito dopo il trattamento e il tempo tra una seduta e la successiva permette di mantenere costante ed elevata la produzione di questa molecola.
In particolari situazioni, su pelli affaticate e segnate, si può anche procedere con una strategia di “attacco” che comprende fino a 3 sedute settimanali, per poi passare ad un intervallo di due settimane per i trattamenti successivi. Ad ogni modo tutto deve essere valutato in base al paziente e alla situazione di partenza, quindi i dati che vi ho appena fornito sono del tutto indicativi.

Quanto costa un trattamento?

Il prezzo varia in funzione della zona da trattare, della situazione iniziale, della durata del trattamento e molti altri fattori. Mediamente un trattamento viso costa circa dagli 80 ai 120 euro a seduta, ma sono previsti degli sconti se si associano altri trattamenti.

Quali sono i vantaggi – in sintesi – della radiofrequenza?

1) Effetto lifting naturale e duraturo: il risultato finale é una ridefinizione dei lineamenti e un recupero del tono dei tessuti assolutamente naturale, senza stravolgimenti “artificiali” dei connotati del volto;
2) Trattamento non invasivo: piacevole, con una sensazione di calore simile a tepore;
3) Sicuro: senza reazioni indesiderate di tipo allergologico, senza incompatibilità di tipo farmacologico, senza possibili complicazioni come infezioni, cicatrici, ematomi;
4) Tempi di trattamento assolutamente brevi;
5) Indipendente dal fototipo e applicabile tutto l’arco dell’anno;
6) Non comporta tempi di recupero post trattamento: potete fare il trattamento perfino nella pausa pranzo per poi tornare a lavoro senza alcun problema;
7) Trattamento assolutamente indolore.

Quali sono le controindicazioni della Radiofrequenza?

La Radiofrequenza è fondamentalmente priva di controindicazioni per soggeti sani; va evitata nei seguenti casi:
1) Portatori di pacemaker
2) Aritmie cardiache gravi
3) Gravidanza/allattamento
4) Neoplasie in atto
5) Patologie autoimmuni sistemiche gravi
6) Placca metallica in situ

Quali sono gli effetti collaterali della Radiofrequenza?

Utilizzando correttamente la terapia, gli effetti indesiderati sono pochi e lievi: leggero rossore e sensazione di calore temporanei sono effetti assolutamente normali. In rari casi, possono verificarsi affezioni cutanee o leggeri gonfiori che, manifestandosi con eritema, scompaiono comunque nel giro di 2-3 ore successive la terapia.

Consigli dopo il trattamento di Radiofrequenza?

Suggerisco di non esporsi a fonti solari, artificiali o naturali: è preferibile aspettare qualche giorno.

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