Sangue dal naso (epistassi) in bambini e adulti: cause, rimedi naturali, cosa fare e cosa NON fare

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SANGUE DAL NASO EPISTASSI BAMBINI ADULTI RIMEDI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgE’ capitato a tutti noi almeno una volta nella vita, specie da bambini: sto parlando dell’epistassi nasale o rinorragia o – più semplicemente – della fuoriuscita di una quantità più o meno grande di sangue dal naso. La prima domanda che ci facciamo è… Perché esce sangue dal naso? Tecnicamente si tratta di un problema di fragilità della mucosa nasale, in particolare della membrana superficiale che le riveste: sotto questo strato sottile ci sono numerosi piccoli capillari e la loro rottura comporta il sanguinamento. L’epistassi può verificarsi senza causa apparente (epistassi essenziale) o come sintomo di una patologia locale o sistemica (epistassi secondaria).
Allergie e raffreddori da fieno favoriscono l’epistassi anche nell’adulto e per le persone allergiche è fondamentale condizionare il livello di umidità degli ambienti in cui vivono: riscaldamento eccessivo e scarsa umidità sono i primi aggravanti. Per prevenire l’epistassi è anche importante evitare gli sbalzi pressori (tipici quelli da rapida risalita in superficie nell’immersione subacquea) e tenere sotto controllo eventuali malattie che causano il sanguinamento dal naso. Qualora questo si verifichi è bene mantenere la calma poiché l’ansia determina un aumento di frequenza cardiaca e pressione arteriosa che possono peggiorare ulteriormente l’epistassi.

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Cause di sanguinamento dal naso in giovani ed adulti

Molto spesso, specie in bambini ed in pazienti giovani, l’emorragia è dovuta a rottura spontanea dei piccoli vasi della muscosa nasale, in seguito a irritazione o a piccoli traumi (raffreddore, manovre maldestre con le dita, riniti, secchezza della mucosa, modificazioni ormonali tipiche della pubertà ecc.). In questi casi si ha epistassi anteriore, la più comune e facile da trattare: si risolve quasi sempre da sé. Più raramente, e soprattutto negli adulti e negli anziani, il sanguinamento dal naso – specie se gli episodi si verificano frequentemente – può essere sintomo di un malessere severo. In questo caso è possibile una epistassi posteriore, più difficile da trattare e più pericolosa.

Patologie e condizioni de determinano sanguinamento dal naso
Sono innumerevoli le situazioni patologiche che possono determinare epistassi:

  • fragilità dei vasi sanguigni fisiologica in pazienti anziani,
  • fragilità dei vasi sanguigni dipendente da una patologia che interessa le pareti dei vasi,
  • cardiopatie,
  • allergie,
  • raffreddore,
  • ipertensione,
  • malattie infettive (come scarlattina, febbre tifoide, morbillo),
  • avvelenamento,
  • alterazioni o patologie della coagulazione,
  • arteriosclerosi,
  • deficienze nutrizionali, specie vitaminiche,
  • colpi di calore;
  • patologie renali,
  • patologie epatobiliari,
  • varici del setto,
  • polipi nasali,
  • deviazioni del setto,
  • neoplasie,
  • ulcera perforante del setto,
  • morbo di Rendu-Osler,
  • fibroma rinofaringeo,
  • irritazione chimica da sostanze inalate come la cocaina.

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Epistassi: cosa fare?

Se l’emorragia dei vasi sanguigni presenti nelle cavità nasali non è correlata ad un trauma cranico, occorre mettere il soggetto in posizione seduta, con il capo leggermente chinato in avanti; questa operazione, unitamente all’invito di sputare il sangue eventualmente presente nel cavo orale, ha lo scopo di evitare l’insorgenza di nausea o vomito con la sua ingestione o di soffocamenti. Slacciare gli abiti intorno al collo e comprimere la narice sanguinante con un dito per qualche minuto; utile (se il soggetto NON è un bimbo piccolo) il raffreddamento con ghiaccio o acqua fredda alla radice del naso: la soluzione migliore è la classica pezza con acqua fredda premuta forte sul naso. E’ inoltre importante, ad emorragia cessata, evitare di soffiare o strofinare il naso; nei giorni successivi vanno evitati sforzi fisici importanti.

Epistassi: cosa NON fare?

In caso di epistassi bisogna ricordare le regole fondamentali:

  • Evitare di piegare la testa all’indietro: questo rimedio della nonna evita di sporcarsi i vestiti ma crea un reflusso che spinge il sangue indietro, verso la bocca e le orecchie.
  • Evitare il cotone emostatico: la rimozione toglie e strappa eventuali crosticine ed il sanguinamento può ricominciare.
  • Attenzione all’uso del ghiaccio ghiaccio che potrebbe evocare mal di testa nei bimbi già sensibili alla cefalea.

Quando chiamare il medico?

E’ opportuno rivolgersi al medico se:

  • l’emorragia è copiosa;
  • l’emorragia non si arresta da sola o con i metodi visti nel paragrafo precedente;
  • epistassi ricorrente.

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Se il sanguinamento dal naso non si arresta, il medico provvederà al tamponamento (introduzione nella fossa nasale di un cilindro di cotone imbevuto di acqua ossigenata o di una garza iodoformica) o, nelle emorragie più severe e recidivanti, alla galvanocausticazione.
Se l’epistassi è ricorrente, è importante recarsi dal medico in modo da eseguire tutti gli accertamenti necessari per scoprirne le cause e curare l’epistassi a monte.

Quando chiamare il medico con urgenza?

Allertare tempestivamente il Numero Unico per le Emergenze 112 quando l’epistassi è molto abbondante, non cessa e/o è associata ad un trauma cranio-facciale: in quest’ultimo caso potrebbe essersi verificata una frattura delle ossa nasali, da sospettarsi specie se il naso si presenta tumefatto e dolente. In questo caso è bene evitare qualsiasi manovra, poiché interventi impropri o maldestri potrebbero causare danni funzionali, anatomici ed estetici permanenti. Se il paziente perde conoscenza in seguito al trauma va messo in posizione laterale di sicurezza sul lato dell’emorragia (onde evitare che il sangue si raccolga nel retrobocca e vada ad ostruire le vie respiratorie); tale operazione andrebbe eseguita con l’ausilio di un compagno per evitare inopportuni movimenti del collo. Il passo successivo sarà chiamare immediatamente assistenza medica.

L’arnica montana

Un buon rimedio naturale contro l’epistassi è l’arnica montana, che favorisce la coagulazione. L’arnica in gel deve essere distribuita con un semplice cotton fioc sulla mucosa interna del setto nasale. Ne basta uno strato sottile. Le virtù di questa pianta antisanguinamento rafforzeranno la membrana capillare proteggendo dalla rottura i piccoli vasi ed è utile anche quando il sanguinamento riguarda le gengive (anche se in quel caso è meglio cambiare le setole dello spazzolino e sceglierle morbide). Un ottimo prodotto, consigliato dal nostro Staff, è il seguente: https://amzn.to/3CSBWGV

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Naso chiuso: perenne, senza raffreddore, di notte, farmaci e rimedi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma NASO CHIUSO CONGESTIONE NASALE CAUSE FARMACI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgIl “naso chiuso”, chiamato scientificamente “ostruzione delle vie respiratorie nasali” o più semplicemente “congestione nasale” è uno dei problemi più diffusi e fastidiosi dell’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi è un problema che tende a risolversi in pochi giorni e che non indica nulla di grave.

Cause di congestione nasale

Il naso chiuso può essere causato da varie condizioni come raffreddore, influenza ed allergie, ma dal punto di vista medico la più importante distinzione eziologica è tra rinite allergica e rinite non allergica.

Sintomi e segni

Sintomi e segni spesso associati a congestione nasale:

  • tosse;
  • naso che cola (attraverso le narici o verso a parte posteriore del naso sotto forma di catarro);
  • starnuti (più frequenti in caso di reazione allergica);
  • leggera irritazione o disagio dentro e intorno al naso;
  • ridotto senso dell’olfatto;
  • formazione di croste sulla mucosa nasale, in grado di causare un odore sgradevole e sanguinamento in caso di rimozione accidentale o volontaria.

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Consigli

Consigli generali per migliorare la situazione, sono:

  • Drenare il muco mediante l’ausilio di soluzione a base salina (irrigazione nasale), da instillare direttamente nel naso. Il rimedio è particolarmente indicato per i bambini piccoli affetti da naso chiuso, che non riescono a soffiarsi il naso da soli.
  • Dormire con la testiera del letto lievemente sollevata (posizionare un cuscino sotto il materasso, in linea con il punto in cui si appoggia la testa): così facendo, il paziente affetto da naso chiuso può riposare meglio, e la respirazione viene favorita.
  • Soffiare spesso il naso, utilizzando preferibilmente fazzoletti di carta usa-getta.
  • Soffiare il naso delicatamente, eccedere con la pressione può peggiorare la situazione.
  • Usare un fazzoletto di carta nuovo ogni volta che ci si soffia il naso.
  • Curare la causa che si pone alle origini del naso chiuso.
  • Bere molti liquidi, in particolare caldi.
  • Avvalersi dell’ausilio di vaporizzatori nasali od umidificatori, utili per favorire la fluidificazione del muco, dunque la liberazione dal naso chiuso.
  • Evitare sbalzi termici.
  • Coprire il naso e la gola con una sciarpa, prima di uscire.
  • Gli alimenti liquidi caldi sono particolarmente indicati per facilitare lo scioglimento del muco, liberando quindi il naso: brodo, latte caldo, tè, tisane, infusi ecc.
  • Assumere tanta frutta e verdura ricca di vitamina C, utile per rafforzare le difese immunitarie e garantire l’ottimale efficienza dell’organismo.
  • Utilizzo di un umidificare per l’ambiente domestico o lavorativo.
  • Fare una doccia calda (umidità e calore libereranno il naso).
  • Bere abbondantemente per mantenersi idratati (le bevande calde libereranno il naso, ancora di più se balsamiche).
  • Impacchi con un panno caldo-umido sul naso.
  • Evitare sbalzi termici.

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Rimedi naturali per la congestione nasale

A seconda della causa può cambiare la cura, ma da un punto di vista generale i rimedi più comuni ed efficaci per liberare il naso chiuso sono i suffumigi: la tecnica della suffumigazione consiste nella riduzione di una sostanza in vapore, a finalità prettamente terapeutiche. I suffumigi favoriscono l’inspirazione del vapore, assicurando una percezione immediata di conforto. Le droghe naturali più indicate per accelerare la guarigione dal naso chiuso sono:

  • basilico (Ocimum basilicum L.): utilizzato, in tal caso, per le proprietà antinfiammatorie;
  • eucalipto (Eucalyptus globulus Labill): proprietà antinfiammatorie, espettoranti, balsamiche;
  • lavanda (Lavandula officinalis): proprietà antisettiche;
  • limone (Citrus limon): proprietà antisettiche ed antiossidanti;
  • rosmarino (Rosmarinus officinalis): proprietà balsamiche, espettoranti, antiossidanti;
  • arancio amaro (Citrus aurantium L. var. amara): proprietà disinfettanti, antinfiammatorie, decongestionanti;
  • sodio benzoato: azione espettorante, che facilita l’eliminazione di muco;
  • efedrina (estratto da Ephedra sinica): proprietà decongestionanti, impiegata come decotto (specie nella medicina popolare cinese).

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Cosa non fare?

In caso di naso chiuso non si dovrebbe:

  • dormire in posizione prona (a pancia in giù);
  • fumare;
  • deglutire il muco;
  • frequentare posti inquinati;
  • soffiare continuamente il naso nello stesso fazzoletto.

Rimedi farmacologici per la congestione nasale

I farmaci più usati in caso di naso chiuso sono (in caso di naso chiuso dipendente da raffreddore/ influenza): paracetamolo (es. Tachipirina, Efferalgan), claritromicina (es. Biaxin, Macladin, per il naso chiuso dipendente da Haemophilus influenzae), Amantadina (es. Zitrobiotic, farmaco antivirale), ibuprofene (es. brufen, moment) ecc. In caso di naso chiuso dipendente da allergie/rinite si usano invece: corticosteroidi come fluticasone spray (es. avamys, Fluspiral), antistaminici come desloratadina (es. neoclarityn, azomyr, aerius) e decongestionanti come Oximetazolina cloridrato (es. Vicks sinex).

Farmaci: raccomandazioni

Importanti raccomandazioni riguardo alle terapie farmacologiche per il naso chiuso, sono:

  • Non guidare od eseguire lavori pericolosi dopo la somministrazione di antistaminici: la sonnolenza è uno degli effetti collaterali di questi farmaci;
  • Non assumere antistaminici/corticosteroidi senza prescrizione medica;
  • Non assumere antistaminici per la cura del naso chiuso in caso di ipertensione od aritmie cardiache: la somministrazione di questi farmaci aumenta il battito cardiaco ed innalza la pressione arteriosa;
  • Non utilizzare i farmaci corticosteroidi per lunghi periodi;
  • Non assumere antistaminici per lunghi periodi.

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Prevenzione del naso chiuso

Non ci sono ricette fisse per prevenire la congestione nasale, sicuramente è utile evitare sbalzi di temperatura improvvisi e mangiare molta frutta e verdura. Non è possibile prevenire il naso chiuso dipendente da allergie, se non assumendo antistaminici o vaccini specifici a finalità profilattiche. La plastica del setto nasale (settoplastica) consiste nella correzione della deviazione del setto nasale, possibile causa scatenante del naso chiuso recidivante. Quando il naso chiuso dipende dall’ingrossamento delle adenoidi, il trattamento ottimale consiste nella rimozione chirurgica delle stesse. Per approfondire, leggi anche: Adenoidi ingrossate, operazione, convalescenza, ricrescono

Quando chiamare il medico?

Consultare immediatamente il medico se il soggetto riferisce una seria difficoltà respiratoria o se il paziente affetto da naso chiuso è un bambino di età inferiore ai 2 mesi e presenta febbre. A tale proposito leggi questo articolo: Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare

I migliori prodotti contro febbre, influenza e raffreddore

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, utilissimi in caso di febbre, influenza e raffreddore. Ogni prodotto è stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Differenza tra laringe, faringe e trachea

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA LARINGE FARINGE TRACHEA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpg

Faringe, laringe e trachea sono delle zone anatomiche che fanno parte dell’apparato respiratorio ed hanno il principale compito di convogliare l’aria introdotta con naso e bocca verso i polmoni e di evitare che il cibo diretto all’esofago finisca erroneamente nelle vie respiratorie. La Continua a leggere

Raffreddore: rimedi naturali e farmacologici

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RAFFREDDORE RIMEDI NATURALI E FARMACI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl raffreddore è una rinofaringite acuta infettiva virale causata solitamente (ma non esclusivamente) da Rhinovirus (virus a RNA appartenenti alla famiglia Picornaviridae). Questo virus causa una infezione delle prime vie respiratorie – in particolare del naso e della gola – che è fastidiosa ma di solito non grave. I sintomi del raffreddore comprendono:

  • starnuti,
  • produzione abbondante di muco,
  • congestione nasale,
  • catarro,
  • mal di gola,
  • tosse,
  • mal di testa,
  • sensazione di stanchezza.

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Si tratta della malattia umana più comune: infetta gli adulti in media 2-4 volte l’anno, e i ragazzi in età scolare fino a 12 volte l’anno; in talune popolazioni non è raro incontrare tassi di infezione superiori a 3 all’anno per persona. Il raffreddore comune è distinto dall’influenza, che è un’infezione virale più seria del tratto respiratorio, caratterizzata dall’insorgenza di ulteriori sintomi quali un rapido innalzamento della temperatura, brividi di freddo, dolori muscolari. Per quanto il raffreddore comune in sé non sia generalmente rischioso per la vita del paziente, le sue complicazioni, quali per esempio la polmonite, possono esserlo.

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Raffreddore: rimedi casalinghi

  • Salvia: sapevate che la salvia oltre ad essere un potente antibatterico è efficace anche contro il raffreddore? Basta mettere in infusione 3 foglie di salvia in una tazza di latte bollente dolcificato con il miele. Dopo 10 minuti togliere le foglie e degustare lentamente. Sembra che sia un vero e proprio toccasana.
  • Sambuco: da bere ogni giorno fino a guarigione completa. Come? Mettendo in infusione le bacche di sambuco in una tazza di acqua calda, lasciare riposare 10 minuti, filtrare e bere. Semplice, rapido e casalingo, la tisana al sambuco è un rimedio della nonna per il raffreddore tra i più antichi. Se vi fosse anche un po’ di febbre, un ottimo rimedio è la tisana fatta con parti uguali di foglie di tiglio e sambuco, da bere calda.
  • Brodo di pollo: tra i rimedi veloci per il raffreddore c’è certamente il brodo di pollo. Usato da generazioni e generazioni, il brodo di pollo aiuta ad allontanare il raffreddore grazie al brodo caldo che agisce come antiinfiammatorio.
  • Bagno caldo: vecchio come il cucco, il bagno caldo è un rimedio che fa bene per tante patologie. Nel caso del raffreddore è un coaudivante della congestione. Aggiungendo poi all’acqua calda alcune gocce di essenza di menta, il naso ne gioverà.
  • Aglio e limone: dal gusto deciso e di sicuro successo è la tisana a base di aglio e limone in cui è possibile aggiungere un po’ di miele per rendere il sapore più gradevole. Come si prepara questo rimedio della nonna per il raffreddore? Semplicemente mescolando il succo di 1 limone con uno spicchio di aglio tritato in una tazza di acqua calda. Lasciare in infusione per qualche minuto e bere ancora caldo. Si consiglia di assumere questo trattamento almeno 2 o 3 volte al giorno per tutta la durata dei sintomi.
  • Zenzero e limone: limone antisettico naturale è protagonista di molte ricette contro il raffreddore. In questo caso si accompagna con lo zenzero e acqua calda per preparare un infuso capace di decongestionare le mucose in modo molto rapido.
  • Inalazioni: le inalazioni sono rimedi tipici per chi è congestionato. Farli è molto semplice: è sufficiente prendere una ciotola di acqua bollente, mettere in infusione alcune gocce di olio essenziale di menta o di tea tree oil, coricarsi sulla bacinella, coprirsi con un asciugamano e respirare profondamente. I vapori aiuteranno il muco a sciogliersi regalando un respiro fluido. Da fare al bisogno o prima di coricarsi. Molto valide anche le inalazioni con acqua calda e sale rosa.

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Raffreddore: rimedi farmacologici

I trattamenti che aiutano ad alleviare i sintomi includono l’assunzione di semplici analgesici e antipiretici come l’ibuprofene ed il paracetamolo (Tachipirina). È stato provato che i medicinali contro la tosse non sono più efficaci degli analgesici semplici e non sono raccomandati per l’uso nei bambini a causa della scarsa efficacia e per i loro potenziali effetti collaterali. Negli adulti, la rinorrea può essere ridotta grazie all’assunzione di antistaminici di prima generazione, tuttavia, il loro uso è associato a effetti indesiderati quali la sonnolenza. Gli antistaminici di seconda generazione, invece, non sembrano essere efficaci. I decongestionanti come la pseudoefedrina risultano essere utili, mentre gli spray nasali a base di ipratropio possono ridurre la rinorrea ma sono poco attivi sulla congestione nasale e controindicati per lunghi periodi.
Gli antibiotici non hanno alcun effetto contro le infezioni virali e quindi non hanno alcuna efficacia contro i virus che causano il raffreddore comune, tuttavia essi sono ancora frequentemente prescritti, specie nel tentativo di escludere eventuali complicazioni che potrebbero essere sensibili agli antibiotici. Non vi sono farmaci antivirali efficaci per il trattamento causale del raffreddore comune, anche se alcune ricerche preliminari hanno dimostrato benefici per alcune molecole.

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Consigli pratici:

  • non usare fazzoletti di stoffa, ma privilegiare quelli di carta e usarne sempre uno nuovo ogni volta che ci si soffia il naso;
  • il naso va soffiato molto spesso: meno tempo rimane il muco nelle narici e più rapidamente se ne andrà l’infezione;
  • è importante che la casa sia continuamente aerata, anche se la stagione è fredda, per non consentire ai batteri di proliferare con più facilità;
  • bere molta acqua aiuta a fluidificare il muco e quindi ne favorisce l’espulsione.

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Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma APPARATO RESPIRATORIO ANATOMIA SINTESI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgL’apparato respiratorio è costituito da un gruppo di organi altamente specializzati che ha il principale – ma non esclusivo – compito di rifornire di ossigeno le cellule e di eliminare l’anidride carbonica prodotta dall’ossidazione delle sostanze organiche. Nell’uomo esso è costituito dalle vie aeree, dai due polmoni e dalla pleura interna ed esterna. Le vie aeree sono formate dal naso esterno (fosse nasali e cavità nasali), dalla faringe, dalla laringe, dalla trachea, dai bronchi e dai bronchioli. Il polmone destro, più voluminoso, è suddiviso in tre lobi, mentre il sinistro è suddiviso solo in due lobi per far spazio all’apice (punta) del cuore. L’inspirazione, l’espirazione e la breve pausa che si verifica fra i due movimenti costituiscono un atto respiratorio. Ogni atto respiratorio comporta una serie di cambiamenti nella gabbia toracica dove sono alloggiati i polmoni e nella posizione del diaframma, un muscolo piatto che separa il torace e l’addome.

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Funzione dell’apparato respiratorio
La funzione principale del sistema respiratorio è quella di garantire la corretta ossigenazione del nostro sangue e l’eliminazione della CO2 che possediamo in eccesso. Poiché questi gas devono entrare nel circolo ematico o da questo devono essere espulsi le vie respiratorie necessariamente accoppiano ventilazione e perfusione. Il processo meccanico definito comunemente respirazione prende il nome di ventilazione polmonare, mentre il termine respirazione indica l’intero processo che va dall’immissione di ossigeno alla sua utilizzazione per l’ossidazione dei substrati e la conseguente produzione di energia. Le vie aeree hanno lo scopo di distribuire il flusso d’aria su una superficie di 70 m2 circa per un uomo di 70kg.

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Anatomia e funzioni delle singole parti del sistema respiratorio
Le vie aeree si dividono in superiori e inferiori. Delle vie aeree superiori fanno parte:

  • le cavità nasali, che hanno il compito di umidificare l’aria e portarla circa a una temperatura uguale a quella corporea. Forniscono circa il 50% della resistenza al flusso, inoltre si comportano come un filtro e bloccano le particelle di diametro superiore a 10 micrometri.
  • La faringe. Essa non è solo una via di passaggio ma grazie a numerosi aggregati linfocitari fornisce una protezione attiva contro gli agenti infettivi.
  • La laringe che contiene l’organo della fonazione e la glottide(che può essere volontariamente occlusa).

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le vie aeree inferiori originano sotto l’anello della cartilagine cricoide e si dividono in:

  • trachea, un condotto cilindrico che è formato da una struttura membranosa tesa tra anelli cartilaginei di sostegno strutturale, non collassabile.
  • Bronchi, che originano in numero di due, uno per lato, e costituiscono i condotti in cui termina la trachea. penetrati nel polmone si arborizzano diventando bronchi lobari, lobulari e dando ramificazioni sempre minori; la sezione delle 2 ramificazioni figli è pero complessivamente maggiore della sezione del bronco da cui originano. Per dieci ordini id ramificazione(che avvengono ad angolo acuto), fino al diametro di 1 micrometro, i bronchi conservano nella loro parete placche cartilaginee che conferiscono una certa rigidità strutturale. Al disotto di questo diametro i bronchi prendono il nome di bronchioli e divengono collassabili dalla pressione. Dopo sei ordini di ramificazioni (a T) nei bronchioli iniziano a comparire, lungo la parete sporadici alveoli. Le successive ramificazioni prendono il nome di bronchioli terminali(o respiratori). Questi ultimi continuano a dividersi fino a generare dotti alveolari, ovvero bronchioli la cui superficie è cosparsa di alveoli. Nel polmone sono individuabili unità morfofunzionali definite unità respiratorie formate da decine di bronchioli respiratori e di conseguenza alcune migliaia di alveoli. Queste sono individuabili in numero di circa 60000 per polmone. L’albero bronchiale è dotato di una propria innervazione attribuibile al sistema simpatico. È ricco di terminazioni sensitive che rispondono a stimoli quali agenti irritanti (l’ipersensibilizzazione causa l’asma). Inoltre è innervata la circolazione nutrizionale bronchiale e il sistema muscolare. Il sistema muscolare bronchiale risponde agli stimoli costringendosi e aumentando la resistenza al flusso(è ad esempio l’effettore dell’asma), a stimoli opposti in maniera opposta. La circolazione bronchiale deriva dalle arterie bronchiali dell’aorta toracica e costituisce l’apporto nutrizionale del sistema bronchiale. Esistono alcuni shunt anastomotici tra la circolazione polmonare e quella bronchiale ma nel soggetto normale non sono significativi.
  • Alveoli. Sono deputati allo scambio di ossigeno tra aria e sangue; tale scambio avviene per diffusione passiva, che è molto facilitata visto che la barriera aria sangue nei polmoni è spessa circa 0,15 micrometri. (ricordiamo che secondo la legge di fick la diffusione avviene in modo inversamente proporzionale alla distanza). La barriera aria sangue è composta dall’accollamento di cellule laminari dell’endotelio capillare e pneumociti (anch’essi con medesima struttura laminare e nucleo protrudente nel lume) e dalla membrana basale tra i due strati cellulari. Le concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica sono all’equilibrio dopo 0,2 secondi. Il tempo di transito del sangue è di circa 0,8 secondi, più che sufficiente. In questo tempo transita la gittata sistolica di sangue, circa 70 ml(fino a 200 ml sotto sforzo: il limitato aumento di gittata fa si che le richieste metaboliche di O2, che sotto sforzo aumentano anche di sei volte, vengano soddisfatte aumentando il prelievo dall’emoglobina, che funge anche da riserva), distribuita su una superficie capillare circa uguale a quella alveolare. Si ritiene che la grande estensione della superficie non sia funzionale all’ossigenazione del sangue quanto alla distribuzione della gittata cardiaca in vasi di piccole dimensioni, quelle di un eritrocito, perfettamente ossigenabili.Ogni alveolo polmonare ha la parete costituita da un epitelio pavimentoso semplice e da uno strato connettivale ricco di capillariL’epitelio alveolare è costituito, oltre che da macrofagi, da due particolari tipi di cellule: gli pneumociti di I e di II tipo:
  1. pneumociti di tipo I sono cellule appiattite strutturali. Sono definiti anche piccole cellule alveolari, ricoprono circa il 90% della superficie alveolare totale. Sono cellule piccole, sottili, le quali si sviluppano come un sottile film che ricopre la superficie dell’alveolo. Gli pneumociti di tipo I aderiscono alla superficie dei vasi capillari tramite la membrana basale, permettendo la diffusione e lo scambio dei gas.
  2. pneumociti di tipo II sono anche detti cellule di Clara. Sono cellule presenti a livello dei bronchi lobulari e bronchioli intralobulari nel parenchima polmonare. Il loro ruolo è quello di secernere materiale sieroso che mantenga fluido il materiale mucoso prodotto dalle cellule caliciformi mucipare ad azione surfactante che va a ricoprire la superficie dell’epitelio dei bronchi e degli alveoli polmonari.

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Il percorso dell’aria dentro il nostro corpo

  1. L’aria entra nel naso dalle narici e percorre le cavità nasali tappezzati internamente dal muco che ha la funzione di inumidire l’aria e di trattenere microbi e polvere. E’ possibile inspirare con la bocca, azione che si compie normalmente quando si è molto raffreddati, ma in questo caso viene a mancare la funzione di protezione da microbi e polvere.
  2. Le pareti delle cavità nasali sono fittamente intrise da capillari sanguigni e rivestite di piccoli peli: l’aria viene riscaldata a contatto con i capillari e filtrata dai peli.  L’aria entra poi nella faringe, un organo che nella parte inferiore comunica, posteriormente con l’esofago e anteriormente con la laringe. La faringe è anche un organo dell’apparato digerente e in essa l’aria e il cibo possono essere presenti contemporaneamente.
  3. Attraversata la laringe, l’aria passa nella trachea un tubo flessibile cosparso internamente di ciglia che muovendosi dal basso verso l’alto contribuiscono ad espellere eventuali impurità e corpi estranei.
  4. L’aria passa nei bronchi, nei bronchioli e negli alveoli.
  5. Nell’alveolo polmonare avvengono gli scambi gassosi fra aria e sangue. L’insieme dei 300 milioni di alveoli polmonari costituisce i polmoni, organini spugnosi ed elastici.
  6. L’aria compie a ritroso il percorso per poi venire espulsa all’esterno dell’organismo.

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Hugh Jackman rivela di avere un tumore della pelle

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO LABORATORIO MICROSCOPIO DNA GENETICAHugh Jackman combatte contro il cancro. Il celebre attore ha rivelato su Twitter di aver subito un trattamento per un tumore alla pelle, pubblicando una sua foto in Instagram con un vistoso cerotto sul naso. E ha consigliato a tutti di non sottovalutare i segni sulla pelle e di fare prevenzione.

La star ha raccomandato ai suoi follower di farsi controllare segni sospetti sulla pelle e di usare crema solare. L’attore non ha dato ulteriori dettagli sulla sua malattia, non specificando quando ha avuto la diagnosi, quando ha ricevuto il trattamento, né in quale fase di trattamento si trova. II carcinoma basocellulare è la forma più comune di cancro alla pelle, con quasi 300 mila casi diagnosticati ogni anno nella sola Australia.

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L’uomo con il naso sulla fronte

Dott Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Endocrinolog Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Endocrinologia Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere fumare XiaolianNo, non si tratta di una foto modificata con qualche programma di fotoritocco quella che potete vedere qui sopra e neanche di uno dei quei trucchi usati ad Hollywood per qualche film. I chirurghi dell’ospedale di Fuzhou, nella provincia del Fujian, in Cina, hanno realmente ricostruito il naso di un ragazzo di 22 anni sulla sua fronte.

L’organo dell’olfatto era rimasto sensibilmente danneggiato dopo un incidente stradale, avvenuto nell’agosto del 2012, e si era progressivamente devastato a causa di un’infezione. Prelevando la cartilagine dalle costole, i medici hanno dunque optato per la ricostruzione del naso sulla fronte. In seguito effettueranno un intervento di sostituzione dell’organo, spostando il naso ricostruito nella sua sede normale.

Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, il paziente, aveva inizialmente trascurato il suo infortunio al naso. Ma con il passare del tempo la cartilagine si era poi lentamente corrosa. Secondo i chirurghi l’operazione di ricostruzione è avvenuta con successo. E sarà realizzata a breve la sostituzione dell’organo. In bocca al lupo e buon naso nuovo!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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