Lo scroto è la sacca che racchiude i testicoli, gli epididimi, e la parte iniziale del funicolo spermatico. È sito fra la radice delle cosce, sotto la sinfisi pubica, dietro la radice del pene. Lo scroto ha una lunghezza variabile in base alla “rugosità” della pelle che lo costituisce ed in base ad età e caratteristiche individuali; mediamente misura circa 10 cm di lunghezza ed accoglie i testicoli che sono lunghi circa 5 cm e larghi 3 cm.
Funzioni
Le funzioni più importanti dello scroto sono la protezione dei testicoli ed il loro mantenimento ad una temperatura di circa 1 grado minore rispetto al resto del corpo. Il suo compito è fondamentale, perché se la temperatura nei testicoli è troppo alta, non è possibile una corretta crescita degli spermatozoi (spermatogenesi) e quindi il soggetto è a rischio di infertilità e sterilità. A seconda delle circostanze, cambia anche l’aspetto esterno dello scroto, che può essere raccolto, piccolo, secco oppure allungato e flaccido, a tal proposito leggi: Perché lo scroto che contiene i testicoli è così rugoso?
Caratteristiche macroscopiche
È suddiviso in due cavità (destra e sinistra) tramite un setto mediano, e appare come una voluminosa sporgenza che mostra un’estremità inferiore detta fondo, slargata e libera, e una superiore o radice, più ristretta e aderente alla superficie del pube.
La forma e le dimensioni dello scroto variano a seconda dell’età e di fattori come la temperatura, svariati stati emotivi e malattie. Nel bambino appare globoso e consistente, si allunga nell’adulto divenendo ovoidale per poi manifestarsi piriforme e flaccido nell’anziano. Nel giovane tende ad allungarsi a causa di febbre, malattie debilitanti o alta temperatura ambientale al fine di preservare la temperatura ottimale per fare avvenire la spermatogenesi, inferiore rispetto a quella normale dell’organismo; invece in caso di bassa temperatura ambientale la borsa scrotale tende a ritrarsi. In generale la metà sinistra della sacca è più allungata a causa della asimmetria di posizione dei due testicoli.
Sulla superficie esterna, lungo la linea mediana, si nota una sottile cresta longitudinale, detta rafe, la quale continua in avanti sulla faccia dorsale del pene, e indietro lungo il perineo fino all’ano. Il rafe corrisponde alla parte superficiale del setto scrotale. La somministrazione di testosterone prolungata nel tempo, causa una restrizione dello scroto causata dall’interruzione della produzione naturale del testosterone stesso. Alcuni atleti che abusano di simili prodotti, potranno vedersi ridimensionare la borsa scrotale in modo irreversibile e drammatico.
Irrorazione
- Arterie: derivano dalle arterie pudende esterne e perineali superficiali; gli strati interni della parete scrotale sono raggiunti da rami delle spermatiche esterne e delle epigastriche inferiori.
- Vene: nell’ambito della parete si forma una ricca rete capillare che dà origine a tronchi venosi satelliti delle arterie che si portano alle vene safene, alle vene femorali e alle vene pudende interne.
- Vasi linfatici: fanno capo ai linfonodi inguinali superficiali del gruppo superomediale.
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Innervazione
Lo scroto è innervato dai nervi scrotali anteriori, che derivano dal nervo spermatico esterno, ramo del nervo genitofemorale, e dal ramo genitale del nervo ileoinguinale. Consideriamo poi i nervi scrotali posteriori, originati dal nervo perineale superficiale e infine i nervi scrotali inferiori, provenienti dai rami perineali del nervo femorocutaneo posteriore. La parete interna dello scroto ha inoltre un’innervazione ortosimpatica e parasimpatica satellite dei vasi sanguigni, mentre il muscolo cremastere è innervato dal nervo spermatico esterno.
Struttura
La parete è formata da:
- Cute sottile ed elastica, pigmentata e ricoperta di peli ricci e radi. A livello del rafe si notano alcune pliche trasversali che aumentano a scroto contratto e scompaiono a scroto disteso. Il derma è ricco di ghiandole sudoripare e sebacee.
- Sottocutaneo diviso in due strati dalla fascia superficiale, lo strato superficiale è detto tonaca dartos e presenta fibrocellule muscolari lisce (muscolo dartos), fibre collagene ed elastiche, lo strato profondo del sottocutaneo è detto sottodartoico e funge da piano di scorrimento della cute sugli strati sottostanti.
- Fascia cremasterica, muscolo cremastere e tonaca vaginale comune sono la continuazione delle formazioni analoghe presenti nel funicolo spermatico.
- Il setto scrotale è composto da tutti gli strati della parete scrotale eccetto la cute.
Le malattie dello scroto
La maggior parte delle patologie che interessano lo scroto possono essere individuate con la palpazione. Sono varie le malattie che possono interessare questa parte del corpo. Per esempio possiamo ricordare la torsione del funicolo spermatico. Insorge improvvisamente un dolore acuto, specialmente durante le ore notturne, e si deve intervenire subito con l’aiuto di uno specialista, perché, per evitare conseguenze gravi, è opportuno procedere subito con un intervento chirurgico. A volte il testicolo può andare incontro ad un’infezione, che comporta anche disturbi della minzione.
Altre volte si può incorrere nell’idrocele, l’accumulo di liquido sieroso nelle strutture che ricoprono il testicolo. In questi casi il quadro sintomatologico è rappresentato dall’aumento volumetrico dello scroto stesso. Altre volte ancora il problema può essere costituito da una cisti, che spesso rimane asintomatica. Un’altra malattia è il varicocele: si hanno dilatazioni venose multiple e visibili del funicolo spermatico, che appare gonfio, con uno scroto grande; il tutto ha ripercussioni anche sulla fertilità. Non dimentichiamo l’ernia scrotale e, fra le patologie più gravi che interessano lo scroto, anche il tumore al testicolo.
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Lo staff di Medicina OnLine
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Confessa: quando è arrivato il momento clou (no, non il primo appuntamento, e neppure quello del bacio), insomma quando finalmente lui si è disvelato in tutto il suo splendore, non hai potuto nascondere un po’ di delusione: il suo pene è piccolo. Non è minuscolo, ma non ha neppure quella Tour Eiffel che nelle tue fantasie avresti trovato tra le sue gambe. Niente panico, il ragazzo non è da buttare via. Intanto devi ricordarti che la questione delle dimensioni di lui non è fondamentale per il raggiungimento dell’orgasmo: la vagina è un organo elastico, e il piacere può venire anche in presenza di un membro piccolo, a meno che non si parli di micropene. Senza contare che nella maggioranza dei casi l’orgasmo viene raggiunto dalla donna attraverso la stimolazione clitoridea. E qui la dimensione del pene è totalmente ininfluente. Però a te sembra che con i ragazzi iperdotati le cose vadano decisamente meglio? Prendi in considerazione che si tratti soltanto di un condizionamento psicologico: il piacere nasce dalla testa (altrimenti come giustifichresti il fatto che alcune volte senti un sacco, e altre volte niente?), e il sapere di avere a che fare con un pene grosso ti eccita già in partenza e questo aumenterebbe anche la tua sensibilità a livello vaginale. E poi, comunque, guarda che anche un pene piccolo ha i suoi vantaggi:
Se desideri provare il sesso anale tieni a mente questi dieci suggerimenti per rendere l’esperienza piacevole e sicura:
Lo strano record sembrerebbe essere stato registrato dall’austriaco Horst Schultz, raggiungendo, con una eiaculazione, una distanza di 6 m. Nella stessa occasione è stato segnato anche il record di velocità per uno schizzo di sperma, pari a 69 km/h.
Oggi approfondiamo un argomento poco noto – o meglio, noto solo in riferimento al mondo maschile – mentre poco analizzato nei confronti della donna. Il tema riguarda l’ansia da prestazione che colpisce le donne.
L’erezione del pene è alimentata dal flusso sanguigno. Il freddo è un vaso costrittore, cioè diminuisce il diametro dei vasi sanguigni, questo significa il freddo determina un minore afflusso di sangue al pene che a sua volta potrebbe diminuire di dimensioni. Inoltre il pene è ricco di cellule muscolari lisce che hanno l’importante compito di regolare la presenza di sangue all’interno delle cavità del tessuto erettile. In particolare:
La lunghezza interna del canale vaginale, dall’imboccatura alla fine – dove si trova il collo dell’utero – varia da donna a donna: mediamente oscilla tra 7,5 e 9 cm circa. Le pareti della vagina sono tuttavia molto elastiche e durante l’atto sessuale possono accogliere anche un pene che superi i 15 cm, anche se misure che si avvicinano ai 20 cm possono procurare dolore alla donna dal momento che la punta del pene può arrivare a toccare il collo dell’utero.