Differenza tra omosessuale, eterosessuale, bisessuale, asessuale, polisessuale e pansessuale

MEDICINA ONLINE TRADIMENTO GELOSIA SINDROME DI OTELLO OSSESSIONE GELOSIA PATOLOGICA NORMALE DIFFERENZE GEALOUS GIRL BOY MAN WOMAN LOVE WALLPAPER AMICIZIA RAPPORTO SESSO TRADIRE FIDANZATIL’orientamento sessuale di un individuo indica l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di quella persona verso altri individui, che possono essere dello stesso sesso, di sesso opposto, entrambi o altro. È importante notare che l’orientamento sessuale è cosa distinta dal sesso biologico, dal sesso assegnato alla nascita e dall’identità di genere (cioè il genere a cui sente di appartenere, ovvero se la persona identifica sé stessa come maschio, come femmina o altro a prescindere dal proprio sesso assegnato alla nascita). Il concetto di orientamento sessuale usato per gli esseri umani è applicabile anche a numerose specie del mondo animale, dove sono riscontrati gli stessi tipi di orientamento che sono presenti anche nell’uomo (anche quello omosessuale, seppur non direttamente finalizzato alla conservazione della specie); tuttavia la sessualità animale è differente da specie a specie e da quella umana, e creare parallelismi precisi tra di esse è difficile.

Cause dell’orientamento sessuale

Allo stato attuale della ricerca scientifica, l’orientamento sessuale si definisce solitamente durante la prima infanzia, ma non esiste – tuttavia – un consenso definitivo tra gli scienziati su quali siano le esatte ragioni per cui una persona sviluppi o – secondo alcuni – possieda fin dalla nascita, un orientamento sessuale eterosessuale, bisessuale od omosessuale. Tendenzialmente le cause andrebbero ricercate in una combinazione di influenze genetiche, ormonali e ambientali, ma non sono emerse prove definitive al riguardo; per quanto concerne l’opinione diffusa secondo cui abusi sessuali, eventi traumatici o una cura o educazione errata dei figli possano influenzare lo sviluppo dell’orientamento sessuale, essa è priva di evidenze scientifiche. È invece largamente condiviso fra gli studiosi il fatto che l’orientamento sessuale non sia frutto di una scelta, così come non esiste alcuna evidenza che esso possa essere modificato artificialmente tramite le cosiddette “terapie riparative” usate per “convertire” un gay, una lesbica o un bisessuale in etero, tecniche che il nostro Staff ritiene non solo ridicole ed inutili, ma addirittura estremamente negative e controproducenti per il benessere psicologico delle persone che vi sono sottoposte, quasi sempre contro una effettiva volontà ed in contesti spesso fortemente influenzati da politiche conservative, povertà, scarso livello culturale e concetti religiosi profondamenrte anacronistici.

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Quando ci si rende conto del proprio orientamento sessuale?

Non esiste una risposta certa a questa domanda, tuttavia generalmente la percezione del proprio orientamento sessuale – similarmente all’identità di genere – comincia a definirsi tra la media infanzia e la prima adolescenza, ma varia enormemente da persona a persona ed è indipendente dall’attività sessuale vera e propria: ad esempio, un individuo può sentire di essere eterosessuale, bisessuale, omosessuale o altro anche prima di avere avuto rapporti sessuali, e viceversa, e la stessa cosa avviene per l’identità sessuale. Va inoltre considerato che la presenza di pregiudizio e discriminazione nella società costituiscono un impedimento, per le persone con orientamento sessuale omosessuale o bisessuale, a comprendere appieno il loro orientamento: può ad esempio accadere che un adolescente provi attrazione per coetanei dello stesso sesso, ma nasconda agli altri ed a sé stesso tale preferenza per paura del giudizio degli altri, di commettere un peccato “religioso”, di essere “bullizzato” o di deludere i propri genitori, soprattutto se ciò avviene in un contesto di modeste dimensioni, dove “le voci corrono”, come ad esempio un piccolo paese. Nascondere le proprie preferenze sessuali o la propria identità sessuale, qualora questi non rientrino in un antiquato concetto di “normalità”, è – nella maggioranza dei casi – fonte di profonda angoscia.

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Orientamento sessuale eterosessuale

Eterosessualità è il termine sociale applicato a quelle persone che si sentono attratte sentimentalmente ed eroticamente da persone del sesso opposto. Un uomo eterosessuale sarà attratto dalle donne ed una donna eterosessuale sarà attratta dagli uomini. L’eterosessualità costituisce l’orientamento sessuale attualmente prevalente (sia fra gli esseri umani che in quasi tutte le specie animali, salvo alcune eccezioni), definendo la capacità riproduttiva delle specie e permettendo la riproduzione e la sopravvivenza della specie umana. Una società completamente omosessuale impedirebbe la riproduzione ed la sopravvivenza della specie. L’orientamento sessuale eterosessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di una preponderanza di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali (nella maggioranza dei casi a partire dalla pubertà) che riguardano individui di sesso opposto al proprio.

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Orientamento sessuale omosessuale

L’omosessualità è il termine sociale applicato a quegli individui che esprimono attrazione psicofisica per individui dello stesso sesso. Definisce in modo specifico la relazione intercorrente tra un maschio con un altro maschio (genericamente indicata oggi con il termine “gay“) oppure la relazione intercorrente tra una femmina con un’altra femmina (genericamente indicata con il termine “lesbica“). L’orientamento omosessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di una preponderanza di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali che riguardano un individuo dello stesso sesso. È da non confondere con l’effeminatezza – sebbene le due cose vengano popolarmente spesso accostate – che non costituisce un carattere peculiare dell’omosessualità, anche se può rappresentarne una delle forme. L’omosessualità può rimanere latente per tutta la vita, oppure può emergere ma essere tenuta nascosta al pubblico o essere ammessa pubblicamente (“coming out“).

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Orientamento sessuale bisessuale

La bisessualità è definita come attrazione verso persone di entrambi i sessi, cioè sia maschi che femmine, con eguale intensità e forza (senza giungere mai a “scegliere” definitivamente nessuno dei due orientamenti precedenti) o con la predilezione per uno dei due sessi senza però disdegnare il sesso opposto. L’orientamento bisessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali che riguardano indistintamente, sia persone di sesso omologo, sia persone di sesso differente. In alcuni casi l’individuo può sentirsi eterosessuale od omosessuale per un certo periodo della vita per poi identificarsi come bisessuale, oppure sentire di essere bisex “da sempre”. Nella sub-cultura giovanile emo ha sempre più preso piede la valenza positiva del concetto di bisessualità.

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Asessualità

Il termine “asessualità” (dove la prima “a” deriva dall’alfa privativo greco ed indica “mancanza di”) indica la totale assenza di attrazione verso qualsiasi genere/sesso, quindi sia verso il proprio che per quello opposto. Il movimento asessuale ha evidenziato l’esistenza di due elementi dell’attrazione, quello erotico e quello romantico, che nell’ambito dell’orientamento individuale possono esistere anche separatamente. Oltre a chi non prova nessuna forma o grado di attrazione la comunità asessuale include coloro la cui attrazione possiede la componente emozionale ma non quella erotica ed anche coloro che hanno uno scarso livello di attrazione verso qualsiasi sesso.

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Pansessualità

La pansessualità è un orientamento sessuale caratterizzato da una potenziale attrazione (estetica, sessuale o romantica) per delle persone, indipendentemente dal loro sesso e identità di genere. Questo potrebbe includere (ad una prima differenza quindi dalla bisessualità) anche una potenziale attrazione per persone che non rientrano nella concezione binaria di maschio/femmina, come ad esempio gli individui che si identificano con entrambi o nessuno dei due generi binari, o ancora individui che invece si identificano in un genere diverso da quello che era stato assegnato loro alla nascita. La pansessualità è spesso definita come la capacità di amare una persona, indipendentemente dal suo genere assegnato alla nascita, dal suo sesso biologico, dalle sue preferenze sessuali e dalla sua identità sessuale. Altra differenza con la bisessualità (e con tutti gli altri tipi di sessualità), è che un pansessuale non considera il sesso o il genere di una persona quando essa può essere di interesse. Le stesse persone sono viste come tali, come persone alle quali interessarsi: viene quindi a mancare il fatto che ci si può interessare, o si può provare attrazione per una persona di un sesso o di generi specifici, come è invece per tutti gli altri orientamenti sessuali, in quanto la concezione stessa di sesso della persona, nel momento in cui stia suscitando qualcosa a livello affettivo o attrattivo, non viene affatto presa in considerazione. Un bisessuale è cosciente di essersi ora innamorato di una donna, ora di un uomo; un pansessuale, invece, sarebbe più a suo agio a dire che si è innamorato di una persona che gli è piaciuta. Inoltre, non si deve compiere l’errore comune di confondere il prefisso “pan-” (termine greco che significa “tutto”) con il fatto che ai pansessuali possano piacere esteticamente e/o romanticamente tutte le persone del mondo: “pan” è inteso come “tutti i generi di persona”, non come “tutte le persone”. E paradossalmente, infatti, i pansessuali risultano molto selettivi e attenti nel valutare il grado di interesse provato verso qualcuno. Non sarebbe strano infatti se un pansessuale trovasse poco o per niente attraente una persona molto osannata dalla maggior parte delle altre persone ad esempio perché considerata bellissima: per i pansessuali il gusto personale conta più di tutte le possibili influenze culturali esterne.

Polisessualità

La polisessualità viene adoperata dalle persone che ritengono di poter essere attratte da persone di sesso e genere diverso, ma non vogliono identificarsi come bisessuali, poiché ciò implicherebbe l’esistenza di soli due generi sessuali (il binarismo di genere).

Importante: alcune delle definizioni contenute in questo articolo sono soggette a cambiamenti nel tempo e non tutti i ricercatori, medici e psicologi le intendono nello stesso identico modo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra sesso attivo, passivo e versatile

MEDICINA ONLINE GAY OMOSESSUALE AMICI MARE SPIAGGIA SOLE TRISTE INFEZIONE SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TI termini attivo”, “passivo” e “versatile” in campo sessuale descrivono i ruoli durante il rapporto sessuale, specialmente (ma non esclusivamente) tra due partner omosessuali, ma non solo: questi termini possono essere elementi di auto-identità, che indicano di solito la preferenza sessuale di un individuo.

Partner sessualmente attivo

Attivo (anche chiamato “top”) è il partner che usa il proprio pene per penetrare il proprio partner, che sia donna (rapporto sessuale eterosessuale vaginale o anale) o uomo (rapporto sessuale omosessuale anale), assumendone il ruolo predominante. Nel sesso orale si definisce attivo colui che ha il ruolo di inserire il proprio pene nella bocca del partner, sia femminile che maschile, oppure colei o colui che usa la propria bocca per stimolare la vulva della partner femminile.

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Partner sessualmente passivo

Passivo (anche chiamato “bottom”) è il partner che riceve il pene del proprio partner. Un partner passivo può essere sia donna (rapporto sessuale eterosessuale vaginale o anale), ma anche uomo (rapporto sessuale omosessuale anale), assumendone il ruolo di “dominato”. Nel sesso orale si definisce passivo colui o colei che ha il ruolo di ricevere il pene del partner nella propria bocca, oppure colei che offre la propria vulva alla bocca del partner, sia maschile che femminile.

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Partner sessualmente versatile

Infine colui che si definisce versatile si può impegnare facilmente in entrambe le attività, non avendo una netta preferenza o non ponendosi limiti imposti da una preferenza specifica. Comunemente descrive il passaggio da attivo a passivo nel corso di un incontro sessuale tra uomini, in cui entrambi i partecipanti penetrano ma possono anche venire penetrati a loro volta.

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BDSM

I termini descritti sono a volte utilizzati anche nel contesto sadomasochistico, di bondage e di dominazione/sottomissione (pratiche tipiche del cosiddetto “BDSM”) per descrivere il ruolo del partner nel rapporto: attivo viene così a indicare un partner che stimola l’altro e che può essere o meno dominante. Questi termini, originariamente legati ai rapporti sessuali tra uomini, vengono sempre più usati anche nelle coppie lesbiche ed eterosessuali.

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Lubrificanti, clisteri e lavande anali: 6 consigli per il sesso anale

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVL’esperienza del sesso anale, cioè dell’introduzione del pene dentro l’ano, dipende dalla tua volontà e dal tuo desiderio di provare. Al netto di anacronistiche convinzioni religiose, non c’è assolutamente nulla di sbagliato nel volerlo provare purché vada a te ed al tuo partner o alla tua partner. Allo stesso tempo dovrai rispettare la volontà del tuo compagno o della tua compagna, qualora si rifiutassero di farlo. Se desideri provare il sesso anale – eterosessuale od omosessuale che sia – tieni a mente questi nostri sei suggerimenti per rendere l’esperienza piacevole e più positiva possibile sia per il partner attivo (chi introduce il pene) che per quello passivo (chi riceve il pene).

1) Lubrificante

Proprio come il sesso vaginale può essere scomodo e doloroso senza alcuna lubrificazione, lo stesso vale per il sesso anale. Ancor di più. Ci sono diversi motivi, il principale è che l’ano è un passaggio completamente diverso da quello della vagina e non funziona o reagisce allo stesso modo. In primo luogo, l’ano non crea alcuna lubrificazione propria: senza l’assistenza del lubrificante, la cavità anale è asciutta e difficile da penetrare. In secondo luogo, la pelle e il tessuto mucoso che riveste l’ano ha ben poca elasticità, mentre la vagina può effettivamente aumentare le sue dimensioni di circa il 200%, l’ano non ha questa capacità naturale, quindi va… aiutato con la saliva o, meglio ancora, con un lubrificante. Il sesso anale praticato con un lubrificante di buona qualità, rende il rapporto più piacevole ed appagante per entrambi i partner. Il miglior lubrificate anale attualmente sul mercato, selezionato, testato e consigliato dal nostro Staff, è il seguente: http://amzn.to/2BUNEAO. Questo prodotto facilita e rende più piacevole il sesso anale e può essere usato da solo, cospargendolo su pene e superficie esterna dell’ano, o inserendolo all’interno dell’ano tramite un clistere di alta qualità come questo: http://amzn.to/2kmuIU4

2) Parti lentamente

Come detto, il passaggio anale non è elastico come la vagina. Ci vuole un po’ per “allentare” la zona e se si inizia con veemenza il pene potrebbe irritare e lacerare la zona. Prova a utilizzare le dita o piccoli giocattoli anali prima. In commercio ci sono anche dei kit di “formazione” anale (che solitamente hanno in dotazione anche sex toys anali di dimensioni diverse e progressivamente maggiori) per abituare gradualmente la zona ad accogliere il pene. Alcuni di questi sex toys hanno le dimensioni di un dito altri sono un po’ più grandi. Assicuratevi sempre che l’oggetto acquistato sia un giocattolo specifico per l’ano; piccoli vibratori progettati per uso vaginale possono bloccarsi e perdersi ma, a differenza della vagina dove c’è una cervice che ferma eventuali oggetti che vanno oltre, non vi è tale barriera nell’ano, ciò può causare ogni sorta di esperienza dolorosa e viaggi imbarazzanti al pronto soccorso.

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3) Rilassati

I muscoli dello sfintere sono forti e per rilassarli ci vuole pratica e concentrazione. Se i muscoli non sono abbastanza rilassati il corpo può effettivamente irrigidirsi. Alcuni negozi e aziende di sex toys vendono prodotti progettati per rilassare la zona anale. Fondamentalmente sono venduti sotto forma di crema o spray che aiutano i muscoli a rilassarsi e ad allentarsi per consentire un’esperienza più confortevole. Non acquistare però prodotti progettati per intorpidire la zona. Alcune aziende e negozi vendono giocattoli anali con questi prodotti paralizzanti, ma in realtà, non vanno bene. Infatti, il punto è che il sesso deve dare piacere e far provare sensazioni. Se non si può sentire, allora cosa lo si fa a fare? E in secondo luogo e, soprattutto, il tuo corpo è dotato di recettori del dolore per un motivo: per sapere quando le cose vanno male. Non sentire e non avere il controllo su ciò che sta accadendo può essere incredibilmente pericoloso e portare a tutti i tipi di complicazioni dolorose in seguito.

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4) Prendila con calma

Esatto, prendila con calma allentando gradualmente l’area dell’ano utilizzando oggetti di piccole dimensioni per cominciare, così anche i movimenti del pene dovrebbero essere graduali. Il passaggio anale è un po’ come un pallone: se prendi un palloncino gonfio gonfio e provi ad infilarci un dito velocemente, il palloncino scoppia.  Se invece si preme lentamente il dito verso il basso e si lavora con la superficie della gomma, non si crea alcun danno al palloncino.

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5) Presenza di feci

E’ abbastanza superfluo ricordare la funzione dell’ano: serve per l’espulsione di escrementi fecali. Questo fatto insieme con la paura del dolore è uno dei motivi più comuni per i quali le persone hanno paura di esplorare sessualmente questa zona. Assicurarsi di avere l’intestino vuoto prima di iniziare sesso anale è un modo per contribuire ad alleviare questa paura quindi è preferibile evitarlo se si sente che a breve si deve andare di corpo: in questo caso le feci sono già presenti nell’ampolla rettale ed è più probabile ritrovare tracce di feci sul pene dopo averlo rimosso dall’ano. Se proprio si desidera evitare il rischio di sporcare di feci il pene del partner, esistono clisteri e lavande per l’ano da acquistare in farmacia e sotto consiglio medico; a tal proposito leggi:

6) Èccitati e fai eccitare

Può sembrare il consiglio più banale del mondo, eppure – soprattutto molti uomini – in tanti se ne dimenticano: quando una persona riceve il pene dentro l’ano, sia che la persona sia una donna che un uomo, deve comunque sentirsi eccitata. Soprattutto se il pene ha ampie dimensioni (in circonferenza soprattutto, oltre che in lunghezza) e se ha un glande molto “generoso”, è importante che il soggetto passivo del rapporto anale sia al culmine dell’eccitazione o comunque ci sia vicino, per provare piacere e non dolore. Prima di andare “al dunque”, quindi, meglio dilungarsi con ampi preliminari, come il sesso orale, la posizione del 69 (cioè il sesso orale reciproco) ed il rimming (anche detto “anilingus, cioè quella pratica sessuale in cui la bocca, le labbra e la lingua vengono utilizzate per stimolare sessualmente l’ano del/della partner).

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Ricordati sempre che la sicurezza viene prima di tutto

Siccome la pelle dell’ano è molto più delicata e sottile di quella della vagina, si può facilmente lacerare procurando emorragie e lasciando spazio alle infezioni. Ricordiamo soprattutto che l’HIV (il virus responsabile dell’AIDS) può essere trasmesso molto più facilmente attraverso le pareti della cavità anale quindi è indispensabile (come per tutto i rapporti sessuali) far indossare al partner un profilattico. Ricordiamo inoltre che è possibile passare dalla penetrazione vaginale a quella anale senza troppi rischi, ma – al contrario – bisogna SEMPRE evitare di passare dal sesso anale a quello vaginale o dal sesso anale a quello orale, per evitare che batteri e virus che risiedono nell’ano, possano insinuarsi nella vagina o nella bocca.

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Vibratori e sex toy

Come già anticipato in più parti in questo articolo, esistono una serie di vibratori e sex toy, che possono essere usati per ottenere più piacere e rendere più appagante il rapporto per entrambi i partner, noi vi consigliamo questi:

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I 14 difetti femminili che gli uomini odiano e che le donne sottovalutano spesso

MEDICINA ONLINE TROPPI PELI DONNA MENTO IRSUTISMO PELI TERMINALI SPESSI NERI VISIBILI IPERTRICOSI DIFFERENZE TESTOSTERONE ORMONI LABBRO BARBA PIZZETTO BAFFI ADDOME SCHIENA SPALLE CAPEZZOLO AREOLA FACCIA VISOLe donne spesso sopravvalutano alcuni loro difetti (sbagliando) ma altre volte fanno l’errore opposto (sbagliando ancor di più!). Ecco oggi Continua a leggere

I gay hanno tratti del viso più maschili degli etero

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO FACCIA BARBA CAPELLI FOLTI OCCHI BELLEZZA PELI MATRIMONIO ABITO GALA ELEGANTEI tratti del tuo viso ci dicono se tu sei gay o etero. Alcuni giorni fa leggo sul The Indipendent e sul Daily Mail degli articoli su una particolare ricerca che ha messo in relazione il viso e l’orientamento sessuale degli uomini. Dal risultato è apparso chiaro che omosessuali ed eterosessuali hanno tratti i somatici del viso diversi e – al contrario di quanto si potesse pensare – i gay sono risultati quelli con caratteristiche del viso più maschili degli etero. Lo studio è stato condotto dal Center for Theoretical Study della Charles University di Praga e dall’Academy of Sciences della Repubblica Ceca. In un estratto pubblicato dalla US National Institutes of Health si può leggere:

Gli studi hanno dimostrato come gli uomini omosessuali differiscano dagli uomini eterosessuali in diversi tratti somatici, permettendo di attribuire con precisione l’orientamento sessuale sulla base delle immagini facciali. In un primo studio abbiamo usato una morfometria geometrica per verificare le differenze di forma del viso, rivelando notevoli differenze di forma tra i volti degli uomini eterosessuali e quelli omosessuali. I gay hanno visi relativamente più larghi e più corti, nasi più piccoli e corti, mandibole abbastanza massicce e più arrotondate. In un secondo studio abbiamo testato l’accuratezza dell’orientamento sessuale ipotizzato da ottanta valutatori indipendenti sulla base dei volti, paragonando i risultati con l’orientamento sessuale auto-riferito. I volti degli omosessuali sono stati valutati come più maschili rispetto a quello degli uomini eterosessuali: i nostri risultati hanno così dimostrato che le differenze nella morfologia del viso non si limitano a rispecchiare variazione di femminilità, sfatando anche l’associazione stereotipata della figura dei gay come di “effeminati”.

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