Differenza tra aggressività passiva, attiva e patologica

MEDICINA ONLINE RABBIA AGGRESSIVITA PATOLOGICA ATTIVA PASSIVA DIFFERENZA ADULTI BAMBINI BAMBINA BIMBO URLO SILENZIO ARRABBIATURA IRA SGUARDO CATTIVERIA INCAVOLATURA AGGREDISCE ALTRI.jpgCi sono società, come ad esempio quella degli eschimesi, in cui l’aggressività non è mai manifestata in maniera pesante, ma bensì in modo passivo. La persona aggressiva, in questa popolazione, si ritira semplicemente dalle attività: quindi punisce il gruppo, che conta sull’insieme delle persone per cacciare, pescare e sopravvivere. Questa è un’aggressività passiva che nella nostra cultura è molto più rara. Nell’aggressività passiva il soggetto non manifesta un comportamento, ma fa subire la propria immobilità a livello sociale, come nel caso delle popolazioni eschimesi. Se uno nel gruppo si toglie, in realtà è aggressivo, proprio perché sottrae una risorsa, cioè se stesso, alla sua tribù.

Nell’aggressività attiva, invece, le manifestazioni dall’individuo convergono verso l’esterno, dando vita ad attacchi fisici e verbali.

Esiste anche l’aggressività patologica, che è legata ai traumi psichici o alle situazioni di stress prolungate. In questi casi il rapporto con gli altri si può compromettere in modo temporaneo oppure più prolungato. In un quadro psicopatologico queste persone sono prive della capacità di accogliere sentimenti di amore e di bontà. Vivono di elementi traumatici, come conflitti genitoriali, carenze affettive, stili formativi ed educativi particolarmente restrittivi o comunque non consoni. Queste situazioni aiutano la strutturazione di emozioni negative, alle quali si legano poi sentimenti come la sofferenza, la rabbia, la collera fino ad arrivare all’ira.

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Differenze mitosi e meiosi in sintesi [SCHEMA]

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA CELLULA APLOIDE DIPLOIDE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneCONFRONTO FRA MITOSI E MEIOSI: PRINCIPALI DIFFERENZE

MITOSI

MEIOSI

avviene nelle cellule somatiche avviene nelle cellule germinali (gameti maschili-spermatozoi– e femminili- cellule uovo)
implica una sola replicazione del DNA cromosomico (durante la fase S dell’interfase del ciclo cellulare) seguita da una singola divisione del nucleo e del citoplasma. implica una sola replicazione del DNA cromosomico (durante la fase S dell’interfase del ciclo cellulare) seguita da due divisioni nucleari e citoplasmatiche.
divisione conservativa con produzione di due cellule figlie . divisione riduzionale con produzione di quattro cellule figlie diverse.
le due cellule figlie sono identiche alla cellula parentale (corredo cromosomico diploide 2n). le quattro cellule figlie hanno corredo cromosomico aploide n). La distribuzione casuale (segregazione) dei cromosomi e dei geni durante il crossing-over della profase I favorisce la ricombinazione e la variabilità genetica alla base della riproduzione sessuata e dell’evoluzione biologica.
* Di norma non si verifica il crossing-over e l’appaiamento dei cromosomi omologhi. * Di norma nel corso della profase I si verificano processi di crossing-over per ogni coppia di cromosomi omologhi appaiati mediante sinapsi con tetradi -(presentano almeno 2-3 chiasmi implicanti scambi di tratti cromosomici, con i relativi geni; il numero e la posizione di tali chiasmi è casuale e variabile di volta in volta e da cromosoma a cromosoma). Ciò contribuisce ad aumentare ulteriormente la ricombinazione e la variabilità genetica.
* I centromeri si dividono durante la metafase determinando la migrazione dei cromatidi fratelli verso i poli della cellula. * Nella meiosi c’è la segregazione dei cromosomi omologhi durante la I divisione senza implicare la divisione dei centromeri che avviene tardivamente nel corso della II divisione meiotica (simile alla mitosi).
* funzione di sviluppo e crescita degli organismi viventi, di sostituzione e ricambio cellulare e di riproduzione asessuata. * ciclo biologico (riproduzione sessuata e fecondazione).

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Differenza tra iniezione e assunzione orale di un farmaco

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FATTA UNA SIRINGA COME SI USA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneQuando un farmaco viene assunto per via orale, ad esempio sotto forma di compressa, soltanto una piccola parte di esso arriva ad essere realmente assorbita dall’organismo e giunge quindi al sito d’azione. Continuando con l’esempio di una compressa, quest’ultima subirà notevoli disgregazioni a partire dalla bocca, per poi proseguire nello stomaco e intestino. A questo punto quel che resta del farmaco verrà assorbito e trasportato al fegato, dove subirà delle metabolizzazioni a causa del primo passaggio epatico. Al termine di tutte queste disgregazioni e metabolizzazioni, si avrà la distribuzione del farmaco nell’organismo e quindi al sito bersaglio. L’insieme di tutti questi fenomeni va a determinare la biodisponibilità del farmaco all’interno del nostro corpo (per definizione la biodisponibilità del farmaco è la frazione di farmaco non degradato che raggiunge la circolazione sistemica ed è in grado di distribuirsi in tutto il corpo).
Questo ci fa già intuire la più grande differenza tra l’assunzione per bocca e tramite iniezione: comparando la via orale ed endovenosa, è intuitivo che la prima possiede una biodisponibilità nettamente più bassa della seconda, perché il farmaco, prima di giungere nel torrente sanguigno, subisce notevoli modificazioni nell’apparato digerente. Tutto ciò non avviene se il farmaco lo iniettiamo direttamente nel circolo sanguigno (via endovenosa) e, tramite il sangue, giunge direttamente al sito bersaglio.

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Differenza tra aminoacidi ramificati BCAA 2:1:1, 4:1:1, 8:1:1, 12:1:1 e 20:1:1

MEDICINA ONLINE PALESTRA PESI MUSCOLI MASSA PROTEINE AMMINOACIDI BCAA RAMIFICATI ESSENZIALI WHEY LATTE SIERO CASEINE CREATINA CARNITINA DIMAGRIRE WORKOUT ALLENAMENTO BICIPITI SPALLE DORSGli aminoacidi ramificati, anche chiamati BCAA (dall’inglese “branched-chain amino acid”), sono costituiti da leucina, isoleucina e valina e compongono il 35% degli aminoacidi presenti nel muscolo. Gli integratori di BCAA sono molti usati tra gli sportivi, specie tra i frequentatori di palestre, ma sul mercato ne esistono di diversi tipi e ciò può destare qualche dubbio tra i consumatori.

Esistono i BCAA con rapporto 2:1:1, quelli con rapporto 4:1:1, quelli 8:1:1 ed infine i più recenti con rapporto 12:1:1 e 20:1:1. Quali sono le differenze tra essi? Quale conviene comprare?

Come anticipato all’inizio dell’articolo, gli aminoacidi ramificati sono:

  • leucina;
  • valina;
  • isoleucina.

Quando parliamo di BCAA con un dato rapporto stiamo ad indicare che il rapporto di leucina presente è in quantità maggiore rispetto agli altri due amminoacidi ramificati in modo variabile:

  • con un integratore BCAA 2:1:1 avremo due parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina;
  • con un integratore BCAA 4:1:1 avremo quattro parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina;
  • con un integratore BCAA 8:1:1 avremo otto parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina;
  • con un integratore BCAA 12:1:1 avremo dodici parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina,
  • con un integratore BCAA 20:1:1 avremo venti parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina.

Da ciò appare chiaro come, tra i tre aminoacidi, la maggiore importanza sia data alla leucina. Perché? La leucina è l’amminoacido che interviene nella sintesi proteica e quindi nel recupero. La leucina è importante per la costruzione ed il mantenimento del tessuto muscolare. Promuove la sintesi proteica nei muscoli e nel fegato, rallenta la decomposizione delle proteine muscolari e promuove i processi di rigenerazione. Invece la valina e la isoleucina svolgono prettamente una funzione energetica. Questo si traduce, in termini pratici, in una maggior sintesi proteica e in un minor catabolismo muscolare, oltre ad un maggior recupero, che è solitamente il motivo per cui vengono usati gli aminoacidi ramificati, soprattutto nel post allenamento.

Quindi quale BCAA prendere?

Rapporti diversi dei tre aminoacidi, sono usati per scopi diversi. Quale rapporto acquistare? Per avere una risposta a questa domanda, leggi questo articolo: Quali aminoacidi ramificati BCAA assumere: 2:1:1, 4:1:1, 8:1:1, 12:1:1 o 20:1:1?

I migliori integratori

I migliori integratori alimentari scelti, selezionati ed usati dal nostro Staff di esperti, sono:

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Differenze tra adrenalina e noradrenalina

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Estetico Medicina Estetica Roma COSE ADRENALINA A COSA SERVE Epinefrina Radiofrequenza Cavitazione Cellulite Pulsata Peeling Pressoterapia Linfodrenante Tecarterapia Dietologo Dermatologo Mappatura Nei 01Prima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, leggi anche: Cos’è l’adrenalina ed a cosa serve?

Sia adrenalina che noradrenalina (entrambe catecolamine prodotte dallo stato midollare del surrene) intervengono nella reazione adrenergica chiamata “FIGHT OR FLIGHT“, ovvero combatti o fuggi (a tale proposito leggi anche: Combatti o fuggi: ecco cosa accade nel nostro corpo quando siamo terrorizzati). Com’è intuibile dal suo nome, tale reazione ha  lo scopo di preparare l’organismo ad uno sforzo psicofisico importante in tempi brevissimi:

  • facilitando l’utilizzo dei substrati energetici muscolari
  • rimuovendo i cataboliti (aumenta il flusso renale)
  • aumentando l’apporto energetico agli organi vitali
  • facilitando la ricostruzione delle riserve energetiche

Entrambi sono neurotrasmettitori tipici del sistema nervoso simpatico, tuttavia mentre l’adrenalina agisce a livello sistemico, invece la noradrenalina ha un’attività più specifica a livello circolatorio. La noradrenalina infatti:

  • aumenta la gittata cardiaca;
  • aumenta le resistenze periferiche totali;
  • aumenta la pressione arteriosa;
  • aumenta il flusso coronarico.

Importante differenza è che gli stimoli necessari a produrre rialzi consistenti dei livelli di noradrenalina nel sangue, hanno un’intensità ed un potere stressogeno assai superiore rispetto a quelli che innalzano l’adrenalina: in parole povere un piccolo stress “alza” molto l’adrenalina, ma alza molto poco la noradrenalina:

  • l’adrenalina viene secreta in risposta a stimoli di intensità molto bassa e raggiunge il picco attorno al 60% del VO2 max;
  • la noradrenalina viene invece secreta in risposta a stimoli di intensità elevata e la sua secrezione è proporzionale all’intensità dell’esercizio. Intorno al 70-75% del VO2max si registra un picco nella secrezione di noradrenalina.

Il massimo consumo di ossigeno (VO2max) è un parametro biologico che esprime il volume massimo di ossigeno che un essere umano può consumare nell’unità di tempo per contrazione muscolare. Questo valore è espresso in ml/kg/min (millilitri per kg di peso corporeo al minuto).

Durante un esercizio muscolare statico la secrezione di adrenalina prevale sulla secrezione di noradrenalina.

La secrezione di adrenalina e noradrenalina viene influenzata da:

  • DURATA DELL’ESERCIZIO (aumenta con la durata dell’esercizio)
  • ALLENAMENTO (diminuisce con l’allenamento)
  • DIGIUNO (aumenta negli stati di digiuno in risposta all’ipoglicemia )
  • TEMPERATURA (aumenta con il diminuire della temperatura)

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Differenza tra acquavite e grappa: produzione, sapore e carattere

MEDICINA ONLINE ALCOL ALCOOL ALCOLICI BIRRA VINO VODKA ETILICO METABOLISMO ETANOLO DROGA DIPENDENZA ALCOLISTA BERE TOSSICODIPENDENZA AIUTO ANONIMI SUPERALCOLICI RUM COCKTAIL CONSIGLI MARITO FEGATO CIRROSI EPATICAQuali sono le differenze fondamentali che distinguono grappa ed acquavite?

La grappa è una bevanda prodotta distillando la vinaccia, la parte solida dell’uva (buccia e vinaccioli), mentre l’acquavite d’uva (anche chiamato distillato d’uva) è ottenuto distillando l’uva intera fermentata, quindi il mosto fermentato e la sua vinaccia insieme.
L’acquavite d’uva si colloca quindi a metà strada fra una grappa (ottenuta distillando una materia prima solida quale la vinaccia) e un brandy (ottenuto distillando una materia prima liquida come il vino), essendo ottenuto distillando sia la parte solida che la parte liquida dell’uva.
Un distillato d’uva è normalmente più elegante e fruttato di una grappa, che viceversa è tendenzialmente più intensa e strutturata del distillato.

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