Dianabol ® Metandrostenolone: effetti, dosaggi ed effetti collaterali

MEDICINA ONLINE ALLENAMENTO MONOFREQUENZA MULTIFREQUENZA PESI IPERTROFIA FORZA MASSA WORKOUT ARNOLD DEATH DEAD MORTE BODY BUILDING DOPING LETTERA MUSCOLI COME RICONOSCERE UN DOPATO IN PALESTRA ATLETA TEST ANTIDOPING RECORDDianabol ® è il nome commerciale di uno dei più conosciuti steroidi anabolizzanti orali. Il principio attivo è un ormone derivante dal testosterone chiamato methandrostenolone (in alcuni Paesi è conosciuto anche come metandienone). Come tutti gli steroidi anabolizzanti anche il dianabol è stato prodotto con lo scopo di massimizzare gli effetti anabolizzanti riducendo al tempo stesso le proprietà androgene. Il testosterone dal quale deriva, oltre ad aumentare le masse muscolari, è infatti implicato nello sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie (effetti androgeni: crescita di peli, calvizie, aumento del desiderio sessuale, dell’aggressività, diminuzione del tono della voce).

L’utilizzo di dianabol causa in un gran numero di individui comparsa di acne ed aumento della peluria soprattutto del viso. In soggetti predisposti accelera inoltre la caduta dei capelli. Per gli stessi motivi le donne che utilizzano il dianabol sono soggette a: abbassamento del tono della voce, ipertrofia clitoridea, aumento dei peli del viso ed irregolarità mestruali.

Ogni compressa di dianabol contiene generalmente 2,5-10 mg di metandrostenolone.

Il metandrostenolone, come tutti gli steroidi anabolizzanti, viene in parte aromatizzato dall’organismo. Una quota più o meno grande di dianabol viene infatti convertita ad estrogeni per opera di un enzima presente nel tessuto adiposo chiamato aromatasi. Questi ormoni tipicamente femminili sono responsabili della maggior parte degli effetti collaterali del dianabol come la ginecomastia (crescita abnorme del tessuto mammario nell’uomo) e la ritenzione idrica. Tali effetti sono tanto più probabili quanto maggiori sono le dosi di assunzione.

Per questo motivo molti atleti associano al dianabol altri farmaci in grado di tenere sotto controllo i livelli di estrogeni (Nolvadex ® e/o Proviron ®) o di inibire l’attività dell’aromatasi (Arimidex ®). Questo secondo tipo di prodotti è generalmente più costoso e può causare dislipidemie.

Essendo uno steroide anabolizzante orale il metandrostenolone viene chimicamente protetto dagli enzimi epatici in modo che un’elevata percentuale riesca a raggiungere inalterata  il torrente circolatorio (addizione di un gruppo metile CH3 al carbonio 17-alfa). Come tutti gli anabolizzanti orali anche il dianabol affatica il fegato fino a farlo ammalare in caso di assunzione prolungata a dosi elevate. Anche per questo motivo il periodo di assunzione non dovrebbe superare le 6-8 settimane.

Il dianabol aumenta anche il rischio di malattie cardiovascolari in quanto diminuisce la percentuale di colestorolo buono (HDL) a favore di quello cattivo (LDL)

Come tutti gli steroidi anabolizzanti anche il dianabol sopprime la sintesi fisiologica di testosterone. I livelli plasmatici di questo ormone tendono a ritornare nella norma entro 1-4 mesi dalla sospensione del trattamento.

Tuttavia cicli ripetuti a dosi elevate possono alterare significativamente la capacità del nostro organismo di produrre testosterone, alterando l’asse ipotalamo-ipofisi-testicoli.

MODALITÀ D’ASSUNZIONE (penalmente perseguibile e associata a gravi e numerosi effetti collaterali)

Come sostanza anabolizzante nel bodybuilding: a stomaco vuoto, 5-15 mg al giorno (generalmente da una a tre compresse) per non più di 6 settimane consecutive. A dosi superiori l’associazione con antiestrogenici è d’obbligo, onde evitare spiacevoli effetti collaterali (ritenzione idrica, ginecomastia). Il rischio di danni epatici e degli altri effetti collaterali diventa comunque elevato.

La pausa tra un ciclo e l’altro non dovrebbe essere inferiore alle 4-6 settimane. L’emivita è di circa 3-5 ore e non è ancora chiaro se sia migliore una singola assunzione (picco maggiore) o più assunzioni nell’arco della giornata (livelli plasmatici relativamente stabili).

Spesso il dianabol viene associato ad altri anabolizzanti come il Deca-Durabolin ® permettendo eccezionali guadagni di massa muscolare e forza. In questo singolo caso gli effetti collaterali non peggiorano più di tanto ma possono aggravarsi sensibilmente se il dianabol ® viene associato ad altri steroidi anabolizzanti.

EFFETTI ANABOLIZZANTI: 90-210*

EFFETTI ANDROGENIZZANTI: 40/60*

ATTIVITÀ ESTROGENICA: moderata

ATTIVITÀ PROGESTINICA: non rilevante

* l’ormone di riferimento è il testosterone (100/100)

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Accertati di essere a conoscenza degli effetti collaterali e delle ripercussioni legali derivanti dall’utilizzo degli steroidi anabolizzanti (regolamentate dalla legge in materia antidoping 14 dicembre 2000, n. 376 e successivi aggiornamenti, e dalla legge in materia di disciplina degli stupefacenti D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 e successivi aggiornamenti).

Tale farmaco è uno dei prodotti più contraffatti. Oltre a sconsigliarne l’acquisto in assoluto, se ne sconsiglia in particolare il suo acquisto via internet o dal mercato nero, per evitare farmaci contraffatti estremamente pericolosi per la salute.

Tali indicazioni hanno esclusivamente scopo informativo e NON intendono in alcun modo sostituirsi al parere di un medico o favorire l’utilizzo di steroidi anabolizzanti, né tanto meno promuovere specifici prodotti commerciali, eventualmente indicati a puro scopo informativo. Il ricorso agli steroidi anabolizzanti al di fuori dell’ambito medico è una pratica pericolosa ed aberrante dalla quale ci discostiamo CONDANNANDOLA E SCORAGGIANDOLA nella maniera più assoluta.

Fonte: my-personaltrainer.it

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La palestra e lo sport possono cambiare i lineamenti del volto?

MEDICINA ONLINE PESI PALESTRA MUSCOLI ALLENAMENTO STREET WORKOUT INTEGRATORE AMINOACIDI BCAA PROTEINE CREATINA GLUTAMINA FISICO SPORT ATTIVITA SPORTIVA BELLEZZA UOMO.jpgL’attività fisica può influire sui lineamenti del volto di una persona? Certamente si, per vari motivi. Per iniziare, una adeguata attività fisica, abbinata ad una dieta adeguata, farà certamente diminuire la percentuale di massa grassa (bodyfat %); questo, unito all’incremento di produzione testosteronica derivata soprattutto dall’allenamento in palestra, andrà ad intaccare non solo i depositi adiposi sottocutanei, ma pure il grasso “libero”, la cosiddetta bolla del Bichat situata in zona guance, responsabile del viso “paffutello”, a tal proposito, leggi anche: Ridurre il grasso sulle guance (bolla di Bichat) in modo naturale e con la chirurgia

Sotto il 15% di bodyfat si comincia quindi ad avere un viso “cesellato”, leggermente scavato sulle guance, con zigomi più in evidenza e con naso più sottile: il viso appare più affilato, in salute, bello. A tali percentuali di grasso, anche il “doppio mento” tende a sparire, e ciò contribuisce a delimitare bene la mandibola ed a farla apparire più grande e volitiva.

Una adeguata attività fisica tende anche a “smagrire” ed ingrossare il muscolo sternocleidomastoideo: ciò contribuisce alla bellezza del collo, ad incorniciare meglio il viso ed a sorreggere meglio la testa, fatto che contribuisce a dare al volto un aspetto più regale e fiero ed a slanciare verso l’alto l’intera figura del corpo, fatto utilissimo in caso di altezza non elevatissima. L’attività fisica migliora anche l’ossigenzazione della pelle, specie quella del viso, che apparirà sempre più luminosa, tesa e compatta. Tutto ciò contribuisce anche psicologicamente alla sensazione di maggior fiducia in noi stessi, fatto non indifferente che ci regala uno sguardo più “aggressivo” e più sicuro.

Diverso è il discorso se all’attività fisica si associa anche l’uso di farmaci illegali per aumentare le prestazioni: in questo caso i cambiamenti del volto si fanno molto più evidenti con percentuali di grasso estremamente basse e lineamenti più affilati, oltre alla comparsa frequente della “mandibola GH“, a tal proposito, leggi anche: Mandibola GH, ormone della crescita e doping nello sport

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Costruisci una palestra a casa tua
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Per dimagrire meglio pesi o cardio: qual è il metodo migliore?

MEDICINA ONLINE TREADMILL RUNNER CARDIO CORRERE CORRIDORE CORSA APERTO TAPIS ROULANT MAGNETICO ELETTRICO MECCANICO DIFFERENZE DIETA DIMAGRIRE AEROBICA GRASSO CALORIE SALITA PESI CITTA SMOG.jpgL’eterna domanda, che fanno soprattutto le donne in palestra: pesi o cardio per dire addio ai rotolini di grasso? Ve lo dico subito: la risposta giusta è nel mezzo: per dimagrire (perdere massa grassa) bisogna fare entrambi, perché cardio da solo non basta. L’attività cardiovascolare è sicuramente una discreta soluzione per bruciare un buon numero di calorie, ma da sola non è sufficiente, questo tipo di allenamento, infatti, impegna poco la muscolatura ed il consumo di calorie termina con l’attività stessa, invece con i pesi, oltre a perdere calorie durante l’allenamento, si aumenta nel tempo la massa muscolare e ciò tende ad aumentare il metabolismo basale che permette di consumare di più anche a riposo.

Ed ecco quindi, che entrambi i tipi di training sono fondamentali e complementari, anzi, c’è da dire che i pesi, per dimagrire, sono la strategia migliore sul lungo periodo. Una massa muscolare ben sviluppata ha un consumo calorico elevato anche a riposo. Ciò non vuol dire trasformarsi in bodybuilder per raggiungere lo scopo (l’ingenua ed errata paura di tutte le donne… diventare “come un uomo”) ma tenere presente che l’attività di tonificazione o di potenziamento muscolare è egualmente importante per migliorare la propria linea. Per una donna soprattutto basta anche un lieve aumento della massa muscolare per avere un buon innalzamento del metabolismo e quindi delle chance di dimagrire, lieve aumento che – ripeto – non trasformerà certo la donna “in un uomo”, bensì darà al suo corpo una tonicità che si sposa perfettamente con la femminilità.

Ecco perché affidarsi solo all’allenamento cardiovascolare due volte a settimana non è sufficiente per raggiungere l’obiettivo in modo efficace. Quando si vuole dimagrire, non sono solo le calorie ad essere importanti, ma anche il metabolismo basale e le variazioni ormonali.

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Differenza tra creatina monoidrato ed alcalina: quale preferire?

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE DIETA DIETARY SUPPLEMENT COMPLEMENT ALIMENTAIRE SUPLEMENTO DIETETICO NahrungsergänzungsmittelGli integratori di creatina sono particolarmente efficaci soprattutto negli atleti di un certo livello. La creatina, nella sua forma più diffusa denominata “monoidrato”, dimostrando come l’opportuna supplementazione possa determinare un incremento del pull muscolare di fosfocreatina anche del 15-40%, migliorando pertanto:

  • capacità di esercizio anaerobico;
  • volume di allenamento;
  • carichi di allenamento;
  • forza massimale;
  • potenza;
  • massa muscolare.

Kre-Alcalyn
Nonostante l’ottima efficacia della creatina monoidrato e le buone proprietà farmacocinetiche, differenti aziende hanno cercato di individuare nuove forme di creatina, tra queste vi è una forma chiamata Kre-Alcalyn. Quest’ultima è ottenuta attraverso l’aggiunta di polvere alcalina come carbonato di sodio, glicerolo fosfato magnesio, bicarbonato. Secondo l’azienda produttrice la creatina alcalina dovrebbe presentare:

  • una maggiore biodisponibilità, circa 10 volte maggiore rispetto la Creatina monoidrato;
  • migliori capacità di transito;
  • migliore stoccaggio muscolare.

Tali proprietà, sempre secondo l’azienda produttrice, deriverebbero dall’aumentato pH sostenuto proprio dai sali alcalini che ridurrebbe la conversione di creatina in creatinina che si osserva generalmente in ambiente acquoso. In effetti dal punto di vista scientifica, diminuire l’acidità dell’ambiente gastrico, consente di ridurre la conversione di creatina in creatinina, col risultato – positivo per il bodybuilder – di aumentare l’efficacia della creatina assunta.
Nonostante le interessanti premesse e le basi teoriche di partenza, la letteratura scientifica non riporta alcuno studio degno di nota sulle proprietà farmacocinetiche, sulla reale efficacia e sui vantaggi derivanti dall’utilizzo di creatina “tamponata”.
Per far un po’ di chiarezza a riguardo, nel 2012 è stato pubblicato uno studio sul “Journal of the international society of sport nutrition” che ha paragonato gli effetti dell’integrazione con creatina alcalina e creatina monoidrato.
Più precisamente gli atleti, opportunatamente selezionati e suddivisi in gruppi, sono stati supplementati con:

  • 1,5 gr/die di Kre-Alcalyn (dosaggio suggerito dalla casa produttrice e decisamente diverso da quello sempre proposto per la creatina monoidrato proprio in virtù delle migliorate proprietà farmacocinetiche e biologiche);
  • 20 gr/die per 7 giorni come fase di carico e 5 gr/die per 21 giorni come fase di mantenimento di creatina monoidrato.

Gli atleti così supplementati sono stati sottoposti a medesima dieta, medesimo allenamento e a misurazioni di natura ematochimica, funzionale, bioimpedenziometrica e bioptica. La raccolta dei dati ha dimostrato:

  • un miglioramento dei carici di lavoro sull’esercizio massimale, ma senza nessuna differenza sostanziale tra i due gruppi;
  • un miglioramento della potenza sviluppata in entrambi i gruppi senza differenze significative tra i gruppi;
  • un miglioramento della resistenza in entrambi i gruppi senza differenze significative tra i gruppi;
  • modesti effetti sulla composizione corporea in entrambi i gruppi supplementati, sia sul versante adiposo che su quello muscolare;
  • nessuna variazione apprezzabile dei parametri di laboratorio ematochimici.

Da queste evidenze quindi sembrerebbe che la Kre-Alcalyn non apporti alcun tipo di miglioramento aggiuntivo macrospopicamente apprezzabile rispetto i classici protocolli di integrazione con creatina monoidrato da sempre utilizzati e ben caratterizzati.
Inoltre l’integrazione con creatina monoidrato sembrerebbe addirittura più efficace nel potenziare le scorte muscolari di questa molecola.

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La Kre-Alcalyn è realmente più sicura della Creatina monoidrato?
Un altro motivo per cui, secondo l’azienda produttrice, sarebbe preferibile consumare creatina alcalina piuttosto che creatina monoidrato sarebbe legato alla riduzione sensibile del numero e dell’entità degli effetti collaterali associati alla supplementazione.
E’ noto infatti come in certi casi, l’uso/abuso di creatina possa associarsi a transitori disturbi gastro-enterici quali dolori addominali crampiformi, diarrea, nausea e nei casi più gravi vomito. Nonostante le premesse in questo studio l’incidenza di effetti collaterali, decisamente bassa, è stata assolutamente simile tra i due gruppi, non evidenziando quindi alcun vantaggio relativo all’utilizzo di Creatina Alcalina.

Quindi quale creatina scegliere?
Al momento l’integrazione con creatina alcalina non sembrerebbe apportare alcun tipo di vantaggio macroscopicamente apprezzabile, né dal punto di vista dell’efficacia, né della sicurezza rispetto alla classica integrazione con creatina monoidrato, tuttavia l’integrazione con creatina monoidrato può contare su un’ampia letteratura che ne definisce appropriatamente efficacia e sicurezza d’impiego, al contrario della sua forma alcalina. Le più importanti differenze rimangono relative al costo del prodotto, decisamente maggiore per la creatina alcalina e per i differenti dosaggi proposti. Rimanendo in attesa di ulteriori studi, il nostro consiglio è quindi quello di acquistare la normale creatina monoidrato e, per “tamponarla”, usare del normale bicarbonato di sodio che trovare in qualsiasi negozio a prezzi irrisori. Aggiungete bicarbonato di sodio nella quantità di un terzo della creatina. Ad esempio, se assumete 3 grammi di creatina, aggiungete alla bevanda 1 grammo di bicarbonato di sodio; se assumete 5 grammi di creatina, aggiungete invece circa un grammo e mezzo di bicarbonato.

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Differenze tra proteine whey concentrate, isolate e idrolizzate: quale scegliere?

MEDICINA ONLINE PALESTRA DONNA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTEGRATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISICNel corso del tempo, gli integratori di proteine whey hanno subito un’evoluzione, andando a soddisfare sempre meglio Continua a leggere

Il segreto per progredire nel tuo allenamento? La periodizzazione

MEDICINA ONLINE PALESTRA DONNA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTEGRATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISIC.jpgLa periodizzazione non è che la modulazione, nel tempo, dell’intensità e del volume allenante, ovvero dei carichi e degli schemi utilizzati nell’allenamento. Non basterebbe cercare di spingere sempre un po’ più peso o cercare di fare sempre una ripetizione in più? No! Quella che si chiama periodizzazione lineare è qualcosa che funziona inizialmente, poi scema finché non vi porta alla stagnazione dei risultati, sia come carichi in allenamento che come impatto sul vostro corpo.

Qualche risultato a sostegno (che potete applicare tout-court!)

  1.  6 settimane di 3 serie da 6 ripetizioni vs 3 settimane di 5 serie da 10 ripetizioni, 1 settimana di 5×5, 1 di 3×3 e 1 di 3×2 (1). Ha vinto il gruppo periodizzazione per quanto riguarda l’incremento di massa muscolare.
  2. 24 settimane di 1×8-10 + ripetizioni forzate VS 2-4 x 12-15, 8-10, 3-5 (piramidale) + 2-4 x 8-10 (2). Ha vinto il gruppo periodizzazione per quanto riguarda l’incremento di massa muscolare
  3. 12 settimane di 5×6 sui grandi esercizi multiarticolari e 3×8 sugli esercizi ausiliari con carichi aumentati linearmente o a onda (3). Ha vinto il gruppo periodizzazione per quanto riguarda l’incremento di forza in Back Squat e Bench Press.

Ah, e non dimenticate di fare lo scarico, che non significa non allenarsi, bensì semplicemente tagliare volume e intensità (partire dal 20% di ripetizioni totali, ad allenamento o settimanali, in meno e/o dal 15-20% dei carichi utilizzati in meno, è una buona strategia). Di fatti, fare scarico rispetto a non allenarsi produce risultati di gran lunga diversi (4): lo scarico è parte integrante dell’allenamento, fa recuperare e fa vedere i frutti di quanto è stato seminato in precedenza.

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Potenziale genetico: come calcolare la massima crescita muscolare possibile

MEDICINA ONLINE PALESTRA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO FIBRE MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTEGRATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISICOIl primo pensiero di un ragazzo che mette piede per la prima volta in sala pesi, desideroso di aumentare la massa muscolare, è l’immagine di un fisico armonico e muscoloso, grosso e definito, che pensa di poter raggiungere di lì a poco, basta guardare la “casuale” esplosione delle iscrizioni in palestra nei mesi di maggio-giugno, quando si pensa che in paio di mesi si raggiungerà il fisico perfetto da mostrare in spiaggia. C’è effettivamente molta confusione sull’argomento, ragazzini di 1.80 m per 70 kg che dopo aver provato a fare pesi a casa si iscrivono in palestra pensando di poter aumentare enormemente la massa muscolare per raggiungere il fisico visto chissà dove nel giro di qualche mese, a cui nessuno dice che i fisici delle riviste di body building non sono affatto raggiungibili se non con l’ausilio di buone dose di steroidi utilizzate in modo eccellente (oltre ad un lavoro in palestra coi pesi molto paziente e meticoloso) e non solo integratori per la crescita muscolare.

Per fare un po’ di chiarezza sull’argomento “Che fisico posso raggiungere?” bisogna considerare una serie di fattori, tra i cui i più importanti sono la predisposizione fisica del soggetto in questione (la genetica, in sostanza) ed i livelli a cui vuole ambire, con riferimento, in particolare, alla percentuale di grasso corporeo: non è così difficile aumentare di 20 kg la massa muscolare se dall’altro lato poi ci si ritrova con il 25-28% di grasso, cosa che fa apparire sicuramente meno “secchi” ma anche decisamente “appannati”. Da non tralasciare anche l’anzianità di allenamento della persona: all’inizio può essere sufficiente veramente poco per fare grandi progressi ed accumulare vari kg di muscoli, ma dopo 5-6 anni di allenamento continuativo, la crescita muscolare non è più veloce e qualche etto di tessuto muscolare in più viene davvero sudato purtroppo.

Tasso medio di aumento muscolare

Avvalendoci dell’esperienza pluriennale di voci molto più autorevoli nel campo, come Lyle McDonaldAlan Aragon e Martin Berkhan, riporto qui i dati tratti dalle loro esperienze, che molto spesso hanno un riscontro nella realtà di tutti i giorni. Vediamo dunque quanto velocemente si può aumentare la massa muscolare, mediamente, a seconda del proprio livello.

Valori di riferimento.
Livello Anzianità d’allenamento Potenziale crescita (% sul peso totale al mese)
Principiante < 2 anni 1.0-1.5%
Intermedio > 2 anni, < 4 anni 0.5-1.0%
Avanzato > 4 anni 0.25-0.5%

Faccio notare che il potenziale di crescita si riferisce alla massa magra ed il range è dovuto alla differenza interindividuale (le donne si collocano nella parte inferiore).

Il massimo potenziale di crescita muscolare

Se nella tabella precedente sono stati indicati grosso modo i possibili aumenti di peso mensili, che una persona che vuole “mettere massa” può aspettarsi, presento qui l’espressione, formulata da Casey Butt sulla base dell’analisi dei dati di 300 atleti, che permette di stimare il massimo peso della massa magra potenzialmente raggiungibile, in base alla struttura ed alla condizione fisica:

MEDICINA ONLINE PALESTRA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO FIBRE MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTERATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISICO.png

dove H è l’altezza espressa in centimetri, W la circonferenza del polso misurata sul versante più vicino alla mano del processo stiloideo, A è la circonferenza della caviglia nel punto minimo e %BF è la percentuale di grasso corporeo alla quale si vuole stimare la massima LBM (quindi quella a cui si aspira, non quella attuale). Considerando un esempio di un soggetto di 81-82kg, se volesse aumentare la massa muscolare, inserendo nella formula H = 175, W = 18, A = 25 e BF = 10, otterrei 81.8 kg di LBM, pari ad un peso corporeo di 81.8/0.9 = ~91 kg. Faccio notare che a questo peso potrebbe arrivare in un tempo di circa 2 anni (considerando la tabella del paragrafo precedente), come risultato teorico. Nella pratica, è quasi impossibile mantenere la percentuale di grasso corporeo ed aumentare il tessuto muscolare, obbiettivo tanto più arduo quanto più ci si avvicina al potenziale genetico: quei 2 anni potrebbero essere 4 o 5 se non di più.

Per concludere, che voi siate degli atleti che desiderano aumentare la massa muscolare, dei preparatori o dei nutrizionisti che preparano quegli atleti, siate sempre realisti nel porre degli obbiettivi, in modo che questi siano concretamente raggiungibili e non fonte di frustrazione.

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Brandon Blake, bambino culturista a 9 anni: 15 ore di allenamento

MEDICINA ONLINE BODY BUILDING BABY Brandon Blake Frank MedranoHa solo 8 anni ma è già una star del web il piccolo culturista Brandon Blake, grazie all’inatteso tributo riservatogli dall’idolo Frank Medrano. Tutto è cominciato dalla pubblicazione di una foto su Facebook da parte del campione di bodybuilding, colpito dalla precoce somiglianza del fisico del promettente palestrato col suo possente corpo scolpito da anni di duri allenamenti.

La dedizione del bambino prodigio alla ginnastica e lo spirito di sacrificio fuori dal comune di un aspirante budybuilder hanno colpito il gigante buono del culturismo a stelle e strisce, al punto di indurlo a postare l’immagine del giovanissimo talento riservandogli un appassionato omaggio: “Sono contento di avere trasmesso qualcosa a questa generazione e spero che Brandon sia sempre felice e forte.

Trampolino, pesi ed attrezzi da fitness sono il pane quotidiano del forzuto bimbo di casa Blake, disposto a mettere da parte giocattoli e regali di vario tipo per coltivare il suo ambizioso hobby con lo sguardo rivolto al futuro. L’appoggio della famiglia pare non manchi, anche perché i risultati di tali sforzi sono tangibili, soprattutto adesso che è arrivata la “benedizione” via web del celebre culturista americano, propenso ad incoronare il suo ammiratore come una sorta di erede designato.

E così, dalla dieta a base di verdure e carne all’esercizio quotidiano, passando per rinunce impensabili per un bambino di quella età, Brandon Blake si avvia a diventare una piccola celebrità, dall’alto dei suoi 25 kg di peso e di una muscolatura già perfetta, frutto di un lavoro duro (fino a 15 ore di esercizi) ma ben calibrato sul suo fisico e coordinato senza lasciare nulla al caso da un personal trainer amico di famiglia.

“Il padre gli ha permesso di coltivare i suoi interessi, diversamente da tanti genitori che spingono a fare football o altri sport, ha voluto precisare Andy Myers, istruttore di palestra incaricato da Mark Blake di seguire gli allenamenti del figlio e di curarne il corretto sviluppo. Sarà altrettanto semplice resistere alle sirene della popolarità, per Brandon e i suoi familiari?

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