Epilessia e disturbi del sonno: epilessie parziali

MEDICINA ONLINE MORTE CLINICA BIOLOGICA MORTE CEREBRALE END LIFE OSPEDALE LETTO VENTILATORE MECCANICO STACCARE LA SPINA BRAIN DEATH ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO FLAT EEG SNC CERVELLO TERMINALE MALATO COMA STATO VEGETATIVOÈ osservazione molto antica che il sonno favorisce in molti casi la comparsa delle manifestazioni epilettiche. La relazione tra i due fenomeni, tuttavia, è anche inversa, potendo le manifestazioni epilettiche produrre a loro volta alterazioni della struttura del sonno. Il clinico si trova poi sovente nella condizione di dover differenziare, talvolta con grande difficoltà, tra manifestazioni accessuali notturne di natura non epilettica e crisi epilettiche notturne. Infine la registrazione dell’elettroencefalogramma durante il sonno e dopo deprivazione parziale o totale del sonno notturno si è affermata come insostituibile procedura di grande valore diagnostico. In questo articolo ci occuperemo in particolare delle epilessie parziali.

Epilessie parziali

Manifestazioni critiche

Nelle epilessie benigne con punte rolandiche, le crisi motorie (emifacciali o emicorporee) tendono a verificarsi soprattutto durante il sonno a onde lente. Allo stesso modo si comportano le crisi dell’area supplementare motori a, caratterizzate da complessi movimenti e atteggiamenti distonici, che non pochi problemi pongono dal punto di vista diagnostico (vedi oltre).
Le crisi parziali a semeiologia complessa (epilessia temporale) sono ovviamente rilevabili clinicamente durante il sonno soltanto se, accanto alle modificazioni dello stato di coscienza, producono fenomeni motori (automatismi) o se diventano secondariamente generalizzate, dando luogo a convulsioni. In due terzi dei casi le crisi si manifestano
più frequentemente durante il sonno, mentre in una percentuale più piccola le crisi si verificano esclusivamente durante il sonno. In ogni caso sono soprattutto le fasi più profonde del sonno NREM e i periodi di transizione tra le diverse fasi NREM e tra il sonno REM e il sonno NREM a risultare attivanti. Analogo discorso vale per le secondarie generalizzazioni delle crisi. In una piccola percentuale di pazienti le crisi si raggruppano invece durante il sonno REM. Non è chiara la ragione di questa diversa distribuzione preferenziale. L’epilessia parziale continua mostra invece una notevole indipendenza dal ciclo sonno-veglia.

Alterazioni EEG intercritiche

Contrariamente a quanto ancora comunemente creduto, sono soprattutto le fasi più profonde del sonno NREM a risultare maggiormente attivanti nelle epilessie del lobo temporale. Il sonno REM inoltre tende a spegnere eventuali focolai indipendenti controlaterali e a circoscrivere la scarica, risultando quindi particolarmente utile a fini localizzatori (vedi immagine in basso).

MEDICINA ONLINE ELETTROENCEFALOGRAMMA ALTERAZIONI EEG INTERCRITICHE EPILESSIA Modificazioni della frequenza di scarica in funzione della veglia e degli stadi del sonno.jpg

Modificazioni della frequenza di scarica in funzione della veglia e degli stadi del sonno. 34 pazienti con massima frequenza di scarica durante il sonno NREM, suddivisi tra la parte A e la parte B della figura. W = veglia; S1S2 = media degli stadi 1 e 2; S3S4 = media degli stadi 3 e 4; RCM = stadio REM.

Le alterazioni intercritiche delle epilessie benigne a punte rolandiche si attivano durante tutte le fasi del sonno NREM, senza una chiara distribuzione preferenziale.

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