Come si pratica un buon sesso orale ad un uomo?

MEDICINA ONLINE KISSING SIDE BACIARE DESTRA SINISTRA LATO AMORE COPPIA DIVORZIO LITIGIO MATRIMONIO FIDANZATO PARTNER UOMO DONNA AMORE SESSO SEX WALLPAPER GIRL MAN BOY WOMAN SAD COUPLE HIUna giovane lettrice ci ha scritto chiedendoci consigli su un argomento di cui non riesce a parlare con le proprie coetanee perché la imbarazza. La richiesta è la seguente: “Sto insieme al mio ragazzo da tempo ormai, ma io NON HO PROPRIO IDEA di come soddisfarlo tramite il sesso orale, quindi mi servirebbero consigli spiegati in maniera molto elementare, senza parole troppo tecniche, grazie”.

Cara lettrice, ti anticipiamo che per quanto riguardo il sesso orale all’uomo (chiamato anche “fellatio”, pronuncia “fellazio”), non c’è una vera e propria tecnica “giusta” o “sbagliata”: ognuno ha dei gusti soggettivi! Inoltre in certi momenti è preferibile lasciarsi andare alle emozioni del momento, piuttosto che fare la “lista” delle cose da fare e da non fare. Ad ogni modo ti consigliamo di non iniziare a stimolare subito il pene, bensì di partire baciando il partner prima sulla bocca, poi spostandosi lentamente sul petto, sulla pancia, sul pube e solo alla fine rivolgi le tue attenzioni sullo scroto (la “sacca” che contiene i testicoli) ed infine sul suo pene: creerai un crescendo di eccitazione nel tuo partner.

La posizione perfetta non esiste: alcuni uomini preferiscono stare stesi a letto, altri preferiscono stare seduti, altri ancora adorano stare in piedi perché hanno una sensazione di maggiore dominio sulla partner. Neanche il luogo “perfetto” esiste: evita solo di farlo in posti dove potresti incorrere in reati, come ad esempio in luoghi pubblici. I consigli che seguono valgono ovviamente sia in caso di coppie eterosessuali che omosessuali.

Iniziamo

La stimolazione del pene potrebbe iniziare con piccoli baci lungo l’asta, tutto intorno, mentre lo carezzi con entrambe le mani, oppure usando una mano sull’asta e posando l’altra sui testicoli, massaggiandoli delicatamente: ricorda che sull’asta – se turgida -puoi massaggiare in modo più intenso, ma i testicoli devono essere manipolati con più dolcezza rispetto all’asta del pene ed al glande: stringere troppo i testicoli potrebbe essere molto doloroso per il partner. Gioca con la pelle del prepuzio, con la lingua e con le labbra fino a che scoprirai il glande, cioè la parte alta del pene. Considera che il glande è la parte più sensibile e delicata del sesso maschile, inseme al frenulo (quello che comunemente si chiama “filetto”, vedi immagine in basso) e che è sensibilissimo alle stimolazioni delicate. Attenzione però: usare una stimolazione troppo intensa su queste parti, potrebbe causare disagio, dolore o traumi al partner.

MEDICINA ONLINE FRENULO PENE EREZIONE FIMOSI CORTO ROTTO FRENULUM PENILE PENIS CIRCONCISIONE SESSO PENETRAZIONE VERGINITA GLANDE ASTA TESTA DEL PENE FILETTO SEX WALLPAPER PIC HD PICTURE ANATOMY ANATOMIA

Mostrati eccitata da quello che stai facendo

Usa delicatezza, ma anche energia e passione: all’uomo piace molto l’idea che la partner abbia voglia di fargli sesso orale e che abbia voglia di eccitarlo fino a fargli raggiungere il piacere. Uno dei segreti per eccitare un uomo è dimostrargli che tu sei eccitata da lui e da quello che gli stai facendo: trasmettere al tuo partner il messaggio che stai facendo una cosa “solo per fargli un piacere” è, nella maggioranza dei casi, la cosa peggiore che tu possa fare anche se in realtà – per alcuni uomini – l’idea di “costringere” la propria donna a fargli una fellatio potrebbe essere fonte di eccitazione. Rimane comunque valido il fatto generale che mostrarti “annoiata” può raffreddare anche il partner più focoso.

A questo punto puoi massaggiare il pene su e giù con le mani mentre inserisci il suo glande in bocca ritmicamente, oppure inserire solo il suo glande in bocca senza usare le mani, oppure ancora alternare un massaggio solo con le mani e solo con la bocca. Il movimento tra mani e bocca non deve essere per forza “parallelo”: la bocca può ad esempio muoversi più o meno velocemente rispetto alle mani e/o nella medesima o diversa direzione. Il “trucco” principale è scoprire come a lui piace di più: più l’uomo è eccitato e più il suo pene tende ad essere gonfio e turgido, quindi, capito il movimento che a lui piace di più, insisti su quello (cambiandolo di tanto in tanto, altrimenti anche il gesto più eccitante può essere noioso se ripetuto sempre uguale). Alterna movimenti più rapidi a movimenti più lenti, ma sempre con un buon ritmo, e quando inserisci il suo glande in bocca, prova ad “aspirarlo”. Gioca con la tua lingua, muovendola ritmicamente. Mordicchia il glande, ma senza stringere troppo!

Puoi tenere gli occhi chiusi, ma un fatto che generalmente piace agli uomini è che la donna (o l’uomo) li guardi durante la fellatio: quindi guarda il tuo partner negli occhi con l’espressione più sensuale di cui sei capace e sposta la vista tra il suo viso ed il suo pene.

MEDICINA ONLINE PENE PROSTATA PUNTO L L POINT SEX SESSO VAGINA PARETE ANTERIORE ANO MASSAGGIO PROSTATICOTANTRA VULVA CLITORIDE STIMOLAZIONE VIDEO TOCCARE PREMERE DONNA WALLPAPER HI RES P

Accarezzalo sui testicoli con le dita e, solo se lui lo gradisce, puoi provare ad inserire un dito (ad esempio l’indice o il medio) nel suo ano per massaggiargli la prostata (il “punto L), muovendolo delicatamente avanti ed indietro e premendo sulla ghiandola prostatica, mentre magari col pollice gli massaggi la zona perineale (quella posta tra lo scroto e l’ano), come mostra l’immagine in alto. Evita solo di inserire il dito nell’ano troppo in profondità, a meno che lui non lo gradisca, e con troppa foga, specie se hai le unghie lunghe (in quest’ultimo caso potresti procurargli una lesione anche grave!). ATTENZIONE: molti uomini non gradiscono questa pratica, quindi chiediglielo prima di farlo. Per approfondire questo argomento, leggi anche: Punto G maschile: trovare e stimolare il punto L per provare orgasmi più intensi ed aumentare la forza dell’eiaculazione

L’orgasmo si avvicina: cosa fare?

Per prima cosa ti chiederai: come fare a capire quando si avvicina l’orgasmo? Anche se lui non te lo dice, il suo corpo parla per lui: il suo respiro inizia ad essere accelerato, ansima, l’asta del pene e soprattutto il glande diventa più turgido. A quel punto devi decidere se farlo eiaculare nella tua bocca o no. Se vorresti farlo eiaculare ed eventualmente ingoiare il suo liquido seminale, ma proprio non sopporti il suo sapore, potresti far leggere al tuo partner questo articolo: Come avere un’eiaculazione più abbondante e migliorare sapore, odore, colore e densità dello sperma?

Se non vuoi lo che sperma finisca nel tuo cavo orale, togli il glande dalla tua bocca ed inizia a stimolarlo dolcemente con le mani, senza fretta e senza stringerlo troppo ma in maniera decisa (evitando però di bloccare l’uretra a livello del frenulo) e sempre più rapida. Se ti stanchi con una mano, può cambiare braccio: masturbalo finché non viene nelle tue mani o su un fazzoletto. Oppure puoi continuare a tenere il glande in bocca continuando a massaggiarlo con le mani, dicendogli di avvertirti quando sta per eiaculare ed al momento giusto sposta il pene in direzione diversa dalla tua bocca (e dal tuo viso, se ti da fastidio l’idea che ti eiaculi sulla faccia). Evita solo di essere indecisa e di interromperti a metà mentre lui sta eiaculando: ciò non è di certo molto gradito dall’uomo e potrebbe rovinare inevitabilmente il momento. Evita anche di stringere troppo l’asta del pene mentre lo sperma sta uscendo: potresti stringere l’uretra (il condotto attraverso cui passa il liquido seminale) dando una sensazione di fastidio.

Durante l’orgasmo, solo se l’uomo lo gradisce, prova ad inserire un tuo dito nel suo ano: la pressione sulla sua prostata potrebbe aumentare il piacere (attenzione: a molti uomini non piace!). Al termine dell’orgasmo, rallentati e poi fermati rapidamente dal momento che il partner potrebbe provar fastidio ad essere ulteriormente stimolato nel periodo refrattario che segue l’eiaculazione.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn e su Pinterest, grazie!

Quali sono le misure medie della circonferenza del pene?

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PLASMA UOMO COME FUNZIONA AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRIn base a un articolo pubblicato sul British Journal of Urology International emerge che le misure medie del pene maschile sono:

  • flaccido: 9,16 cm di lunghezza e 9,13 cm di circonferenza,
  • in erezione: 13,12 cm di lunghezza, per 11,66 cm di circonferenza.

Le misure della circonferenza sono misurate sull’asta del pene e non sul glande. Le eccezioni alla media sono piuttosto rare: solo 5 uomini su 100 hanno genitali più lunghi di 16 cm, e solo 5 su 100 hanno un pene più corto di 10 cm. La lunghezza considerata va dall’osso pubico alla punta del glande, ed esclude pieghe cutanee o centimetri di grasso.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Il pene è un muscolo o no? Cos’è il pene?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FATTO PENE INTERNO UOMO SESSO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneIl pene è o non è un muscolo? E’ una delle tipiche curiosità a cui, quasi tutti, danno una risposta sbagliata, poiché – potendosi ingrandire ed irrigidire – l’asta del pene sembra apparentemente comportarsi come un muscolo.

Il pene è un muscolo?

No, il pene non è un muscolo. E’ un organo composto da tre parti fondamentali: radice, asta e glande. L’asta, in particolare, è costituita da:

  • due corpi cavernosi;
  • un corpo spongioso (anche detto “corpo cavernoso dell’uretra”).

Il corpo spongioso ed i corpi cavernosi sono le strutture erettili del pene, esse riempiendosi di sangue ne permettono l’erezione. L’inturgidimento del pene ha un meccanismo diverso rispetto a quello di un muscolo. Semplificando: mentre il pene è una “spugna” che aumenta in dimensioni e diventa turgido riempiendosi di sangue, al contrario il muscolo diventa “duro” grazie alla contrazione delle fibre muscolari che lo compongono. Per approfondire: I muscoli: come sono fatti, come funzionano e cosa rischiano quando ti alleni

Il pene è ricco di cellule muscolari

Il pene, pur non essendo un muscolo, è ricco di cellule muscolari lisce: esse sono disposte nelle pareti dei vasi sanguigni del tessuto erettile, corpi cavernosi e tessuto spongioso di uretra e glande e sono necessarie per una normale erezione. Tali cellule muscolari lisce rispondono all’azione dell’ossido nitrico ed hanno l’importante compito di regolare la presenza di sangue all’interno delle cavità del tessuto erettile. In particolare:

  • il rilassamento delle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni penieni determina una vasodilatazione (i vasi sanguigni si dilatano) che facilita l’ingresso di sangue nel pene, caratteristica dello stato di erezione;
  • la loro contrazione determina una vasocostrizione che porta allo svuotamento del sangue presente nelle cavità peniene, situazione propria dello stato flaccido del pene.

Le cellule muscolari lisce si contraggono ad opera di segnali nervosi o mediatori chimici. Questi segnali vengono prodotti in seguito a situazioni di vario genere, come ad esempio: emozioni, eccitazione, caldo, freddo, traumi, ecco il motivo per cui il pene può ritrarsi in alcune condizioni, per esempio con il freddo od in caso di forti emozioni.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, segui la nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Rottura del frenulo del pene: cosa fare?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PENE UOMO RAGAZZO VERGINITA FILETTO FRENULO GLANDE ASTA RAPPORTO SESSUALE IMENE PENETRAZIONE VAGINA CORONA FIMOSI SOLCOCORONALE MEATO URETRALE SPERMADobbiamo tenere in considerazione che la rottura del frenulo corto è più frequente. In ogni caso la rottura del frenulo nell’uomo non si verifica sempre, ma avviene in seguito ad un rapporto sessuale piuttosto energico o nel caso in cui si abbia a che fare con una stimolazione troppo eccentrica.

Il frenulo, come tutti i tessuti, se particolarmente sollecitato, può andare incontro ad una lacerazione parziale o totale. Il risultato consiste in un dolore intenso e nel sanguinamento. La lacerazione del frenulo avviene soprattutto quando non ci siano le condizioni per una sufficiente lubrificazione.

Leggi anche: Frenulo del pene: cos’è e perché la sua lunghezza è importante?

Vedi anche: foto di un pene sottoposto a frenulotomia

Rottura del frenulo: cosa fare

Rottura del frenulo: cosa fare? Se si dovesse andare incontro ad un episodio di questo genere, la prima cosa da fare consiste nel tamponare la ferita per qualche minuto. In genere tutto ciò basta per risolvere il problema.

Se invece ci troviamo di fronte ad una lacerazione più estesa, è necessario recarsi al pronto soccorso. Ricevendo le giuste cure mediche, si verrà sottoposti ad un piccolo intervento ambulatoriale, che avviene in anestesia locale.

Subito dopo l’intervento che segue la rottura del frenulo, ci si dovrà astenere dai rapporti sessuali per circa 20 giorni. Se il frenulo si lacera, ma riusciamo comunque a tamponare la fuoriuscita di sangue, è opportuno evitare i rapporti sessuali per circa 10 giorni, disinfettando in maniera adeguata la ferita, in modo che si possa giungere ad una cicatrizzazione completa.

E’ però da specificare che il frenulo può essere sottoposto ad una nuova lacerazione in seguito ad un rapporto successivo. In casi come questo si deve scegliere: lasciare che la rottura avvenga in modo naturale oppure ricorrere alla frenuloplastica. Quest’ultima è un’operazione risolutiva, che determina il superamento del problema in maniera definitiva, magari abbinando l’intervento a qualche piccolo accorgimento, come l’uso del preservativo, nel momento in cui si riprende l’attività sessuale.

In effetti la rottura del frenulo con il preservativo è più rara, ma non è detto che non avvenga. La frenuloplastica è comunque un intervento da considerare, anche perché non va trascurato il legame fra eiaculazione precoce e frenulo corto, anche se non ci sono prove decisive per questo collegamento.

Al pari dell’intervento per la circoncisione maschile, la frenuloplastica rientra fra quei tipi di interventi chirurgici da non sottovalutare per una corretta salute sessuale dell’uomo.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Com’è fatto il pene al suo interno?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FATTO PENE INTERNO UOMO SESSO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl pene, anche chiamato verga o asta virile, è un organo maschile che appartiene sia all’apparato riproduttivo che a quello urinario. Apparentemente semplice, è in realtà un organo complesso e delicato.

Leggi anche:

Anatomia del pene
La struttura del pene può essere distinta in tre parti:

  • radice del pene
  • asta del pene (o corpo del pene o asta peniena)
  • glande

1) Radice del pene
La radice (o crura) è la parte interna, nascosta e fissa del pene; è costituita dalle porzioni iniziali del corpo spongioso dell’uretra (bulbo) e dei due corpi cavernosi (radici), che si fissano nel perineo fornendo stabilità e ancoraggio all’asta del pene.

2) Asta del pene
L’asta del pene (o corpo del pene) è la parte esterna e mobile del pene, sormontata dal glande. Presenta una forma cilindrica e le sue dimensioni variano a seconda che si trovi in condizioni di riposo (flaccidità) o in erezione. Allo stato di flaccidità, l’asta del pene pende verticalmente verso il basso tra le due cosce, appoggiandosi allo scroto. Allo stato di erezione, invece, l’asta del pene modifica dimensioni e consistenza, allungandosi fino a 12-15 centimetri e inturgidendosi; inoltre, si solleva dallo scroto avvicinandosi all’addome. Un sottile strato di pelle avvolge e ricopre l’asta del pene lungo la sua interezza; in questa sede la cute è sottile e leggermente pigmentata, quindi più scura rispetto al colore della pelle delle rimanenti zone del corpo. La faccia superiore dell’asta (faccia dorsale) è costituita da due corpi cavernosi, mentre la faccia inferiore (ventrale) è costituita dal corpo spongioso (o corpo cavernoso dell’uretra). Il corpo spongioso e i corpi cavernosi sono le strutture erettili del pene: riempiendosi di sangue ne permettono l’erezione. Lungo la faccia inferiore dell’asta è possibile apprezzare una sporgenza longitudinale tubulare, determinata dall’uretra contenuta nel corpo spongioso. Nella parte nascosta del pene i due corpi cavernosi si continuano nelle due radici (o crura) destra e sinistra.

Leggi anche:

3) Glande del pene
Detto anche “balano”, il glande è l’estremità distale del pene e rappresenta la terminazione del corpo spongioso. Si presenta di colore roseo-violaceo e ha forma di tronco di cono, utile a favorire la penetrazione in vagina. Il glande appare ingrossato alla base rispetto all’asta, dalla quale si separa per un breve restringimento detto solco balanoprepuziale, che delimita inferiormente il collo del pene. Alla base, dunque, il glande si espande formando un bordo arrotondando sporgente, detto corona del pene. In questa sede possono ritrovarsi delle piccole escrescenze bianco rosate, denominate papule perlacee peniene. La loro eventuale presenza è una caratteristica costituzionale dell’individuo priva di significato patologico. Nel pene normale allo stato di flaccidità, il glande è ricoperto da una strato di pelle scorrevole chiamato prepuzio.
Lo strato cutaneo interno del prepuzio, di colore più chiaro (rosato) si fonde con la corona del glande e si fissa posteriormente ad essa tramite una piega cutanea mediana chiamata frenulo (volgarmente “filetto”). Il frenulo, quindi, rappresenta il sottile lembo di pelle che unisce il glande al prepuzio. Nel pene normale in stato eretto il prepuzio scivola indietro lasciando il glande scoperto. Esistono però variabilità nella lunghezza del prepuzio, che ad esempio può non coprire completamente il glande durante lo stato flaccido o essere troppo lungo e adeso ad esso per scivolare all’indietro durante l’erezione. In quest’ultimo caso si parla di fimosi, mentre se il prepuzio si retrae solo fino al margine coronale del glande si parla di parafimosi.
La pratica della circoncisione consiste nella resezione del prepuzio; oltre al significato religioso, questa pratica ha una certa utilità nella prevenzione delle infezioni del pene e dell’accumulo di smegma (sporcizia).
A livello della corona e della superficie interna del prepuzio si registra un importante secrezione di materiale sebaceo, prodotto dalle ghiandole prepuziali (o ghiandole di Tyson); tale materiale, insieme alle cellule desquamate, è il principale costituente dello smegma, responsabile dell’odore del pene. Non tutti gli autori, però, concordano sull’effettiva esistenza di tali ghiandole.
All’apice del glande è presente l’orifizio uretrale esterno, cioè l’apertura con la quale l’uretra comunica all’esterno permettendo la fuoriuscita dell’urina, nella minzione, e dello sperma, nell’eiaculazione. Il glande è una zona erogena primaria; è infatti ricchissimo di terminazioni nervose preposte alla voluttà (piacere sessuale), che sono molto ben rappresentate anche sulla superficie interna del prepuzio e sul frenulo.

Leggi anche:

Dimensioni e lunghezza del pene
Sebbene i valori medi pubblicati in letteratura differiscano leggermente tra loro, nei libri di testo e nelle varie fonti consultate si considera normale una lunghezza del pene allo stato eretto compresa tra 12 e 15 centimetri. Allo stato flaccido, invece, la lunghezza del pene scende a 9-10 centimetri. Per quanto riguarda la circonferenza del pene allo stato eretto, questa si aggira mediamente attorno ai 12 centimetri.
Una revisione sistematica pubblicata nel 2015 ha concluso che la lunghezza media di un pene umano eretto è approssimativamente pari a 13,12 mm ± 1,66 cm; la stessa ricerca ha concluso che la lunghezza del pene flaccido ha una scarsa correlazione con la lunghezza del pene eretto (significa che un pene corto allo stato flaccido può allungarsi sensibilmente durante lo stato eretto, e viceversa). Pare invece più significativa la correlazione con la lunghezza del pene flaccido stirato manualmente e con l’altezza dell’individuo (significa che in genere – ma non sempre – all’aumentare di questi valori tende ad aumentare anche la lunghezza del pene eretto, e viceversa).

Leggi anche:

Disturbi e malattie del Pene
Di seguito una lista delle patologie, dei disturbi e delle condizioni che più comunemente interessano il pene:

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!