Un cittadino canadese ha recentemente pubblicizzato e venduto su internet in tutto il mondo un vero e proprio “kit per il suicidio”. L’allarme è stato lanciato dall’Interpol del Canada, che ha investigato su un sedicente chef di Toronto, chiamato Kenneth Law, di 57 anni, ora in Continua a leggere
Archivi tag: morire
Per quali motivi una persona potrebbe desiderare di morire?
Il suicidio è a volte un atto impulsivo, scatenato da un aumento improvviso dell’ansia e della disperazione, causato da particolari situazioni e circostanze, mentre altre volte può essere un atto meditato a lungo e visto come l’unica situazione possibile ad una serie di eventi che il soggetto vede come gravi ed irrimediabili. La domanda che ci è stata posta oggi da un giovane lettore ed alla quale cercheremo di dare risposta è la seguente:
“per quali motivi una persona potrebbe desiderare di suicidarsi?”
Caro lettore, i motivi per desiderare la morte sono virtualmente infiniti, come infinito è l’abisso in cui può trovarsi l’animo umano in determinate condizioni, anche perché il destino ha davvero più fantasia di noi e ci si può ritrovare in situazioni drammatiche nell’arco di pochi secondi, insospettabili fino ad un minuto prima. Una mamma tiene in braccio il proprio figlio neonato, gli cade per terra ed il bimbo sbatte la testa e muore: il suicidio non potrebbe apparire tra le possibilità che la madre disperata prenderà in considerazione nei minuti seguenti, nonostante non avesse mai pensato in vita sua di togliersi la vita? In altri casi il suicidio è meno “impulsivo”: appare come l’unica possibilità per sfuggire ad una realtà che non si riesce più a sopportare, magari dopo averci pensato per lunghi periodi. Ci sono innumerevoli situazioni ed eventi che possono spingere più frequentemente un individuo a metter fine alla propria esistenza o comunque a provare a farlo, come ad esempio:
- una cattiva notizia (come un lutto improvviso, un divorzio, un licenziamento, un aborto, la fine di un rapporto amoroso…);
- una malattia terminale: la notizia di un cancro all’ultimo stadio può ad esempio far desiderare il suicidio, ma anche malattie fortemente debilitanti come l’AIDS possono instillare sentimenti suicidari;
- una malattia che determina immobilità per il resto della vita, ad esempio paraplegia o tetraplegia;
- patologie di interesse psichiatrico, come la depressione o la schizofrenia, possono aumentare il rischio di suicidio;
- vivere un momento difficile, ad esempio a causa del bullismo a scuola, o perché i propri genitori vanno contro alla proprio omosessualità, o per via dei debiti, o perché si è subito uno sfratto, o perché si hanno scarsi risultati a scuola o all’università, oppure perché si subisce mobbing sul lavoro, o perché si è sommersi dai debiti;
- motivi religiosi o soprannaturali, come ad esempio il voler raggiungere presto l’aldilà, il volersi reincarnare in un altro essere vivente;
- il voler immolare la propria vita per un ideale politico e/o religioso;
- il sentirsi non capiti dai propri genitori o dai propri coetanei;
- la voglia di inviare una richiesta di aiuto;
- l’aver compiuto un gesto grave, che può essere “perdonato” solo auto-infliggendosi la morte;
- un modo per smettere di provare sofferenza fisica e/o psicologica non più sopportabile;
- un modo di punire determinate persone, ad esempio i genitori.
In generale un suicidio è generalmente uno strumento usato per trovare una sorta di “controllo” di una situazione che in quel momento sta sfuggendo di mano, ad esempio l’unico modo alla nostra portata per risolvere un dato problema che non siamo riusciti a risolvere in altri modi. Un tentativo di suicidio non esprime necessariamente la volontà reale di morire: spesso è solo un atto che serve a richiamare l’attenzione su di sé, anche se non di rado quelli che dovevano, nelle intenzioni del soggetto, essere “solo” dei tentativi di suicidio, si trasformano in suicidi veri e propri, ad esempio perché la persona ha sottovalutato gli effetti di una emorragia auto-inflitta tagliandosi le vene.
Testi consigliati
Alcuni libri che troverai molto interessanti:
- La prevenzione del suicidio, di Maurizio Pompili: https://amzn.to/2jDj1sk
- Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza di Gustavo Pietropolli Charmet e Antonio Piotti: https://amzn.to/2rraSLP
- Liberi di morire. Le ragioni dell’eutanasia, di Derek Humphry: https://amzn.to/2HW0VQR
- Suicidio: La guerra contro se stessi. Cause e prevenzione, di Mario Polito: https://amzn.to/2IiLykP
- Il suicidio. Voglia di vivere, voglia di morire di Anna M. Pandolfi: https://amzn.to/2KFO5E6
- La morte e la vita dopo la morte «morire è come nascere» di Elisabeth Kübler-Ross: https://amzn.to/2HWghov
- Cyberbullismo. Come aiutare le vittime e i persecutori di Federico Tonioni: https://amzn.to/2jBXznE
- Fragile e spavaldo. Ritratto dell’adolescente di oggi, di Gustavo Pietropolli Charmet: https://amzn.to/2rsF9cx
- Il lutto. Psicoterapia cognitivo-evoluzionista e EMDR, di Antonio Onofri e Cecilia La Rosa: https://amzn.to/2HWfvI7
- Come affrontare la perdita di una persona cara. Un percorso emozionale consapevole e attivo per elaborare il lutto, di Sibylle Krüll: https://amzn.to/2JYKdNd
- La morte e il morire Copertina flessibile, di Elisabeth Kübler-Ross: https://amzn.to/2KIxZJL
Leggi anche:
- Tagliarsi e sentirsi meglio: come vincere l’autolesionismo
- Suicidio: i segnali per capire chi si vuole suicidare
- Metodi infallibili per capire se una persona ti sta mentendo
- Voglio morire: ecco i consigli per convincerti a non suicidarti
- Le 5 cose di cui ti pentirai un attimo prima della tua morte
- Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte
- Cosa si prova a morire annegati, dissanguati, decapitati…
- Come suicidarsi senza dolore da soli in casa e all’aperto
- Differenza tra morte assistita (suicidio assistito), eutanasia e testamento biologico
- Muore sul treno: anziché chiamare aiuto ha cercato su Google i sintomi dell’attacco cardiaco
- Quanti caffè devi bere in un giorno per morire?
- Da obeso a personal trainer: Mike Waudby tenta il suicidio e perde 118 chili in 18 mesi
- Si può vivere senza respirare aria? Quanto può durare una apnea?
- Dolore: cos’è, da cosa è causato, quanti tipi di dolore esistono?
- Il sorriso di suor Cecilia, un attimo prima di morire
- Perché si piange? Per quale motivo si piange di gioia, di dolore e dal ridere?
- Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi
- Darwin Awards: le morti più stupide ed assurde nel 2014/2016
- Anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio: risvegliarsi durante una operazione chirurgica ma non poter parlare né muoversi
- Coppia di cannibali conservava i resti di 30 persone nel freezer
- Differenza tra omicidio primo e secondo grado, manslaughter e murder
- Trentunenne strangolato in casa dal suo pitone
- Qual è la differenza tra arteria e vena?
- Che cosa succede e che fare se il nostro ascensore precipita?
- Come moriremmo se un mega asteroide colpisse la Terra?
- Cosa si prova a vivere il proprio funerale?
- Mark Sloan e il recupero fittizio: il mistero del cervello pochi attimi prima di morire
- Cosa sente chi è in coma?
- Capacità massima dello stomaco: si può “mangiare fino a scoppiare”?
- Dopo quanto tempo un cadavere si decompone?
- Si può vivere senza bere acqua? Per quanto tempo?
- Si può vivere senza mangiare cibo? Per quanto tempo?
- La morte per mancanza di sonno è davvero possibile? Per quanto tempo si può restare svegli?
- Tenuta in casa come una schiava e costretta a subire violenze per 8 anni
- L’infermiera cade in ospedale e schiaccia neonato che teneva in braccio
- Perché sogniamo? Perché ricordiamo alcuni sogni e altri no? Cos’è un sogno lucido e la fase REM?
- Differenze tra fase REM e NON REM del sonno
- L’uomo che volle farsi fotografare mummificato
- Donna dorme per un anno con il cadavere mummificato del marito accanto
- Rapisce, stupra ed uccide bimba di 4 anni: la folla inferocita lo strappa alla polizia e lo impicca
- Esperienze di pre-morte: uno scherzo del cervello o la prova che esiste il paradiso? Finalmente sappiamo la risposta
- Quando il paziente deceduto “resuscita”: la Sindrome di Lazzaro
- Donna accudisce il marito morto da due mesi in casa: “Pensavo fosse vivo”
- Neonato accoltellato 14 volte e sepolto vivo dalla madre
- Morta da 6 giorni, i figli non vogliono chiudere la bara:“è morte apparente”
- La donna che convive da 40 anni con un feto pietrificato nella pancia
- Si sente male a scuola e va in coma: rischia la vita a 15 anni per colpa dell’assorbente
- Morire a 17 anni per un succhiotto sul collo
- Leonarda Cianciulli: la saponificatrice di Correggio ed i suoi omicidi misteriosi
- Differenza tra inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione
- Che significa malattia terminale?
- Quanto tempo mi rimane da vivere?
- Cure palliative: cosa sono ed a che servono?
- Com’è fatto il cervello, a che serve e come funziona la memoria?
- Cervello maschile e femminile: quali sono le differenze?
- Narcolessia: cause, sintomi, cure e terapia farmacologica
- Sognare topi, serpenti, gatti, sangue… Perché alcuni sogni sono ricorrenti e cosa significano?
- Annegato nel cioccolato, risucchiato fuori da un aereo, soffocato da un seno siliconato… Le morti più incredibili della storia
- Il Real Madrid oltre la morte: la bara a forma di Santiago Bernabeu
- Cosa si prova morendo: il racconto di una infermiera
- Le 10 cose che ti succederanno un attimo dopo la tua morte
- Cosa si prova prima di morire? Una ricerca americana prova a spiegarlo
- Un’onda blu: fotografata l’anima che lascia il corpo dopo la morte?
- ”Si invitano i residenti a non morire, i posti al cimitero sono esauriti”. Lo strano messaggio a Lumellogno (NO)
- Rendere reversibile la morte cerebrale? In USA ci stanno lavorando
- Il forno crematorio va a fuoco: ”il corpo era troppo grasso”
- Baleia azul (blue whale): il gioco online che sta portando al suicidio tanti adolescenti
- Una persona su dieci muore a causa del fumo
- Condannati a morte: gli ultimi pasti più strani
- Rinascere in un’app: chiacchiera con chi non c’è più grazie a “With me”
- Rumori dalla bara durante un funerale: il “morto” era ancora vivo
- Lo sposa per l’eredità, ma alla sua morte scopre l’amara verità
- Ibernazione post-mortem: 14enne inglese ibernata negli USA
- Donna si spegne in volo: passeggeri dell’aereo in viaggio con la defunta
- E’ possibile vivere oltre i 125 anni?
- Perché mi capita di piangere senza motivo? Come affrontare il problema?
- Differenza tra arma da fuoco ed arma da sparo con esempi
- Differenza tra arma automatica e semiautomatica con esempi
- Elenco di varie tipologie di armi suddivise per tipo
- Rigor mortis (rigidità cadaverica): perché avviene e dopo quanto tempo dalla morte?
- Differenza tra arma bianca, da fuoco e da taglio
- Differenza tra morte clinica, biologica, legale, apparente, improvvisa ed istantanea
- Differenza tra morte corporale e secunda
- Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo e coma
Lo Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Voglio morire: ecco i consigli per convincerti a non suicidarti
Soprattutto durante l’adolescenza o nei momenti più stressanti della vita, avere ogni tanto dei pensieri suicidari non è una cosa così rara. Se però ti sei accorto, magari in seguito ad un periodo più difficile del solito, di pensare al suicidio un po’ troppo spesso, ecco alcuni consigli che ti potrebbero letteralmente salvare la vita.
Se hai intenzione di suicidarti IN QUESTO MOMENTO, chiama IMMEDIATAMENTE il numero verde della Samaritans Onlus 800 86 00 22 per ottenere aiuto.
Se sei un adolescente, puoi anche chiamare il servizio Emergenza Infanzia del Telefono Azzurro al numero 114, oppure chiama il Telefono Amico al numero 199 284 284 o ancora accedi al servizio Mail@micaTAI disponibile sul sito http://www.telefonoamico.it/.
Telefona ad un amico
Informalo del tuo stato d’animo e che hai bisogno del suo aiuto. Chiedigli di parlarti delle tue qualità e dei tuoi punti di forza o di ripensare ai momenti divertenti trascorsi insieme. Scegli un amico di cui pensi di poterti fidare.
Evita di rimanere da solo
Non sparire dalla vista di amici o parenti. Se non c’è nessuno che possa tenerti d’occhio, vai al pronto soccorso per non restare da solo. Se frequenti un gruppo di sostegno, rivolgiti agli altri membri per ottenere da loro un supporto speciale in quanto esperti del momento che stai attraversando e delle modalità di intervento. Ricorri all’aiuto di uno psicologo, uno psicoterapeuta o uno psichiatra. Le persone che tentano il suicidio soffrono molto probabilmente di un grave disturbo mentale (ad esempio la depressione), per il quale possono sottoporsi a una cura.
Cura la depressione
Se il desiderio di suicidarti insorge a seguito di un evento in particolare che ti ha fatto cadere in uno stato depressivo, ad esempio la fine di una relazione, la perdita del lavoro o il sopraggiungere di una disabilità, ricorda che la depressione può essere curata, soprattutto se è riconducibile a determinati eventi scatenanti. Consulta uno psicologo, uno psicoterapeuta o un medico psichiatra: non avere alcun timore a raccontargli i tuoi propositi e – qualora dovesse somministrarti un farmaco – non aver timore ad assumerlo per paura di essere considerato “pazzo”.
Leggi anche: Depressione maggiore e minore, suicidio, diagnosi e cura: fai il test e scopri se sei a rischio
Parla con una guida spirituale
Se sei credente e hai la possibilità di rivolgerti a una guida spirituale, prova a confidarti con questa persona. Alcuni preferiscono parlare con una guida spirituale piuttosto che con un professionista esperto in psicologia. I ministri di culto vengono educati a prestare soccorso alle persone bisognose, incluse quelle disperate con tendenze suicide. Se credi in tutto questo, una guida spirituale può aiutarti ad alleviare la sofferenza offrendoti una nuova prospettiva e presentandoti degli aspetti su cui riflettere.
Trova un gruppo di sostegno
Esistono gruppi di sostegno, sia online che nella tua città, in cui poter trovare conforto attraverso il dialogo con altre persone con tendenze suicide o che hanno tentato il suicidio. Per trovare un gruppo di sostegno puoi rivolgerti al tuo psicologo, psicoterapeuta o psichiatra che saprà darti ulteriori informazioni, altrimenti verifica su Internet la presenza di simili realtà nel tuo territorio. Chiedi aiuto alle persone che ti capiscono. È importantissimo ricordare che non sei solo, a prescindere dal motivo che ti spinge a pensare al suicidio. Rivolgiti alle persone che ti sono vicine, che capiscono quello che provi e che vogliono aiutarti.
Leggi anche: Cosa si prova a morire annegati, dissanguati, decapitati…
Sbarazzati degli oggetti potenzialmente pericolosi
Se hai il pensiero di suicidarti, fai in modo che sia difficile attuarlo togliendo di mezzo qualsiasi oggetto adatto allo scopo. Potrebbero essere oggetti di questo tipo: armi da fuoco, coltelli, corde o farmaci. Se non puoi gettare via i medicinali per motivi di salute, lasciali in custodia a un familiare fidato o ad un amico che possa somministrarteli secondo prescrizione.
Fai una lista delle cose e persone che ami
Metti per iscritto qualsiasi cosa ti venga in mente in grado di riempirti di gioia o il cui ricordo è associato a sentimenti di felicità e amore. Potrebbero essere i tuoi familiari, il tuo cane o il tuo gatto, il tuo sport preferito, lo scrittore che ti appassiona di più, i film più amati, il cibo che ti ricorda quando eri piccolo, un luogo in cui ti senti a casa, le stelle, la luna, il sole. Se ti fa stare bene, scrivilo. Non dimenticare di inserire le cose che ami di te stesso. Annota le qualità che ti distinguono, incluse quelle relative all’aspetto fisico, al carattere e così via. Prendi nota degli obiettivi che hai conseguito. Metti per iscritto i traguardi di cui sei orgoglioso. Non dimenticare di includere le tue ambizioni future. Scrivi dove speri di trascorrere la tua esistenza, i tuoi progetti, la professione in cui vuoi cimentarti, i figli che potresti avere, il compagno di vita che potresti incontrare. Pensa a quanto starebbero male le persone che ami, alla notizia del tuo suicidio.
Leggi anche: Per quali motivi una persona potrebbe desiderare di morire?
Elenca delle attività positive che possano distrarti
In passato, che cosa ti ha aiutato a decidere di non suicidarti? Scrivilo. Qualsiasi distrazione è positiva se riesce ad allontanarti dalle circostanze in cui puoi farti del male. Avere a portata di mano una lista delle cose da fare quando la mente è troppo confusa per ricordarle potrà rivelarsi molto utile in futuro. Ecco alcune idee:
- Telefona ad un amico o ad un parente con cui parlare.
- Consuma un pasto che ti piace particolarmente.
- Suona uno strumento musicale.
- Cucina un dolce.
- Ascolta musica.
- Scrivi una poesia o una canzone.
- Vai a fare una passeggiata o pratica dell’esercizio fisico.
- Dipingi.
- Leggi un libro.
- Guarda un film di genere commedia.
Fai una lista delle persone da chiamare
Includi il nome e il numero di telefono di almeno cinque contatti, nel caso qualcuno di loro non fosse reperibile nel momento del bisogno. Inserisci amici, parenti e conoscenti disposti a rispondere al telefono e fornire assistenza. Inserisci i nomi di psicologi di fiducia, psichiatri, altri professionisti della salute che conoscono il tuo caso, membri del gruppo di sostegno ed altre figure di cui ti fidi. Appuntati il numero di telefono dei servizi di prevenzione del suicidio.
Leggi anche: Suicidio: i segnali per capire chi si vuole suicidare
Elabora un piano di sicurezza
Il piano di sicurezza è un programma da leggere attentamente e seguire alla lettera non appena compaiono i pensieri suicidi. Questo programma è un elenco, realizzato su misura e nel momento in cui si è ancora razionali, delle attività che devi svolgere per impedirti di compiere un gesto pericoloso o fatale. Quando hai dei pensieri suicidi può essere difficile distrarsi e concentrarsi su qualcosa di positivo, invece – se precedentemente hai elaborato un piano – quando compaiono i pensieri suicidi puoi ricorre subito a questo piano di sicurezza ed iniziare a seguire la lista un punto alla volta. Porta a termine ogni passaggio indicato sulla lista finché non ti senti fuori pericolo. Ecco un esempio di piano di sicurezza ad 8 punti:
- Devo leggere la lista delle cose che amo. Devo ricordarmi delle cose che, fino a questo momento, mi hanno salvato dal suicidio.
- Devo leggere la lista delle distrazioni positive. Devo allontanarmi dai miei stessi pensieri svolgendo qualsiasi altra attività.
- Devo leggere l’elenco delle persone a cui posso telefonare. Devo chiamare la prima persona sulla lista e parlarle. Se questa persona non risponde, devo continuare a chiamare la seconda persona della lista e così via finché non riesco a mettermi in contatto con qualcuno che possa stare al telefono per tutto il tempo necessario.
- Devo rimandare il suicidio e rendere sicuro l’ambiente domestico. Devo promettere a me stesso che aspetterò almeno 48 ore. Nel frattempo, devo sbarazzarmi di pillole, oggetti contundenti e altri strumenti che potrebbero attentare alla mia sicurezza e devo parlare del mio progetto con persone di cui mi fido.
- Devo chiamare qualcuno che venga a stare con me. Se non può venire nessuno, devo chiamare il mio psicoterapeuta, il mio medico o il numero di emergenza 112.
- Devo recarmi in un luogo in cui mi sento al sicuro, ad esempio a casa dei miei genitori, di un amico o in un centro ricreativo.
- Devo andare al pronto soccorso. Devo raggiungere il più vicino ospedale o – se possibile – recarmi dal mio Medico di Medicina Generale (il “medico di famiglia”).
- Devo chiamare i servizi di emergenza. Devo prendere subito un telefono e chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112.
Quello che provi in questo momento è molto probabilmente passeggero
Quando stai valutando seriamente la possibilità di suicidarti è difficile pensare a delle soluzioni alternative ai tuoi problemi. Un modo per provare a fare marcia indietro e valutare altre possibili soluzioni ai problemi è ricordare a te stesso che non hai sempre avuto nella tua vita dei pensieri suicidi e che non ne avrai per sempre in futuro. Tutti i sentimenti sono – per loro natura – spesso fugaci e variano col tempo: i sentimenti ed i pensieri suicidi passeranno, proprio come la fame, la tristezza, la stanchezza e la collera. L’evento che ti sta spingendo a questi pensieri (un rifiuto sentimentale, un lutto, un licenziamento, il fatto di essere rimasti indietro con gli esami universitari, l’aver mentito ai propri genitori…) sono tutte situazioni che possono essere affrontate, seppur con difficoltà, e superate o quantomeno metabolizzate. Il tempo è capace di curare o alleggerire (quasi) tutte le ferite. Se non riesci a individuare delle soluzioni alternative perché hai semplicemente voglia di morire, prova a ricordare tutto questo.
Rimanda i tuoi progetti
Fai del tuo meglio per tornare sui tuoi passi e – se sei davvero deciso a farla finita – rimanda qualsiasi piano tu abbia in mente per almeno 48 ore, tempo in cui potrai fermarti a pensare razionalmente all’assurdità dei tuoi progetti. A prescindere da quello che vuoi fare, non farlo adesso. Ripeti a te stesso che, se sei arrivato fino a questo punto, puoi concederti altri due giorni per riflettere sulla situazione. Due giorni non sono niente, se consideri la posta in gioco. Durante questi due giorni avrai il tempo di pensare, riposare e trovare il modo di convincerti che esistono altre possibilità per liberarti dal dolore che ti attanaglia.
Valuta altri modi per risolvere i tuoi problemi
Pensa a tutte le risorse che ti possono aiutare a raggiungere l’obiettivo. Hai bisogno che qualcuno ti aiuti? Metti in pratica questo piano alternativo. Ad esempio, se stai pensando al suicidio perché non hai più un soldo, potresti provare a chiedere un prestito a un amico o a un parente. Attieniti al piano elaborato per tutto il tempo necessario. Se il primo tentativo di raggiungere l’obiettivo in modo sano non va a buon fine, prova con qualcos’altro. Ricorda che non sempre si raggiunge un obiettivo all’istante. Potrebbe volerci del tempo. Se soffri di una grave depressione, questo tipo di approccio orientato agli obiettivi potrebbe non essere la soluzione migliore perché chi ne soffre ha la tendenza a rimuginare e una debole attitudine a risolvere i problemi.
Consigli finali
Di seguito riporto altri consigli sparsi per aiutarti a superare questo momento.
- Se sei in cura con psicofarmaci (ad esempio antidepressivi o ansiolitici o stabilizzatori dell’umore), assumili sempre rispettando le indicazioni del medico: non interrompere mai l’assunzione dei medicinali senza aver prima consultato il dottore.
- Partecipa a tutti gli incontri programmati di psicoterapia. Se necessario, chiedi ad una persona fidata di accompagnarti ogni settimana per sentirti ulteriormente in obbligo.
- Contatta la Samaritans Onlus, il Servizio per la Prevenzione del Suicidio o il Telefono Amico per avere informazioni sui gruppi di sostegno online o nel tuo territorio. Potresti addirittura trovare dei gruppi più adatti alle tue esigenze, ad esempio gruppi riservati solo agli adolescenti.
- Consulta il sito del Ministero della Salute per informazioni sulle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale.
- Se non esistono gruppi di sostegno per il suicidio o la depressione nella tua zona, rivolgiti a uno specialista o al personale dell’ospedale più vicino per conoscere eventuali gruppi di sostegno da loro gestiti o sapere come trovarne uno. Inoltre, puoi visitare uno dei siti web che offrono psicoterapia online.
- Se sei a conoscenza di un amico/a che vuole suicidarsi, anche se sei nel dubbio avverti IMMEDIATAMENTE i tuoi genitori (se sei minorenne) e le forze dell’ordine.
Testi consigliati
Alcuni libri sull’argomento che troverai molto interessanti:
- La prevenzione del suicidio, di Maurizio Pompili: https://amzn.to/2jDj1sk
- Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza di Gustavo Pietropolli Charmet e Antonio Piotti: https://amzn.to/2rraSLP
- Liberi di morire. Le ragioni dell’eutanasia, di Derek Humphry: https://amzn.to/2HW0VQR
- Suicidio: La guerra contro se stessi. Cause e prevenzione, di Mario Polito: https://amzn.to/2IiLykP
Se hai spesso idee suicidarie, non riesci a trovare una “via d’uscita” ai tuoi problemi o credi di soffrire di depressione, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riusciremo insieme a risolvere il tuo problema.
Leggi anche:
- Si può vivere senza bere acqua? Per quanto tempo?
- Si può vivere senza mangiare cibo? Per quanto tempo?
- Si può vivere senza respirare aria? Quanto può durare una apnea?
- Ciclo di Krebs e respirazione cellulare: spiegazione facile e schema
- La morte per mancanza di sonno è davvero possibile? Per quanto tempo si può restare svegli?
- Muore sul treno: anziché chiamare aiuto ha cercato su Google i sintomi dell’attacco cardiaco
- Dopo quanto tempo un cadavere si decompone?
- Ollie, il “bambino Pinocchio” nato con il cervello nel naso
- Dolore: cos’è, da cosa è causato, quanti tipi di dolore esistono?
- Coppia di cannibali conservava i resti di 30 persone nel freezer
- Differenza tra omicidio primo e secondo grado, manslaughter e murder
- Trentunenne strangolato in casa dal suo pitone
- Tenuta in casa come una schiava e costretta a subire violenze per 8 anni
- L’infermiera cade in ospedale e schiaccia neonato che teneva in braccio
- Che cosa succede e che fare se il nostro ascensore precipita?
- Come moriremmo se un mega asteroide colpisse la Terra?
- Cosa si prova a vivere il proprio funerale?
- Si può vivere di sola aria senza mangiare né bere? Per quanto tempo?
- Mark Sloan e il recupero fittizio: il mistero del cervello pochi attimi prima di morire
- Cosa sente chi è in coma?
- Dolore muscolare il giorno dopo l’allenamento: cause, cure e prevenzione
- Perché sogniamo? Perché ricordiamo alcuni sogni e altri no? Cos’è un sogno lucido e la fase REM?
- Metodi infallibili per capire se una persona ti sta mentendo
- Il sorriso di suor Cecilia, un attimo prima di morire
- Perché si piange? Per quale motivo si piange di gioia, di dolore e dal ridere?
- Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi
- Darwin Awards: le morti più stupide ed assurde nel 2014/2016
- Anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio: risvegliarsi durante una operazione chirurgica ma non poter parlare né muoversi
- Come suicidarsi senza dolore da soli in casa e all’aperto
- L’uomo che volle farsi fotografare mummificato
- Donna dorme per un anno con il cadavere mummificato del marito accanto
- Rapisce, stupra ed uccide bimba di 4 anni: la folla inferocita lo strappa alla polizia e lo impicca
- Esperienze di pre-morte: uno scherzo del cervello o la prova che esiste il paradiso? Finalmente sappiamo la risposta
- Quando il paziente deceduto “resuscita”: la Sindrome di Lazzaro
- Donna accudisce il marito morto da due mesi in casa: “Pensavo fosse vivo”
- Neonato accoltellato 14 volte e sepolto vivo dalla madre
- Morta da 6 giorni, i figli non vogliono chiudere la bara:“è morte apparente”
- La donna che convive da 40 anni con un feto pietrificato nella pancia
- Si sente male a scuola e va in coma: rischia la vita a 15 anni per colpa dell’assorbente
- Morire a 17 anni per un succhiotto sul collo
- Leonarda Cianciulli: la saponificatrice di Correggio ed i suoi omicidi misteriosi
- Differenza tra inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione
- Che significa malattia terminale?
- Quanto tempo mi rimane da vivere?
- Cure palliative: cosa sono ed a che servono?
- Com’è fatto il cervello, a che serve e come funziona la memoria?
- Cervello maschile e femminile: quali sono le differenze?
- Narcolessia: cause, sintomi, cure e terapia farmacologica
- Sognare topi, serpenti, gatti, sangue… Perché alcuni sogni sono ricorrenti e cosa significano?
- Annegato nel cioccolato, risucchiato fuori da un aereo, soffocato da un seno siliconato… Le morti più incredibili della storia
- Il Real Madrid oltre la morte: la bara a forma di Santiago Bernabeu
- Cosa si prova morendo: il racconto di una infermiera
- Le 10 cose che ti succederanno un attimo dopo la tua morte
- Cosa si prova prima di morire? Una ricerca americana prova a spiegarlo
- Un’onda blu: fotografata l’anima che lascia il corpo dopo la morte?
- ”Si invitano i residenti a non morire, i posti al cimitero sono esauriti”. Lo strano messaggio a Lumellogno (NO)
- Rendere reversibile la morte cerebrale? In USA ci stanno lavorando
- Il forno crematorio va a fuoco: ”il corpo era troppo grasso”
- Baleia azul (blue whale): il gioco online che sta portando al suicidio tanti adolescenti
- Una persona su dieci muore a causa del fumo
- Condannati a morte: gli ultimi pasti più strani
- Rinascere in un’app: chiacchiera con chi non c’è più grazie a “With me”
- Rumori dalla bara durante un funerale: il “morto” era ancora vivo
- Lo sposa per l’eredità, ma alla sua morte scopre l’amara verità
- Ibernazione post-mortem: 14enne inglese ibernata negli USA
- Donna si spegne in volo: passeggeri dell’aereo in viaggio con la defunta
- E’ possibile vivere oltre i 125 anni?
- Perché mi capita di piangere senza motivo? Come affrontare il problema?
- Differenza tra arma da fuoco ed arma da sparo con esempi
- Differenza tra arma automatica e semiautomatica con esempi
- Elenco di varie tipologie di armi suddivise per tipo
- Rigor mortis (rigidità cadaverica): perché avviene e dopo quanto tempo dalla morte?
- Differenza tra arma bianca, da fuoco e da taglio
- Differenza tra morte assistita (suicidio assistito), eutanasia e testamento biologico
- Differenza tra morte clinica, biologica, legale, apparente, improvvisa ed istantanea
- Differenza tra morte corporale e secunda
- Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo e coma
- Quanti caffè devi bere in un giorno per morire?
- Capacità massima dello stomaco: si può “mangiare fino a scoppiare”?
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
Dopo quanto tempo un cadavere si decompone?
Subito dopo la morte, qualsiasi essere vivente si decompone e, più o meno lentamente, torna a far parte della natura. Ma in quanto tempo ciò avviene?
Subito dopo la morte
La prima cosa da dire è che la decomposizione comincia immediatamente dopo il momento della morte, dal momento che il non funzionamento di cuore e polmoni non permette più al sangue di circolare e rifornire le cellule del corpo di ossigeno e nutrienti. La decomposizione inizia praticamente quasi subito, anche se è macroscopicamente evidente solo dopo alcune ore dal decesso. In questa fase la decomposizione è causata principalmente da due fattori:
- autolisi: la suddivisione dei tessuti dai propri prodotti chimici interni del corpo ed enzimi;
- putrefazione propriamente detta: scissione degli elementi costitutivi dei tessuti operata dai batteri.
Questi processi rilasciano gas che sono la causa principale dell’odore caratteristico dei corpi morti. Tali gas possono presentare nella loro composizione una rilevante percentuale di metano, magnesio e potassio, miscela che talvolta può innescare una fiammata al contatto con l’aria, nel noto fenomeno del “fuoco fatuo“.
Ricordiamo che la scienza che studia la decomposizione è generalmente denominata tafonomia, mentre la scienza forense che analizza le cause di un decesso è la tanatologia. Una delle pratiche funebri più note, la cremazione, sottrae il cadavere alla decomposizione ordinaria decomponendolo con l’azione della combustione, che ne scinde ugualmente le molecole, ma per effetto del fuoco ed in maniera estremamente più rapida.
Leggi anche: La donna che convive da 40 anni con un feto pietrificato nella pancia
Quali son i fattori che influenzano la decomposizione di un cadavere?
La rapidità ed il modo in cui un corpo umano o animale si decompone sono influenzati da un certo numero di fattori. Per grado di importanza approssimativamente decrescente, tali fattori includono:
- condizioni atmosferiche ed ambientali (in caso di sepoltura all’aperto):
- temperatura,
- umidità,
- siccità,
- pioggia,
- neve,
- incendi,
- esplosioni…;
- intervento di microorganismi ed animali:
- insetti,
- parassiti,
- animali carnivori,
- roditori…;
- eventuale sepoltura, tipo di sepoltura e profondità della stessa;
- caratteristiche della bara eventualmente usata;
- eventuale imbalsamazione;
- caratteristiche del cadavere: età, dimensione corporea, peso, costituzione, idratazione, percentuale di massa magra e grassa;
- superficie di giacitura dei resti del corpo (un corpo integro impiega più tempo a decomporsi, se è smembrato impiega meno tempo).
Decomposizione del cadavere in una bara
Innanzitutto occorre precisare se si tratta di bara inumata (tempi di decomposizione più rapidi) o tumulata (tempi più lunghi). L’attuale normativa in materia prevede che le bare da inumazione siano realizzate unicamente con legno e tessuti (preferibilmente non sintetici), mentre per le bare da tumulazione all’interno di una cassa di legno vi sia una cassa zincata dotata di valvole di sfiato.
Nel caso dell’inumazione il fondo della cassa è posizionato circa 2 metri sotto il livello del terreno (da cui il detto in inglese “six feet under”), il percolare dell’acqua attraverso il terreno porta al marcire del legno (ecco perché dopo un po di tempo le tombe terragne sprofondano leggermente) e successivamente accelera il processo di decomposizione dei un cadavere. Non esiste una tempistica precisa, ma solitamente un cadavere inumato di un adulto si decompone in scheletro in circa 10 anni (ecco perché di solito dopo tale tempo si procede alle esumazioni delle salme per porle nelle cellette ossario). Se il corpo è esposto all’acqua il tempo di scheletrizzazione si riduce a circa 3/4 anni, mentre all’aria aperta si riduce a circa 1/2 anni, con ampie variazioni a seconda delle condizioni atmosferiche. Se il corpo è all’aperto, ma in particolari condizioni (ad esempio circondato da ghiaccio) il tempo di decomposizione è estremamente più lento, esattamente quello che si cerca di replicare nell’ibernazione.
In funzione della permeabilità del terreno e delle caratteristiche chimiche tale tempo varia, accelerando o rallentando. I liquidi di decomposizione percolano al di sotto della bara della salma inumata, mentre i gas vengono filtrati dal terreno e raramente raggiungono la superficie. In caso di tumulazione, il processo di decomposizione è molto più lungo rispetto all’inumazione, arrivando a comprendere decine di anni.
Leggi anche
- Come suicidarsi senza dolore da soli in casa e all’aperto
- Voglio morire: ecco i consigli per convincerti a non suicidarti
Insetti, animali e cadaveri
Insetti ed altri animali sono tipicamente gli agenti principali della decomposizione, posto che il corpo sia loro accessibile. Gli insetti più importanti che sono tipicamente coinvolti nel processo includono i sarcofagi (Sarcophagidae) ed i calliforidi (Calliphoridae).
La temuta mosca color verde-bottiglia (la “mosca metallica”) che si vede d’estate, è una calliforida; in realtà essa depone le sue uova bianche su qualunque carne viva o morta esposta (priva di pelle) e la sua preferenza è dovuta al fatto che gli animali vivi possono scacciarla ed essa non può agire su di essi come farebbe su un cadavere.
Ben più precisi e determinati sono invece i bigattini, vermiformi bianco-giallognoli ben noti ai pescatori, che li usano come esche. Questi sono in grado, in climi con temperature calde, di contribuire alla completa distruzione delle parti non ossee in tempi sorprendentemente rapidi, grazie anche alla loro capacità riproduttiva impressionante per rapidità e proporzioni. I bigattini altro non sono che le larve apode dei calliforidi e di altri ditteri)
Altri animali più grandi, come i coyote, le jene, gli avvoltoi, i lupi, le volpi, i ratti ed i topi, possono nutrirsi di un corpo morto se lo trovano, alcuni fra questi, inoltre, ne rimuoveranno e spargeranno le ossa. Anche i pesci possono nutrirsi di una carcassa umana, se immersa in acqua, e perfino cani e gatti possono nutrirsi di un cadavere umano: è quello che accade quando il loro padrone muore, nessuno si accorge della morte e gli animali domestici – affamati – per sopravvivere si cibano di parti del cadavere.
Leggi anche:
- Morta da 6 giorni, i figli non vogliono chiudere la bara:“è morte apparente”
- Si sente male a scuola e va in coma: rischia la vita a 15 anni per colpa dell’assorbente
- Morire a 17 anni per un succhiotto sul collo
Come fanno ad arrivare gli insetti?
Se il cadavere è esposto all’aperto, gli insetti vi giungono facilmente per via aerea ed attraverso il terreno. In caso di inumazione, gli insetti giungono al cadavere attraverso il terreno, superando la barriera di legno. Nel caso di una tumulazione la cassa in zinco dotata di valvole è necessaria per contenere i liquidi di decomposizione e i gas che si sviluppano, le valvole hanno lo scopo di permetterne lo sfiato senza che si verifichino scoppi delle casse. Gli insetti possono arrivare al cadavere attraverso tali valvole, anche se con grande difficoltà, tanto che solitamente il corpo viene trovato “mummificato” e non divorato da insetti saprofagi, a meno che sul cadavere non fossero già state depositate uova prima della chiusura della cassa di zinco.
Per approfondire: Fenomeni cadaverici: cosa succede al tuo corpo subito dopo la morte
Scheletro
Notoriamente le robustissime componenti ossee del nostro corpo sono le ultime a decomporsi, dunque lo scheletro è quello che generalmente si ritrova di una salma a seguito della riesumazione a distanza di qualche anno. Tuttavia neanche il robusto tessuto osseo è immortale: gli acidi nei terreni e nelle acquee possono disintegrarlo e questo è, ad esempio, uno dei motivi della mancanza di resti umani nel relitto del Titanic anche in parti della nave inaccessibili ai pesci ed agli altri agenti degradanti.
I corpi esposti a terreno freddo e umido possono invece sviluppare una sostanza cerosa denominata “adipocere”, a causa dell’azione (sulle proteine e sui grassi del corpo) di prodotti chimici presenti nel terreno. La formazione di adipocere ritarda la decomposizione inibendo l’azione dei batteri che causano la putrefazione.
Leggi anche: Cosa si prova a morire annegati, dissanguati, decapitati… Morti diverse, sensazioni diverse
Imbalsamazione
L’imbalsamazione è un insieme di tecniche volte a preservare un cadavere o un corpo animale (tassidermia) dalla decomposizione. Grazie all’imbalsamazione e seguendo particolari accortezza, un cadavere può conservarsi per centinaia di anni, ad esempio, nella laica Unione Sovietica la salma di Lenin è stata imbalsamata ed è ancora oggi preservata.
Leggi anche: Differenza tra inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione
Per quali motivi è importante studiare la decomposizione?
Varie scienze, per finalità diverse, studiano la decomposizione dei corpi. Per quel che riguarda la medicina, la decomposizione è importante soprattutto in anatomia patologica e medicina legale: lo studio specifico sulla decomposizione dei corpi umani è infatti estremamente utile per determinare il periodo e la causa della morte di un dato individuo, dati che possono essere utili per individuare l’eventuale colpevole e condannarlo in un processo penale.
Per approfondire: Fenomeni cadaverici: cosa succede al tuo corpo subito dopo la morte
Leggi anche:
- Quando il paziente deceduto “resuscita”: la Sindrome di Lazzaro
- Il Real Madrid oltre la morte: la bara a forma di Santiago Bernabeu
- Cosa si prova morendo: il racconto di una infermiera
- Cosa si prova a vivere il proprio funerale?
- Quali sono i cinque più grandi rimpianti delle persone in punto di morte?
- L’uomo che volle farsi fotografare mummificato
- Donna dorme per un anno con il cadavere mummificato del marito accanto
- Le 10 cose che ti succederanno un attimo dopo la tua morte
- Rantolo della morte: il respiro rumoroso che segnala morte imminente
- Annegato nel cioccolato, risucchiato fuori da un aereo, soffocato da un seno siliconato… Le morti più incredibili della storia
- Esperienze di pre-morte: uno scherzo del cervello o la prova che esiste il paradiso? Finalmente sappiamo la risposta
- Cosa sente chi è in coma?
- Microbiota umano, flora batterica, microbioma, probiotici, perbiotici, simbionti, postbiotici
- Necrobiota umano: i batteri, virus e funghi che decopongono il corpo dopo la morte
- Elmer McCurdy: l’incredibile storia della statua di cera che in realtà era un cadavere
- Xin Zhui: il mistero della mummia di 2000 anni incredibilmente conservata
- Rosalia Lombardo, il mistero della bambina morta 100 anni fa: apre gli occhi?
- Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte
- Morte per esplosione o crollo di edifici in medicina legale
- Morte per incidente ferroviario in medicina legale
- Morte per incidente aereo in medicina legale
- Differenza tra strozzamento, strangolamento, soffocamento, impiccamento
- Cosa si prova prima di morire? Una ricerca americana prova a spiegarlo
- Un’onda blu: fotografata l’anima che lascia il corpo dopo la morte?
- ”Si invitano i residenti a non morire, i posti al cimitero sono esauriti”. Lo strano messaggio a Lumellogno (NO)
- Rendere reversibile la morte cerebrale? In USA ci stanno lavorando
- Il forno crematorio va a fuoco: ”il corpo era troppo grasso”
- Baleia azul (blue whale): il gioco online che sta portando al suicidio tanti adolescenti
- Una persona su dieci muore a causa del fumo
- Condannati a morte: gli ultimi pasti più strani
- Rinascere in un’app: chiacchiera con chi non c’è più grazie a “With me”
- Rumori dalla bara durante un funerale: il “morto” era ancora vivo
- Lo sposa per l’eredità, ma alla sua morte scopre l’amara verità
- Ibernazione post-mortem: 14enne inglese ibernata negli USA
- Donna si spegne in volo: passeggeri dell’aereo in viaggio con la defunta
- E’ possibile vivere oltre i 125 anni?
- Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte
- Quanti caffè devi bere in un giorno per morire?
- Differenza tra arma da fuoco ed arma da sparo con esempi
- Differenza tra arma automatica e semiautomatica con esempi
- Elenco di varie tipologie di armi suddivise per tipo
- Rigor mortis (rigidità cadaverica): perché avviene e dopo quanto tempo dalla morte?
- Differenza tra arma bianca, da fuoco e da taglio
- Differenza tra morte assistita (suicidio assistito), eutanasia e testamento biologico
- Differenza tra morte clinica, biologica, legale, apparente, improvvisa ed istantanea
- Differenza tra morte corporale e secunda
- Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo e coma
- La morte per mancanza di sonno è davvero possibile? Per quanto tempo si può restare svegli?
- Mark Sloan e il recupero fittizio: il mistero del cervello pochi attimi prima di morire
- Cosa sente chi è in coma?
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
Come suicidarsi senza dolore in casa e all’aperto: guida all’eutanasia
Se ti sei ritrovato qui perché hai intenzione di suicidarti, leggi SUBITO questo articolo:
Voglio morire: ecco i consigli per convincerti a non suicidarti
oppure chiama IMMEDIATAMENTE il numero verde della Samaritans Onlus 800 86 00 22 per ottenere aiuto.
In alternativa puoi chiedere aiuto chiamando il Numero Unico per le emergenze 112.
Se sei un adolescente, puoi anche chiamare il servizio Emergenza Infanzia del Telefono Azzurro al numero 114, oppure chiama il Telefono Amico al numero 199 284 284 o ancora accedi al servizio Mail@micaTAI disponibile sul sito http://www.telefonoamico.it/.
IMPORTANTE. L’articolo originale presente in questo spazio, è stato eliminato perché lo scopo originale per cui era stato scritto – incanalare gli aspiranti suicidi in un articolo che li convincesse a non compiere gesti estremi – poteva essere da alcuni facilmente travisato. Ci scusiamo per il disagio.
Alcuni libri che troverai molto interessanti:
- La prevenzione del suicidio, di Maurizio Pompili: https://amzn.to/2jDj1sk
- Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza di Gustavo Pietropolli Charmet e Antonio Piotti: https://amzn.to/2rraSLP
- Liberi di morire. Le ragioni dell’eutanasia, di Derek Humphry: https://amzn.to/2HW0VQR
- Suicidio: La guerra contro se stessi. Cause e prevenzione, di Mario Polito: https://amzn.to/2IiLykP
- Il suicidio. Voglia di vivere, voglia di morire di Anna M. Pandolfi: https://amzn.to/2KFO5E6
Se hai spesso idee suicidarie, non riesci a trovare una “via d’uscita” ai tuoi problemi o credi di soffrire di depressione, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riusciremo insieme a risolvere il tuo problema.
Leggi anche:
- Cosa si prova a morire annegati, dissanguati, decapitati… Morti diverse, sensazioni diverse
- Le 5 cose di cui ti pentirai un attimo prima della tua morte
- Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte
- Suicidio: i segnali per capire chi si vuole suicidare
- Per quali motivi una persona potrebbe desiderare di morire?
- Metodi infallibili per capire se una persona ti sta mentendo
- Da obeso a personal trainer: Mike Waudby tenta il suicidio e perde 118 chili in 18 mesi
- Si può vivere senza respirare aria? Quanto può durare una apnea?
- Dolore: cos’è, da cosa è causato, quanti tipi di dolore esistono?
- Il sorriso di suor Cecilia, un attimo prima di morire
- Perché si piange? Per quale motivo si piange di gioia, di dolore e dal ridere?
- Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi
- Darwin Awards: le morti più stupide ed assurde nel 2014/2016
- Anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio: risvegliarsi durante una operazione chirurgica ma non poter parlare né muoversi
- Coppia di cannibali conservava i resti di 30 persone nel freezer
- Differenza tra omicidio primo e secondo grado, manslaughter e murder
- Trentunenne strangolato in casa dal suo pitone
- Tenuta in casa come una schiava e costretta a subire violenze per 8 anni
- L’infermiera cade in ospedale e schiaccia neonato che teneva in braccio
- Perché sogniamo? Perché ricordiamo alcuni sogni e altri no? Cos’è un sogno lucido e la fase REM?
- Differenze tra fase REM e NON REM del sonno
- L’uomo che volle farsi fotografare mummificato
- Donna dorme per un anno con il cadavere mummificato del marito accanto
- Rapisce, stupra ed uccide bimba di 4 anni: la folla inferocita lo strappa alla polizia e lo impicca
- Esperienze di pre-morte: uno scherzo del cervello o la prova che esiste il paradiso? Finalmente sappiamo la risposta
- Quando il paziente deceduto “resuscita”: la Sindrome di Lazzaro
- Donna accudisce il marito morto da due mesi in casa: “Pensavo fosse vivo”
- Neonato accoltellato 14 volte e sepolto vivo dalla madre
- Morta da 6 giorni, i figli non vogliono chiudere la bara:“è morte apparente”
- La donna che convive da 40 anni con un feto pietrificato nella pancia
- Si sente male a scuola e va in coma: rischia la vita a 15 anni per colpa dell’assorbente
- Morire a 17 anni per un succhiotto sul collo
- Leonarda Cianciulli: la saponificatrice di Correggio ed i suoi omicidi misteriosi
- Differenza tra inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione
- Che significa malattia terminale?
- Quanto tempo mi rimane da vivere?
- Cure palliative: cosa sono ed a che servono?
- Com’è fatto il cervello, a che serve e come funziona la memoria?
- Cervello maschile e femminile: quali sono le differenze?
- Narcolessia: cause, sintomi, cure e terapia farmacologica
- Sognare topi, serpenti, gatti, sangue… Perché alcuni sogni sono ricorrenti e cosa significano?
- Annegato nel cioccolato, risucchiato fuori da un aereo, soffocato da un seno siliconato… Le morti più incredibili della storia
- Il Real Madrid oltre la morte: la bara a forma di Santiago Bernabeu
- Muore sul treno: anziché chiamare aiuto ha cercato su Google i sintomi dell’attacco cardiaco
- Cosa si prova morendo: il racconto di una infermiera
- Le 10 cose che ti succederanno un attimo dopo la tua morte
- Cosa si prova prima di morire? Una ricerca americana prova a spiegarlo
- Un’onda blu: fotografata l’anima che lascia il corpo dopo la morte?
- ”Si invitano i residenti a non morire, i posti al cimitero sono esauriti”. Lo strano messaggio a Lumellogno (NO)
- Rendere reversibile la morte cerebrale? In USA ci stanno lavorando
- Il forno crematorio va a fuoco: ”il corpo era troppo grasso”
- Baleia azul (blue whale): il gioco online che sta portando al suicidio tanti adolescenti
- Una persona su dieci muore a causa del fumo
- Condannati a morte: gli ultimi pasti più strani
- Rinascere in un’app: chiacchiera con chi non c’è più grazie a “With me”
- Rumori dalla bara durante un funerale: il “morto” era ancora vivo
- Lo sposa per l’eredità, ma alla sua morte scopre l’amara verità
- Ibernazione post-mortem: 14enne inglese ibernata negli USA
- Donna si spegne in volo: passeggeri dell’aereo in viaggio con la defunta
- E’ possibile vivere oltre i 125 anni?
- Perché mi capita di piangere senza motivo? Come affrontare il problema?
- Differenza tra arma automatica e semiautomatica con esempi
- Elenco di varie tipologie di armi suddivise per tipo
- Rigor mortis (rigidità cadaverica): perché avviene e dopo quanto tempo dalla morte?
- Differenza tra arma bianca, da fuoco e da taglio
- Differenza tra morte clinica, biologica, legale, apparente, improvvisa ed istantanea
- Differenza tra morte corporale e secunda
- Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo e coma
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte
La psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross è diventata celebre grazie al suo trattato “La morte e il morire” (Assisi, Cittadella, 1976 edizione originale 1969) in cui definisce i cinque stadi di reazione alla prognosi mortale, che sono i seguenti: rifiuto, rabbia, negoziazione, depressione ed accettazione, a tal proposito leggi anche: Elaborazione del lutto: le 5 fasi che attraversa chi sta per morire
A tali 5 fasi negli anni sono state aggiunte ulteriori due fasi: shock e speranza, che nelle 5 fasi iniziali erano incluse rispettivamente nella fase del rifiuto e dell’accettazione. Le 7 fasi sono quindi:
- shock;
- rifiuto;
- rabbia;
- negoziazione;
- depressione;
- accettazione;
- speranza.
Leggi anche: Mark Sloan e il recupero fittizio: il mistero del cervello pochi attimi prima di morire
1) Fase dello shock
Secondo la classificazione originaria di Elisabeth Kübler-Ross, la fase dello shock era inclusa all’interno della fase della negazione, tuttavia alcuni psichiatri e psicoterapeutici preferiscono vederla come una fase a parte. Lo shock corrisponde, come facilmente intuibile, ai primissimi momenti in cui il medico comunica al paziente che egli è affetto da una malattia incurabile, che lo porterà inevitabilmente alla morte in un tempo variabile, qualsiasi cosa si faccia. Lo shock è scaturito principalmente dal fatto che spesso questa è una notizia totalmente imprevista, non solo dal paziente e dai suoi famigliari, ma anche dal personale sanitario stesso. Succede infatti spesso che il paziente si rechi dal medico lamentando dei sintomi aspecifici, che generalmente non sono indice di grave malattia. Quando la diagnosi porta invece alla peggiore prognosi possibile, la reazione è realmente una doccia fredda. Casi tipici sono la comunicazione di un cancro in fase terminale o di positività al virus dell’HIV (quest’ultima vista come una condanna a morte dal paziente, seppur i progressi nel campo delle terapia antiretrovirali hanno completamente cambiato l’aspettativa di vita di pazienti sieropositivi).
Leggi anche: Che significa malattia terminale?
2) Fase della negazione o del rifiuto
In questo passaggio, immediatamente successivo alla notizia shock, il malato è totalmente preda dell’inconscio che, come ovvio, vede la morte come un evento spaventoso e distruttivo, che non si merita, a cui va contrapposta una difesa, armata di negazione dell’evidenza oppure della convinzione che la diagnosi sia sbagliata, addirittura, in alcuni casi, si pensa che la malattia diagnosticata sia guaribile quando chiaramente non lo è. “Ma è sicuro, dottore, che le analisi siano fatte bene?”, “Non è possibile, si sbaglia!”, “Non ci posso credere, voglio il parere di un altro medico” sono le frasi più frequenti di fronte alla diagnosi di una patologia organica grave ed incurabile; questa fase è caratterizzata dal fatto che il paziente, usando come meccanismo di difesa il rigetto dell’esame di realtà, ritiene impossibile di avere proprio quella malattia.
In questa fase spesso, il paziente ha generalmente ancora condizioni di salute accettabili tanto che un’altra frase tipica della negazione è “Io mi sento bene, è impossibile che io abbia realmente una malattia mortale”. Molto probabilmente il processo di rifiuto psicotico della verità circa il proprio stato di salute può essere funzionale al malato per proteggerlo da un’eccessiva ed improvvisa ansia di morte che potrebbe portarlo addirittura a pensieri suicidari e per prendersi il tempo necessario per organizzarsi. Con il progredire della malattia tale difesa diventa sempre più debole, però in alcuni casi potrebbe addirittura irrigidirsi, raggiungendo livelli di rifiuto della realtà ancor più psicopatologici.
Il rifiuto della malattia per i parenti è uno stato che non costituisce un problema, anzi normalmente è ben accolto perché aiuta il loro lavoro di sostegno al paziente e, a volte, va in ausilio alla decisione di nascondere al malato la verità, scelta opinabile, in quanto si preclude al malato le fasi di preparazione all’inevitabile.
Leggi anche: Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo e coma
3) Fase della rabbia
Dopo la negazione, la realtà inizia ad essere chiara al paziente e ciò genera emozioni forti quali rabbia e paura, che esplodono in tutte le direzioni, investendo i familiari, il personale ospedaliero, il proprio dio (se il soggetto è credente), gli amici, persino gli animali di compagnia più cari, come cani e gatti che fino al giorno prima della cattiva notizia erano stati amati come figli. Una tipica domanda è “perché proprio a me?”. È una fase molto delicata dell’iter psicologico e relazionale del paziente. Rappresenta un momento critico che può essere sia il momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura e del ritiro in sé.
Da che cosa nasce questa collera? Anche dalla consapevolezza che tutto della vita che si interrompe, da cui il “dolore totale”. Questa fase è caratterizzata da improvvisi scatti violenti per affermare la propria presenza, che si manifestano in modi molto soggettivi dal momento che dipendono fortemente dalla personalità di ciascuno: ad esempio un soggetto aggressivo aumenterà la propria aggressività; un soggetto che nella vita se la prendeva con tutti, se la prenderà ancora di più con tutti.
Questa fase esaurisce molte energie mentali, nel paziente e nelle persone che hanno a che fare con lui, che imparano ad essere “insultate” ed accusate senza motivi razionali. Fortunatamente questa fase tende ad essere superata presto, anche se alcuni pazienti rimangono in questa fase fino alla morte. Morire in collera è molto doloroso per tutti i soggetti implicati: significa fallire una pacificazione con sé stessi e con gli altri, lasciando spesso ai propri cari una strada difficile per elaborare il lutto (il parente si potrebbe ad esempio per sempre sentire in colpa per non aver “fatto pace” col defunto prima di morire).
Spesso le persone che non riescono a valicare la fase della rabbia sono quelle che nel vivere la loro esistenza senza malattia hanno avuto l’illusione del controllo totale della propria persona e del proprio destino. Individui volitivi, che hanno avuto successo, prestigio che hanno la sensazione che gli sia stato rubato il futuro.
Leggi anche: Morte psicogena, l’apatia che può farti morire: come uscirne
4) Fase della contrattazione o del patteggiamento
In questa quarta fase la rabbia irrazionale della terza fase lascia spazio ad una più razionale pianificazione delle opzioni disponibili per tentare una via d’uscita. Il paziente comincia a verificare cosa è in grado di fare per opporsi alla malattia ed in quali progetti può investire la speranza, cominciando una specie di negoziato, che a seconda dei valori personali, può essere instaurato sia con le persone che costituiscono la sfera relazionale del paziente (medici, familiari ed amici), sia con le figure religiose. Tipiche frasi di patteggiamento ascoltate dai miei pazienti, sono:
- se prendo le medicine, potrò evitare di morire;
- se prego molto, potrei salvarmi;
- se mangio bene e faccio tanta attività fisica, la malattia invertirà la tendenza a mio vantaggio;
- se darò tutti i miei averi in beneficenza o compio altri atti che possono migliorare il mio karma, potrei sopravvivere;
- se vado in pellegrinaggio a Lourdes, succederà il miracolo;
- se provo quella famosa cura alternativa e non approvata dai medici, mi salverò.
In questa fase, la persona riprende – o si illude di riprendere – il controllo della propria vita e cerca di riparare il riparabile, sia in modo razionale (prendo le medicine -> mi salvo) che in modo irrazionale, con vere e proprie fallacie logiche (faccio del bene al prossimo -> mi salvo).
Leggi anche: Cure palliative: cosa sono ed a che servono?
5) Fase della depressione
Questa fase rappresenta il momento nel quale il paziente capisce che qualsiasi patteggiamento non gli impedirà di morire e comincia a prendere consapevolezza delle perdite che sta subendo e che subirà al momento della morte. Tale periodo di solito si manifesta quando la malattia progredisce e il livello di sofferenza aumenta. La fase viene distinta in due tipi di depressione:
- depressione reattiva: è conseguente alla presa di coscienza di quanti aspetti della propria identità, della propria immagine corporea, del proprio potere decisionale e delle proprie relazioni sociali, sono andati persi;
- depressione preparatoria: ha un aspetto anticipatorio rispetto alle perdite che si stanno per subire.
In questa fase della malattia la persona non può più negare le proprie condizioni di salute, né cercare improbabili contrattazioni, quindi comincia a prendere coscienza che la ribellione non è possibile, per cui la negazione e la rabbia vengono sostituite da un forte senso di sconfitta, tristezza e appunto depressione. Quanto maggiore è la sensazione dell’imminenza della morte, tanto più probabile è che la persona viva fasi di depressione sempre più grave.
Leggi anche: Morire di dolore dopo la perdita del coniuge: ecco perché accade
6) Fase dell’accettazione
Quando il paziente ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo intorno a lui, arriva a un’accettazione della propria condizione e a una consapevolezza di quanto sta per accadere; durante questa fase possono sempre e comunque essere presenti livelli di rabbia e depressione altalenanti, che però sono generalmente di intensità moderata. In questa fase il paziente tende a essere silenzioso e a chiudersi in sé stesso, tuttavia sono anche frequenti momenti di profonda comunicazione con i familiari e con le persone che gli sono accanto: la persona può cercare i propri cari e fare lunghi discorsi, ad esempio ricordando il passato e raccomandandosi con gli altri di vivere bene la propria vita. È il momento dei saluti. È il momento del “testamento” e della sistemazione di quanto può essere sistemato, in cui si prende cura dei propri “oggetti” (sia in senso pratico, sia in senso psicoanalitico). La fase dell’accettazione non coincide necessariamente con lo stadio terminale della malattia o con la fase pre-morte, momenti in cui i pazienti possono comunque sperimentare diniego, ribellione o depressione.
Leggi anche: Come affrontare il lutto di una persona cara
7) Fase della speranza
In tale fase – originariamente assoggettata alla fase dell’accettazione – il paziente sperimenta, similarmente alla fase del patteggiamento, una sottile speranza che, per qualche particolare miracolo, la propria malattia terminale non porti realmente alla morte. Mentre nella fase del patteggiamento il paziente è fortemente motivato a “uscire da questa situazione” e convinto che la morte possa essere in qualche modo evitata, in questa fase il paziente è malinconico e non ha più questa convinzione ferrea, ma nutre ancora una speranza, che è però lieve, docile, rassegnata, di chi è consapevole che non può fare più nulla ma, “chi lo sa, magari sono uno su un milione che non morirà…”. La speranza permette di affrontare gli ultimissimi momenti di vita con un minimo di ottimismo e di serenità.
Leggi anche: Quando morirai, saprai di essere morto: la mente muore dopo il corpo
Il lutto “ben elaborato”
Un lutto “ben elaborato” è un lutto in cui vengono percorse tutte le precedenti fasi. È molto raro che tale percorso sia lineare. È molto più comune che, soprattutto all’inizio, si oscilli da una fase all’altra. Questo è particolarmente osservabile fra la terza e la quinta fase. Chi è nello stadio di depressione (quinta fase) non è immune dal provare rabbia (terza fase) per quanto gli è successo: “saltella” quindi fra la rabbia e la depressione. Ciò che importa non è la regolarità nell’attraversare le fasi ma piuttosto che, pian piano, si proceda fino ad arrivare all’ultima. Più si compiono reali passi avanti, più sarà difficile che si retroceda a fasi precedenti già attraversate – cosa che purtroppo invece può succedere. Se – per esempio – una persona ha accettato completamente la tristezza dovuta alla perdita (cioè, è in piena sesta fase) sarà quasi impossibile che torni a negarla (seconda fase). In questo modo, prima o poi approderà alla fase di accettazione e il dolore lascerà posto alla serenità di chi ha accettato il proprio destino.
Leggi anche: Paziente terminale: segnali di morte imminente e gestione della famiglia
Il lutto “mal elaborato”
Un lutto che può lasciare conseguenze negative (cioè ancora più negative) è un lutto in cui le fasi diventano cronicamente cicliche perché mal gestite, o in cui si rimane “congelati” in una delle prime fasi oppure si torna indietro ad una fase iniziale. Queste ultime condizioni, in genere, si hanno quando la persona teme, magari in modo non del tutto conscio, che non riuscirà a tollerare le emozioni proprie della fase successiva. Come già prima accennato, alcuni – per esempio – trascorrono perfino anni in fase di rabbia perché, per quanto tale emozione sia dolorosa, sentono di riuscire a gestirla meglio della tristezza. Allo stesso modo, molti trascorrono anni in fase di depressione perché avanzare alla fase successiva significherebbe dover dare per scontato che il proprio destino è ineluttabile. Per la serenità del paziente e dei suoi famigliari ed amici è importante che tutte le fasi vengano attraversate in sequenza, anche con l’aiuto del medico e dello psicoterapeuta.
Se a te o ad un tuo caro è stata diagnosticata una malattia terminale e credi di non riuscire a gestire da solo o da sola questa situazione, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui, ti aiuterò ad affrontare questo difficile momento.
Testi consigliati
Alcuni libri che ho letto sull’elaborazione del lutto, l’eutanasia, il suicidio ed il bullismo e che sono sicuro troverai anche tu molto interessanti:
- Come affrontare la perdita di una persona cara. Un percorso emozionale consapevole e attivo per elaborare il lutto, di Sibylle Krüll: https://amzn.to/2JYKdNd
- La morte e il morire Copertina flessibile, di Elisabeth Kübler-Ross: https://amzn.to/2KIxZJL
- Il lutto. Psicoterapia cognitivo-evoluzionista e EMDR, di Antonio Onofri e Cecilia La Rosa: https://amzn.to/2HWfvI7
- La morte e la vita dopo la morte «morire è come nascere» di Elisabeth Kübler-Ross: https://amzn.to/2HWghov
- La prevenzione del suicidio, di Maurizio Pompili: https://amzn.to/2jDj1sk
- Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza di Gustavo Pietropolli Charmet e Antonio Piotti: https://amzn.to/2rraSLP
- Liberi di morire. Le ragioni dell’eutanasia, di Derek Humphry: https://amzn.to/2HW0VQR
- Suicidio: La guerra contro se stessi. Cause e prevenzione, di Mario Polito: https://amzn.to/2IiLykP
- Il suicidio. Voglia di vivere, voglia di morire di Anna M. Pandolfi: https://amzn.to/2KFO5E6
- Cyberbullismo. Come aiutare le vittime e i persecutori di Federico Tonioni: https://amzn.to/2jBXznE
- Fragile e spavaldo. Ritratto dell’adolescente di oggi, di Gustavo Pietropolli Charmet: https://amzn.to/2rsF9cx
Per approfondire, leggi:
- Assistenza del malato terminale e della sua famiglia: introduzione
- Controllo dei sintomi del malato terminale: dolore, dispnea, anoressia, perdita di appetito
- Controllo dei sintomi del malato terminale: nausea, vomito, stipsi, piaghe, confusione
- Assistenza del malato terminale: depressione, stress, afflizione
- Paziente terminale: problemi finanziari, etici e legali
Leggi anche:
- Cosa si prova a vivere il proprio funerale?
- Capacità massima dello stomaco: si può “mangiare fino a scoppiare”?
- Rigor mortis (rigidità cadaverica): perché avviene e dopo quanto tempo dalla morte?
- Quanti caffè devi bere in un giorno per morire?
- La morte per mancanza di sonno è davvero possibile? Per quanto tempo si può restare svegli?
- Perché si piange? Per quale motivo si piange di gioia, di dolore e dal ridere?
- Si può vivere senza respirare aria? Quanto può durare una apnea?
- Cosa si prova a morire annegati, dissanguati, decapitati… Morti diverse, sensazioni diverse
- Quanto tempo mi rimane da vivere?
- Differenza tra arma bianca, da fuoco e da taglio
- Differenza tra morte assistita (suicidio assistito), eutanasia e testamento biologico
- Differenza tra morte clinica, biologica, legale, apparente, improvvisa ed istantanea
- Muore sul treno: anziché chiamare aiuto ha cercato su Google i sintomi dell’attacco cardiaco
- Differenza tra inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione
- Il sorriso di suor Cecilia, un attimo prima di morire
- Si muore di sclerosi multipla? Quali le aspettative di vita?
- Si muore di fibrosi polmonare? Qual è l’aspettativa di vita?
- Si muore di Alzheimer? Qual è l’aspettativa di vita?
- Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi
- Rivivere ogni giorno una esperienza drammatica: il Disturbo post-traumatico da stress
- Annegato nel cioccolato, risucchiato fuori da un aereo, soffocato da un seno siliconato… Le morti più incredibili della storia
- Che cosa succede e che fare se il nostro ascensore precipita?
- Come moriremmo se un mega asteroide colpisse la Terra?
- Il Real Madrid oltre la morte: la bara a forma di Santiago Bernabeu
- Cosa si prova morendo: il racconto di una infermiera
- Le 10 cose che ti succederanno un attimo dopo la tua morte
- Cosa si prova prima di morire? Una ricerca americana prova a spiegarlo
- Un’onda blu: fotografata l’anima che lascia il corpo dopo la morte?
- Le dieci cose che sicuramente non sai sui sogni
- Si può vivere senza bere acqua? Per quanto tempo?
- Si può vivere senza mangiare cibo? Per quanto tempo?
- Ollie, il “bambino Pinocchio” nato con il cervello nel naso
- Dolore: cos’è, da cosa è causato, quanti tipi di dolore esistono?
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, segui la nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
Si muore di AIDS? Qual è l’aspettativa di vita?
L’AIDS, cioè Acquired Immune Deficiency Syndrome la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, è una malattia del sistema immunitario umano causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). L’HIV danneggia il sistema immunitario delle persone che lo hanno contratto, rendendole vulnerabili a degli agenti patogeni normalmente innocui, che si trovano nell’ambiente o che, addirittura, sono ospiti abituali dell’organismo umano, cioè microrganismi generalmente inoffensivi che però diventano pericolosi nel paziente con sistema immunitario compromesso.
AIDS come causa indiretta di morte
Le persone che hanno contratto l’HIV possono rimanere senza sintomi per lungo tempo, anche per diversi anni, e accorgersi dell’avvenuta trasmissione solamente quando i danni al sistema immunitario sono di tale entità da far comparire le infezioni opportunistiche, quando cioè si ha già l’AIDS. Riguardo ai tempi di insorgenza dei primi sintomi, leggi: HIV: sintomi iniziali in donne e uomini
Anche se né il virus HIV, né l’AIDS, sono direttamente cause di morte, l’AIDS determina – come prima accennato – un grave danno al sistema immunitario del soggetto, rendendolo vulnerabile a degli agenti patogeni normalmente innocui che portano a varie patologie che purtroppo possono potenzialmente condurre a morte.
Quali malattie si possono contrarre?
L’elenco di tutte le malattie che possono sopraggiungere a causa dell’AIDS è molto lungo, alcuni esempi delle più diffuse sono: le patologie polmonari (polmonite, tubercolosi), le patologie del tratto gastro-intestinale e quelle neurologiche. Ci sono poi una serie di malattie neoplastiche come il sarcoma di Kaposi, i linfomi e il carcinoma invasivo della cervice uterina, che sono più ricorrenti nelle perone sieropositive perché l’HIV ne costituisce l’elemento patogenetico iniziale.
Sopravvivenza del paziente HIV positivo
In assenza di trattamento, la sopravvivenza media dopo l’infezione da HIV è stimata da 9 a 11 anni, a seconda del sottotipo HIV. Dopo la diagnosi di AIDS, se il trattamento non è disponibile, la sopravvivenza varia tra i 6 e 19 mesi. La disponibilità di farmaci antiretrovirali e l’adeguata prevenzione dalle infezioni opportunistiche riduce il tasso di mortalità dell’80% e aumenta la speranza di vita a 20-50 anni. Questo valore è di circa i due terzi della popolazione generale.Se il trattamento viene iniziato in ritardo, la prognosi può non essere così buona, per esempio, se il trattamento inizia in seguito alla diagnosi di AIDS l’aspettativa di vita sarà tra i 10 e i 40 anni. La metà dei bambini nati con l’HIV muore prima dei due anni di età, se non riceve un trattamento.
Leggi anche:
- HIV: dopo quanto si manifestano i sintomi? I 4 stadi dell’infezione
- Differenza tra HIV e AIDS: sono uguali?
- Differenza tra malattia, sindrome e disturbo con esempi
- Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte
- Differenza tra virus HIV1 e HIV2
- Sistema immunitario, immunità innata e specifica: riassunto, schema e spiegazione
- Immunodeficienza primaria e secondaria: sintomi, cause e terapie
- Immunità innata (aspecifica): barriere, infiammazione e complemento
- Immunità innata (aspecifica): neutrofili, macrofagi e linfociti natural killer
- Immunità specifica (acquisita): linfociti, T killer, T helper, T γδ, B ed anticorpi
- Immunità specifica (acquisita): memoria passiva, attiva ed immunizzazione
- Immunità specifica (acquisita) umorale e cellulare
- Patologie del sistema immunitario: immunodeficienze, autoimmunità ed ipersensibilità
- Anticorpi: (immunoglobuline): tipi, caratteristiche e funzioni
- Differenza tra antigene, aptene allergene ed epitopo
- Aptene: cos’è e perché è importante per il sistema immunitario
- Antigene: cos’è e perché è importante per il sistema immunitario
- Differenza tra antigeni esogeni, endogeni, tumorali, nativi ed autoantigeni
- Epitopi sequenziali e conformazionali: cosa sono e come funzionano
- Sesso e AIDS: l’HIV si trasmette anche tramite il rapporto orale
- Il liquido pre-eiaculatorio può indurre gravidanza e trasmettere l’HIV?
- HIV e AIDS: come, dove e quando si eseguono i test per la diagnosi?
- Smegma: i rischi dell’accumulo di sporco sul pene
- Profilattico: i consigli per evitare che si deteriori e come comportarsi quando si rompe durante il rapporto
- Profilattico: come si usa e come scegliere quello più adatto alle tue esigenze
- In un rapporto orale dove va a finire e cosa accade allo sperma ingoiato? Può dare problemi alla salute?
- Il sesso orale provoca cancro alla gola
- Presenza di sangue nello sperma: cause e terapie dell’ematospermia
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
Si muore di Alzheimer? Qual è l’aspettativa di vita?
Nel paziente con Alzheimer può cronicamente verificarsi una perdita di peso, nonostante la normale assunzione di cibo; questo si verifica anche perché il malato si dimentica di masticare o non sa più come deglutire, specialmente negli ultimi stadi della malattia. Un’altra conseguenza del malattia di Alzheimer è il deperimento muscolare, e una volta costretto a letto il malato può sviluppare piaghe da decubito. Più l’età avanza, più queste persone diventano vulnerabili alle infezioni. In conseguenza di tale accresciuta vulnerabilità, molti malati di Alzheimer muoiono di polmonite. Altre cause di morte sono le complicanze delle cadute e dell’allettamento, quali le fratture di femore e le infezioni da piaga da decubito.
Dalla diagnosi della malattia, in media i soggetti hanno un’aspettativa di vita di 6-8 anni, anche se molti possono sopravvivere anche fino a 20 anni. Nella maggior parte dei casi, la morte avviene per altre cause, come la polmonite che interviene come conseguenza dell’indebolimento del sistema immunitario che aumenta il rischio di infezioni ai polmoni.
Leggi anche:
- Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte
- Morbo di Alzheimer: cause, sintomi, decorso, terapie
- Morbo di Alzheimer: screening e diagnosi nelle fasi iniziali della malattia
- Si muore di sclerosi multipla? Quali le aspettative di vita?
- Si muore di fibrosi polmonare? Qual è l’aspettativa di vita?
- Si muore di AIDS? Qual è l’aspettativa di vita?
- Demenza senile: cause, sintomi, decorso e cure
- Demenza da corpi di Lewy: cause, decorso, Parkinson, aspettativa di vita
- Morbo di Alzheimer: sintomi delle fasi iniziali e tardive
- Morbo di Alzheimer: le cause della malattia
- Intervento psicosociale e cognitivo nel paziente con morbo di Alzheimer
- Morbo di Alzheimer: cura farmacologica
- Sistema nervoso: com’è fatto, a che serve e come funziona
- Differenza tra morbo di Alzheimer, demenza senile, vascolare e reversibile
- Differenza tra morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson: sintomi comuni e diversi
- Cervelletto: anatomia esterna ed interna
- Cervelletto: le lesioni cerebellari più comuni
- Le funzioni del cervelletto: apprendimento e correzione dei movimenti del corpo
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!