Pelle screpolata: cause e rimedi naturali per viso e corpo

Dott Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Endocrinolog Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaPsicologia Clinica Mani screpolate curaLa pelle screpolata è una pelle che si presenta, ruvida, spenta e con piccole lesioni superficiali causate da un’eccessiva secchezza. La cute normale ha, infatti, un aspetto morbido ed elastico dovuto al contenuto di acqua che non evapora grazie alla presenza di oli che trattengono l’umidità negli strati più profondi. Quando, per cause varie, si altera il film lipidico, la pelle perde la sua elasticità, diventa secca e squamata e l’accumulo delle cellule morte provoca le screpolature soprattutto nelle zone in cui questa è più sensibile come la pelle del viso, quella delle zone vicine agli organi genitali ed anche quella delle giunture, gomiti e ginocchia.

Cause della pelle screpolata

Sulla screpolatura della pelle oltre a fattori esterni, quali esposizione al sole o al vento, bagni frequenti, detergenti aggressivi, caldo e freddo sia naturali che artificiali, agiscono altri fattori come la predisposizione genetica l’età, le abitudini alimentari, lo stile di vita e la cura che uno è abituato a prestare quotidianamente alla propria pelle. Esaminiamo nel dettaglio tali fattori:

  • Il clima: l’esposizione della pelle ad un clima troppo freddo o troppo caldo danneggia il film lipidico (strato protettivo costituito da acqua e sebo) favorendo l’evaporazione dell’acqua e quindi la secchezza della cute.
  • Cattive abitudini: lavaggi eccessivi, magari con saponi molto aggressivi sono anch’essi responsabili dell’ impoverimento del film protettivo che riveste la pelle e quindi causa si secchezza e screpolature.
  • Predisposizione genetica: secchezza e screpolatura sono ereditarie, spesso i membri della stessa famiglia presentano tali disturbi.
  • Età: con il passare degli anni, a pelle si assottiglia, assume un aspetto rugoso e perde gran parte del grasso sottocutaneo con conseguente riduzione dell’effetto isolante. Tutte queste variazioni aumentano la predisposizione alla secchezza ed alle screpolature.
  • Cattiva alimentazione: l’abuso di alcol, caffè, fumo, e una dieta povera di proteine, aminoacidi ed acidi grassi insaturi provocano un’alterazione della struttura cutanea ed anche secchezza e screpolature.
  • Farmaci: alcuni farmaci come i diuretici, provocano un’eccessiva disidratazione della pelle che sarà molto più soggetta a screpolarsi.

Alcune patologie hanno tra i sintomi principali un’eccessiva secchezza della pelle che si presenterà desquamata e screpolata. Tra le più comuni abbiamo:

  • Dermatiti: malattie infiammatorie degli strati superficiali della pelle che interessano alcune parti del corpo. la dermatite è una reazione all’eccessiva secchezza della pelle che presenterà fessurazioni e desquamazioni.
  • Psoriasi: è caratterizzata da placche rilevate coperte di squame su cuoio capelluto, gomiti, ginocchia.
  • Pitiriasi rosea: una patologia che presenta la comparsa di piccole chiazze squamose sul tronco.
  • Anoressia nervosa: disturbo del comportamento alimentare che presenta tra i suoi sintomi disidratazione e quindi pelle secca e screpolata.
  • Intolleranze alimentari: reazioni dell’organismo a determinati cibi che possono, tra l’altro, provocare eruzioni cutanee con pelle desquamata e screpolata.
  • Ipotiroidismo: patologia dovuta ad un insufficiente produzione d ormoni tiroidei che provoca un’alterazione del film lipidico della pelle con secchezza e screpolature.
  • Sindrome di Sjögren: patologia autoimmune che provoca secchezza delle mucose e della pelle.

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Prevenzione e cura per la pelle screpolata

Per mantenere la pelle elastica ed in salute è necessario avere delle piccole attenzioni quotidiane, ovvero prendersi cura della pelle in modo costante e regolare, la prevenzione, infatti, costituisce senza ombra di dubbio il rimedio più efficace per prevenire le screpolature della pelle sia del viso che del corpo.

Crema idrante e detersione della pelle

Soprattutto chi ha una pelle secca dovrebbe cercare di rispettare un punto basilare, ovvero applicare almeno due volte al giorno una buona crema idrante e nutriente sul viso e nelle zone in cui la pelle è più  sensibile. L’utilizzo di creme idratanti a base di con vasellina, olio minerale o glicerina può essere considerato come il più elementare dei rimedi per la pelle secca poichè trattengono i liquidi cutanei e quindi prevengono la formazione di screpolature. Ad esse vanno aggiunte anche creme emollienti a base di oli vegetali ricchi di grassi polinsaturi quali l’olio di jojoba, l’olio di mandorle il burro di karitè o anche il comune olio di oliva che hanno proprietà emollienti ed aiutano a stimolare il rinnovamento cutaneo. Le creme idratanti vanno applicate su viso e corpo al mattino dopo il lavaggio, mentre le creme nutrienti vanno preferibilmente applicate di sera in modo che possano essere assorbite. Prima di applicare la crema bisogna naturalmente, detergere la pelle e pulirla a fondo utilizzando prodotti adeguati. I detergenti devono, infatti, essere delicati, con pH neutro per rispettare i valori fisiologici e non irritare la pelle. Per una corretta pulizia del viso è necessario utilizzare ogni sera struccanti e tonici per eliminare ogni residuo di trucco. Per avere una pelle liscia ed elastica è inoltre necessario, almeno una volta a settimana,utilizzare prodotti esfolianti che eliminano le cellule morte il cui accumulo è responsabile delle screpolature.

Alimentazione appropriata

Seguire una dieta sana ed equilibrata ricca sia di macronutrienti, ovvero proteine, carboidrati e grassi, che di micronutrienti, vitamine e sali minerali, è un presupposto fondamentale alla salute della pelle. Ma quali cibi preferire in caso di pelle screpolata?

  • Per mantenere una pelle idratata dall’interno è anzitutto necessario bere molti liquidi: almeno due litri nell’arco della giornata. Oltre all’acqua è consigliabile bere tisane a base di te verde o di tarassaco ricchi di vitamine e sali minerali che oltre ad idratare purificano la pelle.
  • Assumere cibi ricchi di vitamina A, quali pesce, fegato, e vegetali a colorazione giallo-arancio (carote, zucca, albicocche) ricchi di carotenoidi molecole che trattengono l’acqua nell’epidermide prevenendo disidratazione, secchezza e screpolature.
  • Assumere cibi contenenti vitamina B2 quali cerali integrali, verdura a foglie larghe per prevenire la screpolatura delle labbra.
  • Non possono mancare alimenti ricchi di vitamina E quali mandorle, oli vegetali, cereali integrali per proteggere la pelle dai danni dei raggi solari.
  • I sali minerali, quali sodio e potassio, regolano l’equilibrio idrico della pelle, per cui è importante assumere molta frutta e verdure fresche.
  • Oli di arachidi, noci, soia, e pesce aiutano infine a limitare l’evaporazione dell’acqua cutanea grazie al loro contenuto di acidi grassi essenziali omega 3 ed omega 6

Rimedi casalinghi per la pelle screpolata del viso e del corpo

Ad ogni modo per attenuare la visibilità ed i fastidi legati alla pelle screpolata è possibile utilizzare dei rimedi casalinghi fai da te, in alternativa a creme e maschere adatte ad idratare a fondo la pelle favorendone il ricompattamento, acquistabili in farmacia, in profumeria e nei supermercati. Maschere e oli vari, sia acquistati che fai da te, possono essere anche usati a scopo preventivo l’ideale sarebbe, infatti, utilizzarli almeno una volta ogni due settimane anche quando le screpolature non sono particolarmente evidenti.

Per la pelle del viso: mescolare un vasetto di yogurt bianco naturale a due cucchiaini di miele fino ad ottenere un impasto omogeneo da applicare sul viso e lasciare agire per circa 15 -20 minuti. La maschera deve essere eliminata con un batuffolo di cotone bagnato con po’ d’acqua tiepida.

Per le labbra: per contrastare le labbra secche e screpolate mescolare un cucchiaino di alginato di sodio (sale estratto dalle alghe) con un bicchiere di acqua finchè non sarà sciolto completamente. Fare raffreddare e picchiettare sulle labbra più volte al giorno.

Per il naso: mescolare ½ cucchiaino di glicerina vegetale con ½ cucchiaino di acqua. Applicare il composto sul naso con un movimento rotatorio.

Per il corpo: bollire 3 cucchiaini di amido di mais disciolto in un bicchiere d’acqua per circa 3 minuti. Aggiungere 1 cucchiaino di polvere di lisina (aminoacido), 1 cucchiaino di polvere di vitamina C, 1 capsula di vitamina E e mescolare finchè gli ingredienti non saranno sciolti. Fare raffreddare ed applicare dopo aver fatto la doccia.

Il parere del dermatologo

Quando la screpolatura della pelle permane per un periodo di tempo più o meno lungo e non sembra attenuarsi neanche riducendo i fattori che possono ritenersi scatenanti, ricorrere al parere di un dermatologo per farsi indicare la terapia migliore per la pelle screpolata.

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Tinta in gravidanza: si può fare o fa male al bambino?

MEDICINA ONLINE VAGINA DONNA BACIO SESSULITA GRAVIDANZA INCINTA SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTOLe future mamme durante la gravidanza pensano anche alla loro bellezza. Ed uno dei dubbi principali che, prima o poi, viene, è: si può fare la tinta in gravidanza? Si dice infatti che tutto quello che passa attraverso la cute può arrivare al bambino e quindi molte mamme in attesa temono che una tintura per capelli possa causare problemi al bambino. Ma, soprattutto per quelle che magari hanno parecchi capelli bianchi, non farsi la tinta per 9 mesi può essere un problema.

Si parla spesso di tinte e gravidanza. Ed i punti di vista sono molto diversi. Ci sono mamme che rinunciano a tingersi i capelli ed altre che non possono farne a meno. Ma la tinta per capelli fa veramente male durante la gravidanza? Le tinture possono contenere ammoniaca, che, come tutte le sostanze chimiche, è altamente sconsigliata, soprattutto nei primi 3 mesi. L’ammoniaca, infatti, attraverso il cuoio capelluto, potrebbe arrivare al feto, dato che la barriera placentare che non riesce a filtrarla. In realtà l’ammoniaca potrebbe arrivare al feto anche se inalata. E’ per questo che è meglio per le donne in stato interessante non maneggiarla o non sottoporsi a trattamenti con prodotti che contengono ammoniaca.

Ma comunque ci sono delle valide alternative per le mamme in attesa che vogliono farsi la tinta. Esistono infatti tinte a base di coloranti naturali, che non contengono sostanze chimiche, come appunto l’ammoniaca o la resorcina, che possono essere irritanti (a volte durante la gravidanza queste sostanze possono causare allergie, anche se normalmente la donna non soffre di queste allergie). Inoltre sarebbe meglio evitare il più possibile il contatto con il cuoio capelluto. Anche i prodotti naturali, quindi, andrebbero applicati a qualche millimetro di distanza dall’attaccatura.

Nel momento in cui ci si rivolte ad un parrucchiere, durante i nove mesi, è bene far presente il proprio stato e scegliere unacolorazione che non contenga queste sostanze. Per chi invece vuole farsi la tinta a casa, il consiglio è quello di scegliere solo prodotti di aziende cosmetiche note, dove sia indicato chiaramente cosa la tinta contiene, e non prodotti di marche anonime. E leggete sempre bene l’etichetta del prodotto prima di utilizzarlo, per assicurarvi che non contiene ammoniaca o sostanze simili.

Le tinte vegetali possono essere un’altra valida alternativa alle tinte normali. Quindi via libera all’henné. Un’altra soluzione potrebbe essere quella dei colpi di sole, perché, a differenza della tintura, il prodotto non viene applicato sul cuoio capelluto (e quindi non tocca il bulbo del capello).

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Pelle secca e desquamata su gambe, mani e piedi: cause e cure naturali e farmacologiche

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Normalmente, la perdita cellulare cutanea è impercettibile; la comparsa di squame indica un aumento della proliferazione cellulare, secondaria ad alterazioni del processo di cheratinizzazione. Le squame si differenziano in base alla conformazione da fini e delicate, a medie, grossolane o stratificate.Le squame sono solitamente secche, fragili e lucenti, ma possono anche essere grasse e opache. Il loro colore varia dal grigio-biancastro al giallo o dal marrone all’argentato. Le affezioni più frequenti sono le infezioni fungine della pelle, dette “micosi”, fra cui la tinea capitis, tinea corporis, tinea cruris, tinea versicolor. Ancora ricordiamo la psoriasi ed il lichen planus. Solitamente benigna, la cute squamosa si sviluppa nelle infezioni micotiche, batteriche e virali (cutanea o sistemica ), nei linfomi e nel lupus eritematoso. E’ anche comune nelle malattie infiammatorie della cute. Una forma di cute squamosa, con fine desquamazione generalizzata, è di solito conseguente a una forma febbrile prolungata, all’ustione da esposizione al sole e a ustioni termiche. Chiazze rosse di pelle squamosa, che compaiano o peggiorano durante l’inverno, possono derivare da disidratazione cutanea (o da cheratosi attinica, frequente negli anziani). Anche alcuni farmaci possono causare pelle squamosa. I fattori aggravanti includono freddo, calore, immobilità e bagni frequenti.

Le cause: cosa rende disidratata la pelle?

Le cause all’origine della secchezza della pelle possono essere di varia natura:

  • Fisiologiche, tipo l’età avanzata. La cute subisce, come ogni altro organo, dei mutamenti col passare degli anni, con l’età essa si assottiglia e perde il film superficiale idrolipidico che rende la pelle ben idratata. Allo stesso tempo le variazioni ormonali legate a fasi della vita della donna quali gravidanza e menopausa, possono influenzare il contenuto lipidico dell’epidermide e causare eccessiva secchezza.
  • Ambientali. L’esposizione prolungata al vento, al sole, ad ambienti eccessivamente riscaldati, all’aria condizionata rende la pelle rugosa e secca a causa della riduzione di umidità dell’ambiente.
  • Prodotti professionali o per l’igiene e la cura della persona come saponi, creme o trucchi troppo aggressivi.Questi penetrando nella cute, alterno il film idrolipidico causando la progressiva disidratazione.
  • Farmaci quali diuretici, contraccettivi orali, farmaci chemioterapici alterano lo strato lipidico della pelle e provocano tra gli effetti collaterali secchezza e desquamazione.
  • Alimentazione. Una dieta povera di liquidi comporta una disidratazione generale dell’organismo che si riflette sulla cute. Inoltre, poichè una buona idratazione cutanea è dovuta anche alla presenza di lipidi, è opportuno osservare un’alimentazione ricca di acidi grassi insaturi ed aminoacidi.
  • Patologie: esistono, infine alcune patologie quali carenze vitaminiche, psoriasi, allergie, ipotiroidismo, cirrosi, diabete, insufficiena renale che alterano la struttura stessa della pelle e che possono comportare secchezza.

Qualunque siano le cause, la pelle secca comporta conseguenze non solo a livello estetico, ma anche per la salute. La pelle secca e disidrata, infatti, si assottiglia e riduce quella che è la funzione fondamentale dell’epidermide e cioè prevenire la penetrazione nell’organismo di batteri, virus ed altre sostanze estranee.

Prodotti per la cura della pelle irritata
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Cause mediche

Malattia di Bowen

Questa forma di carcinoma intraepidermico determina la comparsa di lesioni indolori eritematose, rialzate e coriacee, con una squama spessa, ipercheratotica e, spesso, ulcerata al centro.

Dermatite

La dermatite esfoliativa inizia con un eritema diffuso che si sviluppa rapidamente. La desquamazione di elementi fini o a foglie piuttosto ampie, che interessa gran parte della superfìcie corporea, può provocare un’ipotermia potenzialmente letale. Altre possibili complicanze includono insufficienza della gittata cardiaca e setticemia. Le manife-stazioni sistemiche e i sintomi possono includere febbre di grado lieve, brividi, malessere, linfadenopatie e ginecomastia. Pelle squamosaNella dermatite nummulare, le lesioni circolari, pustolose con stillicidio di essudato purulento, fortemente pruriginose diventano in poco tempo crostose e squamose. Le lesioni compaiono sulla superficie estensoria degli arti, tronco posteriore e natiche. La dermatite seborroica inizia con delle papule eritematose, squamose, che si evolvono in placche squamose più grandi. Questa patologia interessa soprattutto il centro del volto, il petto e il cuoio capelluto ed eventualmente i genitali, le ascelle e la regione perianale. Con la desquamazione si ha prurito.

Dermatofitosi

La tinea capitis (tricofizia del capo) provoca lesioni con bordi arrossati, lievemente sollevati e un’area centrale di densa desquamazione; queste lesioni possono infiammarsi e sovrainfettarsi (Kerion). Si può anche avere alopecia a chiazze e pruriginosa. La tinea pedis determina desquamazione e bolle fra le dita. Il tipo squamoso determina la produzione di elementi lini, medi. Squame aderenti e bianco argentato, sono più evidenti nelle pieghe cutanee e possono interessare l’intero dorso del piede. La tìnea corporìs provoca lesioni crostose. Man mano che aumentano di volume il centro guarisce, causando la comparsa della classica lesione a bersaglio.

Lupus eritematoso discoide

Questa forma cutanea di lupus può presentarsi in completa assenza di interessamento sistemico. Lesioni separate o coalescenti (macule, papule o placche), variabili dal rosa al purpureo, sono ricoperte da materiale crostoso giallastro o marrone scuro. I follicoli piliferi ingrossati si riempiono di squame e si può sviluppare teleangectasia. Dopo questa fase infiammatoria, le lesioni guariscono e si possono sviluppare ipopigmentazione o iperpigmentazione, cicatrici e atrofia non retraenti. Il lupus discoide interessa solitamente volto o aree fotoesposte di collo, orecchie, cuoio capelluto, labbra e mucosa orale. Può lichen planusanche svilupparsi alopecia.

Lichen planus

In questa patologia, si hanno lesioni viola con desquamazione fine, solitamente in sede lombare, su genitali, caviglie e superficie anteriore degli arti inferiori.

Linfomi

La malattia di Hodgkin e i linfomi non Hodgkin causano solitamente eruzioni cutanee squamose. Il linfoma di Hodgkin può causare dermatiti pruriginose con desquamazione, che si originano negli arti inferiori e si estendono all’intera superficie corporea. Frequentemente si hanno fasi di remissione e riacerbazioni. Segni associati sono piccoli noduli e pigmentazione diffusa. Questa patologia determina, solitamente, l’ingrandimento non doloroso dei linfonodi superficiali. Altri segni e sintomi includono febbre, astenia, calo ponderale, malessere ed epatosplenomegalia. Il linfoma non-Hodgkin provoca inizialmente chiazze eritematose con desquamazione che più tardi si intervallano a noduli. Prurito e disagio sono frequenti; tardivamente, tumori e forme ulcerative. Con la progressione della malattia, si ha linfoadenopatia non dolente.

Parapsoriasi (cronica)

Questa patologia provoca la comparsa di papule di piccola o media grandezza, con squama sottile e ade-rente su tronco, mani e piedi. L’asportazione della squama rivela una superficie lucida marrone.

Pitiriasi

La pitirìasi rosea, è una patologia benigna, acuta e autolimitante che provoca desquamazione diffusa. Inizia con una macchia ovale eritematosa. sollevata su ogni parte del corpo. Pochi giorni o settimane più tardi, erompono su tronco e arti e, a volte, su volto, mani e piedi, delle chiazze giallo-bruno o eritematose con bordi squamosi. Si ha sempre prurito.  psoriasiLa pitirìasi rubra pilare, patologia rara, inizialmente causa desquamazione seborroica del cuoio capelluto, progredendo fino al volto e alle orecchie. Successivamente, si sviluppano chiazze rosse sul palmo delle mani e sulle piante dei piedi, che divengono diffuse, dense, fissurate, ipercheratotiche e dolorose. Le lesioni compaiono anche su mani, dita, polsi, avambracci e su vaste aree di tronco, collo e arti.

Psoriasi

Squame bianco-argentate e friabili ricoprono placche eritematose che presentano bordi nettamente delineati. La psoriasi si presenta generalmente su cuoio capelluto, torace, gomiti, ginocchia, schiena, natiche e genitali. Segni e sintomi associati comprendono unghie putate, prurito, artrite e, talvolta, dolore da lesioni secche, screpolate e crostose.

Sifilide (secondaria)

Questa patologia è caratterizzata dall’insorgenza di un’eruzione cutanea lievemente desquamante, papulo-squamosa. Solitamente si ha la comparsa di papule disposte ad anello, rossastre su volto, arti, palmo delle mani, piante dei piedi, torace, schiena e addome. Si possono avere anche papule anulari. Reperti sistemici possono includere linfadenopatia, malessere, calo ponderale, anoressia, nausea, vomito, cefalea, mal di gola e febbre lieve.

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Lupus eritematoso sistemico

Questa patologia causa un’eruzione maculopapulosa rossa, talvolta con desquamazione. Le squame sono nettamente definite e interessano il naso e le regioni malari del volto, delineando l’eritema a farfalla, uno dei segni principali. Eruzioni con caratteristiche simili compaiono su altre superfici corporee; la desquamazione si verifica lungo il labbro inferiore o lungo l’attaccatura anteriore dei capelli. Altre caratteristiche cliniche fondamentali includono fotosensibilità, dolore e rigidità alle articolazioni. Può verificarsi anche vasculite (che determina l’insorgenza di lesioni infartuali, ulcere necrotiche degli arti inferiori o gangrena delle dita), fenomeno di Raynaud. alopecia a chiazze e ulcere delle mucose.Tinea versicolor

Tinea versicolor

Questa micosi benigna della cute porta solitamente alla comparsa di lesioni ipopigmentate maculari, brune o di colore marrone, di varie forme e dimensioni. Tutte presentano una desquamazione fine. Le lesioni riguardano di solito la parte superiore del tronco, gli arti, l’addome inferiore, talvolta il collo e, raramente, il volto.

Altre cause

Farmaci

Molti farmaci, compresi penicilline, sulfamidici, barbiturici, chinidina, diazepam, fenitoina e isoniazide. possono provocare lesioni desquamarne.

Cosa fare per prevenire la disidratazione dell’epidermide?

Individuare il fattore scatenante che porta alla disidratazione della pelle è il primo fondamentale passo per intraprendere la giusta terapia, infatti mettere in pratica dei rimedi senza correggere il comportamento dannoso può essere utile per attutire temporaneamente il problema, mentre per restituire alla pelle la sua naturale e normale idratazione è necessario intervenire in modo mirato sulla causa principale.

Ad ogni modo per prevenire la disidratazione è opportuno prendersi cura della pelle in modo intelligente:

  • Evitare tutte le situazioni potenzialmente dannose e quindi non esporsi al freddo o al sole senza l’adeguata protezione.
  • Detergere con cura la pelle, soprattutto nelle zone in cui questa è più delicata come ad esempio il viso, e rimuovere le cellule morte superficiali con scrub e peeling.
  • Applicare almeno due volte al giorno una crema idratante scelta in base alle caratteristiche qualitative della propria pelle, che restituisca acqua ed oli all’epidermide.
  • Usare almeno una volta a settimana maschere nutrienti ed idratanti.
  • Seguire una alimentazione sana. Non bisogna, infatti, dimenticare che il nutrimento più importante per la pelle arriva comunque dall’interno dell’organismo, per cui uno dei rimedi migliori per a pelle secca è seguire un alimentazione che contenga molti alimenti ricchi d’acqua, vitamine ed antiossidanti, come le zucchine, i cetrioli e tutti gli altri tipi di verdura e frutta, senza dimenticare le proteine ed i grassi, soprattutto omega3 ed omega 6 contenuti nel pesce e nella frutta secca e tutti gli altri micro e macro nutrienti fondamentali
  • Bere molti liquidi per assicurare una corretta idratazione dell’organismo in generale
  • Evitare il fumo che rallenta tutti i processi metabolici e quindi anche la perdita di elasticità del tessuto connettivo che invecchia precocemente e quindi appare secca e screpolata.

Se la disidratazione è persistente può essere utile chiedere consiglio al proprio medico o dermatologo di fiducia, come già accennato, infatti, vi sono dei casi in cui la disidratazione è legata a fattori interni che difficilmente possono essere identificati con certezza da un occhio poco esperto.

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I rimedi naturali per combattere la pelle secca.

Fortunatamente la natura ci viene in aiuto con molti rimedi per contrastare la disidratazione della pelle, molti dei quali vengono utilizzati dalla moderna cosmetica, ma molti sono rimedi antichi conosciuti già dalle nostre nonne e semplici da preparare anche in casa senza spendere una fortuna.

Le preparazioni cosmetiche per mantenere il giusto grado di idratazione della pelle, in modo che essa si mantenga sana ed elastica, non devono solo idratare e nutrire ma fare attivare i processi fisiologici capaci di mantenere lo stato di idratazione. Un perfetto trattamento cosmetico prevede l’utilizzo di diverse categorie di prodotti sovrapponibili:

  • Detergenti; servono a pulire la pelle dallo sporco e dalle sostanze che si accumulano. I prodotti migliori devono essere poco aggressivi ed avere una base cremosa idratante in modo da eliminare lo sporco ma non il fisiologico film lipidico della pelle. Ottimi sono i saponi naturali a base di olio di argan o olio di cocco dalle proprietà idratanti ed antiossidanti.
  • Creme idratanti: sono creme che restituiscono acqua ed oli alla pelle da applicare quando la cute è già umida per esempio dopo la doccia. Le ultime ricerche hanno sostituito i classici idratanti con prodotti con proprietà igroscopiche, che aiutano cioè la pelle a trattenere l’acqua, come dimostra il successo di tutte le creme che contengono acido ialuronico, acido lattico ed acido glicolico, ed altri aminoacidi con caratteristiche simili.
  • Creme protettive: servono a potenziare la barriera protettiva e quindi a proteggere la pelle dagli agenti atmosferici mantenendola idratata. Esse devono contenere filtri contro i raggi UVA ed UVB a base di ossido di zinco o talco che riflettono i raggi del sole prima di raggiungere l’epidermide ma anche sostanze nutritive ed idratanti come l’aloe vera o l’olio di cocco.
  • Creme nutrienti: la pelle, infatti non ha bisogno solo di acqua, ma anche di sostanze nutritive che mantengono compatta la struttura cellulare. Tali creme ricche di oli e sostanze naturali come miele, cera d’api, burro di karitè o altri oli vegetali sono a lento rilascio e quindi vanno applicate di notte affichè la pelle possa assorbirle.

Cure farmacologiche per pelli secche e disidratate.

Quando la cattiva idratazione cutanea è causata da patologie è necessario intervenire con farmaci appropriati, naturalmente da assumere sotto stretto controllo medico.

Se la causa del disturbo è dovuta a malattie metaboliche è chiaro che bisogna curare e rimuovere la patologia, se invece, la secchezza cutanea è legata a patologie della pelle, è possibile utilizzare trattamenti topici che possono alleviare il disturbo.

  • In caso di ittiosi, che è un disordine genetico della pelle che provoca un’eccessiva cheratizzazione con conseguente presenza di squame spesse e secche, la pelle deve essere profondamente nutrita ed idratata con creme a base di vasellina o acido salicilico.
  • In caso di psoriasi che è una patologia infiammatoria della pelle è possibile utilizzare prodotti emollienti a base di mandorle, catrame, ittiolo per contrastare l’eccessiva secchezza e la desquamazione della pelle.

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Preparazioni casalinghe: rimedi naturali fai da te per una pelle idratata.

Ed infine ecco alcuni rimedi naturali per mantenere la pelle giustamente idrata e nutrita e quindi dall’aspetto più sano e luminoso.

Partiamo dalla detersione, una validissima soluzione naturale è il sapone di Aleppo composto di olio di oliva ed olio alloro, che disinfetta e nutre e pulisce la pelle senza eliminare i grassi fisiologici.

Come preparare il sapone di Aleppo:

Ingredienti:

  • 1 kg di olio di oliva,
  • 200 g di infuso di foglie di alloro.
  • 150 g di soda caustica
  • 10/15 foglie di alloro

Preparazione:

  1. Metti le foglie di alloro in un barattolo con circa 500 g di olio di oliva e fai macerare al caldo per circa 15 giorni.
  2. Mescola l’infuso di foglie di alloro con la soda caustica portando ad una temperatura di circa 40 gradi.
  3. Riscalda gli altri 500 g di olio a bagnomaria fino a portarlo ad una temperatura di circa 40 gradi.
  4. Unisci i due composti e frulla il tutto con un frullatore ad immersione fino ad ottenere un composto dremoso.
  5. Cuoci il composto per circa due ore a fuoco lento e poi versalo negli stampi.
  6. Lascia riposare il sapone per almeno due mesi prima di utilizzarlo.

Una pelle pulita necessita poi di una maschera idratante e nutriente: ecco come prepararla sfruttando i molteplici benefici del miele che ha proprietà emollienti e lenitive.

Maschera nutriente

Ingredienti:

  • 1 rosso di uovo,
  • 2 cucchiai di latte,
  • 1 cucchiaino di miele
  • 1 cucchiaino di farina di mandorle.

Preparazione:

  1. Unisci il tuorlo sbattuto con latte, miele e la farina di mandorla fino ad ottenere un composto denso e corposo. Applico sul viso e fai agire per circa 15 minuti.
  2. Risciacqua prima con acqua tiepida per eliminare il composto e poi con acqua fredda per tonificare la pelle.

Durante il giorno la pelle secca va poi protetta con una crema idratante a base di oli soprattutto contro i rigori della stagione invernale

Crema idratante e nutriente

Ingredienti:

  • 30 grammi di olio di mandorle
  • 20 grammi di burro di karitè
  • 50 g di acqua
  • 1 cucchiaino di cera d’api
  • 10 gocce di olio essenziale al limone

Preparazione:

  1. Unisci l’olio di mandorle, il burro di karitè e la cera disciolta a bagnomaria.
  2. Frulla il tutto aggiungendo l’acqua intiepidita lentamente fino ad ottenere una crema densa.
  3. Conserva (per circa due mesi) in un barattolo chiuso.
  4. Applica ogni mattina dopo aver lavato la pelle.

Anche il corpo ha bisogno di prodotti idratanti ed ammorbidenti! Per una pelle liscia e perfettamente idrata un bagno all’avena è l’ideale! Essa ha infatti, proprietà antinfiammatorie e rinfrescanti ed inoltre grazie alle saponine è un ottimo detergente.

Bagno al latte di avena

Preparazione:

  • Metti 100 g di fiocchi d’avena in un panno legato ben stretto
  • Riempi la vasca con acqua calda ed immergi i fiocchi d’avena premendo per far uscire il latte.
  • Immergiti nella vasca per 10 minuti ed utilizza il panno con i fiocchi come detergente.

La pelle secca va anche contrasta dall’interno, un ottimo rimedio è assumere più volte al giorno una tisana rinfrescante ed idratante a base di malva, che, come sostengono i naturopati, ha proprietà emollienti grazie alle mucillagini, soprattutto durante i mesi estivi o in caso di allenamenti prolungati per contrastare la disidratazione dovuta all’eccessiva sudorazione

Tisana alla malva:

10 foglie di malva fresca

500 g di acqua

Preparazione:

Fai bollire le foglie di malva nell’acqua per circa 10 minuti, aggiungi un cucchiaino di miele e bevi ben fresca.

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Primo sole: è meglio abbronzarsi in fretta o fa male?

Lying pretty woman in swimsuit tanning on beach

Un’abbronzatura rapida è nemica della pelle e della sua salute. L’ideale è permettere alla pelle di abituarsi gradualmente al sole e rispondere con efficacia producendo la melanina che determina l’abbronzatura. Nelle prime esposizioni al sole è quindi necessario evitare tempi eccessivi: meglio esporsi per non più di 30 minuti al giorno, specie nelle ore più calde della giornata. L’errore che fanno in molti, potendo prendere il sole magari solo nel week end, è quello di stare diverse ore al sole, pensando di raggiungere velocemente l’abbronzatura, ma ciò è sbagliato: una abbronzatura più graduale è infatti molto più duratura rispetto ad una raggiunta a tempo di record, che rischia solo di ustionare ed esporre la pelle a pericolosi danni cellulare.

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Cosa fare prima della ceretta per sentire meno dolore

Beautician Waxing A Woman's Leg Applying Wax StripIl nostro viaggio alla scoperta della ceretta senza dolore inizia con quei trucchi da mettere in atto molto prima di eliminare i peli superflui, per farsi meno male durante.

Per esempio, per evitare di sentire tanto dolore durante la depilazione, ideale sarebbe fare uno scrub esfoliante prima del famigerato strappo. Questo aiuterà a

  • Far “uscire” i peli più corti, in modo che vengano “presi” dalla ceretta
  • Di conseguenza migliorerà la durata della ceretta e diminuirà il male provato
  • Rinnovare le cellule morte rendendo la pelle più liscia

Il consiglio però è farlo almeno 24 ore prima della depilazione , perché la pelle è sensibilizzata e quindi potreste provare più dolore, invece che meno. Lo stesso vale per l’idratazione della parte da trattare: occupatene qualche giorno prima, per fare in modo che la pelle non sia secca durante la depilazione.

Un altro consiglio è quello di evitare la depilazione durante il periodo del ciclo: in questo momento infatti la pelle è più sensibile. Se il nostro obiettivo è una ceretta senza dolore, meglio evitare questi giorni, così come sarebbe meglio non usare poi prodotti che contengono alcool o profumi almeno per 24 ore prima della ceretta, poiché questi prodotti tendono ad irritare la pelle, e la ceretta potrebbe quindi farti più male del solito.

Qualche ora prima della ceretta invece, fai un bagno o una doccia calda: ammorbidisce i peli e dilata i pori, assicurandoti una depilazione decisamente meno dolorosa. Questi sono metodi da mettere in atto qualche tempo prima di una ceretta senza dolore(almeno nelle intenzioni!). Ma come procedere durante la depilazione per sentire meno male possibile?

I consigli per depilarsi senza dolore

Il momento è arrivato . Il rullo della ceretta ha fatto il suo dovere. Le strisce sono pronte . Sia che tu faccia la ceretta in casa, sia che tu sia dall’estetista, si avvicina il momento del famigerato strappo: e tu già temi. Come fare per provare meno dolore durante la depilazione? Anche qui c’è qualche trucco che possiamo attuare per provare meno male durante la ceretta, avendo cura di aver già attuato quelli sopra descritti da qualche giorno a qualche ora prima del fatidico appuntamento.

  • Subito prima della ceretta, innanzitutto, accorcia i peli troppo lunghi (diciamo che la lunghezza ideale è mezzo centimetro): velocizzerai la durata della ceretta diminuendo le passate intermedie, in più i peli molto lunghi possono essere più dolorosi da rimuovere rispetto a quelli di una lunghezza media.
  • Procedi poi a pulire la parte da depilare senza usare saponi o prodotti alcolici, che potrebbero irritare la zona interessata. Uno dei segreti della ceretta indolore è stendere la cera nel verso di crescita: lo strappo è meno doloroso se secco, veloce e contropelo. Per lo stesso motivo stendi la cera per piccole zone, procedendo man mano.
  • Durante l’atto dello strappo, sia che lo faccia l’estetista sia che il tuo destino sia nelle tue mani, respira: ti aiuterà a rilassarti e di conseguenza diminuirà il dolore della ceretta. Più in generale, cerca di arrivare all’appuntamento depilatorio non tesa: il dolore diminuirà decisamente.

Come non sentire dolore se la ceretta è all’inguine

Discorso a parte bisogna fare per chi si chiede come non sentire dolore durante la ceretta all’inguine, che andando a trattare una zona molto delicata, è decisamente più dolorosa degli altri tipi di depilazione. Uno degli accorgimenti più utilizzati in questo caso è non lasciare che la cera raggiunga una temperatura elevata: usa quindi la cera tiepida o le strisce di cera fredda, che diminuiranno di molto il dolore della ceretta all’inguine. Valgono inoltre tutti i consigli su come fare una ceretta senza dolore che vi abbiamo sin qui dato: ricordate che l’inguine è una delle parti più sensibili insieme a quella sopra le labbra, perciò se è la prima volta che vi fate la ceretta, prendete in esame l’opzione di non esagerare per abituarvi al dolore seduta dopo seduta.

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Come alleviare il dolore della ceretta

Un altro segreto per una ceretta senza dolore è nel cibo: uno dei consigli più seguiti è infatti quello di evitare di depilarsi dopo il pranzo e la cena: in questi momenti infatti, a causa della digestione, l’afflusso di sangue è maggiore e quindi anche la sensibilità della pelle… e il dolore della ceretta. Non assumere caffeina in nessun modo prima della ceretta, nemmeno nella cioccolata: evita caffè, bibite gassate o energetiche. La caffeina sensibilizza la pelle, rendendo la ceretta più dolorosa. Semmai il cioccolato conceditelo dopo aver finito, come premio per il tuo indomito coraggio!

Come evitare il dolore post ceretta

Finiti gli strappi? Non è detto che sia finito anche il dolore. Anche il processo post ceretta infatti potrebbe riservati qualche sorpresa dolorosa, per fortuna evitabile con qualche accorgimento. Innanzitutto, dopo aver finito la tua battaglia contro i peli superflui, non andare in palestra: il sudore è nemico della pelle irritata, e potresti incorrere in qualche fastidio. Lo stesso vale per i prodotti che scegli di applicare dopo la ceretta: consigliati gli oli, come quello di mandorle dolci, ovviamente naturali e senza alcool. Evita quindi anche i deodoranti, almeno per qualche ora. La tua pelle post ceretta ha bisogno di assoluto riposo almeno per qualche ora. Evita infine di esporti subito al sole per lo stesso motivo: potresti provocare alla pelle irritata dalla ceretta fastidi e ulteriori irritazioni che puoi evitare tranquillamente aspettando qualche ora.

Si può assumere antidolorifico prima della ceretta?

Antidolorifico prima della ceretta per alleviare il dolore, anche in spray, sì o no? In molti lo consigliano, in caso di bassissima soglia del dolore: trattare la parte da depilare con uno spray desensibilizzante o, nei casi più estremi, assumere un antidolorifico mezzora prima della ceretta, permetterebbe di evitare il dolore da depilazione. Noi non ti consigliamo di essere così drastica: assumere medicinali, per quanto da banco, non è mai uno scherzo. Se proprio ritieni di averne bisogno, chiedi prima consiglio al farmacista e al tuo medico di fiducia.

La ceretta senza dolore per l’uomo

Negli ultimi anni la ceretta senza dolore è diventato anche un problema maschile: sempre più uomini ingaggiano una lotta senza scampo contro i peli superflui, cercando i metodi migliori per non provare male durante la depilazione. La ceretta maschile, per via della composizione pelifera dell’uomo, rischia di essere molto più dolorosa di quella femminile: i peli sono più spessi e lunghi, ma soprattutto possono essere molti di più. Pertanto il consiglio è provare per le prime volte con l’aiuto di un professionista, abituandosi al dolore man mano. Seguire i consigli che abbiamo elencato finora (trovate più in basso una lista completa punto per punto) e preparate la pelle al trattamento.

Depilazione meno dolorosa: il riassunto per punti

Insomma: una depilazione che non faccia male con la ceretta è possibile. Ecco, punto per punto, ogni trucco per ottenerla.

  1. Qualche giorno prima della depilazione, fai uno scrub esfoliante e idrata la pelle con una crema
  2. Qualche ora prima fai una doccia calda per aprire i pori
  3. Evita di depilarti nei giorni vicino o durante il ciclo, non farti la ceretta dopo pranzo o cena
  4. Prima della ceretta non usare prodotti alcolici o con profumi
  5. Non assumere caffeina e derivati
  6. Accorcia i peli troppo lunghi
  7. Strappa contropelo, per piccole zone
  8. Respira
  9. Per l’inguine usa cera fredda o tiempida
  10. Subito dopo non fare sport e non esporti al sole

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Come e quando iniziare a lavare i denti ai bambini?

MEDICINA ONLINE COME QUANDO INIZIARE LAVARE DENTI BOCCA BAMBINI NEONATI ETA ANNO LINGUA CONSIGLI AIUTO.jpgLa comparsa dei primi dentini porta tanti genitori a chiedersi come fare per garantire una corretta igiene orale per limitare il rischio che in futuro il bimbo soffra di problemi ai denti. Ma quando iniziare a lavare i denti ai bambini? Si deve prestare attenzione all’igiene dei denti a partire dalla comparsa già del primo dentino. Inizialmente basterà utilizzare una garza in cotone imbevuta d’ acqua e passarla sui denti (o sul dente!), sulle gengive e anche sulla lingua. Non solo, è molto importante curare l’igiene orale del bebè fin dalla nascita: in seguito alla poppata, infatti, è possibile che rimangano nella bocca del bambino residui di latte che si depositano sui denti rimanendovi anche per un lungo periodo (pensiamo al riposo notturno) e questo può provocare la cosiddetta “carie da biberon” che attacca i dentini frontali superiori ed inferiori. Per scongiurare il rischio di carie in età così precoce è necessario tenere pulita la bocca del bimbo aiutandosi con una garza umida.

Con la comparsa dei primi dentini la pulizia deve essere ancora più accurata. Molte mamme sono portate erroneamente a credere che la cura dei denti da latte, che sono destinati a cadere, non sia poi così importante. In realtà un’adeguata cura di questi denti contribuisce allo sviluppo corretto delle arcate dentarie e dei denti permanenti che possono trovare così il necessario spazio per la loro collocazione naturale. La parola d’ordine è, dunque, “igiene”. L’uso della garza umida per pulire la bocca e i dentini è in genere sufficiente fino ai 12 mesi; da quest’età si può cominciare ad usare uno spazzolino bagnato con le setole morbide. Ad ogni modo con la comparsa dei primi dentini è importante curare le abitudini alimentari. Ecco alcuni necessari accorgimenti:

  • evitare che il bambino si addormenti con biberon contenenti liquidi zuccherati (soprattutto succhi di frutta ma anche latte) che possono fermentare;
  • eliminare l’uso del biberon dopo i 14 mesi;
  • non utilizzare succhiotti intrisi nello zucchero o nel miele;
  • tenere sotto controllo l’introduzione di zuccheri: è preferibile che il bambino mangi dolci durante i pranzi principali, quando il flusso salivare è maggiore, evitandoli negli intervalli, quando più facilmente si formano gli acidi che favoriscono l’insorgenza della carie

Dopo ogni pasto o poppata, in particolare quella serale, è bene spazzolare i denti con uno spazzolino adatto che oltre alla giusta dimensione, sia anche colorato e divertente in modo da avvicinare con più facilità il bambino verso il suo uso. In commercio, vi sono spazzolini adatti ai bambini a seconda dell’età, con un’impugnatura comoda. Si passerà ad usare anche il dentifricio solo quando il bambino avrà imparato a non ingoiarlo. Infatti, sebbene alcune marche note di dentifrici pubblicizzino i propri prodotti affermando che non contengono sostanze tossiche, l’eventualità che il bimbo ingoi delle piccole quantità di dentifricio potrebbe costituire un potenziale rischio per la salute del piccolo. Non dimentichiamo infatti che alcuni autorevoli studi mettono in guardia sui tanto decantati effetti benefici di alcune delle sostanze presenti nei dentifrici, prima fra tutte il fluoro che può risultare tossico per l’organismo.

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Come abituare il bambino a lavarsi i denti

È importante non forzare il bambino ad usare lo spazzolino, piuttosto bisognerebbe fare in modo che il momento del lavarsi i denti, approfittando anche del contatto con l’acqua che è generalmente molto gradito ai bambini, si trasformi in un gioco e in seguito in una consolidata e piacevole abitudine. A questo scopo è utile avvicinare gradualmente il bimbo all’evento, facendogli vedere come si fa a lavarsi i denti e spiegandogli che presto potrà farlo anche lui  “da solo” come fanno mamma e papà!

Il bimbo inizierà ad incuriosirsi, e così comincerà a prendere confidenza con lo spazzolino.

Come prevenire la carie nei bambini piccoli

È molto importante che anche i bimbi più pigri vengano gradualmente educati alla sana abitudine di lavarsi i denti ogni volta che assumono cibi o bevande zuccherate. Infatti, il contatto prolungato dei dentini o delle gengive con liquidi contenenti zucchero, come il latte, gli alimenti in polvere e i succhi di frutta, può causare l’insorgere della carie. È soprattutto prima del riposo notturno, quindi, che è bene evitare che il bambino assuma questi alimenti perché lo zucchero si deposita sui denti anche grazie alla minore quantità del flusso salivare e vi rimane per molte ore; tutto ciò aumenta le probabilità che si formi la carie che in genere attacca prima i denti frontali superiori e poi quelli inferiori.

Per questo motivo è assolutamente da evitare che il bimbo si addormenti con il biberon di latte o succo di frutta; se il piccolo non riesce ad addormentarsi senza ciucciare qualcosa si può proporgli un biberon di acqua o il succhiotto. Se il bimbo è ancora allattato al seno è importante pulirgli i denti e le gengive dopo ogni poppata con un panno pulito o una garza umida. È molto importante comunque che i genitori controllino periodicamente i dentini del piccolo, verificando l’assenza di macchioline nere o puntini che potrebbero indicare la presenza di carie

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Shampoo fatto in casa: ricetta con la camomilla e la salvia

MEDICINA ONLINE SHAMPOO CAPELLI DEBOLI BIANCHI WHITE HAIR STYLE STYLIST GRAY COLOR CABELLO CANOSO COLORE TINTA COPRIRE COLOR BROWN COLORARE ACCONCIATURA TESTA DONNA RADICE PELO CAPELLO WALLPAPER SFONDO PICTURE PHOTO PICS.jpgPrendersi cura dei propri capelli nel modo giusto è importante. Agenti atmosferici, inquinamento, stress e lavaggi frequenti possono indebolire i nostri capelli rendendoli sfibrati e opachi. Senza contare l’effetto che possono avere sul nostro cuoio capelluto i tanti prodotti chimi presenti in commercio. A volte infatti, pur di comprare un prodotto di qualità può succedere che spendiamo anche tanti soldi in shampoo e balsamo: basta però leggere bene l’etichetta per rendersi subito conto che anche i prodotti delle migliori marche contengono comunque tutta una serie di additivi chimici che possono renderli aggressivi.

RICETTA SHAMPOO FAI DA TE

Non sprecate denaro in prodotti particolarmente elaborati ma provate a preparare in casa con ingredienti semplici e naturali uno shampoo fai da te: risparmierete sui costi ed eviterete anche l’accumulo di imballaggi e contenitori. Ecco alcune preparazioni che abbiamo trovato su Curarsi al Naturale per realizzare in casa uno shampoo fai da te con fiori di camomilla e con la salvia.

SHAMPOO FAI DA TE CON I FIORI DI CAMOMILLA

La sua preparazione è molto semplice:

  1. Dopo aver fatto bollire mezzo bicchiere d’acqua, aggiungete due cucchiai di camomilla e poi continuate a far bollire per altri cinque minuti.
  2. Togliete l’infuso dal fuoco, filtratelo e poi aggiungete qualche goccia di limone, due cucchiai di aceto di mele e due di sapone grattugiato, meglio ancora se preparato in casa.
  3. Mescolate il tutto fino a quando il sapone non si sarà completamente sciolto ed ecco pronto il vostro shampoo fai da te.

SHAMPOO FAI DA TE CON LA SALVIA

Anche in questo caso il procedimento è molto semplice e veloce.

  • Dopo aver fatto bollire ¾ di tazza di acqua, toglietela dal fuoco, versatela in una ciotola e poi aggiungete due cucchiai di salvia essiccata.
  • Lasciate riposare per circa dieci minuti e poi aggiungete otto cucchiai di sapone.
  • Mescolate bene e poi lasciate riposare fino a quando il composto non si addensa.

In entrambi i casi conservate lo shampoo in un contenitore e poi utilizzatelo all’occorrenza.

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Rossore ed irritazione della pelle sotto e tra il seno: cause e rimedi

MEDICINA ONLINE ROSSORE IRRITAZIONE PELLE SOTTO PIEGA TRA SENO REDNESS RASH RED SKIN UNDER BREAST WOMAN RIMEDI CURE TERAPIA.jpgUna irritazione ed arrossamento della pelle si può verificare piuttosto spesso nella zona intorno alle mammelle, specie nella piega sottomammaria, la zona dove – specie col caldo – si accumula sudore e lo fregamento di pelle del seno, pelle addominale e reggiseno possono determinare infiammazione della cute ed accumulo di microorganismi come batteri e funghi che peggiorano la situazione. L’eruzione cutanea può presentarsi sotto forma di pelle squamosa, vesciche o macchie arrossate e pruriginose e si presenta più frequente nelle donne che allattano, in quelle obese e diabetiche, in quelle che non eseguono una corretta igiene, specie nei mesi più caldi.
Il prurito tipico dell’irritazione induce a grattarsi la zona e questo va a determinare un peggioramento della situazione, in una sorta di circolo vizioso. Per fortuna ci sono molte cose che puoi fare per lenire il disagio e sbarazzarti dello sfogo; la prima cosa da fare è cambiare alcune tue abitudini e stili di vita, con questi consigli:

1) Mantieni asciutta la pelle sotto le mammelle
L’umidità che si crea in questa zona può portare a infezioni e sfoghi cutanei, devi quindi fare di tutto per evitare che ciò accada: pulisci e asciuga la pelle sotto i seni se senti che si è accumulato sudore, specie dopo aver fatto attività fisica e se hai un seno prosperoso, inoltre assicurati di mantenere la pelle asciutta nelle giornate particolarmente calde quando sudi molto.

2) Presta attenzione ai potenziali agenti irritanti
È possibile che alcuni prodotti che usi possano contribuire a irritare la pelle. Se stai utilizzando prodotti mai usati prima, come un sapone, uno shampoo, una lozione, un detersivo per bucato o altri prodotti con cui la pelle entra in contatto, interrompine l’uso. Controlla se i sintomi spariscono e, in questo caso, evita di usare questi prodotti in futuro.

3) Indossa un reggiseno della misura adatta
Se il reggiseno è troppo grande o troppo piccolo può favorire l’irritazione responsabile dell’eruzione cutanea. Acquista reggiseni di cotone con zone elastiche, realizzati con materiali di alta qualità. Non prenderli in tessuto sintetico, perché irritano ulteriormente la pelle. Se non conosci di preciso la tua taglia, recati in un negozio di abbigliamento intimo e chiedi di provare diversi articoli.

4) Indossa vestiti in cotone
Questo materiale aiuta a ridurre l’umidità sotto le mammelle, permette una migliore traspirazione rispetto ad altre fibre e assorbe meglio l’umidità cutanea. Cerca di indossare indumenti costituiti al 100% di cotone.

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Trattare l’irritazione con rimedi casalinghi

1) Applica un impacco freddo sulla zona interessata
Se noti un’eruzione cutanea sotto i seni, prova questo rimedio. Il freddo può aiutare a ridurre l’infiammazione e lenire i sintomi. Puoi semplicemente avvolgere il ghiaccio in un asciugamano di cotone o in un sacchetto di plastica. Puoi anche scegliere di acquistare un impacco di ghiaccio già pronto nei supermercati meglio forniti, tuttavia, tieni presente che quelli commerciali non devono essere appoggiati direttamente sulla pelle: anche in questo caso, vanno avvolti in un telo prima dell’uso. Tieni il ghiaccio in loco per 10 minuti alla volta, fai quindi una pausa e ripeti, se i sintomi persistono. Un ottimo prodotto per fare gli impacchi è questo: http://amzn.to/2CWQpXf

2) Fai un bagno o una doccia tiepida
Questo rimedio può essere di aiuto per qualunque tipo di sfogo cutaneo, compreso quello sotto i seni. Puoi anche far scorrere dell’acqua tiepida su un panno e appoggiarlo direttamente sulla pelle per alcuni minuti.

3) Usa l’olio di melaleuca (tee tree oil)
Per alcune persone, quest’olio fornisce sollievo dall’eruzione cutanea. Ricorda che però non va mai applicato puro direttamente sulla pelle, perché potrebbe aggravare il problema. Assicurati sempre di diluirlo con l’olio di oliva prima di usarlo.
Mescola 4 cucchiai di olio d’oliva con 6 gocce di olio di melaleuca. Intingi un batuffolo di cotone nella miscela e tamponalo delicatamente sulla zona sofferente.
Massaggia l’area leggermente per alcuni minuti, in modo che l’olio penetri nella cute. Per ottenere risultati migliori, segui questa procedura dopo il bagno o la doccia e ripetila prima di andare a dormire. Se ti accorgi che i sintomi si aggravano dopo averlo applicato, interrompine immediatamente l’uso. Un olio di qualità davvero elevata è questo: http://amzn.to/2CVmPkJ

4) Prova il basilico
Alcune persone affermano che questa pianta erbacea sia efficace per alleviare il disagio alla pelle. Schiaccia delle foglie fresche fino a formare un composto simile a una pasta, spalmalo delicatamente su tutta l’area colpita dallo sfogo e lascialo in posizione finché non si asciuga. Al termine risciacqua la pelle con acqua calda e asciugala tamponando. Ripeti il processo una volta al giorno e osserva i risultati. Come già detto, tieni presente che non tutti i rimedi casalinghi funzionano su tutte le persone. Se noti che lo sfogo cutaneo peggiora, non ripetere questo trattamento. Inoltre evita di usare le foglie di basilico se sai di esserne allergica.

5) Detergi la zona arrossata
Tieni sempre pulita la zona interessata dell’irritazione, usando un gel detergente di qualità, come ad esempio questo ottimo prodotto a base di aloe vera: http://amzn.to/2CTFoWq

6) Applica una lozione di calamina, aloe vera o un prodotto idratante senza profumi per lenire l’irritazione
Alcune lozioni e creme idratanti possono aiutare ad alleviare lo sfogo. Cerca di usare una crema idratante senza fragranze o profumi, un prodotto a base di aloe vera o una lozione a base di calamina.
Applica la lozione idratante sulla pelle infiammata in base alla necessità, seguendo le specifiche istruzioni riportate sulla confezione. Una ottima lozione idratante la potete trovare qui: http://amzn.to/2CXdAQf

L’aloe vera è in grado di fornire sollievo allo sfogo cutaneo e alla pelle irritata di molte persone; ha delle proprietà antimicotiche e antibatteriche che possono aiutare a curare l’eruzione. Applica il prodotto direttamente sulla pelle interessata. Non è necessario risciacquarlo, ma dopo l’applicazione dovresti aspettare 20 minuti prima di vestirti. Ripeti se necessario. Una aloa vera in gel eccezionale è questa: http://amzn.to/2CHxPOr

La lozione di calamina può evitare prurito e irritazione, soprattutto se temi che lo sfogo sia stato causato da qualche sostanza particolare, come quella rilasciata dalla quercia o edera velenosa. Applicala due volte al giorno usando un batuffolo di cotone. Una ottima lozione di calamina è la seguente: http://amzn.to/2CKQjxu

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Cure mediche per l’irritazione della pelle del seno

1) Sappi quando è opportuno farsi visitare
La maggior parte degli sfoghi cutanei sotto il seno è benigna ed è causata da disturbi della pelle piuttosto comuni, che scompaiono senza bisogno di trattamenti medici. Tuttavia, a volte queste eruzioni possono essere sintomo di qualche patologia più grave. Dovresti recarti dal medico se presenti uno qualunque dei seguenti sintomi.
Se lo sfogo cutaneo non risponde ai trattamenti casalinghi dopo una o due settimane, devi farti visitare. Devi rivolgerti al dottore anche se l’eruzione cutanea è accompagnata da febbre, forte dolore, piaghe che non guariscono e se i sintomi peggiorano.

2) Fatti visitare da un medico
Fissa un appuntamento con il medico di base in modo da farti analizzare lo sfogo. Informalo degli eventuali sintomi che accompagnano l’eruzione cutanea.
Il medico probabilmente vorrà esaminare la pelle affetta. Se lo sfogo è causato da qualche circostanza benigna e non presenti ulteriori sintomi, sarà in grado di elaborare una diagnosi senza la necessità di ulteriori esami.
A volte potrebbe decidere di sottoporti a una raschiatura cutanea alla ricerca di qualche infezione micotica. Il medico potrebbe anche usare una lampada speciale, come quella di Wood (o luce nera) per osservare meglio la pelle. In casi rari può essere opportuno eseguire una biopsia.

3 Usa farmaci
Se l’eruzione cutanea è dovuta a un’infezione e non si riduce da sola, il medico potrà consigliarti dei farmaci. Esistono diversi medicinali su prescrizione che vengono usati per trattare questo tipo di problema.
Il medico potrà prescriverti degli antibiotici o delle creme antimicotiche da applicare sulla pelle; assicurati di seguire le indicazioni che ti fornisce il curante.
Egli potrà inoltre consigliarti delle creme o lozioni steroidee a basso dosaggio che possono proteggere la pelle.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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