Problemi di diagnosi differenziale tra disturbi del sonno e crisi epilettiche

MEDICINA ONLINE DIAGNOSI DIFFERENZIALE ESEMPIO DISPNEA MEDICO PAZIENTE ANAMNESI VISITA ESAME OBIETTIVO IDIOPATICO SINTOMI DOLORE STUDIO OSPEDALE AMBULATORIO CONSIGLIO AIUTO DOTTORE INFERMIERE PRESCRIZIONE FARMACONumerosi sono i disturbi del sonno che possono in un certo senso “mimare” l’epilessia e nei casi limite porre problemi di diagnosi differenziale con le crisi epilettiche. In particolare alcuni dubbi potrebbero intervenire in presenza soprattutto di alcuni tipi di parasonnie, ricordando comunque al lettore che tutte le parasonnie presuppongono ovviamente, per definizione, l’assenza di alterazioni epilettiformi nell’EEG (elettrocardiogramma).

Parasonnie della transizione sonno-veglia

I disturbi ritmici del movimento (ad esempio jactatio capitis nocturna) possono essere confusi con l’epilessia del lobo frontale, ma si differenziano per il loro comparire solo all’addormentamento o nelle fasi più superficiali del sonno, per l’essere limitati ai primi anni di vita. Le scosse ipnagogiche possono essere distinte dalle mioclonie dell’epilessia per il loro essere limitate agli stadi di transizione. Il sonniloquio si distingue dalle epilessie del lobo frontale e temporale per la maggiore strutturazione del linguaggio.

Parasonnie associate al sonno REM

Gli incubi in REM possono essere distinti dalle crisi parziali complesse per il loro comparire solo dopo alcuni minuti di sonno REM, per il loro cessare con il risveglio, per lo scarso rilievo delle manifestazioni vegetati ve. Le paralisi del sonno possono essere differenziate dalle crisi atoniche per l’integrità del sensorio, per il loro cessare dopo stimolazione sensoriale e per la presenza di un EEG di veglia. I sogni agiti dei REM sleep behaviors vanno distinti dalle crisi parziali complesse con automatismi, dalle crisi dell’area motoria supplementare e dalle crisi convulsive generalizzate. Essi sono presenti solo durante il sonno REM, prevalgono nella sesta e settima decade di vita e si accompagnano ad una elevazione del tono muscolare durante il sonno REM, anche al di fuori dei movimenti anormali.

Parasonnie del risveglio

Gli stati confusionali legati alla superficializzazione del sonno (confusional arousal) si distinguono dalle crisi parziali complesse con automatismi per la maggiore durata e per il loro verificarsi solo di notte. Il sonnambulismo, a differenza delle crisi parziali complesse, si verifica solo di notte e nell’adolescenza. Il pavor nocturnus si distingue dalle crisi parziali complesse per l’imponenza delle manifestazioni autonomiche, oltre che, come tutte le parasonnie, per la negatività dell’EEG.

Altre parasonnie

L’enuresi notturna si distingue dalla perdita di urine che può accompagnare le crisi convulsive generalizzate per il suo verificarsi soprattutto durante il sonno, per la presenza di possibili fattori favorenti e per l’assenza di segni clinici ed EEGrafici di
epilessia.
Un discorso a parte merita la distonia parossistica notturna che può porre problemi di diagnosi differenziale con le crisi dell’ area motoria supplementare e delle porzioni orbito-mesiali dei lobi frontali. La natura epilettica delle forme brevi è generalmente ammessa, pur restando ancora un problema aperto. Le crisi distoniche tendono a verificarsi più volte nella stessa notte, vengono spesso precedute da un’arousal e lasciano il paziente completamente lucido alla fine della crisi.
L’EEG, coperto da artefatti dovuti all’attività muscolare, non manifesta comunque alterazioni di tipo epilettico. Il mioclono benigno neonatale notturno è presente soltanto durante il sonno quieto. Le scosse tendono a raggrupparsi in clusters, con frequenza di circa 1/sec. Esso, a differenza della sindrome di West, insorge entro la prima settimana di vita e, a differenza delle crisi epilettiche neonatali, non si associa a
patologie perinatali.
Oltre alle parasonnie, nella diagnosi differenziale con le manifestazioni epilettiche delle crisi parziali motorie e delle epilessie con mioclonie, occorre tenere conto anche del mioclono notturno che si distingue per la durata e per il tipico periodismo, oltre che, ancora una volta, per l’assenza di alterazioni EEGrafiche.

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