Differenza dei capezzoli e del seno in gravidanza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (7)In gravidanza il corpo della donna cambia radicalmente; una delle zone dove i cambiamenti si fanno anche molto evidenti sono il seno, l’areola  (la zona circolare intorno al capezzolo) ed il capezzolo.

FOTO DEL SENO DI UNA DONNA DURANTE LA GRAVIDANZA

Seno più gonfio

Le mammelle tendono ad apparire più gonfie e piene, spesso ciò si associa a dolore. La sensazione di indolenzimento al seno è un sintomo comune sia alla sindrome premestruale, sia alla gravidanza. Infatti, subito dopo il periodo ovulatorio il corpo inizia a produrre più progesterone. Quest’ultimo provoca tensione mammaria, dunque il seno appare più gonfio, teso e duro al tatto. Ma ciò accade anche se vi è una gravidanza in corso. Con la sostanziale differenza che, non appena compare il flusso mestruale, il seno si “sgonfia” e diventa più morbido.

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Vene

Già dopo pochi giorni dall’impianto dell’ovulo possono cominciare a vedersi i primi segni sul seno, tanto per cominciare le vene diventano più evidenti, queste vene sono dette anche “vene del latte” e si espandono per tre motivi:

  1. poter portare più sangue sia alla mamma che al feto;
  2. i dotti galattofori che porteranno il latte ai capezzoli cominciano a gonfiarsi ed a prepararsi per la montata lattea che arriverà dopo il parto e premono sotto le vene, avvicinandole alla cute;
  3. man mano che il seno cresce di volume per prepararsi all’allattamento la cute si tende sempre più, diventando più sottile e trasparente, evidenziando le vene ulteriormente.

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Tubercoli del Montgomery

Insieme alle “vene del latte” avvengono modificazioni anche ai capezzoli ed all’areola mammaria, i capezzoli diventano più larghi e scuri e tutto intorno diventano evidenti dei piccoli “rilievi”: si chiamano “tubercoli del Montgomery” ed avranno il compito di produrre una sostanza lubrificante e disinfettante durante l’allattamento. Questi tubercoli sono delle piccole ghiandole che aumentano di dimensione e sono più evidenti verso la sedicesima settimana di gravidanza. L’attività dei tubercoli di Montgomery è fondamentale e legata alla migliore lubrificazione dei capezzoli per migliorare l’allattamento del bambino che si porta in grembo. I tubercoli di Montgomery possono rimanere nel loro volume più consistente anche dopo il parto, ma ciò non necessariamente deve essere considerato come un pericolo. Un controllo medico può togliere ogni dubbio e timore. Qualora ci fosse un eccessivo sversamento di lubrificante da parte del tubercolo bisogna rivolgersi immediatamente al proprio medico per diagnosticare la situazione ed escludere e scongiurare la presenza di un cancro al seno. Questo fenomeno, infatti, è uno dei sintomi che deve allarmare chi ne ha a che fare.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Pubalgia in gravidanza: cause e rimedi del dolore all’osso pubico

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Ecografia Vascolare Articolare Reumatologo TACHIPIRINA GRAVIDANZA ALLATTAMENTOMedicina Estetica Luce Pulsata Depilazione Macchie Capillari Mappatura Nei Dietologo Roma  Radiofrequenza Cavitazione CelluliteLa pubalgia in gravidanza, ossia il dolore riferito nella pelvi all’altezza dell’osso pubico, è piuttosto frequente in alcune particolari condizioni, come la staticità, lo sforzo eccessivo, i difetti congeniti o posturali del bacino, i mal posizionamenti fetali. Tra i rimedi c’è sicuramente un corretto stretching, qualche piccola accortezza nelle posture ed evitare invece sforzi eccessivi in adduzione e abduzione delle gambe. Quello che chiamiamo comunemente pube è un osso che nel bacino si articola in avanti nella così detta sinfisi pubica. Come ogni articolazione, quindi, qui si trovano i tendini e le inserzioni dei muscoli, che possono in alcuni casi infiammarsi. Esiste una forma di pubalgia da sovraccarico sportivo, molto nota tra i calciatori che si verifica a causa di miscotraumi quando si stimolano eccessivamente queste strutture, o quando non si è preparata adeguatamente l’articolazione al movimento che andrà a compiere. Quello che si nota negli sportivi è che la pubalgia è spesso causata da un raccorciamento della muscolatura posteriore delle gambe, dovuta ad un mancato stretching dopo gli allenamenti. Un muscolo che perde la sua elasticità tonica è un muscolo che prima o poi sottoposto ad un lavoro darà segni di sofferenza.

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Cause del dolore all’osso pubico
In gravidanza vale più o meno lo stesso principio appena visto. Anche se non si tratta di un lavoro atletico, trasportare il peso del ventre che cresce è comunque uno sforzo per il muscoli del bacino e delle gambe. Uno sforzo al quale spesso i muscoli non sono preparati perché ipotonici alla base oppure ipertonici ma totalmente privi di elasticità come accade a volte a seguito di sport mal eseguiti e non susseguiti da stretching. Quindi a lungo andare man mano che il peso aumenta anche la semplice marcia può diventare dolorosa. Un fattore aggravante è quello ormonale. In gravidanza aumentano il progesterone gli estrogeni e la relaxina per facilitare l’apertura dell’articolazione del bacino proprio in vista del parto. Ma questa eccessiva lassità tendinea e articolare se non è supportata da una muscolatura tonica alla base rischia di creare contratture all’interno del bacino proprio per compensazione della debolezza muscolare. Tra le altre cause troviamo i mal posizionamenti fetali che sicuramente contribuiscono ad infiammare l articolazione del bacino, come anche il riposo assoluto a letto, una asimmetria del bacino che sia congenita o dovuta a difetti posturali o ancora una ginnastica fai da te.

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Alleviare i sintomi
Per alleviare i sintomi può essere utile apporre un cuscino tra le gambe quando si assume la posizione laterale o sotto il gluteo quando si sta sedute, cercando di mantenere la simmetria del bacino. Non fare movimenti bruschi e muovere le due gambe insieme piuttosto che una alla volta. Non sollecitare eccessivamente i muscoli adduttori e abduttori e fare uno stretching controllato dei muscoli posteriori delle gambe. La pubalgia, come la sciatica, il diabete e la trombosi venosa profonda si prevengono con un po’ di sana attività fisica che deve cominciare anche prima della gravidanza ed essere sempre preceduta da mobilizzazione articolare e seguita dallo stretching. La pubalgia gravidica si risolve spontaneamente dopo il parto ma se il fenomeno dovesse diventare particolarmente doloroso è bene consultare un ortopedico o un osteopata e cominciare fin da subito una riabilitazione.

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Differenza tra embrione e feto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (6)Le fasi che l’ovulo umano fecondato attraversa per arrivare, dopo circa 40 settimane, a essere un neonato, fanno parte di un processo continuo e complesso che la scienza, convenzionalmente, suddivide in periodi. Spartiacque tra la fase embrionale e quella fetale viene considerata l’ottava settimana di gestazione dal momento del concepimento: è il periodo in cui la forma degli arti e delle strutture facciali appare definita e l’embrione assume l’aspetto caratteristico della specie.

L’embrione è definito come quell’organismo che si sviluppa partendo col nome di zigote, e mantiene il nome di embrione fino a quando lo sviluppo degli organi diviene completo al punto da includere tutti i diversi tipi di organi e tessuti presenti nell’organismo già nato: allora viene sostituito dal termine feto, circa in ottava settimana.

Foto di feto di circa 9 settimane (attenzione, immagine esplicita)

Il feto è a questo punto lungo 2,5 centimetri ed è in grado di reagire alla stimolazione intorno alla bocca contraendo i muscoli del collo e volgendo lentamente il capo. Questo significa che i muscoli contengono le fibre nervose e che il sistema neurologico ha iniziato a funzionare. Nella sesta settimana si era già formato un accenno di corteccia cerebrale.

In sintesi l’embrione non ha ancora la forma umana, mentre il feto presenta delle caratteristiche umane, avendo iniziato a sviluppare organi interni ed arti (dall’ottava settimana in poi).

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Yogurt magro in gravidanza: causa allergie al bimbo?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Roma Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Sessuologia Sesso Pene PSA Ecografie Senologia Incinta RISCHI GRAVIDANZA DOPO 35 ANNIArriva dalla European Respiratory Society un allarme che potrebbe far barcollare tutte le nostre certezze sullo yogurt, un alimento sempre più consumato e consigliato.

E non parliamo del suo consumo nelle diete dimagranti, ma durante la gravidanza, quando l’alimentazione diventa fondamentale anche per il nascituro, così come un aumento proporzionato del peso.

benefici dello yogurt in gravidanza sono davvero molti, ma durante il congresso annuale  dell’European Respiratory Society, tenutosi ad Amsterdam, è stata messa sotto accusa una particolare tipologia di yogurt, quello magro, il light, perché secondo uno studio di Harvard potrebbe accrescere il rischio che il bebè soffra di allergie e asma.

Dopo aver analizzato prima il regime alimentare di 62mila future mamme olandesi, e poi la salute dei loro figli giunti al settimo anno di età, i ricercatori hanno scoperto che se una donna in gravidanza eccede nel consumo di yogurt light, il rischio che il nascituro sviluppi fenomeni allergici aumenta di circa l’1,6%.

Anche se gli scienziati ipotizzano che siano i nutrienti non grassi a essere coinvolti nella sensibilizzazione del nascituro allo sviluppo di allergie, si tratta, tuttavia, di una teoria ancora in fase sperimentale che dovrà essere approfondita con ulteriori studi.

Questo – spiega Ekaterina Maslova, a capo della ricerca – è il primo studio su questo tipo di collegamento tra l’assunzione di yogurt magro durante la gravidanza con un aumento del rischio di asma e rinite nei bambini. Ciò potrebbe essere dovuto a una serie di ragioni e continueremo a verificare se è legato a determinate sostanze nutritive o se le persone che avevano mangiato yogurt regolarmente abbiano uno stile di vita simile e abitudini alimentari che potrebbero spiegare l’aumento del rischio di asma“.

Intanto restano molti i benefici che derivano da un regolare consumo di yogurt in gravidanza: meno gonfiore addominale, aiuto contro la stipsi, meno accumulo di chili, presenza delle vitamine k e B e di calcio.

Allora che fare? L’impatto della dieta di una donna incinta sulla salute del suo bambino continua a essere ancora dibattuto, ma resta difficile valutare come particolari aspetti della dieta della donna durante la gravidanza incidano sul rischio di sviluppare allergie e asma.

Certamente è importante seguire una sana dieta equilibrata, soprattutto durante la gravidanza, quando è consigliabile discutere preventivamente eventuali cambiamenti drastici nella dieta con il ginecologo di fiducia.

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Masturbarsi in gravidanza fa male al bambino?

MEDICINA ONLINE DONNA GRAVIDANZA INCINTA PANCIA ANATOMIA IMMAGINI FETO BAMBINO BIMBO POSIZIONE PODALICO ESERCIZI MANIPOLAZIONE GINECOLOGO OSTETRICOMasturbarsi in gravidanza è possibile, oppure è meglio evitarlo? Facciamo chiarezza su questo argomento, che rappresenta ancora un tabù per moltissime future mamme italiane.

Masturbazione “esterna”

Una masturbazione “esterna”, con stimolazione della vulva e del clitoride in particolare, tramite le dita (proprie o del/della partner) o con altri sex toys come vibratori da usare esternamente, non fa assolutamente male al bambino, in nessun momento della gravidanza. E’ necessario sempre riservare molta cura nell’igiene di dita e sex toys, anche se la stimolazione è esterna.

Masturbazione “interna”

Se è possibile ricorrere a una stimolazione esterna in qualunque stadio della gravidanza in totale sicurezza, lo stesso non si può dire in caso di stimolazione interna: in particolare mi riferisco alla stimolazione vaginale ed a quella anale. In questi casi bisogna infatti fare molta più attenzione, sia che si usino le dita, sia – a maggior ragione – nel caso si utilizzino dei sex toys, soprattutto se la masturbazione prevede che gli oggetti usati per masturbarsi penetrino profondamente nella vagina. Prese dall’eccitazione della masturbazione, si corre infatti il rischio di effettuare movimenti troppo intensi e profondi, che possono determinare pressione e traumi sul collo dell’utero: essi possono riflettersi sull’intero utero e quindi sul feto. Anche forti e brusche pressioni a livello dell’ano, possono riflettersi sull’addome e di conseguenza sul feto.

Come masturbarsi in sicurezza durante la gravidanza?

Masturbarsi in gravidanza è certamente consentito, ma bisogna ricordare di:

  • preferire una stimolazione clitoridea a quella vaginale e/o anale;
  • evitare movimenti troppo intensi, bruschi e profondi;
  • evitare l’uso di vibratori ed altri oggetti che possano penetrare nella profondità della vagina o dell’ano;
  • effettuare movimenti delicati;
  • lavare con molta cura dita, sex toys e altri oggetti prima e dopo ogni utilizzo, per scongiurare infezioni che possano trasmettersi per contiguità alla vagina, all’utero ed al feto.

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Parmigiano Reggiano: si può mangiare in gravidanza?

MEDICINA ONLINE PARMIGIANO REGGIANO GRAVIDANZA INCINTA ATTESA DOLCE FIGLIO MAMMA PARTO CIBO PANCIA MANGIARE DIETA CIBO FORMAGGIO FRUTTA VERDURA USO CARNE PESCE VINO CALORIE DIMAGRIRE CUCINA CUCINARE RICETTA LIGHT.jpgSei in dolce attesa? Ti stai chiedendo se puoi o non puoi mangiare il Parmigiano Reggiano in gravidanza? Se hai già cercato qualche informazione su Internet, ti sarai accorta che tutti scrivono tutto e il contrario di tutto: chi dice che il Parmigiano è bene mangiarlo sempre e comunque, anche in stato interessante, e chi consiglia di evitare, perché non si sa mai. La verità? Vediamoci chiaro.

La listeriosi

Il latte non pastorizzato, ossia crudo, potrebbe contenere batteri o altri agenti patogeni potenzialmente pericolosi per la salute della mamma e del suo bambino. Fra questi, il Listeria monocytogenes, il batterio responsabile della malattia nota come listeriosi. Niente allarmismi, però. Nella maggior parte dei casi, nella persona adulta, i sintomi della listeriosi sono lievi e simili a quelli della comune influenza: febbre, dolori muscolari, emicrania, fastidi allo stomaco. Il più delle volte, è sufficiente rivolgerti al tuo medico per la somministrazione di un antibiotico: in questo modo, puoi prevenire l’eventuale infezione nel tuo bimbo.

Mangiare o non mangiare il Parmigiano?

Per sicurezza, gli specialisti consigliano di evitare il consumo di formaggi realizzati con latte non pastorizzato e i formaggi molli, come il Brie, il Camembert e il Gorgonzola. E il Parmigiano Reggiano? Benché il Parmigiano sia fatto con latte crudo, quindi non pastorizzato, la sua lunga stagionatura, almeno 12 mesi, previene qualunque pericolo.

Oltretutto, occorre ricordare che il latte usato per realizzare il Parmigiano è sottoposto a una serie di controlli rigorosi, fin dalla mungitura, proprio come tutti gli altri formaggi che puoi acquistare al supermercato.

Tutt’al più, meglio fare attenzione alla presenza di eventuali muffe sulla pasta del formaggio, soprattutto se l’hai conservato a lungo, già tagliato, in frigorifero – evita di mangiare la crosta del Parmigiano.

Il calcio in gravidanza

Il Parmigiano, come abbiamo già scritto in passato, garantisce un ottimo apporto di sostanze nutritive e, in particolare di calcio. In gravidanza, il fabbisogno di calcio aumenta; per questo, a maggior ragione, è bene seguire una dieta ricca ed equilibrata.

Quanto calcio occorre a una donna in gravidanza? Gli esperti raccomandano 1 g al giorno (1.000 mg); questa dose è consigliata anche in caso di allattamento. Puoi ottenere questa quantità dal latte fresco, dallo yogurt e, appunto, dal formaggio. Considera che 50 grammi di Parmigiano Reggiano DOP assicurano 580 milligrammi di calcio, vale a dire oltre la metà del tuo fabbisogno quotidiano.

Ricorda che il giusto apporto di calcio previene l’osteopenia nella futura mamma, ossia la riduzione della massa ossea. Insomma, il Parmigiano Reggiano fa bene a te e al tuo bambino. Auguri di buona gravidanza!

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Rimanere incinta facilmente: i 30 migliori consigli alla coppia, seconda parte

MEDICINA ONLINE GRAVIDANZA INCINTA DIABETE GESTAZIONALE FETO PARTO CESAREO DIETA FIBRA GRASSI ZUCCHERI PROTEINE GONFIORE ADDOMINALE MANGIARE CIBO PRANZO DIMAGRIRE PANCIA PESO INTESTINO DIGESTIONE STOMACO CALORIE METABOLISMOQuesta è la seconda parte dell’articolo, per leggere la prima parte segui questo link: Rimanere incinta: i 30 migliori consigli alla coppia per aumentare le possibilità di gravidanza

16) Fate esercizio fisico, ma con moderazione
Un lieve a moderato esercizio quotidiano aiuterà a mantenere un ottimale pompaggio del sangue nei diversi distretti corporei e quindi contribuirà anche a mantenere sano l’apparato riproduttivo. Fate venti minuti al giorno di camminata attiva, danza, nuoto, o aerobica in generale, tutto ciò dovrebbe essere sufficiente a favorire il processo di concepimento senza problema alcuno. Gli uomini dovrebbero evitare di accaldarsi troppo durante l’attività fisica: il calore non è amico della spermatogenesi, vedi punti precedenti. Infine è preferibile evitare lunghi tragitti in bici: il sellino è nemico della spermatogenesi.

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17) Bevete tanto latte
Secondo gli studi condotti presso la University of Texas Southwestern Medical Center a Dallas, il latte ed i latticini sono ricchi di calcio che fornirebbe allo sperma quella spinta finale di energia necessaria per penetrare l’ovulo. Il calcio, infatti, è un minerale importante per le donne, è fondamentale per le ossa e per avere denti forti ancor prima delle esigenze della gravidanza. La dose giornaliera raccomandata per gli adulti è di circa 700-1.000 mg, è disponibile in compresse nell’ambito di alcuni multi-vitaminici minerali o nelle più semplici caramelle al latte. Il calcio è un minerale spiccatamente presente nei prodotti caseari.

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18) Vitamina E
Adeguati quantitativi di vitamina E sono importanti per la salute riproduttiva degli esseri umani in quanto tale vitamina regola l’attività fisiologica delle ghiandole endocrine tra cui ovaio e testicolo; le sue proprietà antiossidanti proteggono la membrana che circonda gli spermatozoi dal danno da radicali liberi. Gli adulti devono assumere 600 IU di vitamina E al giorno. Invece i soggetti ipertesi dovrebbero ridurre la somministrazione a 400 IU al giorno.

19) Vitamina B6
La vitamina B6 è importante per stare bene, sostiene il sistema immunitario e aiuta nel processo riproduttivo facilitando la regolazione degli ormoni femminili necessari per il concepimento; negli uomini aiuta ad aumentare la produzione di sperma. Gli adulti hanno bisogno di 2 mg al giorno di questa importante vitamina che si può assumere introducendo alimenti come i semi di girasole, noci, piselli secchi, legumi, farina di soia, e banane.

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20) I semi di girasole
Semi di girasole e semi di zucca possono migliorare il numero di spermatozoi in coloro che non godono di un numero sufficientemente adeguato negli stessi ai fini del concepimento. Perciò è auspicabile introdurre ¼ di tazza al giorno di questi alimenti in qualità di spuntino intercalato tra i pasti principali.

21) Consumate dell’olio di pesce al fine di migliorare la funzionalità ed il numero degli spermatozoi
Gli acidi grassi Omega-3, come quelli che si trovano nell’olio di pesce offrono un miglioramento della fertilità maschile, inoltre sono benefici al fine di favorire un calo della pressione arteriosa e nel contempo aumentare il flusso di sangue alla zona genitale riducendo notevolmente l’incidenza di disfunzione erettile. In secondo luogo, gli omega-3 aiutano anche a mantenere sana la ghiandola prostatica e contribuire ad aumentare la produzione dello sperma e la mobilità stessa degli spermatozoi. Questo acido grasso benefico può aiutare anche le donne nel processo di concepimento aumentando il flusso di sangue verso l’ utero. La dose consigliata è di 1-3 grammi di olio di pesce al giorno.

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22) Idratatevi in modo adeguato
L’acqua è importantissima per il nostro corpo. Sia gli uomini che le donne hanno bisogno di circa 2 litri di acqua al giorno e nei periodi estivi a causa dell’eccessiva sudorazione e perdite notevoli di liquidi, è necessario assumerne anche 3 litri o più al giorno.

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23) Nutritevi in correttamente
Evitate i fast food, i cibi fritti e prodotti alimentari già pronti e surgelati. Sostituiteli con della sana frutta fresca, verdura, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi o, meglio, senza grassi; stesso discorso vale per la carne che deve essere magra, assicuratevi che il pollame che introducete con la dieta sia rigorosamente privo della pelle (poiché altamente grassa) e, ovviamente, non fatevi mancare il pesce. Fate in modo di assumere ogni giorno una certa quantità di fibre e sostituite i grassi cattivi (cioè quelli saturi) con i grassi buoni (quelli monoinsaturi) come l’ olio d’oliva ad esempio.

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24) Stop alla fretta
Stop alla fretta se volete rimanere incinta e godetevi l’esperienza. Non avete sentito parlare di coppie che provano e riprovano a concepire senza risultato? Quando finalmente abbandonano l’idea ossessiva e smettono di provarci con ansia, magicamente, riescono a raggiungere il nobile traguardo del concepimento. Lo stress influisce negativamente sui delicati equilibri ormonali del nostro corpo, necessari per il concepimento.

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25) Assicuratevi di assumere quantitativi giornalieri sufficienti del minerale selenio
Gli uomini hanno bisogno della giusta quantità di selenio per la produzione di adeguati livelli di testosterone; bassi livelli di selenio possono causare alterazioni morfologiche degli spermatozoi, soprattutto a livello della loro formazione funzionale che dona loro la motilità: la “coda”. La dose giornaliera consigliata di selenio per gli adulti è di 200 microgrammi, ma non di più di tale quantità limite poiché dosi eccessive potrebbero essere tossiche.

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26) La vitamina C
L’acido ascorbico, comunemente noto come vitamina C, aiuta a mantenere inalterato il numero degli spermatozoi necessari a garantire la fertilità maschile e diminuisce le anomalie spesso presenti in seno agli spermatozoi. Inoltre la vitamina C si rivela di elevata importanza al fine del concepimento poiché inibirebbe l’aggregazione di singoli spermatozoi tra loro; infatti gli spermatozoi tra loro aggregati non risultano idonei a fini del concepimento. Secondo recenti studi un dosaggio di 1.000 mg di vitamina C pro-die potrebbe aumentare significativamente il livello degli spermatozoi del 140%.

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27) Rapporti sessuali al mattino
Il numero degli spermatozoi tende ad essere più alto al mattino appena svegli, quindi questo è il momento migliore per avere rapporti sessuali se si sta cercando di rimanere incinta. Entrambi i partner saranno più rilassati la mattina, prima di aver subito lo stress di una intera giornata di lavoro.

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28) Non fatevi mancare il Coenzima Q10
Il coenzima Q10 attiva gli enzimi importanti in molti distretti del corpo e serve come un potente antiossidante per proteggere le cellule e quindi anche quelle deputate alla riproduzione; il coenzima Q10 può, inoltre, aumentare la produzione di spermatozoi e migliorare la mobilità degli spermatozoi. Sfortunatamente, molte persone introducono attraverso la dieta una quantità giornaliera di Coenzima Q10 inferiore ai 5 mg, mentre avrebbero bisogno di circa 100 mg al giorno al fine di ottimizzare le possibilità di concepimento.

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29) Evitate la masturbazione compulsiva
Questo punto è valido soprattutto per l’uomo: la masturbazione compulsiva riduce la quantità di sperma disponibile nel rapporto sessuale, diminuendo le possibilità di gravidanza. A tal proposito vi invito a leggere: Dipendenza dal porno online: ecco perché è così facile cadere nel vortice della masturbazione compulsiva che porta all’impotenza. I pensieri del masturbatore cronico

30) Non siate stressati
Già detto ma lo ripeto come ultimo punto: non riuscire ad avere un bambino è fonte di stress e lo stress è uno dei peggiori nemici di spermatozoi ed oocita. Cercate di vivere una vita rilassante, magari prendetevi qualche giorno di ferie ed aspettate con fiducia l’arrivo del vostro bambino: vi assicuro che sta per arrivare!

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Troppo sole in gravidanza “surriscalda” il liquido amniotico?

MEDICINA ONLINE GRAVIDANZA ATTESA MATERNITA ESTATE SOLE CALDO MARE PISCINA ABBRONZATURA PELLE MAMMA FIGLIO INCINTA FETO BIMBO BAMBINO SOLE AMNIOTICO MALE DOLORE UMIDITA FASTIDIO GINECOLOGIALa temperatura del liquido amniotico, che tra le varie funzioni riveste anche quella di mantenere il feto a una temperatura costante, non dipende da fattori esterni. Il caldo eccessivo e i raggi solari diretti sulla pancia, però, andrebbero comunque evitati per evitare un surriscaldamento eccessivo della zona, in particolare nei primi tre mesi quando l’embrione è in fase di formazione. La pancia andrebbe sempre protetta con una crema ad alto fattore protettivo e tenuta fresca con un telo umido o lunghe nuotate in acqua.

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