Gli italiani non riescono a smettere di fumare: in Italia, secondo i dati del Rapporto nazionale sul fumo 2016 elaborati dall’Osservatorio fumo, alcol e droghe dell’ISS, il numero di fumatori è pressoché invariato rispetto al 2015: 11,5 milioni – il 22% della popolazione – rispetto a 10,9 milioni (20,8%).
Si fuma di più tra i 25 ed i 44 anni
Gli uomini sono 6,9 milioni, le donne 4,6 milioni. Particolarmente diffuso il consumo di sigarette rollate (9% dei fumatori), soprattutto tra i giovani per il prezzo, inferiore a quello delle confezionate, ma anche perché induce una maggiore consapevolezza in chi le fuma e, tutto sommato, è una moda. I principali consumatori sono giovani tra 15 e 24 anni, in gran parte maschi e residenti nel Centro Italia. Fuma meno chi ha più di 65 anni, il 6,9% delle donne e il 18,2% degli uomini, mentre è nella fascia di età tra i 25 e i 44 anni che si riscontra la prevalenza maggiore di fumatori di ambo i sessi, il 24,1% delle donne e il 31,9% degli uomini. Nelle regioni del Centro Nord prevalgono i fumatori di sesso maschile, mentre quelli di sesso femminile sono presenti soprattutto al Nord.
Una media di 13 sigarette giornaliere
Ogni fumatore consuma in media 13 sigarette al giorno, ma il 45% ne fuma tra 10 e 19. Cresce, per contro, il numero di coloro che non vanno oltre le 9, passati dal 16,7% del 2015 al 23,6% dei primi mesi del 2016. La sigaretta elettronica è utilizzata dal 3,9% dei fumatori e 7 su 10 la fumano alternandola alla sigaretta tradizionale. Di questi il 5,9% non ha cambiato abitudini di fumo, lo 0,5% ha aumentato il numero di sigarette consumate, il 5,6% lo ha ridotto in minima parte e il 9,5% in modo drastico. Il 2,3% usa la e-cig abitualmente, mentre l’1,6% lo fa in modo occasionale. Coloro che fumano esclusivamente la sigaretta elettronica sono il 18,4% degli utilizzatori di e-cig: tra loro, il 7,7% ha smesso di fumare e il 10,7% non era fumatore.
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Lo staff di Medicina OnLine
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Fumare sigarette è una tossicodipendenza e smettere di fumare è in tutto e per tutto una disintossicazione. Mettere da parte definitivamente le sigarette porta ad estremi vantaggi, tuttavia può portare anche alcuni effetti collaterali derivanti da quella che è una vera e propria sindrome da astinenza da nicotina. Uno di questi è l’insonnia, ovvero l’incapacità di dormire bene. Questo è un disturbo transitorio che di solito si risolve dopo i primi due mesi dall’abbandono delle sigarette. Ma se ciò non dovesse avvenire – nonostante l’aiuto magari di prodotti naturali quali melatonina o valeriana – è consigliabile l’utilizzo, almeno per qualche settimana, di blandi induttori del sonno, in compresse o gocce da assumere prima di coricarsi, prescrivibili anche dal medico di famiglia. Solo in casi particolari, rari ma non impossibili a vedersi, si deve ricorrere a terapie farmacologiche più forti, come le benzodiazepine (da evitare possibilmente nei soggetti anziani e con deficit di memoria), prescritte e poi monitorate riguardo ai tempi e ai dosaggi da medici specialisti che si possono trovare nei centri del sonno di molti ospedali.
Che smettere di fumare possa garantire una migliore salute è risaputo, ma che comportasse l’aumento delle dimensioni del seno è davvero una sorpresa. Anche se non esiste una specifica ricerca in merito, è dimostrato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che ha riscontrato numerosi casi: tante donne dopo aver smesso di fumare, hanno riscontrato dopo alcune settimane dall’ultima sigaretta spenta, una crescita del volume del seno. Molte potrebbero obiettare che smettendo di fumare spesso si tende ad aumentare di peso e sarebbe questo il motivo di una maggiore circonferenza del seno, ma non è così (almeno non è SOLO per questo motivo).
Centocinquanta euro di sussidio statale per aiutare i fumatori ad intraprendere un percorso di cessazione del vizio. Non possono però utilizzarli per accedere agli strumenti da inalazione come la sigaretta elettronica ma soltanto per iscriversi a terapie individuali o di gruppo o per acquistare cerotti con nicotina. Purtroppo non succede in Italia, bensì in Francia dove l’annuncio è stato dato dal ministro della salute Marisol Touraine.
Ho smesso di fumare il 16 ottobre 2012, quindi oggi sono esattamente quattro anni da quando ho buttato le sigarette nel cestino! Questi sono i miei dati da ex fumatore:
Allo stato attuale non ci sono vere e proprie ricerche scientifiche che abbiano risposto a questa domanda. La mia teoria è che, a collegare l’attività sessuale e la sigaretta, sia la dopamina (o dopammina).
La foto che vedete rappresenta i polmoni di un fumatore ed i polmoni di un non fumatore. Secondo voi i polmoni del fumatore, quali sono?