Terrore notturno in adulti e bambini: cause psicologiche, epilessia, cure

MEDICINA ONLINE TERRORE NOTTURNO ADULTI BAMBINI CAUSE PSICOLOGICHE EPILESSIA CURE SINTIMI NIGHTMARE PAVOR NOCTURNUS LETTO DORMIRE INCUBO SOGNO SCARY DREAM TERROR NOTTE BUIO PAURA MORTE ANSIA STRESS.jpgIl terrore notturno (anche chiamato “disturbo da terrore nel sonno” o  “pavor nocturnus”) è un’alterazione qualitativa del sonno che rientra nel gruppo delle parasonnie, insieme al sonnambulismo ed alle illusioni ipnagogiche.

Individui più colpiti

Generalmente colpisce bambini in età Continua a leggere

Valeriana in medicina: proprietà terapeutiche, fa male, controindicazioni

MEDICINA ONLINE VALERIANA ERBA GATTI NATURA FIORE COLORE VERDE PRATO STRESS TESTA INSONNIA DORMIRE MELATONINA TRANQUILLO NERVOSISMO ANSIA TACHICARDIA SISTEMA NERVOSO AIUTO DEPRESSIONE RILASSARE GOCCE COMPRESSE DOSE DOSAGGIO.jpgLa valeriana, conosciuta anche come “erba dei gatti”, è una pianta perenne diffusa nelle regioni più umide della Terra. Raggiunge più 1 metro di altezza, si caratterizza per i piccoli fiori bianco-rosei e per l’odore non molto Continua a leggere

Integratore di Inositolo (vitamina B7): benefici, dimagrimento e controindicazioni

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE MIGLIORE MARCA SPORT DIMAGRIRE DIETA ISOSITOLO COLINA VITAMINE MINERALI OMEGA 3 MACA FOLICO GINSENG MAGNESIO CONSIGLIATA CIBO CERVELLO MEMORIA.jpgL’inositolo è un composto di origine biologica strutturalmente simile al glucosio, coinvolto in numerosi processi biologici tra cui quello di signalling cellulare, e di elemento strutturale (nella forma coniugata con lipidi). Chiamato anche “Vitamina B7“, può essere sia assunto con la dieta che sintetizzato dall’organismo. L’inositolo gioca un importante ruolo come base strutturale di numerosi messaggeri secondari nelle cellule eucariote ed è una componente molto importante nei lipidi strutturali componenti la cellula.
Nel mondo medico-sportivo viene impiegato per  svariati scopi come promuovere la fertilità femminile, il ripristino della sensibilità all’insulina, come migliorativo della performance in caso di sforzo continuato ed attività fisica di resistenza, la regolazione del metabolismo del grasso corporeo e l’eliminazione del grasso dal fegato ed, ultimo ma più diffuso utilizzo, nella cura dell’ansia. In linea generale gli studi hanno proclamato l’inositolo come uno tra i migliori integratori per il mondo femminile. Di seguito vi presentiamo una lista di benefici che l’inositolo apporta al nostro organismo.

Benefici per la glicemia

L’attivazione del recettore dell’insulina provoca l’assorbimento del glucosio grazie alla mobilitazione di particolari vescicole.Questo si verifica dopo che una serie di intermedi vengono coinvolti. L’inositolo sembra aiutare questo processo di segnalazione dell’insulina aumentandone la velocità. Di conseguenza si è notato che un ingestione di almeno 1 g di inositolo giornaliero sia in grado di esercitare un’azione ipoglicemizzante, abbassando quindi i liveli di glucosio ematico circolante. Questo effetto può essere determinante per un’ integrazione su persone diabetiche o comunque chi cerca di non raggiungere alti picchi glicemici.

Inositolo per dimagrire

Studiando gli effetti benefici che l’inositolo poteva avere sulle donne affette da ovaio policistico, si notarono altre reazioni secondarie su donne sia obese che con un leggero sovrappeso, in maniera più evidente difatti su donne con una massa grassa maggiore del 37%. Si concluse quindi che le donne con difficoltà nel perdere massa grassa potevano trarre beneficio da una supplementazione di almeno 4 g giornalieri di inositolo.

Inositolo per colesterolo ed ipertensione arteriosa

Diversi studi hanno anche confermato un miglioramento nei parametri metabolici monitorati, come quelli del metabolismo del glucosio e della salute cardiovascolare: ad esempio un aumento dei livelli di HDL (il “colesterolo buono”) a discapito dei livelli di LDL (il “colesterolo cattivo”) e trigliceridi nonché una diminuzione della pressione sanguigna. L’inositolo infatti stimola la produzione di lecitina (fosfatidilcolina) nell’organismo, la quale “ripulisce” le pareti delle arterie dai depositi lipidici e li veicola al fegato (dove vengono in parte eliminati attraverso la bile). Allo stesso modo, l’inositolo impedisce che questo organo accumuli troppi lipidi ed “ingrassi” e quindi ha una azione epatopotrettiva nei confronti della steatosi epatica, una patologia legata all’accumulo intracellulare di trigliceridi che comporta una serie di danni fino alla necrosi della cellula epatica.

Inositolo contro depressione e disturbi d’ansia

A livello medico l’inositolo ha trovato ampio spazio nella cura di problemi d’ansia, depressione o disturbi correlati quali sintomi bipolari o bulimia. Spesso infatti anche gli sportivi sottoposti ad un’intensa attività fisica e ad una dieta molto restrittiva possono incappare in episodi di grave stress dovuti ad un allenamento sbagliato, troppo intenso, o da un rammarico per il non raggiungimento di determinati obiettivi. Questa affermazione deriva dai diversi esperimenti condotti su persone affette da disturbi depressivi: in esse erano evidenti livelli di inositolo più bassi del normale. Con una cura di inositolo molto consistente (12 g giornalieri per circa 4 settimane) i sintomi della malattia apparivano alleviarsi. Attenzione però: questi benefici scompaiono appena se ne interrompe l’utilizzo, inoltre l’inositolo è capace di ridurre i sintomi in persone con disordini alimentari solo con dosaggi elevati (18 g giornalieri).

Inositolo nei cibi

Le più generose fonti alimentari sono rappresentate dalla crusca, dai cereali integrali , dal germe di grano, dal lievito di birra, dagli agrumi, dalle carni in genere ed in modo particolare dal fegato. Quest’ultimo rappresenta l’organo chiave per la sua sintesi endogena (un’azione, questa, condivisa con il rene).

Metabolismo dell’inositolo

L’inositolo, che ha formula molecolare identica a quella del glucosio, ma diversa struttura, è sintetizzato a partire dal glucosio 6-fosfato (il primo prodotto della glicolisi); quello in eccesso viene catabolizzato ed eliminato a livello renale. Similmente alle vitamine del gruppo B, l’inositolo è idrosolubile, ragion per cui un’eventuale integrazione è ben tollerata e priva di tossicità. Una volta prodotto, l’inositolo entra nelle cellule, dov’è in gran parte trasformato in fosfatidilinositolo; le azioni biologiche di questa sostanza sono molteplici e per certi versi ancora da chiarire. Sappiamo, ad esempio, che è attivo nelle membrane plasmatiche, dove partecipa, come precursore di secondi messaggeri, ai sistemi di trasmissione dei segnali che controllano l’attività cellulare.

Dosaggio di inositolo

A seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare, abbiamo diverse posologie di inositolo:

  • per migliorare la performance aerobica: 750 mg da 1 a 3 volte al giorno;
  • per dimagrire: 4 grammi al giorno;
  • per il trattamento dell’ovaio policistico: il range di dosaggio varia dai 200 ai 400 mg al giorno preferibilmente prima della colazione (la dose di 4000 mg è quella più altamente raccomandata);
  • per il trattamento della depressione e come migliorativo della trasmissione neuromuscolare: il dosaggio richiesto per questo impiego è sicuramente più alto in quanto i primi effetti positivi si notano dai 6 g in su fino ad un dosaggio di circa 14-18 g giornalieri, assunti per vari giorni (generalmente almeno 4 settimane).

Effetti collaterali dell’inositolo

L’inositolo si è mostrato sicuro i tutti i casi studiati su persone adulte. Alcuni effetti collaterali – generalmente associati a sovradosaggio – sono stati riscotrati quali nausea, diarrea e stanchezza generale.

Controindicazioni dell’inositolo ed avvertenze

Le controindicazioni principali riguardano la gravidanza e l’allattamento in quanto non sono stati effettuati studi a sufficienza a riguardo, quindi chiedete al vostro medico se assumere o no inositolo in gravidanza ed allattamento. In ogni caso chiedete consiglio al vostro medico prima di assumere inositolo, soprattutto se soffrite di malattie psichiatriche e/o se assumete farmaci per la cura di malattie psichiatriche.

Il miglior integratore alimentare di inositolo

Il miglior integratore alimentare di inositolo, scelto dal nostro Staff di esperti, è questo: https://amzn.to/3D2BnuY

Altri integratori molto utili per il tuo benessere psico-fisico, sono i seguenti:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

 

Integratore di Ossido Nitrico per erezioni potenti e durature

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVIl monossido di azoto (anche chiamato “ossido nitrico” o “NO”; in inglese “nitric oxide”) nel corpo umano rappresenta un importante neurotrasmettitore con effetto vaso-dilatatore attraverso la stimolazione dell’enzima guanilato ciclasi ed è utilizzato per la terapia dell’ipertensione polmonare, in particolare nei neonati affetti da insufficienza respiratoria ipossemica. Per la sua capacità vasodilatatoria, l’ossido nitrico riveste una fondamentale importanza nell’erezione del pene, dove è proprio la dilatazione dei vasi sanguigni che permette l’afflusso di sangue necessario per mantenere una erezione potente e per lunghi periodi.

Ecco perché un integratore di Ossido Nitrico può esserti molto utile

Gli integratori che promuovono un aumento di disponibilità di Ossido Nitrico sono usati, spesso con risultati sorprendenti, sia da soggetti affetti da disfunzione erettile (impotenza), ma anche da soggetti assolutamente sani per ottenere più soddisfazione dal rapporto, in quanto anche un soggetto che non soffre di disfunzione erettile può in ogni caso ottenere un potenziale miglioramento dell’erezione, con asta e glande del pene più turgidi e per periodi più lunghi. Sia soggetti molto giovani, che più anziani, grazie all’integrazione di prodotti che promuovono la formazione di Ossido Nitrico possono in pratica avere erezioni migliori senza i rischi di farmaci come Viagra, Cialis o Levitra, e con costi decisamente minori. L’uso di questi integratori riveste particolare importanza anche in persone che soffrono di ansia da prestazione: la maggiore facilità e tenuta dell’erezione, permette infatti a questi soggetti di dedicarsi al rapporto senza il rischio di “brutte figure”, innescando un circolo vizioso positivo che porta a rapporti sessuali decisamente più soddisfacenti e duraturi.

Integratori che aumentano la disponibilità di Ossido Nitrico

L’Ossido Nitrico viene sintetizzato a partire da ossigeno ed arginina grazie all’azione degli enzimi NO-sintasi ed attraverso una reazione multifasica molto complessa. Per aumentare la disponibilità di Ossido Nitrico, è utilissimo un integratore completo come questo: https://amzn.to/2IHSTr2

Altri integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di altri integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

L’ansia può rovinarti la vita: il post di una 23enne diventa virale

MEDICINA ONLINE ANSIA DEPRESSIONE FACEBOOK Brittany Nichole MorefieldL’ansia ed il malessere dell’anima sono spesso insidiosi, difficile da individuare e da capire, per questo una 23enne americana chiamato Brittany Nichole Morefield, ha deciso di raccontare il suo punto di vista, quello di una ragazza che ogni giorno combatte contro l’ansia, e lo ha fatto postando su Facebook una foto in cui mostra quanto sia difficile conviverci.

«L’ansia è svegliarsi alle 3 di notte mentre si dorme profondamente, perché il tuo cuore batte all’impazzata. L’ansia è stressarsi per cose che potrebbero non accadere mai. È farsi domande sulla propria fede, sul perché il Creatore permette che mi senta in questo modo. L’ansia è chiamare tua sorella 3 ore prima che si svegli per andare al lavoro, nella speranza che ti risponda e permetta alla tua mente di non rimanere sotto attacco» racconta sul social network. Il post, diventato virale, vede ritratta la 23enne dentro la doccia, nel tentativo di calmarsi da un attacco di ansia.

«L’ansia è il tuo umore che cambia radicalmente nel giro di pochi minuti. L’ansia è piangere, è avere la nausea, è rimanere paralizzata. L’ansia è oscura. È dover inventare scuse su scuse per il tuo comportamento. L’ansia è paura, è preoccupazione».

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Disfunzione erettile: 4 su 10 colpa dello stress e dell’ansia da prestazione

MEDICINA ONLINE TRISTE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DOPING DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE SAD COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRL MAN WALLPAPERQuasi la metà dei casi di disfunzione erettile (quella che una volta veniva chiamata “impotenza”), non dipendono da cause organiche, bensì dalla psiche: paura ed ansia da prestazione possono impedire i corretti meccanismi di erezione del pene, a tutte le età.

L’importanza della mente

Lo ha spiegato il dott. Franco Avenia, presidente dell’Associazione italiana per la ricerca in sessuologia al Simposio di Andro-sessuologia durante il XIII Congresso nazionale della Sicgem a Roma: “Si può stimare che circa un 50% di casi di disfunzione erettile dipenda da cause organiche, il 10% è conseguenza di un disturbo psicopatologico primario, come la depressione, e circa il 40% ha cause psicogene: un eccessivo carico di stress, dovuto ad aspettative personali e sociali, cioè l’ansia da prestazione. Un fenomeno abbastanza diffuso, che vediamo soprattutto fra i giovani: l’età dei primi rapporti sessuali si è abbassata di nuovo intorno ai 12-13 anni: i maschi sono meno smaliziati delle coetanee, ma piuttosto insicuri e preoccupati. E vanno in crisi”.

Un circolo vizioso

Quando capita una “défaillance” di questo tipo si può reagire senza troppe conseguenze “se il soggetto è ottimista e sicuro di sé. Ma in caso di bassa autostima la risposta può essere la paura, che genera una serie di interrogativi: cosa mi sta succedendo? E’ una malattia? Si ripeterà? Sto diventando impotente? Questo meccanismo porta alla formazione di una traccia nella memoria emotiva, incosciente. La volta successiva, questa traccia lascerà emergere la paura che l’episodio traumatico possa ripetersi, mettendo l’uomo in una condizione di forte stress, che finisce col causare una nuova défaillance. Un circolo vizioso, in cui la negatività viene amplificata dall’importanza della partner o dalla sua reazione”. Per risolvere questi circoli viziosi solitamente i formaci non sono la risposta migliore: per curare un’ansia da prestazione patologica è certamente preferibile affidarsi ad uno psicoterapeuta.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra sottopeso ed anoressia

MEDICINA ONLINE ANORESSIA ANORESSICA ANOREXIA IMAGE IMMAGINI CORPO NON ESISTE PIU BULIMIA NERVOSA VOMITO OSSA DIMAGRIMENTO CIBO MANGIARE PSICHIATRIA DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTAREQuando una persona ha una forte perdita di peso rispetto al peso forma, potrebbe in alcuni casi essere portata a chiedersi se è sottopeso o anoressica. Nel caso della donna che vedete nella foto in alto, è difficile essere nel dubbio: quando il dimagrimento è davvero eccessivo, è anoressia nervosa. Ma se il dimagrimento è più sfumato, come capire se si è “solo” sottopeso o se siamo anoressici? Tutte le persone in sottopeso sono anoressiche? Facciamo chiarezza.

Cominciamo col dire che si è sottopeso quando il nostro indice di massa corporea (IMC o anche BMI acronimo di Body Mass Index) scende al di sotto di un certo limite: in questo caso molto probabilmente la bioimpedenziometria andrà a sottolineare una diminuzione della percentuale di massa grassa e, in caso di magrezza pronunciata, anche della percentuale di massa magra. Chiunque può ritrovarsi ad essere sottopeso, per svariate ragioni. Perché si assume poco cibo rispetto al nostro fabbisogno calorico giornaliero, perché facciamo molto sport e non adeguiamo la nostra dieta al nostro aumentato metabolismo, perché il cibo che assumiamo è di scarsa qualità… Anche molte patologie, come l’ipotiroidismo, Malattia di Crohn od alcuni tumori maligni, possono determinare una perdita di peso improvvisa. Tra queste patologie, una è appunto l’anoressia, che è un disturbo psichiatrico che interferisce con il corretto comportamento alimentare.

Da quanto detto tutte le persone anoressiche sono sicuramente sottopeso (almeno nelle fasi finali della patologia, nelle iniziali il loro peso potrebbe essere ancora normale) mentre non è vero il contrario, dal momento che non tutte le persone sottopeso sono anoressiche.

Ma allora… quando una persona sottopeso può essere considerata anoressica? Esistono alcuni sintomi e segni che appartengono all’anoressia che possono chiarire tale limite e permettere la diagnosi. Essi sono:

  • peso corporeo sotto i limiti di normalità (inferiore all’85% del peso ideale, indice di massa corporea inferiore a 1,75 kg/m2);
  • ritardi mestruali e amenorrea (ritardo di almeno tre cicli mestruali consecutivi);
  • bassa temperatura corporea;
  • una forte ansia di ingrassare anche in presenza di evidente sottopeso;
  • depressione;
  • bradicardia;
  • fragilità di unghie e capelli;
  • osteopenia;
  • alopecia;
  • riduzione del volume del seno;
  • ipotensione;
  • pelle secca;
  • aspetto debilitato/cachettico.

Non tutti questi sintomi e segni sono presenti contemporaneamente nel paziente anoressico.

Nell’ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) in realtà è stata rimossa la presenza di amenorrea per tre cicli consecutivi, dal momento che non era applicabile ai maschi, alle femmine in età prepuberale o che assumessero pillole anticoncezionali o, più in generale, in donne che comunque fossero affette da anoressia pur in presenza di una minima attività mestruale; tuttavia per molti medici tale criterio risulta tuttora utile ai fini di una diagnosi rapida.

Nel caso in cui l’anoressia si accompagni a saltuarie abbuffate seguite da una serie di condotte di eliminazione del cibo, come il vomito autoindotto (anoressia nervosa di tipo bulimico), si registra anche una tipica erosione dei denti dovuta all’azione dei succhi gastrici determinata dal vomito.

Leggi anche:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Sindrome da depressione autunnale: sintomi, cura e rimedi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SONNOLENZA STANCHEZZA CRONICA RIMEDI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneI sintomi sono abbastanza tipici: insonnia, inappetenza o al contrario di troppa fame, risveglio difficile al mattino, senso di stanchezza, difficoltà di concentrazione e brusca riduzione del desiderio sessuale. Sono sintomi tipici che molte persone sperimentano in questo periodo dell’anno, quando, dopo l’equinozio del 21 settembre, è cominciato ufficialmente l’autunno. Questa condizione ha un nome preciso nell’ambito della psicologia: Sindrome da depressione autunnale (SAD) che tende a manifestarsi maggiormente in individui che già si trovano in una situazione di equilibrio dell’umore precario o che soffrono di depressione.

Che cos’è la SAD?

La SAD, acronimo che curiosamente in lingua inglese significa “triste”, è un disordine affettivo stagionale di interesse psichiatrico, che si manifesta in modo ricorrente, ma con sintomi di tono assai minore rispetto alla depressione vera e propria.

Quali sono i sintomi della Sindrome da depressione autunnale?

I sintomi della SAD sono molto vari, e comprendono:

  • insonnia,
  • inappetenza/troppa fame,
  • sonnolenza;
  • risveglio difficile al mattino,
  • astenia (senso di stanchezza),
  • tendenza all’isolamento,
  • difficoltà di concentrazione,
  • riduzione del desiderio sessuale.

Inoltre il soggetto tende a chiudersi in sé stesso, ricerca momenti in cui appartarsi e resta in silenzio per lunghi periodi. Egli prova una diminuzione del desiderio di lasciarsi andare ad esperienze di piacere, di convivialità, di svago ed invece tende a ritirarsi nella propria intimità.
La SAD, al pari di altre patologie psichiatriche, non è una malattia, almeno finché non impedisce lo svolgere delle normali attività della vita quotidiana, creando scompensi più o meno significativi al lavoro, nella sfera delle relazioni, e in quella affettiva. In ogni caso determina però una riduzione progressiva della performance generali, una sorta di rallentamento delle proprie emozioni, della propria carica vitale e delle espressioni della personalità stessa che si fanno man mano sempre più povere, scarne, quasi aride.

Leggi anche:

Quali sono le cause?

La SAD non ha una causa unica, bensì è generata da più fattori che agiscono sulla psiche in modo sinergico. Sicuramente il cambio di stagione incide e non poco, dal momento che crea uno squilibrio a livello percettivo e sensoriale (il clima più freddo, l’imbrunire repentino, l’aumento delle piogge). Ma agiscono anche altre cause, come l’inizio dell’attività lavorativa a pieno regime dopo le vacanze estive, il doversi ritagliare un maggiore spazio “intimo” tra le mura domestiche rispetto all’elevato grado di libertà sperimentato in estate. In concomitanza con l’abbassarsi della temperatura si riduce anche, in moto transitorio, l’attività del sistema immunitario, che concorre ad abbassare l’umore in modo lieve-moderato.

Leggi anche:

Quali sono i soggetti maggiormente colpiti da questo problema?

Come già prima accennato, le persone maggiormente a rischio sono quelle che già soffrono di disturbi psichiatrici, come ad esempio la depressione. Hanno elevato rischio i soggetti che manifestano una ansia latente, cosiddetta “libera e fluttuante” e cioè quasi costante e, seppur lieve, in grado di limitare la libera espressione della personalità. Le persone insicure per natura, che hanno bisogno di conferme e di consensi, che sono abituate ad accontentarsi a piccole certezze piuttosto che affrontare grandi cambiamenti, che si riconoscono facilmente suscettibili ed estremamente sensibili di fronte agli eventi della vita quotidiana. Anche chi conduce una vita relativamente povera in termini di stimoli ed esperienze, piuttosto monotona nella gestione del quotidiano. Tutti questi soggetti sono in genere colpite in modo lieve da fenomeni ipocondriaci, dalla paura cioè di avere qualcosa che non va nel proprio corpo e che potrebbe essere una malattia da scoprire in tempo utile pena la morte per mancanza di cure adeguate.

Leggi anche:

Perché compare soprattutto in autunno?

La SAD compare più frequentemente in autunno perché a livello climatico e psicologico assistiamo ad un forte cambiamento, che molti sentono come in peggio: ad un senso di libertà, di spensieratezza, di distacco quasi dal mondo e dalle responsabilità – tipico dell’idea della vacanza estiva – si passa rapidamente ad un inesorabile movimento di ritorno alle responsabilità lavorative o, nei giovani, di ritorno allo studio. La libertà rappresentata dai leggeri vestiti estivi deve far posto ad indumenti più pesanti, che danno una idea di “blocco”. Tutto questo può diventare pesante, per certi aspetti, difficile da gestire, e se la persona presenta dei fattori di rischio come quelli su elencati, potrebbe risentirne in qualche modo, fino a soffrirne in modo clinicamente significativo.

Può presentarsi anche in altre stagioni?

La SAD può presentarsi in qualsiasi altra stagione (specie nel cambio di stagione) anche se in frequenza assai minore, e persino in estate, nel passaggio cioè tra la primavera e l’estate. Quando compare in questo particolare periodo può assumere connotazioni abbastanza serie, tanto da portare alcuni dei soggetti colpiti a rischio suicidio. Non sono infrequenti in letteratura psichiatrica i suicidi nel mese di maggio/giugno, a dimostrazione di quanto forte possa essere il calo dell’umore in questo periodo.

Leggi anche:

Come poter fronteggiare questo problema?

Esistono molti “trucchi” psicologici per provare a gestire questa sindrome:

  • impara a prendere la vita così com’è, senza risentire a livello emozionale dei suoi alti e bassi;
  • riempi la giornata di cose belle, di momenti interessanti ed evolutivi, cioè capaci di farci migliorare, di esperienze piacevoli sia per il corpo che per la mente, può sicuramente essere uno strumento per impedire all’umore di scivolare giù”;
  • riconosci una positiva immagine di te, un buon tessuto di relazioni, esperienze in grado di gratificarci facendoci sentire importanti. L’umore si nutre di feed back positivi che giungono dalle relazioni, quelle significative: dunque è importante distaccarsi dalle persone cosiddette negative e coltivare relazioni in grado di stimolare in modo positivo la nostra creatività, il nostro entusiasmo, facendoci nascere passioni e idee;
  • impara a ritagliarti nell’arco di ogni giornata cinque minuti per te, da dedicare a te ed al tuo benessere, cinque minuti per “stare bene”, significa far crescere il picco di benessere dell’umore, mantenendolo ben oltre il livello soglia che può risentire degli agenti destabilizzanti ambientali, garantendogli stabilità;
  • prenditi cura del tuo corpo: è molto importante aver cura del proprio corpo con una attività fisica moderata e momenti di profondo benessere (come le sedute in una spa), e della propria mente, con interessi da coltivare a livello personale, ad esempio la lettura, o passioni da far nascere e grazie alle quali stimolare la fantasia creativa.

Ovviamente questi sono consigli che possono anche non risolvere il problema: in questi casi è importante il supporto di uno psicoterapeuta e di uno psichiatra.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!