Perdita di equilibrio, vertigini, capogiri: cause, diagnosi e cure

MEDICINA ONLINE HEAD PAIN DOLORE FASTIDIO MAL DI TESTA GLICEMIA, CALO ZUCCHERI PRESSIONE ARTERIOSA IPOTENSIONE DONNA TEMPIE STANCHEZZA TIRED WALLPAPER PIC PICTURE HI RES EMICRANIA AURA DCon “perdita d’equilibrio” ci si riferisce generalmente a due situazioni: Continua a leggere

Perché i problemi all’orecchio determinano perdita di equilibrio?

MEDICINA ONLINE ANATOMIA ORECCHIO ESTERNO MEDIO INTERNO SORDITA IPOACUSIA SISTEMA UDITIVO NERVO 8 VIII CRANICO VESTIBOLO COCLEARE LIEVE PROFONDA DECIBEL TIPI GRADI APPARECCHI ACUSTICI SENSO UDITOL’orecchio umano è suddivisibile in Continua a leggere

Differenza tra feedback positivo e negativo con esempi

L’omeostasi è la tendenza naturale al mantenimento di un relativo stato di equilibrio interno delle proprietà chimico-fisiche di un qualsiasi organismo vivente. I meccanismi omeostatici nella fisiologia umana sono necessari per il mantenimento della vita perché permettono di mantenere alcuni parametri dell’organismo entro limiti accettabili anche al variare delle Continua a leggere

Vertigine e perdita di equilibrio: tipi, cause, diagnosi e cure

MEDICINA ONLINE CERVELLO TELENCEFALO MEMORIA EMOZIONI CARATTERE ORMONI EPILESSIA STRESS RABBIA PAURA FOBIA SONNAMBULO ATTACCHI PANICO ANSIA VERTIGINE LIPOTIMIA IPOCONDRIA PSICOLOGIA DEPRLa vertigine è una distorsione della percezione sensoriale dell’individuo. Tale distorsione influisce sul movimento della persona dandogli un’errata percezione dello stesso, caratterizzato da perdita di equilibrio; frequentemente essa è di tipo rotatorio.

Tipologie

Esiste una classificazione a seconda della durata e dalle cause scatenanti:

Spesso le persone utilizzano il termine “vertigini” per descrivere una molteplice varietà di sensazioni provate, che vanno dal giramento di testa, allo stordimento, alla debolezza ed anche alla vera vertigine.

La vertigine può essere accompagnata da nausea, sincope, mal di testa e più raramente disturbi alla vista e vomito.

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Cause

A seconda della durata della vertigine si può comprendere quale sia la causa scatenante

  • Secondi: vertigine posizionale parossistica benigna;
  • Minuti/ore: Sindrome di Ménière, sifilide otica, Malattia di Cogan, labirintite;
  • Giorni: neuronite vestibolare, neurinoma dell’acustico;
  • Periodi più lunghi: disturbi della sfera psicologica.

Nella maggior parte dei casi, la malattia che induce la vertigine è localizzata nell’orecchio, dato che quest’ultimo è un organo anche impiegato al mantenimento dell’equilibrio. Il labirinto, infatti, è un organo sensoriale che, contemporaneamente da entrambi i lati, invia informazioni al cervello in risposta ad ogni movimento, e solo grazie a questi dati trasmessi l’essere umano è capace di capire in quale posizione si trovi. Quindi è sufficiente aver subito danni ad uno dei due labirinti per avere disturbi di equilibrio.

Posizionale parossistica benigna (cupolitiasi) 

È molto diffusa ed è causata da una alterazione labirintica, indotta da traumi alla testa (colpo di frusta, trauma cranico, ecc.), da malattie vascolari (diabete, ecc.), ipertensionee senilità. È caratterizzata da crisi di breve durata, non molto intense e solitamente non è associata a disturbi uditivi.

Neurite vestibolare

È piuttosto rara, è facilmente diagnosticabile da un medico specialista e procura episodi gravi di vertigine. Si tratta di un’infiammazione del nervo o dei nuclei nervosi, talvolta di natura virale.

Otite media cronica

Oltre all’otite e alle sue varianti, bisogna includere tutte quelle malattie dell’orecchio medio che possono danneggiare il labirinto. La colesteatomatosa erode e può danneggiare l’osso temporale che contiene il labirinto.

Sindrome di Ménière

È caratterizzata da vertigini, diminuzione dell’udito e ronzio auricolare (acufeni). Le crisi di vertigini sono molto intense ed è possibile arrivare alla perdita totale dell’udito, mentre allo stadio iniziale il calo uditivo si ha solo in corrispondenza delle crisi.

Neuronite vestibolare

A causa di questa malattia, il nervo vestibolare subisce allungamenti o compressioni. Le crisi di vertigine non sono molto gravi anche se persistono nel tempo e sono associabili a ronzii e a una diminuzione dell’udito.

Pseudovertigine (“vertigine psicogena”)

È una forma di vertigine di origine psicosomatica, di lunga durata, quasi totalmente soggettiva, che può accompagnare il paziente anche per periodi lunghissimi, nell’ordine di mesi o anni. È di pertinenza neuropsichiatrica in quanto difficilmente risponde alle cure tradizionali.

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Esami per la diagnosi

Oltre ai normali test dell’apparato uditivo interno (p.e. il Test di Fukuda e il Test di Romberg), altri esami coinvolgono la Risonanza magnetica nucleare e la tomografia computerizzata.

Terapia

Il trattamento, oltre che al riposo forzato a letto per i casi acuti, consiste nella somministrazione di farmaci soppressori vestibolari, fra cui:

Antistaminici con i principi attivi:

  • Meclizina
  • Dimenidrinato

Benzodiazepine con i principi attivi:

  • Diazepam
  • Clonazepam

Fenotiazine fra cui la procloperazina, 25 mg in supposta, oppure la prometazina o il trimetobenzamide. Se invece la vertigine risulta ricorrente nella persona è utile l’uso della scopolamina, antiemetici se vi sono sintomi di nausea. Anche con la fisioterapia e l’esercizio fisico si possono mostrare miglioramenti. In alcuni casi si ricorre alla microchirurgia otologica che tende a far scomparire la malattia e a migliorare la componente uditiva.

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Perdita della coordinazione muscolare: l’atassia

MEDICINA ONLINE CERVELLETTO ANATOMIA INTERNA ESTERNA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneCon “atassia” (in inglese “ataxia”) in medicina si indica un disturbo caratterizzato nella progressiva perdita della coordinazione muscolare che rende Continua a leggere

Cos’è il labirinto dell’orecchio ed a che serve?

MEDICINA ONLINE ORECCHIO OTORINO CONDOTTO COCLEA CELLULE CILIATE TIMPANO OSSICINI MARTELLO INCUDINE STAFFA LABIRINTITE OTOLITI ACUFENE FISCHIO UDIRE SENSO ESTERNO MEDIO INTERNOIl labirinto auricolare è una struttura anatomico situata nell‘orecchio interno, cioè quella zona interna dell’orecchio dotata di organi per l’ascolto di suoni e di organi per il mantenimento dell’equilibrio. Nel labirinto è riempito dall’endolinfa, un fluido che permette di rilevare i movimenti della testa stimolando il nervo.

Il corretto funzionamento del labirinto dell’orecchio è necessario per il mantenimento dell’equilibrio: disturbi del labirinto possono quindi portare a conseguenze negative riguardanti le sue funzioni come il peggioramento dell’equilibrio e la perdita dell’udito e possono insorgere a seguito di attacchi batterici o virali.

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Orecchio: a che serve e come funziona?

MEDICINA ONLINE ORECCHIO OTORINO CONDOTTO COCLEA CELLULE CILIATE TIMPANO OSSICINI MARTELLO INCUDINE STAFFA LABIRINTITE OTOLITI ACUFENE FISCHIO UDIRE SENSO ESTERNO MEDIO INTERNOL’orecchio è l’organo che permette la percezione dei suoni (il cosiddetto senso dell’udito) e che garantisce l’equilibrio statico e dinamico del corpo. L’orecchio è un organo pari, che risiede a livello della testa. Comprende porzioni di natura cartilaginea, ossa, muscoli, nervi, vasi arteriosi, vasi venosi, ghiandole sebacee e ghiandole ceruminose.
E’ suddivisibile in tre compartimenti:

  • orecchio esterno;
  • orecchio medio;
  • orecchio interno.

Nell’orecchio esterno, gli elementi principali sono: il padiglione auricolare, il condotto uditivo esterno e la superficie laterale del timpano; nell’orecchio medio, gli elementi più importanti sono: il timpano, i tre ossicini, la tromba di Eustachio, la finestra ovale e la finestra rotonda; infine, nell’orecchio interno, gli elementi più rilevanti sono: la coclea e l’apparato vestibolare.

L’orecchio dell’essere umano può udire suoni che hanno una frequenza compresa tra i 20 Hz e i 20 kHz. Al di sotto dei 20 Hz, si parla di infrasuoni; al di sopra dei 20 kHz, invece, si parla di ultrasuoni.

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Funzioni

1) PERCEZIONE UDITIVA

La percezione dei suoni presenti nell’ambiente coinvolge tutte e tre le componenti dell’orecchio ed è il risultato di una serie di diverse fasi:

  1. Grazie alla loro particolare anatomia, le strutture che formano l’orecchio esterno hanno il compito di convogliare le onde sonore verso l’orecchio medio: il padiglione auricolare accoglie le onde sonore e fa sì che queste imbocchino il condotto uditivo esterno.
  2. Le onde sonore penetrano nell’orecchio esterno, attraversano tutto l’orecchio medio e infine concludono il loro percorso in corrispondenza dell’orecchio interno.
  3. I suoni raggiungono il timpano e questo comincia a vibrare.
  4. Vibrando il timpano innesca la catena dei tre ossicini: il primo ossicino ad attivarsi è il martello, il secondo è l’incudine e l’ultimo è la staffa.
  5. Dalla staffa, le vibrazioni passano alla finestra ovale e alla finestra rotonda, le quali funzionano in modo simile alla membrana timpanica. Da questo momento in avanti, l’orecchio medio ha portato a termine i suoi compiti ed entra in scena l’orecchio interno.
  6. Le vibrazioni della finestra ovale e della finestra rotonda mettono in moto l’endolinfa presente nella coclea.
  7. I movimenti dell’endolinfa cocleare rappresentano il segnale che muove ed innesca le cellule dell’organo del Corti.
  8. Le cellule dell’organo del Corti stimolate, si occupano dell’importante processo di conversione del movimento dell’endolinfa in impulsi nervosi.
  9. Il nervo cocleare raccoglie gli impulsi nervosi neogenerati e li invia al lobo temporale del cervello.
  10. Nel lobo temporale del cervello, ha luogo la rielaborazione degli impulsi nervosi e la generazione della percezione dell’udito.

La presenza di due orecchie, in cui ovviamente il procedimento visto si ripete, e la particolare conformazione del padiglione esterno, permettono di distinguere l’origine del suono, in base alla differenza del segnale ricevuto in termini di tempo e intensità.

Un’altra parte dell’orecchio interno è responsabile dell’equilibrio. L’ottavo nervo ha anche la funzione di portare le informazioni alla parte del cervello che è responsabile dell’equilibrio. Questo spiega perché a volte i problemi all’udito e i problemi di equilibrio spesso si verificano assieme.

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2) EQUILIBRIO

Il senso dell’equilibrio è sotto il controllo di una precisa porzione dell’orecchio: l’apparato vestibolare dell’orecchio interno.
Nella fattispecie, utricolo e sacculo controllano il cosiddetto equilibrio statico – ossia l’equilibrio per i momenti in cui il corpo è immobile o si muove in linea retta – mentre i tre canali semicircolari regolano il cosiddetto equilibrio dinamico – cioè l’equilibrio per i momenti in cui il corpo compie movimenti di rotazione.
Come anticipato, a giocare un ruolo fondamentale nel meccanismo di regolazione dell’equilibrio sono gli otoliti e le cellule ciliate, presenti, assieme all’endolinfa, all’interno dell’apparato vestibolare. Infatti, il movimento degli otoliti e delle cellule ciliate, successivo agli spostamenti del corpo, produce un segnale nervoso, che informa l’encefalo dei suddetti spostamenti.
Una volta che l’encefalo conosce gli spostamenti del corpo, produce una risposta su misura, che garantisce stabilità e senso della posizione nello spazio, al soggetto in movimento.
I mezzi che permettono all’apparato vestibolare di comunicare con l’encefalo sono i nervi vestibolari.

Malattie più diffuse

L’orecchio può essere oggetto di numerose condizioni morbose.
Tra le malattie che riguardano l’orecchio, meritano sicuramente una citazione: la sindrome di Ménière, l’otite media, la vertigine parossistica posizionale benigna, la labirintite, la neuronite vestibolare, l’otosclerosi, il neurinoma acustico, il colesteatoma e la perforazione del timpano.

SINTOMI PIÙ COMUNI DELLE MALATTIE DELL’ORECCHIO

Tra i sintomi più comuni delle malattie dell’orecchio, rientrano: le vertigini, l’ipoacusia, la sordità, gli acufeni (o tinnito), il senso di orecchio tappato e la perdita di equilibrio.

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Labirintite e vertigini: sintomi, cause e terapie

MEDICINA ONLINE ANATOMIA ORECCHIO ESTERNO MEDIO INTERNO SORDITA IPOACUSIA SISTEMA UDITIVO NERVO 8 VIII CRANICO VESTIBOLO COCLEARE LIEVE PROFONDA DECIBEL TIPI GRADI APPARECCHI ACUSTICI UDITO SENSOIl termine labirintite viene spesso usato a sproposito per indicare vertigini e conseguente nausea; in realtà la vera causa di questi disturbi è spesso diversa (molto più comune è per esempio la sindrome di Ménière). La vera labirintite è un disturbo infiammatorio dell’orecchio interno, o labirinto. Dal punto di vista clinico questa malattia provoca disturbi dell’equilibrio e può colpire una o entrambe le orecchie, oltre ai problemi di postura il paziente affetto può andare incontro a riduzione dell’udito e acufene.

Può verificarsi:

  • come singolo episodio;
  • come episodi ricorrenti che tendono a risolversi in 3-6 settimane.

Il sintomo caratteristico sono vertigini anche gravi, ma la nausea, il vomito, l’ansia e una sensazione di malessere generale sono frequenti, perché il cervello riceve dall’orecchio interno informazioni distorte per quanto riguarda l’equilibrio. La causa spesso non è chiara, potrebbe essere provocata da un’infezione (virale o batterica), ma anche da traumi o altri fattori scatenanti.

Orecchio ed equilibrio

L’apparato vestibolare, che si trova nell’orecchio interno, è un insieme di terminazioni nervose composto da tre canali semicircolari che si occupano di rilevare i movimenti rotatori dell’organismo, e dagli otoliti, che rilevano il movimento lineare. Il cervello combina le informazioni visive con quelle sensoriali date dall’apparato vestibolare, per effettuare le correzioni necessarie al mantenimento dell’equilibrio. Se funziona correttamente, l’apparato vestibolare fornisce al muscolo oculare anche le informazioni relative al movimento della testa: questo meccanismo, chiamato riflesso vestibolo-oculare, ci permette di mantenere sempre gli oggetti a fuoco, anche quando siamo in movimento.

Cause

La labirintite è in genere causata da un’infezione del labirinto, la parte più interna dell’orecchio. Le cause scatenanti non sono ancora state comprese appieno ed esistono poche prove dirette che ci inducano a pensare che la labirintite abbia una causa virale, ma l’esperienza dimostra che molti virus sono davvero in grado di causare l’infiammazione del labirinto, per esempio è un dato di fatto che nella maggior parte dei casi la patologia segue un raffreddore, un’influenza o un’altra malattia da raffreddamento virale; l’infezione può propagarsi dal petto, dal naso, dalla bocca o dalle vie aeree fino all’orecchio. Meno comunemente causano l’infezione del labirinto infezioni sistemiche, come morbillo, parotite o la mononucleosi. Più raramente la causa scatenante è batterica, che tuttavia sembra interessare maggiormente la popolazione pediatrica e peraltro in forma piuttosto grave, per esempio a seguito di danni. Può infine manifestarsi in soggetti con malattie autoimmuni.

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Possibili cause virali:

  • cytomegalovirus;
  • virus della parotite;
  • virus della varicella;
  • virus del morbillo;
  • virus dell’influenza;
  • virus della parainfluenza;
  • virus della rosolia;
  • virus dell’herpes simplex;
  • adenovirus;
  • coxsackievirus;
  • virus sinciziale respiratorio (pneumovirus).

I batteri che provocano la labirintite sono gli stessi responsabili anche della meningite e dell’otite:

  • Streptococcus pneumoniae;
  • Haemophilus influenzae;
  • Moraxella catarrhalis;
  • Neisseria meningitidis;
  • Batteri della specie streptococco;
  • Batteri della specie stafilococco;
  • Batteri della specie proteus;
  • Batteri della specie batteroide;
  • Escherichia coli;
  • Mycobacterium tuberculosis.

Fattori di rischio

La labirintite virale di solito si verifica negli adulti dai 30 ai 60 anni di età e solo raramente viene diagnosticata nei bambini.
La labirintite purulenta, collegata alla meningite, di solito viene diagnosticata nei bambini di età inferiore ai 2 anni che appartengono alla fascia età maggiormente a rischio per quanto riguarda la meningite. La labirintite purulenta si può verificare a qualsiasi età se si è in presenza di colesteatoma e di otite media acuta non adeguatamente curata.
La labirintite sierosa è più frequente nella fascia di età pediatrica, in cui si verifica anche la stragrande maggioranza dei casi di otite media, sia acuta sia cronica.
Sono poi fattori di rischio più o meno certi:

  • abuso di alcolici,
  • affaticamento,
  • allergie,
  • recenti affezioni virali,
  • fumo,
  • stress.

Sintomi

I sintomi caratteristici della labirintite, sono:

  • vertigine;
  • stordimento;
  • perdita dell’udito;
  • nausea;
  • vomito;
  • acufene;
  • sudorazione;
  • scialorrea (saliva che cola per difficoltà di deglutizione);
  • malessere generalizzato;
  • ipercapnia (aumento di anidride carbonica nel sangue);
  • nistagmo (movimento involontario dell’occhio).

Quando l’apparato vestibolare è colpito dalla labirintite spesso si crea un movimento rapido e indesiderato dell’occhio (il nistagmo), perché i movimenti rotatori non vengono rilevati con precisione. Gli stessi disturbi possono anche essere provocati dai cambiamenti di pressione, ad esempio quando si va in aereo o si fanno delle immersioni subacquee. I sintomi vertiginosi della labirintite in genere tendono a risolversi in un periodo compreso tra qualche giorno e qualche settimana, mentre è prevedibile l’eventuale recupero della diminuzione d’udito. Oltre alle vertigini (anomala sensazione di movimento), l’ansia cronica è un effetto collaterale frequente della labirintite, che può provocare anche:

  • attacchi di panico;
  • derealizzazione;
  • depressione.

Spesso l’attacco di panico è uno dei primi sintomi che accompagna l’insorgenza della labirintite. Le vertigini potrebbero anche essere provocate da uno stato di grave ansia, mentre la labirintite, da sola, può facilitare la comparsa e la ricorrenza degli attacchi di panico.

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Quando contattare il medico

Contattare sempre il medico curante in caso di episodi di vertigine o difficoltà di equilibrio. Nel caso di sintomi gravi e debilitanti farsi accompagnare in Pronto Soccorso a maggior ragione nel caso in cui comparissero:

  • confusione;
  • difficoltà di parola;
  • visione doppia;
  • debolezza o intorpidimento di una parte del corpo;
  • cambiamento nel modo di camminare.

Pericoli

I sintomi acuti, cioè le vertigini, la nausea e il vomito, guariscono dopo diversi giorni o settimane in tutti i tipi di labirintite, invece il recupero della riduzione dell’udito varia maggiormente da persona a persona. In caso di episodi vertiginosi è possibile cadere e andare incontro a traumi di varia entità; quando sia presente un vomito particolarmente severo il rischio principale è invece la disidratazione. Sia la labirintite di origine batterica sia quella di origine virale possono causare sordità permanente, ma per fortuna si tratta di un’eventualità rara; il rischio è maggiore in caso di forme batteriche, soprattutto nei bambini che l’abbiano sviluppata come complicazione della meningite. Non è stato riportato alcun decesso associato alla labirintite, tranne nel caso di meningite o di sepsi gravissima (malattia sistemica dovuta all’attivazione del sistema immunitario in seguito alla presenza di batteri o loro tossine nel sangue).

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Durata

La malattia è in genere autolimitante e il processo di guarigione dalla labirintite acuta di solito dura da una a sei settimane, però accade sovente che alcuni sintomi (mancanza di equilibrio e/o vertigini) continuino per diversi mesi o più; nelle ultime settimane di guarigione i sintomi tendono a sfumare gradualmente.

Cura e rimedi

Spesso determinante è l’approccio allo stile di vita, che permette di diminuire sensibilmente l’impatto del disturbo, il trattamento parte in effetti proprio dai seguenti punti:

  • abbondante idratazione (bere molto),
  • riposo nelle fasi di vertigine acuta,
  • evitare il consumo di alcolici,
  • ridurre le fonti di stress esterne, come rumori e luci molto intense,
  • farmaci per dare sollievo ai sintomi.

In alcuni casi l’otorino può insegnare al paziente specifici esercizi e movimenti per trovare sollievo dalle vertigini, attraverso una sorta di ricalibrazione del sistema vestibolare.

Farmaci

Tra i farmaci, uno dei più usati è la proclorperazina (Stemetil®) che contribuisce ad alleviare i sintomi delle vertigini e della nausea, così come la cinnarizina e simili. Si ricorre spesso alle benzodiazepine, molecole con azione ansiolitica, che in questo caso manifestano anche un’azione diretta sul sistema nervoso centrale a livello della gestione dei segnali dell’equilibrio (provenienti dal sistema vestibolare); non è consigliabile fare un uso protratto di questi farmaci, perché le benzodiazepine generano facilmente dipendenza. Si ricorre talvolta alla prescrizione di cortisonici, che tuttavia non sembrano modificare significativamente la prognosi. Poiché i disturbi dell’umore possono interferire direttamente con il sistema vestibolare, sede dell’infiammazione tipica della labirintite, in alcuni pazienti si prescrivono con successo farmaci appartenenti alla categoria degli SSRI o degli SNRI, principi attivi comunemente usati per il trattamento di ansia e depressione. In caso specifici si può eventualmente ricorrere ad antivirali e antibiotici, ma solo quando si è sicuri di poter agire in modo estremamente mirato. Purtroppo nel caso della labirintite non esistono manovre effettuabili dall’otorino che possano guarire dal disturbo (a differenza per esempio della vertigine posizionale benigna).

Prevenzione

Purtroppo attualmente non si conosce alcun modo di prevenire la labirintite, se non quello generico di avere uno stile di vita sano.

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